Ischia film Festival 2023

Ischia film Festival 2023

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“L’autunno è una seconda primavera dove ogni foglia è un fiore.”

A. Camus

Ischia film Festival 2023

Senza dubbio Ischia Film Festival 2023 è una delle kermesse cinematografiche più significative d’Italia tenutasi all’interno della splendida cornice del Castello Aragonese d’ Ischia . Dal 24 Giugno al 01 Luglio ci sono state proiezioni cinematografiche d’autore che mi hanno rapito l’anima. Ed è così che Piazzale delle Armi, la Cattedrale dell’Assunta e la Casa del Sole  sono diventate sale sotto un cielo trapuntato di  stelle . Un biglietto staccato il mio per uno straordinario evento annuale di alto livello culturale. Un appuntamento imperdibile quello dell’ Ischia Film Festival 2023 , che con un programma vario e internazionale cerca di raccontare l’umanità nel bene e nel male.

Ancora una volta Ischia Film Festival 2023 mi ha riportato alla bellezza d’ Ischia. Ormai l’atollo campano mi ha creato dipendenza . Un’oasi che diventa sempre occasione per me di una pausa rigenerante e necessaria per il corpo e la mente. Tappa fissa in questo luogo del cuore è sempre l’Albergo Locanda sul Mare in via Iasolino 80 a Ischia Porto. Una casa ormai più che un albergo. Ci  torno tutte le volte che mi manca la poesia, e  il calore dei suoi gestori. Un posto in cui vi consiglio di soggiornare per vivere Ischia in tutta la sua magia.  Vediamo meglio  cosa è il Ischia Film Festival 2023.  Buona visione!

Cosa è Ischia film Festival 2023 ?

Che dire , Ischia Film Festival 2023  è una manifestazione artistica che vede in concorso lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da tutto il mondo. Capolavori in grado di valorizzare le tradizioni, la storia, i paesaggi di quei territori scelti per la narrazione filmica.

Giunto alla sua XI° edizione Ischia Film Festival 2023 è sostenuto dalla:

Da puntualizzare che  Ischia Film Festival 2023 nasce dall’idea dell’imprenditore Michelangelo Messina. Un uomo così appassionato della sua Ischia e del cinema, che è riuscito a creare  un evento di fama internazionale. Qualcosa di unico nel suo genere che ha fatto rinascere il cinema sull’isola dai tempi d’oro di Angelo Rizzoli.

Ischia e il cinema

Comunque Ischia era  abituata ai riflettori . E precisamente da quando a Ischia Ponte nel 1909 aprì Unione, la terza sala cinematografica più ampia dello stivale. Tuttavia, le luci della ribalta si accesero quando nel 1936 vi cominciarono le riprese del:

Decisamente un colossale avvenimento fu quando nel 1957 Charlie Chaplin scelse Ischia  come anteprima planetaria per il suo capolavoro  Un Re a New York . La fortuna continuò nel 1963 quando in varie zone  d’ Ischia   la  20th Century Fox girò il colossal di Cleopatra’ con Liz Taylor  e Richard Burton  ! Una produzione parecchio costosa , in cui si possono ancora apprezzare alcune inquadrature della Baia di San Montano .

Da Lucchino Visconti all’era moderna

Certamente un’altra figura di rilievo per Ischia   fu Lucchino Visconti. Questi fu  padre del Neorealismo  primo movimento cinematografico di spicco in Italia del secondo dopo guerra. L’illustre regista lombardo si trasferì a Ischia  . Dal barone Fassini comprò un vistoso immobile. In seguito lo modificò in uno splendido cottage in stile liberty . Di poi fu conosciuto meglio e localmente come  ‘La Colombaia’   .  Esso oggi è  il mausoleo dedicato al regista). 

Lucchino Visconti  ci visse fino al 1976 e fu il suo quartier generale . Qui è dove creò  pellicole eccezionali quali ‘Senso’, ‘Rocco e i suoi fratelli’. Fu un via vai di collaboratori e celebrità quali PasoliniElsa MoranteMoravia

Il cinema a Ischia oggi

Dal 1970 in poi il cinema Italiano subì una crisi irreparabile . E si spense anche  Ischia   , che si allontanò dal genere della commedia sexy all’italiana di quell’epoca.  A parte  la novità nel 2003 di Michelangelo Messina che lanciò appunto  l’  Ischia Film Festival , al presente si possono annoverare pochi risvegli di prestigio con setting a Ischia, quali:

Come è articolato Ischia film Festival 2023?

Ischia Film Festival 2023  è un palinsesto ricco di anteprime d’eccezione e grandi nomi. In questo modo ha garantito nel corso del tempo successo e la fidelizzazione di un pubblico sempre più vasto. In particolare  Ischia Film Festival 2023  si è articolato in diverse sezioni:

  • Best of : sono lungometraggi nazionali ed internazionali che esprimono al meglio l’attuale stagione cinematografica;
  • Sezione competiva: lungometraggi, documentari e cortometraggi che hanno avuto come protagonista principale e colonna portante del racconto le location dei filmati;
  • Location Negata: film, documentari e corti che raccontano gli spazi del pianeta violentati dal progresso, quelli in cui vengono negati i diritti ai popoli, quelli distrutti dalla guerra, o fagocitati da calamità naturali ;
  • Scenari Campani : lungometraggi, corti e documentari che hanno come tema portante la Campania e la sua identità culturale.

Delle 72 opere dell’ Ischia Film Festival 2023  36 sono inserite nella  Sezione competiva . E  le atre   36 nel resto della lista in alto (24 delle quali saranno proiettate esclusivamente online  su www.ischiafilmfestivalonline.it ).

Momenti salienti dell’ Ischia film Festival 2023

Di notevole effetto è stata l’inaugurazione dell’ Ischia Film Festival 2023  con la consegna di un premio alla carriera a Christopher Lambert, stella indiscussa e mondiale del panorama cinematografico. Riconoscimento che nelle edizioni passate è toccato ad altre star importanti quali :

California, l’Emila di Andrea Roncato

Sono stati otto giorni indimenticabili quelli dell’ Ischia Film Festival 2023    tra giornalisti,  registi  e attori di spessore.  Tra loro c’è stato anche Andrea Roncato. Mi ha commosso con le sue parole di coraggio rivolte alla sua Emilia Romagna dopo il tragico evento delle inondazioni d fine Maggio. La sua regione natale è pronta a rialzarsi . Egli  chiede agli Italiani non bonifici , ma di visitarla rilanciando così un turismo responsabile e attivo.

