Cantina Ribote, Dogliani. Prima Parte

Cantina Ribote, Dogliani. Prima Parte

“..Ci sono dei momenti significativi nella vita di ognuno di noi che possono ispirare la letteratura. Questo è ciò su cui si dovrebbe scrivere… ” 

R. Carver

‘Cantina Ribote’, Dogliani. Prima Parte

Fabrizio Porro , proprietario della ‘Cantina Ribote’,  viene a prendermi alla stazione di Savona in un pomeriggio afoso di Luglio. Nonostante un evidente male alla gamba, che lo fa faticare a camminare,  Fabrizio  mi accoglie con un sorriso smagliante. Si rompe subito il ghiaccio con una stretta forte di mano. Il suo benvenuto è meraviglioso!

Fabrizio  e io saliamo sul suo fuoristrada. Il caldo è davvero insopportabile, per cui si pompa a manetta  l’aria condizionata . Durante il tragitto intravedo dai finestrini le acque cristalline di Savona. Quest’ultima è una deliziosa località ligure, che per Fabrizio  rappresenta il rifugio estivo per eccellenza. Qui scappa  quando possibile con la sua compagna Monica  Virgilio, brillante manager  del laboratorio estetico ‘Essenza .

Piemonte e il mare della Liguria

Fabrizio  seguita a descrivere con orgoglio confinanti borghi liguri di  Bergeggi, Noli, Varigotti e Finale Ligure .  Intanto non riesco a credere che a breve sarò nelle Langhe , precisamente a Dogliani, dove risiede la sua  ‘Cantina Ribote’

Sto per vivere  l’esperienza di un altro nuovo ed avvincente wine reporting firmato Roberto Cipresso, enologo di fama internazionale con base a MontalcinoRoberto Cipresso è consulente e  soprattutto ‘nume tutelare’ della ‘Cantina Ribote’ Mi auguro che il mio racconto possa essere all’altezza di farvi provare  le stesse emozioni che Fabrizio  mi ha suscitato con questo pellegrinaggio divino  in  Piemonte .

Le Langhe, rotolare verso Nord fra paesaggi mozzafiato e tesori da scoprire

Lungo il percorso in macchina intravedo la maestosità delle Langhe, un fazzoletto di terra tutto prevalentemente collinare del basso Piemonte . Questo è compreso tra la provincia di Cuneo e quella di Asti  . Inoltre è suddiviso in Alta Langa (fino a 896 m.) e Bassa Langa (con quote genericamente inferiori ai 600 m.).

Un alone di mistero avvolge l’etimologia del termine Langhe,  che deriverebbe o da  ‘langenses’ ,  cioè gli antichi popoli liguri che qui si insediarono. Oppure si riferirebbe al latino ‘linguae’, in riferimento alla forma di morbide lingue dei dolci pendii stretti , che caratterizzano questa oasi verde del settentrione d’Italia.

Conformazione delle Langhe

L’intero comprensorio , a esclusione della Langa Astigiana (con un picco di 851 m. in prossimità di Seròle, Asti,) è grande quanto la Maremma in Toscana , e si snoda per 120 mila ettari . Esso è attraversato dai fiumi TànaroBelboBòrmida di Millesimo e Bòrmida di Spigno , ed è confinante con l’Astesana, il Monferrato e il Roero.

Qui prima c’era il mare Padano, che poi è sparito durante il Quaternario. I sollevamenti terrestri , dovuti alle spinte del continente Africano, hanno generato queste floride e spettacolari dorsali appenniniche. Queste oggi sono infatti ricoperte di strati sovrapposti di gessi, calcari, e sabbie, in cui si trovano facilmente conchiglie marine, frammenti di fossili, scheletri di pesce e alghe.

Cantina Ribote, Fabrizio Porro, Dogliani. Langhe
‘Cantina Ribote’, Fabrizio Porro, Dogliani. Langhe

‘Cantina Ribote’, Fabrizio Porro. Le Langhe. Non solo Barolo!

Fabrizio  e io arriviamo nella Valle del Belbo a  Montezemolo, la porta delle Langhe, che è molto rinomata per le 22 specie rare di orchidee. Ci fermiamo per prendere un po’ d’aria. Lo sguardo sconfina in un vasto prato verdeggiante puntellato da papaveri e fiori di campo, che poggiano i loro petali su covoni di paglia.

Fabrizio  comincia ad accennarmi a qualcosa di sé e della sua attività vitivinicola presso la sua ‘Cantina Ribote’ . Insieme al papà Bruno, lui  cura di preciso  l’aspetto enologico . Invece il compito dell’ospitalità è affidato alla mamma Irma . Infine la gestione commerciale e la comunicazione aziendale  alla sorella Cristina .

