“El mundo es un libro y aquellos que no viajan solo leen una página”
Agostino d’Ippona
Maiorca è il Mediterraneo
Che dire di Maiorca, che è la più grande isola dell’arcipelago delle Baleari in Spagna. Una terra che fa sognare. Si estende per circa 3.640 km² . E conta circa 923.608 abitanti. Nonostante sia meta di un turismo internazionale di alto e medio livello, Maiorca è ancora tutta da esplorare. Perché a gli spazi sono infiniti.
Davvero Maiorca mi ha conquistato assieme alla sua capitale che è Palma . Il versante occidentale è quello che mi ha colpito maggiormente . Per le sue dolci colline e le sue baie cristalline. L’ho perlustrato in quattro giorni a Pasqua. Ed è proprio di questo viaggio che vi parlerò in questo articolo. Così avrete qualche spunto per una prossima vacanza magari proprio a Maiorca! Buona lettura!
Palma di Maiorca, c’est la vie !
Senza dubbio Palma di Maiorca è il luogo ideale dove soggiornare per visitare tutto l’atollo spagnolo. Vi consiglio vivamente di scegliere un albergo a Plaza España Palma . Quest’ultima è la stazione principale in cui corrono tutti i mezzi di trasporto per girare Maiorca:
- Treni ( clicca qui per info orari e altro);
- Metro (clicca qui per info);
- Autobus (clicca qui per info) .
Inoltre Plaza España Palma è dotata di cassette sicurezze per i bagagli. E ancora ci sono postazioni per affitto bici, supermercati e bar.
Praticamente chiunque vorrebbe stare a Palma di Maiorca , perché è dinamica, e organizzatissima. Oltretutto il clima è mite tutto l’anno. Invidiabile l’aeroporto Son Sant Joan che fa scalo in tutto il pianeta e dista appena 8 km dalla metropoli (clicca qui per info) .
La fine dei viaggiatori romantici!
Sostanzialmente Palma di Maiorca è un eden facile da raggiungere. Non a caso è sovraffollata costantemente da migliaia di turisti . E molti stranieri (per la stragrande maggioranza nordeuropei in pensione) ci svernano!
Il volto di Palma di Maiorca è cambiato con l’avvento del boom del turismo degli anni ’50. Ovviamente questo ha avuto vantaggi per l’economia locale. Ma al contempo ha mortificato la sua natura con il cemento delle catene alberghiere che dilagano ovunque. Per questo motivo , Maiorca rischia di perdere molto del suo charme esotico.
Primo giorno. Nel cuore di Palma di Maiorca
Come potete immaginare, metà della popolazione risiede a Palma di Maiorca . Fondata dai Romani, il suo passato coincide con quello dell’intero territorio . Esso è stato devastato dai Vandali, e poi plasmato dai Musulmani e dai Cristiani. Un crocevia di culture diverse, che hanno lasciato traccia del loro passaggio in ogn dove.
Palma di Maiorca è molto animata sia di notte che di giorno specialmente in due punti:
- Lungomare e porto : qui si può fare sport . Oppure si può ascoltare musica davanti a un drink. Oltretutto esso è uno dei più importanti della Spagna. Infatti si distingue per l’intenso traffico di navi da crociera e per le famose regate . Tra queste vanno menzionate quella della Coppa del Re e del Trofeo SAR Princesa Sofía;
- Playa de Palma : questa è la spiaggia cittadina di 4km che è sia libera che attrezzata. Non sarà paragonabile agli anfratti sabbiosi più remoti di Maiorca. Ma è una fortuna averla così vicina. Per godersi il sole della city , accovacciati come dei gabbiani nel relax più totale.
4 Cose da vedere nei dintorni di Palma di Maiorca in una mattinata
Non è una novità , Palma di Maiorca è gigantesca. Ad ogni modo una giornata sarà sufficiente per rimanere affascinati dai sui tesori. Quelli che vi propongo in due tappe. Una fatta la mattina , che ha toccato i posti semicentrali. E un’altra fatta il pomeriggio , che ha interessato il centro storico.
L’elenco di cosa vedere e fare a Palma di Maiorca è sinceramente interminabile. Perciò se avete meno di una settimana, vi suggerisco di fare una selezione. Venite con me ad afferrare lo spirito popolare e artistico dell’urbe.
