“Chi ha bevuto l’acqua delle fontane di Rodi, a Rodi sempre tornerà”
L’ isola di Rodi in 7 giorni: il mio viaggio nel cuore del Dodecaneso
Senza dubbio la mia vacanza in Grecia nell’isola di Rodi in 7 giorni è stata un’esperienza indimenticabile. Sto parlando di un paradiso terrestre incastonato come una perla nell’arcipelago del Dodecaneso: dodici isolotti bagnati dal Mar Egeo che fronteggiano la Turchia. Per l’isola di Rodi in 7 giorni , come al solito, sono partita ad agosto, il mese delle mie ferie. Di certo non è il massimo lo so, perchè in alta stagione è affolato e caro dappertutto.
Tuttavia un vantaggio è che posso prenotare alloggio e volo con molto anticipo, per cui non rischio di spendere troppo. Ho infatti pagato un ottimo prezzo per soggiornare in pieno centro storico della capitale , che è Rodi Città. Caotica ma il top per gli spostamenti nell’isola .
Per spostarmi verso luoghi più nascosti, mi affidavo ad agenzie locali per tour privati ( niente male civitatis o get your guide) . In questo modo riuscivo a peregrinare per tutta l’isola di Rodi senza lo stress di noleggiare una macchina. Odio guidare specie all’estero perchè voglio rilassarmi e non pensare proprio a nulla! Oltretutto con un pò di buon senso riesco quasi sempre a evitare la folla dei turisti che in questo periodo sono presenti ovunque. Per esempio sfrutto le mattinate per muovermi e nelle ore più afose mi rifugio nei musei con aria condizionata a palla !
Come essere in Sicilia!
Per quanto riguarda il caldo comunque lo sopporto abbastanza. Sono nata nel sud d’Italia , in quella meraviglia che è la Sicilia, che tra l’altro è stata colonizzata dai greci! Per cui l’isola di Rodi in 7 giorni non è stata una semplice fuga estiva ma un vero ritorno alle radici. Mi sono sentita in sostanza come a casa mia: sregata dalla luna, abbagliata dalla bellezza della natura, il sale sulla pelle, il vento tra i capelli, i sorrisi della gente che scaldano l’anima.
Questo post è dedicato a chi desidera visitare l’isola di Rodi in 7 giorni e vuole consigli pratici per viverla al meglio. Vi garantisco che il suo straordinario patrimonio storico, culturale, artistico, paesaggistico ed enogastronomico, e un clima mite tutto l’anno vi conquisterà fin dal primo istante.
Buona lettura!
L ‘isola di Rodi in 7 giorni. Giro in senso orario!
Sapevate che Rodi è l’isola più grande del Dodecaneso ? Prima di atterare nell’Aeroporto di Rodi-Diagoras dal finestrino dell’aereo ho intravisto la sua forma allungata. Sembra essere come un grosso cetaceo che fluttua tra acque cristalline. Dalla testa alla pinna si estende per 1.394 km² con dei panorami che cambiano continuamente:
- A Nord: domina la vivace Rodi città , che è la capitale, dove si concentra la maggior parte degli abitanti (circa 115.000) e la movida notturna ;
- Nells costa Est : mare calmo, spiagge sabbiose. Ideale per famiglie . Punti nevralgici : Faliraki (divetimento assicurato), Lindos (chic/archeologia), Kiotari (resort);
- Nella costa ovest : spiagge di ghiaia, mare mosso , aree principali: Ixia, Ialyssos.
- A Sud : molto ventosa, la mecca dei surfisti;
- Nell’ entroterra: ci sono sentieri per chi ama fare trekking . Protagonista qui è il monte Atavyros (1.215 metri) , il punto più alto dell’isola . Esso domina l’orizzonte circostante : puntellato da piccole sorgenti naturali e borghi montani adagiati su colline e vallate ombrose .
