“πάντα ῥεῖ, pánta rheî “/ “Tutto scorre”
Corfù , cosa fare 5 giorni nell’isola
Senza dubbio l’isola di Corfù non è un fazzoletto di terra da esplorare in un solo weekend . Posta tra il nostro stivale e l’Albania è infatti la seconda (dopo Cefalonia) più estesa (613,6 km²) dell’arcipelago delle isole ionie. In aggiunta alla sua grandezza, si rimane davvero esterrefatti dal suo ricco patrimonio storico, artistico, culturale. E soprattutto dalla varietà dei suoi paesaggi. Si passa dal mare alla montagna, dalla collina alla sua capitale omonima, base perfetta dei miei itinerari che vi propongo in questo articolo.
Sicuramente l’isola di Corfù (110. 000 abitanti) è un luogo ideale dove trascorrere le proprie vacanze . Ci sono tante buone ragioni. Prime fra le mille motivazione c’è la sua bellezza sconvolgente. Poi perché l’isola di Corfù fa gola essendo facile arrivarci dall’Italia sia in aereo che in traghetto . Non guasta che bene va per tutte le tasche, ed è adatta sia a chi cerca pace, sia a chi va a caccia di divertimento. Inoltre ci si può andare con gli amici, in coppia o con i bambini. Insomma, non manca davvero nulla per fare un’esperienza indimenticabile. Buona lettura!
Corfù città
A metà Luglio sono atterrata all’aeroporto Internazionale di G. Capodistria . Non ci ho messo tanto ad arrivare a Corfù città (4 km dal centro e raggiungibile con bus , taxi, o transfer), , dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2007. Scegliere il capoluogo come base del mio tour è stata una scelta felice.
Questo non solo perché è uno scrigno di tesori da scoprire (motivo per cui le ho dedicato 3 giorni!). Ma anche perché è molto organizzata a livello logistico. Specialmente la old city , dove ho alloggiato. Questa zona è assolutamente l’anima pulsante dell’atollo greco. Suo fulcro nevralgico da un punto di vista economico e politico, sede di uffici pubblici, banche, scuole, e prestigiose università.
Perchè andare nell’isola di Corfù?
Ve la consiglio vivamente la old city per il vostro soggiorno perché :
- C’è tanto da vedere e fare in giro per le sue strade lastricate di marmo su cui si adagiano nobili palazzi, chiese e musei;
- Offre tante strutture moderne per dormire e di ogni fascia di prezzo (booking.com);
- A pochi passi ci sono due linee di bus . Esse collegano tutta l’isola di Corfù spendendo poco. Una è quella locale che è di colore blu . L’altra è quella di colore verde per le rotte extra urbane (qui maggiori info);
- La movida notturna. piena e vivace ;
- Si può contare su un’ infinità di ristorantini e bar dovedeliziarzi con il meglio della tradizione in fatto di cibo e vino
Corfù città, Grecia o Europa?
Corfù città è un luogo in cui il vecchio e il nuovo si fondono per creare uno spirito decadente e romantico. Praticamente un’atmosfera unica e introvabile altrove in Grecia. Questo accade perché 4 secoli di dominazione veneziana, e poi francese e inglese l’hanno trasformata in una piccola Europa. Nonstante ciò, la sua essenza mediterranea rimane inalterata, manifestandosi ovunque sotto varie forme. A partire dal blu cobalto del suo mare che abbaglia!
Mi raccomando, portatevi scarpe comode! Perché Corfù città è vasta e piena di attrattive! Ne sanno qualcosa le mie gambe! Non mi ha fermato neppure il caldo estivo, perché all’occorrenza ho approfittato dei tanti beach bar a disposizione.
Cosa fare in caso di troppo caldo nell’isola di Corfù?
E non appena ho avuto voglia di fare una pausa le alternative sono state davvero tante:
- Sorseggiare un calice di retsina davanti un tramonto al rooftop dell’hotel Cavalieri o Arcadion!
- Fare shopping negli eleganti negozi sparsi dappertutto. Good news: non esistono centri commerciali! ;
- Acquistare nei tanti bazar dei souvenir da portare via come ricordo. Qualcuno di essi è di gran pregio. Come i manufatti in legno di ulivo e i prodotti a base di kumquat. Quest’ultimo è un piccolo agrume simile ad un mandarino (4 cm). Insieme all’olio , e il miele, è il vanto nazionale. Da esso si ricavano liquori, caramelle, saponi, profumi, ecc.
