La cantina Quinta de Torre a Marco de Canaveses. Il Vinho Verde in Portogallo.  Parte Terza

La cantina Quinta de Torre a Marco de Canaveses. Il Vinho Verde in Portogallo. Parte Terza

‘Quinta de Torre’, una cantina diVinho Verde’ in Portogallo. Parte terza

Eccoci arrivati nella cantina Andrè,  ‘Quinta de Torre’Il cancello si apre davanti il magico mondo del ‘Vinho Verde’! Quando oltrepasso il varco,  capisco che qualunque traguardo dipende esclusivamente dalla nostra volontà.

Il Portogallo è sempre stato  un refrain costante nella mia mente, così come il desiderio di un wine report oltre confine! E a furia di volerlo, mi è successo quasi in modo automatico! Però ci ho anche lavorato su ovviamente!

Andrè mi accoglie a Quinta de Torre’  , il meglio del ‘Vinho Verde’ portoghese, facendomi sentire come a casa. Mi presenta alla sua famiglia, e  ai suoi dipendenti. Per tutto il resto della mattinata esploriamo parte del suo  regno, affollato da  dei buffi lama e delle pecore di angora.

Lo stomaco brontola. E siccome c’è da recuperare un po’ di forze, si interrompe il giro in cantina per andare a pranzo. Io e  Andrè ci spostiamo  nella vicina locanda ‘Tapada do Xandoca’  . Per deliziarci di prelibatezze portoghesi quali: vongole stufate e pesce grigliato all’ aglio e olio d’oliva che fanno finire tutto il pane in tavola .

‘Quinta de Torre’ e i ‘Vini San Caetano’. Il Portogallo in un bicchiere

Durante il simposio intanto Andrè mi spiega che  in origine ‘Quinta de Torre’  è una vecchia casa padronale acquistata in famiglia nel 1995 da Josè Manuel Mendes.  Essa poi è restaurata e ammodernata, diventando quella che è oggi.  Cioè un’azienda agricola a conduzione familiare di circa venticinque ettari, di cui dodici di vigna.

Per smaltire il lauto pasto torniamo a passeggiare all’interno della sua tenuta. Esso  mi appare in tutto il suo splendore: filari infiniti, giardini, cascate d’acqua, alberi secolari di limoni e mirtilli. C’è anche un mini zoo. Questo è popolato da alpaca, canguri, lepri della Patagonia, pony, anatre selvatiche, tartarughe, e ogni sorta di pesci!

Andrè descrive ‘Quinta de Torre’ come fosse un quadro. Essa è incastonata come un gioiello prezioso nell’ Amarante . Una zona caratterizzata dal verde accecante delle sue viti, che cercando il sole, arrampicandosi sugli arbusti o pergolati . Esse abbelliscono pure i campi costellati dagli ‘espigueiros’ . Questi sono i tipici granai in pietra e legno, costruiti su una base sopraelevata per essiccazione dei cereali.

Cosa è esattamente l’Amarante? Dove si trova?

L’ Amarante  è una delle più fertili dieci sub regioni di produzione del’ ‘Vinho Verde’   a nord ovest del Portogallo . Le altre sono :  Monção, Melgaço, Lima, Basto, Cávado, Ave, Baião, Sousa e Paiva.

Quinta de Torre’ è situata nel bel mezzo dell’Amarante. Per cui è davvero l’ambiente ideale per i principali vitigni autoctoniVinho Verde’ .

I vitigni autoctoni del Vinho Verde’ per i vini bianchi sono:

I vitigni autoctoni del Vinho Verde’  per i vini rossi sono:

Alvarinho , Loureiro Azal, Arinto, Avesso , Espadeiro e Vinhão sono  sia le uve base per il Vinho Verde’  ,  sia il nome dei sette diversi tipi di vino firmati ‘San Caetano’ . Questi vini  lasciano il segno per il loro carattere vivace, delicato e invitante.

Con una produzione di 50,000 bottiglie annue,  ‘Quinta de Torre’ , premiata ogni anno in concorsi nazionali e internazionali,  dà alla luce un ‘Vinho Verde’ unico al mondo. Una tipologia di vino che rivela rispetto per la vigna, per la tradizione e  per l’innovazione.

I Vini ‘San Caetano’ della cantina ‘Quinta de Torre’

I vini ‘San Caetano’  , monovitigno o cuvée , sono il risultato della raccolta di uve selezionate a mano durante la vendemmia. Queste uve una volta raccolte, sono riposte in cassette da 20kg. Successivamente vengono fatte affinare in serbatoi d’acciaio per garantirne il brio.

