Vinho Verde , l’oro verde del Portogallo. Parte prima

Vinho Verde , l’oro verde del Portogallo. Parte prima

“…Sa volare solo chi osa farlo…” 

L. Sepulveda

‘Vinho Verde’, l’oro verde del Portogallo. Parte prima

Il ‘Vinho Verde’ è un vino portoghese prevalentemente bianco. Questo  sta riscuotendo un’enorme popolarità. Perché? Esso è un lusso alla portata di tutti, per la sua delicatezza, eleganza, e  versatilità. Una tipologia di vini adatta a tutti i tipi di piatti e palati.  Da quelli più semplici a quelli più esigenti!

Altro e indiscutibile X factor del  ‘Vinho Verde’  è la sua frizzantezza, derivante in origine dal carbonio naturale dell’uva. Questa però è ultimamente procurata da molti vignaiuoli con l’aggiunta di una lieve dose di anidride carbonica . Ciò si fa per venire incontro al gusto dei consumatori , specie quelli americani! Venite a scoprire il ‘Vinho Verde’  con me!

‘Vinho Verde’ la DOC del Portogallo

Il ‘Vinho Verde’ è una ‘Denominazione di Origine Protetta’, ed è tipico delle sinuose alture del Nord del Portogallo.  Esso trasuda vino dagli albori della viticoltura. Forse il ‘Vinho Verde’  si chiama così per il colore verde dei suoi vigneti . Oppure per le sue uve acerbe , raccolte in anticipo, perché va bevuto giovane.

Come ogni sommelier adoro andare in giro alla ricerca di nettari prelibati.  Tra questi annovero il ‘Vinho Verde’ , un vino fresco, erbaceo, sapido, con un sentore di frutta finale che stupisce.  Come la vita che ti regala sempre qualcosa di magnifico, quando meno te lo aspetti.

Viaggiare per me è una droga da cui non tento neppure di disintossicarmi.  Non perché così si stacco dalla routine, o perché fa tendenza, ma perché mi apre il cuore. Non smetto mai di imparare. Mi  fa infatti vedere le cose e la gente da una prospettiva diversa. Controllo meglio i problemi, me stessa e avverto una pace interiore e con l’universo immensa.

Il mio amore per il Portogallo mi porta alla cantina ‘Quinta de Torre’ di Andrè Amaral 

Il Portogallo non me lo tolgo proprio di dosso. A Pasqua del 2017 atterro per la prima volta a  Lisbona , che mi strega per il suo patrimonio artistico culturale, il calore del suo popolo e l’azzurro del suo oceano.

A Lisbona ci si perde tra i suoi vicoli irti e ciottolati. Lì si respira un passato glorioso fatto di esplorazioni e conquiste. Queste sono cantate nelle languide musiche del  fado , la cui malinconia o saudade si sente nell’aria. Questa musica triste pare manifestarsi al primo chiarore di luna, annidandosi tra i tavoli delle piccole taverne sempre a festa.

Nel 2018 mi dirigo invece ad Algarve, nella splendida Faro, una deliziosa cittadina lusitana, che ipnotizza con le sue falesie grandi  come giganti. Una villaggio di pescatori, che acceca lo sguardo con le sue interminabili distese di sabbia dorata e le sue acque  cristalline.

Per pura coincidenza o destino non lo so,  Andrè Amaral , responsabile di ‘Quinta de Torre’, una delle più prestigiose cantine di ‘Vinho Verde’  del Portogallo, naviga sul mio sito www.WeLoveItaly.eu. Due articoli dedicati a Lisbona e Faro lo incuriosiscono . E così  mi contatta  attraverso i social.

Food Life Style rivista ristoranti stellati
‘Food Life Style’ di Carmela Loragno

‘Vinho Verde’ una scommessa in Italia

Andrè segue assiduamente il mio diario di bordo virtuale, e  questo mio girovagare per posti, e personaggi straordinari . Ci si contatta via etere, e decidiamo di collaborare. L’obiettivo comune è valicare i nostri confini territoriali.  Io da reporter del vino  in Portogallo, e lui da esportatore del suo Vinho Verde nel nostro bel paese!

