Cosa è ‘Mosaico per Procida 2022’? Ve lo spiego subito!

Cosa è ‘Mosaico per Procida 2022’? Ve lo spiego subito!

„…È strano come l’eternità si lasci captare piuttosto in un segmento effimero che in una continuità estesa…“
Elsa Morante

‘Mosaico per Procida 2022’. Una bottiglia celebrativa per  l’isola capitale della cultura

‘Mosaico per Procida 2022’  è una grand cuvée nata dal genio di Roberto Cipresso . In questo modo il winemaker di fama internazionale ha voluto  omaggiare  Procida , eletta capitale della cultura 2022. Per  la ricorrenza si produrranno circa 6000 bottiglie , che saranno date  in  dono a tutte quelle personalità  che hanno reso possibile il miracolo!

Dovete sapere che non è la prima volta che sono  approdata a Procida! Purtroppo lo scorso Luglio ci ho  messo piede, rompendomelo letteralmente. Da allora Procida è stata per me come il canto di una sirena, che si  è diffusa nell’aria. E poi è giunta  in qualche modo all’orecchio di Roberto Cipresso , il quale mi ha  invitato alla conferenza stampa di ‘Mosaico per Procida 2022’ .

Da circa cinque anni sto scrivendo degli articoli sulle cantine seguite dall’ eclettico globetrotter del vino, che mi hanno dato la possibilità di perdermi in terre infinite. Adesso è stata la volta in cui sono partita per  esplorare Procida!

‘Mosaico per Procida 2022’. 26 Febbraio 2022, conferenza stampa

Descrivervi in toto la sensazione di essermi  trovata a Procida  per una manifestazione significativa come ‘Mosaico per Procida 2022’, mi porterebbe via troppo inchiostro.  Ci proverò in questo mio post! Siete pronti a seguirmi? via!

Sabato 26 Febbraio 2022 ci si è riuniti con  Roberto CipressoGaetano Cataldo al bar ‘Capriccio’  vicino il porto prima della conferenza stampa su ‘Mosaico per  Procida 2022’ . In attesa degli alti ospiti è piovuto ininterrottamente! Nonostante il freddo, l’atmosfera si è scaldata , perché è stata una gran festa!

Ciak si gira! Il vino è la cultura, che non isola!

Tra quei tavoli e sotto gli ombrelloni del bar al riparo dalla pioggia, si è convogliata  così tanta energia, che è esplosa appena ci si è spostati successivamente  nel palazzo di città di Procida. Le nuvole grigie sono state colorate dai sorrisi di tutti i partecipanti. Dopo tanta acqua addosso insieme a una gioia infinita , ci siamo accomodati nell’ aula consiliare del comune di Procida, dove ‘Mosaico per  Procida 2022’  si è finalmente reso pubblico.

4 Special guest!

Sono stati presenti al convegno :

  1. Pasquale Persico, capitano di lungo bordo , proprietario del ‘Riccio Apartments’ , e soprattutto  primo procidano a credere nell’impresa con una lauta offerta spontanea;
  2. Alcuni dei viticoltori societari e imprenditori del settore eno gastronomico;
  3. Tommaso Mascolo , delegato di  ‘AIS Campania’ ;
  4. Ciro Adinolfi dirigente ‘Agenzia Regionale Campania Turismo’.

Senza dubbio,  ‘Mosaico per  Procida 2022’ è un’opera d’arte. Si tratta della creazione di un blend  dei migliori bianchi campani, che sta già facendo rumore!  Il cappellaio magico in questione è stato  Gaetano Cataldo .  Con la sua assoc.  cult.  ‘Identità Mediterranee  ha sposato e promosso questo capolavoro questo evento  indimenticabile1

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7 Motivi del successo di ‘Mosaico per Procida 2022’

Dopo aver preso posto in aula, si è aspettato impazienti per la rivelazione di ‘Mosaico per Procida 2022’. Questa è stata definita un’iniziativa di altissimo valore. Non poteva essere stato diversamente! Se si considera che non è stata affatto una manovra  commerciale, ma si è auto alimentata con libere donazioni!

I volti della gente lì riunita si sono illuminati alla visione di Roberto Cipresso e di Gaetano Cataldo  che presenziavano ai tavoli di fronte. Loro sono stati i capitani di bordo di questa incredibile traversata, con una  fedele ciurma senza la quale  non si sarebbe neppure potuto  salpare! Vediamo più da vicino chi sono stati i magnifici 7 di  ‘Mosaico per  Procida 2022’ .

