I Garagisti di Sorgono, l’oro rosso di Sardegna

I Garagisti di Sorgono, l’oro rosso di Sardegna

“…siamo il regno  ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, 

 della rosa canina, del vento, dell’immensità del mare.

Siamo  una terra di antichi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,

di montagne bruciate dal sole, e dalla vendetta. 

Noi siamo Sardi…”

G. Deledda

 

‘I Garagisti di Sorgono’ , la cantina del  Mandrolisai della Sardgena

‘I Garagisti di Sorgono’  è il nome di una cantina sarda a Sorgono nel cuore della Sardegna . Questa è gestita da quattro giovani imprenditori :

Si tratta del mio primo wine report firmato Roberto Cipresso, enologo di fama internazionale. Un viaggio alla scoperta della denominazione del  Mandrolisai DOC  e della provincia di Nuoro. Un’esperienza straordinaria che  rimarrà  sempre indelebile nella mia mente !

‘I Garagisti di Sorgono’ rappresentano una  realtà enoica di nicchia, che sta  esplodendo  nel mercato del vino nazionale e internazionale grazie al nostro enologo nazionale. Seguitemi e vediamo più da vicino cosa c’è da bere, mangiare e vedere nella zona interna della ‘Terra dei Nuraghi’! 

 

‘I Garagisti di Sorgono’, l’ oro rosso della Sardegna

Sono le 10 di venerdì sera. Atterro all’  ‘Aeroporto Elmas di Cagliari’  in un weekend piovoso di fine Maggio. Inevitabilmente  penso alla mia amica Giulia, che vive nella capitale . Lei è un raggiante medico, a cui devo l’onore d’ avermi fatto scoprire per prima questo angolo d’Italia.

Ad attendermi nella sala arrivi c’è Pietro Uras, che mi accoglie con un gran sorriso. Il suo fare gentile e amichevole mi mette subito a mio agio.  Mi fa accomodare in una piccola ‘Fiat Panda’ , e ci dirigiamo verso  Sorgono!

Sorgono, un borgo sardo ricco di arte e cultura

Il lungo e noioso percorso di due ore fino a destinazione per stradine strette e tutte in salita è compensato dalla chiacchiera con Pietro  . Resce a distrarmi dal mio mal d’auto con una parlantina degna di un avvocato. Inizia a descrivermi  non appena la sua Sorgono,  un paesino di appena 1700 abitanti, e di come inizia l’avventura imprenditoriale dei quattro ‘garagisti’.

Durante il tragitto la notte è troppo fonda ed oscura per ammirare il paesaggio intorno, che solo una luna tonda e bianca riesce a tratti ad illuminare. Quelle sagome nere che ci circondano improvvisamente prendono forma nella mia mente, non appena Pietro evoca i suoi ricordi d’infanzia.

Quella è sempre la stessa vegetazione rigogliosa che ricorda da bambino, fatta di querce, mirto, corbezzolo e cisto, che si alternano ai vigneti in una cornice suggestiva, avvolta da un silenzio profondo.

Pietro Uras, la voglia di investire e tornare nell’isola

Rimango un po’ perplessa.  C’è una nota di nostalgia nelle parole di   Pietro.  Come se tutto ciò che ama non è sempre lì a portato di mano. Mi chiedo il perché dal momento che si reca  sempre a Sorgono! Il mio dubbio svanisce quando Pietro mi confessa del suo desiderio di trasferirsi presto in Sardegna per dedicarsi completamente alla sua attività.

Vengo infatti a sapere che Pietro è l’unico che abita fuori, precisamente a Parma.  Qui lui si forma come tecnologo alimentare,  collaborando  con importanti imprese emiliane da 19 anni. In passato quando era studente,  va via per la curiosità e la necessità di vedere cosa c’è oltre la sua isola.  Gli fa bene, ma non può stargli troppo lontano per molto.

Pietro risente della lontananza da casa. Al momento può rientrare solo qualche volta al mese. Non può lasciare definitivamente la sua occupazione attuale. Come del resto gli altri tre soci, perché c’è bisogno continuamente di soldi da investire.

