“… ora sono commosso dalla Partenopea intrisa di luce,
il mio grazie è per te, Ischia,
cui un buon vento m’ha portato
a goderti con dei cari amici …”
Ischia in 4 giorni
Senza dubbio girare Ischia in 4 giorni è stato un antidoto efficace alla mia nostalgia dell’isola verde. La bellezza di questo atollo campano mi ha stregato a tal punto che ci sono tornata una terza volta. Così a Ottobre ho fatto le valigie e sono partita!
Sono stata ospite presso l’ ‘Abergo Locanda sul Mare’ in via Iasolino , 80 a Ischia Porto . Grazie alla posizione strategica di questo delizioso hotel , ho esplorato quasi tutta Ischia. Per cui in questo articolo vi propongo degli itinerari da fare per le vostre prossime vacanze : dal porticciolo borbonico a Sant’Angelo , da Forio a Lacco Ameno .
Per di più perlustrare Ischia in 4 giorni mi ha fatto capire che qui di straordinario c’è qualcosa di più delle sue rinomate terme. Infatti gli spazi sono infiniti e variegati, e accolgono un immenso patrimonio storico, artistico, culturale ed enogastronomico. Ecco perchè vi consiglio di non starci solo per un weekend . Troppo poco tempo per perdersi in 46, 3 km2 di meraviglie da scoprire! Seguitemi!
Ischia in 4 giorni. 1° Tappa, Ischia Porto
Inevitabilmente il mio percorso è iniziato da Ischia Porto , in origine chiamata ‘Villa dei Bagni’ per via delle fonti termali di ‘Fornello’ e ‘Fontana’. Questo magico borgo marinaro rappresentò la svolta di tutta l’isola con l’inaugurazione del suo porticciolo il 17 Settembre del 1854.
Fu Ferdinando II di Borbone che ebbe l’intuizione straordinaria di trasformare quello che in passato era un lago vulcanico in un’opera pubblica fondamentale. Uno scalo portuale che favorì lo sviluppo economico locale, collegando la comunità isolana con i traffici commerciali e turistici esterni.
4 giorni a Ischia Porto per un soggiono sull’isola
Situato tra la collina di S. Alessandro e il ‘Castello Aragonese’, Ischia Porto costituisce infatti l’ingresso principale per approdare a Ischia . Tuttavia, ci sono altri accessi portuali sia a Forio che a Casamicciola Terme (gli altri a Lacco Ameno e Sant’Angelo sono per lo più approdi per le barche da diporto).
Nello specifico a Ischia Porto attraccano:
- Tutti gli aliscafi (circa 1 ora) e i traghetti provenienti da Napoli, Pozzuoli, Procida (circa 1 ora e 30 minuti);
- Le corse dirette da Capri, Sorrento, Amalfi, Salerno , che sono attivate durante la stagione turistica ( da inizio Maggio a fine Settembre).
Ischia Porto, il cuore dell’isola
Sicuramente Ischia Porto è la zona perfetta dove alloggiare perché è servitissima. Ed è connessa a tutte le principali attrattive isolane per la presenza di:
- Agenzie per prenotare bici, motorini, e auto;
- Autobus che a ogni ora raggiungono le altre cinque cittadine d’ Ischia ( Barano , Casamicciola , Forio , Lacco Ameno , Serrara Fontana) con capolinea in Via Baldassarre Cossa, 4 .
La ‘Rive Droite’ di Ischia Porto!
Che dire! Ischia Porto è il cuore pulsante d’Ischia per la vivacità diurna e notturna del porto borbonico sulla riva destra. Questa è soprannominata ‘Rive Droite’, e da queste parti si trovano tanti bar e localini dove ci si può divertire, mangiare e bere qualcosa.
A proposito, vi suggerisco:
- La ‘Taverna Antonio’ in via Porto, 62, dove la sera del mio arrivo ho divorato delle squisite sarde fritte alla birra accompagnate da un calice ghiacciato di Biancolella;
- I club ‘Riva’ , ‘Drink’t & Drank’t’o il ‘Mojito’ per gli amanti della movida notturna, che con i loro deejay fanno ballare fino alle 02:00 ;
- ‘Perazzo’ in via Porto 36, elegante wine bar , dove ho degustato vini di qualità che riposano in secolari gole tufacee ;
- Il mitico ‘Bar Calise’ in via A. Sogliuzzo, 69 per terminare le serate danzanti con i caratteristici cornetti ‘ad ape’ , cioè bicolore! Sono i tipici crossaint locali fatti con un doppio impasto di pasta frolla e brioche. Questo mix li rende particolarmente leggeri e succulenti. Vuoti o ripieni di crema con l’immancabile goccia di amarena, vanno assaggiati rigorosamente caldi!
