Procida capitale della cultura 2022

Procida capitale della cultura 2022

“…Ah, io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino;

mi accontenterei di essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto del mare,

pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell’acqua…”

Elsa Morante 

Procida, ‘Capitale della cultura 2022’.  Un’ottima annata!

Mi sono sempre chiesta quale fosse stato il motivo del mio piede rotto la  prima volta che visitai  Procida  lo scorso anno! Ero distrutta in una sedia a rotelle al pronto soccorso dell’isola, con una magnifica vista però su Ischia!

Con il senno di poi capisco che non tutto il mal vien per nuocere! Ci ritorno infatti nuovamente in salute  quando  Roberto Cipresso, winemaker di fama internazionale, mi ha invitato a una conferenza stampa su ‘Mosaico per Procida 2022 ’! Questa iconica  bottiglia celebrativa in onore di ‘Procida Capitale della Cultura 2022’  , mi ha fatto scoprire Procida nell’unico modo in cui forse qualcuno lassù desiderava  che la consoscessi!

Alloggiando al ‘Riccio Apartments’ di Pasquale Persico e della sua famiglia ho trovato poi una casa, più che una struttura ricettiva moderna e accogliente!  Pasquale, capitano di lungo bordo, mi ha fatto da cicerone a Procida per un’esperienza indimenticabile lunga un weekend!

Seguitemi in questo viaggio infinito a Procida , la più piccola, bella e selvaggia delle perle delGolfo di Napoli’. Un fazzoletto di terra  lungo 4km, con una popolazione di appena 10.000 anime, che vi incanterà se ci andrete per le vostre prossime vacanze!

Procida un viaggio nella bellezza

‘Capitale Italiana della cultura 2022’,  Procida si prepara ad ospitare i visitatori con un calendario ricco di eventi. Un’ occasione di riscatto per questo minuscolo isolotto baciato dal sole! Proprio così, Procida non è solo il coloratissimo borgo marinaro della ‘Marina di Corricella’.

Stiamo parlando del regno dell’ ‘Isola di Arturo’ , celebre capolavoro di Elsa Morante. E ancora del set di  celebri film quali : il ‘Postino’ con Massimo Troisi ,  ‘Il talento di Mr Ripley’ con Matt Damon, e ‘Detenuto in attesa di giudizio’ con Alberto Sordi! Solo per citarne alcuni della lunga lista.

Slow down! A Procida  l’orologio non serve!

E chissà quanti altri quanti altri artisti, intellettuali, e bohemien si ritireranno a Procida per raccontarla a modo loro. Continuamente incantati da questa sirena dalla lunga coda, che si insinua tra abitazioni abbarbicate sugli scogli, limoneti e vigneti.

Il mio augurio è che l’amministrazione comunale di  Procida sia in grado di sfruttare questa grande opportunità di ‘Capitale Italiana della cultura 2022’  per  una ripresa sociale ed economica sostenibile e duratura. Senza però rinunciare a quella semplicità e quei  ritmi lenti, che caratterizzano questo piccolo atollo !

Certamente, perché Procida è per molti, ma non per tutti. Potrei solamente prescriverla al viaggiatore, che cammina senza orologio, e che trova poesia nel volo di un gabbiano. Oppure potrei suggerirla a chi ha  pensato di abbandonare il piacere dell’avere, per passare al vero lusso dell’essere!

Procida, tra storia e mito

La leggenda vuole che Procida sia nata da una battaglia tra Zeus e i Giganti , con la conseguente sepoltura di uno dei colossi uccisi. Questo episodio forse spiegherebbe il significato del nome  ‘Procida’. Esso deriverebbe dal greco ‘prochetai’ , cioè ‘ che giace’ (altre fonti fanno riferimento a a una  delle nutrici di Enea che si chiamava  Procida )

In verità , le origini di Procida sono vulcaniche e ad esse si deve la sua conformazione capricciosa, con ampie insenature generate dalla trasformazione degli antichi crateri. Un territorio che anticamente per la sua ricchezza e posizione geografica sedusse diversi popoli. Dai  Micenei ai Greci, dai Romani, agli Arabi , che via via la conquistarono e plasmarono.

Successivamente si passò al dominio del feudatario Giovanni da Procida (1210 -1258). A questi   subentrarono i  ‘Cossa (1339-1529),  i ‘D’Avalos’  (1530 -1729), e i Borbone . E durante la parentesi della ‘Repubblica Partenopea’ (1796-1787), Procida non si fece neppure mancare  gli occupanti inglesi. Le successive vicende  storiche seguirono per lo più le vicende di Napoli.