‘I Garagisti di Sorgono’  devono decollare e non possono permettersi di stare dietro i tempi e la burocrazia infinita e macchinosa delle istituzioni governative di settore. Queste ultime  sono sempre più lente , laddove invece dovrebbero agevolare e favorire lo sviluppo della cittadinanza.

4 amici legati dalla passione per il vino e per la Sardegna

L’Italia è il lupo cattivo di questa favola. I quattro vigneron sardi però non si arrendono di fronte a nessuna difficoltà. Loro sono testardi e risoluti ad andare avanti a tutti i costi, senza mollare mai. Pietro, Renzo, Simone e Andrea si conoscono da sempre. Ciò che li accomuna oltre a un grande affetto, è la passione per la Sardegna, e per le loro vigne, ereditate dai loro padri e dai loro nonni.

Mai arrendersi!

I quattro vigneron hanno competenze tecniche e grinta giusta per imbottigliare quel grosso patrimonio enoico nei loro vini rossi . Questi sono versatili, fini e particolari, e soddisfano ogni tipo di palato, dal più semplice al più sofisticato.

Sono giovani coraggiosi,  amici sin da piccoli, che grazie all’aiuto di Roberto Cipressp stanno avviando un’azienda vinicoladal nome particolare, appunto  ‘I Garagisti di Sorgono’. Si chiamano volutamente in questo modo , perchè si ispirano  al movimento francese dei ‘Vins de Garage’. A  sottolineare la tipologia ricercata e introvabile dei loro vini rossi, garbati, caldi, e destinati a una nicchia di intenditori.

I vini dei ‘Garagisti di Sorgono’ , vini per molti ma non per tutti! 

Il fenomeno dei ‘ Vins de Garage‘, nasce a Bordeaux negli anni ’90.  Esattamente quando Robert Parker stella l’altissima qualità  di alcuni ‘microchateaux’ prima a Pomerol e poi a Saint-Emilion (‘Le Mondotte’ di Chateau Canon-La-Gaffeliere, Le Dome’di Chateau Teysser e il ‘Gracia’) , facendoli diventare carissimi . E soprattutto elevandoli a oggetto dei desideri da parte di collezionisti di tutto il mondo.

Questa buona fortuna sarà anche dalla parte dei   ‘I Garagisti di Sorgono’ . Perché sono questi bravi produttori sono davvero il simbolo  della tradizione vinicola sarda , espressa nelle loro quattro etichette, recanti  il loro cognome e il loro volto :

La ‘DOC Mandrolisai’ di Sorgono, Sardegna

Pietro  mi parla della bellezza di Sorgono , sita nel centro della Sardegna, a 700 metri d’altezza sul versante occidentale della catena montuosa del Gennargentu, a sud ovest della Barbagia di Ollolai. Questa è l’area geografica del Mandrolisai, da cui l’omonima DOC , di cui però ancora non so molto. Pietro   non esita a intervenire dandomi precise informazioni al riguardo, che riporto nel dettaglio perché molto interessanti.

La denominazioneDOCMandrolisai risale al 1981, e comprende:

  • vini rossi e rosati delle zone collinari della Sardegna centro occidentale:
  • Olrre  Sorgono i seguenti comuni: Ortueri, Atzara Tonara, Desulo e Meana Sardo, in provincia di Nuoro e il comune di Samugheo in provincia di Oristano.

I vini della ‘DOC Mandrolisai’

I vini ‘Mandrolisaisono il risultato dell’uvaggio in diversa percentuale dei tre principali vitigni sardi , secondo disciplinare:

I tre vitigni vengono vinificati assieme in maniera da conferire al vino ognuno le proprie qualità migliori:

  • il Bovale il colore, l’intensità, il corpo,  un po’ di rudezza e di tannicità;
  • il Monica la gentilezza, la freschezza e la fruttuosità;
  • il Cannonau l’alcool.

Caratteristiche della ‘DOC Mandrolisai’

A un certo punto Pietro si sofferma sull’unicità della tecnica dell’uvaggio  multi varietale che è praticata solo nel Mandrolisai, ed è antichissima. Con sistematicità i loro nonni e bisnonni, possedendo filari di viti con tante tipologie di uva, dopo la raccolta vendemmiavano tutto insieme. Essi mescolavano anche 5/10 differenti tipi di uva e producevano così quasi esclusivamente vini misti.

