Stoccolma in un weekend

Stoccolma in un weekend

“Percorre il suo cammino
Il grande gabbiano dal dorso nero,
Timoniere del sole.
Sotto di lui, l’acqua…”

Tomas Tranströmer

Stoccolma in un weekend

Che dire, Stoccolma in un weekend è stato un capriccio di inizio estate. Ho sempre desiderato andare in Svezia , così ho fatto le valigie e sono atterrata all’aeroporto di Arlanda. Questo dista circa 41 km dalla capitale svedese a cui è ben collegato con i mezzi pubblici. ,Meglio sceglire il  bus per una  scelta più economica,  perché il transfer e il treno sono  più cari

Ovviamente Stoccolma in un weekend è stata un’esperienza indimenticabile , perché mi ha fiondato nel profondo nord alla scoperta di una Venezia scandinava. Ho visitato le attrattive più importanti dislocate su 14 isole e 57 ponti, che affiorano lì dove il lago Mälaren incontra il Mar Baltico. Si può girare tutto facilmente a piedi, in bici o i trasporti urbani. La macchina  quasi non serve, come  i contanti ! Infatti, la maggior parte degli esercizi  è ormai abilitata al pagamento contactless!

Stoccolma in un weekend  ! Una metropoli bellissima, a misura d’uomo.  Dove ti avvolgono  la modernità, la cultura, i paesaggi e il suo passato germanico . Stoccolma in un weekend  mi ha regalato la scoperta della  parte orientale del paese. Con 984 748 abitanti è il centro di riferimento economico e culturale della Svezia e della Scandinavia, nonché sede di governoparlamento, oltre che luogo di residenza del capo dello stato, il re Carlo Gustavo XVI. Leggete qualche consiglio utile in queso articolo per muovervi al meglio. Buon viaggio!

Storia di Stoccolma in breve

Il nome “Stoccolma‘” significa  “isola dei tronchi”.  La sua etimologia è da collegare ai pali di legno che la circondavano e la difendevano nell’antichità. Infatti ha avuto una storia piuttosto turbolenta, segnata da unioni, guerre e molti omicidi.

Le  origini di Stoccolma  sono legate a un nucleo primitivo che è quello di Birka (VIII sec.)  a circa 30 km nel lato occidentale . A questo seguì quello di Sigtuna e ci furono tanti insediamenti dove si trovaroo oggetti dell’era vichinga. Tuttavia secondo le Cronache di Sant’Erik (1320) Stoccolma fu fondata da Birger Jarl , a cui fu dedicata una torre a  Riddarholmen (1530) .  La prima fortezza fu costruita più o meno dove oggi si trova il Palazzo Reale di Stoccolma .

Medioevo

Poco dopo la sua fondazione, Stoccolma divenne un importante porto commerciale . Importava sale, spezie, birra, vino, vestiti e beni di lusso come seta, armi e armature. Le esportazioni erano ferro e rame, pelli locali, pesce essiccato, burro e fuochi.

Nel Medioevo si legò politicamente a Germania e Danimarca fino alla costituzione dell’ Unione di Kalmar  (1380). Ma non andavano molto d’accordo . Si susseguirono 150 anni di battaglie, lotte ,  blocchi e bagni di sangue specialmente tra Svezia e Danimarca . Sempre a favore di quest’ultima con l’incoronazione di Cristiano II nel 1520.

Quello stesso anno tra il 07 e il 10 Novembre il re danese avrebbe massacrato molti sudditi e politici svedesi , pur avendone promesso l’amnestia. Dopo questo  bagno di sangue di Stoccolma ci fu una totale ribellione in Svezia che culminò con la sua vittoria governativa sotto il re Gustav Vasa (1523) A lui subentrò il figlio Eric XIV (1561).  Da allora  il titolo di monarca diventò  ereditario e il regno fu finanziato dalle tasse.

Il secolo d’oro e l’era moderna

Tra il 1600 e il 1700 l’importanza sociale ed economica di Stoccolma aumentò . Sviluppò una società di stampo prettamente mercantile.   Crebbe   tabto anche se non mancavano i problemi.  Anche il suo aspetto mutò . Le case in legno e in pietra vennero sostituite da edifici in mattoni. Si crearono  nuove strade , palazzi e monumenti importanti. Tutto questo sotto l’influenza dei principali stili architettonici europei tra cui il Rinascimento. Processo di urbanizzazione e ammodernamento che durò dall’era industriale fino alla Seconda Guerra Mondiale, da cui ne uscì praticamente intatta!

Nel dopoguerra lavori di rilievo furono la  Tunnelbana , ovvero la metro di Stoccolma, che è   lunga circa 110 km. Considerata ragionevolmente come una vera e propria galleria d’arte perché illustrata da grandi artisti. Mentre fatto curioso nel 1967 si passò (come in tutta la Svezia ) dalla guida a sinistra alla guida a destra. Invece dal 1975 si stabilizzò la monarchia parlamentare come forma di governo.

Stoccolma in un weekend. Kungsholmen

Al di là di ogni aspettativa il mio soggiorno a Kungsholmen è stato davvero piacevole . Molto vicinoe al centro storico di Stoccolma (circa mezz’ora di camminata),  vanta due grandi parchi: il Rålambshovsparken  e  il  Kronobergsparken. Oltretutto dormirci   costa molto meno che altrove, poiché non si tratta di una meta economica! Per saperne di più clicca su https://www.stoccolma.com/dove-dormire.

Kungsholmen è un quartiere poco conosciuto dai visitatori , per cui risulta particolarmente tranquillo e autentico. In sostanza ci si mescola con la gente del posto. Qui si trovano molti ristoranti, bar e caffè , specialmente lungo Hantverkarhgatan e Fleminggatan. La sua esistenza affonda le radici nel 1500 quando era popolato da monaci francescani che ci facevano pascolare il  bestiame. Non resta traccia di nulla neppure dei secoli successivi fino all’avvento dell’industrializzazione .

Cosa vedere a Kungsholmen

L’area di Kungsholmen  è sotto l’amministrazione cittadina ed  è bene collegata al resto di  Stoccolma . Dimenticavo, non perdetevi uno uno scatto davanti alla fermata di T-Centralen dipinta dei fiori del finlandese  Olof Ultvedt .

D’altronde i trasporti sono molto efficienti e veloci. Offettivamente  non c’è molto da vedere , a parte : il tribunale  (Rådhuset ) e la sede della polizia, (Polishuset ). Hanno un loro perché anche:  gli edifici  art Deco che fiancheggiano il ponte Sankt Eriksbron.   E ancora  il palazzo di  Kristineber  fatto nel  1750 per il mercante Roland Schröder.

Merita  un discorso diverso il Municipio (Stadshuset) progettato dall’architetto Ragnar Östberg in stile romantico svedese . Si edificò nel  1911 e ci vollero 12 anni per finirlo  con 8 milioni di mattoni rossi. L’inaugurazione avvenne il 23 giugno 1923, ad esattamente 400 anni dall’arrivo in città di Gustavo I Vasa.

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Stadshuset

Il Municipio di Stoccolma    (visitabile solo su prenotazione con guida) è una delle silhouette più famose di Stoccolma . La sua torre è alta 106 metri ed è ornata con tre  corone dorate, stemma nazionale svedese. Durante i mesi estivi (da maggio ad agosto) vi si può accedere per godersi uno dei migliori skyline di Stoccolma.

Attorno al  Municipio di Stoccolma    si estende un magnifico giardino adorno di fiori colorati e  statue femminili con lo sguardo perso all’orizzonte. Dietro le magnifiche facciate del complesso ci sono uffici e sale di riunione per politici e funzionari.  Tra  queste spiccano: la camera del consiglio (Rådssalen) , e la Sala Blu, dove si  celebrano il premio Nobel, nato proprio a Stoccolma. Tutte le decorazioni interne sono un riferimento al passato di  Stoccolma, le sue leggende,  la sua collocazione  geografica, il suo ruolo politico, la perenne ricerca di una propria identità artistica.

Ristoranti a Kungsholmen

 

Norrmalm

Da Kungsholmen   mi sono spostata nel distretto di  Norrmalm (entrambi sono separati dal canale artificiale di Barnhusviken.  A nord del centro storico di Gamla Stan, Norrmalm è un vecchio quartiere anni’ 50 ripensato assolutamente in chiave moderna.

