‘B&B Domus Gemi’ , via dei Tribunali 309, Napoli

‘B&B Domus Gemi’ , via dei Tribunali 309, Napoli

“…Napule è mille culure
Napule è mille paure
Napule è a voce de’ criature
Che saglie chianu chianu
E tu sai ca’ non si sulo…”

Pino Daniele

b&b ‘Domus Gemi’ ,   Napoli

Il b&b ‘Domus Gemi’ in via dei Tribunali 309 di Pasquale Lomolino è il posto dove alloggiare se volete godervi il centro storico di  Napoli . Si trova a  19 minuti dalla Stazione Garibaldi e a 10 minuti dalla fermata della metropolitana ‘Cavour’ . Questo vi permetterà di raggiungere tranquillamente a piedi (e con i mezzi dove necessario)  i principali punti di interesse turistico della capitale partenopea.

Alloggiare la prima settimana di Luglio al b&b ‘Domus Gemi’  in via dei Tribunali 309  mi ha permesso infatti di perlustrare ancora una volta  Napoli . Mi sono nuovamente inebriata  della sua bellezza, dal blu del suo mare fino alla vetta del Vesuvio, imbiancata  dal volo di mille gabbiani. Per cui seguitemi in questo altro incantevole viaggio nella metropoli più incantevole del Sud Italia. Scoprirete altri tesori nascosti di questa parte così verace e autentica del  centro storico di  Napoli.

‘Napule è’…

Napoli è molto grande, conta circa un milione di abitanti. Per cui scegliere un alloggio strategico è fondamentale. E allora quale scelta migliore  del  b&b ‘Domus Gemi’  in via dei Tribunali 309?  E per questo contatto devo ringraziare Fabio Comella , la guida turistica  che  ho scelto  per vivermi la Napoli più verace!

‘Napule è mille culuri’, così canta  Pino Daniele   .  L’intramontabile cantautore napoletano ha sapientemente  racchiuso in un solo verso della sua canzone  l’essenza di questa incredibile megalopoli.  Napoli è variopinta , perché è tanto affascinante quanto problematica.

La perfezione annoia! 

Eppure nella sua emblematica imperfezione Napoli  ti entra a prepotenza dentro, al punto da creare dipendenza. Perché è piena di meraviglie  paesaggistiche, artistiche , e architettoniche. Perché qui puoi essere come vuoi, senza che nessuno ti giudichi. Rispetto ad altre parti d’Italia Napoli   mantiene uno stile do vita  semplice, e resiste all’appiattimento della globalizzazione e del boom del turismo!

Poi dovete sapere che a Napoli  ci si viene e ci si  ritorna principalmente per il calore della gente. Lo stesso che Pasquale Lomolino e Fabio Comella mi hanno trasmesso . Come? Ospitandomi e facendomi sentire come a casa!  La stessa cosa potrà succedere a voi,  se seguirete i miei consigli su dove dormire, cosa vedere e fare a Napoli . Buona lettura!

Clicca qui per visionare e prenotare le camere del b&b ‘Domus Gemi’ , via dei Tribunali, 309, Napoli

b&b ‘Domus Gemi’ ,  dove prenotare al centro storico di Napoli

Attiva dall’Aprile 2007, il b&b ‘Domus Gemi’   è una piccola e graziosa struttura posta al terzo piano di un palazzo d’epoca in via dei Tribunali 309. E più precisamente è il luogo da dove mi sono persa tra le viuzze strette , affollate e straboccanti di vita  di  Napoli.

Il b&b ‘Domus Gemi’   prende il nome dall’unione delle iniziali di Gerardina e Mimmo,  i genitori di Pasquale Lomolino . Li ha voluti così ricordare dopo la loro tragica scomparsa, quando era appena ragazzino. Da allora ereditò  un appartamento di famiglia , che  ristrutturò,  trasformandolo in un business di successo qual è oggi.