Rispetto al passato Pietro fa notare che tale mescolanza non dà più vita ad un miscela casuale. Essa  è bensì il frutto di approfonditi studi dei tempi di maturazione dell’uva, ed è mirata a conferire al vino particolari note e sfumature.

Leggo negli occhi di Pietro la fierezza di preservare questa alchimia enoica, e ne ha tutte le ragioni, perché sono vini rossi pregiati che richiamano i più modaioli Bordeaux, Valpolicella e Chianti, solo per citarne alcuni.

Roberto Cipresso, il cappellaio magico al ‘Wine & Sardinia’ festival di Sorgono

Sabato mattina mi risveglio nel mio accogliente ‘Minù b&b’,  una mansarda elegantemente arredata in centro. Una coccola infinita, con una colazione sublime di dolci e frutta fresca per avere l’energia giusta e vivermi Sorgono. Una minuscola cittadina da esplorare tutta con i suoi tesori e le sue delizie enogastronomiche.

Renzo e Simone vengono a prendermi con una jeep. Parcheggiamo e ci sediamo a un bar vicino il comune per prendere un caffè perché fuori diluvia. Le lancette dell’orologio sembrano fermarsi, tutto a Sorgono scorre lento, ogni cosa è al suo posto e la gente si saluta per strada.

C’è un senso di pace e di quiete che fa bene all’anima. Renzo mi indica fuori dalla finestra una piazza , che è il luogo di ritrovo per i compaesani. Lì si svolgono quasi tutte le più significative manifestazioni  del calendario sorgonese Autunno in Barbagia‘,  tra cui ‘Sa Innenna’, ovvero la vendemmia tradizionale.

Nulla è per caso!

Quell’agorà cambia in meglio il loro destino quando nel 2014 vi si tiene ‘Wine and Sardinia‘. In occasione di questo rinomato concorso enologico , conoscono  Roberto Cipresso, enologo di fama internazionale. Quest’ultimo è il presidente della commissione esaminatrice. E a lui si rivolgono questi  quattro winemaker  per capire come fare vino e avere successo!

Da lì a poco Roberto Cipresso si reca a Sorgono per studiare più da vicino le loro vigne e rimane meravigliato delle straordinarie potenzialità di quell’angolo di paradiso. E così decide di fargli da guida per tutto il loro percorso imprenditoriale.

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Le prime vittorie dei ‘Garagisti di Sorgono’

Io Renzo e Simone siamo ancora dentro il piccolo cafè sardo, fuori c’è solo qualche passante che si affretta a rientrare in casa, fa freddo e grandina, quale momento migliore per prendere ancora appunti.

Ora è il turno di Simone che prosegue la narrazione citando il 2016 come il loro anno di svolta, quando, contando sul supporto professionale di Roberto Cipresso, lanciano circa 6000 bottiglie della loro azienda vinicola direttamente nel mercato nazionale.

Nel 2017 i loro quattro rossi sono presenti nella gettonatissima enoteca della Locanda Mariella‘, un piccolo e noto ristorante vicino Parma. Subito dopo nel 2018 fanno il debutto ufficiale nel mondo del vino al ‘Vinitaly’  di Verona . E  i loro quattro marchi suscitano la curiosità e l’interesse di innumerevoli Wine Lovers e Wine Experts.

Da Sorgono a Bruxelles! 

Mi rendo conto di avere la fortuna di intervistare un’azienda cult, quella appunto de ‘I Garagisti di Sorgono’ . E proprio quando penso che faranno strada, loro mi giocano d’anticipo! Quasi incredula vedo pubblicato nel giornale del paese un articolo in merito ai premi che i loro rossi strepitosi ricevono nel 2019 :

Quale è la prossima mossa? Non so se riesco a stagli dietro! Proviamoci. Neppure un attimo per rendersi conto di cosa gli stia succedendo di così bello, che questi quattro prodi marinai sono di nuovo in mare aperto. Nuove sfide li aspettano.