Prima  Norrmalm era adagiato sulla  collina di Brunkeberg ,  e  con il nascere di  nuove esigenze architettoniche  furono abbattute le vecchie case  e fu fatto ex novo. Questo per fare posto a un punto in cui si concentrassero vari servizi.  Quali negozi, uffici, banche, sedi governative, istituzioni culturali e grandi magazzini , come quello attuale  di Ahlens city . Cosa vedere a Norrmalm? Seguitemi.

Cosa vedere a Norrmalm?

Norrmalm è un cantiere aperto in continua evoluzione per i numerosi interventi di riqualificazione e manutenzione. Un caos perenne , dove si assiste a un continuo cambio di persone che vanno e vengono. Proprio perché qui c’è tutto quello che serve ai cittadini.

Dalla affollatissima strada Drottninggatan alla piazza di  Sergels torg facilmente riconoscibile dall’obelisco di cristallo (37 m., fatto da  Edvin Öhrström) posizionato al centro di una fontana . Non lontano svetta un obelisco di vetro  intorno al quale sorge  una rotatoria per il traffico urbano.

Sparpagliati si alternano qui la Kulturhuset, la casa della cultura, sede di una biblioteca. E ancora il Teatro di Città,  che organizza sempre mostre d’arte ed altri eventi di vario genere. Mercati all’aperto e coperti e altre attrazioni fantastiche si susseguono uno dopo l’altro tra complesse gemetrie e spazi artistici.

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Drottninggatan 

Drottninggatan   significa in Italiano la “strada della regina” , poichè è  dedicata  a  Cristina di Svezia ( XVII secolo). In definitiva è il boulevard di Stoccolma.  Quasi interamente pedonale ,  è un must per lo  shopping . Sfoggia botteghe artigiane e boutique di lusso, caffetterie. Un vero e proprio parco giochi per turisti spendaccioni e amanti delle ultime novità della moda.

Fate un salto anche al  Museo Strindberg  fatto in onore del noto drammaturgo svedese. Come pure  alla vicina chiesa storica di Adolf Fredrik , che con la sua splendida architettura e l’atmosfera serena offre un riparo al traffico cittadino.

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Hötorget

Uno dei posti più accoglienti che ho visto a Stoccolma   è stata Hötorget  , ovvero   la “piazza del fieno” . Di particolare c’è la   Konserthuset, la casa dei concerti. Questo è il palco dove suona l’Orchestra Filarmonica Reale svedese e dove si svolge la cerimonia annuale dei Premi Nobel. È davvero un edificio significativo e uno dei pochi che ha resistito agli ultimi interventi di ristrutturazione nella città.

Tuttavia il pezzo forte è Hötorgshalle , un mercato di prelibatezze svedesi e internazionali a cui si accede da una scala esterna (chiuso la domenica). La struttura originaria era del 1880 progettata da Axel Fredrik Nyström . Negli anni ’60 il livello inferiore fu ideato e innovato dall’architetto David Helldén .

Sicuramente Hötorgshalle è un’ottima scelta per scovare di tutto un po’. Dai formaggi francesi e frutti esotici ai  tipici prodotti della Scandinavia. Soprattutto è molto più conveniente del suo alter ego  chic che si chiama Östermalms Saluhall a est di Stoccolma.

Cosa si beve in Svezia?

Discorso a parte si deve fare per le bevande alcoliche. Poiché per vari motivi in Svezia l’alcolismo era diventato un problema grosso, il governo fece di tutto per eliminarlo. Per cui con una gradazione superiore al 3,5%  per il consumo domestico ci si mise di mezzo  la Systembolaget , società governativa che detiene il monopolio esclusivo per la loro vendita.

Se si va in Svezia non è per  Il  vino? Pare che i winemaker svedesi si stiano dando da fare. Andrebbe a loro favore    il cambiamento  climatico! Nel senso che a breve il parallelo più temperato sarà proprio in Scandinavia!   Per cui  il vino si fa anche in Svezia , specie nella punta meridionale di Skåne , che è la più temperata . Tutto inizia verso la fine degli anni Novanta, periodo in cui tutto cercavano di coltivare uva in ogni varietà. Tra le più diffuse il PIWI, il rondo e il solaris. Tuttavia gli svedesi  sono meglio specializzati nella birra, acquavite,  sidro ,  vodka. Alcuni tra i più comuni elisir svedesi sono :

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Sergels torg e dintorni

Sergels torg  è un’importante piazza pubblica di Stoccolma  fatta con  mattoni a  triangolo  bianchi e grigi. Costruita sul finire degli anni ‘50 è  intitolata allo scultore  Johan Tobias Sergel (XVIII sec.) . Dove passano i pedoni è un  livello più basso rispetto al manto stradale. Per gli abitanti di Stoccolma Sergels torg  è semplicemente chiamata Plattan . Un punto di contro per chi vuol fare acquisti, fermarsi per una pausa pranzo, o bere un drink in compagnia.

A volte qui si svolgono manifestazioni politiche. Sfortunatamente sono diffusi criminalità e traffico di droga per cui non è molto frequentata e piena di attrattive. Pure in un posto così ordinato certamente non mancano i problemi da risolvere!

Cos’altro fare  vicino Sergels torg ?

Altro da non dimenticare di visitare nei pressi della  Sergels torg  :

  1. Teatro Reale Drammatico di Stoccolma :  del 1909 e in stile Art Nouveau si trova dentro la  Casa della Cultura. Simbolo del modernismo in Svezia, fu fatto  dall’architetto Fredrik Lilljekvist. Collaborarono alla sua realizzazione geni quali  Carl Milles e Carl Larsson ;
  2. Chiesa di Klara : del 1280 fu demolita da Gustavo Vasa nel 1527. Giovanni III   la riedificò  nel 1572 . Di particolare c’è l’annesso cimitero (XVII sec.) , e il campanile . Questo è alto 116 metri , ed  è la risultante dei lavori di restauro nel 1880 ;
  3. Kungsträdgården: è il parco cittadino più visitato in assoluto , celebre per la fioritura dei suoi alberi di ciliegi giapponesi in primavera.  Si anima in  estate con numerosi concerti, e diventa  pista da pattinaggio in inverno;
  4. Opera reale svedese :  è il teatro nazionale d’ opera lirica e balletto in Svezia, con sede nel pieno centro storico di Stoccolma;
  5. Museo Hallwyl : residenza invernale dei von Hallwyl,è un palazzo storico di una straordinaria raffinatezza che colleziona porcellane e arredamenti dell’epoca ;
  6. Museo del Paradosso: ci si diverte lasciando andare per un attimo la logica e affidandosi al sesto senso e al pensiero laterale attraverso un labirinto di giochi e paradossi vari;
  7. Avicii Experience: qui è dove ripercorre la carriera di uno dei Dj più famosi del globo,  Tim Bergling. Morto per suicidio ad appena 28 anni per causa di depressione.
Ristoranti a Norrmalm

Gamla stan 

Indubbiamente la vena pulsante di Stoccolma è Gamla Stan, che èil suo centro storico  , un blocco urbano pedonale , che è pieno di meraviglie . Tra queste le sue vie più glamour:

Gamla Stan è la città vecchia, con i suoi musei e monumenti è un must da fare a Stoccolma. Ci stavano i primi insediamenti che sorsero sull’ isola di Stadsholmen . Un nucleo primitivo che comprendeva anche le altre isole di Riddarholmen, Helgeandsholmen e Strömsborg .

Cosa vedere a Gamla Stan

A Gamla Stan  altre minuscole stradine si  intrecciano tra loro convergendo  in    Stortorget , la scenografica piazza centrale con le sue case colorate . Tra queste spiccano i coloratissimi palazzi  Schantzska e Seyfridtzska Huset, diventati ormai  il simbolo della old city.

Curiosità : addentratevi  nel vicolo di Mårten Trotzig  intitolato a un ricco mercante tedesco. Si dice essere il più stretto di Stoccolma (90 cm) !  Si chiuse  a metà del XIX secoloma  ma fu riaperto nel 1945.  Il commercciante emigrò a Stoccolma nel 1581 e acquistò proprietà nel vicolo nel 1597 e nel 1599, aprendovi anche un negozio.