Nonostante questa perdita immane, Pasquale Lomolino non ha perso il sorriso, perché è quello che ti scalda appena ti accoglie nel suo b&b ‘Domus Gemi’ . Questo è quello che ha fatto con me ! In modo timido e gentile si è messo a mia completa  disposizione, rendendo  il mio soggiorno indimenticabile. Vediamo più da vicino com’ è questo mio nuovo rifugio nel  pieno  centro storico di  Napoli.

b&b ‘Domus Gemi’ ,  Napoli. Tre stanze su ‘piazza San Gaetano’

Appena  sistemata nella mia stanza nel b&b ‘Domus Gemi’ ,  l’ afa estiva di Napoli è stata alleviata dall’aria condizionata  . Questa è uno dei tanti comfort che si hanno a disposizione nelle tre camere. Inoltre quello che ho  apprezzato è stato:

Il b&b ‘Domus Gemi’  è l’ideale per chi è alla ricerca di una sistemazione confortevole e semplice. Si respira un’aria familiare all’interno di questa abitazione spaziosa dagli arredamenti un po’ retrò e lineari. La sua più grande caratteristica è la posizione strategica, che mi ha permesso di scovare altri angoli nascosti del centro storico di  Napoli.

‘Via dei Tribunali’ a Napoli secondo Fabio Comella

Quando ti affidi a un professionista per ottenere il massimo, la differenza la noti. E nel mio caso sto parlando di Fabio Comella, una giovane e brillante guida locale. In poche ore mi ha spiegato tutto quello che  il centro storico di  Napoli poteva offrirmi fuori dai consueti circuiti turistici. Mi ha cucito addosso un  tour personalizzato da fare a piedi a partire da ‘Via dei Tribunali’,  dov’è ubicato il b&b ‘Domus Gemi  .

Via dei Tribunali’  è la parte più autentica di  Napoli, dove la macchina non serve, piena come è di ZTL. L’ho percorsa in lungo e in largo. Ho sentito il profumo del soffritto di aglio , che le massaie usano per preparare la pummarola fresca a pranzo. Così sono andata oltre i classici itinerari  del centro storico di  Napoli  (di cui tra l’altro vi ho parlato in un precedente articolo) fra guglie, chiostri, cavità sotterranee, e i vicoli ciottolati di sanpietrino .

‘Via dei Tribunali’, il decumano maggiore di Napoli

 ‘Via dei Tribunali’  è il cuore pulsante di tutto il centro storico di  Napoli  . Quest’ultimo si estende per 17 km a est della città, inglobando  i quartieri di ‘San Giuseppe’, ‘Porto’, ‘Pendino’, ‘San Lorenzo’, e ‘Mercato’. Un gioiello di inestimabile valore che  è stato riconosciuto dall’ ‘UNESCO’ nel 1995 e inserito tra i beni dell’umanità.

‘Via dei Tribunali’  per di più è una delle tre strade principali dell’antico impianto urbano greco  . Per questa ragione è detto decumano , ed è quello maggiore di Napoli. Ce ne sono altri due:

Perché si chiama ‘Via dei Tribunali’ ?

‘Via dei Tribunali’  si snoda  per 800 metri . Comincia  a ‘Porta Alba’ e ‘Piazza Bellini’ e  finisce,  dopo l’incrocio con ‘via Duomo’ , in corrispondenza del ‘Castel Capuano’. In questo edificio nel XVI secolo Don Pedro di Toledo riunì cinque terribili corti di giustizia .  La loro spietatezza era talmente rinomata che si battezzò quest’area come quella   ‘via dei tribunali’ da non dovere mai percorrere nella vita! Fatto curioso è che la stessa ‘Piazza San Gaetano’  , quella che si staglia esattamente in mezzo a ‘Via dei Tribunali’ ,  sorge su una precedente agorà greca e foro romano.

Adesso andiamo a spasso per ‘Via dei Tribunali’per esplorare  posti esagerati che vi faranno apprezzare  la storia, l’arte e la cultura del centro storico di  Napoli . Poi vi darò delle dritte su dove gustarsi una pizza bomba o specialità locali, e su dove godersi la  movida notturna a Napoli . Siete pronti? Let’s go! 