Il segreto del successo della ‘Cantina Ribote’

Così come un gran pittore crea un capolavoro con pennelli e tavolozza di colori, allo stesso modo Fabrizio  dipinge con parole precise e ricche di particolari questi luoghi. Questo sono per  lui sacri, perché sono quelli dell’infanzia. Quelli dove risiede davvero  la sua felicità fatta di: amore per la sua famiglia, il suo territorio e il suo vino.

Tre fattori essenziali questi ultimi che spiegano chiaramente il successo della ‘Cantina Ribote’,  che da cinque generazioni sono il simbolo dell’eccellenza della Dogliani DOCG. Questa è una  denominazione di origine riservata dal 2005 ai vini ‘Dogliani’ e ‘Dogliani superiore’ , prodotti dal vitigno Dolcetto in purezza.

Il Dolcetto di Dogliani

 ‘Cantina Ribote’  è operativa dal 1980, quando era ancora una minuscola cascina nelle vicinanze della località San Luigi.  Essa attualmente è senza dubbio il  crù del Dogliani DOCG , le cui altre sottozone sono:

Proprio in quest’ area Fabrizio coltiva 35 ettari di terreni distribuiti su colline esposte a Sud Ovest . Questi  sfiorano un’altitudine tra i 200 e i 600 m.  La presenza di argilla e calcare favorisce il fiorire dei pregiatissimi  DolcettoBarbera, Nebbiolo e Chardonnay.

Questi sono i  vitigni principe da cui derivano i loro rossi e bianchi. Si tratta di  piante di vite di 20-60 anni d’età con sistema di allevamento a guyot . Chiaramente la coltura è  rigorosamente biologica,  a partire dalla lotta contro la Tignola che aggredisce il Barbera attraverso la confusione sessuale.

La lista di accorgimenti ed espedienti per garantire l’integrità dei vini sarebbe davvero troppo lunga.  Perché operata da circa un secolo, grazie a una combinazione di sapere antico e tecnologie all’avanguardia. Tutto ciò  caratterizza il modus operandi della ‘Cantina Ribote’  in fatto di vino.

Fabrizio Porro, un viaggio nelle Langhe
Un itinerario di gioielli preziosi nelle Langhe

Rimontiamo nella Rav 4 verso la Valle del Tanaro delimitata dalle Alpi Marittime, e ci ritroviamo esattamente a:

Altre tappe che raggiungiamo  con Fabrizio  sono:

Si respira un passato nordico e misterioso nelle Langhe, crocevia di molti popoli stranieri, che la invasero perché attratti dalle sue risorse, e che la sfruttarono fino all’osso.  Dagli originari Celti e Liguri ai Romani e i Carolingi nel Medioevo.

Poi si passò dalla ripresa con i ‘Duca di Savoia’ nel ‘700  alla miseria e al degrado durante la Seconda Guerra Mondiale ( divenendo teatro della lotta di Resistenza, descritta nei romanzi dell’albese Beppe Fenoglio).

Da allora in poi, nell’arco di appena venti anni, le   Langhe  furono improvvisamente segnate da rapida e proficua  rivoluzione industriale , specie nel settore agroalimentare  , basti pensare al colosso  ‘Nutella’  di Michele Ferrero !

I tesori delle langhe: vino, nocciole e tartufi

Verso la seconda metà del Novecento ci fu una rapida urbanizzazione a scapito di un rapido spopolamento delle campagne. Accadde che  i contadini operai, stanchi delle fatiche e avidi di rendite più sicure e redditizie, sacrificarono presto le varietà colturali per le monoculture. Alcune di queste segnarono la fortuna dell’economia del Piemonte e del nostro bel paese. Cioè mi sto riferendo a :

Negli  anni Novanta tutta  questa ricchezza crebbe a dismisura. Attualmente le  Langhe fanno tendenza, e assurgono a un modello di crescita sociale e finanziaria per il nostro paese. Che dire,  una smart country, in cui si  investe nei vari ambiti per migliorare all’insegna di un proficuo vantaggio competitivo.

‘Slow Food’ di Carlo Petrini

Tuttavia, è maturata tra le nuove generazioni di imprenditori piemontesi la consapevolezza della necessità di un benessere, che deve essere gestito con delle politiche sagge all’insegna di uno sviluppo sostenibile.  C’è l’esigenza di garantire un’offerta di produzione che sia in grado di soddisfare ogni domanda senza snaturarsi . Per non ripetere catastrofi come quello del metanolo di Narzole (1986).!