Le vinificazioni avvengono secondo moderne tecniche. Queste includono:

  • un sistema informatizzato per il monitoraggio della fermentazione;
  • una linea di imbottigliamento con un packaging dal design moderno e lineare;
  • un rigoroso lavoro analisi in laboratorio per il controllo della qualità dei vini;

I vini ‘San Caetano’ sono la migliore espressione del Vinho Verde’. In generale essi devono il loro woh  factor  alla generosa operosità dei vignaiuoli del Portogallo e a una ottima campagna di marketing. Negli ultimi anni è senz’altro aumentata l’attenzione  riservata alla  comunicazione del Vinho Verde’ . Ciò  ha senz’altro migliorato la sua distribuzione commerciale sia su territorio nazionale che internazionale.

Dopo la piacevole conversazione, ci accorgiamo che è ora di lasciare il ristorante e dirigerci verso Porto , dove alloggio per qualche giorno per proseguire il giro in cantina.

Metier Boutique Hotel Porto
‘Metier Boutique Hotel’, Porto

Da Porto alla barriccaia di ‘Quinta de Torre’ 

Con il fuoristrada di Andrè  raggiungiamo il mio  ‘Métier  Boutique hotel’ a Porto . Un albergo pieno di charme , che con tutte le sue comodità allieta il mio sonno fino alla sveglia dell’indomani.

Il tenue sfarzo del ‘Métier  Boutique hotel’ mi coccola dal bianco candido delle lenzuola e degli asciugamani profumati alla ricca colazione della hall. I banconi del bar sono pieni di ogni delizia: spremuta di arance, dolci appena sfornati, burro, marmellate di more, miele e frutta.

Mi ricarico con un caffè nero bollente. Andrè viene a prendermi per raggiungere la barriccaia di ‘Quinta de Torre’ , dove Andrè  lavora senza sosta per garantire l’alto standard dei suoi vini.

Davanti le vasche d’acciaio , tutte sigillate con le sigle delle varie annate, comprendo che trasformare l’uva in vino è un miracolo. Essendo tutto ciò non solo fonte di rendita, ma soprattutto di soddisfazione personale. Ci sono spazi molto grandi e moderni nella barriccaia, pieni di attrezzature all’avanguardia per conferire pregio al bene finale.

Sala degustazione della cantina ‘Quinta de Torre’

Senza dubbio il vero spettacolo della cantina  ‘Quinta de Torre’ è la sua sala degustazione . Questa  si affaccia sui poggi di Marco de Canaveses ed è tutta a vetri.  Nelle grandi vetrate si riflettono le sagome dell’erba esterna, che si confondono con il grigio di una fitta nebbiolina improvvisa che disturba la visuale.

Gli arredamenti sono essenziali e di pregio. Un tavolo cerimoniale e una credenza antica piena di medaglie e riconoscimenti vari per il vino , fanno bella mostra attorno a una vecchia Bedford. La visita in cantina termina nel primo pomeriggio. Il sole finalmente torna a splendere.

Porto, il fascino del Portogallo

Dopo aver esplorato la sua cantina Andrè mi accompagna di nuovo a  Porto. Lui va via e io mi perdo nel suo centro storico. Mi ritrovo  nel  leggendario quartiere della ‘Ribiera’  sulle sponde del fiume Duero . Questo luogo incanta qualsiasi visitatore. Ci sono tante casine colorate, sorvegliate da gabbiani, che si librano leggeri nell’aria a qualsiasi ora del giorno.

I pescatori e i commercianti ambulanti della ‘Ribiera’ ti sorridono e si lasciano osservare nel loro affaccendarsi quotidiano. Mi è familiare questa zona . Cerco di uscire fuori dai labirinti delle sue viuzze strette . Ci riesco e  poi mi rilasso nel meraviglioso  ‘Cafe do Cais’ . Questo è un bar molto chic  da cui mi godo la vista su  Vila Nova de Gaia, la zona del liquore porto per intenderci!

Porto

Cena a Porto, il meglio del pesce fresco

La temperatura diventa quasi estiva e mi dirigo verso l’altra parte di Porto. Salgo nel vecchio tram linea 1 che mi consegna letteralmente alle onde di un oceano blu cobalto. Entro al ‘Praia dos Ingleses’ un chiosco vista mare e ci resto fino al tramonto.

Si fanno le sette e risalgo verso la stazione di ‘Sao Bento’, la cui entrata principale è rivestita da oltre ventimila ‘Azulejos’. Queste sono le  tradizionali piastrelle turchine , che raffigurano i principali momenti storici del Portogallo  e dei suoi mezzi di trasporto. Lì trovo Andrè ad aspettarmi.

