“Trovo nel popolo napoletano la più geniale e vivace industria,
non per diventare ricchi, ma per vivere senza occupazioni”
J.W. Goethe
‘Via dei Tribunali’, Napoli
Via dei Tribunali’ è il cuore pulsante di Napoli, che si può vivere a pieno solo girandola a piedi. Camminare in questa zona così autentica e verace , vi permetterà di capire la memoria e lo spirito di questa metropoli, che seppure moderna è ricca di tradizione e folklore.
Sono stata a Napoli la prima settimana di Luglio. Così, nonostante l’afa estiva, ho avuto nuovamente modo di perdermi nella bellezza, nella storia, e nel ricco patrimonio artistico ed enogastronomico della capitale partenopea. Ci sono tornata per esplorare meglio ‘Via dei Tribunali’ , andando oltre i classici itinerari di questa parte così sorprendente del centro storico di Napoli (di cui tra l’altro vi ho parlato in un precedente articolo).
Quello che ho scoperto di insolito e misterioso di ‘Via dei Tribunali’ ve lo propongo in basso in due percorsi particolari . Questi vi porteranno in giro nel centro storico di Napoli fra guglie, chiostri, cavità sotterranee, e i vicoli ciottolati di sanpietrino . Vi auguro buon viaggio tra le meraviglie nascoste di ‘Via dei Tribunali’ a Napoli , la città più affascinante del Sud Italia. Qui ancora potrete respirare l’odore di lavanda delle lenzuola bianche stese al sole . Oppure il profumo del soffritto d’ aglio , che le massaie usano per preparare la pummarola fresca a pranzo.
‘Via dei Tribunali’, il decumano maggiore di Napoli
‘Via dei Tribunali’ è il cuore pulsante di tutto il centro storico di Napoli . Quest’ultimo si estende per 17 km a est della città, inglobando i quartieri di ‘San Giuseppe’, ‘Porto’, ‘Pendino’, ‘San Lorenzo’, e ‘Mercato’. Un gioiello di inestimabile valore che è stato riconosciuto dall’ ‘UNESCO’ nel 1995 e inserito tra i beni dell’umanità.
‘Via dei Tribunali’ per di più è una delle tre strade principali dell’antico impianto urbano greco . Per questa ragione è detto decumano , ed è quello maggiore di Napoli. Ce ne sono altri due:
- Il Decumano superiore che corrisponde alle attuali ‘via della Sapienza’, ‘Via Pisanelli’, ‘via dell’Anticaglia’, e‘via degli Apostoli’ ;
- Il Decumano inferiore che coincide con la famosa ‘Spaccanapoli’ .
Perché si chiama ‘Via dei Tribunali’ ?
‘Via dei Tribunali’ si snoda per 800 metri . Comincia a ‘Porta Alba’ e ‘Piazza Bellini’ e finisce, dopo l’incrocio con ‘via Duomo’ , in corrispondenza del ‘Castel Capuano’. In questo edificio nel XVI secolo Don Pedro di Toledo riunì cinque terribili corti di giustizia . La loro spietatezza era talmente rinomata che si battezzò quest’area come quella ‘via dei tribunali’ da non dovere mai percorrere nella vita! Fatto curioso è che la stessa ‘Piazza San Gaetano’ , quella che si staglia esattamente in mezzo a ‘Via dei Tribunali’ , sorge su una precedente agorà greca e foro romano.
Adesso andiamo a spasso per ‘Via dei Tribunali’ per esplorare posti esagerati che vi faranno apprezzare la storia, l’arte e la cultura del centro storico di Napoli . Poi vi darò delle dritte su dove gustarsi una pizza bomba o specialità locali, e su dove godersi la movida notturna a Napoli . Siete pronti? Let’s go!
5 cose da vedere in ‘Via dei Tribunali’. Primo itinerario a piedi
Sono rimasta colpita dalla numerosità dei tesori che ‘Via dei Tribunali’ riesce a offrire . Queste prime cinque cose da vedere vi faranno conoscere una Napoli diversa, quella più buia e nascosta.
Nelle viscere di Napoli , quelle del sottosuolo, si celano strati di epoche diverse da quelle greco-romane a quelle medievali, da quelle del potente Settecento al Secondo Dopo Guerra. Un passato fatto di gloria e di sconfitte, di miseria e di nobiltà, che hanno regalato all’urbe quel fascino e quelle contraddizioni che non potrete trovare in nessun altro posto al mondo!
