‘Non fidatevi di una persona che non ama il vino’
Roberto Cipresso al ‘Vinitaly 2022’
‘La Cantina di Roberto Cipresso’ ha partecipato al ‘Vinitaly 2022’ di Verona, la grande rassegna internazionale sul vino che tutti stavamo aspettando. Dal 10 al 13 Aprile anche Roberto Cipresso, winemaker di fama internazionale, ha condiviso il sogno della ripartenza enoica dopo due anni di pandemia.
La 54° edizione del ‘Vinitaly 2022’ ha registrato la presenza di circa 4000 produttori di vino nazionale. Il format del ‘Vinitaly 2022’ ha rispecchiato quello del passato, a cui si sono aggiunti degli spazi inediti che hanno visto protagonisti:
- ‘Vinitaly Bio’ : Qui si sono assaggiati vini green certificati nazionali e internazionali;
- ‘Micro Mega Wines’ , ‘Micro Size’, ‘Mega Quality’ : Qui si sono riunite tutte le cantine Italiane di nicchia con vini di altissima qualità . Tutti reperibili ovviamente in piccole quantità d’autore;
- ‘Enolitech’ : Qui si sono affrontate tutte le tematiche relative alla tecnologica applicata alla vitivinicoltura, olivicoltura e beverage;
- ‘Vinitaly Design’ : Questo è stato un salone indirizzato a tutte le nuove mode in merito agli accessori per ristorazione e sommellerie ;
- ‘International Wine Hall’ : Qui si sono degustati vini e distillati provenienti da ogni parte del pianeta;
- Clicca qu per maggiori approfondimenti i sulle news del ‘Vinitaly 2022’.
E fra le punte di eccellenza vitivinicola del nostro Bel Paese non poteva certo mancare ‘La Cantina di Roberto Cipresso’ . L’eclettico enologo ha presentato il suo Brunello di Montalcino, l’oro rosso di Toscana e altre novità. Siete curiosi? Seguitemi per capire di cosa sto parlando!
3 Novità di Roberto Cipresso al ‘Vinitaly 2022’
Roberto Cipresso non finirà mai di stupirci . Perché propone sempre qualcosa di rivoluzionario. Come i suoi vini, che brevetta di continuo con dei blend mai azzardati , per regalarci qualcosa fuori dal comune!
Non finirò mai di ringraziare Roberto Cipresso per avermi accolto nel suo straordinario staff insieme a Ilaria Lorini, responsabile hospitality e comunicazione, e Andrea Rocchi, direttore commerciale. Grazie a tutti loro ho avuto modo di vivere il ‘Vinitaly 2022’ da dietro le le quinte . Per me è stata sicuramente un’esperienza che rifarei mille volte ancora.
Lo stand n. 9 del padiglione B12 Toscana di Roberto Cipresso al ‘Vinitaly 2022’ è stato un vero e proprio laboratorio di vino e di idee che ha visto i riflettori puntati su:
- 7 Aziende vitivinicole seguite da Roberto Cipresso : ‘I Garagisti di Sorgono’ (Sardegna), ‘Cantina Ribote’ (Piemonte), ‘MaremmAlta’ (Maremma), ‘Cantina Corte Capitelli’ (Veneto), ‘Tenuta Donna Madia’ , (Puglia), ‘Centimetro Zero’ (Marche); ‘Bodega Santa Caterina’ , Maiorca;
- ‘Mosaico per Procida 2022’ : Questo blend di 26 vitigni campani è la grand cuvée celebrativa creata da Roberto Cipresso in onore di Procida, eletta capitale della cultura 2022. Un progetto enoico di successo lanciato dal giornalista e sommelier Gaetano Cataldo insieme all’ Ass. Cult. ‘Identità Mediterranea’ di cui è presidente;
- Un vino per la pace in Ucraina : Questa è un’ anticipazione di un altro capolavoro firmato Roberto Cipresso. Quello cioè di realizzare per la pace in Ucraina un un vino fatto dal suo vitigno autoctono, cioè l ‘Odessa black’. Così la vite diventa simbolo di speranza per la fine della guerra con la Russia. E per questo progetto è prevista la collaborazione di sei professionisti di fama mondiale.