Via Roma e Corso Vittoria Colonna, il fulcro di Ischia Ponte
Proprio a due passi dalla ‘Rive Droite’ per lo shopping basta imboccare via Roma e Corso Vittoria Colonna. Queste sono le principali arterie di Ischia Porto , che costituiscono un boulevard pieno di botteghe, gioiellerie, e bazar di prodotti tipici . Non mancano gli accessi alle spiagge più vicine.
Come quelle del ‘Lido’ e di ‘San Pietro’ di fronte il quale si erge l’ ‘Acquario’ (1905). L’artefice di questo edificio dal caratteristico color porpora fu l’ architetto Carl Sattler su commissione di Anton Dohrn (1840-1909), un insigne zoologo marino. Lo scienziato tedesco ci abitò quando ci studiava . Spesso ospitava i suoi amici con i quali si svagava e si dilettava in colte dissertazioni. Negli anni ’60 l’ ‘Acquario’ diventò un distaccamento della ‘Stazione Zoologica Napoletana’ e ‘Laboratorio di Ecologia del Benthos’ , istituzioni fondamentali per le ricerche nel campo dell’ecologia marina.
Un panino alla ‘Zingara’ con Massimo Venia
A Ischia Porto non mi sono fatta scappare Massimo Venia, illustratore delle migliori etichette della ‘Cantina Pietra di Tommasone’ . Appena entrata nel suo atelier al numero 32 di via Roma questo timido pittore ischitano, mi ha stretto calorosamente la mano. Erede del maestro Mario Mazzella , i suoi acquerelli sono una celebrazione degli scorci più incantevoli d’ Ischia
Non finirò mai di ringraziarlo per avermi fatto compagnia con uno spritz al ‘Bar dell’Orologio’ , famoso bistrot in via Vittoria Colonna, 195 . Di rito per uno spuntino sostanzioso si è provata un’eccellenza ischitana, cioè il ‘panino alla Zingara’! Cosa è? Due golose fette di pane ‘cafone’ farcito con prosciutto, mozzarella (o fior di latte), maionese e lattuga. La ricetta originale prevede le pagnotte del leggendario ‘Panificio Boccia’ a Ischia Ponte, dove è nata nel 1977 nel pub-paninoteca ‘La Virgola’ .
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10 cose da fare a Ischia Porto
1. ‘Villa Altana’: in via delle Fornaci si nasconde una palazzina dai tratti arabeggianti, che incanta con le sue cupole moresche, finestre bifore, e muri merlati. Era il rifugio del colonnello e avventuriero Giovanni Masturzi. Nella II° Guerra Mondiale il duca S. Camerini comprò e salvò dall’oblio questa imponente costruzione.
A sua volta essa era ricavata da un precedente tempietto cinese in legno. Questo fu ingegnato da Ferdinando II di Borbone per i gran galà dell’inaugurazione del porto . Era noto con l’appellativo di ‘ Pagoda’ con cui ancora oggi ci si riferisce a questo punto a sinistra di Ischia Porto.
2. ‘Chiesa S. Maria del Porto Salvo’ : posizionata sotto il Montagnone fu fatta nel 1856 per volere dei Borbone su progetto dell’ Ingegner Quaranta .
A pianta a croce latina possiede tre navate, le cui pareti sono decorate da stucchi con diversi motivi . Ci sono due piani ed è ricca internamente di opere di valore.
3. ‘Palazzo Reale’ : in piazza Antica Regia originariamente era una Spa per le classi benestanti appartenente alla famiglia Buonocore. Queste persone furono dei veri e propri pionieri per avere tratto vantaggio dalle sorgenti sottostanti di ‘Fontana’ e ‘Fornello’.
Rimane un mistero come la proprietà passò ai Borbone . Dal 1877 dopo molte controversie storiche legate al ‘Regno di Napoli’ , il ‘Palazzo Reale’ , spettò al demanio militare con uso riservato per lo stesso esercito.
4. ‘Chiesa di Santa Maria delle Grazie’ : questa chiesa è detta anche di ‘Sant’Antonio alla Mandra’ , perché è posta in località ‘Mandra’, ovvero dove pascolavano greggi.
Risale al XIV secolo ed è in stile Barocco. Dal 30 settembre 2003 vi è custodita la salma di San Giovan Giuseppe della Croce, un altro patrono d’Ischia .
5. ‘Chiesa di San Girolamo’ : questa parrocchia si staglia nell’omonima piazza . Tutta bianca ispirò molti artisti che l’immortalarono nelle loro tele per l’essenzialità delle sue forme. Del 1301 fu edificata poco dopo l’ultima e tremenda eruzione dell’Arso.
Nel XVI secolo fu gestita dai frati di ‘Santa Maria della Scala’, e continuò a essere rimaneggiata fino al 1950. Tre sue particolarità ci sono: una lapide che commemora le nozze della poetessa Vittoria Colonna con Ferrante D’Avalos (XVI sec.), un epitaffio per i morti in guerra , e un libro con le immagini dei quattro deceduti a causa della frana Monte Vezzi (2006).