Napoli è energia pura e sfrenata. Napoli è un luogo di scorci inaspettati che commuovono l’anima, di incontri casuali, di conversazioni spontanee ed eleganza inimitabile. Benvenuti nel capolavoro più improbabile d’Italia!
1. ‘Napoli sotterrata’
La ‘Napoli sotterrata’ è un sito archeologico di 10 metri di lunghezza. Si trova in ‘vico Sant’Anna di Palazzo 52’ al di sotto del ‘Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore’ , un capolavoro architettonico che comprende:
- La ‘Chiesa di San Lorenzo’: questa basilica è stata edificata da Carlo d’Angio nel 1270 in stile gotico , e poi ricostruita dalle maestranze a seguito di Carlo I . La pianta attuale si presenta con una sola grande navata centrale, un abside e ventitré cappelle laterali. Gli interni vantano affreschi di Antonio Cavarretto, discepolo di Giotto (1333-1334) . Ci sono anche sculture di Giovanni Merliano da Nola (1500) , che raffigurano San Lorenzo (il martire a cui è consacrata la chiesa), San Francesco, e Sant’Antonio;
- Un museo: questo museo è una galleria di reperti che ci raccontano Napoli in un arco temporale di venti cinque secoli dall’epoca greco-romana fino al XVIII secolo;
- La ‘Sala Capitolare’ : questa sala è uno spazio sacro in stile gotico che fu edificato tra il 1270 e il 1275 per volere di Carlo I. La ‘Sala Capitolare’ è alta 7,50 metri, larga 16,30 e profonda 12,80. Essa è formata da sei volte a crociera sorrette da due antiche colonne di spoglio in granito. Affreschi e dipinti allegorici ne costituiscono le decorazioni. Mentre sulle pareti sono riportati quadri riguardanti l’Ordine francescano del pittore Luigi Rodriguez (1600) . Secondo la tradizione è proprio sotto le sue volte decorate, che Boccaccio vide per la prima volta, e si innamorò, di Fiammetta;
- La ‘Sala Sisto V’ : questo grandioso ambiente religioso ( 43,60 mt x 9,80 mt) fu portato a nuova luce nel Seicento. In origine venne abbandonato in seguito alla sottrazione del bene all’Ordine francescano. Successivamente fu usato come mensa militare e come magazzino del ‘Teatro San Carlo’. La ‘Sala Sisto V’ è particolarmente suggestiva per la presenza di sette scomparti sormontati da ampie volte sulle quali sono dipinte cinque virtù. Spiccano pure degli affreschi realizzati sempre da Luigi Rodriguez fatti durante il regno di Filippo III per incarico del viceré Ferdinando Ruiz di Castro ed Andrada.
Pagando in loco (oppure on line) € 9 a persona nella ‘Napoli sotterrata’ si può contemplare questa ampia area che anticamente i Greci e i Romani utilizzavano come piazza, macello e mercato. Una stratificazione di epoche diverse che desta stupore e che rappresenta un vero e proprio tesoro artistico (da non confondere con la ‘Napoli Sotterranea’ in ‘piazza San Gaetano, 316’ e la ‘Napoli Sotteranea’ in ‘vico S. Anna di Palazzo, 52’ ).
2. ‘Palazzo Marigliano’
‘Palazzo Marigliano’ (detto anche ‘Capua’) in ‘via San Biagio Dei Librai, 39’ è un palazzo nobiliare del 1550 dell’architetto Giovanni Francesco Mormando. Il centro storico di Napoli era il punto preferito dai nobili reggenti per edificare le loro residenze aristocratiche durante il periodo del regno aragonese e del vice regno spagnolo (XV-XVI secolo) . Per questa ragione qui se ne contano numerose.
‘Palazzo Marigliano’ è in stile Rinascimentale all’esterno e Barocco all’interno . Esso è intitolato al tenente di vascello Marigliano, eroe di guerra deceduto a Taranto agli inizi del XX secolo. Le sue particolarità decorative sono i rivestimenti in marmo bianco e piperno e il delizioso giardino pensile.
