“Bez cilja i nada mi smo samo mjerači vremena/Senza obiettivi e speranza, siamo solo misuratori del tempo”
Zagabria in un weekend. Una Croazia inaspettata!
Sicuramente girare per Zagabria in un weekend è stata una forte emozione che non dimenticherò mai. Situata sulle pendici della collina Medvednica e attraversata dal fiume Sava , Zagabria è la capitale della Croazia , un paese straordinario dell’Europa sudorientale. Ha la forma di una mezzaluna , e incanta milioni di turisti per gli incredibili e variegati scenari naturali .
Senza dubbio visitare Zagabria in un weekend non fa afferrare lo spirito della Croazia per intero, ma è già qualcosa. E in fondo anche in maniera alternativa perché non ci i fionda nelle sue spiagge dorate come fan tutti ma nel suo interno! Lasciamo quindi per un attimo i lidi sconfinati della Dalmazia bagnati dall’Adriatico , o l’isola di Pag , famosa per la sua movida notturna e voliamo a Zagabria in un weekend.
Mi chiedete il perché osare Zagabria in un weekend? Per staccare la spina, per divertirsi senza troppi frastuoni e lontano dal turismo di massa. Il suo fascino mitteleuropeo , perfettamente visibile nella sua architettura urbana , vi ammalierà. Camminare per le sue strade è impressionante perché si avverte la convivenza tra miseria e nobiltà, tra vecchio e nuovo. Un susseguirsi di contrasti che ti seduce , un segno evidente di una globalizzazione che ancora tiene il passo il lento. Arte, cultura, e una ricca tradizione enogastronomica si aggiungono alle ragioni per cui vale la pena farci un salto. Oltre che per i suoi calici di vini pregiatissimi. Tra questi il mio preferito è il Plavac Mali, un rosso corposo e rotondo da capogiro. Buona lettura!
Zagabria in un weekend. Un po’ di storia !
La storia di Zagabria , che è quella della Croazia, è difficile da riassumere in breve. Anzitutto ci sono numerosi siti archeologici che testimoniano una piena esistenza dell’essre umano sin dai tempi preistorici. Bisogna aspettare il 1094 per la fondazione di Zagabria. In origine è nata come sede di una diocesi sul colle Kaptol per volere del re ungherese Ladislao I sotto la giurisdizione dell’arcivescovo di Esztergom. Quell’atto la legò alla dinastia reale magiara, che mosse di poi le fila del del suo destino.
Kaptol si sviluppò rapidamente. Ben presto furono costruite residenze canoniche, monasteri e chiese, trasformandola nel centro della chiesa cattolica croata. La rinascita durò poco quando nel XIII secolo ci fu l’invasione dei Tartari, mentre la borghesia, e l’aristocrazia croata si espandeva sotto Kaptol , in un’area che ora è chiamata Gradec. Quest’ultima si ingrandì pure vertiginosamente . Ottenne privilegi e favori da Bela IV, un altro re ungherese , fino a risultare una libera città reale.
Zagabria in un weekend. Dalla dominazione dei Turchi all’era contemporanea
L’impero ungherese governò la Croazia per oltre quattro secoli. Seguì la conquista ottomana (battaglia di Mohač ,1526 ) e l’annessione al regno asburgico fino alla Prima Guerra Mondiale. L’Austria influenzò molto la terra croata sotto ogni punto di vista compresa la lingua nazionale. Ma il sogno d’indipendenza non tardò ad attendersi. Il XIX secolo fu quello della rivoluzione e del matrimonio tra il sacro e il profano, ovvero la congiunzione tra Kaptol e Gradec. Cosa che generò l’attuale Zagabria, che godette di una certa libertà sotto la neonata federazione slava del casato dei Karađorđević.
Nel 1929 la sua democrazia fu minacciata dalla dittatura del re Alessandro che creò il Regno di Jugoslavia . Finalmente nel 1991 si manifestò la repubblica dilaniata a intervalli dalle ambizioni espansionistiche dell’allora presidente serbo Milošević.