1. Il Mercato Olivar e il Mercato di Santa Catalina
Il Mercato dell’ Olivar (1951) e il Mercato di Santa Catalina (1900) sono i due principali mercati al chiuso di Palma di Maiorca(clicca qui per saperne su altri ). Sinceramente è stata un’avventura enogastronomica formidabile. Perché si possono sia acquistare che assaporare le specialità enogastronomiche più tipiche. Tra i banchi di pesce, carne, verdura, dolci, e i bazar di souvenir , le delizie che ho divorato sono:
- Le panades o empanadas , rollate ripiene di maiale o agnello.;
- Le coca de trampò , focaccette farcite con pomodoro, cipolla , pomodori e sobrasada . Questo è il classico salame piccante maiorchino;
- Le ostriche Amelie abbinate a un calice di Albariño freddo!
- L’ Ensaimada , un dolce maiorchino a forma di spirale a più strati a base di strutto. fFragrante da leccarsi i baffi!
Altre specialità della cuisine maiorchina sono:
- Sopes mallorquines , che è una zuppa di verdure;
- Frit mallorquí , che è fritto di agnello;
- Variat , che è il piatto unico degli avanzi.
Dove avere un assaggio di tutte queste bontà? Fate come me e recatevi in due osterie a Palma di Maiorca:
- La Taberna Gloria in Carrer de les Caputxines, 3 ;
- La Rosa Vermuteria & Comado , in Carrer de la Rosa, 5;
2. La Basilica di San Miguel
La Basilica di San Miguel risale al XIII secolo . Essa è la chiesa più antica di Palma di Maiorca , insieme a quelle di Santa Eulalia, Sant Jaume and Santa Creu . In origine era una moschea. Poi diventò tempio cristiano dedicato all’Arcangelo Gabriele.
La Basilica di San Miguel è a navata unica con cappelle laterali e campanile quadrato. Essa fu rimaneggiata nel corso del XVII secolo in stile gotico . Di notevole impatto è il portale (1398) eseguito dallo scultore Pere de Sant Joan. Vi è raffigurato il teologo Ramon Llull assieme a una Vergine con il Bambino e due angeli sul timpano.
Appena si mette piede dentro la Basilica di San Miguel , il Barocco esplode in tutto il suo rigoglio. Si fa notare una pala di altare attribuita a Francisco de Herrera. Qui il tema è quello di San Miguel che sconfigge il diavolo. Oltre agli arcangeli San Gabriel e San Rafael.
3. La Rambla
La Rambla nei paesi spagnoli ( e in America Latina) è un viale lungo e largo adibito a piazza . Fu introdotta nel XIX secolo quando si dovevano riprogettare nuovi impianti urbanistici. L’intento era quello di creare aree comuni per le attività sociali ed economiche.
La Rambla di Palma di Maiorca sorse dove prima circolava il torrente Riera. Questo fu poi deviato nell’attuale Paseo Mallorca. Si estende per 350m dall’incrocio di Los Olmos (Calle de los Olmos), Roma (Via Roma) e Baron Piapara (Carrer del Baro de Pinopar) al Teatro Principal. Da cui i gradini conducono alla Plaza Mayor (Piazza Principale).
La Rambla di Palma di Maiorca ha un passaggio pedonale al centro. Lateralmente si dtinguomo due corsie alberate per il traffico. SI può deifinire un boulevard a tutti gli effetti . Esso è costellato da chioschi di fiori e piante, che rallegrano la vista.
4. Il museo moderno dell’ Es Baluard
Es Baluard è un museo di arte contemporanea in Plaça de la Porta de Santa Catalina, 10 . L’edificio è lineare e moderno. Dalla vetrata dell’ingresso si accede ai tre piani. Qui si allestiscono le mostre. Al mio arrivo sono state esposte installazioni, e opere. L’argomento era quello dell’evoluzione degli esseri umani e delle immigrazioni dall’Africa. Gli autori principali sono stati:
- Eduardo Eielson e la riflessione sul linguaggio che coincide con i segni che riportano a loro volta a un concetto;
- Susy Gomez e il ruolo della memoria;
- Nauzet Mayor e il senso dell’identità in azione attraverso frammenti ed equilibri.
4 Cose da vedere nel centro storico di Palma di Maiorca in un pomeriggio
Palma di Maiorca è una metropoli che si può ammirare passeggiando tranquillamenti tra i suoi vicoli. La mia prima destinazione è stato il suo centro storico, che si può ispezionare in mezzagiornata .
Mi sono fatta sedurre dal fascino della città vecchia di Palma di Maiorca , che è chiamata Casco Antiguo in Spagnolo. Il suo labirinto di viuzze pittoresche invita a fare tutto senza fretta. Quello che avrete di fronte è un tuffo in epoche diverse, raccontate da tanti monumenti, chiese, patio, palazzi nobiliari, e molto altro ancora.