Al ‘Palazzo Marigliano’ furono fatte delle modifiche tra il XVIII e il XIX secolo. In particolare il suo vecchio portale fu snellito per uno più ampio al fine di consentire l’apertura di botteghe. Di notevole interesse è pure il cortile interno che è costituito da una scala a doppia rampa. Accanto a questa ultima ci sono dei piani abbelliti dagli affreschi di Giovan Battista Maffei. Oggi è sede dell’ ‘Museo e Ospedale delle Bambole’ e della ‘Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania’.
3. ‘Complesso dei Santi Filippo e Giacomo’
Il ‘Complesso dei Santi Filippo e Giacomo’ in ‘via San Biagio ai Librai’ fu voluto a partire dal 1591 dalla ‘Corporazione dell’Arte della Seta’ . Proprio la seta fu un tessile che diede gloria e ricchezza a Napoli dall’Alto Medioevo fino all’avvento della ‘Rivoluzione Industriale’.
L’ aspetto attuale del ‘Complesso dei Santi Filippo e Giacomo’ è frutto del restauro dell’architetto Gennaro Papa e di altri geni del Settecento napoletano. In stile Barocco e a navata unica, esso possiede inestimabili capolavori di Giuseppe Sanmartino e del suo allievo Giuseppe Picano. E ancora quelli dei più noti marmorai di quel periodo come Trincano e Francesco Pagano. E non mancano affreschi pregiati degli autori Jacopo Cesari, Ippolito Borghese e Marco Antonio Tibaldi.
Attualmente sono emersi due nuovi spazi sotterranei : un antico sistema viario di Napoli del 1300 e un ipogeo con un enigmatico altare. Dal 2003 l’ ‘Ass. Respiriamo Arte’ gestisce il ‘Complesso dei Santi Filippo e Giacomo’ . Questo è un patrimonio artistico di grande valore, che ci ricorda quanto un tempo Napoli fosse importante da un punto di vista economico.
4.‘Galleria Artiaco’
In ‘piazzetta Nilo, 7’ si fa notare la sobria ‘Galleria Artiaco’. Essa promuove un tipo di arte concettuale e minimalista, direzione intrapresa dal 2010 , quando fu inaugurata con le mostre degli artisti Liam Gillick e Sol LeWitt .
Alfonso Artiaco è stato il promotore di questa fucina di riqualificazione urbana e artistica . A soli ventidue anni aveva già avviato la sua ‘Galleria Artiaco’ a Pozzuoli. In seguito e per caso un’amica avvocato gli fece acquistare gli attuali saloni espositivi. Questi sono collocati all’interno di uno stabile antico largo 600 mq , che ha in tutto 10 stanze e una foresteria per gli artisti.
5.‘Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio’
La ‘Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio’ è situata in ‘via Via dei Tribunali, 39’, e fu voluta da alcune nobili famiglie napoletane. Fatta da Giovan Cola di Franco (XVII secolo), questa chiesa fu concepita come luogo di sepoltura e di celebrazione delle anime ‘pezzentelle’ (ovvero la cura dei resti dei defunti di identità ignota che vagano per il Purgatorio in cerca di alleviamento di pene).
II culto dei morti è molto sentito a Napoli, perché si crede possano influenzare le esistenze dei vivi (più nel bene che nel male!). A dimostrazione di ciò proprio, in questo santuario si continua a venerare il leggendario ‘teschio di Lucia’ . Questo è ciò che rimane di una nobildonna sfortunata in amore che è luce di speranza invece per chi vuole sposarsi.
‘Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio’ è un articolato monumento, che accoglie oltre il tempietto religioso :
La presenza di un ampio cimitero non dovrebbe sconvolgere più di tanto, se si considera che a quei tempi Napoli era la città più popolosa d’Europa (seconda solo a Parigi ). Per cui si cercava sempre di dare un decoro alla morte. Specie quando la crescita demografica fu bloccata e mortificata dalla peste.
Altre 5 cose da vedere in ‘Via dei Tribunali’. Secondo itinerario a piedi
Queste altre quattro attrattive di ‘Via dei Tribunali’ vi rallegreranno l’anima . Vi condurranno a spasso in luoghi divertenti e altri pieni di inestimabile valore architettonico. Non c’è da stupirsi se avrete le idee confuse appena visiterete Napoli , perché c’è davvero troppo da fare e da ammirare.
