“Il vino è poesia imbottigliata.”
Robert Louis Balfour Stevenson
“Cantina di Sergio Mottura”, Civitella d’Agliano, Tuscia, Lazio
Come al solito è il vino che mi fa viaggiare, e in questo caso quello della “Cantina di Sergio Mottura“, a Civitella d’Agliano, una piccola cittadina sperduta a nord di Roma, , vicino Viterbo. Di questo momento indelebile devo ringraziare il mio caro amico Joe Castellano.
Tornata da poco dal mio weekend del 29 Settembre 2018 nella Tuscia nel Lazio, è ora di raccontarvi la mia esperienza, le impressioni e le sensazioni provate.
I vini della “Cantina Sergio Mottura” e la musica di Joe Castellano
Artista agrigentino di successo e fondatore del celebre “Blues & Wine Soul Festival” (giunto alla XVI edizione), Joe Castellano mi invita come blogger per la rassegna stampa del :
- “Festival del Vino e della Musica 2018”: evento locale sul legame tra il vino e l’arte, curato dalla “Dionisio Project” di Gian Paolo Piccini.
In occasione del “Festival del Vino e della Musica 2018”, di cui Joe Castellano è direttore artistico, l’antica “Torre Monaldesca” di Civitella d’Agliano si trasforma in una piazza brulicante di persone.
6 buoni motivi per andare in Tuscia, Lazio
La Tuscia ha saputo convincere le mie aspettative, e voglio condividerle con voi con questo articolo. Scoprirete dei luoghi nuovi, eccezionali, a volte sottovalutati, ma ricchi di sorprese. In particolare avrete modo di leggere su:
- Tuscia ;
- Civitella d’Agliano;
- Civitella d’Agliano e il “Festival del Vino e della Musica 2018”;
- “Cantina di Sergio Mottura“;
- Dibattito “Cultura e Vino come volano per lo Sviluppo del Territorio “;
- Cena al ristorante “La Tana dell’Istrice” ;
- Concerto “Blues & Soul” di “Joe Castellano &“Red Wagons”
Tuscia, Lazio. Terra dei vini di Sergio Mottura
Il nome Tuscia deriva dalla parola latina “Tuscĭa”, ovvero “il territorio abitato dai Tusci”. “Tusci” sarebbe la contrazione al plurale di “Etruscus”. Per cui la Tuscia non è altro che un sinonimo dell’antica ’Etruria, cioè dove è nata la civiltà etrusca. Questa denominazione ha iniziato a essere utilizzata dopo la fine dell’Impero Romano e nell’Alto Medioevo.
Secoli fa il territorio era più ampio, poiché inglobava oltre al Lazio settentrionale, anche la Toscana e l’Umbria occidentale. Oggi la Tuscia corrisponde alla provincia di Viterbo, anche se la zona nord di Roma, fino più o meno al lago di Bracciano, viene definita “Tuscia Romana”.
Il contesto storico e artistico della Tuscia è particolarmente ricco e variegato. Esso copre infatti un arco di tempo molto esteso che va dal VII sec a.C. fino al periodo rinascimentale e barocco. Inoltre c’è una natura ancora incontaminata, altrettanto bella di quella umbro-toscana, ospitando ben 15 Riserve e Parchi Naturali
14 Borghi più belli della Tuscia
- Viterbo
- Tarquinia
- Civita di Bagnoregio
- Vitorchiano
- Caprarola
- Bracciano
- Bolsena
- Acquapendente
- Calcata
- Tuscania
- Sutri
- Capodimonte
- Montefiascone
- Soriano nel Cimino
Civitella d’Agliano, borgo medievale della Tuscia
Civitella d’Agliano sorge tra il Lazio e l’Umbria, in uno scenario fatto di colline morbide, vigneti, ulivi, tombe etrusche e romane, calanchi argillosi, un paesaggio a volte quasi lunare, incantevole e incontaminato.
Cosa vedere a Civitella d’Agliano
A Civitella d’Agliano arte e natura si fondono in un magnifico equilibrio. Ne è un esempio “ La Serpara” di Paul Wiedmer, un giardino di sculture contemporanee chiamato .
Paul Wiedmer è un artista svizzero che negli anni ‘60 ha realizzato nel suo giardino un percorso di circa 30 statue di artisti da tutto il mondo.
Civitella d’Agliano offre tante altre attrattive come:
- l’“Oasi WWF del lago di Alviano”;
- la città fantasma di Civita di Bagnoregio;
- Una tradizione enogastronomica da provare a ogni angolo del paese, in cui predomina per lo più la cacciagione.