Oggi Zagabria è il nucleo politico e istituzionale di tutta la Croazia, che è il 28° membro dell’Unione Europea (2013) , e membro della NATO dal 2013. Ha un sistema politico parlamentare, con un Presidente come capo di Stato e un Primo Ministro come capo del governo. Questo attualmente è guidato da Andrej Plenković, leader dell’Unione Democratica Croata (HDZ). Con il suo terzo mandato consecutivo dopo le elezioni del 2024.
Zagabria in un weekend . L’ old city
A Ottobre sono partita da Pisa e atterrata all’aeroporto di Franjo Tuđman di Zagabria. (15 km) . Ci sono varie possibilità di arrivare nell’urbe . Dai taxi e i transfer privati , che sono i più cari, ai bus che ho preso io , che sono i più economici . Si può pagare sia in euro che con la kuna , che è la moneta locale , di cui vi consiglio di avere qualche spicciolo in tasca. Non si sa mai per le emergenze . Più che altro perché ho notato che nei ristoranti la prediligono! Dove fare il cambio di valuta? Ci sono uffici ovunque dall’hub aeroportuale alle vie più centrali di Zagabria.
Mi hanno chiesto tutti se tre giornate bastano per ammirare Zagabria . La risposta è sì se volete soffemarvi sul suo centro storico, che racchiude le attrattive più interessanti. Questo coincide con le due zone di Gradec e di Kaptol, di cui ho già accennato. La prima è la parte alta quella più medievale e monumentale. La seconda è quella bassa , più moderna e trafficata perché residenziale.
I tram di Zagabria
I miei itinerari si sono articolati sulla old city , e si sono tutti diramati dalla strategica e centralissima Piazza Ban Jelačić, il salotto cittadino per antonomasia. Conviene pernottare in questi paraggi. Vi segnalo il mio alloggio: B&B View in 3 Trg bana Josipa Jelačića, Lower Town, 10000. Prenotato su booking era molto comodo, elegante con vista mozzafiato sui tetti di Zagabria . La colazione , abbondantissima sia dolce che salata, era un buon risveglio, .
Quartier generale perfetto insomma perché servitissimo. Ci sono i locali più alla moda, i negozi più introvabili e mercati popolari che colorano la piccola metropoli. Punto di snodo principale oltretutto della rete tranviaria (ZET Zagrebacki Elektricni Tramvaj ) che conduce dal 1891 nella periferia più estrema. Si estende per 53.5 km, e conta 256 stazioni complessive. I suoi tram sono ormai il suo stesso simbolo e la colorano di azzurro sfrecciando in maniera veloce e regolare a ogni ora.
Cosa vedere e fare a Zagabria in un weekend
Quello che colpisce di Zagabria è la sua architettura che è un mix intrigante di stili: da quello gotico e rinascimentale al barocco , da quello neoclassico all’ Art Nouveau. Non potrebbe essere diversamente visto che è stata dominata da est a ovest per novecento anni.
Una time line storica durante la quale Kaptol la religiosa e Gradec la borghese hanno fatto a gara per primeggiare . Qui oltre a chiese, palazzi, gallerie e musei , ci sono migliaia di ristorantini . Questi sono lo scrigno segreto della cucina croata, che è basata su ricette multiculturali e che vi delizierà con ricette che riprendono ogni prelibatezza dal sud e il centro dell’Europa e dai Balcani.
Cosa mangiare a Zagabria tra un monumento e l’altro
Il ventaglio culinario della Croazia si assaggia a Zagabria! Ovunque si vada ci sono locande tipiche da quelle più semplici a quelle più sofisticate. Il menù croato è ovviamente mare e monti. Si spazia dalla zuppa di crostacei Brodet e le cozze alla Busara ai pasti sostanziosi dell’entroterra come il Sarma , che sono involtini di crauti con maiale.