Cosa vedere a Procida? Tre itinerari per scoprirla 

Procida conserva ancora  il fascino della Portofino di un tempo, fuori come è dai circuiti turistici  più battuti. A parte le folle estive di Agosto, che comunque imperversano in ogni parte d’Italia, anche le più remote!

Scambiando delle chiacchiere con i cittadini di  Procida, l’impressione è stata quella di esseri umani felici e soddisfatti di quello che hanno. Se c’è di più non dicono no! Ma a loro basta il mare, che ha fatto allontanare molti di loro tra pescatori e capitani. Lo stesso azzurro che alla fine delle loro traversate li ha riportati al nido. Vediamo in basso cosa c’è da vedere e fare a Procida.

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1. Primo itinerario a piedi . 7 cose da vedere da ‘Marina Grande’ a ‘Piazza dei Martiri’ 

Senza dubbio una delle zone più affascinanti di Procida è quella da fare piedi che porta da  ‘Marina Grande’ (o ‘Marina di Sancio Cattolico’) a ‘Piazza dei Martiri’.  Essa è molto trafficata , perché funge  da porto per lo sbarco di aliscafi e traghetti da e per Napoli e Pozzuoli . Inoltre essa è punto di raccordo di tutti i mezzi di trasporto pubblico (autobus, taxi, microtaxi, noleggio, e  scooter). In direzione per il centro storico si possono ammirare:

  1. ‘Palazzo Montefusco’ : Questo è un edificio del XII secolo dall’intonaco rossastro con delle belle merlature arabeggianti. Per questa particolarità esso è detto anche Palazzo Merlato’ . Altro appellativo è quello di ‘Palazzo della Catena’ per la presenza di una precedente sbarra che impediva l’ingresso quando era residenza estiva del re;
  2. ‘Crocifisso dei Pescatori’ : Questo è un ex voto in legno scolpito dai marinai nel 1845. Questo è protetto da una edicola votiva maiolicata, oggetto al  presente di una devota e accorata venerazione di molti fedeli;
  3. ‘Chiesa della Santa Annunziata’: Questa chiesa risale al 1521 , ma è stata ultimata nel Seicento. Al suo interno ci sono delle tele di valore, tra cui una dell’Annunciazione, e una statua lignea del XIX secolo. Nel sagrato si custodisce un singolare altare a forma di poppa di nave  con una statua della Vergine piena di conchiglie;
  4. ‘Piazza dei Martiri’: Nota come ‘Sèmmarèzio’, la piazzetta tuttavia è intitolata a sedici martiri che qui furono impiccati per aver aderito alla ‘Repubblica napoletana’ (fine Settecento). Chiunque ci capiti è stregato dal magnifico panorama. Oltretutto proprio questa parte di Procida è stata quella dei primi insediamenti urbani sviluppatesi al di fuori della cittadella di ‘Terra Murata’.  Di questi casali del XVI secolo, che si adagiano su viuzze strette, il più singolare è indubbiamente il ‘Casale Vascello’;
  5. ‘Santuario di Santa Maria delle Grazie’: Esempio di architettura in stile barocco sorse nel 1679 per volere dell’arcivescovo Innico Caracciolo a ‘Piazza dei Martiri’. Questo tempio religioso , affacciato con tutto il suo splendore a ‘Marina di Corricella’  è l’oggetto più fotografato di Procida;
  6. ‘Chiesa di Santa Maria della Pietà’: costruita nel 1760 insieme a ‘Torre Murata’ è  uno dei primi elementi visibili via nave a chi sbarca a Procida, con la su torre campanaria in stile barocco e  un orologio a quattro quadranti;
  7. ‘Chiesa di San Leonardo’: Sita in via Vittorio Emanuele , essa fu eretta sui resti di una preesistente cappella fondata nel XVI secolo  e dedicata  a San Leonardo l’Orlèans. Questi è il protettore e liberatore degli schiavi imprigionati dai turchi. La chiesa a croce latina, presenta esternamente una facciata in stile Barocco affiancata da un campanile del XIX secolo.