1. Ass. al turismo Leonardo Costagliola e il sindaco Dino Ambrosino. Procida merita!

Intanto hanno preso la parola   l’ass, al tur.  Leonardo Costagliola e il sindaco Dino Ambrosino . Quasi commossi, il loro discorso di apertura ha avuto in comune il loro amore per Procida. L’hanno ricordata come una vecchia fotografia in bianco e nero, affollata da pescatori e bambini. Tra questi c’erano anche loro, che adesso da adulti si sono impegnati  per cambiarla. In meglio!

Schiarita la voce, e nel silenzio più assoluto i due primi cittadini hanno attirato l’attenzione di tutti i presenti , presentando   gli  altri attori  principali di ‘Mosaico per Procida 2022’. Sono riportati di seguito , in ordine di intervento.

2. Angelo Radica presidente di  ‘Città del Vino’ 

Angelo Radica,  sindaco di Tollo (Abbruzzo), ha annunciato orgoglioso l’adesione di Procida ai 460 comuni di ‘Città del Vino’. Partendo da un’ iniziale  terroir diffuso e grazie a un fondo di 3000 euro , si innescherà un processo importante . Cioè quello di educare i vigneron procidani ad avviare una  solida realtà enoturistica nella loro terra .

4. Roberto Cipresso. Il vino parla! 

Roberto Cipresso  è inequivocabilmente l’enologo nazionale! Con  ‘Mosaico per Procida 2022’ ha ripetuto un’altra magica  alchimia. Questa si aggiunge ad altre del passato, come per esempio  le magnum fatte per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e per i papi Giovanni Paolo II e Francesco Bergoglio!  Da ambasciatore di ‘Città del Vino’, Roberto Cipresso ha sottolineato che il vino  deve fare emozionare.

5. Gaetano Cataldo , il ‘Corto Maltese’ di Castel San Giorgio, Salerno

Gaetano Cataldo , giornalista con un master in food and beverage, ci ha delucidati sulle difficoltà e i traguardi raggiunti con ‘Mosaico per Procida 2022’. Tra questi i fondi che verranno destinati per l’allestimento di un altro  ‘Abito della Graziella’. 

6. ‘Team diffuso’ per ‘Mosaico per Procida’

Con orgoglio Gaetano Cataldo ha alzato il sipario sui nomi delle imprese vitivinicole , che si sono imbarcate in questa sfida, che è proiettata verso un futuro più che brillante. C’è un forte segnale che appare chiaro:

  • fare sistema lavorativo  in  Campania ;
  • abbattere unitamente le paure e le problematiche della concorrenza in fatto di vino;
  • porre le basi per un rilancio del tessuto economico locale  efficace e duraturo!

7. L’arte si manifesta al ‘MAVV Wine Art Museum’ di Portici

Non poteva mancare un vestito  per ‘Mosaico per Procida 2022’  ! Al  ‘MAVV Wine Art Musem’ di Portici il direttore  Eugenio Gervasio  ha premiato Claudia Albano come miglior artista per la produzione di ‘Incanto DiVino’ . Questa è l’etichetta dell’ampolla sacra, che riprende lo skyline stilizzato di questo isolotto colorato!

Come è nato ‘Mosaico per Procida 2022’? Galeotta fu Pontelatone! 

Ma come viene fuori ‘Mosaico per Procida 2022’ ? Nel Settembre del 2021 a Pontelatone (CA) Roberto Cipresso e Gaetano Cataldo si incontrarono per discutere  delle  potenzialità vitivinicole della Campania.

Da lì  l’idea  per l’ elisir per Procida  iniziò a prendere forma! Da quel momento in poi si mise in moto un ingranaggio infernale per procedere con l’intento. Il primo passo  fu di trovare partner validi per lo scopo.Presto si unirono ben 26 cantine campane, tutte rigorosamente selezionate secondo i criteri di territorialità, sostenibilità agronomica ed enologia etica.

La ‘Cantina Bellaria’ di Antonio Pepe, primo tassello di ‘Mosaico Procida 2022’

Il grosso venne fatto! Le stesse aziende successivamente inviarono qualche ettolitro del loro vino nel laboratorio di Roberto Cipresso a Montalcino . Nello stesso periodo si proseguì con la vinificazione effettiva del bianco inedito presso la ‘Cantina Bellaria’      di  Antonio Pepe a  Roccabascerana  (AV).