Freschezza e stagionalità dei prodotti e metodi di cottura consolidati nel tempo sono le caratteristiche peculiari della cuisine croata. Non solo primi e secondi, ma anche i dolci sono una bomba ! I più rappresentativi sono:
- Le Palacinke: una frittella simile alle crepes farcita con marmellate o cioccolata;
- La Kremsnita: una torta simile al millefoglie arricchita di panna e crema.
8 specialità croate da divorare !
1. Zagorski štrukli: Fagottini di pasta intrisi di formaggio fresco, spesso servita come dolce;
2. Pašticada: Stufato di manzo in salsa di vino rosso, spesso accompagnato da gnocchi;
3. Pecenje con mlinci: Carne (agnello o maiale) con contorni di pasta al forno e patate arrosto;
4. Zagrabacki odrezak: una cotoletta zagabrese ripiena di prosciutto e formaggio che si scioglie in bocca;
5. Ćevapčići: Polpettine di carne speziate e aromi fatte alla brace o al barbecue;
6. Punjene paprike: i peperoni ripieni con macinato di carne e paprika;
7. Formaggio di Pag: un formaggio di pecora pregiatissimo perché fatto dalle pecore del famoso atollo croato. Si nutrono nei poveri pascoli abbondanti d’erbe medicinali, sono di dimensioni ridotte per cui danno poco latte ma buonissimo;
8. Komiška pogača: Focaccia salata e aromatica originaria di Komiža sull’isola di Vis.
La peka
Ogni ghiottoneria e tecnica di preparazione croata si fa identità regionale. Unica per esempio è la peka, che è un modo di cucinare per lo più balcanico. Cosa è? Una cottura del cibo su una pentola con coperchio , messa sulla brace di un forno o di un camino. Se volete abbandonarvi alle tentazioni del palato vi suggerisco questi tre posti cult :
- Gostionica Ficleck: in Pod zidom 5, per testare l’abbondanza e la varietà dell’arte culinaria croata ;
- Otto & Frank: in Ivana Tkalčića 20, per stuzzicare golosità infinite;
- Vinodol : in Nikole Tesle 10, per una cena sofisticata e romantica
A Zagabria si mangia bene e si beve di qualità, non a caso i nettari croati sono tra i più ricercati del pianeta! Comunque, ricordatevi di munirvi di scarpe comode se vi piace come me esplorare la città a piedi. Adesso vediamo di incamminarci per Zagabria in un weekend! Buon divertimento!
Piazza Josip Jelačić
Impossibile non accorgersi di Piazza Ban Jelačić se si è a Zagabria perché la interseca nel mezzo. Gli zagebresi ci si danno appuntamento . Ci vanno a passeggiare per sorseggiare un drink o per fare shopping nella vicina e lunghissima strada Ilica. Edifici ottocenteschi ben conservati la fiancheggiano alternando diversi stili artistici: l’Art Nouveau, il Postmodernismo e il Biedermeier. Quando serve è palcoscenico a cielo aperto per concerti , parate importanti e altro. Non ha sempre avuto questo aspetto. Questo perché ci sono stati tanti interventi e ridefinizioni anche toponomastici quanti rivolgimenti storici si sono susseguiti nel territorio.
All’inizio nel 1641 fu utilizzata come bazar chiamato Harmica, che significa “un trentesimo” (dal nome di una tassa riscossa sui prodotti venduti) . Solo nel 1848 fu intitolata al bano Josip Jelačić, che fu l’eroe nazionale . Il governatore croato aiutò l’Austria contro la rivoluzione dell’Ungheria . Le sue speranze di ricevere in cambio autonomia politica furono deluse dall’atteggiamento di un governo austriaco ancora più dispotico.
Fiore all’occhiello della piazza è la statua dedicata al patriota che è del 1866 e fu fatta dallo scultore austriaco Anton Dominik von Fernkorn. Il gigante equestre fu poi rimosso durante la Jugoslavia di Tito perché Josip Jelačić era considerato un venduto allo straniero . Ma riapparve nel 1991.
Cosa c’è intorno?