1. La Llotja de Palma
La Llotja de Palma è un palazzo in arenaria del XV secolo, che era adibito a sede della borsa dei mercanti. Il genio maiorchino di Guillem Sagrera ne fu l’artefice. Ci si lavorò fino al 1448. Per cui la Llotja de Palma rappresenta il massimo dell’espressione del Gotico a Maiorca.
Internamente alla Llotja de Palma si susseguono sei esili colonne che sono attorcigliate su se stesse . Si uniscono poi ad un’ alta volta ogivale, avvalorata da una torre ottagonale provvista di merlature. Le facciate laterali sono forate da enormi archi , raffinati trafori e doccioni con l’ aspetto di animali fantastici.
2. Il Palazzo Almudaina
Il Palazzo Almudaina era originariamente la residenza ufficiale dei sovrani arabi. E poi nel XIV secolo quella del re Giacomo II. Attualmente vi risiede il re spagnolo in qualche occasione ufficiale. La costruzione è ampia e la visita dura un’ora circa . Nella sua pianta quadrata vi si possono contemplare due ale dstinte, quella a sud del Palazzo del Re e quello a ovest del Palazzo della Regina .
Lo stile è quello gotico e ha subito variazioni sul finire degli anni ’70. Le mura del Palazzo Almudaina proteggono dei piccoli orti botanici interni. Maestose sono le stanze egregiamente conservate, tra cui si annoverano:
- Il ‘Patio de Armas o de Honor’ ( ‘Cortile delle Armi o dell’ Onore’) , dove adesso si svolgono i ricevimenti della Famiglia Reale;
- I ‘Baños Árabes’ (‘Bagni Arabi’) , terme del periodo musulmano ;
- Il ‘Salón Mayor’ (‘Salone Maggiore’) , utilizzato per fare eventi e ricevimenti.
3. La Cattedrale di Palma di Maiorca, detta la Seu
La Cattedrale di Santa Maria è qualcosa di davvero memorabile perché costeggia il porto. Essa rimanda al XIII. Oltre al Gotico predominano altri stili architettonici, perché è stata modificata. L’intervento di maggiore spicco fu quello di Antonio Gaudi nel Novecento.
Detta comunemente La Seu , è stata progettata dagli architetti Joan Rubió, Jaime Fabre, e Ponç des Coll. Si abbatté una moschea per erigerla. Palesemente essa simboleggia la potenza cristiana. Questo perchè fu fatta nel XIII secolo quando Giacomo I re d’Aragona cacciò gli Arabi. Il suo corpo e quello del figlio Giacomo II riposano nella Cappella Trinidad .
La Cattedrale di Santa Maria misura 110 m in lunghezza, 33 m. in larghezza , e 44 m. in altezza. Tutto questo rimanda alla vicinanza con il cielo e con Dio. L’ attenzione viene rubata dal suo rosone sul fronte orientale . Ha un diametro di 12,55 m ed è composto da oltre 1.200 frammenti di vetro colorato. Quando il sole entra dalla finestra, la luce crea affascinanti riflessi caleidoscopici all’interno.
4. I Bagni Arabi
I Bagni Arabi (aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:30) sono collocati proprio dietro il duomo. Anche se nascosti le indicazioni vi aiuteranno a scovarli. Con soli 3€ accederete ai resti del dominio musulmano di circa 300 anni a Maiorca durato dal 902 al 1229.
In base alle dimensioni ridotte, si potrebbe suppore che questi Bagni Arabi più che un hammam pubblico potrebbero essere stati il bagno di una residenza nobiliare.
Cosa vedere nei Bagni Arabi
Quello che si può ammirare nei Bagni Arabi sono due sale sotterranee:
- Una è rettangolare con soffitto a volta. Caratteristica è la cupola in laterizio con lucernari. Questa è sorretta da 12 colonne con capitelli di diverso tipo, forse di origine romana o bizantina. Anticamente questa stanza era l’apodyterium (spogliatoio);
- Il calidarium (stanza calda) e il tepidarium (stanza tiepida) . I Bagni Arabi copiavno il sistema delle terme romane.
Una porta a ferro di cavallo immette in un piccolo giardino adornato di palme, aranci . E molte altre piante in vaso , dove ci si può rilassare.
