“Il giorno del giudizio, per gli amalfitani che andranno in paradiso, sarà un giorno come tutti gli altri”
‘Costiera Amalfitana’ , un teatro a cielo aperto
Chi non hai mai desiderato sentirsi come una star in un film di quelli girati nella ‘Costiera Amalfitana’? Dal 1800 la ‘Costiera Amalfitana’ stimolò la fantasia di scrittori e pittori stranieri che la immortalarono in eterno nei loro libri o acquerelli. Ci sono arrivati per qualsivoglia motivo, o più spesso per ricercare un rifugio al loro ‘ozio ricreativo’.
Da allora si parlò della ‘Costiera Amalfitana’ come un porto felice per la sua bellezza. Essa continuò a essere un approdo ambito e ricercato per i vacanzieri d’èlite negli anni Sessanta in pieno boom turistico . E sicuramente attirò nell’olimpo dongiovanni di tutte l’età nel loro tentativo di abbordare qualche svedese. Esattamente come facevano gli smidollati personaggi di ‘Leoni al Sole’ del regista Vittorio Caprioli.
La mia estate è volata via nella ‘Costiera Amalfitana’ tra villaggi di pescatori soprammontati dai Monti Lattari . E ancora presepi di case variopinte, che sbucano fuori da boschi, terrazzamenti di vigneti, limoneti, e frutteti. Uno scenario sublime interrotto da vallate strette e profonde e bastioni di rocce calcaree sfiorate dal riflesso di luce delle marine circostanti.
Seguitemi, vi consiglio cosa vedere e fare per le vostre vacanze in questa meraviglia tutta Italiana!
‘Costiera Amalfitana’ 12 gioielli per un viaggio nella bellezza
Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’ ‘UNESCO’ nel 1997 , la ‘Costiera Amalfitana’ ( 11.231 ettari tra aree agricole e riserve naturali) è un eden di enorme valore naturale e culturale. Essa si snoda per 60 km attraverso la SS 163 e i suoi tornanti a senso unico attraverso 12 comuni a picco sul Mar Tirreno di :
- Vietri;
- Cetara;
- Erchie;
- Maior;
- Minori;
- la Repubblica Marinara di Amalf;
- il fiordo di Furore;
- Praiano;
- Positano;
- Ravello;
- Scala ;
- Tramonti.
Storia della ‘Costiera Amalfitana’
Ci fu traccia della presenza dell’essere umano nella ‘Costiera Amalfitana’ fin dall’epoca preistorica, come testimoniato da alcuni resti archeologici risalenti al Paleolitico e al Mesolitico rinvenuti a Positano.
Diventata colonia etrusca, greca e poi romana nel IV secolo, la zona è stata intensamente popolata sin dall’inizio del Medioevo, per poi essere assalita dai Saraceni . Dai pirati si provava a difendersi con l’innalzamento di molte torri di avvistamento tuttora presenti, come:
- ‘Punta Campanella’: questa fu commissionata da Pedro de Toledo, vice Re di Napoli . Questo punto preciso è ribattezzato ‘Terra delle Sirene’, dove cioè le belle donne mezze pinnate Leucosia, Partenope e Ligea ammaliavano, secondo leggenda, tutti i marinai che vi si avvicinavano, e Ulisse ne sa qualcosa!
Cetara, l’inizio della ‘Costiera Amalfitana’
Superata Vietri, che è famosa per le sue ceramiche e per il ‘Duomo di San Giovanni Battista’ (X secolo) con la sua cupola maiolicata, giungo a Cetara, posta sotto il monte Falerio .
Ritrovarsi a Cetara significa fermarsi un attimo e respirare per godere di piccoli momenti infiniti: il dondolio lento delle barche legate a qualche scoglio basso, le palazzine colorate imbiancate dai panni stesi al sole, il calore dei passanti, che allegri ti salutano per strada.
Il tempo qui si è arrestato, quasi a proteggere questa oasi lontana dalla frenesia cittadina. Qui i bambini mangiano un gelato sporcandosi felicemente la bocca, e le coppie si abbracciano e si tengono per mano.
La ‘Roccaforte Vicereale’ di Cetara
Una quiete che mi pervade le vene . Al punto di volermi isolare qui e prendere dimora nella ‘Roccaforte Vicereale’ innalzata nel 1500 per l’avvistamento delle incursioni dei terribili pirati!