Mi rendo conto che si fa sul serio, quando Andrè mi spedisce a Pisa dei campioni dei suoi vini etichettati ‘San Caetano’ . Questi sono chiamati così in onore di una cappella all’interno del suo wine relais . Mi innamoro inevitabilmente di ognuna delle sei bottiglie di ‘Vinho Verde’. Perché penso potrebbero funzionare sia in Toscana che in Puglia!

Inizia la partita! 

Queste due regioni infatti sono per lo più vocate ai rossi. E penso che  i vini  ‘San Caetano’  potrebbero fare gola ai ristoratori delle coste tirreniche e adriatiche. Perchè? Perchè  queste bollicine sono esotiche, di alto livello, e  hanno ottimo rapporto qualità prezzo. Non male!

Sulla base del ragionamento su fatto, ho provato alla fine a lanciare il ‘‘Vinho Verde’  al Centro Sud. Ed ecco che in Toscana mi avvalgo dell’aiuto di Andrea Baldeschi .  Nel suo ristorante ‘Nautilus’ a Tirrenia comincio a organizzare delle cene con i vini  ‘San Caetano’ .  Questi sono perfetti per esaltare il gusto di ogni tipo di piatto leggero, di terra o di mare che sia. Ed è un successo!

Per la Puglia mi rivolgo invece a Orazio Sinigallia, un eclettico commerciante che promuove i vini  ‘San Caetano’ a Bari. Per merito di   Orazio  mi ritrovo poi a conoscere  Carmela Loragno, direttrice di  Food Life Style. Questa è una rivista stellata sulla gastronomia italiana. E per questa  scrivo una pagina tutta dedicata al ‘Vinho Verde’  e ai vini di  ‘San Caetano’ . Da energia si passa ad altra energia, e si finisce per  creare solamente good wibes!

Da Bruxelles a Marco de Canaveses, presso la cantina ‘Quinta de Torre’

Da settembre a dicembre 2019 sono stata impegnata a promuovere i vini ‘San Caetano’ per come su vi ho detto.  La richiesta di questi vini portoghesi è stata molto alta. Proprio come mi aspettavo. Poichè questi nettari bianchi non hanno assolutamente nulla da invidiare a un Riesling o a uno Chablis,  E per di più  il loro costo è decisamente più contenuto.

Il motivo dell’ accessibilità di questi vini portoghesi è dovuta ai costanti sforzi del Portogallo di competere sul mercato internazionale (soprattutto dopo il disastro della sua recessione economica iniziata negli anni Ottanta, e in parte guarita dagli interventi della ‘Comunità Europea’ ).

Bruxelles 2020

Bruxelles e Lory 

Sulla base dei risultati eccezionali in Italia per la promozione dei suoi vini,  finalmente Andrè mi ospita presso la sua cantina ‘Quinta de Torre’Marco de Canaveses . Il miracolo accade nel 2020. Trascorro Capodanno di quell’anno con la mia amica Lory a Bruxelles. E da qui volo verso il Portogallo per sperimentare con mano la bellezza di quei luoghi lontani.

Vorrei ringraziare  Lory che ha contribuito a questa mia avventura accogliendomi a casa sua a Bruxelles per l’ultimo dell’anno. Questo è anche un modo per esortarvi ad andare in Belgio, perchlé merita davvero. Ecco una lista dei posti da vedere:

 

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Nautilus Restaurant, Tirrenia: Renato Keber incontro con il Produttore DiVino

Nautilus Restaurant, Tirrenia: Renato Keber incontro con il Produttore DiVino

Al “Nautilus”di  Tirrenia, Pisa

Appuntamento ormai immancabile quello del  giovedì sera con Andrea Baldeschi, esperto Sommelier AIS, che nel suo “Nautilus”, elegante ristorante a Tirrenia, intrattiene i suoi ospiti con una cena a tema.  Trovo questa iniziativa geniale.  Senza andare troppo lontano , direttamente a Pisa , ogni settimana  ho la possibilità di divertirmi, fare nuove amicizie, mangiare e bere di qualità, scoprire bottiglie importanti e grandi nomi della produzione vitivinicola italiana.

