L’ isola di Rodi in 7 giorni

L’ isola di Rodi in 7 giorni

“Chi ha bevuto l’acqua delle fontane di Rodi, a Rodi sempre tornerà”

J.  Cocteau 

L’ isola di Rodi in 7 giorni: il mio viaggio nel cuore del Dodecaneso

Senza dubbio la mia vacanza in Grecia nell’isola di Rodi in 7 giorni è stata un’esperienza indimenticabile. Sto parlando di un paradiso terrestre incastonato come una perla nell’arcipelago del Dodecaneso: dodici isolotti  bagnati dal Mar Egeo che fronteggiano  la Turchia. Per  l’isola di Rodi in 7 giorni , come al solito, sono partita ad agosto, il mese delle mie ferie.  Di certo non è il massimo lo so,  perchè in alta stagione è affolato e caro dappertutto.

Tuttavia un  vantaggio è che  posso prenotare alloggio e volo con molto anticipo,  per cui non rischio di spendere troppo. Ho infatti  pagato un ottimo prezzo per soggiornare in pieno centro storico della capitale , che è Rodi Città. Caotica ma il top per gli spostamenti nell’isola .

Per spostarmi verso luoghi più nascosti, mi affidavo ad agenzie locali per tour privati  ( niente male civitatis o get your guide)  . In questo modo riuscivo a peregrinare per tutta  l’isola di Rodi senza lo  stress  di noleggiare una macchina. Odio guidare specie all’estero perchè voglio rilassarmi e non pensare proprio a nulla!  Oltretutto  con un pò di buon senso riesco quasi sempre a evitare la folla dei turisti che  in questo periodo sono presenti ovunque. Per esempio sfrutto le mattinate per muovermi e nelle ore più afose mi rifugio nei musei con aria condizionata a palla !

Come essere in Sicilia!

Per quanto riguarda il caldo comunque  lo sopporto abbastanza.  Sono nata nel sud d’Italia , in quella meraviglia che è la  Sicilia, che  tra l’altro  è stata colonizzata dai greci! Per cui l’isola di Rodi in 7 giorni non è stata una semplice fuga estiva ma un vero ritorno alle radici.  Mi sono sentita in sostanza come  a casa mia: sregata dalla luna, abbagliata dalla bellezza della natura, il sale sulla pelle, il vento tra i capelli, i sorrisi della gente che scaldano l’anima.

Questo post è dedicato a chi desidera visitare  l’isola di Rodi in 7 giorni e vuole  consigli pratici per viverla al meglio. Vi garantisco che  il suo straordinario patrimonio storico, culturale, artistico, paesaggistico ed enogastronomico, e un clima mite tutto l’anno vi conquisterà fin dal primo istante.

Buona lettura!

L ‘isola di Rodi in 7 giorni. Giro in senso orario! 

Sapevate che Rodi  è l’isola più grande del Dodecaneso ? Prima di  atterare nell’Aeroporto di Rodi-Diagoras  dal finestrino dell’aereo ho intravisto la sua forma allungata. Sembra essere come  un grosso cetaceo  che fluttua tra  acque cristalline. Dalla testa alla pinna si estende per 1.394 km²  con dei panorami  che cambiano continuamente:

L ‘isola di Rodi :  tra mito e storia

Innanzitutto Rodi è un’isola antica: più di 2400 anni di storia documentata.  Le prime tracce di vita risalgono al Neolitico, con piccoli villaggi dediti all’agricoltura, alla pesca e all’allevamento. Intorno al 1500 a.C., i Dori fondarono le città-stato  (poleis ) di Lindo, Ialiso e Camiro . Tutte e tre si unirono  fra loro nel 408 a.C. generando la città di Rodi. Questa venne  progettata secondo i principi di Ippodamo: un modello di urbanistica avanzata. Da allora  l’isola divenne un importante crocevia commerciale e culturale del Mediterraneo.

Più tardi nel 305 a.C., Demetrio Poliorcete, generale di Alessandro Magno, assediò l’isola per quasi un anno. L’obiettivo era conquistarla e spezzare l’alleanza con i Tolomei d’Egitto. Tuttavia, i cittadini resistettero con coraggio. Per celebrare la vittoria, i rodiesi eressero il Colosso di Rodi, una statua gigantesca all’ingresso del porto. Emblema dell’isola  ne  rappresentava la sua forza ed era una delle Sette Meraviglie del Mondo.