La sua terra è stato il leitmotiv della pellicola in gara California (2022) di Cinzia Bomoll con la partecipazione di Silvia e Giulia Provedi. Da maschera solitamente comica Andrea Roncato mi ha colpito nella parte responsabile del nonno di due gemelle . Una figura centrale per la salvezza di una parte di una famiglia della provincia emiliana. Un nucleo affettivo che è apparentemente tranquillo. Perché in realtà nasconde tante violenze contro le quali si eleva una denuncia forte e spietata. Specie per quella degli uomini contro le donne. Oltre a California vi descrivo in basso altri due audiovisivi estremamente significativi ed emblematici . Entrambi affrontao il dilemma del legame indisslubile tra l’essere umano , le proprie radici e l’esistenza riconsociuta come dono divino. Mi sto riferendo a La Cura di Francesco Patierno e a An Irish Goodbye di Tom Berkeley e  Ross White

La Cura di Francesco Patierno

Con la La Cura  torna alla ribalta il famoso regista napoletano Francesco Patierno (2022) .  Tra i suoi innumerovoli  traguardi profssionali si ricorda  il lungometraggio il  Mattino ha l’oro in bocca del 2007. Esso è tratto dall’autobiografia de Il Giocatore di Marco Baldini (interpreti Elio GermanoLaura Chiatti e Martina Stella)  .  Si tratta di  una condanna a tutti i tipi di dipendenze estreme.  Come quelle per il gioco d’azzardo che hanno massacrato il celebre conduttore radiofonico.

La Cura   vede nel cast il bravissimo Alessandro Preziosi e  parla di una troupe cinematografica, che per l’arrivo del Covid interrompe  le riprese della La Peste, un romanzo dello scrittore Albert Camus. Un film che evolve dal master piece inizale fino a confodersi e fondersi  con esso . Suo obiettivo è quello di esporre in maniera diversa da un documentario il dramma del planetario del lockdown, che ha segnato e cambiato per sempre la nostra società. Dalla finzione si passa alla realtà e non si capisce davvero quale sia il confine, quale sia la parte vera da interpretare!

Il flagello della black death si sposta dall’Argentina a una Napoli contemporanea , che smette di pulsare come è solita fare. Un caos immane in cui si perde il senso dell’orientamento. Il  virus  ha messo a dura prova e fatto rilevare come effimeri , se non modulati nel giusto modo,  i perni saldi della nostra era: soldi e sviluppo industriale.  Inolre a piegato fisicamente e moralmente per solitudine e povertà migliaia di persone in tutto il globo. Una malattia per cui esiste un unico rimedio l’amore e il rapporto con l’altro.

An Irish Goodbye

An Irish Goodbye di Tom BerkeleyRoss White ha vinto il Premio Oscar come Miglior cortoemetraggio Live Action alla 95a edizione degli Academy Awards.  E si è aggiudicato il premio come Miglior cortometraggio ai Premi BAFTA 2023.

An Irish Goodbye   è una black commedy  che descrive l’unione difficile e picaresca  dei fratelli  Turlough  (Seamus O’Hara) e Lorcan (James Martin). Quest’ultimo  è affetto da sindrome di Down.  Dopo la scomparsa improvvisa  della madre Turlough non vuole più affidare  Lorcan a una zia grazie al ritrovamento di una lista di desideri incompiuta della mamma. Da sfondo a questa trama così ironicamente drammatica e a lieto fine è l’Irlanda del Nord con le sue campagne e il suo assordante silenzio e infinita quiete.

Questo corto è un inno all’amore che vincit omnia . 23 minuti di genialità assoluta e pura che ha avuto il record di essere proiettato al cinema come qualsiasi altro film. Primato che era toccato solamente al cortometraggio di Pedro Almodóvar, The Human Voice.

 

Ischia film Festival 2023, ciak le premiazioni !

In conclusione  manca solo annunciare il vincitore dell’ Ischia Film Festival 2023 (clicca qui per sapere delgl altri riconoscimenti)  :

  • Mountain Onion (Kazakistan, 2022) di Eldar Shibanov :    l’undicenne Jabai vemde  cipolle di montagna lungo l’autostrada in Kazakistan e farà di tutto per riportare il padre nella sua famiglia . Un grido di speranza per i dolori universali come quelli della sparazione dei genitori. Perché nonostante show must go on !

Ischia Film Festival 2023  è stata un’esperienza unica che mi ha fatto apprezzare ancora una volta Ischia .  Come è facile da intuire questa perla del Golfo di Napoli non affascina solo per il suo passato, il suo patrimonio archeologico. E ancora per le sue terme, i suoi paesaggi esotici e un clima mediterraneo, che ne fanno un buen ritiro in ogni momento dell’anno. E Ischia Film Festival 2023   è la conferma che a  Ischia    ci si può perdere per infinite ragioni all’insegna di un turismo di altà qualità e sostenibile. Questo è il trend da seguire per un solido futuro economico , perché è l’unico modo per prosperare senza danneggiare l’ambiente e valorizzare al massimo le risorse territoriali. Sarà l’inizio di un cambio di tendenza che vorrà sbarazzarsi della globalizzazione di massa? E quello che ci auguriamo tutti per rivedere splendere ogni angolo della nostra Italia.

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Ischia cosa fare in 4 giorni

Ischia cosa fare in 4 giorni

“… ora sono commosso dalla Partenopea intrisa di luce,
il mio grazie è per te, Ischia,
cui un buon vento m’ha portato
a goderti con dei cari amici …”

 

Ischia  in 4 giorni

Senza dubbio girare  Ischia  in 4 giorni è stato un antidoto efficace alla mia nostalgia dell’isola verde. La bellezza di questo atollo campano mi ha stregato a tal punto che ci sono tornata una terza volta. Così a Ottobre ho fatto le valigie e sono partita!