Secondo giorno. Maiorca, verso Nord Ovest
Senza esitare ho deciso di perlustrare la costa nord occidentale di Maiorca, che è quella più collinosa . Logicamente ho avuto la possibilità di fare qualche tappa lungo questo versante. Riserva davvero degli scenari incredibili. Primo fra tutti quello della Sierra de Tramuntana , polmone verde e roccioso di questa estremità maiorchina.
Non c’è da stupirsi se nel 2011 l’ UNESCO ha dichiarato la Sierra de Tramuntana come ‘Patrimonio dell’Umanità’ . Questo massiccio di 90 km è la spina dorsale di Maiorca, e si spinge fino a Nord a Cap de Fomentor. Qui fanno da padrone due laghi il Gord Blau ed il Cuber . E ancora le splendide vette di Puig Major, Teix, Massenella e Tomir.
Si rimane stupefatti da questi panorami a Maiorca, spigoli per alcuni versi inaccessibili e molto rurali. Ma è proprio questo il segreto del suo fascino. Occorre essere automuniti per godere della vista degli spettacoli naturali più sorprendenti. Come per esempio quello degli antichi belvederi in pietra, dei solenni declivi rocciosi, e degli ulivi centenari che ammorbidiscono gli scorci più brulli.
Valdemossa
Solo 17 km separano Palma di Maiorca dal pittoresco borgo medievale di Valldemossa. La sua vicinanza alla capitale e il suo indiscusso splendore sono alcune delle ragioni per esserci! Valldemossa è un gioiello incastonato in una valle verdeggiante . Essa è posta a 1.064 metri di altezza e protetto dalla vetta del Puig des Teix . Non manca il porto e la marina , dove si giunge dopo venti minuti di tornanti. Come in ogn minuscolo paesino di queste frazioni poco lontani dalle coste.
Innanzitutto il nome Valldemossa significa Valle de Mussa, che era un nobile arabo . Questi ci si stabilì durante il periodo della dominazione islamica. Gli arabi governarono Maiorca per 300 anni a partire dal X secolo e vi introdussero i terrazzamenti irrigati, consentendo la coltivazione delle colline.
Valdemossa, dove si è fermato il tempo!
La cittadina si è sviluppata attorno alla chiesa di Sant Bartomeu, costruita nel 1245 e trasformata poi secondo lo stile gotico. Ci si arriva dal centro storico il cui imbocco è alla Plaça Ramon Llull. Questa piazza è dedicata al filosofo locale che fondò il Monasterio de Miramar nel 1276. Il monastero divenne un centro di apprendimento per i monaci francescani. E ha portato all’introduzione della prima macchina da stampa a Maiorca nel 1485.
2 Cose da non perdere a Valdemossa!
Successivamente si passa a Plaça Cartoixa . In questo snofo si sviluppa il complesso monumentale della Cartoixa del Valdemossa (Certosa di Valdemossa) . Un capolavoro che attira da sempre milioni di visitatori . Si tratta nello specifico di due fabbricati storici:
- Real Cartuja: accanto alla Chiesa Cartuja in stile neoclassico datata 1751 sorge questo monastero certosino del XIII secolo in principio concepito come dimora reale. La sua fama è legata però al compositore polacco Chopin e alla compagna Georg Sand . Nell’inverno del 1838 i due amanti si rifugiarono nella cella n. 4 per fuggire dai pettegolezzi di Parigi. Una decisione presa anche per curare la tubercolosi di lui. Ma pare che le temperature furono avverse e l’accoglienza non fu il massimo. Tutto sommato il pianista compose i suoi ‘Preludi’. Mentre la sua dolce metà , forse per disperazione, scrisse ‘Un hiver à Majorque’ (‘Un inverno a Maiorca’);
- Palacio Rey Sancio: del XIV secolo fu il dono del re Giacomo II di Maiorca per suo figlio Sancho . Fino a quando non subentrò la corona di Aragona e il tutto andò in disuso. In seguito, lo stesso re d’Aragona lo cedette per farvi la Certosa. Alle sue spalle fate una passeggiata nella promenade di Miranda des Lladroners che affaccia direttamente nella sconfinata Sierra de Tramuntana .
Food stop a Valdemossa!
Devo confessarvi che i migliori momenti a Valldemossa sono state le fermate culinarie fra le sue piccole contrade strette e ciottolate. C’è l’imbarazzo della scelta per mangiare . Fra tutti i locali che saltano fuori qui e lì tra le abitazioni tinte di ocra. Ognuna di queste casupole è ravvivata da vasi di fiori e dagli azulejos che raccontano il martirio di Santa Catalina, patrona di Maiorca
Nel pomeriggio per un po’ di relax mi sono seduta in uno dei tanti cafè che puntellano il pueblo. E mi sono ristorata con una cioccolata calda accompagnata dalla coca de patata. Questa prelibatezza è un’istituzione . Ed è una sorta di brioche di patate da vellutare con del gelato di mandorla.