L ‘isola di Rodi : tra mito e storia
Innanzitutto Rodi è un’isola antica: più di 2400 anni di storia documentata. Le prime tracce di vita risalgono al Neolitico, con piccoli villaggi dediti all’agricoltura, alla pesca e all’allevamento. Intorno al 1500 a.C., i Dori fondarono le città-stato (poleis ) di Lindo, Ialiso e Camiro . Tutte e tre si unirono fra loro nel 408 a.C. generando la città di Rodi. Questa venne progettata secondo i principi di Ippodamo: un modello di urbanistica avanzata. Da allora l’isola divenne un importante crocevia commerciale e culturale del Mediterraneo.
Più tardi nel 305 a.C., Demetrio Poliorcete, generale di Alessandro Magno, assediò l’isola per quasi un anno. L’obiettivo era conquistarla e spezzare l’alleanza con i Tolomei d’Egitto. Tuttavia, i cittadini resistettero con coraggio. Per celebrare la vittoria, i rodiesi eressero il Colosso di Rodi, una statua gigantesca all’ingresso del porto. Emblema dell’isola ne rappresentava la sua forza ed era una delle Sette Meraviglie del Mondo.
Ordine di San Giovanni e Turchi
Più tardi, dopo il passaggio dei Romani e dei Bizantini, l’isola di Rodi fu governata dall’Ordine di San Giovanni (1309-1523). Esso fu fondato a Gerusalemme nell’XI secolo. Si trattava di una confraternita religiosa e cavalleresca con l’obiettivo di assistere gli erranti e proteggere i territori cristiani in Terra Santa. Per tale ragione venivano chiamati anche Cavalieri Ospitalieri, sottolineando la loro missione di cura e ospitalità.
Al termine del loro potere iniziale si appoggiarono a Malta con il nome appunto di Cavalieri di Malta. Continuarono pertanto a combinare funzioni militari e ospedaliere in tutto il Mediterraneo. Dopo nel 1522 l’isola di Rodi fu conquistata dai Turchi, che aggiunsero di nuovi elementi culturali e architettonici alla città medievale: bagni pubblici, moschee, e mercati dal periodo italiano al ritorno alla Grecia.
Mussolini
Peraltro dopo la guerra italo-turca, l’isola di Rodi passò sotto il controllo italiano. Strade, piazze e palazzi furono restaurati o costruiti ex novo, con uno stile italiano evidente ancora oggi. Mussolini promosse interventi urbanistici, mentre Vittorio Emanuele III visitò l’isola per ammirare i nuovi progetti.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, infine l’isola di Rodi fu teatro di scontri tra italiani, tedeschi e alleati. Con la caduta del fascismo, i tedeschi occuparono l’isola. Solo nel 1947, con i trattati di Parigi, l’isola tornò definitivamente alla Grecia, aprendo una nuova era sull’isola.
1° e 2° giorno. Rodi città alta e bassa
Com’ è facile immaginare , le prime due giornate nell’isola le ho trascorse a sondare il meglio di Rodi città , che è suddivisa in :
- Alta : il cuore medievale , dichiarato nel 1988 Patrimonio dell’Umanità UNESCO; è un esempio straordinario di architettura gotica. Ci sono le attrattive più importanti;
- Bassa: la zona più nuova e moderna che è vicina all’area portuale in cui convivono edifici medievali e ottomani. Piena di ristoranti e locali all’ultima moda come l’Aktaion , un elegante caffè storico.
In realtà esiste anche un’acropoli (III secolo a.C.) situata a ovest dell’isola sul Monte Smith . L’altura è alta 112 m. ed è curiosamente intitolata a un omonimo ammiraglio inglese che si distinse nelle guerre napoleoniche. Per quanto riguarda l’accesso: il sito dista 2 km da Rodi città ed è raggiungile in auto, bus (n. 5), o con una passeggiata di 30 min. Attualmente si possono contemplare i resti di tre templi, uno stadio, un teatro e una palestra.
Dove dormire a Rodi città?
Scegliere un b&b nella old city è stata la mia mossa vincente:
- è il centro storico con i più significativi punti d’interesse che sono vicini da loro e da girare a piedi;
- è super collegato al resto dell’isola. Per uscire dal perimetro urbano ci sono tutti i mezzi di trasporto che servono.