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Riddaholmen e la Terrazza di Evert Taube

Per arrivarci ho attraversato un’altra parte interessante di Stoccolma, che è Riddaholmen, che colpisce per l’omonima chiesa e uno slargo imponente.  La prima è del XIII secolo in mattoni rossi che accoglie le spoglie dei reali svedesi . La seconda è la Terrazza di Evert Taube , affacciata sul lago Mälaren . Fu pensata per immortalare un illustre  trovatore, compositore e cantante svedese del Novecento. Se riuscite a essere qui a fine Aprile assisterete alla celebrazione della notte di Valpurga, festa pagana che con tanto di fuochi abbraccia l’arrivo della primavera.

Se siete alla ricerca di scorci da fotografare qui avrete l’imbarazzo della scelta. Come il profilo del Municipio di Stoccolma, il Västerbron (“Ponte dell’Ovest”) , è Lady Hutton, uno yacht di lusso che da albergo. Barbara Hutton, una delle tanti moglie dell’attore Cary Grant, fu l’artefice di questa incredibile trovata, allorquando ereditò l’imbarcazione dal padre.

Punti panoramici di Stoccolma

Nelle vicinanze altri panorami mozzafiato sono visibili da Fjallgatan una piccola strada verso Soderlman. Se siete armati di pazienza potrete pure osare altro spettacolo sul mar Baltico  dalla collina di  Monteliusvagen .

Se siete stanchi poi fate una pausa nello storico caffè Fafangan, per poi proseguire verso la meta hippy di Sofo, vecchia arteria cittadina recuperata ad hub modaiolo  e alternativo . Perché in fine  non ammirare qualche scatto d’autore al Fotografiska? Vi aspetta una collezione di instantanee di tutta la Svezia, di artisti del calibro di : Martin Schoeller, Annie Leibovitz e David Drebin! Adesso addentriamoci nelle gemme più gettonati della città vecchia di Stoccolma .

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Parlamento svedese (info orari e visite)

Il Parlamento svedese o  Riksdag è situato nell’ isola di Helgeandsholmen  dal 1971.  Composto da due corpi  collegati da passaggi coperti e canali sotterranei fu costruito tra il 1897 e nel 1905 su progetto dall’architetto Aron Johansson.

In stile neobarocco ha dimensioni monumentali ed è caratterizzato da vari ambienti. Quali  l’emiciclo, che è la tribuna dei dibatti parlamentari.  Seguono una scala e hall in marmo, e diverse sale . Una per la discussione sulle finanze.  Un’altra piena di affreschi e sormontata da volte di vetro , cosa che dona un tocco di estrema raffinatezza all’intera struttura ottagonale. E per finire quella per i ricevimenti che si srotola in una  una galleria di 45 metri.

Se siete attenti ai dettagli non potete non scovare La statua della volpe  ,  (Laura Ford)  rappresenta un clochard  con viso di volpe, vestito co stracci  . Il messaggio è la triste contrapposizione tra la ricchezza dei centri urbani e la miseria in cui stanno i senza tetto. 

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Kungliga Slottet   (info orari e visite)

Il  Kungliga Slottet  (1697) è  il palazzo reale . Costruito su un vecchio castello medievale e distrutto da un incendio è  un esplosione di  Barocco.  Capolavoro di    Nicodemus  Tessin  il giovane che si ispirò al palazzo Bernini di Roma ,  è la  residenza ufficiale dei reali di Svezia.

Troverete  :  appartamenti reali, gioielli della corona, biblioteca, trono della regina, carrozze, e tre  musei . Di notevole interesse è la cappella reale : decorata in oro e marmo risale alla fine del XVII secolo. Il suo elegante organo cattura l’attenzione di tutti i visitatori, così come le sculture, le statue e gli affreschi del tetto. Assicuratevi di assistere al cambio guardia delle Forze Armate svedesi ( lunedì – sabato 12.15 ;  domenica 13.15 , cantando l’ inno degli  ABBA) .

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Storkyrkan Cattedrale (info e visite)

Storkyrkan è la Cattedrale intitolata a San Nicola. Frutto di mix di stili architettonici (gotico e barocco) risale al XIII sec. Storia millenaria , fu la prima chiesa di Stoccolma . Già citata  in alcune fonti  nel 1279 è il tempio  cristiano più sacro  per gli abitanti. Al suo interno sono avvenute cerimonie di investitura, matrimoni reali e altri eventi di grande portata storica.

Tra gli elementi più singolari: la Statua lignea di San Giorgio e il drago che celebra il potere sulla Danimarca (1489).  Si menziona ancora  il dipinto Vädersolstavlan, che è la più antica immagine conosciuta di Stoccolma ( 1632)  Il monumentale pulpito è in stile barocco francese .

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 Chiesa Finlandese 

La  Chiesa Finlandese è l’acquisto di un tempio in barocco nel 1725 dalla comunità finaldese autorizato dal re Fredrik I. Semplice all’esterno e senza campanile internamente è di forma rettangolare e abbellito da una croce,  stemmi e un altare ( Lorens Gottman ,  1734) raffigurante la Resurrezione di Cristo, e lampadari. Si può accedere gratuitamente come nella Chiesa Tedesca di Sanata Gertrude (XIV),  fatta per volere di mercanti tedeschi,

La vera star sta nel cortile adiacente , che è   Jarnpojken  o Iron Boy , ovvero il monumento più piccolo della città di 15 cm del 1957 . Cosa è?  Una scultura in ferro, metà del secolo , di  Liss Eriksson .  Si è ispirato alla sua infanzia; ogni volta che non riusciva a dormire si rannicchiava nel suo letto e guardava la luna dalla finestra. 

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Nobelmuseet (info e visite)

Come non recarsi presso il  Nobelmusee o Muse Nobel   ( 1895 ) racconta di questo premio dato alle menti eccelse della scienza. Fu istituito dal chimico svedese Alfred Bernhard Nobel   (1833–1896), che  ha vissuto tra San Pietroburgo, Stoccolma e Parigi. Con le sue geniali invenzioni ha contribuito al progresso tecnologico .

Prima di morire si convinse a lasciare per testamento il suo immenso patrimonio a un premio da conferire annualmente a menti illustri responsabili dell’evoluzione dell’umanità in tutti i campi del sapere. Al presente è uno dei riconoscimenti più prestigiosi che un essere umano possa ricevere per le sue scoperte a prescindere dall’umanità.

Ristoranti a Gamla Stan

Strandvagen

Come non rilassarsi percorrendo il lungomare di Stradvagen , un viale (XIX sec.) di Östermalm, altra stupefacente zona di Stoccolma.  Subito si notano file di nobili ed eleganti costruzioni in stile jugend .  Si susseguono per 1200 metri fino al ponte di Djurgården , il polmone verde dove si tenne la Grande Esposizione  del 1897.

Proprio in questa distesa di verde ci stanno due musei eccezionali che non mi  farò scappare al prossimo ritorno. Esattamene il Museo degli Abba, consacrato alla mitica band svedese , e il Museo Vasa, che custodisce un vascello vichingo del 1600.

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Arcipelago svedese , un giro in battello

A Stradvagen si passeggia tra splendidi caffè ,  pittoresche imbarcazioni e rinomati hotel quali  l’  Esplanade e il Diplomat .  Posizione strategica oltretutto per le gite per l’arcipelago svedese,  24.000 isolotti   di varie dimensioni.

Non potevo sottrarmi a questa magia e dal molo 15 per due ore mi sono immersa in una natura dal sapore tutto nordico in direzione di  Vaxholm . Per info :  get on your guide,  molo 15, battello   M/S Östanå  del 1906 .

Cucina Svedese

Dopo questo assaggio di Svezia, sono passata a qualcosa di più serio mettendo le gambe sotto il tavolo del ristorante Slingerbulten in Stora Nygatan 24, 111 27 a Gamla Stan- Consigliatissimo da ogni guida di rispetto, in un ambiente in informale e intimo ho divorato delle deliziose silltallrik, acciughe al burro e panna acida .

Vi chiederete se ho provato le  immancabili polpette affogate nel purè di patate e  marmellata di mirtilli rossi. La risposta è assolutamente sì. Sono le cosidette köttbullar med mos och sylt . Una ricetta che affonda le radici in Turchia, trasportate in loco dal re Carlo (XVIII secolo) dopo che aveva trascroso un periodo di permanenza nell’impero Ottomano per motivi bellici e politici. Naturalmente sono migliori di quelli che si mangiano all’Ikea!

Come nasce Ikea!