A suggellare il tutto ci fu poi  l’intervento dei due grandi enologi Mario Mazzitelli e Luca Zirpoli. Adesso invece si sta aspettando che il vino maturi . In attesa di poterlo  poi  stappare ad Aprile 2022 per la  proclamazione ufficiale di Procida  a capitale della cultura 2022 .

Insieme si può! Anche al Sud!

La Campania ha un cuore che pulsa a dismisura, e una testa che funziona benissimo.  Ma con ‘Mosaico per Procida 2022’ siamo oltre l’abbraccio della regione per la gloria di Procida nel 2022! Infatti la  realizzazione di ‘Mosaico per Procida 2022’ è  soprattutto un esempio di grande sinergia imprenditoriale campana, che scalda l’anima e insegna!

Questo è il Sud  che voglio,  poiché quando c’è  gioco di squadra vero, si vince! Questo succede quando  in campo scendono i sentimenti , i buoni propositi, guidati da maestri quali Roberto Cipresso  e Gaetano Cataldo. Si sa che l’ unione fa la forza! Allora questa straordinaria azione collettiva  vuole essere in primis  un messaggio di pace alle soglie del dissidio tra Russia e Ucraina, con l’unica speranza che possa presto spegnersi!

‘Mosaico per Procida 2022’ , un’avventura appena iniziata

 ‘Mosaico per Procida 2022’ è  l’espressione più totale e autentica della passione del popolo campano per il loro territorio, convertito liberamente in un business pulito ed efficiente! Da questi quattro giorni procidani ho imparato che se non alzi lo sguardo in alto non vedrai mai le stelle!

Non bisogna mai  smettere di desiderare quello che si vuole! Questione di tempo, accadrà! Ma solo se si ha davanti una metà precisa, E se non puoi dirigere il vento, puoi comunque sempre orientare le vele!

Roberto Cipresso, se non ci fosse bisognerebbe clonarlo!

Dietro ogni mossa vincente in fatto di vino c’è sempre lo zampino di Roberto CipressoTutte le volte che ho la fortuna di collaborare con lui  per un wine report , mi domando perché non possa clonare il suo DNA , oltre che vitigni antichi!

Si deduce che la scelta di Roberto Cipresso  a capo della sua stessa creatura qual è ‘Mosaico per Procida 2022’ ,  non è stata né funzionale né mediatica. Oserei dire quasi obbligata per la sua professionalità e umanità!  A confermarlo il poliedrico Gaetano Cataldo , direttore di questa magnifica orchestra enoica, che mi ha accolto a bordo come un fido mozzo!

Nulla è per caso! I love Procida

In conclusione, non tutto il mal vien per nuocere! Forse senza quello sfortunato incidente estivo dello scorso anno , non avrei mai vissuto Procida in maniera così profonda! Di conseguenza questo post è un umile tentativo di immortalare in parole l’esperiensa unica di ‘Mosaico per Procida 2022’ ,  che mi ha fatto innamorare di Procida .

Avete presente come quando vi sentite catapultati in un film? Ecco, questo è stato per me ‘Mosaico per Procida 2022’  ! Un cortometraggio lungo quanto basta per impressionare nella pellicola tutta la bellezza  di Procida  e della sua gente!

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Costiera Amalfitana

Costiera Amalfitana

“Il giorno del giudizio, per gli amalfitani che andranno in paradiso, sarà un giorno come tutti gli altri”

Renato Fucini

‘Costiera Amalfitana’ , un teatro a cielo aperto

Chi non hai mai desiderato sentirsi come una star in un film di quelli  girati nella ‘Costiera Amalfitana’?  Dal 1800 la  Costiera Amalfitana’  stimolò la fantasia di scrittori e pittori stranieri che la immortalarono in eterno nei loro libri o acquerelli. Ci sono arrivati per qualsivoglia motivo, o più spesso per ricercare un rifugio al loro ‘ozio ricreativo’.

Da allora si parlò della  Costiera Amalfitana’  come un porto felice per la sua bellezza. Essa continuò a essere un approdo ambito e ricercato per i vacanzieri d’èlite  negli anni Sessanta in pieno boom turistico . E sicuramente attirò  nell’olimpo dongiovanni di tutte l’età nel loro tentativo di abbordare qualche svedese. Esattamente come facevano  gli smidollati personaggi di  ‘Leoni al Sole’ del regista Vittorio Caprioli.

