“Ho visto un angelo nel marmo e l’ho scolpito fino a liberarlo”
‘InCentrob&b’, via Toledo 156. Napoli in 1 settimana
Attendere certe volte è solo un rimandare qualcosa, che in realtà hai già dentro di te, e che è pronta a venire fuori all’improvviso! Napoli è proprio questo: voglia di andarci da sempre! E sempre ho aspettato un’occasione speciale. E dopo un periodo così meditativo come quello del Covid 19 prendo coscienza del fatto che la vita è adesso. Così un giorno a Luglio 2020, semplicemente ho fatto la valigia e sono partita!
‘InCentrob&b’ in via Toledo 156 a Napoli è la mia porta per Napoli. Roberta di Porzio , imprenditrice Napoletana vulcanica e solare, gestisce questo centralissimo e lussuoso b&b. Qui mi ha ospitato per 1 settimana in cambio di un post emozionale per vivere Napoli in tutta la sua magia! Se volete venire a Napoli per le vostre vacanze, seguitemi! In questo articolo vi darò alcuni suggerimenti per cercare di esplorare al massimo l’urbe partenopea!
Napoli, perla del Tirreno
Napoli si affaccia sul Tirreno con tutta la sua prorompente bellezza e storia. Essa è delimitata a sud-est dalla ‘Penisola Sorrentina’ e a nord-ovest dalla ‘Penisola Flegrea’, che a sua volta abbraccia il ‘ Golfo di Pozzuoli’ tra capo Miseno e Posillipo.
Insieme al suo arcipelago, e il Vesuvio, Napoli è la terza città d’Italia dopo Roma e Milano per numero di abitanti che sfiora quasi il milione. Con un passato glorioso e una realtà difficile da vivere da un punto di vista sociale ed economico, Napoli guarda al futuro con ottimismo, perché si sta lavorando per renderla sempre più vivibile e ospitale.
Arte e vita in 17 kilometri quadri
Pochi luoghi in un territorio così esteso per 17 kilometri quadri possono vantare una presenza costante di paesaggi mozzafiato, storia, arte, musica, letteratura, cinema, teatro come Napoli. Il mio invito è quello di lasciarvi trasportare dalla memoria e dallo spirito di questo eden metropolitano, con tutti i suoi pregi e difetti!
Vivendo alle falde del Vesuvio, i Napoletani sanno bene interpretare il motto ‘carpe diem’. La scomparsa di Pompei ed Ercolano (IX sec. a. C.) è un memento moris corrente di questo popolo straordinario, che ritrova nella sua leggerezza di vivere l’esistenza il suo stesso antidoto!
Come orientarsi a Napoli
I quartieri di Napoli sono circa 30, e non esistono delimitazioni nette. Gli itinerari che vi propongo a Napoli si concentrano tra il quartiere di ‘San Ferdinando’ (che è la parte moderna e antica insieme) , la zona del porto e il ‘Vomero’ (la zona più nuova e residenziale). Tutto è facilmente raggiungibile in pochi minuti dall’ ‘InCentrob&b’ in via Toledo 156.
Vi avviso, c’è troppo da vedere e fare a Napoli ! Datevi pure una tabella di marcia, ma è garantito che non riuscirete mai a rispettarla! Ma è proprio questo il bello di Napoli , e così l’unico segreto per venirne fuori è chiacchierare con la gente e fidarsi dei loro consigli! Proprio come ho fatto io con Roberta di Porzio !
5 itinerari a piedi per scoprire Napoli in 7 giorni
Mi rendo conto che è inutile cercare il paradiso all’estero, perché si trova a Napoli , la città più bella del mondo! Seguitemi in questo viaggio infinito che inizia dal ‘Cristo Velato’ e prosegue per altri 5 itinerari urbani da fare a partire dall’ ‘InCentrob&b’ in via Toledo 156 a Napoli:
- ‘Via Toledo’, ‘Città Antica’ e ‘Centro Storico’ ;
- ‘Piazza del Plebiscito’ e ‘Lungomare Caracciolo’ ;
- ‘Quartieri Spagnoli’, ‘Pignasecca’ e‘Vomero’;
- ‘Via dei Tribunali’ ;
- ‘Quartiere Sanità’ ;
- ‘Reggia di Capodimonte’.
5 Aree protette e green di Napoli
Infine, anche fuori Napoli se avrete ancora fiato vi attend0no dei percorsi naturalistici che dalla montagna vi portano al mare e viceversa:
- ‘Parco Nazionale del Vesuvio’;
- ‘Parco Regionale dei Campi Flegrei’ ;
- ‘Parco Sommerso di Baia’ ;
- ‘Parco Sommerso di Gaiola’;
- ‘Regno di Nettuno’ .
‘Incentrob&b’ via Toledo 156, Napoli. Una casa a Napoli!