Per prenotare il mio appartamento, ho usato Booking.com. Un tip? Optate per Piazza degli Ebrei: è molto più quieta rispetto alla caotica ma pittoresca Piazza Ippocrate o Odos Socrates, sempre piene di turisti. Adesso, però, basta chiacchiere di logistica. Entriamo nel vivo della mia avventura, partita proprio da Rodi città . Siete pronti? Venite con me!
L’isola di Rodi in 7 giorni. Rodi città vecchia e la sua cinta muraria
Avete mai fatto una colazione alla greca? Nutriente e golosa era un rituale di cui non riuscivo a farne a meno appena sveglia. Caffè nero bollente, pane tostato con miele e uova, e spremuta d’arance fresche. La giusta dose di energia che mi serviva per spendere una lunga mattinata e un intenso pomeriggio a conoscere i gioielli più importanti della città vecchia. Tra questi le sue magnifiche mura che la percorrono per 4 km. Dopo sei secoli, sono ancora perfettamente integre! Onestamente, non esiste nulla di simile al mondo! Le mura di Rodi sono opera dell’ Ordine di San Giovanni ( XIV -XV sec.) per difendere la città da: Turchi, pirati, e dalle forze europee in lotta per il dominio del Mediterraneo.
Di sera perlustravo a pezzi il complesso . Questo è stato fatto in pietra con la tecnica della muratura a secco su delle preesistenti fondamenta bizantine. Esso comprende:
- Torri merlate;
- Bastioni ;
- Ben 11 ingressi ;
- Alcuni varchi: come la Porta di San Nicola e la Porta di Amboise , che sono ben conservati . Essi rappresentano autentici esempi di architettura militare medievale;
- Un fossato a livello del suolo, che oggi è superficie pedonale.
7 meraviglie di Rodi città vecchia
In sintesi, i tesori più preziosi dell’ isola si concentrano all’interno di Rodi città vecchia. Attenzione però: è un vero e proprio labirinto fatto di viuzze tutte ciottolate. Indossate scarpe basse e antiscivolo! Vi aspetta una lunga camminata, e un sipario che si apre davanti a uno spettacolo chiamato vita!
Vagando per i vicoli di questo fantastico nucleo storico succedeva davvero di tutto. Ovunque spuntavano gatti che sonnecchiavano fino a quando non esplodeva qualche danza. Come quella di un sirtaki ballato tra sconosciuti in uno slargo con il sottofondo della colonna sonora del film Zorba il Greco . Intanto, camerieri sorridenti ti invitavano a gustare i sapori locali, cacciando gli zingari che volevano leggerti la mano!
Detto questo, per accompagnarvi passo dopo passo nel dedalo incantevole di Rodi città vecchia ho preparato un itinerario che vi lascerà senza fiato! Non solo per lo stupore, ma anche perché c’è da trottare! E non dimenticate mai di avere con voi una bottiglia d’acqua!

L’isola di Rodi in 7 giorni. Piazza Ippocrate
Se c’è un luogo che rappresenta il vero salotto di Rodi città vecchia, quello è Piazza Ippocrate, battezzata in onore del padre della medicina. Da secoli è un ritrovo per commercianti, cittadini e forestieri. Si caratterizza per una fontana ottomana color turchese . Tra taverne e bar si collega con Odos Socrates , che è la via dello shopping per antonomasia. Tra i monumenti imponenti figurano: i
- Palazzo Castellania : voluto dall’ Ordine di San Giovanni ( XVII sec.) era sede della magistratura e del tribunale. Elegante la sua architettura rinascimentale con influenze veneziane, si distingue per la facciata sobria ma imponente e per il cortile interno. L’annessa biblioteca comunale lo completa , al di sopra della quale si dipana uan scalinata che fa da divano ai passanti occasionali di ogni età e angolo del pianeta;
- Moschea Mehmet Aga : eretta durante l’occupazione turca (XIX sec.) si riconosce subito per il minareto slanciato e la struttura in pietra chiara. Non è aperta al culto come altre moschee dell’isola , a differenza della Moschea Ibrahim Pasha (XVI sec.) .