Per cui mettevi un paio di scarpe comode e addentratevi nelle stradine ciottolate affollate da turisti , venditori ambulante di frutta e verdura e sconosciuti che vi sorridono. E non dimenticate di guardare ovunque, perché le sorprese qui sono dietro ogni angolo. Buona lettura!
1. ‘Museo dell’acqua’
Il ‘Museo dell’acqua’ ci racconta l’antico sistema idrico di Napoli .Vi si accede dalla ‘piazzetta Pietrasanta 17/18’ , ed è stato aperto al pubblico nel 2021. Esso è ubicato nel sottosuolo del complesso della ‘Basilica della Pietrasanta’ , una monumentale opera architettonica fatta dell’architetto Cosimo Fanzago (metà del XVII s.) sui resti di un antico tempio della dea Diana
In soli venti secondi con un ascensore ci si può catapultare a 35 metri di profondità e fare un percorso di un chilometro fra rami e cisterne dell’antico ‘Acquedotto della Bolla’. Questo è stato il primo acquedotto cittadino creato dai Greci e ampliato dai Romani tra la zona di Caponapoli e lo sbocco a mare del Chiatamone.
L’ambiente intorno è valorizzato da un sofisticato impianto illumino-tecnico. Questa trovata enfatizza volumi e volte, attraverso luci e colori, in modo da immergersi totalmente nei meandri storici di una Napoli sotto terra.
2. ‘Busto di Pulcinella’
Il ‘Busto di Pulcinella’ è una scultura dell’artista Lello Esposito , che rappresenta Pulcinella , la maschera napoletana dall’attore Silvio Fiorillo inventata ad Acerra a inizio Seicento. Dal 2012 il ‘Busto di Pulcinella’ (alta un metro e venti e fatta di bronzo) è posizionata in ‘vico del Fico al Purgatorio .
Il ‘Busto di Pulcinella’ è sicuramente ormai l’attrazione più fotografata dai turisti . Ricordatevi che se toccate il naso e il becco, vi porterà fortuna ! Per cui non esitate a fare una fermata e concedervi un momento tutto per voi per chiedere ciò che desiderate all’universo! Chissà che non vi accontenti!
3. ‘Basilica di San Paolo Maggiore’
La ‘Basilica di San Paolo Maggiore’ (XVI secolo) in ‘piazza San Gaetano’ è dedicata a Gaetano da Thiene, fondatore dei padri Teatini. Essa è stata costruita sul tempio dei Dioscuri del I secolo d. C. (questi erano secondo la mitologia greca i gemelli figli di Zeus , considerati miracolosi guaritori).
In stile Barocco la ‘Basilica di San Paolo Maggiore’ è il risultato della maestria degli architetti Francesco Grimaldi, Giovan Battista Cavagna, e Giovan Giacomo di Conforto. Di grande impatto visivo è sicuramente la sua facciata con due imponenti colonne corinzie, che fu progettata da Giovan Battista Cavagna e completata da Giuseppe Astarita
A magnificare la ‘Basilica di San Paolo Maggiore’ sono:
- Due nicchie laterali con le statue raffiguranti i santi Pietro (a sinistra) e Paolo (a destra), entrambe di Andrea Falcone del 1671;
- L’interno, a croce latina a tre navate piena di decorazioni e tele di valore;
- Il chiostro grande, situato alle spalle dell’abside, adibito ad archivio dei documenti notarili (dal 1700 in poi);
- Il chiostro piccolo caratterizzato da una serie di colonne antiche appartenenti all’originaria chiesa paleocristiana. Un leggenda narra che l’acqua del pozzo centrale fosse la più fresca della città e che i fedeli vi accorressero per dissetarsi.
