Stoccolma in un weekend

Stoccolma in un weekend

“Percorre il suo cammino
Il grande gabbiano dal dorso nero,
Timoniere del sole.
Sotto di lui, l’acqua…”

Tomas Tranströmer

Stoccolma in un weekend

Che dire, Stoccolma in un weekend è stato un capriccio di inizio estate. Ho sempre desiderato andare in Svezia , così ho fatto le valigie e sono atterrata all’aeroporto di Arlanda. Questo dista circa 41 km dalla capitale svedese a cui è ben collegato con i mezzi pubblici. ,Meglio sceglire il  bus per una  scelta più economica,  perché il transfer e il treno sono  più cari

Ovviamente Stoccolma in un weekend è stata un’esperienza indimenticabile , perché mi ha fiondato nel profondo nord alla scoperta di una Venezia scandinava. Ho visitato le attrattive più importanti dislocate su 14 isole e 57 ponti, che affiorano lì dove il lago Mälaren incontra il Mar Baltico. Si può girare tutto facilmente a piedi, in bici o i trasporti urbani. La macchina  quasi non serve, come  i contanti ! Infatti, la maggior parte degli esercizi  è ormai abilitata al pagamento contactless!

Stoccolma in un weekend  ! Una metropoli bellissima, a misura d’uomo.  Dove ti avvolgono  la modernità, la cultura, i paesaggi e il suo passato germanico . Stoccolma in un weekend  mi ha regalato la scoperta della  parte orientale del paese. Con 984 748 abitanti è il centro di riferimento economico e culturale della Svezia e della Scandinavia, nonché sede di governoparlamento, oltre che luogo di residenza del capo dello stato, il re Carlo Gustavo XVI. Leggete qualche consiglio utile in queso articolo per muovervi al meglio. Buon viaggio!

Storia di Stoccolma in breve

Il nome “Stoccolma‘” significa  “isola dei tronchi”.  La sua etimologia è da collegare ai pali di legno che la circondavano e la difendevano nell’antichità. Infatti ha avuto una storia piuttosto turbolenta, segnata da unioni, guerre e molti omicidi.

Le  origini di Stoccolma  sono legate a un nucleo primitivo che è quello di Birka (VIII sec.)  a circa 30 km nel lato occidentale . A questo seguì quello di Sigtuna e ci furono tanti insediamenti dove si trovaroo oggetti dell’era vichinga. Tuttavia secondo le Cronache di Sant’Erik (1320) Stoccolma fu fondata da Birger Jarl , a cui fu dedicata una torre a  Riddarholmen (1530) .  La prima fortezza fu costruita più o meno dove oggi si trova il Palazzo Reale di Stoccolma .

Medioevo

Poco dopo la sua fondazione, Stoccolma divenne un importante porto commerciale . Importava sale, spezie, birra, vino, vestiti e beni di lusso come seta, armi e armature. Le esportazioni erano ferro e rame, pelli locali, pesce essiccato, burro e fuochi.

Nel Medioevo si legò politicamente a Germania e Danimarca fino alla costituzione dell’ Unione di Kalmar  (1380). Ma non andavano molto d’accordo . Si susseguirono 150 anni di battaglie, lotte ,  blocchi e bagni di sangue specialmente tra Svezia e Danimarca . Sempre a favore di quest’ultima con l’incoronazione di Cristiano II nel 1520.

Quello stesso anno tra il 07 e il 10 Novembre il re danese avrebbe massacrato molti sudditi e politici svedesi , pur avendone promesso l’amnestia. Dopo questo  bagno di sangue di Stoccolma ci fu una totale ribellione in Svezia che culminò con la sua vittoria governativa sotto il re Gustav Vasa (1523) A lui subentrò il figlio Eric XIV (1561).  Da allora  il titolo di monarca diventò  ereditario e il regno fu finanziato dalle tasse.

Il secolo d’oro e l’era moderna

Tra il 1600 e il 1700 l’importanza sociale ed economica di Stoccolma aumentò . Sviluppò una società di stampo prettamente mercantile.   Crebbe   tabto anche se non mancavano i problemi.  Anche il suo aspetto mutò . Le case in legno e in pietra vennero sostituite da edifici in mattoni. Si crearono  nuove strade , palazzi e monumenti importanti. Tutto questo sotto l’influenza dei principali stili architettonici europei tra cui il Rinascimento. Processo di urbanizzazione e ammodernamento che durò dall’era industriale fino alla Seconda Guerra Mondiale, da cui ne uscì praticamente intatta!

Nel dopoguerra lavori di rilievo furono la  Tunnelbana , ovvero la metro di Stoccolma, che è   lunga circa 110 km. Considerata ragionevolmente come una vera e propria galleria d’arte perché illustrata da grandi artisti. Mentre fatto curioso nel 1967 si passò (come in tutta la Svezia ) dalla guida a sinistra alla guida a destra. Invece dal 1975 si stabilizzò la monarchia parlamentare come forma di governo.

Stoccolma in un weekend. Kungsholmen

Al di là di ogni aspettativa il mio soggiorno a Kungsholmen è stato davvero piacevole . Molto vicinoe al centro storico di Stoccolma (circa mezz’ora di camminata),  vanta due grandi parchi: il Rålambshovsparken  e  il  Kronobergsparken. Oltretutto dormirci   costa molto meno che altrove, poiché non si tratta di una meta economica! Per saperne di più clicca su https://www.stoccolma.com/dove-dormire.

Kungsholmen è un quartiere poco conosciuto dai visitatori , per cui risulta particolarmente tranquillo e autentico. In sostanza ci si mescola con la gente del posto. Qui si trovano molti ristoranti, bar e caffè , specialmente lungo Hantverkarhgatan e Fleminggatan. La sua esistenza affonda le radici nel 1500 quando era popolato da monaci francescani che ci facevano pascolare il  bestiame. Non resta traccia di nulla neppure dei secoli successivi fino all’avvento dell’industrializzazione .

Cosa vedere a Kungsholmen

L’area di Kungsholmen  è sotto l’amministrazione cittadina ed  è bene collegata al resto di  Stoccolma . Dimenticavo, non perdetevi uno uno scatto davanti alla fermata di T-Centralen dipinta dei fiori del finlandese  Olof Ultvedt .

D’altronde i trasporti sono molto efficienti e veloci. Offettivamente  non c’è molto da vedere , a parte : il tribunale  (Rådhuset ) e la sede della polizia, (Polishuset ). Hanno un loro perché anche:  gli edifici  art Deco che fiancheggiano il ponte Sankt Eriksbron.   E ancora  il palazzo di  Kristineber  fatto nel  1750 per il mercante Roland Schröder.

Merita  un discorso diverso il Municipio (Stadshuset) progettato dall’architetto Ragnar Östberg in stile romantico svedese . Si edificò nel  1911 e ci vollero 12 anni per finirlo  con 8 milioni di mattoni rossi. L’inaugurazione avvenne il 23 giugno 1923, ad esattamente 400 anni dall’arrivo in città di Gustavo I Vasa.

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Stadshuset

Il Municipio di Stoccolma    (visitabile solo su prenotazione con guida) è una delle silhouette più famose di Stoccolma . La sua torre è alta 106 metri ed è ornata con tre  corone dorate, stemma nazionale svedese. Durante i mesi estivi (da maggio ad agosto) vi si può accedere per godersi uno dei migliori skyline di Stoccolma.

Attorno al  Municipio di Stoccolma    si estende un magnifico giardino adorno di fiori colorati e  statue femminili con lo sguardo perso all’orizzonte. Dietro le magnifiche facciate del complesso ci sono uffici e sale di riunione per politici e funzionari.  Tra  queste spiccano: la camera del consiglio (Rådssalen) , e la Sala Blu, dove si  celebrano il premio Nobel, nato proprio a Stoccolma. Tutte le decorazioni interne sono un riferimento al passato di  Stoccolma, le sue leggende,  la sua collocazione  geografica, il suo ruolo politico, la perenne ricerca di una propria identità artistica.