L’isola di Rodi in 7 giorni. Museo Archeologico
Varcata la soglia del Museo Archeologico di Rodi (info orari e costi) sono rimasta stregata dal fascino dell’architettura medievale dello stabile che lo accoglie . Questo è l’ Ospedale di San Gioanni dei Cavalieri di Rodi del XV secolo, completato nel 1440 sotto il Gran maestro Pierre d’Aubusson. Si rifinì nel 1914 per intervento del governo italiano. Da allora, il museo è stato acclamato come uno dei più prestigiosi dell’Egeo. Questo perché preserva reperti che vanno dalla Rodi preistorica al suo apice medievale.
Al centro del patio si staglia una scultura funebre leonina tardo-ellenistica che si adagia su un mosaico pavimentale paleocristiano proveniente dalla basilica di Arkasa, sull’isola di Scarpanto. Le sale del primo e secondo piano espongono reperti che raccontano millenni: gioielli micenei, ceramiche antiche, statue, mosaici e monete dalle città di Ialyssos e Kamiros fino alla conquista romana.
Quali sono le collezioni di maggior rilievo?
Tra i pezzi più iconici spiccano:
- Statue di piccole dimensioni di Asclepio, Igeae Afrodite;
- Testa del poeta Menandro: copia romana di un originale greco del IV secolo a.C.;
- La Venere Marina: versione dell’Afrodite pudicadel IV secolo a.C. ;
- Due torsi di kouroi e rilievi funebri del periodo classicoed ellenistico
Il suo giardino e il patio interno completano il percorso: colonne, e frammenti di sculture emergono tra alberi e fiori . Curatissima la disposizione delle piante e delle panche in marmo su cui si può sostare per pensare a quanto secolare sia questa isola!

L’isola di Rodi in 7 giorni. Via Dei Cavalieri e il Palazzo del Gran Maestro
Ho scovato lo spirito medievale dell’isola non appena mi sono immessa nel quartiere militare (Collachium) di Rodi città vecchia. Precisamente nella Via dei Cavalieri (Odos Ippoton), rimasta intatta per com’era dal XV secolo. Vagabondavo per questa strada e me la immaginavo gremita degli stessi monaci-guerrieri che l’hanno plasmata. Mi sto riferendo sempre all’Ordine di San Giovanni , che era composto da nazionalità diverse . Ognuno di loro aveva una residenza nelle locande (Auberges) che fiancheggiano questo cunicolo (tra l’altro oggi sede di ambasciate). L’architettura gotica e gli stemmi sopra le porte sono originali.
Situato all’estremità superiore di questa arteria principale del centro storico mi è apparso in tutta la sua imponenza il Palazzo del Gran Maestro (info orari e visite) . Esso era la dimora fortificata del capo dell’ Ordine di San Giovanni (XIV sec.) oltre che ufficio amministrativo dell’isola. Maestoso e in stile gotico presenta: struttura massiccia, quadrangolare , attorniata da pinnacoli e piena di finestre a guglia. L’aspetto odierno è per lo più quello che rimane della ricostruzione effettuata negli anni ‘ 30 . Fu proprio allora che gli italiani fecero degli interventi tempestivi per via dei danni alla costruzione avvenuti a causa di un’esplosione nel 1856.
Attualmente il palazzo è accessibile al pubblico per venerare una ventina di sale riccamente decorate: il Salone dei Ricevimenti e la suggestiva Sala della Musica. Più che gli arredi sfarzosi o le vetrine di armature scintillanti, ciò che lascia davvero a bocca aperta sono i suoi grandiosi mosaici ellenistici e paleocristiani ( V sec.) . Questi sono stati trasferiti qui dall’antica città di Kos.

L’isola di Rodi in 7 giorni. Torre dell’Orologio e la Moschea di Suleiman
Dominano lo sky line di Rodi città vecchia la Torre dell’Orologio e la Moschea di Solimano. La prima è in stile barocco e fu innalzata dai membri della famiglia Balyan ( XVII sec.) per avvistare i nemici. Si erge alta e slanciata tra le abitazioni rodiesi . Fu rimodellata nel 1850 da Ahmed Fethi Pash . Si può salire fino in cima per una vista incredibile su tutta la città. L’entrata è di appena € 5 , con i quali avete un drink da consumare nel bar adiacente.