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Primo giorno. 6 cose da fare a Corfù città.
Corfù città è davvero sicura, compatta e facile da perlustrare. Chiaramente il mio primo itinerario è partito dal suo centro storico, ovvero il suo nucleo primitivo. Esso è delimitato da due fortezze , una vecchia e una nuova. Della prima che si apre a est sul mare vi accennerò più avanti . La Fortezza Nuova a ovest è lineare e massiccia. Un esempio di architettura militare veneziana fatta sotto la supervisione dell’architetto Ferrante Vitelli tra il 1576 e il 1645. Domina dall’alto il porto vecchio e Quello che resta è una porta di accesso (una delle quattro intagliate nelle mura cittadine). Questa reca il simbolo veneziano del Leone di San Marco. Rimaneggiata dagli inglesi nel XIX secolo le sue fortificazioni comprendevano 700 pezzi di artiglieria con una portata stimata fino alla costa albanese. Essa è formata da un castello e altre strutture che ora sono adibite per:
Nel centro storico di Corfù città si può percepire l’impronta degli invasori stranieri. Tutti hanno lasciato traccia del loro passaggio in architetture sofisticate e complesse. Qualcuna delle quali oggi è lasciata un po’ all’abbandono. Un cumulo di contrasti dunque, ma risiede proprio in questo il suo fascino. Può capitare di sedersi in un elegante cafè scrutando la gente ben vestita che passa. Oppure può succedere di rispondere al sorriso cortese di vecchi signori che giocano a carte. O ancora si possono fissare per qualche minuto delle lenzuola bianche che svolazzano al soffio di un timido vento. Tutto questo è Corfù città e molto altro ancora!
1 Campiello
Campiello è il quartiere a nord di Corfù città che vanta origini antichissime. Popolato in maniera esponenziale ha assunto un tratto multietnico. E le sue abitazioni , con soffitti in legno e tegole hand made , sono a più piani. Questo per contenere le numerose persone che vi ci si sono stanziate.
Pieno di gioielli dell’architettura bizantina e veneziana Campiello mi ha colpito per i suoi vicoli stretti o kantonuia , come si dice in greco. Questo è davvero il punto forse più autentico dell’isola, dove i commercianti sbrigano i loro affarri. Un vero e proprio ritrovo per giovani, anziani, e forestieri in cerca di qualche scatto perfetto. In questi paraggi fate un salto anche qui:
- Via Filellinon, 18 : qui c’è la casa più vecchia di Corfù città, che è situata verso sud in prossimità del quartiere Spillo;
- Museo Dionisio Solomos: un museo dedicato al poeta nazionale Dionysios Solomos (Zante, 1798 – Corfù, 1857). Massimo esponente della letteratura greca moderna è pure autore dell’attuale inno nazionale.
2 Chiesa della Santissima Vergine Spiliotissa
Chiesa della Santissima Vergine Spiliotissa è anche conosciuta come Mitropolis per via della piazza in cui sorge (di fronte al porto vecchio) . Abbiamo a che fare con la cattedrale ortodossa di Corfù. È del 1577 ed è stata restaurata in stile barocco. Di notevole impatto è la larga scalinata che conduce all’imponente portale ornato da un rosone. La facciata intera e di colore porpora con decori in marmo.
Dentro si custodiscono le spoglie della Santa Teodora di Augusta. Questa è stata un’imperatrice bizantina canonizzata nel IX secolo, le cui reliquie sono arrivate a Corfù città da Costantinopoli. Da non dimenticare le numerose icone bizantine come quella della Madonna Dimosiana e le altre della Scuola Ionica ad opera di Damaskino, Tzane e Paramithioti.
3 Cattedrale di San Spiridone
La Cattedrale di San Spiridone è inconfondibile con il suo alto campanile rosso ispirato alla Chiesa di San Giorgio a Venezia. Se si alzano gli occhi ovunque voi siate a Corfù città è impossibile non notarlo. Risale al 1590 ed è custode dei resti di Spiridione di Trimitonte, che è il santo patrono dell’isola di Corfù. Questi è stato un pastore cipriota del IV secolo, che ha compìuto numerosi miracoli. Le sue ossa sono conservate in una teca d’argento (si dice che profumino di basilico). Vengono portate in processione per la festa patronale (Settimana Santa e Agosto) per celebrare l’aiuto di San Spiridone a Corfù città contro un attacco dei Turchi nel 1453. Tantissimi sono i pellegrini che lo onorano oggi .