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2 itinerari da fare a piedi in  ‘via dei Tribunali’, Napoli

Napoli è piena di sorprese, e sta  diventando una meta turistica molto ambita non solo dagli stranieri ma anche dagli stessi Italiani. Perché? Provate a farci un salto e vi accorgerete che non basta una volta per dire che la conoscete abbastanza. Anche gli stessi Napoletani si stupiscono della loro città,  perché trovano  sempre qualcosa di nuovo da vedere o fare.

Non è semplice quantificare le attrattive di ‘Via dei Tribunali’ perché sono infinite. Quando ci si entra si ha come la sensazione di entrare in un labirinto fatto  di stradine ciottolate, affollate da turisti e puntellate da famose pizzerie e ristoranti. Qui  avrete un posto in prima fila per un grande spettacolo, quello della vita in tutte le sue forme. Le signore anziane che stendono i panni bianchi al sole ,  i commercianti che lavorano per guadagnarsi la pagnotta, e i motorini che sfrecciano senza casco impaurendo qualche passante distratto.

Cosa dire, ‘Via dei Tribunali’  è un teatro a cielo aperto. Qui  gli sconosciuti vi sorridono, e si fa facilmente amicizia . E tra una chiacchiera e l’altra scorgerete residenze nobiliari, chiese, che spuntano qua e là tra venditori ambulanti di frutta e verdura e zingare che leggono le carte. Per voi ho creato :

Buona Napoli !

‘Via Toledo’ , ‘Città Antica’ e ‘Centro Storico’ , Napoli

‘Via Toledo’ , ‘Città Antica’ e ‘Centro Storico’ , Napoli

“Io amerei vivere su un pianeta tutto napoletano, perché so che ci starei bene, Napoli va presa come una città unica, molto intelligente, Napoli è troppo speciale, quindi non la possono capire tutti”
Marcello Mastroianni

Napoli,  da ‘Via Toledo’ alla ‘Città Antica’ fino al  ‘Centro Storico’

Napoli è fascino indiscusso, racchiuso nella celeberrima frase “vedi Napoli e poi muori” dello scrittore Goethe. E se lo scrive il globe trotter tedesco! Me ne rendo conto appena metto piede allaStazione Garibaldi di  Napoli .

LaStazione Garibaldiè il principale snodo ferroviario di  Napoli , terzo in Italia per traffico passegeri. Consiste di un efficiente sistema metropolitano, della circumvesuviana e comprende anche gli stazionamenti di autobus e taxi. Si estende per 60 mila metri quadrati , ed è nata dal genio dell’architetto Dominique Perrault. Sotto il suo pergolato di acciaio con i suoi pannelli in teflon forato, si apre una galleria commerciale dove intrattenersi tra negozi e bar di ogni genere.

Da qui proseguo in direzione di ‘Via Toledo’  per dirigermi poi verso la ‘Città Antica’  e il ‘Centro Storico e perdermi a piedi per i tesori di queste zone meravigliose di Napoli . Venite con me ! Vi propongo delle cose da vedere che vi lasceranno a bocca aperta!

Metropolitana di Napoli, un museo a cielo aperto

Non è stato facile seguire un programma preciso per la mia vacanza  in una metropoli come Napoli . C’è molto più di quello che immaginavo! E me ne sono accorta subito appena ho preso i mezzi pubblici!

Così la mia avventura   a Napoli  inizia dalla Metropolitana di Napoli’ ,  un museo a cielo aperto al costo di un biglietto della metro! Essa è distribuita in nove fermate, ed è progettata sia per la mobilità pubblica che per il godimento dell’arte contemporanea. Clicca qui per sapere quali sono le altre fermate!

‘Fermata Toledo’  celebrata dal ‘Daily Telegraph‘ e dalla ‘CNN’

La mia prima fermata è quella di  ‘Toledo’ , la stazione sotterranea più suggestiva d’Europa,  celebrata dal Daily Telegraph’  e dalla CNN! Oscar Tusquets Blanca è l’artefice di questa opera faraonica. La sua  attrattiva principale è dovuta soprattutto alle pareti del livello più interrato rivestite dai mosaici azzurri in pietra e pasta vitrea. Questi sono stati fatti dall’africano William Kentridge , e raffigurano la tragedia di  Ercolano e Pompei e la processione di San Gennaro.