4. ‘Pio Monte della Misericordia’
‘Pio Monte della Misericordia’ è un’ istituzione benefica napoletana in ‘via dei Tribunali , 153’ fondata nel 1601 da nobili napoletani . Sorge dentro le mura di un palazzo nobiliare del Seicento fatto dal regio architetto Francesco Antonio Picchiati
La ‘Cappella’, lo scalone monumentale che raggiunge la ‘Quadreria’ al primo piano, il suo ‘Archivio storico-Biblioteca’ e le ‘Associazioni ospitate’, raccontano oltre quattro secoli di attività ininterrotta a favore dei più deboli. L’ammirevole attività di sostegno sociale continua ancora oggi
Nella cappella è conservata la tela delle ‘Sette opere di Misericordia’ del Caravaggio, tra le più importanti pitture del Seicento italiano e napoletano. Il noto pittore lombardo trovò rifugio a Napoli dopo la sua condanna per omicidio. Nella tela un gruppo di personaggi presi dalla strada . Questi sono disposti a raggiera, e simboleggiano la missione dell’ente. Questa era quella appunto di fare azioni caritatevoli verso i bisognosi. Tra queste sette opere pier per esempio si possono scorgere:
- Dare da bere agli assetati (l’uomo a sinistra che beve);
- Fare visita alle carceri ( un uomo con la barba che si sporge dalla prigione) ;
- Seppellire i morti (i piedi di un defunto che sbucano fuori da una fessura sulla destra) , tema molto sentito visto il problema a quei tempi delle carestie e delle pestilenze.
5. Quartiere Sanità
Senza dubbio il quartiere Sanità è un’esperienza da fare una volta nella vita per capire la vera essenza di Napoli . Definito un vero e proprio ghetto per trascuratezza estrema , il quartiere Sanità oggi è invece in fase di rilancio. Questo grazie all’umanità e la professionalità di persone e istituzioni che ci hanno creduto. E hanno fatto bene. Perchè si vedono già i risultati. Come per esempio nella gestione e fruizione del ricco patrimonio culturale e architettonico rionale. O ancora nella nascita in loco di centri di studio e aggregazione di ogni genere.
Ma cosa è allora il quartiere Sanità ? Esso è in primis il sorriso e la gioia del popolo napoletano, a fede mistica nella Madonna e in Maradona dell’urbe. Chi ci va avrà davanti a sè un labirinto di stradine strette . E qui tra bancarelle di vestiti e frutta fresca e panni stesi al sole, saltano fuori monumenti straordinari. Oggi per il suo fascino e il suo magnetismo il quartiere Sanità è diventato casa per molti artisti. Geni di ogni parte del globo lo hanno reso una tela urbana con tanti murales che l’hanno colorato e valorizzato.
‘Enoteca Scagliola’, dove degustare il vino in ‘via dei Tribunali’ , Napoli
‘Enoteca Scagliola’ in ‘via Via San Pietro a Maiella 15’ è la mia cantina preferita nel centro storico di Napoli . Ci sono affezionata perché ha partecipato al colossale progetto enoico di ‘Mosaico per Procida 2022’ .
Quando ho varcato la soglia dell’ ‘Enoteca Scagliola’ mi ha colpito il vasto assortimento di champagne , liquori, e nettari divini. Nicola, il proprietario, è un sommelier professionista e, che ama tantissimo il suo lavoro. Con molta gentilezza mi ha fatto accomodare nel piccolo salottino della hall di degustazione posto di fronte il bancone e la cassa.
‘Asprinio’ in bolle !
L’ atmosfera dell’ ‘Enoteca Scagliola’ è conviviale, intima, e allegra. L’assortimento di etichette dell’ ‘Enoteca Scagliola’ è disarmante. Essa spazia dalle migliori bollicine francesi, ai più introvabili rossi e bianchi del mercato internazionale e nazionale. Ovviamente trovandomi in Campania, ho fatto una verticale delle migliori bottiglie di Asprinio, il vitigno autoctono per eccellenza del casertano.
All’ ‘Enoteca Scagliola’ si organizzano spesso serate con musica live per apprezzare le migliori etichette svagandosi e stando in compagnia. Vi lascio adesso a una lista imperdibile di locali dove gustare il meglio della pizza, del cibo e del caffè nel centro storico di Napol Buon appetito!
Wine & Food in ‘via dei Tribunali’, Napoli
Napoli è acclamata in tutto il pianeta per la sua pizza e per la sua abbondante e variegata tradizione gastronomica. Quest’ultima spazia dallo street food ai piatti di pesce e carne, dai contorni ai dolci. Un susseguirsi di sapori genuini e stagionali che assicurano al vostro palato un’esperienza unica di sapori genuini e stagionali.
Ovviamente l’esclusività dell cucina locale è data anche dalla fantasia stessa dei Napoletani e dall’ottimo rapporto prezzo qualità. Volete qualche suggerimento dei piatti più tipici di Napoli? Eccovi una breve lista:
- ‘Ragù napoletano’;
- ‘Pasta e patate’ ;
- ‘Spaghetti con le vongole’;
- ‘Mozzarella di Bufala’;
- ‘Spaghetti alla puttanesca’;
- ‘Cuoppo di fritture’;
- ‘Pastiera’;
- Sfogliatella;
- ‘Babbà’.