Comunque in alto in classifica metto il mio pranzo eccezionale (con tanto di prenotazione!) all’ Hostal & Restaurant Can Mario in Carrer Uetam, 8. Mi ha sedotto l’immobile a due piani arredato in maniera un po’ retrò e il menù: un’orata alla griglia e contorno di tumbet, una lasagna di verdure fritte da urlo.
Port de Soler
Lungo i tornanti di queste località sperdute, il mio tragitto è proseguito fino a Port Soller, toccando villaggi indimenticabili come Soller e Deià. Peccato che non sono riuscita a vagabondarci. Fatelo voi se ci capitate. Hanno un trascorso davvero interessante.
Soller fu più affollata dopo l’inaugurazione nel 1970 di una strada che immetteva direttamente a Palma (prima si poteva solo via binari). Essa è piena di monumenti. Deià dovrebbe contenere le case più chic di Maiorca . Essa è stata anche il buen ritiro dello scrittore bohemien Robert Graves.
Port Soller è un porticciolo a forma di ferro di cavallo . Esso è inondato da alberghi cinque stelle e ristorantini per tutti gusti e tutte le tasche. A ridosso del lungomare ci si può prendere il sole a Es Traves e Playa d’en Repic . Queste sono due deliziose spiagge in ghiaia, con acque poco profonde. Il divertimento è assicurato . Sopratutto se prendete lo storico tram di legno per Soller. E e se continuate il percorso fino al paese di Fornatlutx.
Terzo giorno. Maiorca , verso Cala Major
Se vi piace avere tutto a portata di mano per un soggiorno estivo comodo Cala Maior è perfetto per voi. Difatti questa è una tranquilla stazione di villeggiatura, che vanta un’ampia spiaggia protetta dagli scogli . Si contraddistingue per l’abbondanza dei servizi . Ma principalmente per il richiamo turistico esclusivo della Fundaciò Mirò .
Adagiata su una rupe in Carrer de Saridakis 29 e operativa dal 1992, la Fundaciò Mirò è un omaggio a Joan Mirò (1893-1983). Questi fu un illustre pittore spagnolo , massimo esponente dell’ Espressionismo.
Chi non conosce Joan Mirò! Pur essendo nato a Barcellona, si trasferì definitivamente a Maiorca per vari motivi. La necessità di pace assoluta in anzitutto. E perché sua moglie Pilar Juncosa era nata qui (si sposarono nel 1929), come del resto i nonni materni.
La nascita della Fundaciò Mirò
I due coniugi stabilirono nel 1981 di regalare alla città di Palma la collezione di tutte le creazioni artistiche e i relativi laboratori . Nel 1983 si affidò all’architetto Rafael Moneo l’incarico di costituire un nuovo blocco per ospitare i pezzi di Joan Mirò. Ecco come venne fuori la Fundaciò Mirò .
L’architettura della Fundaciò Mirò è molto acccativante nella sua essenzialità. Sembra quasi una cittadella con le sue aiuole di alberi e piscine all’esterno. Qui sbucano ovunque alcune tra le più significative sculture di Joan Mirò che si ritrovano anche dentro.
Joan Mirò e il suo eldorado a Cala Major
L’nterno della Fundaciò Mirò è fatto di poche stanze, che raccolgono le tele più preziose di Joan Mirò. Ognuna di esse fa riflettere sulla sua concezione dell’arte. La filosofia di Joan Mirò è che ogni oggetto nelle mani dell’artista prende forma. Per cui con le sue mani faceva diventare eccezionale ciò che era ordinario.
La Fundaciò Mirò comprende l’atelier del maestro disegnato dal suo amico l’architetto catalano Josep Lluis Sert e il casale San Boter . In questo maniero Joan Mirò trascorse gli ultimi venticinque anni della sua fervente attività e intensa avventura estetica. Un arco temporale durante il quale lo spirito di lotta e il desiderio di sperimentazione non abbandonarono mai il genio spagnolo.