6. ‘Chiesa S. G. G. della Croce’ : una chiesetta gialla piazzata esattamente accanto alla ‘Spiaggia dei Pescatori’ in contrada ‘Mandra’, dove si venera il culto della Madonna bambina . Questo piccolo tempio sacro è minimale e conserva:in via L. Mazzella, 70 questa basilica a croce latina è del 1636 e venne modificata varie volte fino al 1851 per iniziativa di Pio IX. Spicca subito una cupoletta di mattonelle smaltate di giallo e verde, vicino ci sta una torre e la cappella di San Giovan Giuseppe della Croce.
Attraverso una rampa di scalini di marmo si accede all’‘Arciconf. S Maria di Costantinopoli’ eretta nel 1613 . Particolare è l’usanza del 25 Agosto quando si porta in processione una statua della Madonna ivi riposta. C’è solo una navata. Mentre negli archi reggenti il soffitto sono affrescati i principali episodi del ‘Vecchio e del Nuovo Testamento’. Questi sovrastano un altare del XVIII fatto di marmi policromi. Sparsi qua e là quadri che parlano dell’ecclesia ischitana.
7. ‘Cattedrale dell’Assunta’: questo monumento religioso a tre navate sostituì la primitiva cattedrale ischitana collocata all’altezza del ‘Castello Aragonese’ (fu distrutta dai bombardamenti inglesi) . La sua facciata è barocca ed è protetta da una cancellata in ferro. Al lato c’è un campanile antecedentemente adibito a fortezza per le scorrerie saracene.
Al suo interno di grande effetto è un quadro raffigurante una Madonna. Il suo volto pare essere quello della moglie di Pietro Cossa (figlio di Giovanni Cossa governatore d’Ischia e Procida), che nel XIV secolo fece innalzare lo stesso duomo. Alla ‘Cattedrale dell’Assunta’ notevole è la cappella con un’altra Madonna alla quale Vittoria Colonna soleva pregare per il ritorno del suo amato sposo.
8. Ischia Ponte: è la parte antica di Ischia Porto da cui dista poco più di 1, 5 km ( andando a spasso per tutto Corso Vittoria Colonna ci si arriva in venti muniti) . Se ne attesta l’esistenza sin dal XIII secolo. Nel 1300 Ischia Ponte era conosciuta con il nome di ‘Borgo di Celsa’ per i gelsi che l’abbellivano.
Nel 1700 questo semplice villaggio si riempì di gente per lo spopolamento del ‘Castello Aragonese’, che è uno dei suoi principali richiami insieme al ‘Museo del Mare’. Quest’ultimo dal 1996 illustra su tre piani rudimentali attrezzi per la pesca, che era la fonte principale di sostentamento d’Ischia un tempo. Altre due mete da non perdere sono: la ‘Torre di Guevara’ , teatro forse dell’amore tra Vittoria Colonna e Michelangelo, e i resti sommersi della città romana di Aenaria nella baia di Cartaromana .
9. ‘Castello Aragonese’ : questa solenne fortezza è arroccata su un isolotto, ed è collegata a Ischia Ponte da un ponte in muratura di 220 metri. Le sue fondamenta furono gettate da Gerone di Siracusa ( 474 a.C. ) . Lo stratega lo ricevette dai Cumani per averli aiutati nella guerra contro i Tirreni. Il ‘Castello Aragonese’ comprende quindici soste:
- La ‘Chiesa dell’Immacolata’ ;
- Il ‘Convento di S. Maria della Consolazione’ ;
- Il ‘Cimitero delle Monache’;
- La ‘Casa del Sole’;
- La ‘Chiesa di San Pietro a Pantaniello’;
- I ‘Palmenti per la vinificazione e cellaio’;
- Il ‘ Carcere Borbonico’;
- La ‘Chiesa S. Maria delle Grazie o dell’Ortodonico’;
- L’ ‘ Antica torre di avvistamento e di difesa’;
- Il ‘Sentiero del sole’;
- I ‘Gradoni di S. Cristofaro’;
- La ‘Chiesa della Madonna della Libera’;
- Il ‘Viale dell’Ailantus’;
- I ‘Resti del tempio del sole’;
- La ‘Cattedrale dell’Assunta’;
Un percorso che ci racconta delle conquiste dei Greci, dei Romani, degli Aragonesi . E delle gloriose nozze del 1509 tra Fernando Francesco D’Avalos e la poetessa Vittoria Colonna. Questa nobildonna per la perdita del marito si immerse totalmente nelle arti, creando in quella rupe abitata un cenacolo culturale.