Di conseguenza, si sente la necessità di abbracciare appieno la filosofia di Carlo Petrini , fautore del del fenomeno di ‘slow food’  sbocciato a Bra. Sarebbe  quella che risuona nelle  stesse parole del maestro, ovvero:  “salvaguardare la  biodiversità, perché nulla impatta sull’ecosistema come ciò che mangiamo e beviamo”!

Vini della ‘Cantina Ribote’ . A presto Fabrizio Porro

‘Vini Ribote’   sono green e di alta qualità. Una linea di vini tutta biologica, su cui si interviene solo laddove è estremamente necessario. Essi  sono una prova tangibile , che si può avere forma e contenuto nello stesso prodotto. Preservando parimenti la salute del nostro pianeta. E si spera sia questo il futuro della viticultura nazionale e internazionale.

 Le Langhe sono un quadro che ha i colori del cielo e del vino, dei mattoni e deitajarin’ all’uovo. Non esitate a venire in questo Nirvana, che fa innamorare per le sue bellezze e la gentilezza del suo popolo. E sicuramente programmerò a breve un’altra fuga nelle Langhe. Magari per perdermi nei colori dell’autunno, che è la stagione più indicata per apprezzarne la sua  magica essenza!

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‘Vinoè 2018’ , Florence

‘Vinoè 2018’ , Florence

“One should always be drunk. That’s all that matters…But with what? With wine, with poetry, or with virtue, as you chose. But get drunk.”
Charles Baudelaire

“Vinoè 2018” , a stunning wine exihibition in Florence

“Vinoè 2018” is an event in Florence, which is  dedicated to Italian and international wine wxcellence . Now it is in its third edition and is  organized by FISAR’ (‘Italian Federation of Hotel and Catering Sommeliers’). There are not only exihibitors with their best bottles of white, sparkling, rosé and red wines, but also cooking shows .

15 reasons to go to “Vinoè 2018”,  in Florence

“Vinoè 2018” is a meeting point for wine lovers and expetrs.  It is possible in 3 days  to discover:

  1. 800 wine labels, among the famous and less famous wineries;
  2. 140 tasting counters, chaired by winemakers, providing a special glimpse of  national  and international  wine making tradition;
  3. Wine roducers from all over Italy, from the North to the South; in particular there will be a wide representation of Tuscany with its Brunello di Montalcino. This is a red DOCG Italian wine produced in the vineyards surrounding the town of Montalcino , which is located about 80 km South of Florence in the Tuscany Wine region;
  4. The great  ine excellence from beyond the Alps;
  5. An interesting debate about reduction and replacement of sulphites in wine launched by  Carlos Veloso dos Santos , CEO of “Amorim”
  6. The art of asting chocolate, grapes & distillates with a special workshop presented by Paolo Bini, whois a distillate expert;
  7. The secrets of winemaking in anfora from ancient to modern time with a seminar dedicated on this issue , a meeting whose speaker is the oenologist Francesco Bartoletti;
  8.  The terroir of Burgundy with the vertical tasting of Vosne Romanée Clos des Réas 1er Cru” (Pinot Noir in purity produced between 2011 and 2015);
  9. A masterclass dedicated to champagne vintages led by Cristina Willemsen of  “Fier Ce Fit”;
  10. A vertical tasting of Lauro Costa Toscana IGT Podere la Regola”,  and of Brunello Montalcino Castello Banfi” ;
  11. Food and wine culture of eastern countries, the origins and rituals of  Sakè (a Japanese drink that is made by fermenting rice) told by Giovanni Baldini of “Firenze Sakè” and by Arimitsu Sake Brewery” ;
  12. A professional talk about the physico-chemical composition or the organoleptic  characteristics of the wine by Monica Picchi, teacher at “Agrarian Faculty of the University of Florence”
  13. A journey around the world of the women entrepreneurs in the field of wine making moderated by the sommelier  Genni Setteducati;
  14. Emanuele Costantini, the best FISAR” , who earned a nomination for best sommelier  2018;
  15. Cooking classes with a pool of experts: Michelangelo Masoni, who is  a famous butcher of ViareggioSimone Alessio Sparacino, who is the chef at the starred  “CumQuibus” of San Gimignano; Francesco Secci, who is a member of the “Prato Deak Team”; the partners of ” Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale”, which is an Italian consortium for the protecion of native breeds, such as the Chianina  and the white veal from thecentral Apennines.

8 great Italian vines at “Vinoè 2018” 

“Vinoè 2018” is a really beautiful and inspiring experience. There are lots of visitors and I have the fantastic opportunity to taste high quality wine such as:
  1. “Tintilia (66)”, Claudio Cipressi, Molise;
  2. Bianco di Mariagrazia”,Tenuta Benedetta Etna Bianco,  Sicily;
  3. “Tommaso Stellino”, Sicily;
  4. “Scalunera Etna Bianco”, Torre Mora/Piccini, Sicily/Tuscany;
  5. “Eleuteria”, Nerello Mascalese, Tenuta del Travale, Calabria;
  6. “Barolo”, Bruna Grimaldi, Piedmont;
  7. “Erbaluce”, Cieck, Piedmont;
  8. “Alta Langa”, Borgo Moncalvo, Piedmont.