Non c’è molto traffico e dopo aver parcheggiato Andrè . Ci accomodiamo al ‘Royal 4’ , una deliziosa locanda per gustare il meglio della cucina portoghese. Una cameriera simpatica e sorridente ci serve dei crostini con burro e formaggio. A questi  seguono  : un risotto ai gamberi fumanti ,  del pane fritto con zucchero,  e gelato alla vaniglia.

Si fa tardi. Finita la cena, andiamo via e  Andrè mi riaccompagna al ‘Métier  Boutique hotel’ . Ci salutiamo, sperando di poterci rivedere ancora per collaborare professionalmente sulla promozione del Vinho Verde’ in Italia.

Appena rientro in stanza faccio fatica ad addormentarmi. Penso a tutto quello che di incantevole sto vivendo in  Portogallo Non ho voglia di  riposare ma devo farlo l’indomani si torna a Pisa!

A presto Portogallo!

Sicuramente  ritornerò presto in Portogallo . Per ubriacarmi del suo clima mite, del suo litorale dorato, delle sue sconfinate pianure, dei suoi tesori . E per provare altri  vini nobili, che stanno uscendo a poco a poco dall’ombra. E questo  grazie agli ultimi sforzi governativi regionali. Si sta appunto cercando a più npn posso  di rilanciare un’economia, che  fino a qualche decennio fa era decisamente  in bilico.

Riprendo la mia quotidianità aprendo la porta del mio appartamento a Pisa. Sono nella mia comfort zone , che mi sta subito stretta . Di conseguenza la mia mente è al prossimo obiettivo, quello di animare le notti toscane con il ‘Vinho Verde’. Ma a bloccare tutto c’ è il Covid-19!

 

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Vinho Verde , l’oro verde del Portogallo. Parte prima

Vinho Verde , l’oro verde del Portogallo. Parte prima

“…Sa volare solo chi osa farlo…” 

L. Sepulveda

‘Vinho Verde’, l’oro verde del Portogallo. Parte prima

Il ‘Vinho Verde’ è un vino portoghese prevalentemente bianco. Questo  sta riscuotendo un’enorme popolarità. Perché? Esso è un lusso alla portata di tutti, per la sua delicatezza, eleganza, e  versatilità. Una tipologia di vini adatta a tutti i tipi di piatti e palati.  Da quelli più semplici a quelli più esigenti!

Altro e indiscutibile X factor del  ‘Vinho Verde’  è la sua frizzantezza, derivante in origine dal carbonio naturale dell’uva. Questa però è ultimamente procurata da molti vignaiuoli con l’aggiunta di una lieve dose di anidride carbonica . Ciò si fa per venire incontro al gusto dei consumatori , specie quelli americani! Venite a scoprire il ‘Vinho Verde’  con me!

‘Vinho Verde’ la DOC del Portogallo

Il ‘Vinho Verde’ è una ‘Denominazione di Origine Protetta’, ed è tipico delle sinuose alture del Nord del Portogallo.  Esso trasuda vino dagli albori della viticoltura. Forse il ‘Vinho Verde’  si chiama così per il colore verde dei suoi vigneti . Oppure per le sue uve acerbe , raccolte in anticipo, perché va bevuto giovane.

Come ogni sommelier adoro andare in giro alla ricerca di nettari prelibati.  Tra questi annovero il ‘Vinho Verde’ , un vino fresco, erbaceo, sapido, con un sentore di frutta finale che stupisce.  Come la vita che ti regala sempre qualcosa di magnifico, quando meno te lo aspetti.

Viaggiare per me è una droga da cui non tento neppure di disintossicarmi.  Non perché così si stacco dalla routine, o perché fa tendenza, ma perché mi apre il cuore. Non smetto mai di imparare. Mi  fa infatti vedere le cose e la gente da una prospettiva diversa. Controllo meglio i problemi, me stessa e avverto una pace interiore e con l’universo immensa.

Il mio amore per il Portogallo mi porta alla cantina ‘Quinta de Torre’ di Andrè Amaral 

Il Portogallo non me lo tolgo proprio di dosso. A Pasqua del 2017 atterro per la prima volta a  Lisbona , che mi strega per il suo patrimonio artistico culturale, il calore del suo popolo e l’azzurro del suo oceano.

A Lisbona ci si perde tra i suoi vicoli irti e ciottolati. Lì si respira un passato glorioso fatto di esplorazioni e conquiste. Queste sono cantate nelle languide musiche del  fado , la cui malinconia o saudade si sente nell’aria. Questa musica triste pare manifestarsi al primo chiarore di luna, annidandosi tra i tavoli delle piccole taverne sempre a festa.