Ristoranti a Kungsholmen

 

Norrmalm

Da Kungsholmen   mi sono spostata nel distretto di  Norrmalm (entrambi sono separati dal canale artificiale di Barnhusviken.  A nord del centro storico di Gamla Stan, Norrmalm è un vecchio quartiere anni’ 50 ripensato assolutamente in chiave moderna.

Prima  Norrmalm era adagiato sulla  collina di Brunkeberg ,  e  con il nascere di  nuove esigenze architettoniche  furono abbattute le vecchie case  e fu fatto ex novo. Questo per fare posto a un punto in cui si concentrassero vari servizi.  Quali negozi, uffici, banche, sedi governative, istituzioni culturali e grandi magazzini , come quello attuale  di Ahlens city . Cosa vedere a Norrmalm? Seguitemi.

Cosa vedere a Norrmalm?

Norrmalm è un cantiere aperto in continua evoluzione per i numerosi interventi di riqualificazione e manutenzione. Un caos perenne , dove si assiste a un continuo cambio di persone che vanno e vengono. Proprio perché qui c’è tutto quello che serve ai cittadini.

Dalla affollatissima strada Drottninggatan alla piazza di  Sergels torg facilmente riconoscibile dall’obelisco di cristallo (37 m., fatto da  Edvin Öhrström) posizionato al centro di una fontana . Non lontano svetta un obelisco di vetro  intorno al quale sorge  una rotatoria per il traffico urbano.

Sparpagliati si alternano qui la Kulturhuset, la casa della cultura, sede di una biblioteca. E ancora il Teatro di Città,  che organizza sempre mostre d’arte ed altri eventi di vario genere. Mercati all’aperto e coperti e altre attrazioni fantastiche si susseguono uno dopo l’altro tra complesse gemetrie e spazi artistici.

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Drottninggatan 

Drottninggatan   significa in Italiano la “strada della regina” , poichè è  dedicata  a  Cristina di Svezia ( XVII secolo). In definitiva è il boulevard di Stoccolma.  Quasi interamente pedonale ,  è un must per lo  shopping . Sfoggia botteghe artigiane e boutique di lusso, caffetterie. Un vero e proprio parco giochi per turisti spendaccioni e amanti delle ultime novità della moda.

Fate un salto anche al  Museo Strindberg  fatto in onore del noto drammaturgo svedese. Come pure  alla vicina chiesa storica di Adolf Fredrik , che con la sua splendida architettura e l’atmosfera serena offre un riparo al traffico cittadino.

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Hötorget

Uno dei posti più accoglienti che ho visto a Stoccolma   è stata Hötorget  , ovvero   la “piazza del fieno” . Di particolare c’è la   Konserthuset, la casa dei concerti. Questo è il palco dove suona l’Orchestra Filarmonica Reale svedese e dove si svolge la cerimonia annuale dei Premi Nobel. È davvero un edificio significativo e uno dei pochi che ha resistito agli ultimi interventi di ristrutturazione nella città.

Tuttavia il pezzo forte è Hötorgshalle , un mercato di prelibatezze svedesi e internazionali a cui si accede da una scala esterna (chiuso la domenica). La struttura originaria era del 1880 progettata da Axel Fredrik Nyström . Negli anni ’60 il livello inferiore fu ideato e innovato dall’architetto David Helldén .

Sicuramente Hötorgshalle è un’ottima scelta per scovare di tutto un po’. Dai formaggi francesi e frutti esotici ai  tipici prodotti della Scandinavia. Soprattutto è molto più conveniente del suo alter ego  chic che si chiama Östermalms Saluhall a est di Stoccolma.

Cosa si beve in Svezia?

Discorso a parte si deve fare per le bevande alcoliche. Poiché per vari motivi in Svezia l’alcolismo era diventato un problema grosso, il governo fece di tutto per eliminarlo. Per cui con una gradazione superiore al 3,5%  per il consumo domestico ci si mise di mezzo  la Systembolaget , società governativa che detiene il monopolio esclusivo per la loro vendita.

Se si va in Svezia non è per  Il  vino? Pare che i winemaker svedesi si stiano dando da fare. Andrebbe a loro favore    il cambiamento  climatico! Nel senso che a breve il parallelo più temperato sarà proprio in Scandinavia!   Per cui  il vino si fa anche in Svezia , specie nella punta meridionale di Skåne , che è la più temperata . Tutto inizia verso la fine degli anni Novanta, periodo in cui tutto cercavano di coltivare uva in ogni varietà. Tra le più diffuse il PIWI, il rondo e il solaris. Tuttavia gli svedesi  sono meglio specializzati nella birra, acquavite,  sidro ,  vodka. Alcuni tra i più comuni elisir svedesi sono :

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Sergels torg e dintorni

Sergels torg  è un’importante piazza pubblica di Stoccolma  fatta con  mattoni a  triangolo  bianchi e grigi. Costruita sul finire degli anni ‘50 è  intitolata allo scultore  Johan Tobias Sergel (XVIII sec.) . Dove passano i pedoni è un  livello più basso rispetto al manto stradale. Per gli abitanti di Stoccolma Sergels torg  è semplicemente chiamata Plattan . Un punto di contro per chi vuol fare acquisti, fermarsi per una pausa pranzo, o bere un drink in compagnia.

A volte qui si svolgono manifestazioni politiche. Sfortunatamente sono diffusi criminalità e traffico di droga per cui non è molto frequentata e piena di attrattive. Pure in un posto così ordinato certamente non mancano i problemi da risolvere!

Cos’altro fare  vicino Sergels torg ?

Altro da non dimenticare di visitare nei pressi della  Sergels torg  :

  1. Teatro Reale Drammatico di Stoccolma :  del 1909 e in stile Art Nouveau si trova dentro la  Casa della Cultura. Simbolo del modernismo in Svezia, fu fatto  dall’architetto Fredrik Lilljekvist. Collaborarono alla sua realizzazione geni quali  Carl Milles e Carl Larsson ;
  2. Chiesa di Klara : del 1280 fu demolita da Gustavo Vasa nel 1527. Giovanni III   la riedificò  nel 1572 . Di particolare c’è l’annesso cimitero (XVII sec.) , e il campanile . Questo è alto 116 metri , ed  è la risultante dei lavori di restauro nel 1880 ;
  3. Kungsträdgården: è il parco cittadino più visitato in assoluto , celebre per la fioritura dei suoi alberi di ciliegi giapponesi in primavera.  Si anima in  estate con numerosi concerti, e diventa  pista da pattinaggio in inverno;
  4. Opera reale svedese :  è il teatro nazionale d’ opera lirica e balletto in Svezia, con sede nel pieno centro storico di Stoccolma;
  5. Museo Hallwyl : residenza invernale dei von Hallwyl,è un palazzo storico di una straordinaria raffinatezza che colleziona porcellane e arredamenti dell’epoca ;
  6. Museo del Paradosso: ci si diverte lasciando andare per un attimo la logica e affidandosi al sesto senso e al pensiero laterale attraverso un labirinto di giochi e paradossi vari;
  7. Avicii Experience: qui è dove ripercorre la carriera di uno dei Dj più famosi del globo,  Tim Bergling. Morto per suicidio ad appena 28 anni per causa di depressione.
Ristoranti a Norrmalm

Gamla stan 

Indubbiamente la vena pulsante di Stoccolma è Gamla Stan, che èil suo centro storico  , un blocco urbano pedonale , che è pieno di meraviglie . Tra queste le sue vie più glamour:

Gamla Stan è la città vecchia, con i suoi musei e monumenti è un must da fare a Stoccolma. Ci stavano i primi insediamenti che sorsero sull’ isola di Stadsholmen . Un nucleo primitivo che comprendeva anche le altre isole di Riddarholmen, Helgeandsholmen e Strömsborg .