Andrea è un appassionato di Enogastronomia e lo scorso Aprile ha fatto il grande passo di mettersi in proprio, dopo una lunga  esperienza  di lavoro in  bar e catering. Così a Tirrenia, una delle località balneari più affascinanti della Toscana, nasce il “Nautilus”. Si tratta  di un piccolo ristorante raffinato, che racchiude tante innovazioni, a partire dalla cucina, non nascosta da muri e porte, ma a vista per permettere ai clienti di scrutare tra i vetri i cuochi all’opera. Andrea, affiancato da due chef professionisti nonostante la giovane età , ha scommesso sulla sua Passione per il Cibo e il Vino. Ha  iniziato un’avventura, puntando soprattutto sulla ricercatezza dei piatti: pranzi, cene e apericene, primi, secondi, pesce e  carne,  tutto preparato al momento con prodotti locali, toscani e sempre freschi. E le soddisfazioni non mancano! Andrea  ha già una sua  clientela fissa e l’affetto di tanti, me compresa, perché  oltre a essere un ristoratore esperto, è  soprattutto  un gran padrone di casa. Andrea ti accoglie sempre con un grande sorriso, ti  fa sentire come in famiglia, e ti fa venire voglia di ritornare.  Non  ti stanchi mai di ascoltare  i suoi  aneddoti sui suoi giri per le cantine Italiane. Da Nord a Sud Andrea esplora lo stivale per collezionare Vini d’Autore, tutti gelosamente esposti nella cantina del suo “Nautilus”. In questo prezioso scrigno divino scintillano le etichette di Renato Keber, Winemaker Friulano, protagonista indiscusso di questa indimenticabile serata. 

L’Azienda Renato Keber.

Renato Keber è un  enologo , un numero uno tra i Produttori di Vini Friulani,  che ha dedicato la sua vita alla propria famiglia e  alla sua Azienda Vinicola .  

L’ Azienda Keber si trova in Friuli Venezia Giulia,  una  terra di grandi vini, e precisamente a Zegla, a nord  di  Cormons, sul Collio, ai confini con la Slovenia. Le colline di Zegla sono un territorio meraviglioso dal punto di vista panoramico, e ideale per la viticoltura di qualità. Le colline  godono di un microclima eccezionale, grazie all’esposizione favorevole e ad un’escursione termica ideale. Il resto lo fa il terreno: le marne arenarie del periodo Medio Eocenico  (ponka) , che in questa zona conferiscono ai vini eleganza e longevità.  Renato Keber produce vino in questa zona  da quattro generazioni  dal lontano 1900.  La storia di famiglie contadine attaccate al loro lavoro, al proprio territorio, per cui l’allevamento di bestiame, e le coltivazioni agricole, la viticoltura, sono state da sempre le principali attività di sostentamento.  
L’Azienda Keber si estende per  15 ettari terrazzati , impianti fitti, allevati con sistema Gujot11  a Zegla, 2  a Cormons e 2 al confine di Plessiva. Vengono prodotte dalle 60 mila alle 70 mila bottiglie. Essa punta in prevalenza sui bianchi, non solamente  gli  autoctoni Friulano e Ribolla Gialla, ma anche gli internazionali Pinot Bianco, Pinot Grigio, e Chardonnay. Non mancano le varietà a bacca rossa: Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon. L’ Azienda Keber si è oggi evoluta, adattandosi alle esigenze di utilizzare macchinari più moderni e complessi, senza rinunciare alla qualità del lavoro in vigna ed in cantina, che ha sempre contraddistinto i vini di Renato Keber.

A Tavola con Keber!

La Cena Degustazione al “Nautilus” con i Vini Bianchi e Rossi di Renato Keber, sapientemente abbinati con invitanti portate di pesce e carne, mi portano direttamente in Friuli Venezia Giulia, e vengono fuori i ricordi di questo posto straordinario dove sono stata un paio di anni fa.

Ecco un  viaggio enogastronomico nell’estremo Nord-Est della nostra Penisola attraverso il menù proposto dal “Nautilus” questa sera a cena:

La regia “culinaria” di Andrea e l’ingresso in scena dei Vini di Renato Keber sono un film da oscar. Il premio è per loro l’attenzione quasi sacra di noi commensali. C’è silenzio, parlano Andrea Baldeschi e Renato Keber, che regalano il meglio della Cucina Toscana e della Tradizione Vinicola Friulana, abilmente intrecciati e spiegati in ogni minimo particolare. Ed è questo il momento più bello di questo incontro con il produttore friulano. Siamo tutti incuriositi e rapiti dalle storie di Renato Keber sulla produzione dei suoi vini, che, tra una domanda e l’altra, degustiamo e comprendiamo meglio. I vini di Renato Keber non sono vini modaioli, ma di nicchia. Sono  fini , minerali, intriganti, ma anche molto complessi. Non sono vini facili e immediati, di quelli che ti seducono con poco,  per poi farsi dimenticare. I vini di Renato Keber hanno bisogno di un po’ di tempo per aprirsi, farsi conoscere, un po’ forse come gli stessi friulani, di quelli che all’inizio possono sembrare un po’ alteri, ma poi,  ti danno l’anima . Ciò che mi ha colpito di Renato Keber è la sua personalità, che ti coinvolge piano piano con gentilezza, con riservatezza. Scambiando due chiacchiere con Renato Keber capisci subito che è un uomo genuino, serio, che porta avanti i suoi ideali e con successo, senza gridarlo al mondo. E questo è tanto chiaro quanto il tono della sua voce, che diventa più penetrante, quando durante la serata ci fornisce l’anteprima del suo prossimo traguardo in viticultura, il “Progetto Cru di Zegla”. Renato Keber ha  deciso di creare un Cru seguendo un disciplinare ben preciso:  

E noi aspettiamo che questo sogno si realizzi, perché esiste vento favorevole solo per chi sa cosa vuole, e Renato Keber arriverà presto al suo porto, spinto dalla passione per il suo lavoro, per il vino e per il suo territorio, il   Friuli Venezia Giulia. Renato Keber ama ciò che fa e non lascia nulla al caso, come alcune delle etichette delle sue migliori bottiglie affidate a un artista veneto Maurizio Armellin, che cura anche l’immagine del ristorante stellato “La Madia”, di Pino Cuttaia a Licata, mia bella città natale in Sicilia. Come è piccolo il mondo! Non finisce qui il legame tra Arte e Vino. Renato Keber è tra coloro che finanziano il film del 2013  “Zoran, il mio nipote scemo”, del suo amico regista goriziano Matteo Oleotto. Un film che ha ricevuto vari riconoscimenti  come quello avuto alla 70° Mostra Cinema di Venezia, perché in modo semplice e diretto parla del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia e del rapporto viscerale di questa gente con la terra e il vino! Nel film Paolo Bressan, quarant’anni, inaffidabile e dedito al piacere del buon vino, vive in un piccolo paesino vicino a Gorizia. Trascina le sue giornate nell’osteria del paese, l’”osmiza” ,che nella cultura rurale friulana e slovena è il luogo principale di aggregazione, più del bar, perché somiglia a una casa. Paolo si ostina in un infantile stalking ai danni dell’ex-moglie Stefania. Un giorno muore una sua vecchia zia, unica tutrice di Zoran, quindicenne un po’ strambo, nato e cresciuto tra le montagne della Slovenia, e a Paolo spetta il compito di supplire all’anziana signora. Prendendosi cura del ragazzo, Paolo ne scoprirà una abilità singolare: è un vero fenomeno a lanciare le freccette. Questa per Paolo è l’occasione tanto attesa per prendersi una rivincita nei confronti del mondo.

Il  vino di Renato Keber è un ottimo motivo per ritornare in Friuli, una terra magica, che anche se a  volte è dimenticata dai consueti itinerari turistici, è molto ricca di cose da scoprire. Storia, Arte, Cultura, e paesaggi diversi e mozzafiato, splendide città e borghi gioiello. Il Friuli Venezia Giulia ha tantissimi luoghi inaspettati e vale la pena andare alla ricerca di questi tesori che non hanno nulla da invidiare al resto del nostro Belpaese, così come i vini di Renato Keber. E se non sapete dove pernottare, Renato Keber ha pensato anche a questo: l’ ”Agriturismo Zegla” , situato proprio nel cuore dei vigneti dell’azienda. 

 Renato Keber, vi aspetta !

Enjoy it!

Stefania

Who is Roberto Cipresso?

Who is Roberto Cipresso?

If you want to thrill someone,  first try to feel  the same emotions you desire to awake…” .

R. Cipresso.

Roberto Cipresso, international winemaker of Montalcino

Scanning across the bookshelves in my flat, it dawns on me that my collection falls into three categories: wine, food and  travel! The three passions that form the  main plot of  Wine, the secret Novel , a book written by Roberto Cipresso. Roberto Cipresso presented his  outstanding work at ‘Nautilius, an elegant restaurant by the sea and close to  Pisa .