Sono stata ospite presso  l’ ‘Abergo Locanda sul Mare’  in via Iasolino , 80  a Ischia Porto . Grazie alla posizione strategica di questo delizioso hotel , ho  esplorato quasi tutta Ischia. Per cui  in questo articolo vi propongo degli itinerari da fare per le vostre prossime vacanze : dal porticciolo borbonico  a Sant’Angelo , da Forio  a Lacco Ameno .

Per di più perlustrare Ischia  in 4 giorni mi ha fatto capire che qui di straordinario c’è qualcosa di più  delle sue rinomate terme. Infatti gli spazi sono infiniti e variegati,  e accolgono un immenso patrimonio storico, artistico, culturale ed enogastronomico. Ecco perchè  vi consiglio di non starci solo per un weekend . Troppo poco tempo per perdersi in 46, 3 km2 di meraviglie da scoprire! Seguitemi!

Ischia in 4 giorni. 1° Tappa,  Ischia Porto

Inevitabilmente il mio percorso è iniziato da Ischia Porto ,  in origine chiamata ‘Villa dei Bagni’ per via delle fonti termali di ‘Fornello’ e ‘Fontana’.   Questo magico borgo marinaro rappresentò la svolta di tutta l’isola  con l’inaugurazione del suo porticciolo il 17 Settembre del 1854.

Fu Ferdinando II di Borbone che ebbe l’intuizione straordinaria di trasformare quello che in passato era un lago vulcanico in un’opera pubblica fondamentale. Uno scalo portuale che favorì lo sviluppo economico locale, collegando la comunità isolana con i traffici commerciali e turistici esterni.

4 giorni a  Ischia Porto per un soggiono sull’isola

Situato tra la collina di S. Alessandro e il ‘Castello Aragonese’, Ischia Porto  costituisce infatti l’ingresso principale per approdare a Ischia . Tuttavia, ci sono altri accessi portuali sia  a Forio che a  Casamicciola Terme (gli altri a Lacco Ameno e Sant’Angelo sono per lo più approdi per le barche da diporto).

Nello specifico a  Ischia Porto  attraccano:

Ischia Porto, il cuore dell’isola 

Sicuramente Ischia Porto  è la zona perfetta dove alloggiare perché è servitissima. Ed è connessa a tutte le principali attrattive isolane per la presenza di:

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La ‘Rive Droite’ di Ischia Porto!

Che dire! Ischia Porto  è il cuore pulsante d’Ischia  per la vivacità diurna e notturna del porto borbonico sulla riva destra. Questa è soprannominata ‘Rive Droite’, e da queste parti si trovano tanti bar e localini dove ci si può divertire, mangiare e bere qualcosa.

A proposito, vi suggerisco:

Via Roma e Corso Vittoria Colonna, il fulcro di Ischia Ponte

Proprio a due passi dalla ‘Rive Droite’  per lo shopping basta imboccare via Roma e Corso Vittoria Colonna.  Queste sono le principali arterie di Ischia Porto  , che costituiscono un boulevard pieno di botteghe, gioiellerie, e bazar di prodotti tipici . Non mancano gli accessi alle spiagge più vicine.

Come quelle del ‘Lido’ e di ‘San Pietro’ di fronte il quale si erge l’ ‘Acquario’ (1905). L’artefice di questo edificio dal caratteristico color porpora fu l’ architetto Carl Sattler  su commissione di Anton Dohrn (1840-1909), un insigne zoologo marino. Lo scienziato tedesco ci abitò quando ci studiava .  Spesso ospitava i suoi amici con i quali si svagava e si dilettava in colte dissertazioni. Negli anni ’60 l’ ‘Acquario’ diventò un distaccamento della Stazione  Zoologica Napoletana e Laboratorio di Ecologia del Benthos’   , istituzioni fondamentali per  le ricerche nel campo dell’ecologia marina.

Un panino alla ‘Zingara’ con Massimo Venia

A Ischia Porto  non mi sono fatta scappare  Massimo Venia, illustratore delle migliori etichette della ‘Cantina Pietra di Tommasone’ . Appena entrata nel suo atelier al numero 32 di via Roma questo timido pittore ischitano, mi ha stretto calorosamente la mano. Erede del maestro Mario Mazzella , i suoi acquerelli sono una celebrazione degli scorci più incantevoli d’ Ischia

Non finirò mai di ringraziarlo per avermi fatto compagnia con uno spritz al  ‘Bar dell’Orologio’ , famoso bistrot in   via Vittoria Colonna, 195 . Di rito per uno spuntino sostanzioso si è provata un’eccellenza ischitana, cioè il ‘panino alla Zingara’! Cosa è? Due golose fette di pane ‘cafone’ farcito con prosciutto, mozzarella (o fior di latte), maionese e lattuga. La ricetta originale prevede le pagnotte del leggendario ‘Panificio Boccia’ a Ischia Ponte, dove è nata nel 1977 nel pub-paninoteca ‘La Virgola’ .

Clicca qui per itinerario a piedi  in centro a Ischia Porto su ‘Google Maps’ 

 

10 cose da fare a Ischia Porto 

1. ‘Villa Altana’: in via delle Fornaci si nasconde una palazzina dai tratti arabeggianti, che incanta con le sue cupole moresche, finestre bifore, e muri merlati. Era il rifugio del colonnello e avventuriero Giovanni Masturzi. Nella II°  Guerra Mondiale il duca S. Camerini comprò e salvò dall’oblio questa  imponente costruzione.

A sua volta essa era ricavata da un precedente tempietto cinese in legno. Questo fu ingegnato da Ferdinando II di Borbone per i gran galà  dell’inaugurazione del porto  .   Era noto con l’appellativo di Pagoda’ con cui ancora oggi ci si riferisce a questo punto a sinistra di Ischia Porto.

2. ‘Chiesa S. Maria del Porto Salvo’  : posizionata sotto il  Montagnone  fu fatta  nel 1856 per volere dei Borbone su progetto dell’ Ingegner  Quaranta .