Cosa vedere a Gamla Stan

A Gamla Stan  altre minuscole stradine si  intrecciano tra loro convergendo  in    Stortorget , la scenografica piazza centrale con le sue case colorate . Tra queste spiccano i coloratissimi palazzi  Schantzska e Seyfridtzska Huset, diventati ormai  il simbolo della old city.

Curiosità : addentratevi  nel vicolo di Mårten Trotzig  intitolato a un ricco mercante tedesco. Si dice essere il più stretto di Stoccolma (90 cm) !  Si chiuse  a metà del XIX secoloma  ma fu riaperto nel 1945.  Il commercciante emigrò a Stoccolma nel 1581 e acquistò proprietà nel vicolo nel 1597 e nel 1599, aprendovi anche un negozio.

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Riddaholmen e la Terrazza di Evert Taube

Per arrivarci ho attraversato un’altra parte interessante di Stoccolma, che è Riddaholmen, che colpisce per l’omonima chiesa e uno slargo imponente.  La prima è del XIII secolo in mattoni rossi che accoglie le spoglie dei reali svedesi . La seconda è la Terrazza di Evert Taube , affacciata sul lago Mälaren . Fu pensata per immortalare un illustre  trovatore, compositore e cantante svedese del Novecento. Se riuscite a essere qui a fine Aprile assisterete alla celebrazione della notte di Valpurga, festa pagana che con tanto di fuochi abbraccia l’arrivo della primavera.

Se siete alla ricerca di scorci da fotografare qui avrete l’imbarazzo della scelta. Come il profilo del Municipio di Stoccolma, il Västerbron (“Ponte dell’Ovest”) , è Lady Hutton, uno yacht di lusso che da albergo. Barbara Hutton, una delle tanti moglie dell’attore Cary Grant, fu l’artefice di questa incredibile trovata, allorquando ereditò l’imbarcazione dal padre.

Punti panoramici di Stoccolma

Nelle vicinanze altri panorami mozzafiato sono visibili da Fjallgatan una piccola strada verso Soderlman. Se siete armati di pazienza potrete pure osare altro spettacolo sul mar Baltico  dalla collina di  Monteliusvagen .

Se siete stanchi poi fate una pausa nello storico caffè Fafangan, per poi proseguire verso la meta hippy di Sofo, vecchia arteria cittadina recuperata ad hub modaiolo  e alternativo . Perché in fine  non ammirare qualche scatto d’autore al Fotografiska? Vi aspetta una collezione di instantanee di tutta la Svezia, di artisti del calibro di : Martin Schoeller, Annie Leibovitz e David Drebin! Adesso addentriamoci nelle gemme più gettonati della città vecchia di Stoccolma .

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Parlamento svedese (info orari e visite)

Il Parlamento svedese o  Riksdag è situato nell’ isola di Helgeandsholmen  dal 1971.  Composto da due corpi  collegati da passaggi coperti e canali sotterranei fu costruito tra il 1897 e nel 1905 su progetto dall’architetto Aron Johansson.

In stile neobarocco ha dimensioni monumentali ed è caratterizzato da vari ambienti. Quali  l’emiciclo, che è la tribuna dei dibatti parlamentari.  Seguono una scala e hall in marmo, e diverse sale . Una per la discussione sulle finanze.  Un’altra piena di affreschi e sormontata da volte di vetro , cosa che dona un tocco di estrema raffinatezza all’intera struttura ottagonale. E per finire quella per i ricevimenti che si srotola in una  una galleria di 45 metri.

Se siete attenti ai dettagli non potete non scovare La statua della volpe  ,  (Laura Ford)  rappresenta un clochard  con viso di volpe, vestito co stracci  . Il messaggio è la triste contrapposizione tra la ricchezza dei centri urbani e la miseria in cui stanno i senza tetto. 

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Kungliga Slottet   (info orari e visite)

Il  Kungliga Slottet  (1697) è  il palazzo reale . Costruito su un vecchio castello medievale e distrutto da un incendio è  un esplosione di  Barocco.  Capolavoro di    Nicodemus  Tessin  il giovane che si ispirò al palazzo Bernini di Roma ,  è la  residenza ufficiale dei reali di Svezia.

Troverete  :  appartamenti reali, gioielli della corona, biblioteca, trono della regina, carrozze, e tre  musei . Di notevole interesse è la cappella reale : decorata in oro e marmo risale alla fine del XVII secolo. Il suo elegante organo cattura l’attenzione di tutti i visitatori, così come le sculture, le statue e gli affreschi del tetto. Assicuratevi di assistere al cambio guardia delle Forze Armate svedesi ( lunedì – sabato 12.15 ;  domenica 13.15 , cantando l’ inno degli  ABBA) .

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Storkyrkan Cattedrale (info e visite)

Storkyrkan è la Cattedrale intitolata a San Nicola. Frutto di mix di stili architettonici (gotico e barocco) risale al XIII sec. Storia millenaria , fu la prima chiesa di Stoccolma . Già citata  in alcune fonti  nel 1279 è il tempio  cristiano più sacro  per gli abitanti. Al suo interno sono avvenute cerimonie di investitura, matrimoni reali e altri eventi di grande portata storica.

Tra gli elementi più singolari: la Statua lignea di San Giorgio e il drago che celebra il potere sulla Danimarca (1489).  Si menziona ancora  il dipinto Vädersolstavlan, che è la più antica immagine conosciuta di Stoccolma ( 1632)  Il monumentale pulpito è in stile barocco francese .

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 Chiesa Finlandese 

La  Chiesa Finlandese è l’acquisto di un tempio in barocco nel 1725 dalla comunità finaldese autorizato dal re Fredrik I. Semplice all’esterno e senza campanile internamente è di forma rettangolare e abbellito da una croce,  stemmi e un altare ( Lorens Gottman ,  1734) raffigurante la Resurrezione di Cristo, e lampadari. Si può accedere gratuitamente come nella Chiesa Tedesca di Sanata Gertrude (XIV),  fatta per volere di mercanti tedeschi,

La vera star sta nel cortile adiacente , che è   Jarnpojken  o Iron Boy , ovvero il monumento più piccolo della città di 15 cm del 1957 . Cosa è?  Una scultura in ferro, metà del secolo , di  Liss Eriksson .  Si è ispirato alla sua infanzia; ogni volta che non riusciva a dormire si rannicchiava nel suo letto e guardava la luna dalla finestra. 

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Nobelmuseet (info e visite)

Come non recarsi presso il  Nobelmusee o Muse Nobel   ( 1895 ) racconta di questo premio dato alle menti eccelse della scienza. Fu istituito dal chimico svedese Alfred Bernhard Nobel   (1833–1896), che  ha vissuto tra San Pietroburgo, Stoccolma e Parigi. Con le sue geniali invenzioni ha contribuito al progresso tecnologico .

Prima di morire si convinse a lasciare per testamento il suo immenso patrimonio a un premio da conferire annualmente a menti illustri responsabili dell’evoluzione dell’umanità in tutti i campi del sapere. Al presente è uno dei riconoscimenti più prestigiosi che un essere umano possa ricevere per le sue scoperte a prescindere dall’umanità.

Ristoranti a Gamla Stan

Strandvagen

Come non rilassarsi percorrendo il lungomare di Stradvagen , un viale (XIX sec.) di Östermalm, altra stupefacente zona di Stoccolma.  Subito si notano file di nobili ed eleganti costruzioni in stile jugend .  Si susseguono per 1200 metri fino al ponte di Djurgården , il polmone verde dove si tenne la Grande Esposizione  del 1897.

