La cantina Quinta de Torre a Marco de Canaveses. Il Vinho Verde in Portogallo.  Parte Terza

La cantina Quinta de Torre a Marco de Canaveses. Il Vinho Verde in Portogallo. Parte Terza

‘Quinta de Torre’, una cantina diVinho Verde’ in Portogallo. Parte terza

Eccoci arrivati nella cantina Andrè,  ‘Quinta de Torre’Il cancello si apre davanti il magico mondo del ‘Vinho Verde’! Quando oltrepasso il varco,  capisco che qualunque traguardo dipende esclusivamente dalla nostra volontà.

Il Portogallo è sempre stato  un refrain costante nella mia mente, così come il desiderio di un wine report oltre confine! E a furia di volerlo, mi è successo quasi in modo automatico! Però ci ho anche lavorato su ovviamente!

Andrè mi accoglie a Quinta de Torre’  , il meglio del ‘Vinho Verde’ portoghese, facendomi sentire come a casa. Mi presenta alla sua famiglia, e  ai suoi dipendenti. Per tutto il resto della mattinata esploriamo parte del suo  regno, affollato da  dei buffi lama e delle pecore di angora.

Lo stomaco brontola. E siccome c’è da recuperare un po’ di forze, si interrompe il giro in cantina per andare a pranzo. Io e  Andrè ci spostiamo  nella vicina locanda ‘Tapada do Xandoca’  . Per deliziarci di prelibatezze portoghesi quali: vongole stufate e pesce grigliato all’ aglio e olio d’oliva che fanno finire tutto il pane in tavola .

‘Quinta de Torre’ e i ‘Vini San Caetano’. Il Portogallo in un bicchiere

Durante il simposio intanto Andrè mi spiega che  in origine ‘Quinta de Torre’  è una vecchia casa padronale acquistata in famiglia nel 1995 da Josè Manuel Mendes.  Essa poi è restaurata e ammodernata, diventando quella che è oggi.  Cioè un’azienda agricola a conduzione familiare di circa venticinque ettari, di cui dodici di vigna.

Per smaltire il lauto pasto torniamo a passeggiare all’interno della sua tenuta. Esso  mi appare in tutto il suo splendore: filari infiniti, giardini, cascate d’acqua, alberi secolari di limoni e mirtilli. C’è anche un mini zoo. Questo è popolato da alpaca, canguri, lepri della Patagonia, pony, anatre selvatiche, tartarughe, e ogni sorta di pesci!

Andrè descrive ‘Quinta de Torre’ come fosse un quadro. Essa è incastonata come un gioiello prezioso nell’ Amarante . Una zona caratterizzata dal verde accecante delle sue viti, che cercando il sole, arrampicandosi sugli arbusti o pergolati . Esse abbelliscono pure i campi costellati dagli ‘espigueiros’ . Questi sono i tipici granai in pietra e legno, costruiti su una base sopraelevata per essiccazione dei cereali.

Cosa è esattamente l’Amarante? Dove si trova?

L’ Amarante  è una delle più fertili dieci sub regioni di produzione del’ ‘Vinho Verde’   a nord ovest del Portogallo . Le altre sono :  Monção, Melgaço, Lima, Basto, Cávado, Ave, Baião, Sousa e Paiva.

Quinta de Torre’ è situata nel bel mezzo dell’Amarante. Per cui è davvero l’ambiente ideale per i principali vitigni autoctoniVinho Verde’ .

I vitigni autoctoni del Vinho Verde’ per i vini bianchi sono:

I vitigni autoctoni del Vinho Verde’  per i vini rossi sono:

Alvarinho , Loureiro Azal, Arinto, Avesso , Espadeiro e Vinhão sono  sia le uve base per il Vinho Verde’  ,  sia il nome dei sette diversi tipi di vino firmati ‘San Caetano’ . Questi vini  lasciano il segno per il loro carattere vivace, delicato e invitante.

Con una produzione di 50,000 bottiglie annue,  ‘Quinta de Torre’ , premiata ogni anno in concorsi nazionali e internazionali,  dà alla luce un ‘Vinho Verde’ unico al mondo. Una tipologia di vino che rivela rispetto per la vigna, per la tradizione e  per l’innovazione.