Dopo varie vicissitudini il ‘Castello Aragonese’ nel 1912 passò nelle mani della famiglia Mattera , e nel 1996 fu aperto al pubblico. Ci vollero anni di incessanti interventi di restaurazione per portarlo all’attuale splendore. Tuttora è visitabile ed è sede di importanti eventi come l’‘Ischia Film Festival’ ideato nel 2003 da Michelangelo Messina.
Info utili :
Come raggiungere Ischia Porto;
Dove alloggiare a Ischia Porto ;
Dove mangiare a Ischia Porto ;
Feste Principali a Ischia Porto
Ischia in 4 giorni. 2° Tappa, Sant’Angelo
Sant’Angelo , presso il comune di Serrara Fontana , è l’angolo più chic e suggestivo d’Ischia . Ancor di più che è tutto pedonale (ci sono però a disposizione parcheggi a pagamento per chi giunge motorizzato).
Sant’Angelo si sviluppa in alto con un groviglio di casette dipinte disposte a spirale sulla ‘Madonella’ , una collina in tufo abbellita da una torre difensiva e dalla ‘Chiesa Arcangelo Michele’ ( 1850) . Nella parte bassa invece ha mantenuto il tipico aspetto di una borgata di pescatori. Con un’insenatura stracolma di barchette e di panfili da urlo.
Per la sua tranquillità e atmosfera avvolgente, Sant’Angelo attira soprattutto un turismo d’élite . Come la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ne ha fatto un vero e proprio buen ritiro dalla confusione della politica!
Un Biancolella in riva con i gabbiani!
Dalla fermata del bus a Sant’Angelo c’è una bella discesa a serpentina di ciottoli e muretti impreziositi con ceramica colorata. Dopo qualche minuto a passo lento mi sono ritrovata in una piazzetta piena di boutiques , ristorantini, e cafè alla moda. Mi sono fermata per una pausa al ‘Bar della Taverna del Pirata’ in via Sant’Angelo, 77 . Mentre sorseggiavo un calice ghiacciato di Forastera, scorgevo Capri in lontananza !
Ho approfittato di quella fermata per capire dove dirigermi. Fra i miei appunti sul da farsi a Sant’Angelo ho letto di :
- ‘ Tropical’ e ‘Aphrodite Apollon’: due enormi parchi termali con decine di piscine a temperature che vanno dai 20° ai 40° e dotate di tutti i comfort immaginabili ;
- ‘Cavascura ’ : sono le terme più antiche d’Ischia a 300 m. dalla ‘Spiaggia dei Maronti’ . Uno scenografico bacino idrologico scavato nella pietra viva di un vallone. La sua acqua termale che sgorga naturalmente da una roccia a 90° . Sono particolarmente indicate per guarire affezioni reumatiche . Per i postumi di fratture, e qualsiasi tipo di patologia della pelle e vasculopatie periferiche di tipo venoso e arterioso.
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3 Cose da fare a Sant’Angelo
Avendo avuto disposizione mezza giornata, a Sant’Angelo mi sono potuta ritagliare solo questi tre tragitti . Sono stati davvero una scelta giusta e una gioia sia per gli occhi che per il palato. Ecco cosa mi ha stuzzicato i sensi e l’appetito:
1.‘Le Fumarole dei Maronti’ : da Sant’Angelo in dodici minuti circa sono sopraggiunta in questo arenile . Emana una potente energia termica . Questa in superficie produce sbuffi di vapore acqueo e bolle di gas alla temperatura di 100°. La sabbia non è bollente ma fuma.
Questo è frutto della natura vulcanica di Ischia. Uno spettacolo incredibile perché oltretutto si imbandiscono tavole per cucinare! Chef selvaggi e buongustai si dilettano a sperimentare ricette salutari e appetitose con uova, pollo e altro usando questi fornelli naturali!.
2. ‘Spiaggia dei Maronti’ : vicina alle terme di ‘Cavascura’ , questa è la spiaggia più lunga di Ischia (circa 3 km) tanto da bagnare Serrara Fontana e Barano. Metà è libera e metà è dotata di stabilimenti balneari. Il suo fondale è abbastanza profondo ed è circondata da dolci pendii e rupi che declinano verso le coste.
3. ‘Taverna Pietro Paolo detto Stalino’ : questa popolarissima taverna , molto semplice ed accogliente, è ricavata in un anfratto della ‘Spiaggia dei Maronti’ . Ci sono stata apposta per regalarmi un must della gastronomia ischitana, cioè il coniglio all’ischitana.
Quello di fossa per intenderci, allevato in buche profonde (3/4 metri)! Questa tecnica di allevamento dona alle carni dell’animale un sapore e una consistenza del tutto eccezionale. Me lo hanno servito come di regola in un tegame di coccio, fatto con pomodorini e piperna, che è il timo isolano.