Proseguendo verso l’altra estremità di Piazza Ban Jelačić si staglia la fontana di Manduševac , che forniva acqua potabile fino al XIX secolo. Riporta il nome di Manda , una bella ragazza di cui, secondo leggenda, si innamorò un soldato croato. Alle sue spalle invece si estende il celebre Mercato di Dolac (1931, aperto tutti i giorni dalle 07:00 del mattino fino al primo pomeriggio). Sulla scalinata ad accogliervi c’è la statua di una contadina tipica con l’inconfondibile cesta da trasporto merci nel suo capo. Fatta nel 2006 è un omaggio alla fatica delle donne per mandare avanti l’economia locale. L’autore è Stjepan Gračan uno scultore croato che usò come modella una lavoratrice vera che era Kumica Đurđica.
L’emporio è amato dai locali, che ci vengono a comprare la robba fresca per imbandire le loro tavole . Dalla frutta alla verdura, dal pesce alla carne, dalle uova al miele, alle piccole bancarelle di souvenir il Mercato di Dolac piace a grandi e piccini . Tutto attorno sono allineati dei bar che servono piccoli spuntini per calmare fame e sete dei passanti.
Cattedrale di Zagabria
Adagiata nella upper town la Cattedrale di Zagabria è una vera e propria roccaforte spirituale. Costruita in stile romanico nel 1093 per volere del re Ladislao I d’Ungheria fu sottoposta a vai rimaneggiamenti. A causa dell’invasione mongola del 1242 fu fortificata . Venne ridefinita in stile gotico che si mantenne fino al dopo il terremoto del 1880 (Hermann Bollé )
Il tratto distintivo che ne venne fuori da queste trasformazioni furono le due guglie gemelle , che rimangono La silhouette più iconica di Zagabria. Sono alte 108 metri in altezza e simboleggiano l’ aspirazione della fede verso il Dio. In realtà ebbero anche la funzioni di torri d’avvistamento per per combattere i Turchi (XVI sec.) . Queste fungevano come avamposti per proteggere questa base religiosa insieme al Palazzo dell’Arcivescovado (non visitabile).
Nei dintorni si possono contemplare il grandioso parco Ribnjak (XIX sec.) e la Chiesa di San Francesco (1200) . Quest’ultima , in stile neogotico dopo una ricostruzione nel 1880 , è considerata una delle strutture francescane più significative d’Europa.
Nel 2020 un’ altra scossa sismica causò danni significativi al duomo specie alla sua facciata . Motivo per cui adesso non si può entrare perché in fase di restauro . Ho studiato che gli interni sono contraddistinti da volte a crociera . Sono ampi e decorati con altari in marmo , un pulpito impreziosito in oro , il tutto inondato di luce naturale che penetra dalle magnifiche vetrate . Ci sta dentro la tomba (XX sec., Ivan Meštrović) dell’arcivescovo croato Aloysius Stepinac. Figura controversa che si dice durante la Seconda Guerra Mondiale fosse un simpatizzante dei nazizti!
Piazza Markov , Chiesa di San Marco
Per scattare foto fantastiche sullo skyline di Zagabria, ho fatto una sosta alla funicolare di Zagabria. Questa collega i due promontori cittadini ed è il più vecchio mezzo di trasporto pubblico (120 anni) della city . Attiva ogni giorno dalle 06:30 fino alle 22:00, misura 66 metri. Un trenino blu cobalto che ogni 10 minuti percorre 66 metri in 64 secondi (costo biglietto singolo 0,66 €) .
Nelle vicinanze sempre in Città Alta sono custoditi altri gioielli quali : il Palazzo del Parlamento Croato , il Palazzo del Governo e il Palazzo della Corte Costituzionale. La perla di questo pezzetto di Zagabria è la Chiesa di San Marco sita nell’omonima piazza. Essa presenta una finestra romanica sul fianco meridionale ( XIII sec. ) . Anche questa chiesa non fu esente da modifiche , come quelle che le aggiunsero tre navate e uno stile tardo-gotico ( XIV sec. ) .