I Vini ‘San Caetano’ della cantina ‘Quinta de Torre’

I vini ‘San Caetano’  , monovitigno o cuvée , sono il risultato della raccolta di uve selezionate a mano durante la vendemmia. Queste uve una volta raccolte, sono riposte in cassette da 20kg. Successivamente vengono fatte affinare in serbatoi d’acciaio per garantirne il brio.

Le vinificazioni avvengono secondo moderne tecniche. Queste includono:

  • un sistema informatizzato per il monitoraggio della fermentazione;
  • una linea di imbottigliamento con un packaging dal design moderno e lineare;
  • un rigoroso lavoro analisi in laboratorio per il controllo della qualità dei vini;

I vini ‘San Caetano’ sono la migliore espressione del Vinho Verde’. In generale essi devono il loro woh  factor  alla generosa operosità dei vignaiuoli del Portogallo e a una ottima campagna di marketing. Negli ultimi anni è senz’altro aumentata l’attenzione  riservata alla  comunicazione del Vinho Verde’ . Ciò  ha senz’altro migliorato la sua distribuzione commerciale sia su territorio nazionale che internazionale.

Dopo la piacevole conversazione, ci accorgiamo che è ora di lasciare il ristorante e dirigerci verso Porto , dove alloggio per qualche giorno per proseguire il giro in cantina.

Metier Boutique Hotel Porto
‘Metier Boutique Hotel’, Porto

Da Porto alla barriccaia di ‘Quinta de Torre’ 

Con il fuoristrada di Andrè  raggiungiamo il mio  ‘Métier  Boutique hotel’ a Porto . Un albergo pieno di charme , che con tutte le sue comodità allieta il mio sonno fino alla sveglia dell’indomani.

Il tenue sfarzo del ‘Métier  Boutique hotel’ mi coccola dal bianco candido delle lenzuola e degli asciugamani profumati alla ricca colazione della hall. I banconi del bar sono pieni di ogni delizia: spremuta di arance, dolci appena sfornati, burro, marmellate di more, miele e frutta.

Mi ricarico con un caffè nero bollente. Andrè viene a prendermi per raggiungere la barriccaia di ‘Quinta de Torre’ , dove Andrè  lavora senza sosta per garantire l’alto standard dei suoi vini.

Davanti le vasche d’acciaio , tutte sigillate con le sigle delle varie annate, comprendo che trasformare l’uva in vino è un miracolo. Essendo tutto ciò non solo fonte di rendita, ma soprattutto di soddisfazione personale. Ci sono spazi molto grandi e moderni nella barriccaia, pieni di attrezzature all’avanguardia per conferire pregio al bene finale.

Sala degustazione della cantina ‘Quinta de Torre’

Senza dubbio il vero spettacolo della cantina  ‘Quinta de Torre’ è la sua sala degustazione . Questa  si affaccia sui poggi di Marco de Canaveses ed è tutta a vetri.  Nelle grandi vetrate si riflettono le sagome dell’erba esterna, che si confondono con il grigio di una fitta nebbiolina improvvisa che disturba la visuale.

Gli arredamenti sono essenziali e di pregio. Un tavolo cerimoniale e una credenza antica piena di medaglie e riconoscimenti vari per il vino , fanno bella mostra attorno a una vecchia Bedford. La visita in cantina termina nel primo pomeriggio. Il sole finalmente torna a splendere.

Porto, il fascino del Portogallo

Dopo aver esplorato la sua cantina Andrè mi accompagna di nuovo a  Porto. Lui va via e io mi perdo nel suo centro storico. Mi ritrovo  nel  leggendario quartiere della ‘Ribiera’  sulle sponde del fiume Duero . Questo luogo incanta qualsiasi visitatore. Ci sono tante casine colorate, sorvegliate da gabbiani, che si librano leggeri nell’aria a qualsiasi ora del giorno.

I pescatori e i commercianti ambulanti della ‘Ribiera’ ti sorridono e si lasciano osservare nel loro affaccendarsi quotidiano. Mi è familiare questa zona . Cerco di uscire fuori dai labirinti delle sue viuzze strette . Ci riesco e  poi mi rilasso nel meraviglioso  ‘Cafe do Cais’ . Questo è un bar molto chic  da cui mi godo la vista su  Vila Nova de Gaia, la zona del liquore porto per intenderci!