A pianta a croce latina  possiede  tre navate, le cui pareti sono decorate da stucchi con diversi motivi . Ci sono due piani ed è ricca internamente di opere di valore.

3. Palazzo Reale’ : in piazza Antica Regia originariamente era una Spa per le classi benestanti appartenente alla famiglia Buonocore. Queste persone furono dei veri e propri pionieri per avere tratto vantaggio dalle sorgenti sottostanti di ‘Fontana’ e ‘Fornello.

Rimane un mistero come la proprietà passò ai Borbone . Dal 1877 dopo molte controversie storiche legate al ‘Regno di Napoli’ , il  Palazzo Reale’ , spettò al demanio militare con uso riservato per lo stesso esercito.

4. ‘Chiesa di Santa Maria delle Grazie’ :  questa chiesa è detta anche di ‘Sant’Antonio alla Mandra’ , perché è posta in località ‘Mandra’, ovvero dove pascolavano greggi.

Risale al XIV secolo ed è in stile Barocco. Dal 30 settembre 2003 vi è custodita la salma di San Giovan Giuseppe della Croce, un altro patrono d’Ischia .

5. ‘Chiesa di San Girolamo’ : questa parrocchia si staglia nell’omonima piazza . Tutta bianca ispirò molti artisti che l’immortalarono nelle loro tele per l’essenzialità delle sue forme. Del 1301 fu edificata poco dopo  l’ultima e tremenda eruzione dell’Arso.

Nel XVI secolo fu gestita dai frati di ‘Santa Maria della Scala’, e continuò a essere rimaneggiata fino al 1950. Tre sue particolarità ci sono:  una lapide che commemora le nozze della poetessa Vittoria Colonna con Ferrante D’Avalos (XVI sec.), un epitaffio per i morti in guerra , e un libro con le immagini dei quattro deceduti a causa della frana Monte Vezzi (2006).

6. ‘Chiesa S. G. G. della Croce’ : una chiesetta gialla piazzata esattamente accanto alla ‘Spiaggia dei Pescatori in contrada  ‘Mandra’,  dove si venera il culto della Madonna bambina . Questo piccolo tempio sacro è minimale e conserva:in via L. Mazzella, 70 questa basilica a croce latina è del 1636 e venne modificata varie volte fino al 1851 per iniziativa di Pio IX. Spicca subito una cupoletta di mattonelle smaltate di giallo e verde, vicino ci sta una torre e la cappella di San Giovan Giuseppe della Croce.

Attraverso una rampa di scalini di marmo si accede all’‘Arciconf. S Maria di Costantinopoli’  eretta nel 1613 . Particolare è l’usanza del 25 Agosto quando si porta in processione una statua della Madonna ivi riposta. C’è solo una navata.  Mentre negli archi reggenti il soffitto sono affrescati i principali episodi del ‘Vecchio e del Nuovo Testamento’. Questi sovrastano un altare del XVIII fatto di marmi policromi. Sparsi qua e là quadri che parlano dell’ecclesia ischitana.

7. ‘Cattedrale dell’Assunta’: questo monumento religioso a tre navate sostituì la primitiva cattedrale ischitana collocata all’altezza del ‘Castello Aragonese’   (fu distrutta dai bombardamenti inglesi) . La sua facciata è barocca ed è protetta da una cancellata in ferro. Al lato c’è un campanile antecedentemente adibito a fortezza per le scorrerie saracene.

Al suo interno di grande effetto è un quadro raffigurante una Madonna. Il suo volto pare essere quello della moglie di Pietro Cossa (figlio di Giovanni Cossa governatore d’Ischia e Procida), che nel XIV secolo fece innalzare lo stesso duomo. Alla  ‘Cattedrale dell’Assunta’ notevole è la cappella con un’altra Madonna alla quale Vittoria Colonna soleva pregare per il ritorno del suo amato sposo.

8. Ischia Ponte: è la parte antica di Ischia Porto  da cui dista poco più di 1, 5 km  ( andando a spasso per tutto  Corso Vittoria Colonna  ci si arriva in venti muniti) . Se ne attesta l’esistenza sin dal XIII secolo. Nel 1300 Ischia Ponte era conosciuta con il nome di ‘Borgo di Celsa’ per i gelsi che l’abbellivano.

Nel 1700 questo semplice villaggio si riempì di gente per lo spopolamento del ‘Castello Aragonese’, che è uno dei suoi principali richiami insieme al ‘Museo del  Mare’.  Quest’ultimo dal 1996 illustra su tre piani rudimentali attrezzi per la pesca, che era la fonte principale di sostentamento d’Ischia un tempo. Altre due mete da non perdere sono: la  ‘Torre di Guevara’ , teatro forse dell’amore tra Vittoria Colonna e Michelangelo, e i resti sommersi della città romana di Aenaria  nella  baia di Cartaromana .

9. ‘Castello Aragonese’ : questa solenne fortezza è arroccata su un isolotto, ed è collegata a Ischia Ponte da un ponte in muratura di 220 metri. Le sue fondamenta furono gettate da   Gerone  di Siracusa474 a.C. ) . Lo stratega lo ricevette dai Cumani per averli aiutati nella guerra contro i Tirreni. Il ‘Castello Aragonese’ comprende quindici soste:

  1. La Chiesa dell’Immacolata;
  2. IlConvento di S. Maria della Consolazione;
  3. IlCimitero delle Monache;
  4. LaCasa del Sole;
  5. LaChiesa di San Pietro a Pantaniello;
  6. I Palmenti per la vinificazione e cellaio;
  7. Il Carcere Borbonico;
  8. LaChiesa S. Maria delle Grazie o dell’Ortodonico;
  9. L’Antica torre di avvistamento e di difesa;
  10. Il ‘Sentiero del sole;
  11. I ‘Gradoni di S. Cristofaro;
  12. La ‘Chiesa della Madonna della Libera;
  13. IlViale dell’Ailantus;
  14. I Resti del tempio del sole;
  15. La ‘Cattedrale dell’Assunta;

Un percorso che ci racconta delle conquiste dei Greci, dei Romani, degli Aragonesi .  E delle gloriose nozze del 1509 tra Fernando Francesco D’Avalos e la poetessa Vittoria Colonna. Questa  nobildonna per la perdita del marito si immerse totalmente nelle arti, creando in quella rupe abitata un cenacolo culturale.