Adesso vediamo nel dettaglio cosa è successo al ‘Vinitaly 2022’ con Roberto Cipresso ! Questo post è dedicato a chi non ha potuto partecipare a questa tanto attesa kermesse sul vino che ha fatto di nuovo sognare. E che si è svolta davvero nel totale rispetto delle regole per la salute pubblica.
‘Vinitaly 2022’ si parte da Roberto Cipresso!
La mia seconda volta al ‘Vinitaly 2022’ è stata davvero un momento indimenticabile. Sapete perché ? Perché dopo il disastro del Covid19 ho ritrovato la gioia del contatto umano, la fiducia nel futuro. E ancora perché dopo cinque anni di collaborazione con Roberto Cipresso come blogger delle sue avventure di vino, finalmente sono entrata a far parte per qualche giorno del suo ‘team diffuso’ .
Carta e penna alla mano, ho annotato tutto quello che potevo al ‘Vinitaly 2022’ per testimoniare il lavoro di Roberto Cipresso e di tutti i suoi preziosi collaboratori, che ormai sento di poterli considerare amici.
‘Vinitaly 2022’ e Roberto Cipresso. L’Italia e il vino, una fonte naturale di energia!
Per il resto, devo dire che ‘Vinitaly 2022’ è sempre da considerarsi una grande vetrina e una piazza importante per chi appartiene nel campo del vino! Soprattutto per le P(iccole)M(edie)I(mprese), che rappresentano la vera anima del made in Italy nel mondo in tutte le sue manifestazioni!
Dal 1967, anno della sua nascita, a oggi infatti il ‘Vinitaly’ ha segnato l’evoluzione del sistema vitivinicolo nazionale ed internazionale. Questo perché ha contribuito a fare del vino una delle più coinvolgenti e dinamiche realtà del settore primario.
In generale dalle interviste fatte al ‘Vinitaly 2022’, risulta che c’è un enorme interesse da parte di potenziali acquirenti oltre confine. Ciò dimostra che la fiera del ‘Vinitaly’ ha un ruolo vitale importante per quello che concerne la filiera del vino, che è una delle risorse fondamentali dell’economia del nostro stivale.
Ed ecco i numeri del ‘Vinitaly 2022’!
Leggiamo insieme alcuni interessanti statistiche ‘Vinitaly 2022’ :
- In fiera erano presenti ben 88.000 operatori, e il 28% di questi erano stranieri (25.000) provenienti da 139 paesi. Un segnale di rinascita economica. Se si tiene conto della contrazione di 5000 arrivi di buyer da Cina e Russia a causa delle limitazioni pandemiche;
- Sul fronte delle presenze estere, la leadership appartiene in ordine di importanza a: USA, Germania, Regno Unito, Canada, Francia. Seguono Svizzera, Belgio, Olanda, Repubblica Ceca e Danimarca. In ambito extraeuropeo si segnalano come emergenti: Singapore, Corea del Sud, Vietnam, India e Africa;
- Percentuali di ripresa più dettagliate possono essere visualizzate in questo link della ‘ASNALI’ (‘Ass. Naz. Aut. Liberi Imprenditori’).
Il ‘Vinitaly 2022’ non ha quindi deluso le aspettative di nessuno, ed è stato tutt’altro che scontato. Il vino ha combattuto contro il virus e ha vinto! Uno dei vantaggi delle regole governative applicate per motivi di sicurezza è stato quello di limitare l’accesso al ‘Vinitaly 2022’ a un solo pubblico di addetti ai lavori. E in defintiva le agende degli interessati si sono riempite di appuntamenti interessanti. Sia per ciò che concerne il trade che la stampa specializzata!
‘Vinitaly 2022’ il vino secondo Roberto Cipresso!
La filosofia aziendale di Roberto Cipresso nel fare vino è quella di andare oltre le regole! Testa e cuore, scienza e intuizione per creare dei blend inediti. Nettari pregiati che sono il risultato del connubio dei vitigni più rappresentativi della viticultura globale. Quelli cioè che si snodano lungo un filo immaginario posto sul 43° Parallelo Nord, che va dalla Georgia al Nuovo Mondo.