Porto

Cena a Porto, il meglio del pesce fresco

La temperatura diventa quasi estiva e mi dirigo verso l’altra parte di Porto. Salgo nel vecchio tram linea 1 che mi consegna letteralmente alle onde di un oceano blu cobalto. Entro al ‘Praia dos Ingleses’ un chiosco vista mare e ci resto fino al tramonto.

Si fanno le sette e risalgo verso la stazione di ‘Sao Bento’, la cui entrata principale è rivestita da oltre ventimila ‘Azulejos’. Queste sono le  tradizionali piastrelle turchine , che raffigurano i principali momenti storici del Portogallo  e dei suoi mezzi di trasporto. Lì trovo Andrè ad aspettarmi.

Non c’è molto traffico e dopo aver parcheggiato Andrè . Ci accomodiamo al ‘Royal 4’ , una deliziosa locanda per gustare il meglio della cucina portoghese. Una cameriera simpatica e sorridente ci serve dei crostini con burro e formaggio. A questi  seguono  : un risotto ai gamberi fumanti ,  del pane fritto con zucchero,  e gelato alla vaniglia.

Si fa tardi. Finita la cena, andiamo via e  Andrè mi riaccompagna al ‘Métier  Boutique hotel’ . Ci salutiamo, sperando di poterci rivedere ancora per collaborare professionalmente sulla promozione del Vinho Verde’ in Italia.

Appena rientro in stanza faccio fatica ad addormentarmi. Penso a tutto quello che di incantevole sto vivendo in  Portogallo Non ho voglia di  riposare ma devo farlo l’indomani si torna a Pisa!

A presto Portogallo!

Sicuramente  ritornerò presto in Portogallo . Per ubriacarmi del suo clima mite, del suo litorale dorato, delle sue sconfinate pianure, dei suoi tesori . E per provare altri  vini nobili, che stanno uscendo a poco a poco dall’ombra. E questo  grazie agli ultimi sforzi governativi regionali. Si sta appunto cercando a più npn posso  di rilanciare un’economia, che  fino a qualche decennio fa era decisamente  in bilico.

Riprendo la mia quotidianità aprendo la porta del mio appartamento a Pisa. Sono nella mia comfort zone , che mi sta subito stretta . Di conseguenza la mia mente è al prossimo obiettivo, quello di animare le notti toscane con il ‘Vinho Verde’. Ma a bloccare tutto c’ è il Covid-19!

 

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Vinho Verde. Visita della cantina ‘Quinta de Torre’ a Marco de Canaveses. Parte seconda

Vinho Verde. Visita della cantina ‘Quinta de Torre’ a Marco de Canaveses. Parte seconda

Partenza per Marco de Canaveses. Un sogno che diventa realtà

03 Gennaio 2020, 08:00 del mattino. Andrè mi aspetta fuori da ‘Aeroporto Internazionale Francisco Sá Carneiro. Appena lo intravedo in  macchina, abbassa i vetri, e il suo sorriso smagliante mi dà il benvenuto.

Andrè carica me e il mio bagaglio nella sua Peugeot e ci dirigiamo verso Marco de Canaveses. Questo è  un delizioso borgo attraversato dal fiume Tâmega , situato a pochi chilometri da Porto. Ci troviamo nella feconda valle del Douro .

Proprio qui nasce il ‘Vinho Verde’, dove la natura esplode in tutto il suo rigoglio dall’entroterra all’Oceano Atlantico. Esso deriva da vitigni autoctoni che si abbarbicano dappertutto, dai palazzi nobiliari alle piccole case di villaggi sperduti!

Aeroporto Sà Carneiro Porto

Storia delVinho Verde’ 

C’è un cielo grigio con i suoi nuvoloni, che non rende giustizia all’unicità di quei paesaggi portoghesi. Durante il tragitto tra strade strette e sinuose,  Andrè mi racconta della sua vita e della sua azienda. E mi svela nel dettaglio i segreti del ‘Vinho Verde’.

Ascoltare Andrè è come seguire la linea del tempo del Portogallo. Il ‘Vinho Verde’ cresce solo nella regione del Minho, approdo ambito di antichi popoli a partire dal 100 AC. Qui i Fenici e i Cartaginesi vi introducono, tra le altre cose, i primi vitigni.