Napoli sta giocando bene le sue carte in termini di accoglienza turistica. Una vera sfida dunque, che purtroppo ancora non è di certo vinta. Perché? A causa delle difficoltà economiche, della mancanza e del malfunzionamento delle infrastrutture. E principalmente di una mentalità un po’ baronale tipica del Meridione.

‘Via Toledo’, Napoli a festa

I raggi del primo sole penetrano nella mia suite ‘Posilipo’ dell’ ‘InCentrob&b’ in via Toledo 156 . Mi sembra di essere quasi in un film. Tutto un po’ surreale, forse perché non credo neppure io di essere finalmente a Napoli. Mi do una rinfrescata, indosso un vestito leggero, scarpe comode ed esco.

Faccio tutto con tranquillità, perché correre a Napoli non serve! C’è da fare colazione caffè , e  mi consigliano il bistrò ‘Augustus’ in via Toledo, che serve le più buone tazzulelle e cafè dal 1927! Ordino il mio oro nero, un croissant al burro e osservo Napoli che si sta svegliando.

Storia di ‘Via Toledo’

‘InCentrob&b’ in via Toledo 156′ è un punto di partenza da cui iniziare per perdersi nel cuore della capitale partenopea. Proprio come facevano i grandi viaggiatori all’epoca del Grand Tour’, che si spingevano nel nostro bel paese da Roma in giù  per arricchire il loro bagaglio culturale.

‘Via Toledo’ è l’emblema della ricca enogastronomia regionale. Essa si snoda per ben 1,2 km , da Piazza Dante’  fino a Piazza Trieste e Trento’ . Senza essa  dubbio rappresenta il centro dello shopping e del tran tran cittadino con i suoi bar e locali aperti fino a tarda notte. Come resistere ai ‘babbà’ , alle ‘sfogliatelle’ calde. Oppure al profumo del  ‘pane cafone’ , appena sfornato e della rosticceria, che fa leale concorrenza a quella siciliana!

Miseria e nobiltà

Il  viceré Pedro Álvarez de Toledo fu il promotore di  via Toledo’   nel 1536, e affidò i lavori agli architetti Ferdinando Manlio e Giovanni Benincasa. In ‘Via Toledo’  le boutique delle grandi firme alzano le saracinesche accanto ai negozietti di cianfrusaglie. La gente finemente vestita si alterna ai venditori ambulanti di calzini, che stanno lì pronti a mietere la loro prossima vittima.

Gli universitari e i pendolari si incamminano verso la vicina metro, nel cui sottopassaggio dormono clochard di tutte le razze. Le banche fasciste e rigorose nei decori sfornano dipendenti e clienti che vanno e vengono. Non c’è un ordine, ma quel caos ha un suo equilibrio. Napoli è unica proprio per questo. Perché è un mix di ricchezza e degrado, spalmati per quasi un milione di abitanti, tra cui un terzo sono quelli della sua stessa provincia e metà quelli dell’intera Campania!

6 Cosa da vedere in ‘Via Toledo’ 

 Via Toledo’ è l’essenza stessa di Napoli nel suo prepotente contrasto tra miseria e nobiltà. La vitalità dei suoi vicoli poveri gremiti di  ‘scugnizzi’  si alterna con gioielli architettonici inestimabili quali:

  1. Palazzo Carafa di Maddaloni’ al n.46‘: Fu edificato nel XVI secolo dall’ architetto Cosimo Fanzago su iniziativa del  Cesare d’Avalosmarchese del regno di Aragona . Appartenne per generazioni alla potentissima famiglia Carafa, che erano duchi del territorio di Maddaloni;
  2. ‘Palazzo Berio’ al n. 256 : Fu fatto nel XVI secolo da Giulio Romano, pupillo di Raffaello Sanzio, e restaurato in seguito da  Carlo Vanvitelli su disegni di Luigi Vanvitelli e su commissione della famiglia dei Tomacelli. Prende il nome dal marchese Francesco Berio di Salsalibrettista d’opera lirica e poeta;
  3. Palazzo Doria d’Angri’ in piazza VII Settembre: Realizzato dagli architetti Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga , Mario Gioffredo e Carlo Vanvitelli  nel XVIII secolo è un palazzo in stile neoclassico a uso residenziale. Fu commissionato da Marcantonio Doria per la sua famiglia;
  4. ‘Chiesa di S. Nicola alla Carità’: La chiesa fu fatta dagli architetti Onofrio Antonio GisolfiCosimo Fanzago, e Francesco Solimena nel XVIII . In stile Barocco è sita tra Piazza Carità’ e Piazza Dante‘, ed è nota prevalentemente per il fatto che custodisce al suo interno opere eseguite dai maggiori pittori del Settecento Napoletano ;
  5. ‘Chiesa dello Spirito Santo’: Del XVII secolo questa chiesa venne costruita sotto la direzione di Pignaloso Cafaro e Giovanni Vincenzo Della Monica. Essa presenta una facciata Barocca sobria e imponente, dal cui corpo di fabbrica si eleva una delle più grandi ed eleganti cupole della città;
  6. ‘Galleria Umberto I’: Venne fatta in soli 3 anni dal 1887 e terminata nel 1890, nello stesso periodo stessi anni in cui, a Parigi, Gustave Eiffel realizzava la sua famosa ‘Torre Eiffel.  In poco tempo essa  divenne il centro mondano di Napoli. A oggi essa è caratterizzata da una struttura di ferro e vetro, la galleria è impreziosita da imponenti statue e affreschi, che rappresentano i continenti, le stagioni dell’anno e varie divinità classiche.

Tra i fasti dei vicini Teatro Augusteo’   e  ‘Teatro San Carlo’  e i rumori dei  ‘Quartieri Spagnoli , ‘Via Toledo’ è la folla dei colletti bianchi, che si affrettano addentando un calzone al volo prima di cominciare a lavorare! Sono in mezzo a un melting plot, a un quadro di Caravaggio . Una di quelle tele da porre nella ‘Galleria Zevallos’ , che a pochi passi dal mio ‘InCentrob&b’ , si erge imponente con la sua mostra dedicata alla Scuola dei Pittori di Posillipo’ di Anton Sminck van Pitloo.

La ‘Città Antica’ di Napoli

La ‘Città Antica’ di Napoli è un viaggio nel tempo. Un labirinto di viuzze ciottolate e piazze pieni di tesori artistici e architettonici, tra i più belli della città che rimanda alle sue origini greco-romane.

La ‘Città Antica’ di Napoli si sviluppa su un tracciato di tre assi principali detti  in latino ‘decumani’ che sono le strade principali che corrono da Est a Ovest . Queste a sua volta sono intersecate da arterie più strette chiamate ‘cardini’ , che corrono invece da da Est a Ovest.

Dove si trova la ‘Città Antica’ di Napoli?

La ‘Città Antica’ di Napoli è racchiusa tra ‘via Foria’ e ‘Corso Umberto’ da una parte e da Via Toledo’ ‘Via Duomo’ dall’altra.

Trasuda di storia e si svela essere l’anima pulsante della metropoli partenopea, un groviglio tumultuante di baristi che gridano, edicole votive, palazzi nobiliari, ristoranti,  pizzerie, locali alternativi, e laboratori di artigianato, dove curiosare e fare acquisti.

‘Spaccanapoli’

Ed è principalmente attraverso l’arteria nota come  ‘Spaccanapoli’ che si possono ammirare le perle ‘Città Antica’ di Napoli . Spaccanapoli’  è battezzata così perché è il decumano inferiore che  taglia appunto  in due l’urbe da ‘Via Benedetto Croce’ a Forcella(la migliore visuale per vedere la netta spaccatura si ha dalla ‘Certosa di San Martino’   e dal  ‘Castel Sant’Elmo’).