Il mio primo giorno a Napoli è scandito dal suono al campanello del portone dell’ ‘InCentrob&b’ in via Toledo 156 . Una posizione davvero strategica , perché permette di godersi Napoli in lungo e largo!
In ascensore mi fermo al quinto piano di un gigantesco grattacielo. Roberta di Porzio, mi accoglie come se la conoscessi da sempre. Mi stringe forte la mano e ci mettiamo a sedere in un bel divano della reception. Prima di mostrarmi il suo capolavoro, mi offre un bel caffè e mi racconta qualcosa della sua vita e della sua carriera.
La storia di Roberta di Porzio
Roberta di Porzio è una donna mediterranea , belle e solare. Mi colpisce subito la sua spontaneità e la sua classe innata. Da generazioni insieme ai suoi cari Roberta di Porzio si occupa di ‘ Umberto’ , uno dei ristoranti più noti e antichi di Napoli, che è situato in via degli Alabardieri 30 .
Si tratta di locale prestigioso , che affonda le radici nel lontano 1916. Quella della famiglia Di Porzio è una passione infinita per la terra partenopea, il suo cibo e il suo vino. E ancora oggi con le loro pizze e la loro cucina locale deliziano tutti i tipi di palati , da quelli più semplici a quelli più esigenti.
A questa sua prima attività, insieme a una qualifica di sommelier e una passione smodata per la fotografia, Roberta di Porzio gestisce anche il ‘InCentrob&b’ in via Toledo 156. L’architetto Salvatore di Vaia è suo socio in questa avventura, un carissimo amico d’infanzia e collega d’università.
‘Incentro b&b’ in via Toled0 156 , l’alloggio chic per visitare Napoli!
‘InCentrob&b’ in via Toledo 156 è più che un business! Senza dubbio è la realizzazione del sogno di Roberta di Porzio e Salvatore di Vaia. Quello cioè di fare amare Napoli ai viaggiatori che la visitano o ci ritornano. E ci riescono perfettamente!
L’appartemento è moderno , lineare e raffinato. Gli arredamenti sono sobri, minimali e avvolgenti. I colori che predominano sono quelli del blu, del giallo e del rosso , cioè quelli di Napoli. Ci sono 4 stanze:
‘Posillipo’, la mia suite a Napoli!
In omaggio ad uno dei quartieri più suggestivi di , Roberta Di Porzio mi accompagna alla mia suite. Questa si chiama ‘Posillipo’, che dal greco vuol dire ‘riposo dagli affanni’ . Quanto mai di più vero, dopo il mio viaggio interminabile dalla Toscana!
Il design degli interni dell’ ‘InCentrob&b’ in via Toledo 156 è semplice e ricercato. Come i suoi controsoffitti a forma di vela, che sovrastano il mio letto pieno di cuscini e coperte profumate! L’azzurro è la tonalità principale di questo mio nido.
Il Vesuvio ed il mare sono i temi inevitabili dei quadri e degli scatti particolari di Roberta di Porzio che adornano le pareti dell’ InCentrob&b’ in via Toledo 156.
‘Incentro b&b’ in via Toled0 156, eleganza e comfort!
Tutte le camere dell’ ‘InCentrob&b’ in via Toledo 156 hanno il nome delle parti più suggestive di Napoli. Esse sono anche dotate di tutti i comfort:
- Aria condizionata;
- Asciugacapelli;
- Cambio biancheria;
- Cassaforte;
- Doccia;
- Frigo;
- Internet;
- Smart tv.
Il ‘Cristo Velato’, quando l’arte riscalda il marmo
Lascio l’ ‘InCentrob&b’ in via Toled 156 e e saluto Roberta di Porzio . Poi allaccio il casco e Salvatore di Vaia mi lascia nei pressi di ‘Piazza San Domenico’. Mi avverte di non versare troppe lacrime per il ‘Cristo Velato’ conservato nella ‘Cappella di San Severo’ in via Francesco de Sanctis, 19/21. Si tratta di uno dei maggiori capolavori della scultura mondiale e meta di migliaia di visitatori ogni anno.
Raimondo di Sangro Principe di San Severo, noto scienziato e alchimista della prima metà del ’700, ordinò il ‘Cristo Velato’ come coronamento della ristrutturazione della ‘Cappella di San Severo’, che era patrimonio dei suoi avi .
Storia del ‘Cristo Velato’
Raimondo di Sangro aveva un’idea ben precisa per il suo tempietto per cui ingaggia il meglio della maestria allora disponibile. Questi diede il suo contributo ingegnandosi a produrre anche le pitture per gli affreschi interni.
Inizialmente il Principe di San Severo commissionò il Gesù morente al veneto Antonio Corradini, esperto della tecnica delle trasparenze. Questi però morì prima di terminarla e Giuseppe Sanmartino , costruttore di presepi e di pastori, fu incaricato di continuare la sua opera.
Chi ha scolpito il ‘Cristo Velato’?