Proprio in questa distesa di verde ci stanno due musei eccezionali che non mi  farò scappare al prossimo ritorno. Esattamene il Museo degli Abba, consacrato alla mitica band svedese , e il Museo Vasa, che custodisce un vascello vichingo del 1600.

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Arcipelago svedese , un giro in battello

A Stradvagen si passeggia tra splendidi caffè ,  pittoresche imbarcazioni e rinomati hotel quali  l’  Esplanade e il Diplomat .  Posizione strategica oltretutto per le gite per l’arcipelago svedese,  24.000 isolotti   di varie dimensioni.

Non potevo sottrarmi a questa magia e dal molo 15 per due ore mi sono immersa in una natura dal sapore tutto nordico in direzione di  Vaxholm . Per info :  get on your guide,  molo 15, battello   M/S Östanå  del 1906 .

Cucina Svedese

Dopo questo assaggio di Svezia, sono passata a qualcosa di più serio mettendo le gambe sotto il tavolo del ristorante Slingerbulten in Stora Nygatan 24, 111 27 a Gamla Stan- Consigliatissimo da ogni guida di rispetto, in un ambiente in informale e intimo ho divorato delle deliziose silltallrik, acciughe al burro e panna acida .

Vi chiederete se ho provato le  immancabili polpette affogate nel purè di patate e  marmellata di mirtilli rossi. La risposta è assolutamente sì. Sono le cosidette köttbullar med mos och sylt . Una ricetta che affonda le radici in Turchia, trasportate in loco dal re Carlo (XVIII secolo) dopo che aveva trascroso un periodo di permanenza nell’impero Ottomano per motivi bellici e politici. Naturalmente sono migliori di quelli che si mangiano all’Ikea!

Come nasce Ikea!

Sta a voi decidere se passare  nello store  a Norrmalm del colosso svedese di mobili ormai sdoganato in tutto il globo ( 300 negozi in 25 nazioni) . Di certo è singolare la sua nascita. Fu ormai il defunto Ingvar Kamprad (1936-2008) a concepire il mobilificio per eccellenza a soli 17 anni. Dislessico e povero cominciò registrando la sua attività che inizialmente si limitava a vendere articoli per la casa. Più tardi si allargò alla mobilia conquistando il pianeta.

Questo motore di arredamenti prese il titolo dalle sue iniziali seguite da quelle della fattoria di famiglia (Elmtaryd) e del suo villaggio natale (Agunnaryd). Tanto di cappello al signor Ikea che ha riportato il design alla sua funzione originaria cioè quello scatenato dal Bauhaus: costare poco perché deve portare il bello a tutti!

Alcuni tra i più tipici piatti svedesi

Tornando alla cucina svedese  c’è differenza tra il nord dove si prediligono le carni (alcevitellorenna e maiale) e il sud dove prevalgono le verdure. Per noi italiani è difficile forse apprezzare totalmente questi gusti così semplici, severi anche se molto salutari, che prevedono comunque dei contrasti notevoli . Pensate al loro piatto unico il flygande jacob , uno sformato svedese  di pollobananebaconpanna montatasalsa chili e arachidi tostate. O la pölsa, un intingolo di varie frattaglie di manzo.

Tra i primi vanno forti le zuppe di ogni tipo, per i secondi pesce e carni sono tra i più comuni con contorni di patate e verdure varie. Il salmone impera sovrano in ricette piuttosto basiche come il gravad lax , marinato in sale grosso, aceto, zucchero, aneto e pepe nero. Oppure più complesse come nel laxpudding, pasticcio preparato con patate, cipolle, burro, uova e latte. Se siete di palato più fine per voi c’è l’aragosta blu di Göteborg.

7 specialità svedesi

Ricca in  pani di diverse farine, cereali integrali, proteine ​​e omega-3 ecco un breve elenco di alcune  specialità della gastronomia salata svedese :

  1. Toast Skagen: antipasto di cocktail di gamberi sgusciati insaporiti con maionese, aneto , limone, e guarniti con uova di pesce e serviti su pane croccante spalmato con mostarda di Digione ;
  2. Rodbetsallad: un’insalata di barbabietolerosse bollite, mele ,  cetriolini sottaceto ,  e  rafano ;
  3. Falukorv: wurstel svedese fritto o grigliato infilato nel panino e voilà un hot dog spennellato da senape ;
  4. Husmanskost: spezzatino di vitello cotto nell’aneto, carote, alloro, panna, e cipolla e sfumato con dell’aceto.
La fika svedese è pazzesca!

Non siate maliziosi! Non mi sto riferendo alle bellissime sventole svedesi chilometriche, bionde con tanto di occhi azzurri! La fika in Svezia è quella breve pausa da fare in qualsiasi momento della giornata quando il corpo lo richiede. Da fare sorseggiando qualcosa di caldo come un buon caffè, da cui deriverebbe la stessa parola (con le sillabe invertite!) .

La fika è dunque un rito per gli svedesi che generalmente l’accompagnano con dolci come i kanelbulle,  brioche a forma di girella aromatizzate alla cannella, vaniglia e leggermente zuccherato. Altre prelibatezze zuccherose sono:

  1. Risgrynsgröt e Pepparkakor : budino di riso e biscotti alla cannella per celebrare il Natale o quando si crede più opportuno per gola!
  2. Nyponsoppa: è una zuppa  di rosa canina .  Si assume  come bevanda o come dessert con latte , panna o gelato alla vaniglia insieme a piccoli biscotti alle mandorle;
  3. Filmjölk: uno yogurt acido a cui si aggiunge muesli e zucchero;
  4. Prinsesstårta: è un tipo di torta svedese, costituita da fette di pan di Spagna farcite con crema alla vaniglia;
  5. Lingonberries: una golosità di dolce ai mirtilli e mele molto popolare che fa breccia tra adulti e bambini;

Skeppsholmen

Incastonato tra Gamla Stan e DjurgårdenSkeppsholmen è una piccola terra collegata alla località chic e blasonata   di  Östermalm dal Skepssholmsbron,  il famoso ponte della corona . Fatto in ferro è del  1861. In realtà qui esisteva un ponte di legno sin dal 1600.  Sparì dopo  un incendio. E’ lungo 165 metri ed è noto per la corona dorata, fissata alla ringhiera, che lo decora più o meno al centro.

Proprio per essere incastonato in mezzo al Mar Baltico, divenne per Stoccolma  dal XVII secolo base per la Marina Reale. Dal 1968, anno in cui il complesso militare fu spostato in altrove i fabbricati sono stati occupati da scuole, musei e istituzioni culturali.

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Cosa vedere a Skeppsholmen

Si cammina beatamente a Skeppsholmen, che comprende anche l’isola di Kastellholmen .  Lungo il molo Brobänken si possono contemplare splendide barche a vela, pescherecci o navi da guerra , alcune delle quali sono abitate. Qui si celebra il festival estivo dello Stockholm Jazz Festival. Un appuntamento annuale che ha celebrato il suo 20º anniversario nel 2003,

Notevole è  la chiesa Skeppsholmskyrkan ( 1823-1849 ) . Prima c’era una chiesa  in legno andata persa dal fuoco devastante  del  1822. Inaugurata dal re Carlo XIV Giovanni  (1842) fu progettata dall’architetto Fredrik Blom . A parte il parco Skeppsholmsgården protagonista a Skeppsholmen  è in assoluto il Moderna Museet , ovvero  museo moderno di cui vi accenno qualcosa in basso.