Ordine di San Giovanni e Turchi

Più tardi,  dopo il passaggio dei Romani e dei Bizantini,  l’isola di Rodi fu governata dall’Ordine di San Giovanni (1309-1523). Esso fu fondato a Gerusalemme nell’XI secolo. Si trattava  di una confraternita religiosa e cavalleresca con l’obiettivo di assistere gli erranti e proteggere i territori cristiani in Terra Santa. Per tale  ragione venivano chiamati anche Cavalieri Ospitalieri, sottolineando la loro missione di cura e ospitalità.

Al termine del loro potere iniziale si appoggiarono a Malta con il nome appunto di Cavalieri di Malta. Continuarono pertanto  a combinare funzioni militari e ospedaliere in tutto il Mediterraneo. Dopo nel 1522 l’isola di Rodi fu conquistata dai Turchi, che aggiunsero di nuovi elementi culturali e architettonici alla città medievale: bagni pubblici, moschee, e mercati dal periodo italiano al ritorno alla Grecia.

Mussolini

Peraltro  dopo la guerra italo-turca, l’isola di Rodi passò sotto il controllo italiano. Strade, piazze e palazzi furono restaurati o costruiti ex novo, con uno stile italiano evidente ancora oggi. Mussolini promosse interventi urbanistici, mentre Vittorio Emanuele III visitò l’isola per ammirare i nuovi progetti.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, infine l’isola di Rodi fu teatro di scontri tra italiani, tedeschi e alleati. Con la caduta del fascismo, i tedeschi occuparono l’isola. Solo nel 1947, con i trattati di Parigi, l’isola tornò definitivamente alla Grecia, aprendo una nuova era sull’isola.

1° e 2° giorno. Rodi città alta e bassa

Com’ è  facile immaginare , le prime due  giornate nell’isola le ho trascorse  a  sondare il meglio  di  Rodi città  , che è suddivisa in :

In realtà esiste anche un’acropoli (III secolo a.C.) situata a ovest dell’isola  sul  Monte Smith . L’altura è alta 112 m. ed è curiosamente  intitolata a un omonimo ammiraglio inglese che si distinse nelle guerre napoleoniche. Per quanto riguarda l’accesso: il sito dista  2 km da Rodi città ed è raggiungile  in auto, bus (n. 5), o con una passeggiata di 30 min.   Attualmente si possono contemplare i resti di tre templi, uno stadio, un teatro e una palestra.

Dove dormire a Rodi città?

Scegliere un b&b nella old city è stata la mia mossa vincente:

Per prenotare il mio appartamento, ho usato Booking.comUn tip? Optate per Piazza degli Ebrei: è molto più quieta rispetto alla caotica ma pittoresca Piazza Ippocrate o Odos Socrates, sempre piene di turisti. Adesso, però, basta chiacchiere di logistica. Entriamo nel vivo della mia avventura,  partita proprio da Rodi città . Siete pronti? Venite con me!

L’isola di Rodi in 7 giorni. Rodi città vecchia e la sua cinta muraria

Avete mai fatto una colazione alla greca? Nutriente e golosa  era un rituale di cui non riuscivo a  farne a meno appena sveglia. Caffè nero bollente, pane tostato con miele e uova,  e spremuta d’arance fresche. La giusta dose di energia che mi   serviva per spendere una lunga mattinata e un intenso pomeriggio a conoscere  i gioielli più importanti della città vecchia. Tra questi le sue magnifiche  mura che la percorrono per   4 km. Dopo sei secoli, sono ancora perfettamente integre! Onestamente, non esiste nulla di simile al mondo!  Le mura di Rodi sono opera dell’ Ordine di San Giovanni  ( XIV -XV sec.) per difendere la città da:  Turchi, pirati, e dalle forze europee in lotta per il dominio del Mediterraneo.

Di sera perlustravo a pezzi  il complesso . Questo  è stato fatto  in pietra con la tecnica della  muratura  a secco  su delle preesistenti  fondamenta bizantine. Esso  comprende:

7 meraviglie di Rodi città vecchia

In sintesi, i tesori più preziosi dell’ isola si concentrano all’interno di Rodi città vecchia. Attenzione però: è un vero e proprio labirinto fatto di viuzze tutte ciottolate. Indossate scarpe basse e antiscivolo! Vi aspetta una lunga camminata, e un sipario che si apre davanti a uno spettacolo  chiamato vita!