Civitella d’Agliano e il “Festival del Vino e della Musica 2018”
Civitella d’Agliano è la casa di appena mille abitanti . Un sabato pomeriggio ci metto piede, e c’è un sole lento che rallegra la piazza principale e la torre medievale. Ci sono poche persone nel paesino, che stanno preparando tutto per il “Festival del Vino e della Musica 2018”.
Io e altri invitati facciamo numero! Giro per la deliziosa cittadina laziale in compagnia del mio amico Siciliano Joe Castellano.
Joe Castellano, sangue agrigentino, talento arstico internazionale
Joe Castellano, pianista e compositore Siciliano, crea ad Agrigento nel 2003 il “Blues & Wine Soul Festival”. Questa è una delle più belle 20 rassegne musicali Italiane, unica menzionata per la Sicilia su www.Italia.it, sito ufficiale dell’Italia nel mondo
Joe Castellano è recensito in tutte le principali riviste del mondo del “Blues & Soul”. Ha pubblicato ben sei album, di cui l’ultimo, “Soul Land”, è stato il primo disco di un Italiano che è stato candidato ai leggendari “Blues Music Awards” Americani (2013).
Visita alla “Cantina di Sergio Mottura”
Civitella d’Agliano si sveglia piano piano, c’è più gente nelle stradine e anche qualche gruppo di turisti americani, che pare aspettarmi all’ ingresso della “Cantina di Sergio Mottura“ verso cui mi dirigo.
Sergio Mottura è un signore piemontese dal fascino straniero. Da generazioni custodisce i segreti di Civitella d’Agliano , borgo medievale silente e misterioso . La sua cantina sta proprio nel centro della piazza principale della cittadina.
Varcando l’uscio della barriccaia di questo impero divino, Sergio Mottura mi accoglie con dei calici del suo “Spumante Metodo Classico Brut”. Allietata dalla finezze di queste bollicine di Grechetto, vitigno autoctono portato al massimo livello, ascolto il racconto della sua vita.
La storia di Sergio Mottura
Dagli anni ’60 Sergio Mottura originario di Torino , si occupa dell’azienda vitivinicola di famiglia, insieme ai figli e alla seconda moglie Alessandra. Si gode il successo senza presunzione, così come fanno in precedenza i suoi avi in campi diversi.
Tra questi ultimi uno in particolare, Sebastiano Mottura, fonda nel 1862 a Caltanissetta l’ “Istituto Mottura”, il primo Istituto Tecnico Minerario d’Italia !
Nel 2013 il Gambero Rosso nomina Sergio Mottura “Il migliore Viticoltore e Interprete di Grechetto al mondo”.
La rivoluzione del Grechetto di Sergio Mottura nel Lazio
Sergio Mottura intuisce il potenziale del Grechetto in particolare, e di altri vitigni autoctoni della zona di Viterbo, quali:
Sergio Mottura produce così dei vini di grande qualità, rilanciando il Lazio all’interno della produzione enologica italiana, in cui ha sempre occupato un posto secondario rispetto ad altre regioni.
La “Cantina di Sergio Mottura“ rappresenta così una smentita alle regole, fa parte proprio di quelle eccezioni, tanto belle quanto rare.
“Cantina di Sergio Mottura” è green !
La “Cantina di Sergio Mottura“, circa 36 ettari, sorge in un luogo fortunato, ricco di storia (dal 1292 vocato alla viticoltura come attestano alcuni documenti storici di Orvieto), di risorse naturali.
Si trova precisamente tra le colline e i calanchi argillosi del Nord del Lazio e la pianura Umbra bagnata dal Tevere, e le viti sono coltivate secondo i parametri dell’agricoltura biologica.
Questo spiega anche la scelta di utilizzare l’istrice come simbolo della cantina: esso infatti è un animale che vive esclusivamente dove c’è equilibrio ecologico. Per questo i vini di Sergio Mottura garantiscono forte territorialità, qualità e rispetto per l’ambiente.
Dibattito “Cultura e Vino come volano per lo Sviluppo del Territorio”
Si fa tardi ed è giunta l’ora di andare via. Inebriata dalla conoscenza di Sergio Mottura, partecipo al dibattito “Cultura e Vino come volano per lo Sviluppo del Territorio”, moderato dalla brava Teresa Pierini, giornalista romana della testata on line www.LaTuaEtruria.it .