Nel 2018 mi dirigo invece ad Algarve, nella splendida Faro, una deliziosa cittadina lusitana, che ipnotizza con le sue falesie grandi  come giganti. Una villaggio di pescatori, che acceca lo sguardo con le sue interminabili distese di sabbia dorata e le sue acque  cristalline.

Per pura coincidenza o destino non lo so,  Andrè Amaral , responsabile di ‘Quinta de Torre’, una delle più prestigiose cantine di ‘Vinho Verde’  del Portogallo, naviga sul mio sito www.WeLoveItaly.eu. Due articoli dedicati a Lisbona e Faro lo incuriosiscono . E così  mi contatta  attraverso i social.

Food Life Style rivista ristoranti stellati
‘Food Life Style’ di Carmela Loragno

‘Vinho Verde’ una scommessa in Italia

Andrè segue assiduamente il mio diario di bordo virtuale, e  questo mio girovagare per posti, e personaggi straordinari . Ci si contatta via etere, e decidiamo di collaborare. L’obiettivo comune è valicare i nostri confini territoriali.  Io da reporter del vino  in Portogallo, e lui da esportatore del suo Vinho Verde nel nostro bel paese!

Mi rendo conto che si fa sul serio, quando Andrè mi spedisce a Pisa dei campioni dei suoi vini etichettati ‘San Caetano’ . Questi sono chiamati così in onore di una cappella all’interno del suo wine relais . Mi innamoro inevitabilmente di ognuna delle sei bottiglie di ‘Vinho Verde’. Perché penso potrebbero funzionare sia in Toscana che in Puglia!

Inizia la partita! 

Queste due regioni infatti sono per lo più vocate ai rossi. E penso che  i vini  ‘San Caetano’  potrebbero fare gola ai ristoratori delle coste tirreniche e adriatiche. Perchè? Perchè  queste bollicine sono esotiche, di alto livello, e  hanno ottimo rapporto qualità prezzo. Non male!

Sulla base del ragionamento su fatto, ho provato alla fine a lanciare il ‘‘Vinho Verde’  al Centro Sud. Ed ecco che in Toscana mi avvalgo dell’aiuto di Andrea Baldeschi .  Nel suo ristorante ‘Nautilus’ a Tirrenia comincio a organizzare delle cene con i vini  ‘San Caetano’ .  Questi sono perfetti per esaltare il gusto di ogni tipo di piatto leggero, di terra o di mare che sia. Ed è un successo!

Per la Puglia mi rivolgo invece a Orazio Sinigallia, un eclettico commerciante che promuove i vini  ‘San Caetano’ a Bari. Per merito di   Orazio  mi ritrovo poi a conoscere  Carmela Loragno, direttrice di  Food Life Style. Questa è una rivista stellata sulla gastronomia italiana. E per questa  scrivo una pagina tutta dedicata al ‘Vinho Verde’  e ai vini di  ‘San Caetano’ . Da energia si passa ad altra energia, e si finisce per  creare solamente good wibes!

Da Bruxelles a Marco de Canaveses, presso la cantina ‘Quinta de Torre’

Da settembre a dicembre 2019 sono stata impegnata a promuovere i vini ‘San Caetano’ per come su vi ho detto.  La richiesta di questi vini portoghesi è stata molto alta. Proprio come mi aspettavo. Poichè questi nettari bianchi non hanno assolutamente nulla da invidiare a un Riesling o a uno Chablis,  E per di più  il loro costo è decisamente più contenuto.

Il motivo dell’ accessibilità di questi vini portoghesi è dovuta ai costanti sforzi del Portogallo di competere sul mercato internazionale (soprattutto dopo il disastro della sua recessione economica iniziata negli anni Ottanta, e in parte guarita dagli interventi della ‘Comunità Europea’ ).

Bruxelles 2020

Bruxelles e Lory 

Sulla base dei risultati eccezionali in Italia per la promozione dei suoi vini,  finalmente Andrè mi ospita presso la sua cantina ‘Quinta de Torre’Marco de Canaveses . Il miracolo accade nel 2020. Trascorro Capodanno di quell’anno con la mia amica Lory a Bruxelles. E da qui volo verso il Portogallo per sperimentare con mano la bellezza di quei luoghi lontani.

Vorrei ringraziare  Lory che ha contribuito a questa mia avventura accogliendomi a casa sua a Bruxelles per l’ultimo dell’anno. Questo è anche un modo per esortarvi ad andare in Belgio, perchlé merita davvero. Ecco una lista dei posti da vedere:

 

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