Sui fianchi laterali della Cattedrale di San Spiridone si aprono due differenti ingressi per consentirne l ’afflusso dei fedeli. L ’esterno è decisamente pulito, e slanciato verso l’altro terminante con l’apertura di finestre e di un portale. Internamente è a navata unica, che è sormontata da un soffitto a cassettoni con cornici d’oro. Altri decori sono pregiati affreschi e icone dal tema sacro.
4 Museo Arte Asiatica al Palazzo Reale
Il Museo di Arte Asiatica è stato fondato dal diplomatico greco Gregorios Manos (1850-1928) . Esso raccoglie tutta l’arte e le antichità dell’Estremo Oriente e dell’India . Si è ampliato nel 1973 con delle donazioni di 400 opere provenienti dall’Asia. Al presente gode di un riconoscimento a livello mondiale per il valore e la molteplicità delle sue collezioni . Esse sono così suddivise:
Le mostre del Museo di Arte Asiatica sono esposte non solo come capolavori, ma in modo tale da illustrare sia le somiglianze che le differenze dell’arte di ogni paese e periodo. Esso ingloba inoltre:
- Laboratori specializzati nel restauro della carta, del legno, della ceramica e dei metalli;
- Uffici e magazzini;
- Un archivio fotografico;
- Una ricca biblioteca;
- Una moderna aula magna.
5 Palazzo Reale
Nel 1919 il Museo di Arte Asiatica è stato sistemato nel magnifico Palazzo di San Michele e San Giorgio ( o Palazzo Reale) . Quest’ultimo è la struttura più significativa, lussuosa e imponente del dominio inglese, ( 1814 – 1864) che protesse la riunificazione delle isole Ionie con il resto della Grecia. Originariamente è stata abitata dal governatore Sir Thomas Maitland, e ha ospitato pure l’Ordine di San Michele e San Giorgio.
A cavallo delle due guerre mondiali il Palazzo di San Michele e San Giorgio è stato utilizzato come contenitore per varie emergenze. Rinnovato dopo gli anni ’50 esso si distingue per il suo stile neoclassico e la pietra maltese di cui è fatto. Al piano interrato ci sono le sale espositive, alcune delle quali sono destinate ai cimeli del senato ionico.
6 Spianada
La Spianada è il maestoso polmone verde (adibito spesso a campo da cricket, da buon retaggio inglese!) che divide Corfù città dalla Fortezza Vecchia . Si chiama così perché deriva da una parola veneziana che significa ‘aperta ‘. Questo perché si fa riferimento a tutta quella superfice qui demolita dalla Serenissima (1576) per inserire i cannoni e proteggere la sua colonia.
La Spianada è uno dei siti più popolari di Corfù città ed è considerata la piazza più grande dei Balcani. Ad arricchirla c’è vicino il Liston , che è il celebre colonnato con tanti localini strapieno di turisti a ogni ora. Questo porticato è stato fatto da Matthew de Lesseps su modello della Rue de Rivoli di Parigi nel XIX secolo. Inizialmente pare che solo una stretta cerchia di persone in lista potessero accedere dentro il loggiato (da cui il nome!). Tra le altre perle nelle vicinanze merita un accenno il Duomo dei Santi Giacomo e Cristoforo in stile rinascimentale. A navata unica con sei cappelle laterali fu eretto nel XVI secolo e distrutto dai bombardamenti dei tedeschi del ‘43 e poi rifatto nel 1970.
7 Fortezza Vecchia
Vi consiglio di fiondarvi nella Fortezza Vecchia soprattutto al calare del sole che sprofonda lentamente all’orizzonte. Mi ringrazierete! Qui è dove cercare l’insediamento primordiale di Corfù città che ha la sua genesi come paleopoli nella penisola di Kanoni . Per raggiungerla si attraversa un ponte che dà su un fossato. Fu iniziata dapprima dai bizantini e poi conclusa nel XVI secolo dai veneziani per contrattaccare i Turchi .