Questi sono a sua volta curati da Greci e Romani. Dopo però  cadono in abbandono durante il periodo dei Mori. Per risollevarsi infine grazie al generoso contributo dei monasteri e della corona portoghese nel Medioevo.

Un vino portoghese più antico del porto!

Tra il XII ed il XIII secolo il Portogallo  è protagonista di una crescente espansione demografica ed economica specie nel commercio agricolo . A questo  si associa un rapido sviluppo della moneta metallica. Tutto questo trasforma il vino in una fonte essenziale delle entrate. Al punto che esso entra a far parte delle abitudini alimentari della popolazione della regione del Minho.

Orgogliosamente Andrè sottolinea che rispetto al porto, suo fratello liquoroso, il  ‘Vinho Verde’ è più antico . Secondo alcuni fonti scritte, se ne registrerebbe già l’esistenza nell’ 870 d.C. nel convento di  ‘Alpendurada’ di Marco de Canaveses .  Anche se in entrambi i casi la prima documentazione della loro esportazione da parte degli Inglese in Europa è attestata alla fine del XIX secolo.

Il Minho, il terroir del ‘Vinho Verde’

Andrè mi confessa che non si stanca mai di vagare per il Minho, perché, ricco di storia, arte, cultura e panorami mozzafiato. Il Minho, è una delle zone più boscose del Portogallo,  caratterizzata da una vegetazione abbondante e verdeggiante.

Ad un tratto Andrè si ferma e dal finestrino del veicolo mi fa guardare fuori.  Entra nel vivo del suo discorso, elencandomi altre cose interessanti sul ‘Vinho Verde’ :

  • Questi vini posseggono uno stile inimitabile e un equilibrio quasi perfetto grazie al terroir distintivo del Minho ;
  • il Minho è un fazzoletto di suoli prevalentemente granitici, a tratti scistosi, calcarei e sabbiosi. Esso da Nord Ovest, bagnato dall’Oceano Atlantico, si apre a ventaglio verso Nord Est. E continua lungo la Galizia spagnola, con vallate immense e lunghe e abbondanti corsi d’acqua. Queste  rigenerano e rinfrescano le montagne, garanti di una barriera naturale contro i venti più dannosi;
  • Tra i fattori pedoclimatici esclusivi vanno ricordati: una tipografia irregolare, un clima di tipo continentale, un tasso medio annuo di precipitazioni di 1200 mm (concentrate in inverno e primavera), e altitudini che sfiorano circa i 700 m;
  • Si contano nove subregioni del ‘Vinho Verde’ , che sono Amarante, Monção, Melgaço, Lima, Basto, Cávado, Ave, Baião, Sousa e Paiva;
  • La coltivazione della vite nella regione del Vinho Verde‘Vinho Verde’ è di tipo ‘eroica’, per la presenza di pendii molto scoscesi. Oltretutto  essendo i livelli di fertilità del Minho naturalmente bassi,  è stato reso produttivo con una serie prolungata di interventi  . Tra questi dei terrazzamenti concimati con sostanze organiche.

Vigneron all’avanguardia in Portogallo

Andrè si sente pure risollevato che negli ultimi anni il ‘Vinho Verde’ è migliorato notevolmente, in parte per un rinnovato interesse dei winemaker portoghesi di oggi. Questi adesso stanno sul serio  molto attenti alla loro formazione professionale!

Per esempio,  una volta la vite cresceva alta tra gli alberi e in pergole (questo per liberare il terreno sottostante per altre coltivazioni di cereali, frutta e ortaggi).  Attualmente invece molti dei vigneti invece sono allineati lungo moderne righe cablate. In modo che le uve siano più esposte alla luce del sole e alla brezza. Questo fa diventare il vino è più maturo e più sano.

La DOC del ‘Vinho Verde’ nel 1984

Andrè mette in evidenza anche l’esistenza di una legislazione nazionale che ha contribuito a sigillare  il valore  del ‘Vinho Verde’. A sentirlo sicuramente sono stati fatti passi da gigante.

Andrè mi rammenta che nel 1926 vengono fuori le linee guida per la produzione e la commercializzazione del ‘Vinho Verde’ , con la definizione dei suoi limiti geografici. Nel 1984 il ‘Vinho Verde’ viene riconosciuto come D.O.C. sotto la supervisione di una ‘Commissione della Viticoltura della Regione del Vinho Verde’.