Dopo varie vicissitudini il  ‘Castello Aragonese’  nel 1912 passò nelle mani della famiglia Mattera , e nel 1996 fu aperto al pubblico. Ci vollero anni di incessanti interventi di restaurazione per portarlo all’attuale splendore. Tuttora è visitabile ed è sede di importanti eventi come l’‘Ischia Film Festival’ ideato nel 2003 da Michelangelo  Messina.

 

Info utili :

Come raggiungere Ischia Porto;

Dove alloggiare a Ischia Porto ;

Dove mangiare a Ischia Porto ;

Spiagge a Ischia Porto;

Feste Principali a Ischia Porto

Trekking a Ischia Porto;

Gite in barca a Ischia Porto;

Guide a Ischia Porto.

 

Ischia in 4 giorni. 2° Tappa, Sant’Angelo

Sant’Angelo  , presso il comune di Serrara Fontana ,  è l’angolo più chic e suggestivo d’Ischia . Ancor di più che è tutto pedonale (ci sono però a disposizione  parcheggi a pagamento per chi giunge motorizzato).

Sant’Angelo  si sviluppa in alto con  un groviglio di casette dipinte disposte a spirale sulla ‘Madonella’ , una collina in tufo  abbellita da una torre difensiva e dalla Chiesa Arcangelo Michele’  ( 1850) .  Nella parte bassa invece ha mantenuto il tipico aspetto di una borgata di pescatori.  Con un’insenatura stracolma di barchette e di panfili da urlo.

Per la sua tranquillità e atmosfera avvolgente,  Sant’Angelo  attira soprattutto un turismo d’élite  . Come la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ne ha fatto un vero e proprio buen ritiro dalla confusione della politica!

Un Biancolella in riva con i gabbiani!

Dalla fermata del bus a  Sant’Angelo c’è una bella discesa a serpentina di ciottoli e muretti impreziositi con ceramica colorata. Dopo qualche minuto a passo lento mi sono ritrovata in una piazzetta piena di boutiques , ristorantini, e cafè alla moda. Mi sono fermata per una pausa al  ‘Bar della Taverna del Pirata’ in via Sant’Angelo, 77 . Mentre sorseggiavo un calice ghiacciato di Forastera,  scorgevo  Capri in lontananza !

Ho approfittato di quella fermata per capire dove dirigermi. Fra i miei appunti sul da farsi a   Sant’Angelo  ho letto di :

  • ‘ Tropical’   e ‘Aphrodite Apollon’: due enormi parchi termali con decine di piscine a temperature che vanno dai 20° ai 40° e dotate di tutti i comfort immaginabili ;
  • ‘Cavascura ’ :  sono le terme più antiche d’Ischia a 300 m. dalla Spiaggia dei Maronti . Uno scenografico bacino idrologico scavato nella pietra viva di un vallone.  La sua acqua termale che sgorga naturalmente da una roccia a  90°  .  Sono particolarmente indicate per guarire affezioni reumatiche . Per i  postumi di fratture,  e qualsiasi tipo di patologia della pelle e vasculopatie periferiche di tipo venoso e arterioso.

Clicca qui  per itinerario  a piedi in centro a borgo Sant’ Angelo su   ‘Google map’ 

3 Cose da fare a Sant’Angelo

Avendo avuto disposizione   mezza giornata, a   Sant’Angelo mi sono potuta  ritagliare solo questi tre tragitti .  Sono stati davvero una scelta giusta e una gioia  sia per gli occhi che per il palato. Ecco  cosa mi ha stuzzicato i sensi e l’appetito:

1.‘Le Fumarole dei Maronti’ da Sant’Angelo    in dodici minuti circa  sono sopraggiunta in questo arenile . Emana una potente energia termica . Questa  in superficie produce sbuffi di vapore acqueo e bolle di gas alla temperatura di 100°. La sabbia non è bollente ma fuma.

Questo è frutto della natura vulcanica di  Ischia. Uno spettacolo incredibile perché oltretutto si imbandiscono tavole per cucinare! Chef selvaggi e buongustai si dilettano a sperimentare ricette salutari e appetitose con uova, pollo e altro usando questi fornelli naturali!.

2. ‘Spiaggia dei Maronti : vicina alle terme di ‘Cavascura’ , questa è la spiaggia più lunga di  Ischia  (circa 3 km) tanto da bagnare Serrara Fontana e Barano. Metà è libera e metà è dotata di stabilimenti balneari. Il suo fondale è abbastanza profondo ed è circondata da dolci pendii e  rupi che declinano verso le coste.

3. ‘Taverna Pietro Paolo detto Stalino’ : questa popolarissima taverna , molto semplice ed accogliente, è ricavata in un anfratto della Spiaggia dei Maronti  . Ci sono stata apposta per regalarmi un must della gastronomia ischitana,  cioè il  coniglio all’ischitana.

Quello di fossa per intenderci, allevato in buche profonde (3/4 metri)!  Questa tecnica di allevamento dona alle carni dell’animale un sapore e una consistenza del tutto eccezionale. Me lo hanno servito come di regola in un tegame di coccio, fatto con pomodorini e piperna, che è  il timo isolano.

Info utili :

Come raggiungere Borgo Sant’Angelo;

Dove alloggiare a Borgo Sant’Angelo ;

Dove mangiare a Borgo Sant’Angelo ;

Spiagge a Borgo Sant’Angelo;

Trekking a Sant’Angelo ;

Gite in barca a Sant’Angelo ;

Guide a Sant’Angelo .

Ischia in 4 giorni. 3° Tappa,  Forio

Forio è una sontuosa cittadina di 18.0000 abitanti, la più estesa di Ischia  . Come un fiore sboccia tra punta Imperatore e punta Caruso, e si suddivide in varie frazioni: San Francesco, la Chiaia, Citara e  Panza. La mia salvezza è stata incontrare la mia amica  Grazia Parpinel,  che mi ha scorrazzato ovunque alla ricerca dei tesori più esclusivi di Forio.