Soprattutto  ‘Spaccanapoli’  è la parte più verace di Napoli , affollata di b&b e piccoli alberghi, in cui  Napoletani, turisti e motorini convivono e non sempre pacificamente! Qui ci si puo’ perdere , perché qui tutto puo’ accadere! Anche semplicemente scambiando due chiacchiere con un passante per caso, o alzando gli occhi alla volta celeste . Ed è per me  l’essenza stessa del viaggio!

10 Cose da  vedere a ‘Spaccanapoli’

1. ‘Piazza del Gesù Nuovo’

‘Piazza del Gesù Nuovo’ è un eccentrico punto di aggregazione di studenti, musicisti e viandanti. Uno slargo raffinato e irregolare di Napoli . Qui si possono contemplare due meraviglie del Barocco Napoletano:

2. ‘Monastero di Santa Chiara’

Il ‘Monastero di Santa Chiara’  era  inizialmente  era una cappella di corte del re Roberto d’Angiò ,  edificata da  Gagliardo Primario nel 1328 in solenne stile gotico  . Per dare lustro al rango la si allargo con un convento per i frati  Francescani , con un monastero per l’ordine di clausura delle Clarisse. Disgraziatamente un violento bombardamento del 1943 la distrusse per essere successivamente  restaurata e preservata con molta pazienza.

 ‘Monastero di Santa Chiara’ comprende :

3. ‘Piazza Domenico Maggiore’

‘Piazza Domenico Maggiore’ fa da cornice alla splendida chiesa omonima e all’obelisco del santo, richiesto dal popolo napoletano dopo la peste del 1656, durante la quale scompare ben due terzi di Napoli .

‘Piazza Domenico Maggiore’ è da dove si passa per recarsi alla famosa statua del ‘Cristo Velato’, nonché il luogo preferito di ritrovo dei Napoletani, allietata da artisti di strada , stranieri e anticonformisti. In zona merita una sosta la popolare pasticceria ‘Scaturchio’ . Inoltre si susseguono nella loro sontuosità delle mirabili dimore storiche. Tra queste quella di:

4. ‘Piazzetta Nilo’ 

La ‘Piazzetta Nilo’ è la piazza intitolata alla ‘Statua del ‘Dio del Nilo’ simbolo di prosperità e benessere, e fu eretta dagli Alessandrini , che in questo punto si stanziarono 2000 anni fa con botteghe e abitazioni.

L’imponente scultura, eretta tra il II-III secolo d.C., ritrae il fiume Nilo con le sembianze di un uomo possente e barbuto. Questi è semi-sdraiato su un fianco, circondato da puttini a simboleggiare le varie ramificazioni del fiume.

La piazza è detta anche ‘Largo Corpo di Napoli’. Tale denominazione è dovuta alle lunghe vicissitudini  che la   ‘Statua del Dio del Nilo’  subì, sparendo nel XV secolo, con la testa ‘decapitata’ nel XVII.

Ci furono lavori di restauro,  e nel 1667 la   ‘Statua del Dio del Nilo’ venne adagiata su un  sedile in marmo. Sicuramente abbiamo a che fare con una testimonianza artistica che rappresenta l’essenza del centro antico e multiculturale di Napoli.

5. ‘San Gregorio Armeno’ e ‘San Biagio dei Librai’

Nelle zone di Napoli dette ‘San Gregorio Armeno’ e ‘San Biagio dei Librai’ sacro e profano si fondono insieme. Laddove tutto l’anno i pastori dei presepi di Natale cedono il posto alla moltitudine di corni rossi della tradizione scaramantica napoletana.

Sono le vie delle librerie, dei manufatti in ceramica, in legno, cuoio e vetro, che riempiono gli scaffali dei loro creatori affaccendati a venderli. Qui vi pervaderanno i profumi di incenso, e muschio, che si insinuano tra i banchi che vendono statuine dedicate a santi e personaggi popolari locali e non! Quest’ultima è un’usanza molto antica, perché nobili e ricchi borghesi si ordinavano la propria scultura ai figurinai come segno del loro potere.