Info utili :
Come raggiungere Borgo Sant’Angelo;
Dove alloggiare a Borgo Sant’Angelo ;
Dove mangiare a Borgo Sant’Angelo ;
Ischia in 4 giorni. 3° Tappa, Forio
Forio è una sontuosa cittadina di 18.0000 abitanti, la più estesa di Ischia . Come un fiore sboccia tra punta Imperatore e punta Caruso, e si suddivide in varie frazioni: San Francesco, la Chiaia, Citara e Panza. La mia salvezza è stata incontrare la mia amica Grazia Parpinel, che mi ha scorrazzato ovunque alla ricerca dei tesori più esclusivi di Forio.
Forio splende a Ovest, d’ Ischia , il lato più soleggiato, quello più vocato alla viticultura per la fertilità dei terreni. Non a caso qui si adagia la cantina ‘ Pietra di Tommasone’ , che mi ha fatto ubriacare d’Ischia!
Forio, il versante luminoso
Nonostante fosse autunno a Ischia, il caldo era quasi asfissiante. La mia passeggiata a Forio è cominciata inizialmente a piedi: dal lungomare di Forio verso il viale principale di Corso Francesco Regine fino alle torri di avvistamento.
Per stare dietro Grazia Parpinel è stata necessaria tanta energia! Per cui un rituale inevitabile a Forio sono state le frequenti pause caffè al ‘Divino Cafè’ in Via Erasmo di lustro, 6! Ho anche verificato a cena al ‘Kantharos’ , raffinata enoteca in via Cesare Calise 3, che la parmigiana non è solo stratosferica nella mia Sicilia!
La baia di Citara e il wine relaix ‘C’est la Vie’
Muoversi in macchina è stato vantaggioso per scovare qualche gioiello nascosto di Forio. Come per esempio il ‘Ristorante Bagno Viola’ in via G. Mazzella, 109 nei dintorni della spiaggia di Citara .Come scordare quel succulento sauté di vongole divorato all’ombra degli ombrelloni del lido!
Senza dubbio le emozioni più forti a Forio sono state provocate dai suoi belvedere. In montagna o nella punta più estrema d’ Ischia mi hanno regalato dei panorami mozzafiato e una sensazione di libertà infinita. E come dimenticare il fascino d’ Ischia al crepuscolo mentre ero seduta per un aperitivo sulla terrazza del ‘C’est la Vie’, un modernissimo luxury wine relaix a picco sul mare ! Inebriatevi anche voi con queste tappe imperdibili.
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14 cose da fare a Forio
1. ‘Chiesa di San Gaetano o Santa Maria Porto Salvo’ : questa è una sfavillante chiesa dalla cupola gialla che si intravede appena entrati a Forio. Furono i marinai a richiederla nel 1655 a protezione del loro navigare. Fu rimaneggiata in appresso fino ad assumere tratti prevalentemente barocchegianti . La sua navata è adornata da un mezzo busto di San Gaetano insieme ad ex voto e barche .
2. ‘Basilica di S. Maria di Loreto’ : lungo l’affollato Corso Francesco Regine si apre questa basilica a tre navate , che è popolare per le sue calotte moresche, il pavimento maiolicato, e i suoi orologi (XIII sec.) . Ci furono degli ampliamenti nei secoli a venire.
Dentro è impreziosito da : un’autorevole pinacoteca degli autorevoli pittori Cesare Calise (XVII sec.) e Alfonso Di Spigna (XVIII sec.), un archivio colmo di importanti documenti, pilastri fatti di marmi policromi. Considerevole è una statua lignea dell’Immacolata eseguita da un seguace di Nicola Fumo , il tutto sormontato da un soffitto a cassettoni in oro e legno.
3. ‘Torre Morgera o Quattrocchi’: nel quartiere del Cierco si innalza questa torre in tufo, che è a pianta quadrata e su due livelli. Si fa fatica a identificare le fattezze di un’architettura militare contro l’attacco dei Turchi. Questo perché accanto si confonde con altre abitazioni.
4. ‘Basilica di San Vito’ : addentrandosi a Forio ci si imbatte in questa importante basilica del XIV sec. Essa è dedicata a San Vito, protettore di Forio (pare abbia salvato i vitigni da una terribile pestilenza). A croce latina e a tre navate primeggia per l’imponenza delle campane, ricavate dalla fusione di alcuni cannoni.
Gli interni sono decorati con: stucchi di Cesare Starace , alcuni lavori dei geni di Cesare Calise e Alfonso Di Spigna, e una massiccia pala d’altare del 1745. Il sagrato al di fuori della chiesa rievoca il triste dilaniamento di tanti cittadini uccisi da delle bombe scagliate la notte dell’8 settembre del 1943 , giorno dell’armistizio.
5. ‘Chiesa del Soccorso’: questo fantastico santuario del 1350 è intitolato alla Madonna della Neve, ed è custode di tutti i marinai. Tutta dipinta di bianco in perfetto stile Mediterraneo si accovaccia su un promontorio a strapiombo sui litorali dorati . Da cui si può contemplare un tramonto unico.