Esattamente di fronte la Torre dell’Orologio risplende in tutta la sua gloria la Moschea di Solimano, il monumento ottomano più significativo dell’isola. Solimano il Magnifico la commissionò nel 1522 per commemorare la sottomissione dei rodiesi. Subì via via delle modifiche nel 1808, ma la sua eleganza è eterna. Quello che risalta in assoluto è il colore rosa della sua facciata.

L’isola di Rodi in 7 giorni. Museo Paths of Gods
Inaspettatamente mi sono imbattuta in questo piccolo museo detto Paths of Gods (Miltiadou 1 ) , tradotto in Italiano “Il Sentiero degli Dei”. Due ore piene impiegate per vedere un intrigante video sulla storia di Rodi e ascoltare la guida che ci illuminava sulla nascita delle Olimpiadi. In principio erano dei rituali religiosi per onorare Zeus nella città di Olimpia e consistevano in un’unica gara di corsa . Poi si ingrandirono fino a includere: lotta, pugilato, corse di carri e il pentathlon .
Diverse leggende mitologiche circondano la loro creazione. Inclusi racconti che coinvolgono eroi e divinità come Eracle e Pelope, i quali, pare che indissero i primi giochi per placare gli dei. Qualche curiosità:
- Durante lo svolgimento dei giochi: ogni ostilità doveva essere sospesa per la pace e la fratellanza;
- Potevano partecipare solo uomini greci di condizione libera
- Si ripeterono regolarmente ogni quattro anni per quasi dodici secoli. Fino a quando non furono abolite dall’imperatore romano Teodosio I nel 393 d.C. perché considerate un rito pagano.

L’isola di Rodi in 7 giorni. Piazza degli Ebrei
Nascosta tra i vicoli medievali di Rodi città vecchiaPiazza dei Martiri Ebrei: la sua è una storia lunga duemila anni. Non è solo un punto di ritrovo con una fontana di cavallucci marini: è il cuore pulsante dell’antica Juderia. Vi avevano riparato tutti gli ebrei tati espulsi dalla Spagna a seguito del Decreto dell’Alhambra (XVI sec.) . Se ne contavano 5.000 all’inizio del XX secolo. Il luglio del 1944 spezzò questa armonia. Le leggi razziali italiane, seguite dall’occupazione nazista, portarono alla deportazione di oltre 1.600 persone verso Auschwitz. La comunità, semplicemente, svanì.
Oggi, la piazza è un luogo di memoria. Il sobrio Monumento all’Olocausto ci ricorda quella cicatrice. A un passo da qui, potete visitare la Sinagoga Kal Kadosh Shalom, la più antica della Grecia, che sopravvive come testimone silenzioso. Visitare Piazza dei Martiri Ebrei non è solo turismo, è un’esperienza emotiva. È camminare su un pezzo di storia europea che non dimentica.
L’isola di Rodi in 7 giorni. Rodi città nuova
Tutto cambia ! Ed è stato inevitabile che a partire dal XX secolo sotto la spinta delle autorità italiane l’isola di Rodi si sia allargata oltre le sue mura fino al porto di Mandraki . Tutta una superficie urbanizzata che si identifica con quella che è definita Rodi città nuova . Percorrendo il lungomare sono rimasta esterefatta dalla grandiosità di tre miracoli artistici :
- Delle due famose colonne raffiguranti Elafos ed Elafina un cervo e una cerva ormai simbolo dell’isola. Secondo leggenda avrebbero liberato i rodiesi dall’invasione di serpenti prendoendo il posto del leggendario Colosso di Rodi . Non si hanno notizie certe sull’autore delle statue; forse ci sarebbe lo zampino dello scultore Italiano Renato Brozzi ( (Traversetolo 1885-1963) ;
- Dei fabbricati di stampo fascista sobri e solenni in stile Art Decò Tra questi : il Palazzo del Municipio, il Tribunale, l ‘Ufficio Postale, e il Teatro Nazionale ;
- Della tangibile evidenza dello sviluppo economico dell’isola ai tempi di Mussolini che culminò nella realizzazione del:
- Mercato : in Piazza della Libertà è una costruzione in cemento , color oro e dal design paicevole e lineare. Dentro ci stanno macellerie, bancarelle di frutta e verdura e dirimpetto la funzionalissima stazione degli autobus;
- Cattedrale dell’Annunciazione o Chiesa di San Giovanni (1856, R. Petracco e F. Di Fausto) : è la ricostruzione della storica Chiesa di San Giovanni dei Cavalieri. Dopo il 1947 fu convertita in chiesa greco-ortodossa e adattata al culto, con ulteriori ristrutturazioni completate tra il 2006 e il 2010;
- Hotel delle Rose : fatto nel 1912 , fu uno dei primi alberghi di lusso con annesso tanto di casinò (1927-1929), che è tuttora operativo.