Roberto Cipresso ha un modus operandi in fatto di vino che sorprende sempre più , e conquista! La sua è la ricerca continua di un vino che possa avvicinarsi alla perfezione. E in questo senso sono i suoli della Toscana, dell’Umbria e delle Marche che garantiscono la realizzazione del suo sogno. Perché queste sono le regioni che in Italia sono attraversate dal 43° Parallelo Nord. Quelle cioè delle migliori uve esistenti: Verdicchio, Sangiovese, Montepulciano, Vermentino e Sagrantino.
7 Cantine gioiello firmate Roberto Cipresso!
La rivoluzione attuata in fatto di vino di Roberto Cipresso non conosce sosta, e sicuramente la sperimentazione sta alla base della sua arte di fare vino. Non a caso l’angolo divino di Roberto Cipresso al ‘Vinitaly 2022’ è un melting pot delle migliori imprese vitivinicole italiane e sue partner . E stanno facendo rumore. Ma chi sono queste 7 magnifiche cantine? Date un’occhiata in basso!
1. ‘I Garagisti di Sorgono’, Sardegna
Pietro Uras, Renzo Manca, Simone Murru sono tre giovani imprenditori della provincia di Nuoro . Dal 2015 sono sul mercato con la loro cantina chiamata I Garagisti di Sorgono’ . Il loro nome non è casuale . Perché i tre amici fanno ‘vin da garage’, ovvero micro produzioni amatoriali di vino, quello della ‘Mandrolisai DOC‘ .
Secondo disciplinare, i vini della ‘Mandrolisai DOC‘ rientrano nei comuni di Ortueri, Atzara, Sorgono, Tonara, Desulo, e Samugheo. Essi sono il risultato dell’ uvaggio in diversa percentuale dei tre principali vitigni sardi:
‘I Garagisti di Sorgono’ stanno portando un’ondata di rinnovamento nei vini della ‘Mandrolisai DOC‘ . Rispetto al passato infatti questi audaci vigneron della Sardegna centrale , non danno più vita ad un miscela casuale dei vitigni. Studiano invece tutto in modo più approfondito , concentrandosi sui tempi di maturazione dell’uva. Ciò conferisce al vino particolari note e sfumature.
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2. ‘Cantina Ribote’, Piemonte
La ‘Cantina Ribote’ è attiva dal 1980. Da cinque generazioni sono il simbolo dell’eccellenza dei vini delle Langhe, un fazzoletto di terra prevalentemente collinare del basso Piemonte . Questo paradiso tutto italiano è compreso tra la provincia di Cuneo e quella di Asti . Le Langhe Sono suddivise in ‘Alta Langa’ (fino a 896 m.) e ‘Bassa Langa’ (con quote genericamente inferiori ai 600 m.).
Nei loro 35 ettari di terreni a Dogliani (CN) la famiglia Porro coltiva il Dolcetto , vitigno autoctono generoso e versatile. Dal 2005 lavoranoc piante di Dolcetto che hanno un’ età tra i 10 e i 95 anni, e lo vinificano prevalentemente in purezza. Le versioni più rappresentative sono: ‘Dogliani’ , ‘Dogliani DOCG’, e ‘Dogliani superiore’.
I ‘Vini Ribote’ sono biologici e di alto livello, su cui si interviene solo laddove è estremamente necessario. L’esclusione di sostanze chimiche, di diserbanti e insetticidi fino ad arrivare all’imbottigliamento, garantiscono vini che tutelano la salute del consumatore.
3. ‘MaremmAlta’, Toscana
‘MaremmAlta’ è la cantina di Stefano Rizzi che ci porta con i suoi vini a Gavoranno , un piccolo paesino vicino Grosseto . Siamo esattamente in Maremma, la zona più selvaggia e meno conosciuta della Toscana , che si estende per 5000 km2 da Livorno fino a Civitavecchia.
Vent’anni fa Stefano Rizzi vendeva il vino in qualità di vicepresidente della ‘Winebow’ (gruppo strategico per l’export del vino italiano negli U.S.A. fondato nel 1980 da Leonardo Lo Cascio).Oggi lo fa ed egregiamente.