Il  Mandrolisai, essenza di un terroir

Qual è il segreto dell’eccellenza dei vini firmati dai quattro ‘garagisti’ sardi? Alla base c’è la loro terra, che anche in altri parti dell’isola in questi ultimi anni dispensa fiumi di oro rosso, apprezzato tanto in Italia quanto all’estero. Non siamo di fronte a un fenomeno o a una moda passeggera del momento.

Molti giovani intraprendenti, tra cui i nostri quattro amici, sanno semplicemente che gli abbondanti terreni che hanno tra le mani. Proprio quelli tramandati dalle generazioni precedenti dopo la crisi dell’edilizia, valgono una fortuna immensa per il presente e il futuro. I beni di madre natura sono così lavorati con sudore e sapere da impresari di nuova era e ne consegue il proliferarsi di piccole aziende.

Spazio ai giovani!

E sono proprio queste piccole aziende,  che stanno dando un certo respiro all’economia regionale, con una produzione enoica di qualità a tiratura limitata. Quella che è sempre più richiesta nel mercato dai consumatori moderni più attenti e con elevato potere d’acquisto.

I vini sardi dunque rappresentano oggi una possibilità di rinascita per il paese e possono contare su prodotti di punta come quelli de ‘I Garagisti di Sorgono‘.

I loro vini fanno impazzire, perché sono un mix perfetto di  tradizione e innovazione .  Si tratta di rossi mediterranei profondi e snelli, complessi e non troppo alcolici o difficili da bere.

I vigneti del Mandrolisai

Il viaggio prosegue verso  uno dei vigneti del Mandrolisai, quello di  Simone in località Pischina/Bau Perdosu’, dove c’è prevalentemente  il Monica per il suo ‘Murru’.

Il paesaggio è costellato da filari splendidi il cui colore verdeggiante è sbiadito da una nebbiolina fitta e densa. Improvviso la nostra passeggiata viene interrotta da un acquazzone, che ci spinge a trovare riparo all’interno di un vecchio edificio lì nelle vicinanze.

I poderi dei ‘Garagisti di Sorgono’

Simone ne approfitta per mostrami almeno in una mappa la posizione degli altri tre complessi di viti, che, suo compreso, offrono le tipiche varietà della tradizione vitivinicola sarda:

Simone, l’enologo dell’azienda, poi con semplicità mi fa luce sul perché i loro vini rossi sono così speciali e possono essere fatti solo lì a Sorgono e in nessun’altra parte del globo terrestre. Le loro uve nascono da terreni di alta collina (a circa 400/600 metri sul livello del mare), soleggiati e magnificamente esposti (sud-est) con un suolo di origine granitico, sciolto, povero.

Come sono i vini di questi angoli di paradiso?

Da qui vini rossi che hanno un bouquet fresco, fruttato, rotondo, e un gusto secco, sapido, pieno, giustamente tannico e bilanciato. Anche il clima, caratterizzato da forti escursioni termiche, poche piogge e da lunghe estati, contribuisce alla buona riuscita dei vini, garantendo una perfetta maturazione dell’uva anche nelle annate più fresche.

Inoltre la maggior parte delle loro vigne essendo per lo più centenarie, e per lo più allevate ad alberello (da sempre diffuso in Sardegna), risultano essere molto poco generose nel produrre una buona quantità di grappoli . La densità è di quattromila ceppi per ettaro e le rese sono  bassissime, non superiori a 35 quintali.

Tutto ciò però è  la condizione ideale per offrire una altissima qualità. Tutte queste caratteristiche geografiche e pedoclimatiche  regalano ai quattro ‘garagisti’ di Sorgono magnifici vini di terroir, che non hanno nulla da invidiare a quelli dei cugini d’Oltralpe.

Agriturismo ‘Su Connuttu’, Sorgono Sardegna

Giustamente vi starete chiedendo se ci è venuta fame dopo questo lungo giro! Certo che sì, e ci siamo egregiamente viziati all’ agriturismo ‘Su Connuttu’ a Sorgono. Ad aprire la porta di questo casolare intimo e accogliente il proprietario Costantino e il figlio Daniele che ci fanno accomodare davanti una tavola ben imbandita piena di delizie sarde da abbinare ai quattro  rossi de ‘I Garagisti di Sorgono’.