Sta a voi decidere se passare  nello store  a Norrmalm del colosso svedese di mobili ormai sdoganato in tutto il globo ( 300 negozi in 25 nazioni) . Di certo è singolare la sua nascita. Fu ormai il defunto Ingvar Kamprad (1936-2008) a concepire il mobilificio per eccellenza a soli 17 anni. Dislessico e povero cominciò registrando la sua attività che inizialmente si limitava a vendere articoli per la casa. Più tardi si allargò alla mobilia conquistando il pianeta.

Questo motore di arredamenti prese il titolo dalle sue iniziali seguite da quelle della fattoria di famiglia (Elmtaryd) e del suo villaggio natale (Agunnaryd). Tanto di cappello al signor Ikea che ha riportato il design alla sua funzione originaria cioè quello scatenato dal Bauhaus: costare poco perché deve portare il bello a tutti!

Alcuni tra i più tipici piatti svedesi

Tornando alla cucina svedese  c’è differenza tra il nord dove si prediligono le carni (alcevitellorenna e maiale) e il sud dove prevalgono le verdure. Per noi italiani è difficile forse apprezzare totalmente questi gusti così semplici, severi anche se molto salutari, che prevedono comunque dei contrasti notevoli . Pensate al loro piatto unico il flygande jacob , uno sformato svedese  di pollobananebaconpanna montatasalsa chili e arachidi tostate. O la pölsa, un intingolo di varie frattaglie di manzo.

Tra i primi vanno forti le zuppe di ogni tipo, per i secondi pesce e carni sono tra i più comuni con contorni di patate e verdure varie. Il salmone impera sovrano in ricette piuttosto basiche come il gravad lax , marinato in sale grosso, aceto, zucchero, aneto e pepe nero. Oppure più complesse come nel laxpudding, pasticcio preparato con patate, cipolle, burro, uova e latte. Se siete di palato più fine per voi c’è l’aragosta blu di Göteborg.

7 specialità svedesi

Ricca in  pani di diverse farine, cereali integrali, proteine ​​e omega-3 ecco un breve elenco di alcune  specialità della gastronomia salata svedese :

  1. Toast Skagen: antipasto di cocktail di gamberi sgusciati insaporiti con maionese, aneto , limone, e guarniti con uova di pesce e serviti su pane croccante spalmato con mostarda di Digione ;
  2. Rodbetsallad: un’insalata di barbabietolerosse bollite, mele ,  cetriolini sottaceto ,  e  rafano ;
  3. Falukorv: wurstel svedese fritto o grigliato infilato nel panino e voilà un hot dog spennellato da senape ;
  4. Husmanskost: spezzatino di vitello cotto nell’aneto, carote, alloro, panna, e cipolla e sfumato con dell’aceto.
La fika svedese è pazzesca!

Non siate maliziosi! Non mi sto riferendo alle bellissime sventole svedesi chilometriche, bionde con tanto di occhi azzurri! La fika in Svezia è quella breve pausa da fare in qualsiasi momento della giornata quando il corpo lo richiede. Da fare sorseggiando qualcosa di caldo come un buon caffè, da cui deriverebbe la stessa parola (con le sillabe invertite!) .

La fika è dunque un rito per gli svedesi che generalmente l’accompagnano con dolci come i kanelbulle,  brioche a forma di girella aromatizzate alla cannella, vaniglia e leggermente zuccherato. Altre prelibatezze zuccherose sono:

  1. Risgrynsgröt e Pepparkakor : budino di riso e biscotti alla cannella per celebrare il Natale o quando si crede più opportuno per gola!
  2. Nyponsoppa: è una zuppa  di rosa canina .  Si assume  come bevanda o come dessert con latte , panna o gelato alla vaniglia insieme a piccoli biscotti alle mandorle;
  3. Filmjölk: uno yogurt acido a cui si aggiunge muesli e zucchero;
  4. Prinsesstårta: è un tipo di torta svedese, costituita da fette di pan di Spagna farcite con crema alla vaniglia;
  5. Lingonberries: una golosità di dolce ai mirtilli e mele molto popolare che fa breccia tra adulti e bambini;

Skeppsholmen

Incastonato tra Gamla Stan e DjurgårdenSkeppsholmen è una piccola terra collegata alla località chic e blasonata   di  Östermalm dal Skepssholmsbron,  il famoso ponte della corona . Fatto in ferro è del  1861. In realtà qui esisteva un ponte di legno sin dal 1600.  Sparì dopo  un incendio. E’ lungo 165 metri ed è noto per la corona dorata, fissata alla ringhiera, che lo decora più o meno al centro.

Proprio per essere incastonato in mezzo al Mar Baltico, divenne per Stoccolma  dal XVII secolo base per la Marina Reale. Dal 1968, anno in cui il complesso militare fu spostato in altrove i fabbricati sono stati occupati da scuole, musei e istituzioni culturali.

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Cosa vedere a Skeppsholmen

Si cammina beatamente a Skeppsholmen, che comprende anche l’isola di Kastellholmen .  Lungo il molo Brobänken si possono contemplare splendide barche a vela, pescherecci o navi da guerra , alcune delle quali sono abitate. Qui si celebra il festival estivo dello Stockholm Jazz Festival. Un appuntamento annuale che ha celebrato il suo 20º anniversario nel 2003,

Notevole è  la chiesa Skeppsholmskyrkan ( 1823-1849 ) . Prima c’era una chiesa  in legno andata persa dal fuoco devastante  del  1822. Inaugurata dal re Carlo XIV Giovanni  (1842) fu progettata dall’architetto Fredrik Blom . A parte il parco Skeppsholmsgården protagonista a Skeppsholmen  è in assoluto il Moderna Museet , ovvero  museo moderno di cui vi accenno qualcosa in basso.

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Moderna Museet  ( info orari e visite)

Moderna Museet è uno dei principali musei di arte moderna e contemporanea in Europa! Progettato da Rafael Moneo, si estende per  5000 m2 di aree espositive  che presentano tutta la creazione artistica a partire dal 1900 a oggi

Il museo comprende opere maestose di : Pablo Picasso, Andy Warhol, Ljubov Popova, Salvador Dalí, Meret Oppenheim, Robert Rauschenberg, Donald Judd e Irving Penn, e  tanti altri artisti contemporanei . Accessibile a tutti e interattiva, la collezione comprende : dipinti, sculture (anche poste all’aperto)  installazioni, film, video, disegni e stampe di artisti svedesi e internazionali del XX e XXI secolo, nonché fotografie dal 1840 ai nostri giorni. Oltre alla sua parte museale, il Moderna Museet  comprende anche un negozio e un ristorante che si affaccia sulle incantevoli coste dell’isola.

Maurizo Cattalan

Tra i più chiacchierati ed acclamati artisti italiani Maurizio Cattalan si guadagna un posto d’onore. E me lo sono ritrovato al Moderna Museet  con la sua personale intitolata The third Hand, una riflessione sul potere. Accanto a lui altri artisti del calibro di :  Eva Aeppli, Cecilia Edefalk ,  Lena Svedberg e Rosemarie Trockel

Padovano , classe 1960 Maurizio Cattalan  non ha mai frequentato nessuna scuola o accademia. Dopo il diploma a un istituto tecnico ha fatto vari lavoretti per mantenersi fino al suo impiego da infermiere. Per non annoiarsi elaborava creazioni , le fotografava e le inviava a varie gallerie. Una di quelle che per prime  lo lanciò fu la Neo di Bologna. Artista piuttosto discusso dopo l’acquisto di un collezionista della sua banana attaccata a un muro con del nastro adesivo, può piacere come non piacere . L’arte moderna rimarrà sempre un mistero , ma è l’espressione della nostra era.

Per cui facciamocene una ragione, e ciò fa riflettere. Come dice il maestro ogni cosa può essere rivalutata se cambia il contesto. Pensate appunto al frutto giallo appiccicato in una teca museale! Lui non è mai stato molto versatile a interviste o a spiegare bene cosa vuole trasmettere con la sua arte, perché, a detta sua laddove si capisce perde d’interesse!

The Third Hand a Stoccolma

Mi piace molto l’arte ma posso solo riportare e non criticare quello che è passato davanti i miei occhi, che oggettivamente, mi ha lasciato un po’ perplessa. Tra i vari soggetti strani e comunque ognuno con un loro significato ben preciso mi hanno stravolto:

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National Museum (info orari e visite)

Allocato  nella penisola Blasieholmen Il Nationalmuseum è il museo d’arte più acclamato di   Stoccolma.  Furono  il re Gustavo III e Carl Gustaf Tessin i suoi ideatori e benefattori esponendo un’impressionante collezione d’arte.