Se siete fortunati, vedrete per pochi istanti un raggio verde all’orizzonte. Si tratta di un fenomeno ottico raro della rifrazione della luce solare nell’aria che accade se il cielo è limpido. Oltretutto se non c’è foschia c’è una veduta spettacolare sul Lazio fino a Ventotene, Formia e Gaeta. Superbo è il suo piazzale battezzato ‘Papa Giovanni Paolo II’ in occasione della visita pastorale del 5 Maggio 2002.
La ‘Chiesa del Soccorso’ preserva diversi realizzazioni artistiche di Cesare Calise , e un crocifisso ligneo del 1400. Tra il XVIII e la fine del XIX secolo, l’erosione marina a causato alcuni danni. Per questo motivo ci furono degli interventi, come quelli che hanno interessato il sagrato. A questo sono state aggiunte delle croci in piperno , ed il portale a cui furono aggiunte delle pregiate maioliche;
6. ‘Chiesa di S. Francesco d’Assisi’ : questa chiesa spunta in tutta la sua magnificenza in piazza del Municipio assieme a un convento francescano, e all’ ‘Arciconfraternita Santa Maria Visitapoveri’ . Della seconda metà del ‘600 è a una navata. Si dice fu fatta per conseguenza della devastante epidemia del 1656. Non è molto vistosa, a eccezione dei capolavori di Giuseppe Simonelli , del soffitto barocco a botte, e della vetrata alle spalle dell’abside maggiore.
7. ‘Palazzo Covatta’: in via Torrione, 42 questo è uno stabile dalla facciata esemplare per le bizzarre finestre, che per la forma del portone e della scala dovrebbe essere del XVII secolo. Si narra che ci venne confinata Donna Rachele Guidi in Mussolini . La consorte del Duce fu esiliata a Ischia dove vi rimase fino al 1958. In virtù della sua dolcezza , pare che il popolo ischitano trattasse lei e i suoi tre figli con reverenza.
8. ‘Chiesa di San Sebastiano’ : in Sant’Antonio Abate, 26, questa chiesa è in pietrame di tufo e dovrebbe essere del XIV periodo della tremenda ed ultima eruzione dell’Arso. Il portale è neoclassico in rosa pastello, e sfoggia una pianta a croce greca con pilastri corinzi e una gigantesca cupola con decorazioni a lacunari.
9. ‘Bar Internazionale’ : in Corso Francesco Regene 41 questo mitico cafè fu ed è il salotto di Forio . Deve la sua fama a Maria Senese , sua fondatrice negli anni ‘50. Da principio era una bettola di paese. E poi si allargò fino a cambiare in un’osteria in cui si servivano pranzi e bevande.
Divenne ritrovo per personaggi illustri nazionali e internazionali. E in taluni casi anche ultimo riparo per intellettuali perseguitati per il loro orientamento sessuale. Come nel caso di Wystan Hugh Auden , che con il suo compagno Chester Kallmann furono accolti da Maria Senese con calore umano. A lei W Auden si ispirò per la protagonista del suo libretto ‘Carriera di un libertino’, musicata da Igor Strawinskji;
10. ‘ Torrione’ : in via Torrione 32, questa torre a base rotonda, emblema di Forio , è la più alta di tutte le altre circostanti. Del 1480 fu fatta per prevenire e fermare le scorrerie dei pirati. A pianterreno ci si sistemavano le artiglierie, al livello superiore ci alloggiava la guarnigione. Fu restaurata di recente e accoglie un museo civico e le creazioni di Giovanni Maltese, conosciuto artista foriano che abitò il ‘ Torrione’ dal 1883 fino ai primi anni del ‘900.
11. ‘Punta Imperatore’: questa è l’estremità più incantevole d’Ischia. Sono partita da Campotese, vicino Panza, per farci un sopralluogo. E dopo una mezz’ora attraverso un vecchio sentiero si giunge in questo paradiso. Un fazzoletto di terra che si affaccia su tutto l’abitato di Forio , la baia di Citara e il monte Epomeo.
In seguito si procede attraverso degli scalini a un faro isolato, il cui guardiano negli anni ’30 morì fulminato. Sua moglie Lucia Capuano continuò egregiamente il mestiere di vedetta campana. Merita menzione Lucianna De Falco, l’attrice ischitana che nel 2008 tirò fuori una pièce teatrale su questo commovente racconto del faro di Punta Imperatore.
12. ‘Bosco di Zaro’: questa foresta a Nord Ovest d’ Ischia presenta uno scenario indescrivibile di olivi centenari, carrubi, ginestre, ciclamini , mirto e funghi porcini. In un silenzio assordante tra qualche lumino e delle offerte votive ci si venera la ‘Madonna di Zaro’ per le sue apparizioni dal 1994.