Il nome di Cetara deriva da ‘tonnara’
Dal latino ‘Cetaria’, ‘tonnara’, o da ‘Cetari’, ‘venditori di pesci grossi’, Cetara deve la sua notorietà :
- ‘Pesca del Tonno’;
- ‘Colatura di alici’: questo è il liquido ambrato, ricavato dalla salatura delle alici, con cui per tradizione a Natale si condiscono le linguine. Specialità che ho divorato al noto ristorante ‘Convento’. Questo posto è una tappa obbligatoria per chi volesse assaggiare questa semplice e gustosa pasta all’ aglio , olio e peperoncino impreziosita dal prezioso condimento!
Ravello, l’entroterra della ‘Costiera Amalfitana’
Ravello è situata all’intenro della ‘Costiera Amalfitana’ , su una vetta a circa 365 metri s.l.m. Durante l’Ottocento fu il salotto culturale di nobili inglesi, intellettuali e musicisti . Tutte queste personalità ne fecero il loro ritiro spirituale, trasformandola in un parco di ville.
2 cose da vedere a Ravello
- ‘Villa Cimbrone’ : è un edificio storico oggi adibito ad albergo. L’area è in gran parte occupata da dei spettacolari giardini , che sono tra gli esempi più importanti della cultura paesaggistica e botanica anglosassone. Quello che si ammira è un parco ornato di statue, antichità, fontane e grotte. Si tratta di un vero e proprio gioiello d’arte, di cui la parte più grandiosa è il suo superbo ‘Belvedere dell’Infinito‘ con una vista mozzafiato sul ‘Golfo di Salerno’;
- ‘Villa Rufolo’ : è un affascinante edificio risalente al XIII secolo, posto di fronte al ‘Duomo’ nella ‘Piazza del Vescovado’. Esso ospitò le famiglie più potenti di Ravello . Dai ‘Rufolo’ , che la fecero costruire per testimoniare la loro potenza, ai ‘Confalone’ .
Ravello è un tripudio di buganville e citazioni poetiche sparse ovunque da restare impietriti. La cittadina è conosciuta anche per il celebre ‘Ravello Festival’, un evento musicale istituito in onore del compositore Richard Wagner.
Amalfi, la ‘Repubblica Marinara’ della ‘Costiera Amalfitana’
Amalfi fu una ‘Repubblica Marinara’, una potenza nel traffico commerciale con l’Oriente , e i suoi rapporti con gli arabi e i bizantini la resero ricca e grassa . Il genio degli Amalfitani è legato alla bussola di Flavio Gioia e alle ‘Tavole Amalfitane’, il padre dei codici di diritto marino.
6 Cose vedere ad Amalfi
Appena dalla darsena si tocca il suolo di Amalfi, si viene catturati dalla magnificenza del superbo:
- ‘Duomo di Sant’Andrea’ : principale luogo di culto cattolico della città, risale al IX secolo . Prevale lo stile Romanico Arabo-Normanno. Esso è stato più volte rimaneggiato, e comprende l’annessa ‘Basilica del Crocifisso’ (IX sec.), la ‘Cripta di Sant’Andrea’ e il famoso ‘Chiostro del Paradiso’;
- ‘Cripta di Sant’Andrea’: Sant’Andrea è il patrono di Amalfi . Questi evangelizzò la Grecia e la Russia e le sue spoglie attraversarono il mondo fino a giungere nella cittadina nel 1208. Questo episodio è il tema di un affresco all’interno della cripta (XVIII sec.) barocca del pittore Aniello Falcone. Sempre qui c’è l’altare sotto cui si trova il sepolcro e la grande statua in bronzo del santo di 8 quintali;
- ‘Chiostro del Paradiso’: posto sul lato sinistro del Duomo, è l’ingresso ufficiale della cattedrale. La meraviglia degli archi bianchi in stile gotico colpiscono subito appena si entra. I due più significativi sono quelli del II sec. che rappresentano ‘il Ratto di Proserpina’ e quello delle ‘Nozze tra Peleo e Teti’ . Sono ancora visibili tracce di affreschi antichi;
- ‘Arsenale’: antico cantiere dove si costruivano le invincibili galee, che oggi è sede del ‘Museo della bussola e del Ducato’:
- ‘ Mulini’: erano i vecchi motori che pompavano energia per la produzione della ricercata ‘Carta di Amalfi’ o ‘Charta Bambagina’ , a cui è stato dedicato il ‘Museo della Carta di Amalfi’ ;
- ‘Valle delle Ferriere’: è un percorso all’interno della riserva che conduce dai ‘Monti Lattari’ verso Amalfi attraversando i boschi e ruscelli. Il nome deriva proprio dai ruderi di ferriere di origine medievale che è possibile trovare lungo il percorso. L’ultima parte del percorso presenta mulini azionati ad acqua, impiegati per la produzione della famosa carta di Amalfi;
Positano, l’incanto della ‘Costiera Amalfitana’
Positano è una dea, che come Venere dalle onde di Cipro, si mostra dalla ‘Costiera Amalfitana’ in tutte le sue forme morbide e prorompenti. Quasi a sfidare la forza di gravità con le sue costruzioni in verticale intonacate a calce.