3 great Italian wineries at “Vinoè 2018” 

Of course there are lot of wineries which deserve lot of attention, but I have selected three of them . They are located in the South of Italy .  The wines ofItaly’s southern wine districts are bold, full-bodied, and satisfying.

Southern Italy has been producing wine for over 4000 years. The wine business here was already booming in 2000 B.C. when the Phoenicians arrived. The Greeks dubbed southern Italy “The Land of Wine” and the Romans delighted in the wines of the Campania region.

In modern times, however, wine production in southern Italy has languished, and a large portion of wine produced there was sold to France and Germany as a blending wine. All that is changing!

Give a lokk to the rich and fine wine production of these wineries here above which are situated in Molise, Sicily, and Calabria. Have fun!

1. “Claudio Cipressi Winery”, Molise

Claudio Cipressi Winery”, is located in San Felice del Molise, Campobasso. Since 2014 it has become officially certified as organic .  Moliseis a beautiful region with a unique landscape. It is largely uncontaminated and the vineyards have great potential, which is why Claudio Cipressi cultivates 16 hectares with enthusiasm. Claudio Cipressi has reintroduced the Tintilia a native white grape variety.

2. “Tenuta Mora Winery”, Sicily

“Tenuta Mora Winery is owned by the historic Tuscan producer Tenute Piccini”, one of the most popular brand of Chianti, Chianti Classico, and Brunello Wines in Italy and the world. “Tenuta Mora Winery is a boutique winery located on the Etna volcano, a black mountain looking at a blue shining sea, a unique place able to craft hidden wine gems.

The two vineyards of “Tenuta Mora are located at about 650-700m in Contrada Rovittello, in the municipality of Castiglione di Sicilia and Contrada Torre, in the municipality of Linguaglossa. The philosophy of “Tenuta Mora Winery is one grape, one territory. Their main grapes are Nerello Mascalese and Nerello Cappuccio. The average age of vines sits at around 15 years old .

Vineyards on the Etna feature extremely fertile volcanic soils at an altitude of 650-700 meters above sea level (2100-2300 ft), with important temperature variations between day and night considerably influencing the quality of the grapes. Other properties under the Piccini umbrella are Valiano in Chianti ClassicoVilla al Cortille in Montalcino, Tenuta Moraia in the Maremma Toscana, and Regio Cantinain the Aglianico del Vulture DOC zone of Basilicata.  They are passionate about Winemaking!

3. “Tenuta del Travale”, Cosenza

Tenuta del Travale”  is located in Rovito, Cosenza, a thirty minute drive from the spectacular blue sea of the Tyrrhenian coast in Calabria. Calabria is a wine region waiting to be discovered. Calabrian Wine has not received the recognition it deserves, even though the region of Calabria has a very long history of vine cultivation. The territory is gorgeous, but the economic problems of the region have prevented it from achieving its full potential.

A goal that was pursued with determination by the owners of “Tenuta del Travale” , Raffaella Ciardullo and his husband Nicola Piluso. Today they run this stunning  estate revitalising the old territory.  They carry on the intent of defending the ancient Calabrian origin of Nerello Mascalese with one single label “Eleuteria” (there is  some evidence that Nerello Mascalese may be related to Mantonico Bianco, an ancientCalabrian grape). “Tenuta del Travale” covers two hectares of hilly terrain. Founded in 1993, the estate cultivates today only 2 varieties of vines, Nerello Mescalese and Nerello Cappuccio, from which are produced Red Wines with the IGP recognition.

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What is “Vinoè 2018”

“Vinoè 2018”  is not only a sensorial experience. It’s the perfect place where you can understand why the story behind each wine in your glass matters. There’s the value of work according to human passion and effort. An example of authentic life to follow in the caos of these times!

“Vinoè 2018”   is a way to travel in the world of wine, which is one of the best attractive in Florence. The capital of Tuscany  has remarkable wines, most notably the deep red wine Chianti Classico,  which is made with perfect purple Sangiovese grapes grown in the golden sunlight of the Tuscan hills. You’ll also find fine wines like the Brunello di Montalcino, Pomino Vin Santo and other Trebiano white wines, and Moscadello varieties for sweet wines! It takes a long time to speak about wine in Tuscany, so it’s better for you to come and taste them! Have a nice trip!

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Stefania