Per l’esattezza oltre 700.000 tra oggetti di arte, mobili, ceramica, vetreria, sculture, dipinti, porcellane , grafica e  design moderno dall’Alto Medioevo a ora. Una menzione particolare meritano le teledi :  Carl Larsson, Anders Zorn, B. Liljefors, Ruben, Degas,  Rembrandt , El Greco, Renoir , Goya, Manet, e  Gauguin. Tanto altro ancora  è racchiuso in questo tesoro fatto tra il 1844 e il 1866 in stile rinascimentale per mano dell’architetto tedesco Friedrich August Stüler.

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Conclusioni. Stoccolma in un weekend

Non potrei concludere meglio che invitarvi  a staccare u biglietto per Stoccolma . Una fuga romantica o un regalo per la propria famiglia è adatta a tutti i tipi di viaggiatori che vogliono esplorare il grande Nord e vivere qualcosa di estremamente unico.

Stoccolma è una Venezia tutta scandinava che si adagia sulle sue acque cristalline e si illumina di luce per periodi più lunghi dei nostri. Vedere il sole calare alle 10 di sera è una sensazione forte che  porterò sempre dentro di me . Questo e altro vi aspetta nella severa e briosa urbe.  Non fatevi ingannare dalla sua aria ordinata e pulita , perché sotto sotto è una city che adora fare tardi fino a notte fonda e trabocca di luoghi incantevoli.

Qualcuno anche molto estroso e all’avanguardia come il cimitero  di Skogskyrkogården  (1915-1940) . Ubicato a  Enskede fu realizzato dagli architetti Gunnar Asplund e Sigurd Lewerentz. La loro missione era quella di creare un’unità di paesaggio ed edifici che offrisse ai visitatori un’esperienza di vita e morte, speranza e dolore, luce e oscurità, natura e architettura: il ciclo della vita. Fate buon viaggio!

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Budapest in 4 giorni

Budapest in 4 giorni

“Amit szivedbe rejtesz/Ciò che nascondi nel tuo cuore,
szemednek tárd ki azt/spiegatelo ai vostri occhi; 
amit szemeddel sejtesz/ quello che vedi con i tuoi occhi 
sziveddel várd ki azt/aspettalo con il cuore”

Attila József

Budapest in 4 giorni

Indubbiamente la mia vacanza a Natale a  Budapest  in 4 giorni è stata un’esperienza fantastica. La sontuosa capitale dell’Ungheria mi ha incantato con la sua bellezza . Si estende per 525 km2, ed è divisa in 23 distretti ( circa 1,7 milioni di abitanti).

Che dire! Budapest   in 4 giorni mi ha svelato un ricco patrimonio artistico, culturale, storico, paesaggistico, ed enogastronomico. Per non parlare dell’accoglienza e della gentilezza della sua gente.

Ed ecco che in questo articolo vi propongo come spassarvela a  Budapest   in 4 giorni. Vi suggerirò dei percorsi  che vi guiderano dalla nobile Buda alla giovane e alternativa Pest  , cioè da destra a sinistra del romantico Danubio .  Sia che la perlustriate a piedi o con i mezzi, rimarrete affascinati dalle monumentali architetture di Budapest  , che sì è per molti, ma non per tutti. Strega solo i veri viaggiatori!  Buon viaggio!

Budapest in 4 giorni, un viaggio nel tempo

Quello che più mi ha affascinato di  Budapest in 4 giorni   è stata la sua atmosfera decadente, che si alterna a una sobria  modernità . Tutte le sue principali attrattive sono molto eterogenee e vicine tra loro . E sono il risultato del passaggio degli stranieri che la invasero nei secoli.  Visitare tutti questi tesori significa sfogliare il libro della  storia tanto gloriosa quanto turbolenta di Budapest ,

Originariamente (I secolo a.C.)  l’Ungheria fu una colonia (con sostrrato celtico)   romana (Pannonia)  , come attestano i resti archeologici del quartiere di Óbuda-Békásmegyer . Fino a quando non subentrò Arpad  (  X sec d. C. )  capo dei Magiari, una delle 7 tribù del gruppo degli Unni provenienti   dall’Asia centrale. Questi barbari ormai stanchi di peregrinare e saccheggiare  rimasero fino al nascere della monarchia e al diffondersi del Cristianesimo con re Stefano (X sec). 

Successivamente Budapest   non smise di essere crocevia di popoli invasori .  Mongoli (XIII sec.) ,  Turchi (XVII sec.)  e Austriaci (XVIII)  via via la conquistarono  , ma  non la domarno  mai completamente. Neppure dopo le Due Guerre Mondiali e i Nazisti (XX sec). E superò anche le difficoltà dell’occupazione russa e comunista fino alla proclamazione della tanto agognata repubblica (XX sec.) .

Senz’altro perlustare  Budapest in 4 giorni   mi ha permesso di farmi un’idea della sua complessità.  Mi ha lasciato senza fiato perdermi tra  suoi ampi viali  (út) e le sue piazze monumentali (tér ) , che illuminati di sera  evocano un’atmosfera  da  favola!

Travel tips   per Budapest! 

Nel mio post Budapest , la perla del Danubio  riassumo molte  informazioni  sull’urbe magiara , che vi saranno utili prima di fare le valigie ! Anzitutto vi raccomando di acquistare on line la Budapest Card  , che è una carta che vi darà sconti speciali:  entrate nei musei, trasporti, e altro.

Non dimenticate che Budapest   è mediamente economica e raggiungerla dall’Italia è facile sia in treno che in aereo . In particolare ci sono tanti voli low cost da ogni angolo dello stivale verso l’aeroporto Internazionale Ferenc Liszt di Budapest . Questo è situato a  soli 16 km di distanza  dal centro , ed  è raggiungibile in bus, taxi o minivan .

Per gli alloggi a Budapest  potete sbizzarrirvi perché ce ne sono un’infinita e per tutte le tasche.  Ma vi raccomando di pernottare nei distretti V, VI e VII per avere tutto a portata di mano. Approfittate di scappare via a Budapest in ogni stagione, perché sia d’inverno che d’estate Budapest    merita davvero. Se non vi ho ancora convinto, leggete in basso cosa vi aspetta a Budapest in 4 giorni  

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Clicca qui per  I Itinerario a piedi a Budapest su Google Map 

Primo itinerario. Budapest in 4 giorni

Vienna o Budapest ? Sicuramente  la seconda! Perché? A questa domanda non c’è altra migliore spiegazione di una citazione del germanista Claudio Magris   sull’essenza di  Budapest : “la più bella città del Danubio; una sapiente auto-messinscena, come Vienna, ma con una robusta sostanza e una vitalità sconosciute alla rivale austriaca”.

Il primo itinerario a Budapest in 4 giorni    è cominciato da Oktogen ter , dove ho alloggiato.  E venerando  il Teatro dell’Opera e il Duomo di Santo Stefano è terminato  al Quartiere Ebraico  ( Erzsébetváros ) . Ed è così che mi sono abbandonata alle strade di Budapest , che sono fiancheggiate da nobili palazzi e luoghi  underground . Budapest è cosmopolita, poliedrica, e possiede mille sfumature. Da un punto di vista artistico non la si può etichettare in nessun modo, perché è nella varietà dei suoi stili architettonici che viene fuori  la sua unicità.

Oktagon tér

Oktogon tér è  uno degli incroci principali di Pest. Situato all’incrocio tra Nagykörút e Andrássy út ,  il suo nome deriva dal fatto che  è a pianta ottagonale. Questa piazza è anche una stazione per la  linea gialla M1 della metropolitana di Budapest, che corre fino a Piazza degli Eroi .

I lavori di Oktogon tér  del 1871 furono inizialmente dovuti al riempimento di una grossa buca. Da qui l’architetto Antal Skalnitsky avviò l’innalzamento dei quattro palazzi adiacenti. Un altro ampliamento di  Oktogon tér  ci fu nel 1894-1896 . E da allora fu soprannominata in diversi modi:

  • dal 1936 al 1945 venne ribattezzata Piazza Mussolini ;
  • Dal 1945 al 1990 era conosciuta come Place de la 7 November.

Una curiosità su Oktogon tér  è che fu una delle scenografie principali del romanzo Budapest His Noir di Vilmos Condor del 2012. Un best seller che parla  dell’ Ungheria  prima della Seconda Guerra Mondiale e dei suoi rapporti politici con gli altri paesi, come la Germania in particolare. 