Ed è così un po’ on the road che tra un boccone di agnello e ‘carasau’ li tasto uno a uno per la prima volta! Sono una rivelazione dei sensi magnifica. Ogni vino rosso al calice esprime al massimo tutte gli elementi distintivi dei quattro vitigni sardi:

  • colori vivaci;
  • profumi inebrianti;
  • tannini gentili e levigati.

Comunque dei vini  intensi al punto da potere essere perfettamente abbinati al resto del succulento banchetto a base di verdure fritte, polpettine di maiale in umido e delle immancabili ‘seadas’ dolci di pecorino filante e miele.

Come in ogni buona tavola sarda sai quando inizi ma mai quando finisci!  Così termino il sabato sera in pizzeria e poi al pub del paese con Renzo e Simone E sorpresa si aggiunge pure Pietro, arrivato sfatto dalle baldorie di uno sposalizio appena concluso!

La terra di Pietro e Renzo a Sorgono

Dalla parola alla terra il salto è breve. Eccoci arrivati ad un’altra tappa del nostro fantastico itinerario sardo, i  vigneti di PietroRenzo . Questi sono gli ultimi spazi benedetti della mia esperienza sarda, una delle più significative del mio errare per le bellezze del nostro bel paese sia a livello professionale che umano.

Aperta un’inferriata tra trazzere strette e lunghe Pietro guida fino ai suoi 10 ettari di terra seminati tutti a Mandrolisai.  Un vento leggero e gentile soffia su tutto il resto della vegetazione incolta, e mentre affido agli scatti distratti della mia macchina fotografica l’immortalità di quegli attimi.  Pietro sussurra qualcosa a una vite, Renzo e Simone ne abbracciano una,  e io li seguo.

Lì in quell’universo primordiale ritorni all’essenza e alla straordinarietà della vita, che si manifesta in quei gesti spontanei così semplici e veri. Dal poggio della tenuta ci dirigiamo verso la villetta dei genitori di Pietro, dove si rifugia quando può, piena di oggetti che ricordano una mamma dolce e sempre presente, e di quadri che ritraggono Sorgono.

Il legame con la famiglia, il segreto del loro successo!

Questo legame con la famiglia è forte, lo senti a pelle, e lo riavverti nella masseria di Renzo in cui ci spostiamo poco dopo. Una magnifica distesa di Cannonau protetta dal guardiano di turno, Pasqualino il ciuchino. Questa adorabile creatura ci fa qualche festa appena ci vede avvicinare, e poi ci snobba tornando al suo riposino pomeridiano. Renzo  ci presenta intanto uno per uno le facce delle foto in bianco e nero appese nelle pareti dello stabile del suo fondo.

Sono i suoi zii, i suoi cugini, padre, madre, e Simone e Pietro interrompono Renzo perché ci scorgono qualche parente. Mi allontano quasi per rispettare quella loro atmosfera così intima e mi rilasso su una panca di legno. Sotto un albero fronzuto e attorno a un tavolo di marmo io, Pietro, Renzo e Simone finiamo l’ultima bottiglia di Mandrolisai brindando alla bellezza, che, parafrasando Dostoevskij , un giorno salverà il mondo!

A presto ragazzi! Grazie Sardegna, isola dal fascino misterioso e irritrovabile!

E in vino veritas tutti e tre  mi fanno notare che è ora di recuperare le valigie e spedirmi a Pisa! Pietro mi riporta alle partenze dell’aeroporto di Cagliari, augurandosi di rivedermi  presto dalle loro parti  un’altra volta ancora.

Sono siciliana di origine, e conosco il valore dell’ospitalità e il calore del Sud, ma la Sardegna mi ha davvero stupito, perchè è davvero un atollo dalle mille meraviglie dal fascino Mediterraneo. Non esitate a prenotare per le vostre vacanze di visitare quest’area interna di questa regione spettacolare. Non c’è solo il mare , ma tante altre cose da fare e vedere vi attendono!