La mia estate è volata via  nella Costiera Amalfitana’ tra villaggi di pescatori soprammontati dai  Monti Lattari . E ancora presepi di case variopinte, che sbucano fuori da boschi, terrazzamenti di vigneti, limoneti, e frutteti. Uno scenario sublime interrotto da vallate strette e profonde e bastioni di rocce calcaree sfiorate dal riflesso di luce delle marine circostanti.

Seguitemi, vi consiglio cosa vedere e fare per le vostre vacanze in questa meraviglia tutta Italiana!

‘Costiera Amalfitana’ 12 gioielli per un viaggio nella bellezza

Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’ ‘UNESCO’ nel 1997 , la Costiera Amalfitana’ ( 11.231 ettari  tra aree agricole e riserve naturali) è un eden di  enorme valore naturale e culturale. Essa  si snoda per 60 km attraverso la SS 163 e i suoi tornanti a senso unico attraverso 12 comuni a picco sul Mar Tirreno di :

  1. Vietri;
  2. Cetara; 
  3. Erchie;
  4. Maior;
  5. Minori;
  6. la Repubblica Marinara di Amalf; 
  7. il fiordo di Furore; 
  8. Praiano;
  9. Positano;
  10. Ravello; 
  11. Scala ; 
  12. Tramonti.

Storia della ‘Costiera Amalfitana’ 

Ci fu traccia della presenza dell’essere umano nella Costiera Amalfitana’  fin dall’epoca preistorica, come testimoniato da alcuni resti archeologici risalenti al Paleolitico e al Mesolitico rinvenuti a Positano.

Diventata colonia etrusca, greca e poi romana nel IV secolo, la zona è stata intensamente popolata sin dall’inizio del Medioevo, per poi essere assalita dai Saraceni . Dai pirati  si provava a difendersi con l’innalzamento di molte torri di avvistamento tuttora presenti, come:

Cetara, l’inizio della ‘Costiera Amalfitana’ 

Superata Vietri, che è   famosa per le sue ceramiche e per ilDuomo di San Giovanni Battista (X secolo) con la sua cupola maiolicata, giungo a Cetara, posta sotto il monte Falerio .

Ritrovarsi a Cetara significa fermarsi un attimo e respirare per godere di piccoli momenti infiniti: il dondolio lento delle barche legate a qualche scoglio basso, le palazzine colorate imbiancate dai panni stesi al sole, il calore dei passanti, che allegri ti salutano per strada.

Il tempo qui si è arrestato, quasi a proteggere questa oasi lontana dalla frenesia cittadina. Qui  i bambini mangiano un gelato sporcandosi felicemente la bocca, e le coppie si abbracciano e si tengono per mano.

La ‘Roccaforte Vicereale’ di Cetara

Una quiete che mi pervade le vene . Al punto di volermi isolare qui e prendere dimora nella ‘Roccaforte Vicereale’ innalzata nel 1500 per l’avvistamento delle incursioni dei terribili pirati!

Il nome di Cetara deriva da ‘tonnara’

Dal latino ‘Cetaria’, ‘tonnara’, o da ‘Cetari’, ‘venditori di pesci grossi’, Cetara deve la sua notorietà :

  • ‘Pesca del Tonno’;
  • ‘Colatura di alici’: questo è il liquido ambrato, ricavato dalla salatura delle alici, con cui per tradizione a Natale si condiscono le linguine. Specialità che ho divorato al noto  ristorante  ‘Convento’. Questo posto è una  tappa obbligatoria per chi volesse  assaggiare questa semplice e gustosa pasta all’ aglio , olio e peperoncino impreziosita dal prezioso condimento!

Ravello, l’entroterra della ‘Costiera Amalfitana’

Ravello è situata all’intenro della Costiera Amalfitana’ , su una vetta a circa 365 metri s.l.m. Durante l’Ottocento fu il salotto culturale di nobili inglesi, intellettuali e musicisti . Tutte queste personalità ne fecero il loro ritiro spirituale, trasformandola in un parco di ville.