Numeri del ‘Vinho Verde’

Un progresso tutto in salita quello del ‘Vinho Verde’ che registra adesso questi numeri nel Minho:

  • rappresenta 15% della produzione totale di vino di tutto il Portogallo;
  • occupa una superfice vitata di 21,000 ettari;
  • Ci sono 19,000 produttori;
  • Esistono 68 varietà di ‘Minho IGT’  e 47 varietà di ‘Vinho Verde D.O.C’.;
  • L’87 % della produzione di riguarda il bianco, il 7% riguarda il rosso, e il 6 % il rosé;
  • Circa 80 milioni di litri di vino prodotti all’anno e più di 100 paesi per le esportazioni (USA, Germania, Francia, Brasile, Canada, Svizzera, Regno Unito, Angola, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Giappone, Danimarca).

Dal ‘Vinho Verde’ a panorami mozzafiato a Nord del Portogallo

Per concludere volevo solo ricordare che il vino per me ha la magia di emozionarti . Perché è capace di farti viaggiare verso luoghi lontani e meravigliosi. Come quelli che ho visto con Andrè  vicino sua cantina.

Si tratta di posti da favola del Minho (la sua demarcazione risale al 1756), che formano la cosiddetta ‘Strada del Vinho Verde’.  Questa è un ambiente grandioso, con vigneti terrazzati , e masserie imbiancate a calce arroccate in cima alle colline. Tra questi poggi  si scorgono villaggi fiabeschi quali:

Siete pronti per andarci? Non credo che esiterete molto, dopo quello che avete letto. C’è davvero tanto da esplorare in Portogallo, che vi creerà dipendenza. Ve lo prometto!

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Vinho Verde , l’oro verde del Portogallo. Parte prima

Vinho Verde , l’oro verde del Portogallo. Parte prima

“…Sa volare solo chi osa farlo…” 

L. Sepulveda

‘Vinho Verde’, l’oro verde del Portogallo. Parte prima

Il ‘Vinho Verde’ è un vino portoghese prevalentemente bianco. Questo  sta riscuotendo un’enorme popolarità. Perché? Esso è un lusso alla portata di tutti, per la sua delicatezza, eleganza, e  versatilità. Una tipologia di vini adatta a tutti i tipi di piatti e palati.  Da quelli più semplici a quelli più esigenti!

Altro e indiscutibile X factor del  ‘Vinho Verde’  è la sua frizzantezza, derivante in origine dal carbonio naturale dell’uva. Questa però è ultimamente procurata da molti vignaiuoli con l’aggiunta di una lieve dose di anidride carbonica . Ciò si fa per venire incontro al gusto dei consumatori , specie quelli americani! Venite a scoprire il ‘Vinho Verde’  con me!

‘Vinho Verde’ la DOC del Portogallo

Il ‘Vinho Verde’ è una ‘Denominazione di Origine Protetta’, ed è tipico delle sinuose alture del Nord del Portogallo.  Esso trasuda vino dagli albori della viticoltura. Forse il ‘Vinho Verde’  si chiama così per il colore verde dei suoi vigneti . Oppure per le sue uve acerbe , raccolte in anticipo, perché va bevuto giovane.

Come ogni sommelier adoro andare in giro alla ricerca di nettari prelibati.  Tra questi annovero il ‘Vinho Verde’ , un vino fresco, erbaceo, sapido, con un sentore di frutta finale che stupisce.  Come la vita che ti regala sempre qualcosa di magnifico, quando meno te lo aspetti.

Viaggiare per me è una droga da cui non tento neppure di disintossicarmi.  Non perché così si stacco dalla routine, o perché fa tendenza, ma perché mi apre il cuore. Non smetto mai di imparare. Mi  fa infatti vedere le cose e la gente da una prospettiva diversa. Controllo meglio i problemi, me stessa e avverto una pace interiore e con l’universo immensa.

Il mio amore per il Portogallo mi porta alla cantina ‘Quinta de Torre’ di Andrè Amaral 

Il Portogallo non me lo tolgo proprio di dosso. A Pasqua del 2017 atterro per la prima volta a  Lisbona , che mi strega per il suo patrimonio artistico culturale, il calore del suo popolo e l’azzurro del suo oceano.