Alla fine di una galleria si entra nella cittadella che vanta un complesso straordinario che riassumo qui di seguito in breve:
- Diverse caserme oggi abbandonate; ,
- Piccola Cappella dorica di San Giorgio ( 1840) dagli inglesi come chiesa per il contingente britannico e vent’anni più tardi convertita a chiesa cattolica e adornata con icone provenienti dalla chiesa di San Spyridon presente nella città vecchia di Corfù;
- Una prigione costruita nel 1786 dai veneziani e ampliata inseguito dagli inglesi,
- Cappella militare della Madonna dei Carmini ;
- Ospedale militare (oggi diventato una scuola di musica);
- Archivio storico.
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Secondo giorno. Altre 6 cose da fare a Corfù città.
Non avrei mai pensato che il quartiere ebreo di Corfù città fosse così suggestivo. Mi ci sono addentrata presto la mattina per scattare delle foto e immortalare gli scorci più belli. Devo ammettere che ogni tanto ho avvertito il fastidio dell’afa. Quando l’ho sentita tutta addosso sono corsa ai ripari all’ombra dei balconi adorni di bouganville e altri fiori colorati. Tutte le volte che ho voluto scovare qualcosa di nuovo mi è sempre bastata una semplice passeggiata!
Proseguendo verso sud di Corfù città mi sono completamente persa nello splendore di questo angolo che è incredibilmente magica. La calura a mezzogiorno è stata al suo picco. Qui ho rimediato con un tuffo a mare che, pur essendo quello del porto, è stato limpido come un cristallo. Abbellito da un vecchio mulino , questo tratto cittadino è molto frequentato perché comodo da raggiungere per i bagnanti. Poco più in là mi sono inoltrata nella tenuta reale di Mon Repos da cui dopo mi sono avviata verso la deliziosa cittadina di Kanoni . Qui ho assistito a una sfilata di moda davanti uno scenario da copertina: una vecchia chiesa greca e isolotti costellati da ville magnifiche e imponenti. Per capire meglio le meraviglie di cui sto parlando date un’occhiata in basso!
1 Sinagoga
Come accade in ogni parte del mondo anche a Corfù città gli ebrei si sono rifugiati a seguito della loro diaspora. Hanno cominciato a colonizzarla dall’occupazione degli Angioini fino a quella dei veneziani che li hanno protetti e salvaguardati per interesse. Gli ebrei si sono fatti valere come abili banchieri . E poiché hanno sempre fatto comodo sono stati spesso esentati da tasse. Questo fatto insieme ad altri privilegi hanno scatenato l’ira degli altri cittadini che hanno lottato per recluderli in un ghetto.
Delle quattro sinagoghe ne rimane solo una al civico 4 di via Velisariou risalente al XIX sec. Si tratta di un complesso monastico con finestre ad arco e facciate quasi disadorne. Dentro è colmo di preziose iconografie di importanti pittori (Kantounis, Koutouzis). Nel primo livello ci sono gli uffici della comunità ebraica e la sala funeraria. Al secondo invece c’è l’area di culto. Inoltre, una targa esterna ricorda i natali del celebre scrittore Abraham Albert Cohen (1895-1981)
2 Casa Parlante
Tra tutte le gemme di Corfù città mi ha particolarmente entusiasmato la Casa Parlante in Nikiforou Theotoki 16. Una tipica abitazione del XIX sec. che fa rivivere il benessere di quell’era che è stata la golden age dell’intera isola. Cioè di quando parecchi nobili hanno profittato delle speculazioni straniere.
Lo staff della Casa Parlante che mi ha accolto è stato molto professionale e gentile. Mi hanno fatto accomodare, e nell’attesa del mio turno mi hanno servito un distillato di rose. Buonissimo! Doveva essere lo stesso che era servito agli ospiti dei ricchi padroni. Nella Casa Parlante ci sono diverse stanze che raccontano i vari momenti della vita quotidiana dei gentilizi isolani . Da come pranzavano a come prendevano il tè. Da come educavano i figli all’uso della toilette. Dallo studio alle stanze della servitù. Gli attori sono stati dei robot esemplari che hanno interpretato i membri di una famiglia aristocratica di allora.
3 Museo Archeologico
Il Museo Archeologico in Vrela Armeni 1 è del 1962 . Da principio è stato studiato per conservare i resti del Tempio di Artemide in stile dorico ritrovato durante le guerre Napoleoniche. Il pezzo forte è una rappresentazione di Gorgone in pietra (590-580 aC), che è la più antica di quelle rimaste dell’antica architettura greca.