I suoi terrazzi fioriti degradano romanticamente sugli abissi azzurri, le cui acque trasparenti lambiscono le spiagge dorate di:
Perché si chiama Positano?
Positano è dove il mito si confonde con la storia e viceversa. Si narra fu il dio Poseidone a modellarla per la sua amata ninfa Pasitea.
E si dice che fu chiamata così da ‘Posa’ ‘Posa’ . Si tratterebbe dell’invocazione di arresto che l’icona di una ‘Madonna Nera’ imprecò a dei monaci marinari nel XII per salvarli da un naufragio, inducendoli a sbarcarvi.
Dappoi in segno di gratitudine ai santi, fu edificata a Positano la gloriosa ‘Chiesa dell’Assunta’ (sorta su una precedente abbazia del X secolo consacrata a San Vito) . Questo edificio sacro la custodisce come un angelo, aprendo le sue ali sul villaggio più desiderato e modaiolo della ‘Costiera Amalfitana’ .
Perché Positano è cosi famosa?
La bellezza disarmante di Positano è motivo del suo successo planetario, quasi sconosciuta e poco affollata nel 1800 e meta esclusiva del jet set internazionale, artisti, bohemien e hippies negli anni Novanta.
Positano è un luogo dove tutti dovrebbero recarsi almeno una volta nella vita! Perché? Non credo ci sia altro modo che venire a Positano per rispondere a questa domanda!
4 Cosa da vedere a Positano
- Visitare il centro storico di Positano: il centro storico non è grande . Si può visitare in un paio di ore. Vi si può accedere solamente a piedi dalla ‘Piazza dei Mulini’, punto di ingresso principale della parte storica. Si prosegue addentrandosi in una serie di stradine, vicoletti o scalinate che vi porteranno fino giù al mare e alla spiaggia;
- La ‘Chiesa di Santa Maria Assunta’ : risalente al X secolo, questa stupenda chiesa apparteneva a un vecchio monastero benedettino. Essa è la principale attrazione di Positano grazie soprattutto alla sua originale cupola ricoperta di maioliche gialle, verdi e blu;
- Prendere il sole nelle spiagge libere e negli stabilimenti di Positano;
- Fare il ‘Sentiero degli Dei’: lungo 10 chilometri parte da Agerola (frazione di Bomerano) e arriva a Nocelle-Montepertuso. Ci vuole una giornata intera per percorrere questo lungo percorso, e soprattutto occorre essere un po’ allentati. Vi aspetta una vista incredibile sulla costiera camminando a qualche centinaio di metri di altitudine sul profilo;
La moda Positana
Positano è magia allo stato puro. Positano è leggerezza, libertà, lusso della semplicità, gli ingredienti oltretutto del successo della ‘Moda Positana’.
Di questo stile di abbigliamento particolare si accorse già nell’Ottocento il pittore inglese John Ruskin , che in merito alla iuta tinta indossata dalle ragazze del posto, così esultava:
“un fazzoletto obliquo sul petto di colore vivace, corsetto aperto, gonne corte e sandali ai piedi”.
I commercianti di Positano si sono sempre dati da fare per assecondare le esigenze e i gusti sofisticati dei suoi ospiti viaggiatori quando esplose come fenomeno turistico negli anni Sessanta.
Brigitte Bardot e Jackie Onassis e Positano
Per farli muovere comodamente tra intimi litorali, calette, labirinti di hotel e barche senza rinunciare al glamour e alla qualità .
Essi inventarono la ‘Moda Positana’: parei, bermuda, pantaloncini, bikini e sandali bassi in cuoio, che indossati da Brigitte Bardot e Jackie Onassis , decretarono il trionfo di Positano in fatto di abbigliamento in tutto il mondo.
Non si può più tornare indietro dopo avere vagabondato per la ‘Costiera Amalfitana’ , è un amore non consumato, è un bacio appena schioccato, è un eco che rimbomba nell’anima e che pace non ti darà se mai un’altra volta ci sarà.
‘Costiera Amalfitana’, Dio esiste!
Solamente adesso posso capire l’estasi di tutti quei girovaghi sentimentali, che in ‘Costiera Amalfitana’ hanno lasciato il cuore, me compresa, e voglio riprendermelo, ripercorrendo presto e nuovamente questi angoli di paradiso! Fatelo anche voi!
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