A Lisbona ci si perde tra i suoi vicoli irti e ciottolati. Lì si respira un passato glorioso fatto di esplorazioni e conquiste. Queste sono cantate nelle languide musiche del  fado , la cui malinconia o saudade si sente nell’aria. Questa musica triste pare manifestarsi al primo chiarore di luna, annidandosi tra i tavoli delle piccole taverne sempre a festa.

Nel 2018 mi dirigo invece ad Algarve, nella splendida Faro, una deliziosa cittadina lusitana, che ipnotizza con le sue falesie grandi  come giganti. Una villaggio di pescatori, che acceca lo sguardo con le sue interminabili distese di sabbia dorata e le sue acque  cristalline.

Per pura coincidenza o destino non lo so,  Andrè Amaral , responsabile di ‘Quinta de Torre’, una delle più prestigiose cantine di ‘Vinho Verde’  del Portogallo, naviga sul mio sito www.WeLoveItaly.eu. Due articoli dedicati a Lisbona e Faro lo incuriosiscono . E così  mi contatta  attraverso i social.

Food Life Style rivista ristoranti stellati
‘Food Life Style’ di Carmela Loragno

‘Vinho Verde’ una scommessa in Italia

Andrè segue assiduamente il mio diario di bordo virtuale, e  questo mio girovagare per posti, e personaggi straordinari . Ci si contatta via etere, e decidiamo di collaborare. L’obiettivo comune è valicare i nostri confini territoriali.  Io da reporter del vino  in Portogallo, e lui da esportatore del suo Vinho Verde nel nostro bel paese!

Mi rendo conto che si fa sul serio, quando Andrè mi spedisce a Pisa dei campioni dei suoi vini etichettati ‘San Caetano’ . Questi sono chiamati così in onore di una cappella all’interno del suo wine relais . Mi innamoro inevitabilmente di ognuna delle sei bottiglie di ‘Vinho Verde’. Perché penso potrebbero funzionare sia in Toscana che in Puglia!

Inizia la partita! 

Queste due regioni infatti sono per lo più vocate ai rossi. E penso che  i vini  ‘San Caetano’  potrebbero fare gola ai ristoratori delle coste tirreniche e adriatiche. Perchè? Perchè  queste bollicine sono esotiche, di alto livello, e  hanno ottimo rapporto qualità prezzo. Non male!

Sulla base del ragionamento su fatto, ho provato alla fine a lanciare il ‘‘Vinho Verde’  al Centro Sud. Ed ecco che in Toscana mi avvalgo dell’aiuto di Andrea Baldeschi .  Nel suo ristorante ‘Nautilus’ a Tirrenia comincio a organizzare delle cene con i vini  ‘San Caetano’ .  Questi sono perfetti per esaltare il gusto di ogni tipo di piatto leggero, di terra o di mare che sia. Ed è un successo!

Per la Puglia mi rivolgo invece a Orazio Sinigallia, un eclettico commerciante che promuove i vini  ‘San Caetano’ a Bari. Per merito di   Orazio  mi ritrovo poi a conoscere  Carmela Loragno, direttrice di  Food Life Style. Questa è una rivista stellata sulla gastronomia italiana. E per questa  scrivo una pagina tutta dedicata al ‘Vinho Verde’  e ai vini di  ‘San Caetano’ . Da energia si passa ad altra energia, e si finisce per  creare solamente good wibes!

Da Bruxelles a Marco de Canaveses, presso la cantina ‘Quinta de Torre’

Da settembre a dicembre 2019 sono stata impegnata a promuovere i vini ‘San Caetano’ per come su vi ho detto.  La richiesta di questi vini portoghesi è stata molto alta. Proprio come mi aspettavo. Poichè questi nettari bianchi non hanno assolutamente nulla da invidiare a un Riesling o a uno Chablis,  E per di più  il loro costo è decisamente più contenuto.

Il motivo dell’ accessibilità di questi vini portoghesi è dovuta ai costanti sforzi del Portogallo di competere sul mercato internazionale (soprattutto dopo il disastro della sua recessione economica iniziata negli anni Ottanta, e in parte guarita dagli interventi della ‘Comunità Europea’ ).