Vagando per i vicoli di questo fantastico nucleo storico succedeva davvero di tutto. Ovunque spuntavano gatti che sonnecchiavano fino a quando  non esplodeva qualche danza. Come quella di un sirtaki   ballato tra sconosciuti in uno slargo con il sottofondo della colonna sonora del film Zorba il Greco . Intanto, camerieri sorridenti ti invitavano a gustare i sapori locali, cacciando gli zingari che volevano leggerti la mano!

Detto questo,  per  accompagnarvi passo dopo passo nel dedalo incantevole di Rodi città vecchia  ho preparato un itinerario che vi lascerà  senza fiato! Non solo per lo stupore, ma anche perché c’è da trottare! E non dimenticate  mai di avere   con voi una bottiglia d’acqua!

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L’isola di Rodi in 7 giorni. Piazza Ippocrate

Se c’è un luogo che rappresenta il vero salotto di Rodi città vecchia,  quello è Piazza Ippocrate, battezzata  in onore del padre della medicina.  Da secoli  è un ritrovo per commercianti, cittadini e forestieri. Si caratterizza per una fontana ottomana color turchese . Tra  taverne e  bar si collega con Odos Socrates , che è la via dello shopping per antonomasia.   Tra i monumenti imponenti figurano:  i

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L’isola di Rodi in 7 giorni.  Museo Archeologico

Varcata la soglia del Museo Archeologico di Rodi (info orari e costi) sono rimasta stregata dal fascino dell’architettura medievale dello stabile che lo accoglie . Questo è l’ Ospedale di San Gioanni dei Cavalieri di Rodi del XV secolo, completato nel 1440 sotto il Gran maestro Pierre d’Aubusson. Si rifinì nel 1914 per intervento del governo italiano. Da allora, il museo è stato acclamato come uno dei più  prestigiosi dell’Egeo. Questo perché  preserva reperti  che vanno dalla Rodi preistorica al suo apice medievale.

Al centro del patio  si staglia una  scultura funebre leonina tardo-ellenistica che si adagia su un mosaico pavimentale  paleocristiano  proveniente dalla basilica di Arkasa, sull’isola di Scarpanto. Le sale del primo e secondo piano espongono reperti che raccontano millenni: gioielli micenei, ceramiche antiche, statue, mosaici e monete dalle città di Ialyssos e Kamiros fino alla conquista romana.

Quali sono le collezioni di maggior rilievo?

Tra i pezzi più iconici spiccano:

Il suo giardino e il patio interno completano il percorso: colonne, e frammenti di sculture emergono tra alberi e fiori . Curatissima la disposizione delle piante e delle panche in marmo su cui si può sostare per pensare a quanto secolare sia questa isola!

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L’isola di Rodi in 7 giorni.  Via Dei Cavalieri e il Palazzo del Gran Maestro

Ho scovato lo spirito medievale dell’isola non appena mi sono immessa nel  quartiere militare (Collachium) di  Rodi città vecchia. Precisamente  nella Via dei Cavalieri (Odos Ippoton), rimasta intatta per com’era dal XV secolo. Vagabondavo per questa strada e me la immaginavo gremita degli stessi monaci-guerrieri che l’hanno plasmata. Mi sto riferendo sempre allOrdine di San Giovanni , che era composto da nazionalità diverse . Ognuno di loro aveva una residenza nelle locande (Auberges) che fiancheggiano questo cunicolo (tra l’altro oggi sede di ambasciate). L’architettura gotica e gli stemmi sopra le porte sono originali.

Situato all’estremità superiore di questa arteria principale del centro storico mi è apparso in tutta la sua imponenza il Palazzo del Gran Maestro (info orari e visite) .  Esso era la dimora fortificata  del capo  dell’ Ordine di San Giovanni  (XIV sec.) oltre che ufficio amministrativo dell’isola.  Maestoso e in stile gotico presenta: struttura massiccia,  quadrangolare , attorniata da pinnacoli e piena di finestre a guglia. L’aspetto odierno è per lo più quello che rimane della ricostruzione effettuata negli anni ‘ 30 . Fu proprio allora che gli italiani fecero degli interventi tempestivi per via dei danni alla costruzione avvenuti a causa  di un’esplosione nel 1856.