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2. Secondo itinerario in macchina . 6 cose da  vedere in direzione di ‘Torre Murata

  1. ‘Torre Murata’: Questo è il nucleo antico del primo centro abitato di Procida. Originariamente si denominò ‘Torre casata’ per il folto numero delle casine ivi arroccate. Perché questo promontorio a picco sul Tirreno, fu per gli indigeni rifugio agli attacchi dei nemici per diverse epoche. L’insieme, visto dall’esterno, dà una forte idea di compattezza, per via delle mura possenti che lo circondano;
  2. ‘Palazzo D’Avalos’ : Pasquale ha organizzato un tour con la  guida Carla Vitiello presso  questo vecchio palazzo rinascimentale . Questo è stato  edificato dagli architetti Cavagna e Tortelli  per volere del Cardinale Innico d’Avalos ( XVI sec) . Esso domina tutta  ‘Torre Murata’  , ed è stato  modificato dopo in palazzo reale dai Borbone  (XVIII sec). Per ultimo si è trasformato in un carcere per gli ergastolani (1830). Poi è stato chiuso per le condizioni disumane definitivamente nel 1988. Si divide in tre piani. Quello sottoterra destinato alla conservazione del grano e per le colpe più gravi. Il primo per i detenuti più compromessi, e l’ultimo livello per i reati più leggeri. Ho avvertito tutta la sofferenza dei condannati per tutta la durata della visita. Il trattamento riservato ai rei  è stato descritto come al limite della decenza umana;
  3. ‘Abbazia di San Michele Arcangelo’ : Risalente al XVI secolo il gigantesco complesso è stato un centro religioso e culturale di riferimento per i procidani. Internamente si fanno ammirare inestimabili opere d’arte. Tra queste un presepe permanente composto prevalentemente da antichi pastori in legno e terracotta della scuola napoletana del XVIII secolo;
  4. ‘Museo della Graziella’ : Ubicato dentro il ‘Palazzo della Cultura a Terra Murata’ , dal 2011 testimonia la tipica casetta procidana. Principalmente ci si custodiscono tutti i cimeli della love story a triste epilogo tra la giovane  Graziella e Alphonse Lamartine, che scrisse un best seller sul romantico avvenimento. Questa dolce giovane fanciulla morì precocemente lasciando il suo adorato francese nel dolore più profondo prima del suo ritorno promesso a Procida. Uscendo dal museo si apre una splendida loggia con veduta Vesuvio e Golfo di Napoli;
  5. ‘Belvedere dei due Cannoni’ : Da qui la vista si perde dalla ‘Corricella’ per tutta Procida, che sembra una mano dall’alto, con tutte le sue insenature naturali. A completare il quadro si stagliano in lontananza l’isolotto di ‘Vivara’ e la cima del monte Epomeo;
  6. ‘Marina di Corricella’: Per antonomasia è l’immagine simbolo di Procida. Un villaggio marinaro di palazzine lunghe e slanciate. Queste sono pennellate di giallo, rosso e arancio per essere riconoscibili al rientro dei marittimi. Un labirinto di stradine di sampietrini, che si inerpicano in salita. Le stesse poi ridiscendono a ridosso della riva, quasi bagnando i tutti i bistrot che la punteggiano;

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3. Terzo itinerario in macchina. 5 cose da vedere in direzione di  ‘Vivara’ 

  1. ‘Spiaggia del Pozzo Vecchio’: Qui tra ciottoli e scogli Mario corteggia la sua amata Beatrice! Chi non ricorda l’immortale scena del film ‘Il Postino’ , che battezza questa magica baia, a cui si accede costeggiando il cimitero;
  2. ‘Spiaggia del Ciraccio’: Due faraglioni imponenti di tufo fanno da cornice a questa distesa di sassolini e gusci di granchio. Questa è tra spiagge più isolate e magnifiche di  Procida, assieme a quelle soprannominate  ‘della Lingua’, ‘della Chiaia’, e ‘della Silurenza’;
  3. ‘Belvedere di Elsa Morante’ : Da questa ringhiera la famosa scrittrice ebbe l’ispirazione per la nascita di Arturo, il ragazzino attore principale del suo  più grande romanzo. Da cui le acque cristalline fanno capolino con il cielo turchino,  ammutolendo ogni i rumore e spingendo alla ricerca dell’infinito;
  4. ‘Marina di Chiaiolella’: Una delle mete preferite dai turisti più sofisticati, attratti dalla presenza di alberghi sontuosi e localini alla moda. Camminando lungo i moli all’altezza di ‘via Giovanni da Procida’ , ci si imbatte nel caratteristico ‘Santuario di San Giuseppe’ del 1836. Qui è arenata ‘bella ‘mbriana’, la ‘lucertola palmata’ di Pasquale. Con questa barchettina lavora divertendosi con i tanti clienti che affollano il suo ‘Riccio Apartments’ ! Specie quando il caldo imperversa;
  5. ‘Vivara’: L’ ex parco privato della fondazione ‘Albano Francescano’ dal 2002 è stato fatto riserva naturale statale , per preservarne la tipica flora e fauna del Mediterraneo. Attualmente però non è visitabile (visita guidata riservata a gruppi limitati di escursionisti).