Forio  splende a Ovest, d’ Ischia  , il  lato più soleggiato, quello più vocato alla viticultura  per la fertilità dei terreni. Non a caso qui si adagia la cantina ‘ Pietra di Tommasone’ ,  che mi ha fatto ubriacare d’Ischia!

Forio, il versante luminoso

Nonostante fosse autunno a Ischia, il caldo era quasi asfissiante. La mia passeggiata a Forio è cominciata inizialmente a piedi: dal lungomare di Forio verso il  viale principale di  Corso Francesco Regine    fino alle torri di avvistamento.

Per stare dietro Grazia Parpinel   è stata necessaria tanta energia! Per cui un rituale inevitabile a Forio sono state le frequenti  pause caffè al ‘Divino Cafè’ in  Via Erasmo di lustro, 6! Ho anche verificato a  cena al  ‘Kantharos’  , raffinata enoteca in via Cesare Calise 3, che  la  parmigiana non è solo stratosferica nella mia Sicilia!

La baia di Citara e il wine relaix ‘C’est la Vie’

Muoversi in macchina è stato vantaggioso per scovare qualche gioiello nascosto di Forio. Come per esempio il  ‘Ristorante Bagno Viola’  in via G. Mazzella, 109  nei dintorni della spiaggia di Citara .Come scordare quel succulento sauté di vongole divorato all’ombra degli ombrelloni del lido!

Senza dubbio le emozioni più forti a Forio  sono state provocate dai suoi belvedere.  In montagna o nella punta più estrema d’ Ischia  mi hanno regalato dei panorami mozzafiato e una sensazione di libertà infinita. E come dimenticare il fascino d’ Ischia al crepuscolo mentre ero seduta per un aperitivo sulla terrazza del ‘C’est la Vie’, un modernissimo luxury wine relaix  a picco sul mare ! Inebriatevi anche voi con queste tappe imperdibili.

Clicca  qui per itinerario a piedi in centro a Forio (dal n.  1 al n.  10) su ‘Google Map’ 

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14 cose da fare a Forio

1. ‘Chiesa di San Gaetano o Santa Maria Porto Salvo’ : questa è una sfavillante chiesa dalla cupola gialla che si intravede appena entrati a Forio. Furono i marinai a richiederla nel 1655 a protezione del loro navigare.  Fu rimaneggiata in appresso fino ad assumere tratti prevalentemente   barocchegianti . La sua navata è adornata da un mezzo busto di San Gaetano insieme ad ex voto e barche .

2. ‘Basilica di S. Maria di Loreto’ : lungo l’affollato Corso Francesco Regine    si apre questa basilica a tre navate , che è popolare per le sue calotte moresche, il pavimento maiolicato,  e i suoi orologi (XIII sec.) . Ci furono degli ampliamenti nei secoli a venire.

Dentro è impreziosito da : un’autorevole pinacoteca degli autorevoli pittori Cesare Calise   (XVII sec.) e Alfonso Di Spigna (XVIII sec.),  un archivio colmo di importanti documenti, pilastri fatti di marmi policromi. Considerevole è una statua lignea dell’Immacolata eseguita da  un seguace di Nicola Fumo , il tutto sormontato da un soffitto a cassettoni in oro e legno.

3. ‘Torre Morgera o Quattrocchi’: nel quartiere del Cierco si innalza questa torre in tufo, che è a pianta quadrata e su due livelli. Si fa fatica a identificare le fattezze di un’architettura militare contro l’attacco dei Turchi. Questo perché accanto si confonde con altre abitazioni.

4. ‘Basilica di San Vito’ : addentrandosi a Forio ci si imbatte in questa importante basilica del XIV sec. Essa è dedicata a San Vito, protettore  di Forio   (pare abbia salvato i vitigni da una terribile pestilenza).  A croce latina e a tre navate primeggia per l’imponenza delle campane, ricavate dalla fusione di alcuni cannoni.

Gli interni  sono decorati con:  stucchi di Cesare Starace , alcuni lavori dei geni di  Cesare Calise  e Alfonso Di Spigna, e una massiccia pala d’altare del 1745. Il sagrato al di fuori della chiesa rievoca il triste dilaniamento di tanti cittadini uccisi da delle bombe scagliate la notte dell’8 settembre del 1943 , giorno dell’armistizio.

5. ‘Chiesa del Soccorso’: questo fantastico santuario del 1350 è intitolato alla Madonna della Neve, ed è custode di tutti i marinai. Tutta dipinta di bianco in perfetto stile Mediterraneo si accovaccia su un promontorio a strapiombo sui litorali dorati . Da cui si può contemplare un tramonto unico.

Se siete fortunati, vedrete per pochi istanti un raggio verde  all’orizzonte. Si tratta di un fenomeno ottico raro della rifrazione della luce solare nell’aria che accade se il cielo è limpido. Oltretutto se non c’è foschia c’è una veduta spettacolare sul Lazio fino a Ventotene, Formia e Gaeta.  Superbo è il  suo piazzale battezzato ‘Papa Giovanni Paolo II in occasione della visita pastorale del 5 Maggio 2002.

La ‘Chiesa del Soccorso’ preserva diversi realizzazioni  artistiche di  Cesare Calise , e un  crocifisso ligneo del 1400. Tra il XVIII e la fine del XIX secolo, l’erosione marina a causato alcuni danni. Per questo motivo ci furono degli interventi, come quelli che hanno interessato il sagrato. A questo sono state aggiunte delle croci in piperno , ed il portale a cui furono aggiunte delle pregiate maioliche;

6. ‘Chiesa di S. Francesco d’Assisi’ : questa chiesa spunta in tutta la sua magnificenza in piazza del Municipio assieme a un convento francescano, e all’ Arciconfraternita Santa Maria Visitapoveri’ . Della seconda metà del ‘600 è a una navata. Si dice fu fatta per conseguenza della devastante epidemia del 1656. Non è molto vistosa, a eccezione dei capolavori di Giuseppe Simonelli , del soffitto barocco a botte, e della vetrata alle spalle dell’abside maggiore.

