Vinho Verde. Visita della cantina ‘Quinta de Torre’ a Marco de Canaveses. Parte seconda

Vinho Verde. Visita della cantina ‘Quinta de Torre’ a Marco de Canaveses. Parte seconda

Partenza per Marco de Canaveses. Un sogno che diventa realtà

03 Gennaio 2020, 08:00 del mattino. Andrè mi aspetta fuori da ‘Aeroporto Internazionale Francisco Sá Carneiro. Appena lo intravedo in  macchina, abbassa i vetri, e il suo sorriso smagliante mi dà il benvenuto.

Andrè carica me e il mio bagaglio nella sua Peugeot e ci dirigiamo verso Marco de Canaveses. Questo è  un delizioso borgo attraversato dal fiume Tâmega , situato a pochi chilometri da Porto. Ci troviamo nella feconda valle del Douro .

Proprio qui nasce il ‘Vinho Verde’, dove la natura esplode in tutto il suo rigoglio dall’entroterra all’Oceano Atlantico. Esso deriva da vitigni autoctoni che si abbarbicano dappertutto, dai palazzi nobiliari alle piccole case di villaggi sperduti!

Aeroporto Sà Carneiro Porto

Storia delVinho Verde’ 

C’è un cielo grigio con i suoi nuvoloni, che non rende giustizia all’unicità di quei paesaggi portoghesi. Durante il tragitto tra strade strette e sinuose,  Andrè mi racconta della sua vita e della sua azienda. E mi svela nel dettaglio i segreti del ‘Vinho Verde’.

Ascoltare Andrè è come seguire la linea del tempo del Portogallo. Il ‘Vinho Verde’ cresce solo nella regione del Minho, approdo ambito di antichi popoli a partire dal 100 AC. Qui i Fenici e i Cartaginesi vi introducono, tra le altre cose, i primi vitigni.

Questi sono a sua volta curati da Greci e Romani. Dopo però  cadono in abbandono durante il periodo dei Mori. Per risollevarsi infine grazie al generoso contributo dei monasteri e della corona portoghese nel Medioevo.

Un vino portoghese più antico del porto!

Tra il XII ed il XIII secolo il Portogallo  è protagonista di una crescente espansione demografica ed economica specie nel commercio agricolo . A questo  si associa un rapido sviluppo della moneta metallica. Tutto questo trasforma il vino in una fonte essenziale delle entrate. Al punto che esso entra a far parte delle abitudini alimentari della popolazione della regione del Minho.

Orgogliosamente Andrè sottolinea che rispetto al porto, suo fratello liquoroso, il  ‘Vinho Verde’ è più antico . Secondo alcuni fonti scritte, se ne registrerebbe già l’esistenza nell’ 870 d.C. nel convento di  ‘Alpendurada’ di Marco de Canaveses .  Anche se in entrambi i casi la prima documentazione della loro esportazione da parte degli Inglese in Europa è attestata alla fine del XIX secolo.

Il Minho, il terroir del ‘Vinho Verde’

Andrè mi confessa che non si stanca mai di vagare per il Minho, perché, ricco di storia, arte, cultura e panorami mozzafiato. Il Minho, è una delle zone più boscose del Portogallo,  caratterizzata da una vegetazione abbondante e verdeggiante.

Ad un tratto Andrè si ferma e dal finestrino del veicolo mi fa guardare fuori.  Entra nel vivo del suo discorso, elencandomi altre cose interessanti sul ‘Vinho Verde’ :

  • Questi vini posseggono uno stile inimitabile e un equilibrio quasi perfetto grazie al terroir distintivo del Minho ;
  • il Minho è un fazzoletto di suoli prevalentemente granitici, a tratti scistosi, calcarei e sabbiosi. Esso da Nord Ovest, bagnato dall’Oceano Atlantico, si apre a ventaglio verso Nord Est. E continua lungo la Galizia spagnola, con vallate immense e lunghe e abbondanti corsi d’acqua. Queste  rigenerano e rinfrescano le montagne, garanti di una barriera naturale contro i venti più dannosi;
  • Tra i fattori pedoclimatici esclusivi vanno ricordati: una tipografia irregolare, un clima di tipo continentale, un tasso medio annuo di precipitazioni di 1200 mm (concentrate in inverno e primavera), e altitudini che sfiorano circa i 700 m;
  • Si contano nove subregioni del ‘Vinho Verde’ , che sono Amarante, Monção, Melgaço, Lima, Basto, Cávado, Ave, Baião, Sousa e Paiva;
  • La coltivazione della vite nella regione del Vinho Verde‘Vinho Verde’ è di tipo ‘eroica’, per la presenza di pendii molto scoscesi. Oltretutto  essendo i livelli di fertilità del Minho naturalmente bassi,  è stato reso produttivo con una serie prolungata di interventi  . Tra questi dei terrazzamenti concimati con sostanze organiche.

Vigneron all’avanguardia in Portogallo

Andrè si sente pure risollevato che negli ultimi anni il ‘Vinho Verde’ è migliorato notevolmente, in parte per un rinnovato interesse dei winemaker portoghesi di oggi. Questi adesso stanno sul serio  molto attenti alla loro formazione professionale!

Per esempio,  una volta la vite cresceva alta tra gli alberi e in pergole (questo per liberare il terreno sottostante per altre coltivazioni di cereali, frutta e ortaggi).  Attualmente invece molti dei vigneti invece sono allineati lungo moderne righe cablate. In modo che le uve siano più esposte alla luce del sole e alla brezza. Questo fa diventare il vino è più maturo e più sano.

La DOC del ‘Vinho Verde’ nel 1984

Andrè mette in evidenza anche l’esistenza di una legislazione nazionale che ha contribuito a sigillare  il valore  del ‘Vinho Verde’. A sentirlo sicuramente sono stati fatti passi da gigante.

Andrè mi rammenta che nel 1926 vengono fuori le linee guida per la produzione e la commercializzazione del ‘Vinho Verde’ , con la definizione dei suoi limiti geografici. Nel 1984 il ‘Vinho Verde’ viene riconosciuto come D.O.C. sotto la supervisione di una ‘Commissione della Viticoltura della Regione del Vinho Verde’.

Numeri del ‘Vinho Verde’

Un progresso tutto in salita quello del ‘Vinho Verde’ che registra adesso questi numeri nel Minho:

  • rappresenta 15% della produzione totale di vino di tutto il Portogallo;
  • occupa una superfice vitata di 21,000 ettari;
  • Ci sono 19,000 produttori;
  • Esistono 68 varietà di ‘Minho IGT’  e 47 varietà di ‘Vinho Verde D.O.C’.;
  • L’87 % della produzione di riguarda il bianco, il 7% riguarda il rosso, e il 6 % il rosé;
  • Circa 80 milioni di litri di vino prodotti all’anno e più di 100 paesi per le esportazioni (USA, Germania, Francia, Brasile, Canada, Svizzera, Regno Unito, Angola, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Giappone, Danimarca).

Dal ‘Vinho Verde’ a panorami mozzafiato a Nord del Portogallo

Per concludere volevo solo ricordare che il vino per me ha la magia di emozionarti . Perché è capace di farti viaggiare verso luoghi lontani e meravigliosi. Come quelli che ho visto con Andrè  vicino sua cantina.

Si tratta di posti da favola del Minho (la sua demarcazione risale al 1756), che formano la cosiddetta ‘Strada del Vinho Verde’.  Questa è un ambiente grandioso, con vigneti terrazzati , e masserie imbiancate a calce arroccate in cima alle colline. Tra questi poggi  si scorgono villaggi fiabeschi quali:

Siete pronti per andarci? Non credo che esiterete molto, dopo quello che avete letto. C’è davvero tanto da esplorare in Portogallo, che vi creerà dipendenza. Ve lo prometto!

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