It was an unforgettable event  that allowed me  to meet  one of the most important winemaker in  Italy, Roberto Cipresso . He is a special person, as well as a great wine entrepreneur.  From his base in Montalcino, Tuscany, he has changed winemaking worldwide. How?  Read his incredible story, and you will find the answer!

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‘Wine the Secret Novel’ , a novel by Roberto Cipresso

Andrea Baldeschi , the owner of the ‘Nautiliusrestaurant,  hosted that memorable dinner in honour of  Roberto Cipresso.  A crowd of people were waiting to hear the famous vigneron speak about his life and his professional achievements.

First of all, Roberto Cipresso greeted us all with a big smile and then went on to introduce  ‘Wine, the Secret Novel‘  , one of  the three books he has written about wine.  It is an attempt to give a general outline of the history of wine.  Wine has rolled its barrel from the shores of the  Black Sea to the mountains of the Andes, following humans and their dreams. His book goes back through time  retracing the grape’s conquest of the world, stopping in each winemaking country, from the oldest to the most recent,  discovering wines past and present, while also looking to the future.

3 tops wines of Roberto Cipresso 

That evening at the ‘Nautiliusrestaurant there was also a fantastic wine tasting, including some of the best wines of Roberto Cipresso :

    • ‘Punto Bianco Toscana IGT :  This is a white wine made from Vermentino and Verdicchio. These grapes are the most representative of Italy, being cultivated in the region of the  the 43rd Parallel. This is  an imaginary line, which  traces through all the places that have given origin to viticulture throughout the world from Europe to the New World. The wine had a dry and even astringent taste , with a  contrasting rich coconut aroma, giving a nice round feel in the mouth, and a long-lasting finish.  It was paired with a delicious tuna pasta;
    • ‘Pi Greco Toscana IGT ‘ : This is a red wine made of 100%  Sangiovese   . It  offers primary flavours of tart cherry, red plum, strawberry, and fig, with subtle notes of roasted pepper, leather, and clay.  In its nose offers aromas of earth and tea leaf.  On the palate it is a full-bodied wine,  displaying a marked acidity, an important tannic structure and a long and intense persistence. It  was paired with a pasta enhanced with wild boar ragù;
    • Quadratura del Cerchio’ : This wine is made from  Sangiovese (60%),  Montepulciano (20%) , and  Sagrantino (20%).  This is Roberto Cipresso‘s first attempt to make the ideal wine and it is his first attempt at wine experimentation. Its grapes are the best in Italy, and above all they grow along  the 43rd  Parallel!  This wine went perfectly with a  dish of (soft) veal and tiny roast potatoes.

Guests enjoyed the pleasant atmosphere of that unforgettable dinner at the ‘Nautilius restaurant, while  Roberto Cipresso was seducing us all with his beautiful spell.  Here  are some important acts about his life  and professional background.

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Who is Roberto Cipresso? 

I felt the power of Roberto‘s personality,  while he was presenting his book that evening at the ‘Nautilius restaurant! Roberto Cipresso is an oenologist, an international  winemaker, and writer. Without any doubt he is also a visionary leader . His way of  life makes him stand out from the rest of the crowd as regards the field of wine.

He can imagine things that others cannot imagine and sees the whole  landscape of winemaking as a big picture,  and not a single step. He is present and focused. You can connect with him, when  he talks about what he has in mind, or  when he teaches you something about wine,  or when he tells you about his travel, his previous job experiences, and his life!

The story of Roberto Cipresso 

Roberto Cipresso was born in  Bassano del Grappa (Veneto) in 1963 . Initially his first love was the mountains. He studied agriculture and received a master’s degree in viticulture in Padua, Northern Italy only out of necessity.  He thought  that skiing and climbing would  be his future,  though a terrible accident caused him to  change his ideas.

In order to study with Professor Attilio Scienza, a respected Italian scientist in the field of vine, in 1987 Roberto moved to Montalcino  . Forgetting that tragic episode,  he fell in love with the world of the wine,  thus  starting his winemaking career at three outstanding estates in Tuscany :

Mountains have played a large role in the life of  Roberto Cipresso.  In fact, he learnt how to survive and how to know  his limits! At the same time he improved his skill in observing nature, developing an extraordinary knowledge  of the vineyards of Tuscany in order to create wine.