Come è la cucina a Procida? Fatevi la domanda e venite a provarla!

Esiste una tradizione gastronomica a Procida , che si basa principalmente sulla freschezza, la stagionalità e la semplicità dei prodotti. Di terra o di mare i piatti di Procida si mescolano con gli aromi selvatici per creare delle portate stellate. Tra le star della cuisine locale spiccano:

A cena dalla famiglia Persico!

Qualche assaggio della cucina procidana mi è stato servito in tavola a cena dalla famiglia Persico con  Gaetano Cataldo, come ospite d’onore. Ottima occasione per festeggiare il successo di ‘Mosaico per Procida 2022’  e anche la mia partenza, perché nessuno ha avuto intenzione di adottarmi! Peccato!

Il  menù di Lina  è stato un susseguirsi di sapori e profumi indimenticabili:

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Dove mangiare a Procida?

Tra un’escursione e l’altra Pasquale, mi ha anche portato in giro per mostrarmi altri  locali di Procida, dove potere mangiare qualcos’di caratteristico:

Non vi nascondo che l’argomento principale delle mie conversazioni con Pasquale, in queste soste gourmet  è stato ovviamente il cibo.

6 Segreti della cucina procidana

Non sono riuscita a strappargli i segreti delle ricette di Procida,  ma almeno un elenco abbastanza importante di quelle più tipiche:

  1. ‘Luvari’: Si tratta del pagello fragolino, o pesce imperatore, e si presta a molti tipi di cotture, bollito, in crosta di pane, e anche fatto a insalata;
  2. ‘Coniglio: A differenza di quello di Ischia, il coniglio di Procida cucina lentamente in una pentola di coccio con il soffritto, pomodoro e rosmarino compreso. La maggior parte degli animaletti è allevato, anche se non sono rari quelli selvaggi;
  3. ‘Gli spaghetti con alici , pomodori e pecorino’: Un pasto da poveri ma che fa sentire dei re , rosolando della pasta con alici , i peperoni verdi . E una grattata di pecorino per i più audaci!
  4. ‘La parmigiana di melanzane alla procidana’ : Non è facile stabilire la paternità della parmigiana, che Sicilia, Campania ed Emilia Romagna si contendono! Tuttavia la bontà è la stessa, e quella procidana è per lo più vegetale con l’utilizzo di pomodori del tipo ‘lampadina’;
  5. ‘Casatiello procidano’: Molto diverso da quello napoletano, è un pane alto e lievitato, cosparso di ‘naspro’ o ‘diavulilli’ (zuccherini dolci colorati). Si consuma principalmente nel periodo pasquale;
  6. ‘Lingua di Procida’: Si ordina anche come ‘Lingua di bue’ o  ‘Lingua di suocera’ (  a quanto pare in omaggio alla vena pettegola dei procidani!) , ed è  un dessert con due strati di pasta sfoglia, farcito con crema pasticciera aromatizzata al limone, e  ricoperto con granelli di zucchero.

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Procida sacra: feste, santi e donne

Inevitabilmente Procida.   possiede quel  je ne sais quoi e crea dipendenza! Sembra di essere trasportati come in un’altra dimensione, la stessa che ha incatenato amanti nei libri e nella vita reale! Procida stupisce soprattutto per il carattere forte delle sue donne.

Creature fragili sì ma forti, che lontane per mesi o anni dai loro uomini imbarcati, sono sempre state l’asso portante dell’intera società. La loro solitudine è stata assorbita in qualche modo dai figli da crescere. Ma  anche dalla religione, perché la chiesa è diventata per loro punto di riferimento e  centro di aggregazione.

