“Non credi anche tu che il significato della vita sia semplicemente la passione che ogni giorno invade il nostro cuore, la nostra anima e il nostro corpo e che, qualunque cosa accada, continua a bruciare in eterno… e non credi che non saremo vissuti invano, poiché abbiamo provato questa passione?”
Cantina Sauska in Ungheria , l’oro rosso dei Magiari
Senza dubbio la visita alla Cantina Sauska in Ungheria è stata un’esperienza indimenticabile. La primavera mi ha risvegliato la voglia di volare per cui un weekend di Aprile mi sono fiondata nel cuore di Tokaj-Hegyalja, la zona vinicola (22 in tutto) più antica e prestigiosa della nazione. Un viaggio quello nella Cantina Sauska in Ungheria che attraverso il vino mi ha fatto conoscere un altro pezzo della magica terra dei Magiari, di cui mi ero innamorata in un mio viaggio precedente a Budapest.
Così mi sono avventurata per qualche giorno in due zone interne ungheresi: quelle di Tokaj ed Eger . Un cambio di direzione che dalla modernità e dal caos delle metropoli mi ha riportato ai ritmi lenti e alla genuinità della vita rurale. Giorni intensi spesi esplorando questi luoghi ameni e miseriosi alla ricerca dei loro nettari divini.
In questo breve articolo vi parlerò della storia incredibile della Cantina Sauska , ossia quella del suo fondatore . Mi riferisco a Christian Sauska, un imprenditore di successo con la passione per il vino, una forza straordinaria che sta rimodellando il panorama vinicolo ungherese con il suo approccio innovativo e il suo incrollabile impegno per la sostenibilità .
Chi è Christian Sauska?
Nato nel piccolo villaggio ungherese di Somberek nel 1948, Christian Sauska trascorse la sua infanzia a Budapest, Finito il lice e con la passione per il basket, si trasferì negli USA nei primi anni ’70. Lavorava in una fabbrica di giorno e studiava all’università di notte.
Diventò ingegnere e realizzò una propria azienda di tubi fluorescenti. Fece soldi e intanto si innamorò dei vini francesi tastando una bottiglia di Bordeaux del 1966. Nel 2010 decise di investire sul vino e con la seconda moglie Andrea, da cui ebbe tre figli, aprirono in tutto due cantine.
Cantina Sauska , un nuovo modo di fare vino
Che dire la Cantina Sauska è la visione dell’ omonima famiglia che la gestisce da venti anni che si estende oltre la semplice produzione di vini eccezionali. Produttori vitivinicoli che hanno saputo riconoscere il potenziale del settore vinicolo ungherese portandolo a competere a livello internazionale.
La Cantina Sauska si trova sulla cima del pendio meridionale di Padi-hill. L’edificio è una meraviglia. SI articola in due grosse conchiglie ciascuna di 36 m diametro, attorno alle quali ruotano ampie terrazze. Un’architettura studiata e ricercata, basata chiaramente sul legame profondo con il Creato e della vista su vigneti ondulati. Internamente si sviluppano il luoghi per la lavorazione e l’invecchiamento del vino, un ristorante e un bar.
Il risultato del loro lavoro e del loro amore per questo mestiere è stato un portafoglio di vini unico che punta principalmente sulle varietà locali. Tra queste le uve Furmint, Hárslevelű e Muscat Lunel . Solo per anticiparvi qualcosa . Tecnologie all’avanguardia per plasmare la tradizione vitivinicola unghere dove qualità e rispetto per l’ambiente sono sempre messi al primo posto.
Chissà che non vi verrà voglia di andarci pure voi per perdervi in un angolo unico al mondo, pieno di storia, cultura, arte, paesaggi, cibo e vino di tradizione mitteleuropea. Buona lettura.
Cantina Sauska, la storia di un successo e della ripresa del vino in Ungheria
Sicuramente la ricca cultura vinicola e il terroir diversificato dell’Ungheria stanno ora prendendo il centro della scena vinicola mondiale. Questo cambiamento può essere attribuito agli sforzi di viticoltori lungimiranti . Come quelli della Cantina Sauska , che si stanno spingendo oltre confini , sfidando le vecchie norme con il loro approccio innovativo.
I vini ungheresi hanno da sempre suscitato un certo interesse per la loro eccezionalità. Primo fra tutti il celebre Tokaji Aszú ( XVII sec.) . Si tratta di quell’ elisir secco che, ricavato dalla muffa nobile (Botrytis Cinerea) , ha fatto sognare gli zar russi. La loro millenaria gloria è stata offuscata:
- Dalla fillossera nel 1880 ;
- Da due guerre mondiali ;
- Quaranta anni di collettivizzazione comunista .