Cosa vedere a Rodi città nuova?
Rodi città nuova è il risultato di trentuno anni di colonialismo italiano durante i quali l’isola si è modificata in meglio , ed è stata un avamposto strategico ed esclusivo per l’Italia nel Mediterraneo. Ma le sorprese della new city continuano in queste altre quattro tappe :
- Fortezza di San Nicola: una barricata difensiva da attribuire dall’Ordine di San Giovanni ( XIV sec.) . Accanto ad essa ci sono tre mulini a Vento , che servivano per la macinazione dei cereali. Posizionati proprio laddove spiravano le correnti, erano i motori alimentari dell’isola;
- Elli Beach : è la spiaggia cittadina , la più frequentata e popolare dell’isola. Pullula di stabilimenti balneari attrezzatissimi e molto alla moda. Sdraio e ombrelloni occupati da tedeschi , inglesi e americani che spalmano crema e sorseggiano coloratissimi cocktail;
- Acquario : fu istituito nel 1930 sotto la dominazione del Regno d’Italia dall’architetto Armando Bernabiti. Lo scopo era quello di studiare la flora e la fauna del Dodecaneso. Ci sono rare specie marine, tartarughe e foche monache;
- Parco Rodini : posto a Lindos Rhodes Avenue (3 km dalla Rodi Città) è un’ oasi di serenità e annovera diverse tipologie di uccelli come i pavoni. A completare il pittoresco quadro ci sono anche: ponti, sentieri, stagni pieni di ninfee e le rimanenze della Tomba dei Tolomei ( periodo ellenistico) .

3° giorno. Spiaggia di Antony Queen Bay
Inutile resistere alla spiagge di Rodi per il timore di fare a gomitate fra le persone per garantirsi uno scoglio! Se si parte in piena estate la probabilità di sentirsi come delle sardine stipate fra la moltitudine di vacanzieri è alta ovunque. Bisogna arrangiarsi. Ma alla fine è una dolce sofferenza allietata da immersioni tra pesci colorati e l’ombra delle palme di chioschi da favola . Come il Kounna Beach & Resto Bar della spiaggia di Anthony Quinn (info accesso) , tentazione allo stato puro! Inutile ho ceduto al lido più gettonato dell’isola.
La spiaggia di Anthony Quinn non è molto lontana da Faliraki, la città festaiola per eccellenza dell’isola di Rodi. La sua peculiarità è lo scenario da cartolina che la circonda: scogliere ripide e pini rigogliosi che si protendono verso il mare. Il fatto straordinario è il suo passato da star di Hollywood. Nel 1961 ci si girarono alcune scene del celebre colossal I cannoni di Navarone interpetato dall’attore Anthony Quinn . Questi ne rimase talmente folgorato che tentò persino di acquisire il terreno adiacente! Il suo sogno era ambizioso: fondare un centro culturale internazionale per artisti e registi. Anche se il governo greco blocco il progetto, il litorale da Baia di Vagies fu rinominato come l’illustre divo americano .
L’isoa di Rodi a tavola!
L’incantesimo culinario nell’isola è stato in un intimo oyster bar il Poseidon a Kallithea. Gestito da una adorabile famigliola sono stata accolta come solo i greci sanno fare. Al massimo ricordo cinque o sei tavoli con un’apparecchiatura semplice , ma un menù da urlo: insalata alal greca con feta e pomodi succhosi e dolci, sarde panate e a forno, pesce fresco di tutti i tipi, birra e vino dell’enoteca Oenoculture in 12ο χλμ Ρόδου-Λίνδου.