Il tetto a mosaico della Chiesa di San Marco
La popolarità odierna della Chiesa di San Marco è chiaramente il suo tetto : un mosaico di tegole colorate che rappresenta l’unione di Croazia, Slavonia e Dalmazia. Le tre sorelle erano sotto il dominio austriaco ma godevano di una loro entità politica e amministrativa. Questo splendido patch fu realizzato dall’architetto viennese Friedrich von Schmidt e dal suo collaboratore Hermann Bollé (1876 -1882). Altro suo dettaglio di valore è il vasto ingresso in stile gotico ( XV sec.) che è arricchito da 15 sculture . Queste personificano: Giuseppe e Maria con Gesù bambino (in cima), i Dodici Apostoli (su entrambi i lati), San Marco e il Leone (in basso).
Porta Pietra
Moltissimi turisti affollano il borgo medievale per la cosiddetta Porta Pietra ( XIII sec.) . Messa ad est fu l’unica apertura difensiva sopravvissuta di quelle che proteggevano Zagabria dagli attacchi nemici. Attraversatela si accede a un santuario che è fatto in onore della Madonna raffigurata in un dipinto inserito in un’ edicola esterna.
Il tempietto è lastricato in pietra dove sono iscritti i ringraziamenti dei miracoli ricevuti dai credenti. La parola più ricorrente è “Hvala Ti”, che si traduce in “Grazie”! Si può accendere una candela ed esprimere un desiderio! Altri tesori adiacenti sono: la Statua di Dora Krupiceva, eroina del romanzo L’oro dell’orafo dello scrittore croato August Senoa e la farmacia più antica di Zagabria (1355).
Museo delle Relazioni Interrotte
Il Museo delle Relazioni Interotte è una delle tante trovate stravaganti dei zagrebini per intrattenere i viaggiatori. Ospitato dentro lo splendido palazzo barocco Kulmer colleziona oggetti con descrizioni che raccontano la sofferenza e la malinconia di separazioni amorose . La prima esposizione avvenne nel 2006 nella Gipsoteca di Zagabria, in occasione del 41º Salone d’arte di Zagabria.
Un successo adesso planetario se di simili ne sono sorti in : Argentina, Bosnia-Erzegovina, Germania, Macedonia, Filippine, Serbia, Singapore, Slovenia, Sud Africa, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Il progetto nacque dopo la rottura tra la produttrice cinematografica Olinka Vištica e lo scultore Drazen Grubisic, entrambi di Zagabria. Come a dire non si sbaglia mai ad amare! Qualcosa resta, come il successo di questo museo che nel 2011 riscosse il premio Kenneth Hudson per la sua originalità.
Secondo giorno . Zagabria in un weekend
Innegabile che la voglia di esplorare mi è andata sempre più crescendo man mano che sfogliavo qualche guida cartacea su Zagabria. L’orologio si dimentica a casa quando si viaggia. Ma appena realizzi che giunge il momento di rientrare a casa, lo rimetti al polso! Mi è davvero dispiaciuto non potermi soffermare più a lungo . Perché ci sarebbero state da fare altre incredibili gite fuori porta di cui ho letto e di cui per comodità vi riporto l’elenco:
- Trakošćan;
- Plitvice;
- Fiume;
- Castello di Trsat;
- Il lungomare e le spiagge ;
- La Cattedrale di San Vito;
- Castello di Karlovac;
- Varazdin;
- Samobor;
- Gornja Stubica;
- Klanjec;
- Spiaggia di Crikvenica.
Ottima ragione per staccare un altro biglietto aereo per Zagabria. Tuttavia in questo breve soggiorno ci ho incastrato delle tappe che sono un must in coppia o in famiglia. Perfettamente raggiungibili con i mezzi di traposto vi mostreranno un altro aspetto magico di Zagabria . Quello legato alla natura rigogliosa che la circonda e che si manifesta in polmoni verdi e curati tanto apprezzati dai cittadini.