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Vinitaly 2018

Vinitaly 2018

There is no world without Verona walls, But purgatory, torture, hell itself.

Hence “banishèd” is banished from the world, And world’s exile is death

Shakespeare (Act III, Scene III)

“Vinitaly 2018”, a reason to go to Verona 

There are thousands of reasons to visit  Verona . Not only for  Juliet’s balcony’, but also for ‘Vinitaly 2018′ ! This  is the biggest exhibition about wine in Italy and for sure one of the biggest in the world .

Thousands of producers and distributors from all 20 regions of Italy  and from  all over the world present their wines at Verona Expo’, the trade fair of Verona. During the ‘Vinitaly 2018′ I spent a weekend in Verona by friends of mine .

Of course,  I realized that  this ‘City of Lovers’ has much to offer travellers beyond the famous, dramatic love story between ‘Romeo and Juliet . Follow my tips about discovering this stunning Italian city and the best wineries in Italy .

 

What is ‘Vinitaly 2018’?

Vinitaly 2018′ is the world’s largest wine and oenology fair, which takes  takes place every spring in Verona:

  • 4,600 exhibitors from 35 countries.
  • 100,000 square metres of exhibition space.
  • 125,000 visitors from 145 nations.

Not only wine!

Vinitaly 2018′  takes place inside the Verona Expo’ , which is a huge area south of the city, near the main  railway station. Inside there are 20  large pavilions, which are divided by regions . Participating wineries set up the stands for wine presentations and tastings.

In addition to wine, there are sections dedicated to wine technology and equipment, olive oil, spirits, beer, gastronomy. This wine  exhibition  is absolutely  a journey into the world of wine!

My favourite  Sicilian wineries at ‘Vinitaly 2018’

For wine lovers, this is an experience not to be missed! Prior to 2018, I had always heard of ‘Vinitaly 2018′ , but I had never experienced the wonder myself. I attended  ‘Vinitaly 2018′ in April,  and I have to admit I liked  what I saw. It’s an event of international importance, and it is very big  in terms of products, distributers, and actual surface area.

I walked a lot  in one day from one hall to the next . Actually, it required not only  a strong passion for wine, but even research , planning and money! Being an immense area, I  realized I couldn’t  scratch the surface of ‘Vinitaly 2018′ – above all if attending in only  1 day!

I would have flown into a couple regions of Italian wine, but I was able only to  try  3  Sicilian wineries , the ones I would have visited since a lot of time. Here below  my wine  tour in Sicily, my wonderful homeland!

1. ‘Castellaro Winery’, Lipari 

As fate would have it, my first stop was Tenuta di Castellaro winery  of Lipari.  The estate of Castellaro has its headquarters in Quattropiani’, the highest village on the island of Lipari. The owner of the estate is Massimo Lentsch, entrepreneur from Bergamo (Milan area), who fell in love with Sicily and Sicilian wine.

Massimo Lentsch was already producing wine in Dubrovnik, but after a holiday in Lipari,  realized the high potential of this terroir and created this new company. The estate consists of several plots scattered all over the island of Lipari: ‘Vigna’ , ‘Maggiore’, ‘Lisca’, ‘Lisca Alta’, ‘Caolino’ and ‘Gelso’ are the main. The greater area is located in ‘Castellaro’ and from this vineyard is after named the estate.

Massimo Lentsch and Salvo Foti

A very important event was the meeting between Massimo Lentsch and the winemaker Salvo Foti, founder of the Consortium of Vigneri’, who has put his great experience to produce wine in the Eolie islands in the service of the new winery. The goal of the Consortium of Vigneri is to produce wines of excellence, in full respect of the nature and island traditions.

The grapes of Lipari island

In 2013, after four years of work, in Lipari was inaugurated the cellar of the estate, with a solemn ceremony in which, in addition to local authorities, was attended by a delegation of Japanese operators.

This is the largest winery of the Aeolian  Islands, modern with very low environmental impact, all geared to the natural production of wine, where the wine making process takes place by gravity, without the use of pumps, where the musts are fermented on indigenous yeasts.