All’interno di una sala della “Torre Monaldesca” di Civitella d’Agliano, mi trovo a sedere intorno a un tavolo insieme agli altri partecipanti. Questi includono me, Joe Castellano e Gian Paolo, il sindaco di Civitella d’Agliano, Giuseppe Mottura (figlio di Sergio Mottura), e Mauro Morucci, fondatore del “Tuscia Film Fest” (www.TusciaFilmFest.com).
Vino è arte, cultura e fonte di sviluppo
Il tema su cui si discute è a me profondamente caro, cioè creare percorsi turistici esperienziali, eventi culturali, musicali ed enogastronomici legati al vino. Tutto da calendarizzare per lo sviluppo economico locale.
Ognuno dei presenti riporta la propria esperienza al riguardo, e ci sono importanti momenti di riflessione e di confronto con il pubblico, in cui emerge la comune consapevolezza di come in Italia non è “il cosa ma il come fare” per trasformare il turismo in una risorsa primaria di benessere, lavoro e qualità di vita.
A oggi non ci si riesce e ciò è un paradosso assurdo ! Proprio in un paese come l’Italia, che detiene il 70% del patrimonio culturale mondiale, e in cui solo a macchia di leopardo e con il sacrificio dei privati, si tiene alta la bandiera del Made in Italy. Mentre la maggior parte dell’amministrazione pubblica spesso investe poco e male. Rimane sempre la voglia di cambiare le cose, e l’essere qui tutti insieme ne è la prova!
Cena alla “Tana dell’Istrice”, ristorante di Sergio Mottura
I bollori di cotanta ardita questione vengono sedati subito dopo alla cena degustazione nel ristorante della“Cantina di Sergio Mottura“, “La Tana dell’Istrice”.
In un salone signorile e davanti una tavola finemente imbandita iniziano le danze, nulla è lasciato al caso:
- “Mousse tiepida di Verdura” abbinata al “Poggio della Costa”. Questi è fatto di 100 % Grechetto. Esso è un bianco biologico emozionante e di buona struttura. Il suo profumo e fruttato, il gusto equilibrato, fresco, agrumato e persistente;
- “Pasta alla Norma” abbinata al “Orvieto Tragugnano”. Esso è un bianco biologico fresco e minerale, dalla beva piacevole e immediata ma caratterizzata da una buona intensità aromatica;
- “Vitello Tonnato” abbinato con il “Magone”, 100% Pinot Nero. Questi è il più delicato dei rossi . Un vino dal colore rubino vivo, con sentore di ribes nero e sottobosco, caldo, armonioso con una decisa tannicità;
- “Composta di Mele Cotogne” e “Pecorino Romano” in abbinamento al “Muffo”, un vino da meditazione, 100% Grechetto. Questi proviene dai vigneti di “Umbrico” e “Mecone”. Esso è invecchiato in carati di rovere per circa dodici mesi. Che dire , un n passito dal colore ambrato, dal profumo intenso e ampio, dal sapore burroso con sentore di miele.
Io e i mie commensali Joe , Teresa Pierini e suo consorte, rimaniamo insieme agli altri ospiti stranieri del ristorante in un teutonico silenzio di fronte alla bellezza della sala, e alla professionalità e dolcezza con cui Sebastiano, figlio prediletto di Sergio, ci spiega quei piatti raffinati e qui vini pregiati.
Concerto “Blues & Soul” di “Joe Castellano &“Red Wagons”
A concludere quei momenti indimenticabile, il concerto di “Joe Castellano & “Red Wagons”. Questi straordinari musicisti sono un po’ come dei magici pifferai, che stanano gli abitanti di Civitella d’Agliano con le note del loro irresistibile “Blues & Soul”.
Per tutta la durata della performance, grandi e piccini si divertono come matti nella medievale “Torre Monaldesca” , dove c’è la festa.
Brillano le stelle a Civitella d’Agliano. A presto!
Lo spettacolo finisce, cala il sipario, il pubblico esce di scena . I protagonosti principali e tutti noi ospiti d’onore di quella manifestazione scendiamo un paio di scalini. Ci ritroviamo nella piazza principale di Civitella d’Agliano, che Sergio Mottura trasforma in un Wine Bar a cielo aperto.
Ci accomodiamo in questo salotto, e seduti su dei cuscini color porpora, sorseggiando le bollicine di Grechetto, guardiamo in alto le stelle che brillano. Sperando che quest’aria di festa così straordinaria e ben organizzata possa essere non l’eccezione ma la regola nella nostra bella Italia, dalle Alpi alla Sicilia.
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