Parco Maksimir e lo zoo di Zagabria
Il Parco Maksimir (info orari e costi) è un parco foresta dettato da una seria progettazione voluta dai tre vescovi croati: Maksimilijan Vrhovac, Aleksandar Alagović e Juraj Haulik (XVIII sec.) . Imita il landscape inglese e nonostante una superficie piuttosto ridotta (121 ettari circa) accoglie cinque laghi e centinaia di specie vegetali e animali. Tra i suoi abitanti più curiosi: Dedek (“nonno” in Italiano) una quercia di 600 anni, e una moltitudine di picchi rossi. Gli ornamenti del parco sono i suoi elementi distintivi , di cui più notevole è il Gazebo
A sud del parco c’è anche un magnifico zoo (1925) . Si estende per 19 e ci sono ben 2.225 animali . Oltre il leopardo delle nevi e il panda rosso popolano questo eden: l’ okapi, l’ addax, la scimitarra Oryx, il leopardo della Cina settentrionale, lo scimpanzé comune, la Scimmia Diana, l’ippopotamo pigmeo, e il cammello bactrianus. Al Parco Maksimir ci si può rilassare , fare un picnic, praticare sport o semplicemente perdersi in questa sorta di paradiso terrestre . Ho avuto la fortuna di godermi questa oasi nei colori bruni dell’autunno con le foglie che cadevano alle improvvise folate di un vento ancora gentile.
Museo Archeologico di Zagabria
Il Museo Archeologico di Zagabria (info orari e costi) iniziò la sua attività nel 1846. Dal 1866 fu suddiviso in un Dipartimento di Storia Naturale e Archeologia e Storia. Nel 1945 fu trasferito nell’attuale Palazzo Vranyczany-Hafner . Subì gravi danni per un terremoto nel 2020.
Il suo patrimonio conta oltre 450.000 reperti locali. Questi sono datati dalla preistoria al Medioevo , e ci sono anche numerosi resti provenienti dall’estero.
Oltre alla collezione egizia, il museo conserva anche diverse illustri collezioni di manufatti greci e romani. Ma le vere star del museo sono :
- La Colomba di Vučedol: un vaso in ceramica del III millennio a.C. rinvenuto nei pressi della città di Vukovar, di cui la colomba , simbolo di pace, è emblema;
- La Mummia di Zagabria: una mummia avvolta dalla più lunga iscrizione etrusca conosciuta (Liber Linteus Zagrabiensis , III sec. a. C.).
Conclusioni. Zagabria in un weekend
Dopo avervi scritto del fascino discreto di Zagabria non abbiate nessuna remora a partire per scoprirla. Chiaramente la Croazia è un magnete per i viaggiatori per le sue coste e i suoi rari elisir, ma il suo entroterra non è da meno. Perché vi rivelerà delle gemme nascoste e misteriosi. E Zagabria è solo la punta di un iceberg!
Zagabria in un weekend è stata una bella scelta. Credo che sia una città per tutti ma non per molti . I ritmi sono lenti e a volte pare che il tempo si sia fermato. Zagabria è a misura d’uomo e vi incanterà con la sua rilassatezza, la sua eleganza e il suo profilo volutamente basso ! Vi coccolerà con tanto da vedere e fare a cui aggiungo in lista queste altre due attrazioni:
- Museo Illusioni : (info orari e costi) una divertente giornata passata a giocare con i propri sensi ingannati dalle illusioni ottiche e sensoriali. Percepire con il cervello sia preso in giro dagli occhi vi farà sentire strani! Vi vedrete con la testa mozzata o alti come giganti;
- Museo Tecnico di Nikola Tesla: fondato nel 1954 possiede (info e costi) oltre 6.000 oggetti riguardante l’illustre fisico e ingegnere Nikola Tesla ( 1856 – 1943) . Nato a Smiljan ne 1856 e morto a New York nel 1943, fu il padre della Seconda Rivoluzione Industriale con la scoperta della corrente alternata. Preparatevi a un incontro ravvicinato con la scienza e la tecnologia.
Info utili su Zagabria: