‘Masseria Monache’, il tipico casolare di campagna da cui partire per visitare il Salento

‘Masseria Monache’, il tipico casolare di campagna da cui partire per visitare il Salento

“…Notte, spiaggia, Mare caldo, Luna bassa

Dà onda giallaaaa, Bagno di maree, A mezzanottee

Scif sciaf sotto la luna

A quest′ora più nessuno, Sulla spiaggia sta a guardare, Siamo soli mezzo al mare

A mezzanotte…”

Modugno

‘Masseria Monache’, un viaggio nel magico  Salento 

Un weekend di Febbraio sono ospite di Alberto Argentieri presso la sua  ‘Masseria Monache’ . Questo è un incantevole chateaux  cinque stelle a  San Pietro Vernotico,  vicino Brindisi . Non finirò mai di ringraziare Luigi Bressan, noto enogastronomo televisivo, per avermi fornito  il prezioso contatto!

In tre giorni  Alberto  mi aiuta realizzare un sogno! Quale? Quello di scoprire il fantastico universo  delle masserie in Puglia, di cui vi parlerò più avanti nell’articolo. Inoltre questo brillante ragazzo pugliese mi farà girare la provincia di Brindisi.  Mi svelerà i tesori nascosti del tacco del nostro stivale!

Allora siete pronti? Prendete appunti , perché  sono sicura che la   ‘Masseria Monache sarà la vostra prossima scelta per una vacanza alternativa al Sud  tra gli uliveti e le acque limpide della Puglia. Sono sicura che potrebbe essere la vostra prossima tappa per una vacanza indimenticabile!

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Si parte! San Pietro Vernotico. La provincia di Brindisi

Fortunatamente la mia avventura fuori porta comincia un venerdì pomeriggio! Lasciata ‘Piazza Duomo’  a Brindisi , vado in macchina con  Alberto alla volta di San Pietro Vernotico! Tanto per cominciare, durante il tragitto Alberto precisa che San Pietro Vernotico è il suo paese natale. Ma è anche quello del  grande Modugno. Pare che qui ‘Mr Volare’  trascorse sia la sua infanzia, che la sua adolescenza!

Cena gourmet al ‘Prato Bistrot’  

Intanto cala il buio,  e con essa anche la temperatura! Non è difficile trovare parcheggio a San Pietro Vernotico,  un piccolo comune di appena 13, 000 abitanti!  Scesi dall’auto ci avviamo  a cenare presso il ‘Prato Bistrot’ , rinomato ristorante  del suo  amico Pier Paolo Prato !

Gentilmente Pier Paolo  , ci fa accomodare in un tavolo per due. Ci offre delle bollicine di benvenuto. Prima di ordinare  Alberto  mi fa inzuppare il pane nel suo olio extravergine firmato ‘Masseria Monache’!  Che bontà! Una linea aromatizzata al limone, basilico, arancia e peperoncino!

Menù da re al ‘Prato Bistrot’!

Ed ecco che  il lauto banchetto si arricchisce di   cruditè di spada, tonno ,  ostriche, e linguine ai ricci! Non c’è da stupirsi se il pesce è freschissimo ! Il  ‘Prato Bistrot’ puo’ contare infatti  sulla pescheria di famiglia . Figuratevi, che prima esso era solo un bar ,  oggi invece è fiore all’occhiello della ristorazione locale,

In zona c’è solo Pier Paolo , che riesce a esplodere ad alti livelli! D’altronde. Non è un caseo se  Pier Paolo è da poco presidente neoeletto della ‘F.I.P.E.’ (‘Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Brindisi’). Ci hanno visto bene! Purtroppo Pier Paolo va via perché indaffarato con altri clienti.

Si torna a al capoluogo! A concludere splendidamente  la serata, io e Alberto  ci concediamo un amaro al ‘Palazzo Nervegna’ . In questa dimora storica  dorme il capitello della colonna romana di Brindisi!

La costa brindisina. Un tour tra Ionio e Adriatico! 

Mamma mia! Un po’ di sole! Spalanco le finestre del mio ‘b&b Acquapazza’ nel cuore di Brindisi, e respiro l’aria fresca del mattino. Davanti i miei occhi la cupola della cattedrale, che maiolicata fa da faro a dei gabbiani giganteschi.

Come da rito, mi fiondo a rifare colazione con caffè nero  e pasticciotto pugliese! Questo goloso dolce di frolla ripieno di crema, varrebbe da solo una valida ragione per recarsi in Puglia!  Una goduria infinita! Mi rilasso mentre aspetto Alberto  . Si fa tardi e ora di andare via! C’è troppo da vedere e da fare! Alberto   mi fa salire nel suo fuoristrada per andare a contemplare il mare del Salento! Vediamo tre posti da girare , seguitemi!

1. ‘Campo di mare’

‘Campo di mare’ è un suggestivo borgo di pescatori del comune di Torchiarolo. Questa è meta ambita principalmente dalle famiglie locali. La  spiaggia è eccezionale nei giorni in cui spira il vento di tramontana!  Il fondale a riva è basso e sabbioso, ideale per lasciare giocare i bambini in tranquillità!

2.  ‘Torre San Gennaro’

Torre San Gennaro’ si affaccia sull’azzurro dell’Adriatico. Questa oasi è piena di  attrezzatissimi stabilimenti balneari, costellati da tipici chioschetti in cui trovare ristoro alla calura estiva. E in uno di questi  io e Alberto  ci concediamo due Negroni.

Siamo al  ‘Bar Nautico’ . Nel frattempo che Alberto  esce a fumare, chiacchiero del più e del meno con  Salvatore Paladini , il proprietario . Che coincidenza! In precedenza questo simpatico signore era cantiere a Montevarchi! Ci accomuna la passione per il vino e per la Toscana! Ci concediamo da Salvatore  per dirigerci verso ‘Masseria Monache’.

3.  ‘Parco del Negroamaro’

Inevitabilmente il  tratto di strada che porta da Brindisi  verso San Pietro Vernotico cambia decisamente. Si colora di un verde sgargiante. Stiamo percorrendo la pianura del ‘Tavoliere del Salento’ . Davanti a noi si staglia il ‘Parco del Negroamaro’, una distesa di filari infiniti destinati alla lavorazione del  famoso vino del Negroamaro.

Il Negroamaro è un  vitigno autoctono a bacca rossa del Salento!  Il nome Negroamaro fa riferimento  al colore scuro delle uve.  Probabilmente l’etimo deriverebbe dalla parola ‘nero’ dal greco ‘μαύρο’ o dal latino ‘niger’ (o da tutte e due!). Questo nettare divino  è  tra i rossi più corposi e pregiati d’Italia. Dove cresce il  Negroamaro i  suoli sono  fertili e il clima mite, specie a SquinzanoSalice Salentino, le due aree  ‘DOC’ !

‘Masseria Monache’, la tipica masseria del Salento

Si supera il ‘Parco del Negroamaro’,Alberto  svolta verso un vialetto in Strada Provinciale 86 a San Pietro Vernotico. Eccoci finalmente ‘Masseria Monache! Un resort incantato immerso nel favoloso  Salento, circondato dalla macchia mediterranea.  L’ideale per svagarsi all’insegna del benessere, del relax, e del divertimento.

Con mia grande gioia, si apre  un  cancello enorme che ci fa entrare dentro la  ‘Masseria Monache’.  All’istante quello che mi colpisce di questo eden incantato sono le magnifiche mura in tufo  e la vastità della sua superficie . E ancora il contrasto tra il bianco della pietra leccese che l’avvolge  e il blu cobalto del cielo!

Senza parole!  ‘Masseria Monache’ è un gioiello  incastonato in due ettari di terra, con altri 10.000 disseminati nelle vicinanze. Un giardino grandioso che alterna palme esotiche, ad orti, agrumeti e 150 ulivi, da cui producono il loro pluripremiato extravergine.

Mi rendo conto che soggiornare presso la ‘Masseria Monache equivale a ritornare al lusso e alla semplicità delle piccole cose. Questi erano i veri valori della vecchia vita contadina, che sta alla base della storia di  questo straordinario relais !

Nel dettaglio la Masseria Monache consta di due edifici. Il primo color rosso porpora era l’ex casa padronale, dove vive Alberto  insieme ai suoi affetti. Il secondo color latte , era un vecchio deposito che ora fa da  bed and breakfast. Ci sono quattro stanze in tutto. Queste sono sovrastate dai caratteristici tetti alti con volte a botta, e sono dotate di tutti i comforts. Gli arredamenti interni  sono lineari e di classe. Ma cerchiamo di capire un  po’ di più sulle masserie !

Come nascono le masserie? Un pezzo di storia del Sud Italia

Dunque, le masserie erano degli edifici rurali risalenti al Cinquecento, che  facevano parte di vere e proprie aziende agricole all’ epoca del latifondo. Ognuna di queste costruzioni in mattoni svolgeva un ruolo diverso.

Il fenomeno delle masserie esplode in tutto il Meridione durante il regno dei  ‘Borbone’ (XVII sec.). A seguito dell’espropriazione dei feudi ecclesiastici, i re spartirono i lotti di terra ai ‘massari’, cioè ‘capi reggenti’. Un escamotage per controllare l’operato dei contadini e al contempo per approvvigionarsi di cereali.

Il picco dell’evoluzione delle masserie si ebbe nel periodo del ‘Regno delle Due Sicilie’ (XVIIII). Allora si avvertì ulteriormente l’esigenza di favorire  questo tipo di comunità agricole per il ripopolamento di aree desolate.

Cosa sono allora le masserie?

In buona sostanza, le  masserie erano dei veri e propri villaggi agricoli, che comprendevano, oltre alla dimora del proprietario terriero, anche gli alloggi dei contadini, le stalle, i cortili e le aree di lavoro. Non a caso il termine deriva dalla parola ‘masserizie’, cioè oggetti e viveri di qualsiasi uso quotidiano riposti nei vari in spazi loro destinati.

A seconda della ricchezza dei proprietari, queste imprese agricole erano più o meno sfarzose.  Se c’era qualche stemma in più, le masserie erano anche fortificate. C’erano al loro interno cinta murarie e torri per difendersi dapprima dai Mori e briganti, e di poi da ladri comuni

Il lento decadimento delle masserie è da attribuire alla ‘riforma agraria’ a cavallo delle  due guerre mondiali. Normalmente quando le terre furono frazionate, si spense per sempre il senso di aggregazione di  queste realtà bucoliche! Il loro conseguente abbandono fu rapido. Ma non tutto andò perduto!

Come rinascono le masserie? Ve lo spiego nel dettaglio con la storia di Alberto!

Solo recentemente le masserie sopravvissute hanno cambiato look e funzionalità. Tutto questo grazie allo spirito d’iniziativa di privati che le hanno destinate a b&b, agriturismi, e relais, per la gioia dei vacanzieri!

Ne è un esempio la  ‘Masseria Monache’  di Alberto , una proprietà che ereditò dai genitori . Originariamente non era altro che un rudere. Questo era appartenuto prima a un convento, dopo a ‘Don Zonda’ , un nobile milanese che vi ci fece la sua residenza nobiliare!

Certamente per  Alberto  ‘Masseria Monache’   è una benedizione. Ma dieci anni di attività di successo hanno richiesto coraggio, impegno, costanza e determinazione! Vecchie foto dell’immobile fanno capire che la ‘Masseria Monache’  era proprio una catapecchia! Più facile forse a vendersi che a ristrutturare! Tuttavia la passione per la propria terra e l’attaccamento alle proprie radici hanno spinto Alberto  a rischiare, e l’audacia l’ha abbondantemente premiato!

Perché allora andare alla ‘Masseria Monache’.

Capirete bene che ‘Masseria Monache’ è il posto ideale dove rifugiarsi per una villeggiatura all’insegna del benessere!  Alla ‘Masseria Monache’  non dovete preoccuparvi di nulla! A coccolarvi ci pensa Alberto e il suo staff !  Al resto provvede madre natura! Immaginatevi di svegliarvi e oziare tra le aperte campagne pugliesi al cra cra cra dei grilli e delle cicale e a sentirvi parte del  Creato!

E se non siete troppo pigri potete noleggiare bici, o partecipare alle escursioni a cavallo organizzate apposta per farvi esplorare i dintorni! E tanto altro ancora! Non siete ancora cora convinti ? Seguitemi!

5 buoni motivi per prenotare alla ‘Masseria Monache’!

  1. Servizio navetta:
  • se non sapete come fare per piombare alla ‘Masseria Monache’ , avete a disposizione un servizio di transfer con tanto di navetta dall’aeroporto ‘Papola Casale’ di Brindisi (26 km);
  • Se siete auto muniti, potete contare sulla presenza di un ampio parcheggio sorvegliato h24!;
  1. Colazione inclusa:
  • Vi attende un’abbondante colazione biologica a buffet inclusa nel prezzo  (su richiesta anche gluten/lactose free!)
  1. Assaggi dei loro prodotti tipici:
  • La mamma di Alberto vi farà assaporare i succulenti piatti della tradizione gastronomica salentina a base delle loro verdure e frutta di stagione;
  1. Degustazione d’olio:
  1. Vicinanza a:

‘Cantina due Palme’, una tentazione divina a Cellino San Marco

Per aggiungere un’altra tentazione alla lista delle cose da fare alla ‘Masseria Monache’ , vi suggerisco un salto a Cellino San Marco. Non per ascoltare Albano Carrisi,  ma per tuffarvi nei vini  del Salento!

Prima di ritornare a Pisa, Alberto  mi porta presso lo  show room delle ‘Cantina Due Palme. Si tratta di un grandissimo stabile di 45.000 m² .  Qui si svolgono tutti i processi di vinificazione, invecchiamento, imbottigliamento, e stoccaggio dei vini.

I vitigni del Salento

‘Cantine Due Palme’  è una cooperativa di 1000 affiliati delle migliori imprese vitivinicole tra Lecce, Brindisi e Taranto. Dal 1989, anno della sua fondazione a opera di Antonio Maci, l’obiettivo aziendale è la realizzazione di vini di qualità. Vini  ottenuti esclusivamente da uve locali oltre il Negroamaro, quali:

Con una produzione di 18.000 bottiglie annue, proiettate quasi tutte nel mercato internazionale, ‘Cantina Due Palme’ rappresenta veramente l’eccellenza dell’enologia pugliese.

I vini della ‘Cantina due Palme’

Luigi Fortunato è il direttore vendite dello show room . Ci fa da cicerone in questa cattedrale del vino, perno su cui gira tutto l’indotto economico dell’interland. A celebrare il mio rientro a Pisa, stappiamo i sugheri delle etichette migliori della ‘Cantina Due Palme :

Grazie Alberto. Il Salento nel cuore!

Per concludere, voglio ricordarvi che alla ‘Masseria Monache’  l’ospitalità è disarmante,  il contatto con la natura e la riscoperta delle tradizioni garantite! Sarà un’esperienza indimenticabile! Manca solo fare le valigie ! Non aspettate per forza l’alta stagione! Ogni giorno dell’anno è valido per fuggire dallo stress! Perché c’è sempre la ‘Masseria Monache’  che si prenderà cura di voi, viziandovi. Ve lo garantisco! Proprio come Alberto ha fatto con me!

Venire in Puglia vuol dire regalarvi benessere perché è una regione di grande  tradizione enogastromica, ricca di  storia e fascino . Che sia autunno, inverno, primavera o estate non mancheranno eventi, sagre, feste paesane e spettacoli nei quali rivivere le abitudini di un tempo e lasciarsi andare ai piaceri culinari. Cosa aspettate? Fate le valigie e partite! La Puglia vi aspetta!

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Cosa fare a Brindisi in un weekend

Cosa fare a Brindisi in un weekend

“…L’intera Puglia è terra di passaggio di venti e di nuvole che galoppano tra mare e mare.  La vite, l’olivo e il mandorlo sono le piante della Puglia, e anche la sua principale ricchezza…”

Guido Piovene

B&B Acquapazza’, il migliore nel centro storico di Brindisi 

Indubbiamente la mia voglia di viaggiare e di scovare nuovi tesori in Italia non si ferma mai. Neppure con il freddo dell’inverno! Da brava Siciliana, la mia destinazione preferita è sempre il Sud. Così un weekend di febbraio mi decido a staccare un biglietto per Brindisi in  Puglia!

Chissà, forse sono più le persone a fare il posto, o il contrario!  Comunque sia, non finirò mai di ringraziare Anna Esposito per avermi fatto scoprire Brindisi! Con mia grande gioia  Anna mi accoglie per 3 giorni nel suo stupendo b&b Acquapazza’ , un palazzo nobiliare  in pieno centro storico. Da qui parte la mia avventura!

Grazie alla posizione strategica del b&b Acquapazza’ , perlustro il meglio di Brindisi. E  pure a piedi come piace a me! Ma ancora più importante , soggiornare presso il  ‘b&b Acquapazza’  è come essere a casa! E se vi viene fame, potete gustare le prelibatezze dell’omonimo e popolare ristorante al pian terreno, gestito da suo figlio Vincenzo Lapertosa. Non potevo fare scelta migliore! Pronti a partire ? Leggete allora la mia piccola guida su Brindisi !

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‘B&B Acquapazza’,  la mia porta per Brindisi!

Per tornare al punto, Venerdì pomeriggio da Pisa volo su Brindisi! Dall’aeroporto ‘Papola-Casale’ alla città c’è una distanza di appena 5km. E i mezzi per il transfer sono davvero efficienti! Infatti dopo neppure 30 minuti in autobus giungo a destinazione.

Ed eccomi al ‘b&b Acquapazza’ ! Questa è una stupenda dimora bianco latte a due piani del 1800 . Essa è sita in vico de Vavotici 1 , nel cuore di  Brindisi. Proprio all’ingresso mi attende Anna, che mi stringe forte la mano e mi fa accomodare.

La mia suite ‘Corallo’

Pertanto, saliamo le scale adorne di quadri d’autore. Queste ci portano  in cima all’appartamento di  tre camere in tutto. Quello che cercavo! Cioè qualcosa di intimo, accogliente e raffinato!  Mi sento a mio agio. Successivamente,  proseguiamo verso il corridoio, che si apre in due.

Da una parte c’è una cucina attrezzata. Dall’altra una sala colazione imbandita a festa. Dopo, Anna mi fa entrare nella mia stanza chiamata  ‘Corallo’, arredata con gusto . Qui ovviamente domina il tema della marina brindisina come nel resto dell’intero arredamento!  Il rosso, si mescola al blu e al giallo, proprio come i colori  della Puglia. Senz’altro, il  ‘b&b Acquapazza’ è un equilibrio perfetto tra tradizione e modernità. Per esempio, le tende bianche e merlettate si alternano a tutti i tipi comforts possibili e immaginabili!

‘Ristorante Acquapazza’ , un nome, una garanzia in fatto di cibo pugliese!

Disfatte le valigie, qualche istante più tardi  mi ritrovo giù nella locanda di famiglia per fare l’intervista. Logicamente, non possono mancare delle  bollicine per festeggiare l’incontro con Anna, che imi presenta il giovane chef Antonio Stifani .

Nel frattempo, tra uno stuzzichino e l’altro prendo appunti sulle vicende di questa piccola media impresa a conduzione familiare! Chi parla per primo è  Antonio , che mi dice orgoglioso:

“…lavoro al ristorante ‘Acquapazza da due anni, e ne sono entusiasta! Mi alzo preso ogni mattina per selezionare al mercato le primizie del pescato giornaliero . Ciò  è la base del nostro successo!  Se un brindisino vuole mangiare ottime bontà di mare, viene qui!  Che dire, la nostra cuisine  è semplice, gustosa e genuina. E le nostre specialità  invece sono i paccheri al ragù di polpo con pecorino….”

“B&B Acquapazza”, Anna Esposito, un’imprenditrice, una moglie, una mamma!

Già mi viene fame! Si fa tardi, Antonio  ritorna ai fornelli, e ora tocca ad  Anna  raccontarsi. Per cui prende fiato, si siede comoda . Con molta timidezza, Anna, mi parla commossa di come inizia il suo cammino nella ristorazione e nell’ accoglienza turistica.

In breve,  Anna  ama il cibo e la buona compagnia, e di questo ne fa un mestiere! La passione per la cucina è radicata in lei  per due ragioni. Una,  gliela trasmessa la  nonna. L’altra ha sempre avuto ospiti fissi a cena, tra affetti e amici! Quale migliore palestra!

I problemi vanno affrontati!

Sposata con Roberto Lapertosa, un grossista di pesce affettuoso e benestante, Anna conduce un’esistenza felice. Otto anni fa purtroppo subentrò la disgrazia improvvisa della scomparsa del marito. Questa perdita dolorosa lascia ad Anna  il peso di mandare avanti la baracca con due figlioli!

A un certo punto , Anna  si rimbocca le maniche, e rileva e ristruttura un immobile antico. Quest’ultimo è appunto il  ‘b&b Acquapazza’ , a cui aggiunge anche il business della rinomata trattoria. Cosa non si fa per le proprie creature E avendone due da crescere, Anna mette su l’attività  pensando al loro avvenire.

Anna e Roberto Pertosa, una famiglia che vale. Nonostante tutto

Tutto procede alla grande! Per più di dieci anni, le cose ad Anna  vanno a gonfie vele!  A parte le difficoltà generali della  pandemia e delle varie chiusure governative. Che si spera finiranno presto!

Veramente, nelle parole di Anna avverto un po’ di nostalgia. Ma c’è anche tanto orgoglio e determinazione. Con la consapevolezza che ci saranno sempre alti e bassi, Anna ama quello che fa. Lei va avanti , fidando nel cambio generazionale!

Brindisi, fiore all’occhiello della Puglia

Brindisi è una  meta turistica molto ambita per il suo passato glorioso, la sua arte, la sua cultura e la sua bellezza!  Perdersi in questo angolo di paradiso specialmente in bassa stagione, non ha prezzo! Effettivamente è un’esperienza che vi consiglio, sia per la vostra salute mentale che  fisica! Se avete poco tempo a disposizione come me,  anche  3 giornate vanno bene per  fare e vedere molte cose!

Qual è la storia di Brindisi?

Brindisi è un capoluogo di provincia di circa 90,000 abitanti, che si affaccia sul mare Adriatico. Questa deliziosa cittadina è stata abitata sin dai tempi della civiltà messapica. Proprio da quest’ultimo popolo deriverebbe il suo nome. Esso  pare vorrebbe dire ‘testa di cervo’ (termine Brendon o Brention). Infatti, l’insenatura portuale di Brindisi si biforca naturalmente assumendo  la forma delle corna di questo animale!

Le fortune di Brindisi derivano dal suo porto . Questo è sempre stato molto attivo, sia da un punto di vista commerciale che crocieristico (da qui ci si imbarca per la Grecia).

Brindisi, porta romana per l’Oriente

Non a caso i Romani si precipitarono a dominarla, trasformando Brindisi  nella ‘Porta d’Oriente’! Brindisi era lo sbocco naturale verso Levante , e dove  finiva la via Appia. Un  confine questo suggellato dalla costruzione delle famose colonne romane che adornano l’urbe.

Nel corso del tempo, Brindisi fece gola ad altri conquistatori, tra cui Goti, Longobardi e Saraceni.  I   Normanni segnarono una rinascita eccezionale, che al presente è testimoniata dall’esistenza di una sede vescovile e del castello federiciano. Successivamente Brindisi  passò quindi sotto il controllo di Venezia ,  degli spagnoli,  e dei Borbone, arrivando tra alti e bassi dopo l’Unità d’Italia (1869) a prosperare fino al presente!

2 Itinerari a piedi per scoprire Brindisi 

Brindisi  è il punto di arrivo per raggiungere il Salento in aereo. Vanta una posizione strategica , è una città moderna, che nasconde caratteristici scorci medievali e rovine dell’antica Roma.

Con un passato maestoso ed un porto naturale tra i più suggestivi del Mediterraneo, Brindisi è una città ricca di storia, cultura e bellezza. Nonostante la sua fama sia a volte oscurata  da Lecce, questo luogo vanta degli angoli capaci di ammaliare ogni viaggiatore. Vi propongo due itinerari da fare a piedi per perdervi nella magia di Brindisi dal centro storico al suo lungomare.

1    Itinerario a piedi nel centro storico di Brindisi

  1. ‘Piazza Santa Teresa’: Questa piazza che prende il nome dalla chiesa barocca omonima ( XVII secolo), stupisce per l’immenso ‘Monumento ai Caduti’. Lo scultore Edgardo Simone ne fu l’artefice intorno il 1930. Egli  raffigurò anche  il cervo (simbolo stesso del paese)  nella pavimentazione . Poco distante c’è un vecchio ‘Archivio di Stato’ al civico 4;
  2. ‘Piazza Duomo’ :Questa piccola agorà medievale è tappa d’obbligo per chi entra a Brindisi. Su di essa si  affacciano la  ‘Cattedrale’ o ‘Basilica di San Giovanni Battista’ (XI sec) , il ‘Seminario’ (XVI sec) e il Museo Archeologico Provinciale Francesco Ribezzo’  (1884);
  3. ‘Tempio di San Giovanni al Sepolcro’: Questa antica chiesa normanna (XI sec) fu rimaneggiata dai Templari’ e poi passò al culto dei ‘Cavalieri del Santo Sepolcro’. Si adottò la forma circolare per copiare il  ‘Santo Sepolcro di Gerusalemme’. Nonostante terremoti vari, questo tempietto continua a sopravvivere in tutto il suo splendore.

2 Itinerario del centro storico di Brindisi

Brindisi nel cuore

Non occorre andare all’estero, quando il paradiso è dietro l’angolo! Brindisi è una di quei posti da mettere in cima ai luoghi da esplorare. Vi sorprenderà, come ha fatto con me!  State già pianificando per  Brindisi. Vengo anche io ! Mi manca tanto da visitare ancora, come :

Allora, andiamo!  O come direbbero i pugliesi ‘sciamaninne’!

 

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