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Moderna Museet  ( info orari e visite)

Moderna Museet è uno dei principali musei di arte moderna e contemporanea in Europa! Progettato da Rafael Moneo, si estende per  5000 m2 di aree espositive  che presentano tutta la creazione artistica a partire dal 1900 a oggi

Il museo comprende opere maestose di : Pablo Picasso, Andy Warhol, Ljubov Popova, Salvador Dalí, Meret Oppenheim, Robert Rauschenberg, Donald Judd e Irving Penn, e  tanti altri artisti contemporanei . Accessibile a tutti e interattiva, la collezione comprende : dipinti, sculture (anche poste all’aperto)  installazioni, film, video, disegni e stampe di artisti svedesi e internazionali del XX e XXI secolo, nonché fotografie dal 1840 ai nostri giorni. Oltre alla sua parte museale, il Moderna Museet  comprende anche un negozio e un ristorante che si affaccia sulle incantevoli coste dell’isola.

Maurizo Cattalan

Tra i più chiacchierati ed acclamati artisti italiani Maurizio Cattalan si guadagna un posto d’onore. E me lo sono ritrovato al Moderna Museet  con la sua personale intitolata The third Hand, una riflessione sul potere. Accanto a lui altri artisti del calibro di :  Eva Aeppli, Cecilia Edefalk ,  Lena Svedberg e Rosemarie Trockel

Padovano , classe 1960 Maurizio Cattalan  non ha mai frequentato nessuna scuola o accademia. Dopo il diploma a un istituto tecnico ha fatto vari lavoretti per mantenersi fino al suo impiego da infermiere. Per non annoiarsi elaborava creazioni , le fotografava e le inviava a varie gallerie. Una di quelle che per prime  lo lanciò fu la Neo di Bologna. Artista piuttosto discusso dopo l’acquisto di un collezionista della sua banana attaccata a un muro con del nastro adesivo, può piacere come non piacere . L’arte moderna rimarrà sempre un mistero , ma è l’espressione della nostra era.

Per cui facciamocene una ragione, e ciò fa riflettere. Come dice il maestro ogni cosa può essere rivalutata se cambia il contesto. Pensate appunto al frutto giallo appiccicato in una teca museale! Lui non è mai stato molto versatile a interviste o a spiegare bene cosa vuole trasmettere con la sua arte, perché, a detta sua laddove si capisce perde d’interesse!

The Third Hand a Stoccolma

Mi piace molto l’arte ma posso solo riportare e non criticare quello che è passato davanti i miei occhi, che oggettivamente, mi ha lasciato un po’ perplessa. Tra i vari soggetti strani e comunque ognuno con un loro significato ben preciso mi hanno stravolto:

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National Museum (info orari e visite)

Allocato  nella penisola Blasieholmen Il Nationalmuseum è il museo d’arte più acclamato di   Stoccolma.  Furono  il re Gustavo III e Carl Gustaf Tessin i suoi ideatori e benefattori esponendo un’impressionante collezione d’arte.

Per l’esattezza oltre 700.000 tra oggetti di arte, mobili, ceramica, vetreria, sculture, dipinti, porcellane , grafica e  design moderno dall’Alto Medioevo a ora. Una menzione particolare meritano le teledi :  Carl Larsson, Anders Zorn, B. Liljefors, Ruben, Degas,  Rembrandt , El Greco, Renoir , Goya, Manet, e  Gauguin. Tanto altro ancora  è racchiuso in questo tesoro fatto tra il 1844 e il 1866 in stile rinascimentale per mano dell’architetto tedesco Friedrich August Stüler.

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Conclusioni. Stoccolma in un weekend

Non potrei concludere meglio che invitarvi  a staccare u biglietto per Stoccolma . Una fuga romantica o un regalo per la propria famiglia è adatta a tutti i tipi di viaggiatori che vogliono esplorare il grande Nord e vivere qualcosa di estremamente unico.

Stoccolma è una Venezia tutta scandinava che si adagia sulle sue acque cristalline e si illumina di luce per periodi più lunghi dei nostri. Vedere il sole calare alle 10 di sera è una sensazione forte che  porterò sempre dentro di me . Questo e altro vi aspetta nella severa e briosa urbe.  Non fatevi ingannare dalla sua aria ordinata e pulita , perché sotto sotto è una city che adora fare tardi fino a notte fonda e trabocca di luoghi incantevoli.

Qualcuno anche molto estroso e all’avanguardia come il cimitero  di Skogskyrkogården  (1915-1940) . Ubicato a  Enskede fu realizzato dagli architetti Gunnar Asplund e Sigurd Lewerentz. La loro missione era quella di creare un’unità di paesaggio ed edifici che offrisse ai visitatori un’esperienza di vita e morte, speranza e dolore, luce e oscurità, natura e architettura: il ciclo della vita. Fate buon viaggio!

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Maiorca

Maiorca

“El mundo es un libro y aquellos que no viajan solo leen una página”
Agostino d’Ippona

Maiorca è il Mediterraneo

Che dire di Maiorca, che è la più grande isola  dell’arcipelago  delle Baleari in Spagna. Una terra  che fa sognare. Si estende per circa  3.640 km² . E conta circa  923.608 abitanti. Nonostante sia meta di un turismo internazionale di alto e medio livello, Maiorca è ancora tutta da esplorare. Perché a gli spazi sono infiniti.

Davvero Maiorca mi ha conquistato assieme alla sua capitale che è Palma . Il versante occidentale è quello che mi ha colpito maggiormente . Per le sue dolci colline e le sue baie cristalline.  L’ho perlustrato in quattro giorni a Pasqua. Ed è proprio di questo viaggio che  vi parlerò in questo articolo. Così avrete qualche spunto per una prossima vacanza magari proprio a  Maiorca! Buona lettura!

Palma di Maiorca, c’est la vie !

Senza dubbio Palma  di Maiorca è il luogo ideale dove soggiornare per visitare tutto l’atollo spagnolo. Vi consiglio vivamente  di scegliere un albergo a Plaza España Palma . Quest’ultima è la stazione principale in cui corrono tutti i mezzi di trasporto per girare Maiorca:

Inoltre Plaza España Palma  è dotata di cassette sicurezze per i bagagli. E ancora ci sono  postazioni per affitto bici, supermercati e bar.

Praticamente chiunque vorrebbe stare a Palma di Maiorca , perché è dinamica, e  organizzatissima. Oltretutto  il clima è mite tutto l’anno. Invidiabile  l’aeroporto Son Sant Joan che fa scalo in tutto  il pianeta e dista appena 8 km dalla metropoli (clicca qui per info) .

La fine dei viaggiatori romantici!

Sostanzialmente  Palma di Maiorca è un eden facile da raggiungere. Non a caso è sovraffollata costantemente da migliaia di turisti . E molti stranieri (per la stragrande maggioranza  nordeuropei in pensione) ci svernano!

Il volto di  Palma di Maiorca  è cambiato con l’avvento del   boom del turismo degli anni ’50. Ovviamente questo ha avuto vantaggi per l’economia locale.  Ma al contempo ha mortificato  la sua  natura  con il cemento delle  catene alberghiere che dilagano ovunque. Per questo motivo , Maiorca  rischia di perdere  molto del suo charme esotico.

Primo giorno. Nel cuore di Palma di Maiorca

Come potete immaginare, metà della popolazione risiede a Palma di Maiorca . Fondata dai Romani, il suo passato coincide con quello dell’intero territorio . Esso è stato devastato dai Vandali, e poi  plasmato dai Musulmani   e dai  Cristiani. Un crocevia  di culture diverse,  che hanno lasciato traccia del loro passaggio in ogn dove.