He  learnt a lot about wine during his younger years in Montalcino , from the planting of grapes to how  the wine was bottled. It was the most challenging and formative step of his fantastic life’s work with wine.

The goals of Roberto Cipresso

Roberto Cipresso soon gained success, being invited to advise Italian producers  as well as wineries around the world, including those in South America (‘Achaval-Ferrer Winery’,  Argentina). Travelling helped  Roberto Cipresso open his mind. He experienced different realities of wine ,  observing wine from a different angle,  and eventually was ready to work as a wine consultant !

The opportunities Roberto Cipresso had to put his professional skills and ideas  as regards wine into practice are exemplified by  four of his major projects:

  1. ‘Fattoria La Fiorita’In 1992 together with two popular partners, he founded this boutique winery in Castelnuovo dell’Abate, near Montalcino , which is still running. This boutique winery produced the iconic Brunello , gaining  numerous prestigious awards, including Parker points of 99, 98 and 97; 
  2. Winemaking project’: In 1999 at the behest of wine industry professionals he created a team of qualified consultants in the field of agronomy and oenology  in collaboration with his brother Gianfranco, and his friend Santiago Achaval, who is the founder of  the stunning ‘Matervini winery’ in Argentina ;
  3. ‘Wine Circus’: In 2001 he created this big  wine lab  in Montalcino  , where ideas and projects are shared with wine experts and universities   in order to solve  problems  regarding the winemaking process;
  4. ‘Poggio al Sole’: In 1990 he crafted this modern five starred wine relais , which is situated between Siena and Florence.  Here  Roberto Cipresso  planted his precious grapes of   Brunello   , which are used in  the making of the  best labels of his red wines.
The wine hits parade of Roberto Cipresso 

Recalling the most important enterprising ventures of Roberto Cipresso together with his lifetime achievements awards in terms of wine and food  culture, means understanding his complex and sensitive soul: 

The 3 books about wine written by Roberto Cipresso

The list here above would already be too long, taking into account that  Roberto often gave  lectures and speeches at wine schools and important universities in the world ! Already famous for his achievements in Italy and Argentina,  Roberto  rapidly obtained recognition in Europe and North America as one of the world’s elite winemakers.

Roberto is a creative and multitalented man. Along with the benefits of his many abilities and passions, there is his love for writing, represented by  another three books he has written about wine and its mystery, published between  2006 and 2009::

The ‘Cipresso 43rd project’. How to  make the wine of the future!

Without any doubt, Roberto Cipresso  is a  charismatic, brilliant and enthusiastic wine entrepreneur! He still continues on his incredible adventure in his inspiring  wine experiment entitled ‘Cipresso 43 rd project’. According to Roberto Cipresso, rules are important  in producing a perfect wine,  though they cannot stop evolution. We should consider rules as a point of departure, not as a point of arrival!

Bearing this in mind, Roberto  started his revolution in the world of wine, thereby provoking scandal! He went beyond the traditional concept of terroir, which was not identified as such as being in a specific area of the world, though within the same horizon!

The theory of the 43rd Parallel 

According to Roberto’s recent research this horizon is  the 43rd Parallel, a magical  line containing singular physical and spiritual features regarding wine production,  situated halfway between the Equator and the North Pole.  This parallel runs through central and florid places, which have shaped the main grapes and phases in the evolution of vine culture from Mesopotamia to the USA:

‘The Cipresso 43 rd project is an attempt to create an oenological itinerary using only grapes grown at a Northern latitude of 43rd degrees.  It could be considered an attempt to make the wine of the future.

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The X-factor of Roberto Cipresso

The life of Roberto Cipresso is about striving for excellence and harmony  not only in wine,  though  also in life.  Roberto doesn’t  limit himself only to his own thoughts and ideas. When you talk to him, he listens to whatever you have to say  attentively. He  encourages you to be as creative as possible and never to be afraid of presenting your own point of view!

Roberto  explained to me  the big picture of  his vision of wine and how to live  in this world. His  work is an essential part of his existence. It is not only about running a laboratory or doing analysis, it is mainly about being part of making something amazing. It  is by combining science, creativity and love, that you keep things interesting, and it is a great industry to be involved with as well. Roberto Cipresso  experiments with unconventional colors to find inspiration for his next masterpiece, that is still to come! I’m looking forward to it!

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