Attualmente il palazzo è accessibile al pubblico per venerare una ventina di sale riccamente decorate: il Salone dei Ricevimenti e la suggestiva Sala della Musica.  Più che gli arredi sfarzosi o le vetrine di armature scintillanti, ciò che lascia davvero a bocca aperta sono i suoi grandiosi  mosaici ellenistici e paleocristiani ( V sec.) . Questi sono stati  trasferiti qui dall’antica città di Kos.

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L’isola di Rodi in 7 giorni. Torre dell’Orologio e  la Moschea di Suleiman  

Dominano lo sky line di Rodi città vecchia la Torre dell’Orologio e la Moschea di Solimano. La prima è in stile barocco e fu innalzata dai membri della famiglia Balyan ( XVII sec.) per avvistare i nemici.  Si erge alta e slanciata tra le abitazioni rodiesi . Fu rimodellata nel 1850 da Ahmed Fethi Pash . Si può salire fino in cima per una vista incredibile su tutta la città. L’entrata è di appena  € 5 , con i quali avete un drink da consumare nel bar adiacente.

Esattamente di fronte  la Torre dell’Orologio risplende in tutta la sua gloria la Moschea di Solimano, il monumento ottomano più significativo dell’isola. Solimano il Magnifico la commissionò  nel 1522 per commemorare la sottomissione dei rodiesi. Subì via via delle modifiche nel 1808, ma la sua eleganza è eterna. Quello che risalta in assoluto è il colore rosa della sua facciata.

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L’isola di Rodi in 7 giorni.  Museo Paths of Gods

Inaspettatamente mi sono imbattuta in questo piccolo museo detto Paths of Gods (Miltiadou 1 ) , tradotto in Italiano  “Il Sentiero degli Dei”. Due ore piene impiegate per vedere un intrigante video sulla storia di Rodi e  ascoltare la guida che ci illuminava sulla nascita delle Olimpiadi. In principio erano dei rituali religiosi per onorare Zeus nella città di Olimpia e  consistevano in un’unica gara di corsa . Poi  si ingrandirono fino a  includere: lotta, pugilato, corse di carri e il pentathlon .

Diverse leggende mitologiche circondano la loro creazione.  Inclusi racconti che coinvolgono eroi e divinità come Eracle e Pelope, i quali,  pare che indissero i primi giochi per placare gli dei. Qualche curiosità:

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L’isola di Rodi in 7 giorni. Piazza degli Ebrei

Nascosta tra i vicoli medievali di Rodi città vecchiaPiazza dei Martiri Ebrei:  la sua è una  storia lunga duemila anni.   Non è solo un punto di ritrovo con una fontana di cavallucci marini:  è il cuore pulsante dell’antica Juderia. Vi avevano riparato tutti gli ebrei tati espulsi dalla Spagna a seguito del Decreto dell’Alhambra (XVI sec.) . Se ne contavano 5.000 all’inizio del XX secolo.  Il luglio del 1944 spezzò questa armonia. Le leggi razziali italiane, seguite dall’occupazione nazista, portarono alla deportazione di oltre 1.600 persone verso Auschwitz. La comunità, semplicemente, svanì.

Oggi, la piazza è un luogo di memoria. Il sobrio Monumento all’Olocausto ci ricorda quella cicatrice. A un passo da qui, potete visitare la Sinagoga Kal Kadosh Shalom, la più antica della Grecia, che sopravvive come testimone silenzioso. Visitare Piazza dei Martiri Ebrei non è solo turismo, è un’esperienza emotiva. È camminare su un pezzo di storia europea che non dimentica.