2 cose da  vedere a Ravello

  1. ‘Villa Cimbrone’ : è un edificio storico oggi adibito ad albergo. L’area è in gran parte occupata da dei spettacolari giardini , che sono tra gli esempi più importanti della cultura paesaggistica e botanica anglosassone. Quello che si ammira è un parco ornato di statue, antichità, fontane e grotte. Si tratta di un vero e proprio gioiello d’arte, di cui la parte più grandiosa è il suo  superbo ‘Belvedere dell’Infinitocon una vista mozzafiato sul Golfo di Salerno’;
  2. Villa Rufolo’ : è un affascinante edificio risalente al XIII secolo, posto di fronte al ‘Duomo’ nella ‘Piazza del Vescovado’. Esso  ospitò  le famiglie più potenti di Ravello . Dai ‘Rufolo’ , che la fecero costruire per testimoniare la loro potenza,  ai Confalone’ .

Ravello è un tripudio di buganville e citazioni poetiche sparse ovunque da restare impietriti. La cittadina  è conosciuta anche per il celebre  ‘Ravello Festival’, un evento musicale istituito in onore del compositore Richard Wagner.

Amalfi, la ‘Repubblica Marinara’ della ‘Costiera Amalfitana’

Amalfi  fu una ‘Repubblica Marinara’, una potenza nel traffico commerciale con l’Oriente , e i suoi rapporti con gli arabi e i bizantini la resero ricca e grassa . Il genio degli Amalfitani è legato alla bussola di Flavio Gioia e alle ‘Tavole Amalfitane’, il padre dei codici di diritto marino.

6 Cose vedere ad Amalfi

Appena dalla darsena si tocca il suolo di Amalfi, si viene catturati dalla magnificenza del superbo:

  1. ‘Duomo di Sant’Andrea’ : principale luogo di culto cattolico della città, risale al IX secolo . Prevale lo stile Romanico Arabo-Normanno. Esso è stato più volte rimaneggiato, e comprende l’annessa ‘Basilica del Crocifisso’ (IX sec.),  la ‘Cripta di Sant’Andrea’ e il famoso ‘Chiostro del Paradiso’; 
  2. ‘Cripta di Sant’Andrea’: Sant’Andrea è il patrono di Amalfi . Questi evangelizzò la Grecia e la Russia e le sue spoglie attraversarono il mondo fino a giungere nella cittadina nel 1208. Questo episodio è il tema di un affresco all’interno della cripta (XVIII sec.) barocca del pittore Aniello Falcone. Sempre qui c’è l’altare sotto cui si trova il sepolcro e  la grande statua in bronzo del santo di 8 quintali;
  3. Chiostro del Paradiso’: posto sul lato sinistro del Duomo,  è l’ingresso ufficiale della cattedrale. La meraviglia degli archi bianchi in stile gotico colpiscono subito appena si entra. I due più significativi sono quelli del II sec. che rappresentano ‘il Ratto di Proserpina’ e quello delle ‘Nozze tra Peleo e Teti’ . Sono ancora visibili tracce di affreschi antichi;
  4.  ‘Arsenale’:  antico cantiere dove si costruivano le invincibili galee, che oggi è sede del ‘Museo della bussola e del Ducato’:
  5. ‘ Mulini’ erano i vecchi motori che pompavano energia per la produzione della ricercata  ‘Carta di Amalfi’‘Charta Bambagina’ , a cui è stato dedicato il ‘Museo della Carta di Amalfi’ ;
  6. ‘Valle delle Ferriere’: è un percorso all’interno della riserva che conduce  dai ‘Monti Lattari’ verso Amalfi attraversando i boschi e ruscelli. Il nome deriva proprio dai ruderi di ferriere di origine medievale che è possibile trovare lungo il percorso. L’ultima parte del percorso presenta mulini azionati ad acqua, impiegati per la produzione della famosa carta di Amalfi;

Positano, l’incanto della ‘Costiera Amalfitana’

Positano è una dea,  che come Venere dalle onde di Cipro, si mostra dalla Costiera Amalfitana’  in tutte le sue forme morbide e prorompenti.  Quasi a sfidare la forza di gravità con le sue costruzioni in verticale intonacate a calce.

I suoi terrazzi fioriti degradano romanticamente sugli abissi azzurri, le cui acque trasparenti lambiscono le spiagge dorate di:

Perché si chiama Positano?

Positano è dove  il mito si confonde con la storia e viceversa.  Si narra fu il dio Poseidone a modellarla per la sua amata ninfa Pasitea.