Sono solo aperti a ora di pranzo e chiudono al tramonto quando la nonna , che è il cuoco, vuole tornare nelle sue stanze ad accudire i nipoti. Una musica di altri tempi, una specie di favola antica che ti riporta per un attimo ai ricordi della fanciulezza. Ho avvertito un brivido sulla pelle, perchè mi hanno trasmesso certi valori che ogni tanto si fa fatica a credere ancora esistino: passione e attacamento ai propri affetti.

4° giorno. Acropoli di Lindos
Non nascondo che l’ emozione più intensa l’ho avuta quando sono stata a Lindos città e da lì alla sua acropoli (info e costi) arroccata su una collina (116 m.) . Collocata in mezzo a due fantastiche e visitabili spiagge , Lindos è nota in tutto il pianeta per il suo sito archeologico. Esistente sin dal Neolitico e l’Età del Bronzo ( 4000-2000 a.C.) crebbe in sfarzo e potenza con i Micenei, con fortificazioni aggiunte dai Cavalieri di San Giovanni nel Medioevo per la difesa contro gli Ottomani.
Ho fatto un’arrampicata di appena 20 minuti per salire fino in cima. Ho messo a prova le mie gambe mentre mi inerpicavo tra grovigli di casettine bianche adagiate su mosaici bianchi e neri. Per i più pigri c’era l’opzione di un veicolo molto inusuale: il dorso di un simpatico asinello! Non ho avuto il coraggio di provarci, perché avevo paura di cascare !
Tutto intorno all’ acropoli di Lindos (info e costi) è un susseguirsi di rovine che documentano lo sfarzo di un’antica civiltà . La stessa che ha contribuito a fondare la mia città natale Licata in Sicilia. Al loro interno spiccano :
- Il Castello dei Cavalieri (XIV sec.) : a forma circolare e fatto con funzione militare per proteggere lìisola da attacchi esterni;
- La Chiesa di San Giovanni (bizantina): si distingue per la sua cupola e campanile e per i suoi affreschi bizantini ;
- Il Tempio Dorico di Atena Lindia (IV sec. a.C.) : innalzato in onore delladea protettrice del commercio e della navigazione, presenta una perfetta simmetria architettonica con quattro colonne su entrambe le facciate principali;
- I Propilei : un ingresso monumentale del III secolo a.C., ispirati ai modelli ateniesi con una scalinata soprannominata “la scala per il Paradiso“;
- La Stoa : un ampio porticato di 87 metri con 42 colonne.

5° giorno. Spiaggia di Gennadi e Prassonissi
Rotolando verso sud fino all’estrema punta dell’isola di Rodi ho spalancato gli occhi su due spiagge quasi surreali: quella di Gennadi e di Prassonissi. La prima è infinita , il suo mare è turchese e trasparente a ridosso dell’ omonimo paesino fatto di casupole color latte. La seconda è un promontorio legato alla terra ferma da una lingua di sabbia ocra e fine che separa il Mare Egeo dal Mare Mediterraneo. Accarezzata dal vento secco del Meltemi che spira fortissimo qui solo ad Agosto è un paradiso per i surfisti e i kitesurfer.
Dopo avere divorato delle acciughe panate e fritte e bevuto una birra ghiacciata mi sono sdraiata sulla riva ad osservare . Tra le due locande , il minimarket e qualche residence sbucavano via via tante tende colorate. Erano le dimore momentanee degli amanti della van life . O quelle di atleti di tutte le età che si preparavano a cavalcare le onde. Tiravano su la cerniera delle loro tute nere e sistemavano le loro vele. Non c’è molto divettimento su questo versante dell’isola di Rodi. Come a Ovest è poco bersagliato dal boom del turismo , cosa che gli conferisce un’aura leggendaria.

6° Rodi e il suo interno
Chi è alla ricerca di una profonda spiritualità deve avventurarsi tra i villaggi sperduti e gli arenili solitari del fianco occidentale dell’isola di Rodi . A sostituire le catene alberghiere isolane ci sono le cantine come quella in cui ho fatto un’intervista : l’azienda vinicola Anastasia .