L’isola di Rodi in 7 giorni. Rodi città nuova

Tutto cambia ! Ed è stato inevitabile che a partire dal XX secolo sotto la spinta delle autorità italiane l’isola di Rodi si sia allargata oltre le sue mura fino al porto di Mandraki . Tutta una superficie urbanizzata che si identifica con quella che è definita  Rodi città nuova . Percorrendo il lungomare sono rimasta esterefatta dalla grandiosità di tre miracoli artistici :

  1. Delle  due famose colonne raffiguranti Elafos ed Elafina un cervo e una cerva ormai simbolo dell’isola.  Secondo leggenda avrebbero liberato i rodiesi dall’invasione di serpenti prendoendo  il posto del  leggendario Colosso di Rodi . Non si hanno notizie certe sull’autore delle statue;  forse ci sarebbe lo zampino  dello scultore Italiano Renato Brozzi ( (Traversetolo 1885-1963) ;
  2. Dei  fabbricati di stampo fascista sobri e solenni in stile Art Decò Tra questi : il  Palazzo del Municipio, il Tribunale, l ‘Ufficio Postale, e il Teatro Nazionale ;
  3. Della  tangibile evidenza dello sviluppo economico dell’isola ai tempi di Mussolini che culminò nella realizzazione del:

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Cosa vedere a Rodi città nuova?

Rodi città nuova è il risultato di  trentuno anni di colonialismo italiano durante i quali  l’isola si è modificata in meglio , ed è stata un avamposto strategico ed esclusivo  per l’Italia nel Mediterraneo. Ma le sorprese della new city continuano in queste altre quattro tappe :

  1. Fortezza di  San Nicola: una barricata difensiva da attribuire dall’Ordine di San Giovanni ( XIV sec.) . Accanto ad essa ci sono  tre mulini a Vento , che  servivano per la macinazione dei cereali. Posizionati proprio laddove spiravano le correnti, erano i motori alimentari dell’isola;
  2. Elli Beach : è la spiaggia cittadina , la più frequentata e popolare dell’isola. Pullula di stabilimenti balneari attrezzatissimi e molto alla moda. Sdraio e ombrelloni occupati da tedeschi , inglesi e americani che spalmano crema e sorseggiano coloratissimi cocktail;
  3. Acquario : fu  istituito nel 1930  sotto la dominazione del Regno d’Italia  dall’architetto Armando Bernabiti. Lo scopo era quello di studiare la flora e la fauna del Dodecaneso. Ci sono rare specie marine, tartarughe e foche monache;
  4. Parco Rodini : posto a Lindos Rhodes Avenue  (3 km dalla Rodi Città) è un’ oasi di serenità e annovera diverse tipologie di uccelli come i pavoni. A completare il pittoresco quadro ci sono anche: ponti, sentieri, stagni pieni di ninfee e le rimanenze della Tomba dei Tolomei   ( periodo ellenistico) .

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3° giorno. Spiaggia di Antony Queen Bay

Inutile resistere alla spiagge di Rodi per il timore di fare a gomitate fra le persone per garantirsi uno scoglio! Se si parte in piena estate la probabilità di sentirsi come delle sardine stipate fra la moltitudine di vacanzieri  è alta ovunque. Bisogna arrangiarsi.  Ma alla fine è una dolce sofferenza allietata da immersioni tra pesci colorati e l’ombra delle palme di chioschi da favola . Come il Kounna Beach & Resto Bar della  spiaggia di Anthony Quinn (info accesso)  , tentazione allo stato puro! Inutile ho ceduto al lido più gettonato dell’isola.

La  spiaggia di Anthony Quinn non è molto lontana da Faliraki, la città festaiola per eccellenza dell’isola di Rodi. La sua peculiarità è lo scenario da cartolina che la circonda: scogliere ripide e pini rigogliosi che si protendono verso il mare. Il fatto straordinario è il suo  passato da star di Hollywood. Nel 1961 ci si girarono alcune scene  del celebre colossal I cannoni di Navarone interpetato dall’attore Anthony Quinn . Questi ne rimase talmente folgorato che tentò persino di acquisire il terreno adiacente! Il suo sogno era ambizioso: fondare un centro culturale internazionale per artisti e registi. Anche se il governo greco blocco il progetto, il litorale da Baia di Vagies fu rinominato  come l’illustre divo americano .

L’isoa di Rodi a tavola! 

L’incantesimo culinario nell’isola  è stato in un intimo oyster bar il Poseidon a Kallithea. Gestito da una adorabile famigliola  sono stata accolta come solo i greci sanno fare. Al massimo ricordo cinque o sei tavoli con un’apparecchiatura semplice , ma un menù da urlo: insalata alal greca con feta e pomodi succhosi e dolci, sarde panate e a forno, pesce fresco di tutti i tipi, birra e vino dell’enoteca Oenoculture in 12ο χλμ Ρόδου-Λίνδου. 