In volcanic soils rich in pumice and obsidian have found an exceptionally habitat grapes varieties such as:

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2. ‘Benanti Winery’, Mount Etna

Last summer I wanted to go to Mount Etna to visit the ‘Benanti Winery’, but I couldn’t for several reasons .  I promised myself to find a way to do it once in my life! It’s easy to imagine I dashed for this unique winery at Vinitaly 2018′, which  gave me the possibility to meet the producers in person.

First thing, I was impressed was for their elegance: their manners, their way of thinking, their personality and their kindness to tell me the story of their family.

The grapes of Etna

Antonio Benanti  , a charming Sicilian entrepreneur, started talking about their top red and white wines. I tasted them and they are stunning. These wines are unique, because they are produced from three local noble grapes variety you can’t find nowhere in the world:

They are so special, because they are located in Mount Etna that is an insane place to produce wine: volcanic soil, wildly unpredictable weather and steep slopes. This  is the reason why Etna has become one of Italy’s most exciting wine regions, creating wines with intense minerality and effusive flavours.

I asked Antonio the secret of their success and he answered simply : “passion, hard job and professionality”. Antonio with his brother Salvino belongs to the new generation of ambitious winemakers that are pioneering the potential’s of Etna vineyards focusing on what it does best.

Benanti family

Twin brothers Salvino and Antonio Benanti, 42,  spent their lives side by side: growing up in Sicily, studying at business school, working banking jobs in London and then returning to Sicily to take over the family winery.  In 2012 their father, Giuseppe Benanti, handed them the ‘Benanti Winery’ .

Giuseppe Benanti, now 73, is a third-generation Catania pharmacist who built a successful international ophthalmological products company.  In the late 1980s Giuseppe began investing in a dream of making great wines in Mount Etna reviving a family old passion with an extensive and selective study of the Etnean soils. But it was with the twins that there was a qualitative leap. In the past  ‘Benanti Winery’  had lost some of its identity, producing too many wines of varying quality.

The brothers knew what they wanted to do and wasted no time:  the day after Giuseppe transferred ownership to his sons, they started a revolution!  The brothers sold off vineyards in south eastern Sicily along with mediocre performers on Mount Etna, dramatically slashed the number of bottlings from more than 20 to 8,  and eliminated use of international varieties. Their idea was to invest in their core wines.

‘Benanti wines’

Those that ‘Benanti Winery’  does best are its elegant, single-vineyard  Etna flagships including:

Today the ‘Benanti Winery’  farms about 30 acres, producing close to 13,000 cases annually. Benanti Wines’—which five years ago were exported only to Japan, Norway and one U.S. state—now ship to 30 countries. American distribution has expanded from New York only to 11 other states.  Today ‘Benanti Winery’  is  prestigious and its wines are some of the most awarded in Sicily.

3. ‘Fina Winery’, Marsala

Fill your glass with ‘Kikè’ (white,  Traminer and Sauvignon Blanc)  of ‘Fina Winery’ once in your life  ! Can you imagine ?  During a starring summer evening in front of the sea, while having a cosy fish meal somewhere in the Mediterranean!

It happened to me and finally at the Vinitaly 2018′ I met Bruno Fina, the gentle owner of this beautiful and modern winery in Marsala,  who dedicated a little time to me for tasting his gorgeous wines. ‘Fina’s wines’ are the result of a land in the territory of Marsala that is loved and fought for, they have the taste of the passion and of that grapes that have been wisely turned into wine, thanks to the dedication of the work in the vineyard.

The harmony of a winery 

They have the familiar warmth and the experience of who has always done wine and has always know how to narrate it. This is how you transmit the hereditary character of the territory and the harmony of the men that search for excellence on a daily basis.

Those are the fundamental element of ‘Fina Winery’ and for this reason Bruno Fina considers his wines as part of his family. Aiming to get the best from the surrounding territory ‘Fina Winery’  has a modern and efficient structure transferring all the passion in rational organization of spaces and processes, in the maximum respect for the integrity of the grapes.