Ogni 8 e 26 Settembre le veggenti lasciano una premonizione divina che riguarda tutta l’umanità. Una delle più chiacchierate profezie sarebbe stata quella sugli attentati dell’11 settembre 2001 . Fu fatta da Simona P. e che nel 1995 fu registrata sul settimanale ‘Epoca’ .
Celata dagli alberi del ‘Bosco di Zaro’ compare ‘La Colombaia’ mausoleo ed ex abitazione liberty del regista Lucchino Visconti . Ci si rinchiudeva per dare sfogo al suo estremo gusto estetico, quello che ha pervaso tutta la sua produzione cinematografica. Dal 2001 ‘La Colombaia’ è una fondazione che si occupa della diffusione e della comunicazione dello spettacolo.
13. ‘Giardini della Mortella’ : questo è un eden botanico disegnato nel 1956 dall’architetto paesaggista Russell Page per Lady Susanna. Questa giovane donna alla morte del marito il compositore Inglese Sir Walton ampliò il loro nido fino a farla divenire un’esplosione di flora mediterranea, roseti e piante tropicali.
14. ‘Giardini Poseidon’ : con accesso diretto dalla baia di Citara queste terme sono la punta di diamante d’Ischia. La struttura è immersa in una natura esotica . Dentro ci sono ventidue piscine termali curative, con una temperatura costante da 20° C a 40° C . Circa trenta euro del costo del biglietto (ristorazione esclusa) per regalarvi un attimo di assoluto benessere sia per il corpo che per la mente.
Info utili :
Ischia in 4 giorni. 4° Tappa, Lacco Ameno
All’ingresso portuale di Lacco Ameno mi è restato impresso il pittoresco ‘Fungo’ , ormai simbolo del paesino . Questo è un gigante di 10 metri di tufo verde caduto dall’ Epomeo che da secoli modellato dal vento si è fissato in mezzo agli scogli.
Lacco Ameno fu la prima colonia della Magna Grecia in Occidente ( VIII secolo a.c. ) . Negli anni ’50 il rinomato archeologo tedesco Giorgio Buchner individuò proprio nelle pendici del monte Vico le origini di ‘Pitechusa’ , ovvero la Ischia arcaica fondata dagli Eubei . A questa altezza probabilmente c’era l’area sacra, i templi, e le case. Di queste ultime si conosce poco, forse erano organizzate in piccoli agglomerati. Questi a loro volta erano disposti nelle aree collinari che circondavano le rade portuali.
Dalla darsena , dopo una serie di lidi balneari, ci si sposta al Corso Angelo Rizzoli, 14 , via principale di Lacco Ameno , che è colma di negozietti stilosi. Nei paraggi per gli appassionati di vino e della buona cucina si trova l’affermato ristorante la ‘Cantina del Mare’ di Pier Paolo Iovinelli ( partner di ‘Mosaico per Procida 2022’ ) . Al lato del locale fa bella mostra una chiesetta deliziosa, quella di ‘Santa Maria delle Grazie’ del XVIII secolo , che fu voluta dalla famiglia Monti.
Angelo Rizzoli e la rinascita di Lacco Ameno
Non fatevi ingannare dalle dimensioni ridotte di Lacco Ameno , perché è piena di sorprese. Piazza Santa Restituta si è manifestata in tutta la sua maestosità con lo sfarzo di due mitici hotel. Mi riferisco a ‘Il Reginella’ e il ‘ Regina Isabella’ , risultato ben riuscito degli investimenti capricciosi e lungimiranti dell’imprenditore milanese Angelo Rizzoli (tra gli alberghi cinque stelle c’è anche l’‘Hotel Mozzatore’ ).
Gli anni ’50 furono la golden age d’Ischia quando il Cavaliere ci approdò per villeggiatura su invito dell’amico medico Pietro Malcovati. Fu questo brillante ginecologo che esortò il ‘cummenda’ a fare tutta una serie di investimenti che rimodernarono Ischia, trasformandola in un appuntamento immancabile della mondanità cosmopolita. Anche se ovviamente non fu tutto in discesa!
Ischia, un vulcano sommerso
Ischia si è formata 55000 anni fa in corrispondenza di una camera magmatica che si è svuotata per la fuoriuscita di magma fluido da crepacci sulla crosta terrestre. Tanti popoli l’hanno conquistata . Ognuno di loro ha lasciato traccia della loro civiltà. Fino a evolversi nell’era moderna in uno dei posti turistici più richiesti del pianeta.
Una time line d’ Ischia affascinante che si può approfondire seguendo i percorsi descritti in basso. Purtroppo, alla lista degli appuntamenti irrinunciabili di Lacco Ameno mi è mancato il ‘Negombo’. Questo è un parco termale degli anni ‘40 ricavato nella splendida ‘Baia di San Montano’ per merito del Duca Luigi Silvestro Camerini.