Da allora il poliedrico imprenditore romano si dedica alla sua splendida azienda agricola immersa in 16 ettari di rigogliosa e fertile campagna toscana. Qui coltiva Ciliegiolo, Syrah , Sangiovese , Cabernet Sauvignon, Vermentino, e Viognier . E ne vengono fuori vini straordinari per lo più lavorati in purezza.
4. ‘Cantina Corte Capitelli’, Veneto
‘Cantina Corte Capitelli’ è un business giovane . Ci troviamo a Montebello Vicentino (Vicenza). Questa è una provincia ad alta vocazione vitivinicola. Il cammino di queste coppia di ragazzi innamorati brillanti e capaci è appena iniziato! Il loro desiderio è quello di trarre il meglio dalla Garganega, vitigno a bacca bianca tipico delle colline vicentine. Da esso confezionano le loro principali bottiglie.
I filari della ‘Cantina Corte Capitelli’ sono prevalentemente disseminati in località ‘Conca D’Oro’ . Questo è un ampio anfiteatro naturale incastonato nelle Prealpi vicentine. Si tratta di una suggestiva dimora custode di un ‘terroir’ introvabile altrove. Le particolari caratteristiche di questo ambiente pedoclimatico sono una felice esposizione a sud-est e la natura vulcanica dei suoli
In particolare vi suggerisco di ordinare il loro ‘Diradorosè’. Questo è un rosato di Syrah e Tai , che colpisce perchè riesce a essere delicato al primo assaggio, ma anche deciso nella sua elegante persistenza. Sicuranente è un vino ricercato , di cui ricordo la vivace freschezza e mineralità.
5. ‘Centimetro Zero’, Marche
I ‘Vini cm 0’ sono circa 600 etichette realizzate da Roberto Cipresso e dai ragazzi con disabilità intellettive del ristorante sociale ‘Centimetro Zero’ , a Pagliare (Spinetoli), Ascoli Piceno. Con il supporto e la supervisione di Roberta D’Emidio, responsabile della locanda del terzo settore, il guru del vino dimostra ancora una volta che il vino è motivo di crescita, solidarietà e speranza.
Roberto Cipresso e Roberta D’Emidio sono due grandi personalità che hanno messo al servizio il loro sapere e sapere fare al servizio di chi è stato meno fortunato. E nonostante tutto sorride e va avanti! Un qualcosa di così speciale che anche il presidente della Repubblica Mattarella ha riconosciuto pubblicamente l’alto valore di questo modello di convivenza civile e solidale.
6. ‘Tenuta Donna Madia’, Puglia
‘Tenuta Donna Madia’ è il desiderio del medico Bartolomeo Lofano di avviare la sua cantina per continuare una vecchia attività di famiglia. Con il prezioso aiuto di Roberto Cipresso la cantina è un cantiere in divenire nella soleggiata ‘Contrada Petrarolo’ in Puglia . Un luogo speciale pieno di filari di Fiano, Primitivo e Sangiovese e alberi di olivo, protetti dagli antichi muri a secco.
A 200 m di altezza della contrada il Mare Adriatico influisce sul vigore delle tre uve della tenuta, da cui scaturiscono queste due formidabili etichette:
- ‘Donna Madia 2019’: Un rosso esplosivo di 25% Primitivo e 75% Sangiovese. La vigna è coltivata ad un’altitudine di 195 m s.l.m. nell’entroterra del territorio di Monopoli. Il colore è rosso rubino, al naso regala sensazioni di ciliegia e confettura di fichi, e note che ricordano il cuoio e il tabacco. Al palato entra lentamente e poi si accende con un gusto pieno e definito. Il gusto, coerente con l’olfatto, porta sensazioni retronasali di frutta matura. Ha una buona definizione e una buona persistenza;
- ‘Fiano Minutolo 2020’: Un bianco da Fiano in purezza. Un vino da pasteggio dal colore è giallo con riflessi finemente verdognoli, al naso ricorda subito la pesca bianca , fiori secchi e zafferano. Al palato è suadente con note vibrate di mela gialla e miele. Chiude con una buona acidità che imprime una buona persistenza e pulizia.