Palma di Maiorca  è   molto animata sia di notte che di giorno specialmente in due punti:

  • Lungomare e porto : qui si può fare sport . Oppure si può ascoltare musica davanti a un drink. Oltretutto esso è uno dei più importanti della Spagna. Infatti si distingue per l’intenso traffico di navi da crociera   e  per le famose regate . Tra queste vanno menzionate  quella della Coppa del Re e  del  Trofeo SAR Princesa Sofía;
  • Playa de Palma : questa è la spiaggia cittadina di 4km che è sia libera che attrezzata. Non sarà paragonabile agli anfratti sabbiosi più remoti di Maiorca. Ma è una fortuna averla così vicina. Per godersi il sole della city , accovacciati  come dei gabbiani nel relax più totale.

4 Cose da vedere nei dintorni di Palma di Maiorca in una mattinata

Non è una novità ,  Palma di Maiorca è gigantesca.  Ad ogni modo una giornata sarà sufficiente per rimanere affascinati dai sui tesori.  Quelli che vi propongo in due tappe. Una fatta la mattina , che ha toccato i posti semicentrali. E un’altra fatta il pomeriggio , che ha interessato il centro storico.

L’elenco di cosa vedere e fare a Palma di Maiorca è sinceramente interminabile. Perciò se avete meno di una settimana, vi suggerisco  di fare una selezione. Venite con me ad  afferrare lo spirito popolare e artistico dell’urbe.

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1. Il  Mercato Olivar e il Mercato di Santa Catalina

Il Mercato dell’ Olivar  (1951) e il Mercato di  Santa Catalina (1900) sono i due principali mercati al chiuso di Palma di Maiorca(clicca qui per saperne su altri ). Sinceramente è stata un’avventura enogastronomica formidabile. Perché  si possono sia acquistare che assaporare le specialità enogastronomiche più tipiche. Tra i banchi di pesce, carne, verdura, dolci, e i bazar di souvenir , le delizie che ho divorato sono:

Altre specialità della cuisine maiorchina sono:

Dove avere un assaggio di tutte queste bontà? Fate come me e recatevi in due osterie a Palma di Maiorca:

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2. La  Basilica di San Miguel

La Basilica di San Miguel  risale al XIII secolo . Essa è la chiesa più antica di  Palma di Maiorca , insieme a quelle di  Santa Eulalia, Sant Jaume and Santa Creu . In origine era una moschea.   Poi diventò tempio cristiano dedicato all’Arcangelo Gabriele.

La Basilica di San Miguel è a navata unica con cappelle laterali e campanile quadrato. Essa fu rimaneggiata nel corso del XVII secolo in stile gotico . Di notevole impatto è il portale (1398) eseguito dallo scultore Pere de Sant Joan. Vi è raffigurato il teologo Ramon Llull assieme a una Vergine con il Bambino e due angeli sul timpano.

Appena si mette piede dentro la  Basilica di San Miguel , il  Barocco esplode in tutto il suo rigoglio. Si fa notare una pala di altare attribuita a Francisco de Herrera. Qui il tema è quello di San Miguel che sconfigge il diavolo.  Oltre agli arcangeli San Gabriel e San Rafael.

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3.  La   Rambla

 La Rambla  nei paesi spagnoli ( e in America Latina) è un viale lungo e largo adibito a piazza . Fu introdotta nel XIX secolo quando si dovevano riprogettare nuovi impianti urbanistici. L’intento era quello di creare aree comuni per le attività sociali ed economiche.

La Rambla di Palma di Maiorca  sorse dove prima circolava il torrente Riera. Questo fu poi deviato nell’attuale Paseo Mallorca. Si estende per 350m  dall’incrocio di Los Olmos (Calle de los Olmos), Roma (Via Roma) e Baron Piapara (Carrer del Baro de Pinopar) al Teatro Principal.  Da cui i gradini  conducono alla Plaza Mayor (Piazza Principale).

La Rambla di Palma di Maiorca ha un passaggio pedonale al centro. Lateralmente si dtinguomo  due corsie alberate  per il traffico. SI può deifinire un  boulevard a tutti gli effetti . Esso è costellato da chioschi di fiori e piante, che  rallegrano la vista.

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4.  Il museo moderno dell’ Es Baluard

Es Baluard è un museo di arte contemporanea  in Plaça de la Porta de Santa Catalina, 10 . L’edificio è lineare e moderno. Dalla vetrata dell’ingresso si accede ai  tre piani. Qui  si allestiscono le mostre. Al mio arrivo sono state esposte installazioni, e opere.  L’argomento era quello dell’evoluzione degli esseri umani e delle  immigrazioni dall’Africa. Gli autori principali sono stati:

  • Eduardo Eielson e la riflessione sul linguaggio che coincide con i segni che riportano a loro volta a un concetto;
  • Susy Gomez e il ruolo della  memoria;
  • Nauzet Mayor e il senso dell’identità in azione attraverso frammenti ed equilibri.

4 Cose da vedere nel centro storico di Palma di Maiorca in un pomeriggio

Palma di Maiorca  è una metropoli che si può ammirare passeggiando tranquillamenti tra i suoi vicoli.  La mia prima destinazione è stato il suo centro storico, che si può  ispezionare in mezzagiornata .

Mi sono fatta sedurre dal fascino della città vecchia di Palma di Maiorca , che è chiamata  Casco Antiguo in Spagnolo. Il suo labirinto di viuzze pittoresche invita a fare tutto senza fretta. Quello che avrete di fronte è un tuffo in epoche diverse, raccontate da tanti  monumenti, chiese,  patio,  palazzi nobiliari, e molto altro ancora.

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1. La Llotja de Palma

La Llotja de Palma è un palazzo in arenaria del XV secolo, che era adibito a sede della borsa dei mercanti. Il genio maiorchino di Guillem Sagrera ne fu l’artefice. Ci si lavorò fino al 1448. Per cui la  Llotja de Palma rappresenta il massimo dell’espressione del  Gotico a Maiorca.

Internamente alla Llotja de Palma si susseguono sei esili colonne che sono attorcigliate su se stesse . Si uniscono poi ad un’ alta volta ogivale, avvalorata da  una torre ottagonale provvista di merlature. Le facciate laterali sono forate da enormi archi , raffinati trafori e doccioni con l’ aspetto di animali fantastici.

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2.  Il Palazzo Almudaina

Il Palazzo Almudaina era originariamente  la residenza ufficiale dei sovrani arabi.  E poi nel XIV secolo quella del re Giacomo II. Attualmente vi risiede il re spagnolo in qualche occasione ufficiale. La costruzione è ampia e la visita dura un’ora circa . Nella sua pianta quadrata vi  si possono contemplare due ale dstinte, quella a sud del Palazzo del Re e quello a ovest del Palazzo della Regina .

Lo stile è quello gotico e ha subito variazioni sul finire degli anni ’70. Le mura del Palazzo Almudaina proteggono dei piccoli orti botanici interni. Maestose sono le stanze egregiamente conservate, tra cui si annoverano:

  • Il ‘Patio de Armas o de Honor’ ( ‘Cortile delle Armi o dell’ Onore’) , dove adesso si svolgono i ricevimenti della Famiglia Reale;
  • I ‘Baños Árabes’ (‘Bagni Arabi’)  , terme del periodo musulmano ;
  • Il  ‘Salón Mayor’ (‘Salone Maggiore’)  ,  utilizzato  per fare eventi e ricevimenti.

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3. La Cattedrale di Palma di Maiorca, detta la Seu 

La Cattedrale di Santa Maria è qualcosa di davvero memorabile perché costeggia il porto.  Essa rimanda al XIII. Oltre al Gotico   predominano altri stili architettonici,   perché è stata modificata. L’intervento di maggiore spicco fu quello di Antonio Gaudi nel Novecento.

Detta comunemente  La Seu  ,  è  stata progettata dagli architetti Joan RubióJaime Fabre, e Ponç des Coll. Si abbatté una moschea per erigerla.  Palesemente essa simboleggia la potenza cristiana. Questo perchè fu fatta nel XIII secolo quando Giacomo I re d’Aragona cacciò gli Arabi. Il suo corpo e quello del figlio Giacomo II riposano nella Cappella Trinidad .