Se ne faceva poco di vin all’epoca , di scarsa qualità e non superava la frontiera. Dopo il termine della guerra fredda le imprese vinicole ripresero a produrre vino di qualità, modernizzando le tecniche produttive e la filiera di distribuzione.
I vigneti della Cantina Sauska: Tokaj e Villány
Tra gli innovatori in questione ecco emergere Christian Sauska. Il suo obiettivo è stato quello di fare vini che rispettassero il terroir delle vigne ungheresi . E in linea con il suo background ingegneristico, utilizzassero le ultime tecnologie per farlo. Per arrivare a ciò ha arruolato nel suo team l’aiuto di consulenti di livello mondiale.
Un aspetto significativo di questa recente rivoluzione del vino in Ungheria è l’attenzione della Cantina Sauska sulle loro vigne a Tokaj (nord- est) e Villány ((sud-ovest). Due aree vinicole queste su cui nessuno avrebbe mai scommesso .
Sono state messe in ombra da altre più affermate, e adesso sono letteralmente esplose. Ognuna di esse ha delle caratteristiche climatiche e geologiche uniche per fare grandi vini .
Tokaj il vigneto
Tokaj (70 ettari) si distingue per i suoi terreni vulcanici . Gábor Rakaczki è l’enologo . Stefano Dini è il responsabile dei vigneti piantati per lo più con Chardonnay, Sauvignon Blanc, Hárslevelű, Sárgamuskotály e Pinot Noir. Si danno vita a bianchi incredibili :
- Gli iconici vini Aszú tradizionali: sono realizzati da uve colpite da uno speciale tipo di fungo che concentra gli zuccheri e i sapori nelle bacche. Così diventano deliziosamente dolci con aromi complessi di miele, frutta secca e spezie. La Cantina Sauska prende questo metodo classico e aggiunge il suo tocco moderno. Si bilancia cioè la dolcezza con un’acidità vibrante che conferisce freschezza ed eleganza al vino finito;
- Vini bianchi secchi: per la creazione di questi ultimi due entrarono in gioco due nomi importanti dell’enologia. Stefano Chioccioli, la mente dietro al Tua Rita in Toscana, e gli epici bianchi friulani di Livio Felluga. Regis Camus lo chef de cave di Piper-Heidsieck ;
- Vini spumanti: guidati dal genio di Regis Camus , chef de cave di Piper-Heidsieck , le bollicine Sauska hanno raggiunto altissimi livelli . E diversi riconoscimenti . All’ultimo Champagne and Sparkling Wine World Championship Sauska NV Brut è stato premiato come The Best Hungarian Sparkling Wine. Mentre Sauska NV Rosé Brut ha ottenuto una medaglia d’argento. Bollcine fini, miscela di varietà di uve autoctone e internazionali ( Furmint , Hárslevelű , Chardonnay, Pinot Noir) . Base essenziale del loro trionfo. Il segreto invece è un altro. Ovvero l’invecchiamento delle bottiglie ( 18 mesi) nelle profonde cantine di Budafok.
Villány la Bordeaux d’Ungheria
Villány (80) ettari è conosciuta per i loro blend bordolesi fatti con : Cabernet Franc, Merlot e Cabernet Sauvignon. Per non parlare dei rossi ottenuti dalle uve locali di Kadarka e Kékfrankos
Beneficia di un clima mite , con ottima esposizione solare e suoli calcarei ben drenati, che forniscono le condizioni ideali per fare vini rossi ricchi e corposi.
Laszlo Latorczai è l’enologo e Peter Pohl è il responsabile dei filari. Il loro vino di punta, il Sauska Cabernet Franc , che esemplifica questo stile audace. Con il suo colore rubino intenso e gli aromi di more mature, erbe e spezie, cattura i sensi dal primo sorso. I tannini vellutati del vino e il finale lungo e persistente rivelano la sapiente maestria artigianale e l’attenzione ai dettagli per cui la Cantina Sauska è divenuta famosa. Si possono fare tour enologici per i più appassionati.
Tokaj, non solo vino!
Atraversata dal fiume Brodog, città di Tokaj fa parte della contea di Borsod-Abaúj-Zemplén a 54 km dal capoluogo Miskolc . Menzionata per la prima volta in un documento nel 1353, fu invasa dai Mongoli, nel XIV secolo e dopo il 1450 passò sotto il governo di varie famiglie nobili.
Tokaj rappresenta l’intera regione vinicola di Tokaj-Hegyalja dove appunto si fa il vino Tokaj , di cui l’ Aszú è , come già detto, la variante più popolare. Non a caso Luigi XV di Francia lo definì come “il vino dei re, il re dei vini”. L’ area si estende su 27 villaggi per un totale di circa 5.400 ettari di vigneti piantati ( esistenti dal 1067 ) .