Teatro dell’ Opera di Budapest

Il Teatro dell’Opera di Budapest (o Magyar Állami Operaház ) del  XIX sec.,   è uno dei capolavori neo-rinascimentali più belli d’Europa. Dopo il Teatro alla Scala di Milano e l’Opera nazionale di Parigi esso si classifica come il terzo auditorium più importante del vecchio continente per qualità dell’acustica.

Ospitò le più celebri personalità del mondo della musica, a partire da Gustav Mahler che ne fu direttore per tre stagioni. Il Teatro dell’Opera di Budapest si inaugurò il 27 settembre del  1884 alla presenza del re Francesco Giuseppe I , Aveva una capienza per un totale di ben 1.310 posti a sedere.

Come è fatto il Teatro dell’ Opera di Budapest?

L’ingresso nella parte destra del Teatro dell’Opera di Budapest è caratterizzato dalla presenza di due  statue (dello scultore ungherese Alajos Stróbl) , che sono quelle di :

La sala interna del Teatro dell’Opera di Budapest è a ferro di cavallo con tre ordini di palchi e loggione a galleria balconata. Fu frutto del genio di Mikós Ybl, una figura di spicco dell’architettura ungherese del XIX secolo. Gli ornamenti comprendono dipinti e sculture di figure di spicco dell’arte ungherese dell’epoca: Károly Lotz, Bertalan Székely, Mór Than e Alajos Stróbl.

Si ditinguono un grande lampadario in bronzo di Magonza e le macchine sceniche  della ditta Asphaleia di Vienna , cheall’epoca  erano  considerati tecnologia all’avanguardia.

Info orari e prezzi: https://www.opera.hu/

Duomo di Santo Stefano di Budapest

Il Duomo di Santo Stefano  (Szent István bazilika) è una basilica cattolica dedicata a Santo Stefano, primo re d’Ungheria . La sua costruzione cominciò  nel  1851 su progetto  di József Hild. E proseguì poi  sotto la direzione di Miklós Ybl e di   József Kauser nel 1905 .

La  sua cupola è alta 96 metri, come tanti altri edifici di Budapest  (compreso il Palazzo del Parlamento) . Questo è un numero sacro per i budapestini, perché ricorre spesso nei principali eventi della loro esistenza. A partire dalla data della nascita del paese che è l’896. Oltre il fatto che assumere lo stesso valore numerico per le costruzioni omologa la prospettiva urbana!

A pianta di croce greca il  Duomo di Santo Stefano  è rivestito di 55 marmi  , ed  è abbellito  da   mosaici, dipinti, statue e vetri al piombo.

C’è da sapere sul Duomo di Santo Stefano che :

Info orari e prezzi: https://www.bazilika.biz/en

Quartiere ebraico e i ruin bar di Budapest

Il Quartiere Ebraico di Budapest   è situato nel VII distretto di Erzsébetváros, traducibile in italiano con “la città di Elisabetta”, ovvero la principessa Sissi . Se c’è da fare serata ed entrare nel vivo della movida budapestina siete dove dovete essere! Negli ultimi anni si sono fatti molti investimenti per rivalutare il Quartiere Ebraico di Budapest   , che si è completamente ristrutturato per farne un punto di ritrovo per una clientela di stampo internazionale. L’atmosfera è decisamente informale.

Per esempio in Kazinczy utca sono collocati i locali più alternativi come il mitico Szimpla (2004), il più famoso dei cosidetti ruin bar. Questi ultimi sono letteralmente dei pub ricavati dalle macerie . Dal look scanzonato e accogliente ci si può mangiare o bere qualcosa e ascoltare musica. Da provare assolutamente!

Gozdu udvar

Tutt’altro che alla mano è la successione di night clubs e negozi alla moda che occupano i sei cortili di Gozdu udvar . A Klauzál ter troverete invece un magnifico mercato coperto di frutta e verdura e chioschi di cibo di strada ungherese.

Nel Quartiere Ebraico di Budapest la  street art regna sovrana perché è davvero il quartiere dei murales di Budapest, graffiti che  ingentiliscono i muri con forti messaggi di amore e protesta sociale.

Grande Sinagoga

La Grande Sinagoga in via Dohány fu fatta in soli cinque anni dal 1854 e il 1859 dal talentuoso architetto austriaco Ludwig Förster. Dicono essere la sinagoga più grande d’Europa capace com’ è di accogliere 3.000 fedeli. Si eleva per 44 metri e copre un’area di 2.000 metri quadrati.  A prte il cimitero  del cortile essa comprende:

Da qui proseguendo per il viale Andrássy út si giunge  alla  Casa del Terrore, un museo che  narra la tragedia  dell’Ungheria sotto il dominio fascista e stalinista.

Info orari e prezzi: https://www.dohany-zsinagoga.hu/

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Clicca qui per II  itinerario a piedi  a Budapest su Google Map

 

Secondo itinerario. Budapest in 4 giorni

Questo altro tragitto  va   dalla collina di Gellert alla Chiesa nella Roccia , dal Castello di Buda  al  Bastione  dei Pescatori . Tutto questo  è praticamente il massimo  della  magnificenza di Budapest    Passeggiando per il suo centro storico vi sentirete catapultati in un’altra dimensione , specie a Dicembre con tutti i mercatini e gli addobbi natalizi.

Le lucine dei tram di Budapest e il fumo del glühwein  sono state una cornice perfetta per dei paesaggi che avrebbero messo in difficoltà il più talentuoso dei pittori. Chiaramente sono queste le zone più famose e preziose di Budapest  ,  che l’hanno posizionata in vetta alle classifiche dei posti più visitati in Europa. Questa è infatti la parte più ammaliante e presuntuosa di una Budapest in 4 giorni  , che a ragione può essere considerata come la  Parigi dell’Est.

La collina di Gellert Budapest

La collina Gellért (perfetta per gli appasionati di trekking) è una roccia dolomitica alta 235 m , che si erge sopra il Danubio a Buda. Qui intorno a parte  si possono ammirare :

Info orari e prezzi: https://www.gellertbath.hu/

Chiesa nella roccia di Budapest

La Chiesa nella Roccia  (Magyarok Nagyasszonya Sziklatemplom) è del 1924  . Essa venne fuori dall’idea di un gruppo di ungheresi,  che visitò la grotta di Lourdes in Francia.

Sotto la guida dell’architetto ungherese Kálmán Lux ebbe inizio la trasformazione della grotta in chiesa fatta in onore di San Gellért. Questi fu un martire ungherese morto nelle vicinanze nel 1046 . La cappella fu  terminata nel 1931.

Come è fatta la Chiesa nella roccia di Budapest ?

La Chiesa nella Roccia ora è composta da due component diverse:

La chiesa è gestita dai membri dell’ Ordine Paolino, originario dell’Ungheria  fondato nel 1250 da Eusebio di Esztergom. Proprio davanti all’ingresso della Chiesa nella Roccia  è collocata una statua in pietra di Santo Stefano , . Fu scolpita nel 2001 da Pál Kő. Raffigura il santo, che è in piedi davanti un cavallo e con in mano il modello di una chiesa romanica.

Info e orari : https://bookinbudapest.com/it/chiesa-nella-roccia

Castello di Buda

Il Castello di Buda  (Budavári Palota) è stato inserito dall’ UNESCO tra i patrimoni dell’umanità nel 1987. Posizionato sopra il colle Várhegy  , questo  è lo storico complesso del castello e del palazzo dei re ungheresi a Budapest. L’illuminazione notturna contribuisce a renderlo ancor più suggestivo, regalando viste mozzafiato dopo il tramonto.

Le sue origini si rifanno a una fortificazione voluta  dal re Béla IV nel  XIII secolo per proteggersi dai mongoli.  Ma di questo non resta nessuna traccia.

Durante il Rinascimento il Castello di Buda   fu ampliato dal re Mattia, dopo fu rovinato dai turchi (1541 – il 1686) e poi ridisegnato dagli Asburgo (XVII sec.) in stile barocco. Allo scoppio  della Seconda Guerra Mondiale  ci furono gravi danni.  Mentre nel 1950 si fece  un’ultima manutenzione eseguita dall’architetto István Janáki in stile classico.

Come raggiungere il Castello di Buda?