Sono solo aperti a ora di pranzo e chiudono al tramonto quando la nonna , che è il cuoco, vuole tornare nelle sue stanze ad accudire i nipoti. Una musica di altri tempi, una specie di favola antica che ti riporta per un attimo ai ricordi della fanciulezza. Ho avvertito un brivido sulla pelle, perchè mi hanno trasmesso certi valori che ogni tanto si fa fatica a credere ancora esistino: passione e attacamento ai propri affetti.

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4° giorno. Acropoli di Lindos

Non nascondo che l’ emozione più intensa l’ho avuta quando sono stata a Lindos città e da lì alla sua acropoli (info e costi) arroccata su una collina (116 m.) . Collocata in mezzo a due  fantastiche e visitabili spiagge , Lindos è nota in tutto il pianeta per  il suo sito archeologico. Esistente sin dal Neolitico e l’Età del Bronzo ( 4000-2000 a.C.) crebbe in sfarzo e potenza  con i Micenei,  con fortificazioni aggiunte dai Cavalieri di San Giovanni nel Medioevo per la difesa contro gli Ottomani. 

Ho fatto un’arrampicata di appena 20 minuti  per  salire fino in cima. Ho messo a prova le mie gambe mentre mi inerpicavo tra grovigli di casettine bianche adagiate su mosaici bianchi e neri. Per i più pigri c’era l’opzione di un veicolo molto inusuale: il dorso di un simpatico asinello! Non ho avuto il coraggio di provarci, perché avevo paura di cascare !

Tutto intorno  all’ acropoli di Lindos (info e costi) è un susseguirsi di rovine che   documentano lo sfarzo di un’antica civiltà . La stessa che ha contribuito a fondare la mia città natale Licata in Sicilia. Al loro interno spiccano  :

  • Il Castello dei Cavalieri (XIV sec.) : a forma circolare e fatto con   funzione militare per proteggere lìisola da attacchi esterni;
  • La  Chiesa di San Giovanni (bizantina): si distingue per la sua cupola e campanile e per i suoi affreschi bizantini ;
  • Il  Tempio Dorico di Atena Lindia (IV sec. a.C.) : innalzato in onore delladea protettrice del commercio e della navigazione, presenta una perfetta simmetria architettonica con quattro colonne su entrambe le facciate principali;
  •  I Propilei : un ingresso monumentale del III secolo a.C.,  ispirati ai modelli ateniesi con una scalinata soprannominata “la scala per il Paradiso“;
  • La  Stoa  : un ampio  porticato di 87 metri con 42 colonne.

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5° giorno. Spiaggia di Gennadi e Prassonissi

Rotolando verso sud fino all’estrema punta  dell’isola di Rodi ho spalancato gli occhi su due  spiagge quasi surreali: quella   di Gennadi e di   Prassonissi. La prima è infinita ,  il suo mare è turchese e trasparente a ridosso dell’ omonimo paesino fatto di casupole color latte.  La seconda è un promontorio legato alla terra ferma da una lingua di sabbia ocra e fine che separa il Mare Egeo dal Mare Mediterraneo. Accarezzata dal vento secco del Meltemi che spira fortissimo qui solo ad Agosto è un paradiso per i surfisti e i kitesurfer.

Dopo avere divorato delle acciughe panate e fritte e bevuto una birra ghiacciata mi sono sdraiata sulla riva ad osservare . Tra le due locande , il minimarket e qualche residence sbucavano via via tante tende colorate. Erano le dimore momentanee  degli amanti della  van life  . O quelle  di atleti di tutte le età che si preparavano a cavalcare le onde.  Tiravano su la cerniera delle loro tute nere  e sistemavano le loro vele. Non c’è molto divettimento  su questo versante dell’isola di Rodi. Come a Ovest è poco bersagliato dal boom del turismo , cosa che gli conferisce un’aura leggendaria.

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6°  Rodi e il suo interno

Chi è alla ricerca di una profonda spiritualità deve avventurarsi tra i villaggi sperduti e gli arenili solitari del fianco occidentale  dell’isola di Rodi .  A sostituire le catene alberghiere isolane ci sono le cantine come quella in cui ho fatto un’intervista : l’azienda vinicola Anastasia  .