6 Eventi da non perdere a Procida

Per cui si  capisce l’attaccamento degli isolani a Dio, le Madonne e santi, che hanno sempre osannato con appuntamenti immancabili come questi:

  1. ‘Festa di San Michele’ : San Michele è il santo patrono di Procida. I festeggiamenti cadono l’08 Maggio e il 29 Settembre per glorificare il suo intervento divino che allontanò in passato briganti e pirati!
  2. ‘La Processione dei Misteri’: Questa è un’antichissima quanto famosa processione che si tiene a  Procida dalla fine del ‘600. Durante le prime ore del mattino del Venerdì Santo, al risuonar di diversi squilli di tromba, da ‘Torre Murata’ parte un corteo di devoti e confraternite che si conclude a ‘Marina Grande’ ;
  3. ‘Sagra del Mare: Di solito si svolge l’ultima settimana di luglio. Un evento molto atteso in cui viene proclamata la ‘Graziella’, la femme procidana che meglio rappresenta il personaggio del racconto di Alphonse de Lamartine. La manifestazione si articola con musica, stand di assaggi vari, gare sportive e altro ancora;
  4. ‘Festa del Vino’: A San Martino, l’11 novembre anche  Procida si onora Bacco  con un gioioso galà popolano,  che è un inno alla inno alla fertilità delle viti procidane. Le ragazza vestite con costumi d’epoca della ‘Graziella’ girano per le locande isolane con boccali di vino che esaltano il meglio delle prelibatezze procidane;
  5. ‘Corricella In Jazz Festival’: Tra luglio e agosto l’ ‘Associazione Artistika’ a ‘Marina di Corricella’ promuove una serie di concerti, che ha  richiamano sul palco musicisti di alto  prestigio come Daniele SepeAndrea Rea Trioe gli ‘Almamegretta’:
  6. ‘Procida Racconta’ :Un festival letterario diretto dall’artista Chiara Gamberale. Questo si organizza dal 5 al 9 giugno a Procida con la collaborazione di ‘Nutrimenti’ , la libreria indipendente di Andrea Palombi. Sei scrittori si sguinzagliano nell’oasi campana in cerca di una storia di un abitante su cui scrivere, trasformando il quotidiano in straordinario!

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5 Locali per vivere Procida

La vita notturna di Procida è tranquilla, chic, elegante ed autentica e di certo non delude le aspettative di chi vuole divertirsi in coppia o con un gruppo di amici. Ecco una lista dei luoghi più esclusivi:

  1. ‘Vineria Letteraria’: Sulla riva della ‘Marina di Corricella’ al civico 96-88 spunta questa enoteca letteraria dove io e Pasquale, abbiamo sorseggiato un fresco fiano di Avellino. Un’enoteca  straordinaria che combina la passione del vino del titolare Tarcisio Ambrosino con quella della letteratura, con la vendita al pubblico degli ultimi successi editoriali ;
  2. ‘Flamingo’: Su piazza della Repubblica si trova il  disco pub più trendy di Procida che la ravviva h 24. Dal mattino con le paste più golose a notte fonda per un dopo cena con cocktail fantasiosi e dell’ultima generazione;
  3. Il Ciracciolo’ e il ‘Maresia Solarium’ : Sono tra i più attrezzati e incantevoli  stabilimenti  balneari  di Procida. Sorgono rispettivamente il primo sulla ‘spiaggia del Ciracciolo’ e il secondo sulla ‘spiaggia di Chiaiolella’. Dispongono di tutti i comfort , e di uno strepitoso lounge bar da dove potere vedere tramontare il sole;
  4. ‘Il GM Bar’  e ‘Il Sea Bar’ : A ‘Marina Grande’  sono i club più vivi e modaioli di Procida.  Ci si può sostare per colazioni, per un abbondante aperitivo o per assistere a spettacoli dal vivo con tanto di musica;
  5. Le discoteche ‘Not Found 404’  in via Libertà, 72 e ‘ Procida Hall’  in  via Roma, 4.

Procida nel cuore!

Se Capri fa impazzire, Ischia ti fa girare la testa, a Procida ci resti! C’è qualcosa nell’aria che respiri che ti inebria, come potrebbe solo fare un nettare divino. Non ci sono parole o immagini che possono davvero fare capire la profonda emozione che si prova una volta giunti qui. Si deve vivere Procida in prima persona!

In conclusione, la mia permanenza a Procida è stata come una favola che si è conclusa anche troppo presto, perché sinceramente non volevo più andare via. Al mio rientro a Pisa, il mio pensiero è stato costante su questi giorni Procida con la promessa di riviverli ancora una volta persa tra il verde di una natura ancora incontaminata!

PS: Sostieni il documentario in alto  ‘Procida l’isola conclusa’ di Massimo Saccares e Alessandra Attiani: Due artisti Romani che con il loro inedito cortometraggio parlano della dimensione di essere isolani . Questo video sarà presentato al ‘Ischia Film Festival 2022’. Clicca qui e fai il tuo dovere con una donazione  ! 

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