Al Castello di Buda si può accedere in diversi modi: bus, taxi, auto, funicolare (piuttosto cara!) . Se volete farvi una bella scalinata di 30 minuti potete andare anche a piedi.

Potete  partire :

Com’è fatto il Castello di Buda

All’ingresso del Castello di Buda vi colpirà:

Il Castello di Buda è costituito da 6 grandi ali (dalla A alla F) che circondano il  Cortile del Leone. Quest’ultimo racchiude:

Cos’altro è possibile vedere nel Castello di Buda?
  • Cappella Reale: qui gli ospiti possono contemplare una serie di importanti sculture gotiche, nonché un delizioso trittico del XV secolo.
  •   Museo di storia militare  :  uniformi, bandiere, armi e munizioni offrono un panorama della storia militare di Budapest   da prima  dell’occupazione del turchi fino al  XX secolo;
  • Appena fuori dalle mura del castello, si notano un assortimento di lapidi turche una statua equestre, che commemora il principe Eugenio di Savoia, che combatté contro i turchi.

Info orari e prezzi: https://www.viaggibudapest.it/castello-di-buda/

Bastione dei Pescatori Budapest

 Il Bastione dei Pescatori (Halaszbastya) è forse il luogo più emblematico della città. Solo per sottolineare il suo lato da mille e una notte, vi dico che la sua silhouette assomiglia al logo dei film di Walt Disney! Si tratta di uno stupefacente belvedere dalle cui terrazze si scorge tutta Budapest    .

Il Bastione dei Pescatori  non ebbe mai uno scopo difensivo.  Si chiamè  in questo modo per dei pescatori  che aitavano nelle vicinanze,  che fungevano da sentinelle durante qualche assedio.

Esso fu concepito tra il 1895 e il 1902 dall’architetto Frigyes Schulek per osannare il millenario della nascita dell’Ungheria. Per questa ricorrenza:

Il Bastione dei Pescatori  fu gravemente rovinato alla fine della Seconda Guerra Mondiale a causa dei bombardamenti tedeschi, ma dopo  fu riportato in buono stato.

Cosa altro visitare nei dintorni del Bastione dei Pescatori ?

Il Bastione dei Pescatori  si incastona come una perla nella Piazza Santissima Trinità (Szentharomsag tér) che ingloba oltre la Colonna della Santissima Trinità (Szentháromság-Szobor)  altri 4 tesori visitabili:

Info orari e prezzi: https://www.budapest.org/cosa-vedere-budapest/bastione-dei-pescatori/

 

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Terzo itinerario. Budapest in 4 giorni

Che dire , passeggiare per Budapest in 4 giorni   significa non solo lasciarsi avvolgere dal suo carsima  mitteleuropeo ma anche capire il suo spirito di resilienza e ribellione.  Questo altro giro è stato il più lungo e faticoso! Comunque sia a  Budapest    vi consiglio di portarvi un paio di scarpe comode , se volete perlustrarla a piedi come piace fare a me.

La mattina mi sono spinta dal boulevard di Andrássy út fino a Piazza degli eroi e poi verso il parco di   Városliget  . Da cui  poi fino alla tomba del monaco  turco Gül Baba su in alto a Mansfeld Park. In questo caso potrete anche utilizzare i mezzi urbani che sono tanti e perfettamente organizzati.

A pranzo sono stata ospite da amici ungheresi e mi sono deliziata con le specialità gastronomiche locali e la palinka (grappa alla frutta ) dell’Ungheria. Ho avuto modo di sfatare il mito degli Ungheresi , che spesso sono dipinti come malinconici e molto seri. Ovviamente è gente del Nord e come tale si presenta molto schiva all’inizio. Ma appena si rompe il ghiaccio e apprezzano l’altro, saranno vostri per sempre!

In seguito ho trascorso il pomeriggio facendo  visita al Palazzo del Parlamento e a tutte le più iconiche statue in bronzo di Budapest.

 

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Clicca qui per III itinerario a piedi a Budapest la mattina su Google Map  

Andrássy út  

 Andrássy út  fu congegnata tra il 1872 e il 1877 dagli ingegneri Lajos Lechner, Frigyes Feszl e Klein & Fraser per l’espansione di Budapest. L’intento fu quello di  collegare il quartiere di Belváros con  Városliget e la periferia della città, provando  a  risolvere  i problemi emergenti del traffico della città.

Andrássy út vi conduce da Piazza Elisabetta , nel cuore di Pest, fino a Piazza degli Eroi (Hősök tere) presso l’ingresso di Városliget , il parco cittadino . Si snoda  per  2, 5 km e  presenta numerosi e raffinati  palazzi residenziali , che appartennero a  famiglie aristocratiche,  facoltosi proprietari terrieri e banchieri. Nel 1885 venne chiamata Andrássy in onore del primo ministro Gyula Andrássy, che era dietro il piano di fare la nuova strada.

Cosa vedere in  Andrássy ut?

Una delle cose migliori da fare su  Andrássy út è di darsi allo shopping, ma ci vogliono tanti soldi! Per gli amanti del lusso ci sono boutique che sfoggiano marchi come Louis Vuitton, Dior, Gucci, Zegna e Armani. Dopo aver camminato e contemplato la sontuosità di  Andrássy út , potrete trascorre mezza giornata presso:

Piazza degli eroi Budapest

Piazza degli eroi  si fece nel 1896 per glorificare il millesimo anniversario della comparsa dell’Ungheria. In mezzo spicca  un’imponente colonna corinzia di  36 metri. Sopra è collocata la statua dell’Arcangelo Gabriele , che innalza la santa corona e la doppia croce del cristianesimo verso il cielo.

In basso fanno bella mostra il  Monumento del Millennio : sono le 7 statue equestri dei capi tribù magiari , che hanno generato l’Ungheria e altre  statue di re e importanti personaggi storici. Il tutto è stato cesellato dall’architetto  Albert Schikedanz e dallo scultore  György Zala insieme ai due musei laterali che sono rispettivamente:

Parco di Városliget

Dopo aver attraversato il Museo di Etnografia  e aver avvistato la La piccola statua degli stivali di Lenin , mi sono immersa nel vasto parco di  Városliget  , che è il polmone verde di Pest. Venne fatto in concomitanza dell’Esposizone del 1896 .

Quello che mi ha affascinato di Városliget  è la sua ampiezza e la mole di cose da fare, come pattinare sul lago , che gelato  d’inverno funge da pista per gli sportivi. Vi elenco i suoi  punti di interesse principali.

Bagni termali di Szechenyi e lo Zoo di Budapest

Il castello del Vajdahunyad Vara e La statua dell’Anonimo

Info orari e prezzi: https://www.budapest.org/cosa-vedere-budapest/parco-municipale/

Mausoleo di Gül Baba

Sono arrivata in cima a Mansfeld Peter Park , che è un parco consacrato al più giovane martire delle punizioni seguite alla rivoluzione ungherese del 1956. Nelle immediate vicinanze ho visto qualcosa fuori dalle piste battute dai turisti . Mi riferisco alla tomba di Gül Baba , un derviscio ottomano che prese parte alla cattura di Buda nel 1541.

Il mausoleo, immerso in uno spettacolare giardino, fu fatto nel 1551 da Mehemmed Pascià su disposizione del Sultano Solimano il Magnifico. Secondo una leggenda era solito portare una rosa nel suo cappello e per questo l’appellativo di padre delle rose. Il santuario è  meta di pellegrinaggio per molti musulmani  europei, e quelli provenienti dalla Turchia, ed è necessario togliersi le scarpe prima di entrare.

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Clicca qui per III itinerario a piedi a Budapest di pomeriggio  su Google Map

Parlamento di Budapest

Il Parlamento di Budapest  (Országház) è ubicato a ovest della Kossuth Lajos tér , una delle più straordinarie piazze  di Budapest . Interamente rifatta nel 2011 omaggia uno dei più considerevoli eroi dell’indipendenza magiara. Si estende per 65 000 m2  e fu il fulcro della sfortunata e sanguinosa rivolta anticomunista del 1956.

Il Parlamento di Budapest  è il simbolo della capitale ungherese. Dallo stile eclettico (un mix di neogotico, neoromanico e neobarocco) si affaccia sulla  sponda est del Danubio . Fu fatto  tra il 1884 e il 1904 da Imre Steindl come un palazzo che rappresentava l’indipendenza raggiunta dagli ungheresi dopo il periodo austriaco.