Questa tenuta  è posizionata ad  Embonas, il distretto vinicolo per antonomasia dell’isola. A conduzione familiare  è una delle  winery più all’avanguardia dell’isola.  Ho degustato i loro eleganti bianchi farri con il  vitigno autoctono  Athiri . Inoltre ho partecipato alle loro o cooking class .  Ho imparato a fare le loro dolmades , foglie di vite ripiene di riso, e le  mezédes , antipasti greci a base di verdure di stagione.

Decisamente mi sono riconnessa con me stessa una volta sopraggiunta nel Monastero di  Tsambika (XII sec.), che è una suggestiva cappella ortodossa vicino il paesino di  Archangelos. Sta  accovacciata su una collina di 287 m. Mi sono arrampicata per 300 gradini per pregare e staccare la mente da tutto e tutti.

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7° giorno. Monolitos e la Spiaggia di Lymni

Certe immagini restano impresse nell’anima, come la visione di un  tramonto nell’isola di Rodi. Il sole era una palla rosso fuoco che davanti al castello della cittadina di Monolitos (XIV sec.) affondava nel blu degli abissi con una lentezza struggente Lasciato l’ultimo bagliore ai gabbiani che volteggiavano attorno ai faraglioni,  mi sono ritirata in un alberghetto nel mezzo del nulla. Dopo aver assaporato delle prelibatezze montane nei dintorni mi sono fatta rapire dalle braccia di Morfeo!

L’indomani è trascorso a perlustrare altre borgate dell ’innland dell’isola di Rodi : Istrios , Profilia , Apollakia . Gli unici esseri viventi che ho avvistato erano dei pastori che facevano pascolare le loro capre. Ritratti bucolici che sono completamente cangiati una volta approdata alla indimenticabile e deserta Spiaggia di Lymni o Apollakia. Lunga 6 km è appartata e ci sono solo le onde a tenervi compagnia.

Symi

Come non farsi sedurre dall’isola di Symi ! Ad appena un’ora di traghetto (da prendere in uno dei tanti terminal di Rodi città) , è un posticino da favola. Citata già da Omero nell’Iliade , si arricchì nel corso dei secoli grazie alla fiorente pesca delle spugne e alla cantieristica. Un benessere economico che si riflette riflette oggi nell’architettura neoclassica mozzafiato del suo porto principale, Gialos. Dal waterfront a ferro di cavallo , fiancheggiato da ristorantini imbanditi a festa , si procede verso una spiaggetta di ciottoli e mare blu.

I palazzi di Symi sono di color pastello con  insoliti tetti spioventi e facciata a timpano, che  formano come un  anfiteatro . Sono pieni di dettagli architettonici che rimandano ai contatti con  la Turchia  e soprattutto l’Italia che la occupò nel XX secolo . Di grande effetto è il Monastero greco ortodosso  di Panormitis (450 d.C.)  dove si recano miglia di pellegrini.

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Conclusioni. L’isola di Rodi in 7 giorni

In definitiva il  mio soggiorno nell’isola di Rodi per una settimana mi ha donato ricordi così potenti e caldi da scaldare un inverno intero. Della Grecia sono innamorata . Non solamente perché è la culla del Mediterraneo a cui per nascita appartengo, ma per altri fattori. Quello che riconosco essere irresistibile è la sua natura così varia,  primordiale  e incontaminata nonostante sia una tra le destinazioni turistiche più ambite del globi. Altro riconoscimento che le devo:  offre un buon rapporto qualità-prezzo per le esigenze di ogni tipo di viaggiatore, dall’immersione culturale alla sfrenata vita notturna.

Volete scappare dalla routine quotidiana e riscoprire la gioia delle cose semplici dell’esistenza? L’isola di Rodi in 7 giorni è a vostra disposizione per realizzare questo sogno. Vagabondare nei suoi meandri ombreggiati da alberi di ibiscus e fiori rosa di  bougainvillea ascoltando solo il rumore del mare, non vi capiterà altrove! Vi prometto che qui vi attende  una fuga totale dalla frenesia, dalle preoccupazioni. L’isola di Rodi mi fa mantenere questa promessa, perché quando staccherete il biglietto per raggiungerla vi prenderete cura di voi stesso! Vi rigenererà e farete fatica a lasciarla!