6. ‘Ospedale delle Bambole’

Se i nostri giocattoli potessero parlare! Quanti ne abbiamo buttati via perch[ magari non erano più il nostro passatempo preferito. C’è invece chi se ne prende cura! Nell’era del digitale , si fa spazio un laboratorio incantato quello dell’ ‘Ospedale delle bambole’ di Tiziana Grassi , in cui si restaurano giochi e ricordi dei piccoli  da 100 anni  , costituendo un unicum in tutta Europa.

Luigi, il padre Tiziana Grassi , le lasciò in eredità il suo mestiere , che si inventò di sana pianta. Luigi era  uno scenografo teatrale che si improvvisò restauratore di una bambola rotta allorché per caso una passante gliene consegnò una!

L ‘Ospedale delle bambole’  è ubicato all’interno del ‘Palazzo Marigliano’, uno dei palazzi più belli di Napoli . Esso è stato trasformato in un vero e proprio museo delle bambole. E funziona proprio come in un pronto soccorso per le persone: c’è una accettazione, barella, ambulatorio, uno strumento per le radiografie, una sala operatoria.

7.  ‘San Lorenzo’ 

All’altezza di ‘Piazza San Gaetano’, l’area del foro greco-romano, si stagliano le basiliche di :

Proprio in quest’ultimo punto gli scavi hanno riportato alla luce importanti resti classici e medioevali . C’è anche da visitare la famosa :

8.  ‘Madonna con la Pistola di Banksy’

Il murales della  ‘Madonna con la Pistola’  si trova nei pressi di via DuomoPiazza dei Gerolomini è l’unico quadro urbano di sicura appartenenza al super quotato inglese  Banksy . L’ artista sconosciuto più famoso al monto sostituisce l’aureola della Vergine con un revolver , come segno del legame profondo tra la criminalità e la fede a  Napoli.

La ‘Madonna con la Pistola’ suscita anche un enorme impatto perché è accostata accanto ad un’altra Maria, disegnata con un’espressione rassegnata forse perché ha accanto una simile vicina! Solamente alcuni privanti hanno fiutato il potenziale da galleria della  ‘Madonna con la Pistola’ e l’ hanno rivestita con del plexiglass, dato che il resto dei politici è assente !

9. Altarino di Maradona

Tra ‘Piazzetta Niloe ‘Largo Corpo di Napoli‘ c’è il ‘Bar Nilo’ , ormai meta di pellegrinaggio dei  tifosi dell’immortale Maradona. Al ‘Pibe De Oro’ il proprietario Bruno Alcidi ha omaggiato infatti un piccolo tempietto. Al suo interno mise una ciocca di capelli presa per caso durante una trasferta con il divino calciatore. Tutto era nato per gioco, ma adesso si fa sul serio. La voce si è diffusa velocemente e gli appassionati da ogno parte del globo arrivano apposta per venerare l’atleta che ha fatto sognare Napoli.

10. ‘San Gennaro’ di Jorit

A Napoli nei pressi Forcella’  su un palazzo di ‘Piazza Crocelle ai Mannesi’, il patrono è protagonista   di una tra le maggiori  street art partenopee di JoritSan Gennaro’ , con il volto di un amico operaio dell’artista ,  è un  murales di ispirazione caravaggesca alto più di 15 metri ed ha lo sguardo assorto verso l’alto.

‘Centro Storico di Napoli’ , cuore della città

Il ‘Centro Storico di Napoli’ , patrimonio dell’ ‘UNESCO’ dal 1995, comprende i  quartieri di : ‘Avvocata’, Montecalvario’,  San Giuseppe’,  ‘Porto’,  ‘Pendino’, Mercato’, Chiaia’,  ‘San Ferdinando’, Stella’, ‘San Carlo all’Arena‘, ‘San Lorenzo’, Vicarìa’, ‘Parte delle colline del ‘Vomero’ e ‘Posillipo’.

Il ‘Centro Storico di Napoli’ è un itinerario turistico da fare  a piedi. Tra monumenti, muse, chiese, e vicoli, che trasudano secoli di storia, talora stratificati gli uni sugli altri, che rendono Napoli così vivace e caotica: dai Greci ai Romani, dai Bizantini agli Svevi-Normanni, dagli Angioini agli Aragonesi, dall’impero francese  dei Borbone ai  Bonaparte, da Garibaldi fino al Regno d’Italia.