7. ‘Palazzo Covatta’: in via Torrione, 42 questo è uno stabile dalla facciata esemplare per le bizzarre finestre, che per la forma del portone e della scala dovrebbe essere del XVII secolo. Si narra che ci venne confinata Donna Rachele Guidi in Mussolini .  La consorte del Duce fu esiliata a Ischia dove vi rimase fino al 1958. In virtù della sua dolcezza , pare che il popolo ischitano trattasse lei e i suoi tre figli con reverenza.

8. ‘Chiesa di  San Sebastiano’ : in Sant’Antonio Abate, 26, questa chiesa è in pietrame di tufo e dovrebbe essere del XIV periodo della tremenda ed ultima eruzione dell’Arso. Il portale è neoclassico in rosa pastello, e sfoggia una pianta a croce greca con pilastri corinzi e una gigantesca cupola con decorazioni a lacunari.

9. ‘Bar Internazionale’ : in Corso Francesco Regene 41 questo mitico cafè  fu ed è il salotto di Forio   .  Deve la sua fama a Maria Senese , sua fondatrice negli anni ‘50. Da principio era una bettola di paese. E poi si allargò fino a cambiare in un’osteria in cui si servivano pranzi e bevande.

Divenne ritrovo per personaggi illustri nazionali e internazionali. E in taluni casi anche ultimo riparo per intellettuali perseguitati per il loro orientamento sessuale. Come nel caso di Wystan Hugh Auden ,  che con  il suo compagno Chester Kallmann furono accolti da Maria Senese  con calore umano.  A lei W Auden  si ispirò per la protagonista del suo libretto ‘Carriera di un libertino’, musicata da Igor Strawinskji;

10. ‘ Torrione’ : in via Torrione 32, questa torre a base rotonda, emblema di Forio ,  è la più alta di tutte le altre circostanti.  Del 1480 fu fatta per prevenire e fermare le scorrerie dei pirati.  A pianterreno ci si sistemavano le artiglierie, al livello superiore ci alloggiava la guarnigione. Fu restaurata di recente e accoglie un museo civico e le creazioni di Giovanni Maltese, conosciuto  artista foriano che abitò il ‘ Torrione’ dal 1883 fino ai primi anni del ‘900.

11. ‘Punta Imperatore’: questa è l’estremità più incantevole d’Ischia. Sono partita da Campotese, vicino Panza, per farci un sopralluogo. E dopo una mezz’ora attraverso un vecchio sentiero si giunge in questo paradiso.  Un fazzoletto di terra che si affaccia su tutto l’abitato di  Forio ,   la baia di Citara  e il monte Epomeo.

In seguito si procede attraverso degli scalini a un faro isolato, il cui guardiano negli anni ’30 morì fulminato. Sua moglie Lucia Capuano continuò  egregiamente il mestiere di vedetta campana. Merita menzione Lucianna De Falco, l’attrice ischitana che nel  2008 tirò fuori una pièce teatrale su questo commovente  racconto del  faro di Punta Imperatore.

12. ‘Bosco di Zaro: questa foresta a Nord Ovest d’ Ischia  presenta uno scenario indescrivibile di olivi centenari, carrubi, ginestre, ciclamini , mirto e funghi porcini. In un silenzio assordante tra qualche lumino e delle offerte votive  ci si venera la   ‘Madonna di Zaro’ per le sue apparizioni  dal 1994.

Ogni 8 e 26 Settembre le veggenti lasciano una premonizione divina che riguarda tutta l’umanità. Una delle più chiacchierate profezie sarebbe stata quella sugli  attentati dell’11 settembre 2001 . Fu fatta da Simona P. e che nel 1995 fu registrata sul settimanale Epoca .

Celata dagli alberi del ‘Bosco di Zaro    compare ‘La Colombaia’   mausoleo ed ex  abitazione liberty  del  regista Lucchino Visconti . Ci si rinchiudeva per dare sfogo al suo estremo gusto estetico, quello che ha pervaso tutta la sua produzione cinematografica. Dal 2001 ‘La Colombaia’ è una fondazione che si occupa della diffusione e della comunicazione dello spettacolo.

13. ‘Giardini della Mortella’ : questo è un eden botanico disegnato nel 1956 dall’architetto paesaggista Russell Page per  Lady Susanna. Questa giovane donna alla morte del marito il compositore Inglese Sir Walton ampliò il loro nido fino a farla divenire un’esplosione di flora mediterranea, roseti e piante tropicali.

14. ‘Giardini Poseidon’ : con accesso diretto dalla baia di Citara queste terme sono la punta di diamante d’Ischia.  La struttura è immersa in una natura esotica . Dentro ci sono ventidue piscine termali curative, con una temperatura costante da 20° C a 40° C . Circa trenta euro del costo del biglietto (ristorazione esclusa) per regalarvi un attimo di assoluto benessere sia per il corpo che per la mente.

Info utili :

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Dove mangiare a Forio ;

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Ischia in 4 giorni. 4° Tappa, Lacco Ameno

All’ingresso portuale di Lacco Ameno   mi è restato impresso il pittoresco ‘Fungo’  , ormai simbolo del paesino . Questo è un gigante di 10 metri  di tufo verde caduto dall’ Epomeo che da secoli modellato dal vento si è fissato in mezzo agli scogli.

Lacco Ameno  fu la prima colonia della Magna Grecia  in Occidente  ( VIII  secolo a.c. ) .  Negli anni ’50 il rinomato archeologo tedesco Giorgio Buchner  individuò proprio  nelle pendici del monte Vico le origini di  ‘Pitechusa’ , ovvero la Ischia arcaica fondata dagli Eubei . A questa altezza probabilmente c’era l’area sacra, i templi, e le case. Di queste ultime si conosce poco, forse erano organizzate in piccoli agglomerati. Questi a loro volta erano disposti nelle aree collinari che circondavano le rade portuali.