Adesso invece vi consiglio qualche posticino dove potete sul serio leccarvi i baffi e divertirvi nei pressi di ‘Via dei Tribunali’ . Buon appetito!
10 pizzerie top in ‘via dei Tribunali’, Napoli
1. ‘Pizzeria Sorbillo’: in ‘via dei Tribunali, 32’;
2. ‘Pizzeria da Matteo’: in ‘via dei Tribunali, 94’;
3. ‘La figlia del presidente’: in ‘via del Grande Archivio, 24’;
4. ‘Pizzeria dei Decumani’: in ‘via dei Tribunali 60/61’ ;
5. ‘Antica pizzeria Aiello’: in ‘via Santa Maria di Costantinopoli, 2’;
6. ‘Palazzo Petrucci’: in ‘piazza Domenico Maggiore’, 5/7’;
7. ‘Pizzeria Vesi’: in ‘via San Biagio dei Librai, 115’;
8. ‘Pizzeria Attilio’: in ‘via Pignasecca, 17’;
9. ‘Pizzeria 400’: in ‘via Concezione a Monte Calvario’;
10. ‘La Masardona’: in ‘via Giulio Cesare Capaccio, 27’.
4 Ristoranti top in ‘via dei Tribunali’, Napoli
- ‘Etto’: in ‘via S. Maria di Costantinopoli, 103’, si paga in base al peso. Proposta varia che cerca l’equilibrio dei nutrienti: verdure fermentate, riso venere e rosso, piatti ricchi di probiotici;
- ‘Ristorante da Carmine’: in ‘via dei Tribunali 330’;
- ‘Trattoria Enoteca la Campagnola’: in ‘via dei Tribunali 47’ ;
- ‘Osteria Ippolito’: in ‘via dei Tribunali, 328’ .
4 Cafè Bar top in ‘via dei Tribunali’, Napoli
- ‘Leopoldo Cafè bar’ : in ‘via Benedetto Croce, 30/31’;
- ‘Pasticceria Capparelli’: in ‘via dei Tribunali 323/327’;
- ‘Spazio Nea’: in ‘via Santa Maria di Costantinopoli, 53, Piazza Bellini, 59’
- ‘Mexico’ : in ‘p.za Dante, 86’.
2 Locali notturni top in ‘via dei Tribunali’, Napoli
1. ‘Galleria, 19’: in ‘via San Sebastiano,19’;
2. ‘Punk Tunk Cafè’ : in ‘piazza Dante,40’.
Napoli, la grande bellezza
Napoli ti ammalia tra sua la miseria, come quella dei palazzi sgarrupati del rione ‘Sanità’ , e la sua nobiltà, come quella prorompente della ‘Reggia di Capodimonte’. Queste due sono state le ultime incredibili tappe della mia permanenza in questo paradiso caotico, che mi hanno fatto capire la grandiosità dei Napoletani, riassunta in una celebre citazione di Pier Paolo Pasolini :
“Io so questo che i napoletani oggi sono una grande tribù che anziché vivere nel deserto o nella savana, come i Tuareg e i Beja, vive nel ventre di una grande città di mare. Questa tribù ha deciso – in quanto tale, senza rispondere delle proprie possibili mutazioni coatte – di estinguersi, rifiutando il nuovo potere, ossia quella che chiamiamo la storia o altrimenti la modernità. È un rifiuto sorto dal cuore della collettività contro cui non c’è niente da fare. Finché i veri napoletani ci saranno, ci saranno, quando non ci saranno più, saranno altri. I napoletani hanno deciso di estinguersi, restando fino all’ultimo napoletani, cioè irripetibili, irriducibili ed incorruttibili.”
‘Quanno uno s’à da mbriacare è meglio che se mbriacasse de vino buono’ (‘Quando ci si deve ubriacare è meglio farlo con del vino buono’) ! Nei proverbi c’è tanta verità, per cui se volete regalarvi un qualcosa di straordinario che farà bene all’anima venite a Napoli, e fatemi sapere!
If you like my post, please subscribe to the socials of www.WeLoveitaly.eu :