Nel 1753 Giuseppe Sanmartino creò il ‘Cristo Velato’ da unico blocco di marmo di Carrara per dare corpo alla visione geniale del suo titolato e poliedrico committente. Sanmartino ignorò la bozza in terracotta del Corradini (oggi custodita al ‘Museo di San Martino’ di Napoli). Sanmartino impose il suo tocco personale dando alla luce un tesoro inestimabile ed una delle migliori rappresentazioni del Barocco Napoletano. Il ‘Cristo Velato’ è una testimonianza di come l’arte possa avvicinare l’uomo a Dio, nell’atto di concepire una creatura marmorea così realistica da volerla toccare!
La freddezza del marmo cede il passo al calore del ‘Cristo Velato’
Non mi accorgo quasi che accanto a me ci sono altri spettatori, che in un silenzio quasi imbarazzante e mistico ammirano questo Cristo nei suoi attimi dopo la crocefissione. Il Cristo redentore è adagiato su di un letto funebre.
Il Salvatore è coperto solo da un lenzuolo dalle pieghe morbide e trasparenti, che vela senza nascondere il corpo. Da questo si intravedono i segni del martirio e della sofferenza, divenendo simbolo del destino e del riscatto dell’intera umanità.
La cura dei dettagli mi incanta: il capo chine con gli occhi socchiusi, quasi a serena accettazione di un momentaneo dolore prima della sua risurrezione. E ancora il costato lacerato dal supplizio, e gli strumenti della tortura giacenti accanto al sudario tra cui la corona di spine, la tenaglia ed alcuni chiodi.
Il mistero del ‘Cristo Velato’
Il drappo di marmo che avvolge la salma è impalpabile. Sembra talmente vero che una leggenda lo attribuisce ad un’invenzione chimica del Principe di San Severo piuttosto che all’abilità del Sanmartino. C’è molto mistero attorno al ‘Cristo Velato’ , e non a caso esso continua a destare l’attenzione dei più grandi studiosi .
Tra i grandi estimatori del ‘Cristo Velato’ si annovera lo stesso Antonio Canova, che si dichiarò disposto a dare dieci anni della propria esistenza per acquistare questa incomparabile magnificenza e attribuirsene la paternità! Non posso altro che augurarvi di avere la mia stessa buona sorte, cioè di commuovervi di fronte a un miracolo della mente umana qual è il ‘Cristo Velato’.
Le ‘Macchine per Studi Anatomici’ della ‘Cappella di San Severo’
I custodi ci buttano fuori dalla ‘Cappella di San Severo’, perché devono chiudere. Mi soffermo nella cavea sottostante inquietata alla visione di due scheletri, quelli noti come le ‘Macchine per Studi Anatomici’ . Pare che il Principe di San Severo li avesse acquistati per analizzare la funzionalità dell’apparato circolatorio. La loro realizzazione è attribuita al medico siciliano Giuseppe Salerno .
Anche in questo caso la verosimiglianza estrema del sistema arterovenoso ripropone l’enigma (ormai sfatato!) che quelle ossature appartenessero a due servi fatti ammazzare apposta dal Principe di San Severo per utilizzarli come da cavia.
‘Santa Chiara Cafè’ a Largo Banchi Nuovi 2, Napoli
Cala la sera. Le stelle iniziano a luccicare sopra Napoli. Mi concedo una bevuta con degli amici al ‘Santa Chiara Cafè’ a ‘Largo Banchi Nuovi 2′. Tutto intorno ha un qualcosa di familiare. Sorseggiamo un bianco ghiacciato di pura Falanghina godendoci Napoli, che ad un tratto mi ricorda Catania per il nero della pietra delle case circostanti.
Luca Bianco , il Napoletano più esuberante della brigata, insiste nel montare tutti in macchina su verso la ‘Chiesa di Sant’Antonio’ . Rimaniamo a bocca aperta davanti lo scenario di ‘Posillipo’ accarezzata da un vento dolce e scaldata dalle lanterne delle barche della marina. Il tempo vola a Napoli , perché è un oceano traboccante di sorprese. Per navigarlo devi solo veleggiare oltre la riva!
Napoli è!
Raccontare di Napoli non è cosa semplice. Ci si perde a parlare delle sue bellezze, della sua storia, e della sua accesa complessità. Senza ombra di dubbio a Napoli non si puo’ trascorre qualche giorno. Perché come il suo caffè va assaporata lentamente e gustata in tutta la sua inebriante totalità.
Non a caso la leggenda dice che in origine Napoli fosse Partenope, la sirena incantatrice che ammaliò Ulisse! Andandoci si ripete lo stesso incantesimo, perché chiunque ci mette piede ne viene ammaliato. E se volete perdervi a Napoli nel modo giusto vi consiglio di alloggiare all’ ‘InCentrob&b’ in via Toledo 156 , perché qui siete di casa e straviziati da Roberta di Porzio e Salvatore di Vaia.
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