 

Tips for your upcoming ‘Vinitaly’

Finally some useful tips, if you decide to go to Vinitaly’ next year:

  1. Book Vinitaly tickets in advance on line: they were € 80 per person for a 1 day pass and €145 for all 4 days. If you are affiliated with a wine-related trade (sommelier, restaurant owner, shop owner, blogger, etc.), it is possible to have a discount. If you know someone  who is somehow involved in the wine business, they can sign up for a free entrance.  The reason why  Vinitaly 2018′ is so expensive was because of issues with drunk people in the past.  Lastly, if you are  a journalist, a blogger  and so on, you can request a free 4-days pass to Vinitaly 2018′;
  2. Stay Overnight in Verona: If you have the chance to stay in Verona during the festival, do it! The city comes alive with all sorts of dining and wine events. But make sure you make reservations for any dinners in advance, as most restaurants are sure to fill up;
  3. Stay longer than 1 day:  and figure out a plan;
  4. Go on one of the last two days: If you have to pick a day, pick one of the last two days of the festival. By then, the crowds have died down;
  5. Spend time on  the website of  ‘Vinitaly Website’:  that offers a plethora of useful information about the philosophy, logistics, and wineries at the festival,  conducting some preliminary research for your visit;
  6. Get the Vinitaly App’: it lists every single vendor by country, region, and type of wine. the ‘Vinitaly App’ also has a map of the event and a location capability that can help you find saved wineries once you arrive;
  7. If you want to get to Vinitaly’ consider public transport: if you’re coming from outside of Verona. I  caught a train to Verona Porta Nuova’ (main train station), then immediately hopped on the Vinitaly 2018′  free shuttle bus. It dropped us off right in front of the event, and it took only 3-4 minutes to drive. There are multiple free shuttles running all over the city. See the Vinitaly website’ for more info;
  8. Go early: plan to arrive right at 9:30 when the doors open. Your chances of peacefully enjoying some wine are much higher earlier in the day;
  9. Wear comfortable shoes: I’d recommend choosing somewhere in between from casual to formal dress , but please  comfortable shoes for walking around the event itself!
  10. Be smart: this event is huge and there are thousands of wines you can try.  You don’t have to try every single wine from every winery. Another strategy? Sip and spit. Really. You can try way more wine if you can manage spitting out much of the wine. That’s literally what the dump buckets are there for. No one will look at you weird!;
  11. Bring lots of business cards: If you are in a wine-related business in any way, bring lots of business cards. This event is a wonderful opportunity for networking and getting to know people;
  12. Food brought from home:  there are multiple places you can eat at the event, that means an endless queue and an additional cost . Anyway, there are lots of  cafes around the event in case you need something strong to awake your self from sleep!

What to see in  Verona

Verona is a beautiful town with great history, and  most of the sights are very close to each other.  So it was possible for me to stroll trough almost all of the town’s must-see places.
The best way to start exploring Verona was to go to the Piazza Bra’, where you can find many restaurants to have lunch or dinner, and then towards  the famous  Arena of Verona’, which resembles theColosseum’  in Rome. Nowadays thisArena of Verona’ is used like a concert hall.

3 things to do in Verona 

A further must-see step was Piazza delle Erbe’ with the Madonna Verona Fountain’ in the heart of the square a market square surrounded by elegant buildings:
  1. The Torre dei Lamberti, which is the old town hall;
  2. The Palazzo Maffei’;
  3. The Casa dei Mercanti’ .
It is the central and most beautiful square in Verona, so there are always a lot of tourists drinking coffee in cafes and buying souvenirs, vegetables, and fresh fruits at the market. I  went on crossing the bridge Ponte Pietra’ through the Adige River . Then I reached the top and stopped in the little garden near the castle ‘Castel San Pietro’. From here the right side of Adige River, with the historic centre of Verona, is clearly visible. Here you can enjoy one of the best panoramic views of the town!

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‘Vinitaly 2018’  is always a good idea! 

‘Vinitaly’ is the wine-education experience of a life time, because you can get an amazing wine education experience at Vinitaly’.  If it’s your first (second or third!) Verona  travel adventure, take some time to explore the city. Here below some useful links to discover the city:

Verona  could be a great place where to go for your upcoming holidays!

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