Dal 1994 il Museo Archeologico raccoglie 1.600 reperti che narrano dalla preistoria alla tarda antichità dell ’isola di Corfù . Le collezioni riguardano reperti di:
- Origine sconosciuta ;
- Scavi dell’antica città di Corfù e della regione di Cassiope ;
- Scavi nel distretto di Thesprotia .
4 Windmill
Dopo tanta cultura mi sono fermata per un bagno nella baia di Garitsa . Alla fine del molo fa bella mostra un mulino a vento detto Anemomylos . Questo è opera dei veneziani allo scopo di produrre grano. Fu ritoccato nel 1998 e caratterizza questo punto di Corfù città . La Repubblica Marinara del Veneto si è sempre preoccupata di tutelare i suoi domini mettendoli in grado di provvedere a sè stessi .
Ci sono tanti bar e localini dove qui che è anche appellata in inglese windmill . Si può sostare sostare per mangiare o bere qualcosa. Non è necessario indirizzarsi troppo lontano per naufragare in mondi esotici distanti come le Maldive o simili. Dovremmo imparare ad apprezzare molto di più quello che è vicino a noi.
5 Mon Repos
In dieci minuti ho poi raggiunto un altro gioiello di Corfù città , ovvero il parco di Mon Repos . Dentro questo bosco di 104 ettari ci si può comodamente venire per un picnic (portatevi qualcosa dietro perché non ci sono negozi) o per nuotare tra i pesci. Di forte impatto è una villa estiva in stile neoclassico del 1924 fatta per volere dell’Alto Commissario Frederick Adam . Questa è passata al principe Filippo marito della regina Elisabetta. . Oggi è un museo che vanta svariati ritrovamenti (fatti tra il 1936 e il 1955) bizantini, suppellettili e vestiti dell’egemonia britannica.
6 Kanoni
Kanoni è un delizioso posto di villeggiatura che fiancheggia l’aeroporto . Battezzata così per un cannone dell’artiglieria francese ivi presente, fronteggia i simboli di Corfù città . Questi sono:
- Il pittoresco Monastero di Vlachérna (XVII) disposto su una piccola penisola. La sua sola funzione di chiesa dal 1980 lo rende accessibile a migliaia di visite giornaliere. Si collega a Kanoni con una passarella in muratura da cui partono le imbarcazioni per Pontikonissi (5 minuti di traversata)! ;
- Pontikonissi , meglio conosciuta come Isola dei Topi . Quest’ultima con la sua basilica bizantina è stata uno dei tanti ritiri spirituali delll’imperatrice d’Austria . Era solita recarsi qui per scappare alla odiata e noiosa vita di corte di Vienna .Si dice che Pontikonissi sia stato fonte di ispirazione per Arnold Böcklin per il suo quadro Die Toteninsel (Isola dei morti) . Un’opera questa che ha fortemente influenzato in chiave romantica e introspettiva la storia della pittura del XX secolo.
Terzo giorno. Ancora 4 cose da fare a Corfù città e dintorni
Corfù città mi ha stregato. Il terzo giorno l’ho passato a contemplare le fortezze , altri musei e l’isolotto di Vido . Non ci sono parole per descrivere la profondità della cultura corfiota e il fascino dei suoi paesaggi. Mi sono resa conto che qui hanno provato a convivere razze diverse nel corso dei secoli . E quello che ne è venuto fuori è una raltà cosmopolita che non ha nulla da invidiare ad altre capitali europee!
A Corfù città non ho mai smesso di provare forti emozioni , dal labirinto del suo centro storico fino alle sue scogliere da sogno. Ovunque ho alzato gli occhi c’è stato un particolare che mi ha attratto. Questo modo di conoscere l’ambiente circostante è stata la mossa vincente. Staccarsi da una guida cartacea e vagare senza orologio o bussola, lasciarsi andare ha indiscutibilmente il suo perché !
1 Museo Bizantino di Antivouniotissa
Il Museo Bisantino di Antivouniotissa è un museo che celebra la gloria dell’arte bizantina che ha toccato l’apice della sua gloria durante la presenza dei veneziani. Creta ne è stata il centro di massima diffusione. Fino all’arrivo dei Turchi, quando parte del meglio delle maestranze si è catapultata a Corfù città .
Al Museo Bisantino di Antivouniotissa Vi si accede dalla monumentale scalinata di via Arseniou che costeggia il lungomare. Esso è ricavato su due palchetti della Basilica di Panagia Antivouniotissa (XV sec.) . Qui sono custodite icone rare firmate e anonime, oggetti in argento, abiti accuratamente ricamati e altro ancora. Nato grazie all’iniziativa dei suoi proprietari (le famiglie Mylonopoulos, Rizikaris e Scarpa) che lo donarono allo Stato Greco nel 1979, è stato inaugurato nel 1984 . E non si smette di celebrare la santa messa nelle feste mariane del 26 Dicembre e del 23 Agosto.
2 Vido
Vido invece è una piccola isoletta boscosa a un miglio da Corfù città . Ci sono delle barchette che mi ci hanno portato con 4 euro (verificate sempre gli orari di persona). Essa è stata una roccaforte ottomana per gli assedi e dopo è stata trasformata in prigione. Durante la prima guerra mondiale vi si sono ritirati 150 000 soldati serbi in fuga dalla patria. Ci si sono confinati per fare la quarantena per la peste ed evitare epidemie per tre anni, ma sono morti quasi tutti. I loro corpi sono stati consegnati al mare che qui è tristemente noto come blue grave. Per commemorare quel tragico evento è stato innalzato un mausoleo commemorativo dall’artista Nikola KnJazev nel 1936. A Vido si possono fare lunghe passeggiate fino alle spiagge seguendo le indicazioni della riserva naturale. Sono presenti anche punti di ristoro.
3 Gouvia
Sinceramente Gouvia non mi ha fatto impazzire. L’ho trovata molto commerciale. E questo perché da tranquillo villaggio di pescatori si è evoluta in una località turistica molto affollata da tedeschi e olandesi. Per cui troppo cemento, cioè quello deli residence e degli hotel. Questi fanno comodo ma quando sono tanti deturpano ogni cosa. In compenso il relax e il divertimento è assicurato specie nel porticciolo turistico e nelle spiagge adiacenti.
L’unica nota positiva di Gouvia è il panorama frontale con la Chiesa di Ypapantis . Essa è collegata al prоmοntoriо di Kοmmeno da un ponte. Del 1713 è stata eretta durante la reggenza del doge Daniel Kombitsi. Si è deteriorata nei vari passaggi di proprietà delle famiglie Theotoki e Scarpa. Fino a quando nel 1996 Eleftherios Lingos si è impegnato per ripristinare la sua luce dalle fondamenta.
4 Ipsos
Ipsos è al contrario più carina. C’è una stretta spiaggia di ghiaia costellata da ombrelloni e lounge bar . Per lo più mi sono accorta che è per un target di giovanissimi. Posso affermare che mi ha un po’ più elettrizzato di Gouvia . Sarà perché ho preso un fantastico Martini bianco in riva al mare e mi sono fatta coccolare dalle onde! In lontananza ho intravisto delle colline sinuose sulle quali si adagiavano delle ville molto eleganti abbracciate da giganteschi alberi.
Quarto giorno a Nord dell’isola di Corfù
A nord l’isola di Corfù fa da padrone il Monte Pantokrator , che è la vetta più alta con i suoi 900 m di quota . Esso è facilmente raggiungibile anche in bici. Per gli appassionati di montagna e di trekking può essere sicuramente un diversivo. Da non farsi scappare è il paese fantasma di Perithia, fiorente fino a quando è stato abbandonato nel 1960 . Si è ravvivato per una nicchia di forestieri curiosi che qui hanno la possibilità di trovarci tanta tranquillità.
Dalle cime del Monte Pantokrator lo sguardo a settentrione è rapito dalle distese di ulivi centenari (in tutto circa 4 milioni) piantati per fornire prima a Venezia olio per lanterne e insalate. Naturalmente adesso la produzione di olio extravergine di oliva è una considerevole risorsa economica nazionale.
Per continuare a nord verso oriente e occidente sarete folgorati dall’infinità delle coste che da frastagliate si fanno via via più sabbiose. E se per caso capitate a Sidari l’obiettivo della vostra macchina fotografica sarà puntato su Capo Dastris. Questa scogliera aveva già conquistato l’attenzione di Lord Byron perché gli ricordava lo spettacolo naturale di Dover sul canale della Manica.
Kassiopi
Kassiopi mi ha letteralmente folgorato. Fondata forse da Pirro , si affaccia a nord est dell’isola di Corfù sulle coste albanesi. Si è presentata in tutto il suo charme con una piazza centrale molto ben curata. Da qui mi sono poi diretta a perlustrare le sue sontuose insenature e la marina in cui sono attraccate barche di ogni tipo.