Tokaj-Hegyalja si svela nella sua essenza vitivinicola percorrendo la Strada del vino Tokaj–Hegyalja. Attraverso altri villaggi incantevoli come Mad, Tallya ed Erdöbenye, questo è un percorso meraviglioso da non farsi mancare. Andrebbe fatto tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre al momento della festa del raccolto. Un festival che prevede sfilate, musica popolare e, naturalmente, degustazioni di vino dopo la vendemmia annuale.
3 cose da vedere a Tokaj
Dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2002 per la sua bellezza e per la sua tradizione vitivinicola storica, Tokaj oltre al vino offre altro da vedere:
- Chiesa della Santissima Trinità: costruita nel XVIII secolo (in stile barocco), la chiesa è posta in ienro centro ed è molto suggestiva per i suoi interni impressionanti, tra cui elaborati affreschi, altari decorati e splendide vetrate;
- Museo Tokai: una visita qui è d’obbligo per esplorare la storia della vinificazione del Tokai. Ospitato in un edificio storico nel centro della città, il museo presenta mostre che ripercorrono la storia della cultura dell’uva nella regione dai tempi antichi ai giorni nostri. Il museo ospita anche una collezione di attrezzature tradizionali e una mostra completa sullo sviluppo del famoso vino Tokaj Aszu;
- Castello di Rakoczi: situato sulle rive del fiume Tibisco è una fortezza storica le cui origini risalgono al XVI secolo. I visitatori possono esplorare le vecchie mura e godere di viste panoramiche sul fiume.
Eger , mamma mia i Turchi!
Anche Eger (55 mila abitanti ) chiaramente sfoggia un suo passato enoico antico e di gran pregio. Incastonata tra i Monti Bükk, parte della sua produzione vinicola è visibile nelle 200 cantine sparse per la Szépasszony Valley . Sarebbe in Italiano traducibile come la Valle delle Belle Donne in onore di una dea dell’amore o di una graziosa nobile di queste parti. Citata spesso dagli scrittori ungheresi Sándor Petőfi, Mihály Vörösmarty e Sándor Márai la Szépasszony Valleysi trova a circa 2 km dal centro della cittadina e si possono fare degustazioni e acquistare al dettaglio a prezzi accessibili.
Comunque Eger si deve assolutamente ricordare per il suo vino rosso corposo e speziato Egri Bikavér . Vuol dire sangue di toro , che secondo una leggenda (XVI sec.), rese poco più di 2000 soldati ungheresi invincibili contro i turchi. Una vittoria dovuta pure per l’eccezionalità del condottiero István Dobó.
All’eroe è dedicata una piazza nel centro della Città Vecchia preziosa per la sua basilica (XIX sec.) . Purtroppo, gli ottomani tornarono a Eger nel 1599 e ci rimasero un secolo. La prove di quel periodo è un minareto alto 130 piedi e il tradizionale bagno turco.
4 cose da vedere a Eger
Eger è un piccolo scrigno che svela alttre 4 gemme :
- Castello di Eger: si può visitare per i suoi punti panoramici e la sua imponenza con i resti della cattedrale gotica, le sue sotterranee e il palazzo vescovile gotico (l’unica parte del complesso rimasta dal XVI secolo). C’è anche un museo che racconta la sua storia;
- Terme: immergetevi pure nelle acque pure di queste fonti benefiche del XXI sec. fatte da sette piscine con temperature diverse , cascate e divertimenti. Sarete i primi a sfruttare i benefici del sottosuolo di Eger;
- Museo dei Beatles: frutto della passione di un professore di Inglese a Eger sorge Egri Road , una delle quattro esposizioni permanenti sui Beatles al mondo. Le altre si trovano a Liverpool, Halle (Germania) e Buenos Aires. Ha aperto i battenti il 15 maggio 2015 presso l’Hotel Korona Eger;
- Liceo Arcivescovile : una delle scuole più rinomate della nazione con affreschi di A. Maulbertsch che ospita un’eccezionale biblioteca con tomi di valore e un museo astronomico.
Conclusioni. Cantina Sauska, Ungheria
Vi raccomando vivamente di partire per l’Ungheria in qualsiasi momento dell’anno perché è spettacolare in ogni stagione. Il carisma del suo popolo è davvero riconoscibile sotto ogni forma, non solo nella resistenza contro gli oppressori ma anche nelle loro grandi personalità distinte in vari campi. Basti solamente citare personaggi quali Kubrik l’inventore del cubo, Puskas il calciatore d’oro, e tanti altri ancora.
La Cantina Sauska mi ha fatto incontrare il vino ungherese in tutte le sue massime espressioni, facendomi girare altri paradisi di questo stato così affascinante. Il modo migliore per perdervi nei suoi meandri da sogno è affittare un macchina , perché i collegamenti tra i vari punti l’Ungheria non sono serviti eccezionalmente dai mezzi pubblici.
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