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4 Cose da fare a Lacco Ameno
1 .‘Museo Archeologico di Pithecusae’ : questa è un’enorme galleria di otto sale relativa alla storia d’ Ischia . Dal Neolitico all’epoca classica, espone anche una panoramica dettagliata dei principali fenomeni geologici isolani.
Esso è ospitato nella magnifica ‘Villa Arbusto’ , dimora di Angelo Rizzoli che non si fece sfuggire questo casolare seicentesco appartenuto a Don Carlo Acquaviva Duca d’Atri. Operativo dal 1999 il museo fu voluto dal professor Vincenzo Mennella, sindaco di Lacco Ameno, che ne curò la nascita dal 1979.
Da allora in poi nei suoi ambienti sapientemente allestiti si possono apprezzare reperti archeologici di pregio quali:
- Testimonianze varie delle relazioni commerciali che i ‘Pithecusani’ svilupparono con l’ Oriente, Cartagine, Grecia , la Spagna, Etruria meridionale, Puglia, Calabria ionica , e Sardegna;
- Corredi funerari della necropoli ubicata nella valle di San Montano , che fu adibita come sepoltura per un millennio, a partire dalla metà dell’VIII secolo a.C.;
- La leggendaria ‘Coppa di Nestore’ del VII secolo a.C. , una tazzina di 10 cm che ha inciso su un epigramma nell’alfabeto Greco più antico inneggiante al nettare di Ischia (prova che a Ischia l’uva è stata coltivata da sempre!). Questa iscrizione recita in questo modo: “Io sono la bella coppa di Nestore,
chi berrà da questa coppa subito lo prenderà
il desiderio di Afrodite dalla bella corona“; - Tombe romane , rilievi votivi in marmo dal santuario delle Ninfe, presso Nitrodi (Barano), lingotti in piombo e stagno della fonderia sommersa di Carta Romana.
2. ‘Museo Angelo Rizzoli’ : una collezione di memorie varie che rende omaggio ad Angelo Rizzoli , il benefattore e magnate di Lacco Ameno . Ci sono foto che documentano il suo impegno per il risveglio d’ Ischia, che negli anni ’60 beneficiò dei suoi ospiti singolari: divi, intellettuali, giornalisti, ecc. Altri ricordi, più personali, sono legati al suo successo, come le selezione le gigantografie dei primi numeri del ‘Corriere della Sera’ e della ‘Gazzetta dello Sport’ di cui Angelo Rizzoli fu direttore;
3. ‘Basilica e Museo di Santa Restituta’ : Questo complesso sta al di sopra di un precedente santuario paleocristiano consacrato a Santa Restituta , martira cartaginese che naufragò miracolosamente nella caletta di San Montano .Subì varie distruzioni fino a quando non venne affidata alla custodia dei monaci benedettini intorno il 1000 . Fu poi ampliata nel 1470 con una torre difensiva. Questa fu fatta nel 1590 apposta per i fedeli in caso di incursioni nemiche . Al presente ci sono gli uffici comunali.
Altri rimaneggiamenti seguirono nel 1600 fino al catastrofico terremoto del 1883, che danneggiò gravemente la basilica, inaugurata poi nel 1866. L’esterno è in stile Neoclassico con a destra un elegante campanile. La singola navata si arricchisce di: dipinti, un pavimento colorato, una statua in legno della santa, e le sue reliquie. Nel 1950 sotto la supervisione del prete Pietro Monti si effettuarono dei restauri alla cappella.
Pertanto si rinvennero: necropoli fenicie, puniche e greco–romane, ceramiche dell’età ellenistica , quartieri artigianali, come quello metallifero a Mazzola (VII/VI sec a. C. ) .Nel 1974 venne istituito un museo che fu sovraordinato alla ‘ Curia di Napoli’ e alla ‘Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Napoli e Caserta’.
4. ‘Spiaggia di San Montano’: a pochi passi dal centro cittadino di Lacco Ameno c’è questa caletta di sabbia dorata caratterizza da fondali bassi e acque cristalline e dall’ sua ombra del Monte Vico. Questa ingloba il ‘Parco Termale del Negombo’ , una meraviglia architettonica voluta dal duca di Camerino nel 1947.
Info utili :
Dove alloggiare a Lacco Ameno ;
A Ischia , non serve l’orologio!
A Ischia l’estate è eterna. Rimane un luogo che accontenta proprio tutti. Va bene per chi ama il lusso, quello per esempio che si ostenta tra yacht da capogiro attraccati a baie cristalline. Oppure è perfetta per chi ama la semplicità delle piccole grandi cosi, come un sole che scompare dietro qualche scogliera.
Ischia è un’esperienza unica che vi consiglio di fare presto, e senza fretta. Andarci è un’ ottima soluzione migliore per rigenerarsi . E staccare la spina dai pensieri e dalla routine quotidiana. Intanto iniziate a sognare e in caso avete già staccato un biglietto, buon viaggio!
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