Di notevole impatto è anche il castello bizantino che l’ho però trovato in uno stato di totale abbandono. Non sono rimasta indifferente al candore della Chiesa di Panagia Kassiopitra fatta su un precedente tempio di Cassius Zeus (in onore del quale è stato battezzato il borgo marinaro!). Il suo aspetto attuale di chiesa romano cattolica è del XVI secolo . Ha subito varie modifiche sotto i veneziani.
Sidari
Continuando verso ovest da Kassiopi verso Sidari lungo il tragitto in autobus ho dato uno sguardo ad Acharavi e Roda . Queste ultime sono amate dagli stranieri per la comodità di ogni tipologia di servizi turistici (essendo piene di spiagge poco profonde e sabbiose).
Ma se si vuole il massimo dello scenario Sidari è indiscutibilmente quello che fa per voi. Oltre a mille svaghi come una intesa vita notturna e sport acquatici come snorckeling e surf il richiamo per antonomasia qui è il celebre Canal D’Amour. Questa è una calanca di arenaria che è stata modellata dal vento e dal mare , che a quanto pare porta fortuna a chi vuole sposarsi!
Paleokastrista
Paleokastritsa è un miracolo di due insenature e sei spiagge da favola per dimenticare ogni problema. Secondo la leggenda, sarebbe stata proprio questa l’ultima la fermata di Ulisse prima di fare ritorno a Itaca. La sua trasformazione da villaggio marinaro a destinazione turistica esclusiva è stato per merito dell’Alto commissario britannico Frederic Adam. Anche Guglielmo II l’ha apprezzata tanto come soggiorno di un certo livello e tale è rimasto fino e dopo gli anni Cinquanta.
In questi paraggi vale la pena ammirare il castello di Angelocastro fatto da Michelangelo I, principe dell’Epiro (10 minuti di scalini!) . E ancora il villaggio montano di Lakones (se siete automuniti) e il famoso Monastero Panagia . In quest’ultimo posso assicurare che esserci stata è stata una sensazione incredibile. Mi è sembrato di toccare il cielo con un dito. Una senso di pace mi ha pervasa quando mi sono addentrata nei meandri di questo spazio sacro. Accanto alla Grotta bar ho poi sorseggiato un caffè e mi sono sentita come a Positano nella Costiera Amalfitana.
Conclusioni a Corfù
Purtroppo il mio viaggio nell’isola di Corfù è durato poco. Ma presto tornerò perché me ne sono innamorata. Sarà perché somiglia molto alla mia Sicilia. Prima della partenza ho fatto un aperitivo a Imabari nello stabilimento balneare di Faliraki (sotto la old city) . Non c’è sabbia o ciottoli , ma una sorta di basamento da cui tuffarsi in mare non spostandosi molto dalla città. Ecco perché ho avuto difficoltà a ritagliarmi un posticino tutto per me!
Quando decidere di volare verso l’isola di Corfù ?. In verità ad ogni stagione, visto che il clima qui è mite tutto l’anno. Tuttavia è preferibile scegliere la primavera o i mesi di Giugno e Settembre, cioè di inizio e fine estate. Le temperature miti aiutano meglio ad apprezzare questo paradiso terrestre, a cui si possono aggiungere le vicine Paxos (una magnifica isola a sud ) e Saranda in Albania . Per info sulla prima cliccate su Ferryhopper e sulla su Finika lines . Allora cosa aspettate a staccare il biglietto? Non esitate, perché sarà un’esperienza indimenticabile. D’altronde se Sissi , Guglielmo II, Filippo marito della regina Elisabetta e il miliardario russo Roman Abramovic hanno deciso di viverci ci sarà un perché ! Buon viaggio!
Ristoranti consigliati:
- Taverna Ninos in Sevastianou 44, Corfù;
- To Tsipouradiko in Προσαλένδου Και, Γιδά Γωνία, Corfù
- Ta Kokoria taberna in Kalocheretou 12, Corfù
- Taverna Mouragia in Arseniou 15, Corfù
Info generali su Corfù:
- https://www.corfu.info/informazioni/;
- https://www.corfu-kerkyra.eu/it/informazioni-corfu.php ;
- https://www.vacanze-corfu.it/;
- https://greciamia.it/pages/corfu;
- https://www.viaggiare-low-cost.it/corfu-cosa-vedere/;
- https://incorfu.it/corfu-citta/
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