Il Parlamento di Budapest   è sormontato da una cupola ed è caratterizzato da pinnacoli e finestroni.  Ha una larghezza di 123 metri ,  ed è abbracciato da 233 statue. Comprende 691 stanze , che comprendono diverse sale tra cui quella del Consilio Presidenziale della Repubblica. A  queste si  accede attraverso 20 ingressi impilati in trenta cortili . Per realizzarle furono convocati i migliori artisti ungheresi tra cui: opere d’arte di artisti ungheresi quali Mihály Munkácsy, Károly Lotz, Aladár Kriesch, Zsigmond Vajda, Béla Spányi .

Info orari e prezzi: https://www.budapest.org/cosa-vedere-budapest/parlamento-budapest/

Le statue di Budapest 

Ho afferrato lo  spirito creativo di Budapest in 4 giorni   dappertutto comprese   in tutte le statue sparse per la città  . Di queste ultime sarebbe impossibile farne un elenco, perché sono tantissime. Per cui vi scrivo di  quelle che ho visto ,  che sono tutte in bronzo e parecchio insolite.

Davvero divertente andare a caccia delle scutlure più assurde concepite per i più disparati personaggi che possono essere star del cinema e della musica,dei fumetti, politici, letterati, salvatori, regine, gendarmi, animaletti, e tanto altro ancora.

Statua di Peter Falk e  Scarpe del Danubio

Statua di Peter Falk  ( in Falk Miksa u.): questa  immortala il personaggio della serie americana  Detective Columbo interpretato da Peter Falk .  Del 2004 è stata fatta dallo scultore   Géza Dezső Fekete. Il perché di questo bronzo sarebbe da ricollegare  al fatto che l’attore    discenderebbe dal giornalista e politico ungherese Miksa Falk.

Le scarpe del Danubio (in Antall József rkp) :  questa che è una fila di 60 paia di scarpe disposte lungo il Danubio è stata fatta dallo scultore Gyula Pauer nel 2005.  Per me è molto toccante, perché ricorda  dell’uccisione di migliaia di ebrei (1944-45) . Poveri innocenti   massacrati da parte dei collaborazionisti fascisti ungheresi e poi gettati nel fiume. 

Statua di Bud Spencer e Statua dei Ragazzi della via Pal

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Quarto itinerario. Budapest in 4 giorni

Budapest in 4 giorni     è giunta al capolinea al Mercato coperto  e al  Museo Nazionale . Mi sono poi imbattuta in vie alla moda straripanti di boutiques e gallerie d’arte. Attualmente l’interesse per l’arte moderna dell’Ungheria è in rapido sviluppo.  Prova ne è la presenza di due fiere organizzate nella capitale ungherese:  The Budapest Art Fair, aperta alla fine degli anni ‘90 , e l’ Art Market , che si è stabilita dal 2010.

Per  imprimere  nell’anima Budapest     mi sono infine regalata  un’indimenticabile crociera sul Danubio (info orari e prezzi clicca qui) . Dal battello ho intravisto alcuni degli angoli periferici di Budapest    , che sono così dinamici con le loro costruzioni   all’avanguardia.  Segno tangibile  di un’ Ungheria contemporanea , che , dalla caduta del Muro e dalla conseguente fine del regime, ha solo voglia di riscattarsi.

 

Mercato coperto di Budapest

Dopo aver superato la Ruota panoramica di Budapest in Erzsébet tér ho fatto un salto al Mercato coperto di Budapest. Di fine Ottocento è una elegante palazzina architettata dal professore universitario  Samu Pecz. Questa vistosa struttura in acciaio decorata con piastrelle Zsolnay  si sviluppa su tre piani.

Dal basso verso l’alto sono disposti banchi per la vendita di pesce, carne, verdura, spezie e chioschetti e locali dove provare le tradizionali ricette ungheresi. Una giostra di sapori e odori dove venire a fare la spesa e portare a casa qualche ricordo.   Per i  souvenir sbizzarritevi tra questi tipici prodotti artigianali :

Interessanti sono i ristoranti e i chioschetti dove potere assaggiare la cucina ungherese. Io ho addentato il saporito langos, che è una sorta di pizza fritta con dello strutto. Di norma va mangiata con la panna acida e del formaggio ma io ho esagerato e ci ho anche aggiunto funghi e pezzetti di maiale arrosto. Da provare con della birra ghiacciata! Anche se io preferito la coca cola per svegliarmi dalla stanchezza!

Info e orari: https://www.budapest.org/cosa-vedere-budapest/mercato-coperto-budapest/

Museo Nazionale

Il Museo Nazionale di Budapest  è del 1846 e fu disposto nel 1802 da Ferenc Széchenyi quando devolvé alcuni oggetti della sua ricca collezione alla collettività. Il palazzetto neoclassico fu fatto Mihàly Pollack di cui si nota subito la sua maestosa facciata a forma di tempio.

Al suo interno riccamente adornato da marmi, colonne e altro sono protetti dipinti, oggetti e testimonianze di un passato che va dalla preistoria alla modernità. Tra le cose più interessanti sbucano fuori : la Corona di Monomaco, un imperatore bizantino dell’XI secolo , e il Mantello dell’incoronazione dei Re d’Ungheria.

Info orari e prezzi: https://www.infobudapest.it/museo-nazionale-ungherese/

Vigado ter 5 e crociera sul Danubio

Sbalorditivo è il  tratto di strada Deák Ferenc ut, intitolato a un rivoluzionario ungherese (XVIII sec.) contro gli Asburgo. Qui sono concentrati tutti i brand internazionali di moda . Ed è praticamente la via dello shopping. Non a caso viene pure designata come Fashion Street .

L’atmosfera è molto sofisticata e chic e ciò che mi ha affascinato è la magia dei vecchi caffè, come lo storico Gerbeaud  in Vörösmarty tér 7-8. Qui vi ritrovate davanti una tra le  migliori pasticcerie di Pest . Essa  fu avviata nel 1858 da Henrik Kugler, il terzo figlio di una dinastia dolciaria. Da tastare la torta Gerbeaud,  a base di pasta frolla, marmellata di albicocche, cioccolato , noci trittate,  e cioccolato glassato.

Statua di William Shakespeare a Budapest

Giunta a Vigado ter 5 mi sono seduta a prendere una cioccolata da Starbucks .  Qui ho beccato una statua  del bardo dell’Avon, sua maestà William Shakespeare. Il poeta inglese è scolpito nel suo tipico abito elisabettiano, come un attore che fa un inchino sul palco. La targhetta cita  che fu fatta nel 1960 da un famoso scultore australiano di origine ungherese, Andor Mészáros.

Dopo questa piacevole sorpresa al molo 15 sono salita a bordo di una delle tanti navi . Un’ora ti coccole d’inverno con tanto di  vino rosso come cadeau . Un’emozione indimenticabile che mi ha permesso di osservare Budapest    sotto un manto di stelle brillanti .

Sulle onde del Danubio

Dondolati dalle onde danubiane sono rimasta stregata dopo il Parlamento e le sue guglie che facevano capolino con la luna da:

Conclusioni . Budapest in 4 giorni

Non si può arginare   Budapest     in qualche paragrafo di chiusura, perchè è poesia eterna, che sfugge a  ogni tentativo di descrizione.  Per cui mi inchino alla magia di Budapest    riportando  i versi di Attila József,   uno scrittore  ungherese di grido che, come i  suoi antenati ,  glorifica  così l ‘amore per la sua terra:

“Un attimo, e lì è la totalità del tempo

che centomila avi guardano unitamente a me.

Vedo ciò che non  hanno veduto perché zappavano

uccidevano abbracciavano, facevano il dovuto.

E immersi nella materia loro vedono

(devo confessarlo) ciò che io non vedo.

Sapevano l’uno dell’altro cose come gioia e tristezza;a me il passato, a loro il presente.

Scriviamo versi – loro che tengono la mia matita

e io li sento, me ne ricordo

Cos’altro aggiungere su Budapest  se non di ubriacarvi  della sua immensità. Lasciatevi travolgere  dai suoi tratti languidi e dalla sua vitalità nascosta.  Scattate mille foto da attaccare alle vostre pareti, colorate o in bianco e nero.  Perché non esiste miglior quadro di un’istantanea che coglie un attimo di felicità, quella che vi pervaderà i sensi vagando sulle sponde del Danubio, che dolcemente culla la divina in tutto il suo candore.

Szia, kicsim!

Info utili per Budapest in 4 giorni:

 

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