La Cattedrale di Santa Maria  misura 110 m in lunghezza,   33 m. in larghezza , e 44 m. in altezza. Tutto questo rimanda  alla vicinanza con il cielo e con Dio.  L’ attenzione viene rubata dal suo rosone  sul fronte orientale . Ha un diametro di 12,55 m ed è  composto da oltre 1.200 frammenti di vetro colorato. Quando il sole entra dalla finestra, la luce crea affascinanti riflessi caleidoscopici all’interno.

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4. I Bagni  Arabi

I Bagni Arabi (aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:30) sono collocati proprio dietro il duomo.  Anche se nascosti le indicazioni vi aiuteranno a scovarli. Con soli 3€ accederete ai resti  del dominio musulmano di circa 300 anni a Maiorca durato dal 902 al 1229.

In base alle dimensioni ridotte, si potrebbe suppore che questi Bagni Arabi più che un hammam pubblico potrebbero essere stati il  bagno di una residenza nobiliare.

Cosa vedere nei Bagni Arabi

Quello che si può ammirare nei Bagni Arabi sono due sale sotterranee:

  • Una è rettangolare con soffitto a volta. Caratteristica è la cupola in laterizio con lucernari. Questa è sorretta da 12 colonne con capitelli di diverso tipo, forse di origine romana o bizantina. Anticamente questa stanza era l’apodyterium (spogliatoio);
  • Il calidarium (stanza calda) e il tepidarium (stanza tiepida) . I  Bagni Arabi  copiavno  il sistema delle terme romane.

Una porta a ferro di cavallo immette in un piccolo giardino adornato  di palme, aranci . E molte altre piante in vaso , dove ci si può rilassare.

Secondo giorno. Maiorca, verso Nord Ovest

Senza esitare ho deciso di perlustrare la costa nord occidentale di Maiorca, che è quella più collinosa . Logicamente ho avuto la possibilità di fare qualche tappa lungo questo versante. Riserva davvero degli scenari incredibili. Primo fra tutti quello della  Sierra de Tramuntana , polmone verde e roccioso di questa estremità maiorchina.

Non c’è da stupirsi se nel 2011 l’ UNESCO ha dichiarato la Sierra de Tramuntana come  ‘Patrimonio dell’Umanità’ . Questo massiccio di 90 km è la spina dorsale di Maiorca, e si spinge fino a Nord a Cap de Fomentor. Qui fanno da padrone due laghi il Gord Blau ed il Cuber . E ancora le splendide vette di Puig Major, Teix, Massenella e Tomir.

Si rimane stupefatti da questi panorami a Maiorca, spigoli per alcuni versi inaccessibili e molto rurali. Ma è proprio questo il segreto del suo fascino. Occorre essere automuniti per godere della vista degli spettacoli naturali più sorprendenti. Come per esempio quello degli antichi belvederi in pietra, dei solenni declivi rocciosi, e degli ulivi centenari che ammorbidiscono gli scorci più brulli.

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Valdemossa

Solo 17 km separano Palma di Maiorca dal pittoresco borgo medievale di Valldemossa.  La sua vicinanza alla capitale e il suo indiscusso splendore sono alcune delle ragioni per esserci! Valldemossa è un gioiello incastonato in una valle verdeggiante . Essa è posta a 1.064 metri di altezza e protetto dalla vetta del  Puig des Teix .  Non manca il porto e la marina , dove si giunge dopo venti minuti di tornanti. Come in ogn minuscolo paesino di queste frazioni poco lontani dalle coste.

Innanzitutto il nome Valldemossa significa Valle de Mussa, che era un nobile arabo . Questi  ci si stabilì durante il periodo della dominazione islamica.  Gli arabi governarono Maiorca per 300 anni a partire dal X secolo e vi introdussero i terrazzamenti irrigati, consentendo la coltivazione delle colline.

Valdemossa, dove si è fermato il tempo!

La cittadina si è sviluppata attorno alla chiesa di Sant Bartomeu, costruita nel 1245 e trasformata poi secondo lo stile gotico. Ci si  arriva dal centro storico il cui imbocco è alla Plaça Ramon Llull. Questa piazza è dedicata al filosofo locale che fondò il Monasterio de Miramar nel 1276. Il monastero divenne un centro di apprendimento per i monaci francescani. E ha portato all’introduzione della prima macchina da stampa a Maiorca nel 1485.

2 Cose da non perdere a Valdemossa!

Successivamente si passa a Plaça Cartoixa . In questo snofo si sviluppa il  complesso monumentale della Cartoixa del Valdemossa (Certosa di Valdemossa) . Un capolavoro che attira da sempre milioni di visitatori . Si tratta nello specifico di due fabbricati storici:

  1. Real Cartuja: accanto alla Chiesa Cartuja in stile neoclassico datata 1751 sorge questo monastero certosino del XIII secolo in principio concepito come dimora reale. La sua fama è legata però al compositore polacco Chopin e alla compagna Georg Sand . Nell’inverno del 1838 i due amanti si rifugiarono nella cella n. 4 per fuggire dai pettegolezzi di Parigi. Una decisione presa anche per curare la tubercolosi di lui. Ma pare che le temperature furono avverse e l’accoglienza non fu il massimo. Tutto sommato il pianista compose i suoi ‘Preludi’. Mentre  la sua dolce metà , forse per disperazione,  scrisse ‘Un hiver à Majorque’ (‘Un inverno a Maiorca’);
  2. Palacio Rey Sancio: del XIV secolo fu il dono del  re Giacomo II di Maiorca per suo figlio Sancho . Fino a quando non subentrò la corona di Aragona e il tutto andò in disuso. In seguito, lo stesso re d’Aragona lo cedette per farvi la Certosa. Alle sue spalle fate una passeggiata nella promenade di Miranda des Lladroners  che affaccia direttamente nella sconfinata Sierra de Tramuntana .
Food stop a Valdemossa!

Devo confessarvi che i migliori momenti a Valldemossa sono state le fermate culinarie fra le sue piccole contrade  strette e ciottolate. C’è l’imbarazzo della scelta per mangiare . Fra tutti i locali che saltano fuori  qui e lì tra le  abitazioni tinte di  ocra. Ognuna di queste casupole è  ravvivata da vasi di fiori e dagli  azulejos che raccontano il martirio di Santa Catalina, patrona di Maiorca

Nel pomeriggio per un po’ di relax mi sono seduta in uno dei tanti cafè che puntellano il pueblo. E mi sono ristorata con una cioccolata calda accompagnata dalla coca de patata. Questa prelibatezza è un’istituzione . Ed è una sorta di brioche di patate da vellutare con del gelato di mandorla.

Comunque in alto in classifica metto il mio pranzo eccezionale (con tanto di prenotazione!)  all’ Hostal & Restaurant Can Mario  in Carrer Uetam, 8.  Mi ha sedotto l’immobile a due piani arredato  in maniera un po’  retrò e il menù: un’orata alla griglia e contorno di tumbet, una lasagna di verdure fritte da urlo.

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Port de Soler

Lungo i tornanti di queste località sperdute, il mio tragitto è proseguito fino a Port Soller, toccando villaggi indimenticabili come Soller e Deià. Peccato che non sono riuscita a vagabondarci. Fatelo voi se ci capitate. Hanno un trascorso davvero interessante.

Soller fu più affollata dopo l’inaugurazione nel 1970 di una strada che immetteva direttamente a Palma  (prima si poteva solo via binari). Essa è piena di monumenti. Deià dovrebbe contenere le case più chic di Maiorca . Essa è stata anche il buen ritiro dello scrittore bohemien Robert Graves.