Questa tenuta è posizionata ad Embonas, il distretto vinicolo per antonomasia dell’isola. A conduzione familiare è una delle winery più all’avanguardia dell’isola. Ho degustato i loro eleganti bianchi farri con il vitigno autoctono Athiri . Inoltre ho partecipato alle loro o cooking class . Ho imparato a fare le loro dolmades , foglie di vite ripiene di riso, e le mezédes , antipasti greci a base di verdure di stagione.
Decisamente mi sono riconnessa con me stessa una volta sopraggiunta nel Monastero di Tsambika (XII sec.), che è una suggestiva cappella ortodossa vicino il paesino di Archangelos. Sta accovacciata su una collina di 287 m. Mi sono arrampicata per 300 gradini per pregare e staccare la mente da tutto e tutti.

7° giorno. Monolitos e la Spiaggia di Lymni
Certe immagini restano impresse nell’anima, come la visione di un tramonto nell’isola di Rodi. Il sole era una palla rosso fuoco che davanti al castello della cittadina di Monolitos (XIV sec.) affondava nel blu degli abissi con una lentezza struggente Lasciato l’ultimo bagliore ai gabbiani che volteggiavano attorno ai faraglioni, mi sono ritirata in un alberghetto nel mezzo del nulla. Dopo aver assaporato delle prelibatezze montane nei dintorni mi sono fatta rapire dalle braccia di Morfeo!
L’indomani è trascorso a perlustrare altre borgate dell ’innland dell’isola di Rodi : Istrios , Profilia , Apollakia . Gli unici esseri viventi che ho avvistato erano dei pastori che facevano pascolare le loro capre. Ritratti bucolici che sono completamente cangiati una volta approdata alla indimenticabile e deserta Spiaggia di Lymni o Apollakia. Lunga 6 km è appartata e ci sono solo le onde a tenervi compagnia.
Symi
Come non farsi sedurre dall’isola di Symi ! Ad appena un’ora di traghetto (da prendere in uno dei tanti terminal di Rodi città) , è un posticino da favola. Citata già da Omero nell’Iliade , si arricchì nel corso dei secoli grazie alla fiorente pesca delle spugne e alla cantieristica. Un benessere economico che si riflette riflette oggi nell’architettura neoclassica mozzafiato del suo porto principale, Gialos. Dal waterfront a ferro di cavallo , fiancheggiato da ristorantini imbanditi a festa , si procede verso una spiaggetta di ciottoli e mare blu.
I palazzi di Symi sono di color pastello con insoliti tetti spioventi e facciata a timpano, che formano come un anfiteatro . Sono pieni di dettagli architettonici che rimandano ai contatti con la Turchia e soprattutto l’Italia che la occupò nel XX secolo . Di grande effetto è il Monastero greco ortodosso di Panormitis (450 d.C.) dove si recano miglia di pellegrini.

Conclusioni. L’isola di Rodi in 7 giorni
In definitiva il mio soggiorno nell’isola di Rodi per una settimana mi ha donato ricordi così potenti e caldi da scaldare un inverno intero. Della Grecia sono innamorata . Non solamente perché è la culla del Mediterraneo a cui per nascita appartengo, ma per altri fattori. Quello che riconosco essere irresistibile è la sua natura così varia, primordiale e incontaminata nonostante sia una tra le destinazioni turistiche più ambite del globi. Altro riconoscimento che le devo: offre un buon rapporto qualità-prezzo per le esigenze di ogni tipo di viaggiatore, dall’immersione culturale alla sfrenata vita notturna.
Volete scappare dalla routine quotidiana e riscoprire la gioia delle cose semplici dell’esistenza? L’isola di Rodi in 7 giorni è a vostra disposizione per realizzare questo sogno. Vagabondare nei suoi meandri ombreggiati da alberi di ibiscus e fiori rosa di bougainvillea ascoltando solo il rumore del mare, non vi capiterà altrove! Vi prometto che qui vi attende una fuga totale dalla frenesia, dalle preoccupazioni. L’isola di Rodi mi fa mantenere questa promessa, perché quando staccherete il biglietto per raggiungerla vi prenderete cura di voi stesso! Vi rigenererà e farete fatica a lasciarla!