‘Via Duomo’, tra sacro e profano a Napoli!

Tuttavia è ‘Via Duomo’ che racchiude le gemme più preziose di questo gigantesco bottino artistico e architettonico.  Questa è  lunga circa 1200 metri,  parte da via Foria e termina in via Marina, da anni è interessata a lavori di riqualificazione che hanno riguardato la pavimentazione, l’arredo urbano e l’illuminazione.

‘Via Duomo’ potrebbe a ragione considerarsi una delle vie di riferimento per il settore commerciale dei matrimoni, e questo a partire già dal Novecento. Ci sono infatti numerosi atellier di abiti da sposa e cerimonia, e di tessuti pregiati per confezione di vestiti e camicie su misura. E ancora raffinate boutique di alta moda Italiana e di calzature, saloni di coiffeur, e studi fotografici.

Ed il profano ancora dei vari bar e ristoranti alla moda, si mescola al sacro di  ‘Via Duomo’ , che abbraccia i tre ‘decumani’ dell’antica città greco-romana, diventandone il ‘cardine’ maggiore . Essa incarna il pieno sentimento religioso dei Napoletani con la meraviglia del  ‘Duomo di Napoli .

1 ‘Duomo di Napoli’

Il ‘Duomo di Napoli è  posto in  ‘Via Duomo’ . Risale al 1300 e fu ordinato da Carlo II d’Angio ed è dedicato alla Santa Maria Assunta. Tecnicamente non è un esempio di Gotico al cento per cento, perché è una cattedrale che conta stili diversi dal Paleocristiano a venire. In particolare si evidenziano quello Rinascimentale e Barocco, che lo abbellirono durante le ricostruzioni a seguito dei terremoti del Trecento e Quattrocento.

La parte più interessante del complesso è a ‘Basilica di Santa Restituta’dove si trova il battistero di ‘San Giovanni in Fonte’ considerato il più antico in occidente, e la cappella del Tesoro di San Gennaro’ che conserva le reliquie del patrono San Gennaro. Qui viene celebrata il 19 Settembre la festa del  santo con la solenne cerimonia della liquefazione del sangue del martire.

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Vita Notturna a ‘Piazza Bellini’

La movida partenopea si svolge prevalentemente all’aperto, nei week-end e nei giorni della settimana, grazie ai numerosi locali e baretti alternativi. Piazza Bellini’  è una delle aree più gettonate per ritrovarsi con gli amici per bere una birra o un bicchiere di vino . Ci sono ancora intorno le mura greche

6 posti da non perdere a ‘Piazza Bellini’

Ci sono diversi ritrovi culturali e caffè letterari che organizzano eventi live di vario tipo ,  tra questi da non farvi scappare sono:

  1. ‘Caffè Arabo’ ,  Piazza Bellini 74;
  2. ‘Caffè Letterario Intra Moenia5’,  Piazza Bellini, 70;
  3. ‘Perditempo’ ,  vico S. Pietro a Maiella, 8;
  4. Bourbon Street Jazz club’ , via V. Bellini, 52;
  5. ‘Kestè’  ,  via Via S. Giovanni Maggiore Pignatelli, 27; 
  6. ‘Mamamu Bar’  via Sedile di Porto, 46. 

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Napoli è un mondo da vivere!

Napoli ha molto da offrire dal può di vista paesaggistico, artistico, culturale, enogastronomico. Non posso assolutamente negare che è un’impresa possibile visitarla in una settimana. Sicuramente il tempo è sufficiente per afferrare ciò che di magico c’è da esplorare.

Non basterebbe una vita per capire Napoli . E per questo che il mio consiglio e di andarci più spesso, magari in periodi che non siano l’alta stagione turistica.  Insomma, sembra banale dirlo ma Napoli  è Napoli , perché fa innamorare, e toglie il fiato. Si respira un’aria diversa che nel resto d’Italia, quasi più autentica, genuina. Napoli  è colorata, anzi di  “mille culure” proprio come diceva il tanto compianto Pino Daniele!

 

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