Port Soller è un porticciolo a forma di ferro di cavallo . Esso  è inondato da alberghi cinque stelle e ristorantini per tutti gusti e tutte le tasche. A ridosso del lungomare ci si può prendere il sole a Es TravesPlaya d’en Repic . Queste sono due deliziose spiagge in ghiaia, con acque poco profonde. Il divertimento è assicurato . Sopratutto se prendete lo storico tram di legno per Soller. E e se continuate il percorso fino al paese di Fornatlutx.

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Terzo giorno. Maiorca , verso Cala Major

Se vi piace avere tutto a portata di mano per un soggiorno estivo  comodo Cala Maior è perfetto per voi. Difatti  questa è una tranquilla stazione di villeggiatura, che vanta un’ampia spiaggia protetta dagli scogli . Si contraddistingue per l’abbondanza dei servizi . Ma principalmente per il richiamo turistico esclusivo della Fundaciò  Mirò .

Adagiata su una rupe in Carrer de Saridakis 29  e operativa dal 1992,  la Fundaciò  Mirò è un omaggio a Joan Mirò (1893-1983). Questi fu un illustre pittore spagnolo  , massimo esponente dell’ Espressionismo.

Chi non conosce Joan Mirò! Pur essendo nato a Barcellona, si trasferì definitivamente a Maiorca per vari motivi. La necessità di pace assoluta in anzitutto.  E perché sua moglie Pilar Juncosa era nata qui (si sposarono nel 1929), come del resto  i nonni materni.

La nascita della Fundaciò Mirò

I due coniugi stabilirono nel 1981 di regalare alla città di Palma la collezione di tutte le  creazioni artistiche e i relativi laboratori . Nel 1983 si affidò all’architetto Rafael Moneo  l’incarico di costituire un nuovo blocco per ospitare i pezzi di Joan Mirò. Ecco come venne fuori la Fundaciò  Mirò .

L’architettura della Fundaciò  Mirò è molto acccativante nella sua essenzialità. Sembra quasi una cittadella con le sue aiuole di alberi e piscine all’esterno. Qui sbucano ovunque alcune tra le più significative sculture di Joan Mirò che si ritrovano anche dentro.

Joan Mirò e il suo eldorado a Cala Major

L’nterno della Fundaciò  Mirò  è fatto di poche stanze, che raccolgono le tele più preziose di  Joan Mirò. Ognuna di esse  fa  riflettere sulla sua concezione dell’arte. La  filosofia di Joan Mirò è che ogni oggetto nelle mani dell’artista prende forma.  Per cui con le sue mani faceva diventare eccezionale ciò che era ordinario.

La Fundaciò  Mirò comprende l’atelier del maestro disegnato dal suo amico l’architetto catalano Josep Lluis Sert  e il casale San Boter . In questo maniero Joan Mirò trascorse gli ultimi venticinque anni della sua fervente attività e intensa avventura estetica. Un arco temporale durante il quale lo spirito di lotta e il desiderio di sperimentazione non abbandonarono mai il genio spagnolo.

Quarto giorno. Rotta a Sud Ovest di Maiorca 

Maiorca a Ovest è l’escrusione da fare assolutamente appena si atterra! Rotolando appena verso sud ovest sarete abbagliati dal turchese del mare da centinaia di spiagge stratosferiche. Molte di esse sono accessibili con dei mezzi  attraverso  mulattiere datate. E quando alzate gli occhi in su vi saluta sempre sua maestà la Sierra de Tramuntana .

Il Sud ovest di Maiorca è esattamente come lo descriveva Chopin: ‘Un cielo come il turchese, un mare come il lapislazzuli, montagne come smeraldi e un’aria come il paradiso’ . L’atmosfera è quella che ho riscontrato in due gemme maiorchine che sono in ordine Puerto Portals  e Portal Andtrax.

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Puerto Portals

Posizionata  tra Palma e Palmanova, a Puerto Portals  ci sono venuta in  autobus . Ho fatto  due passi fino a un cancello di legno. Oltrepassato questo vi aspetta poco dopo una chiesetta . Poi c’è una terrazza panoramica , che è affacciata sui fondali verde smeraldo di Maiorca.

Scendendo ancora per un tratto di sentiero scosceso, entrerete in un lido attrezzato , che è quello del  Roxy’s Beach Club . Esso è solitamente pieno di bagnanti che scottano al primo sole di Aprile! Qui concedetevi una birra fresca o uno spritz, e fatevi un bel tuffo!

Superato  il Roxy’s Beach Club  vi immeterete direttamente a Puerto Portals  , che è più di un porto turistico . Esso  è  la mecca dei ricchi e dei famosi.  E probabilmente funziona così bene perché gestito privatamente. Potrebbe essere preso davvero a modello per fare del turismo sostenibile e all’avanguardia. Puerto Portals   è chic ma non ti mette a disagio. Questo dipende da quanto siete versatili verso la classe e l’esclusività che Puerto Portals  ne ha da vendere. Offreuna rada per le grosse imbarcazioni dei VIP, boutique e bistrò esclusivi.

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Portal Andtrax

Portal Andtrax è un ex nucleo di pescatori cambiato in un porto naturale e riparato. Potete piombarci in qualunque modo, perché è facilmente accessibile. Appena sopraggiunta mi si presenta davanti gli occhi un porticciolo di barchette e nasse rosse che a tratti hanno bloccato lo sguardo sui promontori antistanti macchiati da hotel e ville sfavillanti.

Mi sono lanciata nella passeggiata della marina lungo la quale ci si può accomodare in localini raffinati per una sosta di wine & food a tutto spiano. State attenti ai prezzi, un caffè mi è costato 3€, ma va bene a Portal Andtrax! Se volete accomodarvi per assaggiare del pesce fresco o qualche altra specialità, considerate che la spesa è sostanziosa tanto quanto la qualità! Comunque, niente paura è possibile pure ricorrere ai panifici e alle pasticcerie che inondano di odori Portal Andtrax.

Camminare a Portal Andtrax in lungo e in largo fa bene al corpo e alla mente. Non a caso è arrivata a essere come un quartiere residenziale del jet set internazionale,  del calibro di Brad Pitt e Clauda Schiffer !  Le calette più suggestive a Portal Andtrax sono quelle di Cala Lamp e  Cala Blanca . Mentre a 2 km dal centro a picco sui costoni di Cap de Sa Mola potrete immergervi nell’eccentrico Museo che racconta dell’artista tedesco Liedtke (fatto fra il 1987 e il 1993).

Maiorca, una Spagna diversa! 

Maiorca mi ha stregato per la sua bellezza dirompente e il calore della sua gente. Essa è la luce piena  del Mediterraneo.  Ed è  eterea come i fiori di mandorlo che la avvolgono in primavera.  Maiorca  non vi annoierà mai .Tuttavia quello che mi ha sorpreso è che Maiorca possiede un’ alma latina molto leggera e poco irruenta. Cosa che al contrario ho percepito quando sono stata in Spagna , in cui mi ci trasferirei  proprio perchè pulsa di vtalità .

Mi sono chiesta il perchè , è la risposta è abbastanza scontata. Il fatto è che ormai da quasi sessant’anni Maiorca è inondata da forestieri . Ed è diventata una macchina da guerra per averne ancora di pù e alzare il pil nazionale. Questo è un problema che non si puà trattare in breve, ma che andrebbe risolto urgentemente e non solo a Maiorca .

Per concludere , tutto magnfiico a Maiorca , a parte qualche effetto della globalizzazione . La qualità della vita è alta , ed  è un’ esplosione di emozioni incredibili . Mi sono ripromessa di partire prima possibile per  per completare il mio giro. Non pensateci due volte  staccate un biglietto per Maiorca , e  ¡buen viaje!

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