Dalla darsena , dopo una serie di lidi balneari,  ci si sposta al Corso Angelo Rizzoli, 14 , via principale di Lacco Ameno  , che è colma di negozietti stilosi. Nei paraggi per gli appassionati di vino e della buona cucina si trova l’affermato ristorante la ‘Cantina del Mare’ di Pier Paolo Iovinelli   ( partner di ‘Mosaico per Procida 2022’ )  . Al lato del locale fa bella mostra una chiesetta deliziosa,  quella di ‘Santa Maria delle Grazie’  del XVIII secolo , che fu voluta dalla famiglia Monti.

Angelo Rizzoli e la rinascita di Lacco Ameno

Non fatevi ingannare dalle dimensioni ridotte di Lacco Ameno , perché è piena di sorprese. Piazza Santa Restituta si è manifestata in tutta la sua maestosità con lo sfarzo di due mitici hotel. Mi riferisco a  ‘Il Reginella’  e il  ‘ Regina Isabella’  , risultato ben riuscito degli investimenti capricciosi e lungimiranti dell’imprenditore milanese  Angelo Rizzoli (tra gli alberghi cinque stelle c’è anche l’‘Hotel Mozzatore’ ).

Gli anni ’50 furono la golden age d’Ischia quando il Cavaliere ci approdò per villeggiatura su invito dell’amico medico Pietro Malcovati. Fu questo brillante ginecologo che esortò il ‘cummenda’ a fare tutta una serie di investimenti che rimodernarono Ischia, trasformandola in un appuntamento immancabile della mondanità cosmopolita. Anche se ovviamente non fu tutto in discesa!

Ischia, un vulcano sommerso

Ischia  si è formata 55000 anni fa in corrispondenza di una camera magmatica che si è svuotata per la fuoriuscita di magma fluido da crepacci sulla crosta terrestre. Tanti popoli l’hanno conquistata . Ognuno di loro ha lasciato traccia della loro civiltà.  Fino a evolversi nell’era moderna in uno dei posti turistici più richiesti del pianeta.

Una time line d’ Ischia  affascinante che si può approfondire seguendo i percorsi descritti in basso. Purtroppo, alla lista degli appuntamenti irrinunciabili di Lacco Ameno    mi è mancato il  ‘Negombo’.   Questo è un  parco termale degli anni ‘40 ricavato nella splendida  ‘Baia di San  Montano’ per merito del Duca Luigi Silvestro Camerini.

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4 Cose da fare a Lacco Ameno

1 .‘Museo Archeologico di Pithecusae’ : questa è un’enorme galleria di otto sale relativa  alla storia d’ Ischia . Dal Neolitico all’epoca classica, espone anche una panoramica dettagliata  dei principali fenomeni geologici isolani.

Esso  è ospitato nella magnifica ‘Villa Arbusto  , dimora di Angelo Rizzoli  che non si fece sfuggire questo casolare seicentesco appartenuto a Don Carlo Acquaviva Duca d’Atri. Operativo dal 1999 il museo fu voluto dal professor Vincenzo Mennella, sindaco di Lacco Ameno,  che ne curò la nascita dal 1979.

Da allora in poi nei suoi ambienti sapientemente allestiti si possono apprezzare reperti archeologici di pregio quali:

2. ‘Museo Angelo Rizzoli’ : una collezione di memorie varie che rende omaggio ad Angelo Rizzoli , il benefattore e magnate di Lacco Ameno . Ci sono foto che documentano il suo impegno per il risveglio d’ Ischia,  che negli anni ’60 beneficiò dei suoi ospiti singolari: divi, intellettuali, giornalisti, ecc. Altri ricordi, più personali, sono legati al suo successo, come le selezione le gigantografie dei primi numeri del ‘Corriere della Sera’ e della ‘Gazzetta dello Sport’ di cui Angelo Rizzoli fu direttore;

3. ‘Basilica e Museo di Santa Restituta’ : Questo complesso sta al di sopra di un precedente santuario paleocristiano consacrato a Santa Restituta , martira cartaginese che naufragò miracolosamente nella caletta di San Montano .Subì varie distruzioni fino a quando non venne affidata alla custodia dei monaci benedettini intorno il 1000 . Fu poi ampliata nel 1470 con una torre difensiva. Questa fu  fatta nel 1590 apposta per i fedeli in caso di incursioni nemiche . Al presente ci sono gli uffici comunali.

Altri rimaneggiamenti seguirono nel 1600 fino al catastrofico terremoto del 1883, che danneggiò gravemente la basilica, inaugurata poi nel 1866. L’esterno è in stile Neoclassico con a destra un elegante campanile. La singola navata si arricchisce di: dipinti, un pavimento colorato, una statua in legno della santa, e le sue reliquie. Nel 1950 sotto la supervisione del prete Pietro Monti si effettuarono dei restauri alla cappella.

Pertanto  si  rinvennero: necropoli feniciepuniche e grecoromane, ceramiche dell’età ellenistica , quartieri artigianali, come quello metallifero a Mazzola (VII/VI sec a. C. )  .Nel 1974 venne istituito un museo che fu sovraordinato alla ‘ Curia di Napoli’ e alla ‘Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Napoli e Caserta.

4. ‘Spiaggia di San Montano’: a pochi passi dal centro cittadino di Lacco Ameno c’è questa caletta di sabbia dorata caratterizza da fondali bassi e  acque  cristalline e dall’ sua ombra  del Monte Vico. Questa ingloba il ‘Parco Termale del Negombo’ , una meraviglia architettonica voluta dal duca di Camerino nel 1947.

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A Ischia , non serve l’orologio!

A Ischia l’estate è eterna. Rimane un luogo che accontenta proprio tutti. Va bene per chi ama il lusso, quello per esempio che si ostenta tra yacht da capogiro attraccati a baie cristalline. Oppure è perfetta per chi ama la semplicità delle piccole grandi cosi, come un sole che scompare dietro qualche scogliera.

Ischia è un’esperienza unica che vi consiglio di fare presto,  e senza fretta. Andarci è un’ ottima soluzione migliore per rigenerarsi . E staccare la spina dai pensieri e dalla routine quotidiana.   Intanto iniziate a sognare e in caso avete già staccato un biglietto, buon viaggio!

 

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