E si dice che fu chiamata  così da   ‘Posa’ ‘Posa’ . Si tratterebbe dell’invocazione di arresto che l’icona di una  Madonna Nera imprecò a  dei monaci marinari nel XII     per salvarli da un naufragio, inducendoli a sbarcarvi.

Dappoi in segno di gratitudine ai santi, fu edificata a  Positano la gloriosa  ‘Chiesa dell’Assunta’ (sorta su una precedente abbazia del X secolo consacrata a San Vito) . Questo edificio sacro   la custodisce come un angelo, aprendo le sue ali sul villaggio più desiderato e modaiolo della Costiera Amalfitana’  .

Perché Positano è cosi famosa? 

La bellezza disarmante di Positano è motivo del suo successo planetario, quasi sconosciuta e poco affollata nel 1800 e meta esclusiva  del jet set internazionale, artisti, bohemien e hippies negli anni Novanta.

Positano è un luogo dove tutti dovrebbero recarsi almeno una volta nella vita! Perché? Non credo ci sia altro modo che venire a Positano  per rispondere a questa domanda!

4 Cosa da vedere a Positano

  1. Visitare il centro storico di Positano: il centro storico non è grande . Si può visitare in un paio di ore. Vi si può accedere solamente a piedi dalla ‘Piazza dei Mulini’, punto di ingresso principale della parte storica. Si prosegue addentrandosi in una serie di stradine, vicoletti o scalinate che vi porteranno fino giù al mare e alla spiaggia;
  2. La ‘Chiesa di Santa Maria Assunta’ : risalente al X secolo, questa stupenda chiesa apparteneva a un vecchio monastero benedettino. Essa è la principale attrazione di Positano grazie soprattutto alla sua originale cupola ricoperta di maioliche gialle, verdi e blu;
  3. Prendere il sole nelle spiagge libere e negli stabilimenti di Positano;
  4. Fare il ‘Sentiero degli Dei’: lungo 10 chilometri parte da Agerola (frazione di Bomerano) e arriva a Nocelle-Montepertuso. Ci vuole una giornata intera per percorrere questo lungo percorso, e soprattutto occorre essere un po’ allentati.  Vi aspetta una vista incredibile sulla costiera camminando a qualche centinaio di metri di altitudine sul profilo;

La moda Positana

Positano  è magia allo stato puro. Positano  è leggerezza, libertà, lusso della semplicità, gli ingredienti oltretutto del successo della Moda Positana’.

Di questo stile di abbigliamento particolare si accorse già nell’Ottocento il pittore inglese John Ruskin , che in merito  alla iuta tinta indossata dalle ragazze del posto,  così esultava:

 “un fazzoletto obliquo sul petto di colore vivace, corsetto aperto, gonne corte e sandali ai piedi”.

I commercianti di Positano   si sono sempre dati da fare per assecondare le esigenze e i gusti sofisticati dei suoi ospiti viaggiatori quando esplose come fenomeno turistico negli anni Sessanta.

Brigitte Bardot e Jackie Onassis e Positano

Per farli muovere comodamente tra intimi litorali, calette, labirinti di hotel e barche senza rinunciare al glamour e alla qualità .

Essi  inventarono la Moda Positana’: parei, bermuda, pantaloncini, bikini e sandali bassi in cuoio,  che indossati da Brigitte Bardot e Jackie Onassis , decretarono il trionfo di Positano  in fatto di abbigliamento in tutto il mondo.

Non si può più tornare indietro dopo avere vagabondato per la Costiera Amalfitana’ , è un amore non consumato, è un bacio appena schioccato, è un eco che rimbomba nell’anima e che pace non ti darà se mai un’altra volta ci sarà.

‘Costiera Amalfitana’, Dio esiste! 

La Costiera Amalfitana’ è considerata uno dei tratti di costa più caratteristici della nostra penisola. Le coste alte, a picco sul mare, le insenature e le falesie popolate di case colorate, le acque limpidissime impreziosite dai tramonti infuocati fanno di questa zona un luogo turistico per eccellenza.

Solamente adesso posso capire l’estasi di tutti quei girovaghi sentimentali, che in Costiera Amalfitana’ hanno lasciato il cuore, me compresa, e voglio riprendermelo, ripercorrendo presto e nuovamente questi angoli di paradiso! Fatelo anche voi!

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