Quarto giorno. Rotta a Sud Ovest di Maiorca
Maiorca a Ovest è l’escrusione da fare assolutamente appena si atterra! Rotolando appena verso sud ovest sarete abbagliati dal turchese del mare da centinaia di spiagge stratosferiche. Molte di esse sono accessibili con dei mezzi attraverso mulattiere datate. E quando alzate gli occhi in su vi saluta sempre sua maestà la Sierra de Tramuntana .
Il Sud ovest di Maiorca è esattamente come lo descriveva Chopin: ‘Un cielo come il turchese, un mare come il lapislazzuli, montagne come smeraldi e un’aria come il paradiso’ . L’atmosfera è quella che ho riscontrato in due gemme maiorchine che sono in ordine Puerto Portals e Portal Andtrax.
Puerto Portals
Posizionata tra Palma e Palmanova, a Puerto Portals ci sono venuta in autobus . Ho fatto due passi fino a un cancello di legno. Oltrepassato questo vi aspetta poco dopo una chiesetta . Poi c’è una terrazza panoramica , che è affacciata sui fondali verde smeraldo di Maiorca.
Scendendo ancora per un tratto di sentiero scosceso, entrerete in un lido attrezzato , che è quello del Roxy’s Beach Club . Esso è solitamente pieno di bagnanti che scottano al primo sole di Aprile! Qui concedetevi una birra fresca o uno spritz, e fatevi un bel tuffo!
Superato il Roxy’s Beach Club vi immeterete direttamente a Puerto Portals , che è più di un porto turistico . Esso è la mecca dei ricchi e dei famosi. E probabilmente funziona così bene perché gestito privatamente. Potrebbe essere preso davvero a modello per fare del turismo sostenibile e all’avanguardia. Puerto Portals è chic ma non ti mette a disagio. Questo dipende da quanto siete versatili verso la classe e l’esclusività che Puerto Portals ne ha da vendere. Offreuna rada per le grosse imbarcazioni dei VIP, boutique e bistrò esclusivi.
Portal Andtrax
Portal Andtrax è un ex nucleo di pescatori cambiato in un porto naturale e riparato. Potete piombarci in qualunque modo, perché è facilmente accessibile. Appena sopraggiunta mi si presenta davanti gli occhi un porticciolo di barchette e nasse rosse che a tratti hanno bloccato lo sguardo sui promontori antistanti macchiati da hotel e ville sfavillanti.
Mi sono lanciata nella passeggiata della marina lungo la quale ci si può accomodare in localini raffinati per una sosta di wine & food a tutto spiano. State attenti ai prezzi, un caffè mi è costato 3€, ma va bene a Portal Andtrax! Se volete accomodarvi per assaggiare del pesce fresco o qualche altra specialità, considerate che la spesa è sostanziosa tanto quanto la qualità! Comunque, niente paura è possibile pure ricorrere ai panifici e alle pasticcerie che inondano di odori Portal Andtrax.
Camminare a Portal Andtrax in lungo e in largo fa bene al corpo e alla mente. Non a caso è arrivata a essere come un quartiere residenziale del jet set internazionale, del calibro di Brad Pitt e Clauda Schiffer ! Le calette più suggestive a Portal Andtrax sono quelle di Cala Lamp e Cala Blanca . Mentre a 2 km dal centro a picco sui costoni di Cap de Sa Mola potrete immergervi nell’eccentrico Museo che racconta dell’artista tedesco Liedtke (fatto fra il 1987 e il 1993).
Maiorca, una Spagna diversa!
Maiorca mi ha stregato per la sua bellezza dirompente e il calore della sua gente. Essa è la luce piena del Mediterraneo. Ed è eterea come i fiori di mandorlo che la avvolgono in primavera. Maiorca non vi annoierà mai .Tuttavia quello che mi ha sorpreso è che Maiorca possiede un’ alma latina molto leggera e poco irruenta. Cosa che al contrario ho percepito quando sono stata in Spagna , in cui mi ci trasferirei proprio perchè pulsa di vtalità .
Mi sono chiesta il perchè , è la risposta è abbastanza scontata. Il fatto è che ormai da quasi sessant’anni Maiorca è inondata da forestieri . Ed è diventata una macchina da guerra per averne ancora di pù e alzare il pil nazionale. Questo è un problema che non si puà trattare in breve, ma che andrebbe risolto urgentemente e non solo a Maiorca .
Per concludere , tutto magnfiico a Maiorca , a parte qualche effetto della globalizzazione . La qualità della vita è alta , ed è un’ esplosione di emozioni incredibili . Mi sono ripromessa di partire prima possibile per per completare il mio giro. Non pensateci due volte staccate un biglietto per Maiorca , e ¡buen viaje!
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