7. ‘Bodega Santa Caterina’, Maiorca
‘Bodega Santa Caterina’ è un cantina fondata nel 1984 da Stellan Lundqvist. Questi fu un viticoltore svedese che si innamorò di Maiorca, e vi pianto per primo le varietà nobili di Francia: Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Syrah.
Nel 2002 , dopo una serie di vicissitudini e problematiche personali , l’azienda cessò la sua attività produttiva . Questa poi nel 2014 riprese grazie all’impegno dei figli di Stellan Lundqvist. Da allora in poi ‘Bodega Santa Caterina’ è attiva nel consolidare uno standard elevato dei loro vini, dei quali vi descrivo le etichette più interessanti:
- ‘Inguany 2020′: Un rosso dall’anima latina che prende il nome da ‘inguany’ che in Catalano significa ‘carpe diem’. E come non cogliere al volo l’occasione di bere questo vino fatto da Calette (Cannonau) e Mandò (Alicante). Il colore è rosso porpora, con riflessi violacei. Al naso è complesso, con aromi di frutta nera , pepe, caffè e caramello e tostato. Il suo finale è elegante, rotondo e lungo, con un retrogusto e di pane tostato .
- ‘Bianco Mallorca 2021’ : Un bianco fatto di Viognier , Girò Ros e Prensal che piace a tutti, quasi un vino universale, che tira secco come uno champagne. Il colore è giallo paglierino. Al naso è fresco, molto espressivo con aromi di mela , pera e ananas . Un vino bianco soave , con una buona un’acidità integrata, e un retrogusto vaniglia.
‘Vinitaly 2022’ alla scoperta di Verona
Il ‘Vinitaly 2022’ è stato anche un modo per me di visitare ancora una volta Verona. La città di ‘Romeo e Giulietta’ attira migliaia di innamorati. Amanti di ogni colore e razza che si recano sotto al famoso balcone celebrato da Shakespeare per rendere omaggio a una delle storie d’amore di tutti i secoli. Senza dubbio Verona offre tante altre attrattive per i viaggiatori più curiosi, come quelle proposte in basso.
Muovendomi dalla famosissima ‘Piazza Bra’, ho ammirato l’ ‘Arena’ e altri importanti palazzi storici. Proseguendo poi verso ‘Piazza delle Erbe’, ho avuto modo di scoprire tutto il fascino del centro storico, racchiuso nella splendida ‘Torre del Lamberti’ e da altri edifici caratteristici di epoca romana. Altre tappe irrinunciabili sono state:
Il Veneto, una terra da esplorare
Il Veneto non è solo una delle tre regioni più produttive dell’Italia insieme a Piemonte e Lombardia. Migliaia di visitatori ci mettono piede per tanti buoni motivi che vi elenco in breve:
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- Venezia, la città più romantica del globo;
- Cortina d’Ampezzo e le Dolomiti, la montagna per antonomasia;
- Le ville tra Venezia, Treviso, Vicenza e Padova;
- Il Prossecco!
Non siete ancora convinti di prenotare in Veneto per le vostre prossime vacanze? Non aspettate di essere al Vinitaly 2022’ per regalarvi un soggiorno pieno di sorprese e paesaggi mozzafiato. Ve lo garantisco!
Dal ‘Vinitaly 2022’ e dal team di Roberto Cipresso : buona vita!
Che dire! Il vino mi fa viaggiare e mi trasporta in luoghi nuovi, ed è un mezzo attraverso cui apprendi un sapere nuovo, e apprezzi le molteplici sfumature dell’arte. Il vino è dunque cultura quando viene prodotto, e anche quando viene consumato. Perché si sceglie non solo in base a criteri pratici , ma anche alle emozioni che ci regala. Questo è quello che Roberto Cipresso ha professato al ‘Vinitaly 2022’ , che è poi il file rouge del suo pensiero in fatto di vino.
In conclusione, il ‘Vinitaly 2022’ per me è stato un bilancio più che positivo. E ha anche dimostrato che il vino italiano resta la prima voce dell’export agroalimentare con un fatturato in constante crescita . Un successo non scontato in un mercato mondiale in continua evoluzione, sempre più affollato e competitivo.
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