Bruxelles 2020

Bruxelles e Lory 

Sulla base dei risultati eccezionali in Italia per la promozione dei suoi vini,  finalmente Andrè mi ospita presso la sua cantina ‘Quinta de Torre’Marco de Canaveses . Il miracolo accade nel 2020. Trascorro Capodanno di quell’anno con la mia amica Lory a Bruxelles. E da qui volo verso il Portogallo per sperimentare con mano la bellezza di quei luoghi lontani.

Vorrei ringraziare  Lory che ha contribuito a questa mia avventura accogliendomi a casa sua a Bruxelles per l’ultimo dell’anno. Questo è anche un modo per esortarvi ad andare in Belgio, perchlé merita davvero. Ecco una lista dei posti da vedere:

 

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Algarve, Portugal

Algarve, Portugal

“Todo es possible, se lo queremos” 

Anonimus

Algarve, the beauty in Southern Portugal

Algarve is located in the South of Portugal, bordered on the North by the Alentejo Region, on the East by the Spanish region of Andalusia, and on the Southern and Western areas by the Atlantic Ocean. Algarve is spread over 5,000 km 2 and is home to about 440,000 inhabitants, which accounts for 4.3% of the Portuguese Population.

Algarve is world-wide recognised as a holiday destination, and tourism is very important for its economy together with  retail , wholesale, and construction. Algarve attracts millions of  visitors every year not only for its white sand , warm waters and its exciting movida, but also for its culture, nature, friendly people, and some of the world’s finest  winee and food! Come with me to explore the best of Algarve!

Algarve, a land full of history  

The Algarve has more than 3000 years of history. During different periods, people from the Mediterranean, such as the Phoenicians, Greeks, Carthaginians, Romans and Moors occupied the south coast of Portugal . But those from North Africa left the strongest influence. Centuries of Arab occupation are still visible in the local architecture and place names.

Indeed the name ‘Algarve’ comes from the Arabic word ‘Al-Gharb’, that means ‘the west’. Algarve was a Christian kingdom dominion in 1249, after which its many ports played a key role during the ‘Age of Discovery’ (15th – 18th century) under Henry the Navigator . Using caravels based on local fishing boats, Prince Henry opened routes that led  to Africa and Asia.

Bringing in great wealth from trading spices, slaves and gold, Portugal acquired possessions around the globe, from Cape Verde to Macao, and from Mozambique to Brazil. In 1755 a Massive Earthquake  destroyed many of the wealthy towns financed by these voyages,  and the massive Tsunami afterwards caused several problems.

The best 7 events in Algarve

All the year long  Algarve boasts various cultural events, many of which are known far beyond the country. All this invites travellers to come not only for  a memorable pastime, but also for  getting acquainted with the national culture. I’d like to list some of the most interesting ones:

  1. ‘Corridinho’: It’s the traditional dance of the Algarve , which is full of energy and danced in pairs.  It speaks about the life of farmers and fishers. Nowadays, there are still folk groups in many villages. Also, Corridinho’ belongs to the regular entertainment offered by hotels and festivals in the region;
  2. ‘FolkFaro’: The city’s big folk festival features lots of dance (with local and international folk groups), live music and street fests over eight days at various venues around town;
  3. ‘Carnival of Loulé’: The Algarve’s best-known carnival attracts thousands of people every year to the city of Loulé. The streets of Loulé are filled with the most spectacular face-masks warming up the cold winter days;
  4. ‘Motard Concentration of Faro’: It happens every year in the middle of July and draws many thousands of bike enthusiasts from all around the globe! The main activity is a parade that passes through the main streets of Faro, exhibiting all types of bikes, tattoos, and people;
  5. ‘Lagoa, the Sand City’: It’s a sand sculpture festival, which  takes place in Lagoa, where artists from all around the world construct and expose their enormous and wonderful sculptures;
  6. ‘Holy/Easter Week’: Easter is one of the most important holidays for the Portuguese. As there are many devoted Catholics in the country, during the ‘Semana Santa’,  visitors can see numerous religious processions .

Why is Algarve so special? 

What’s the best thing in Algarve? People ! They are open-minded and friendly for foreigners, including the large immigrant community (especially from Ukraine, Romania and Brazil) and tourists.

Portuguese people love to talk, share knowledge and stories with people from different countries. A way of learning about the daily life and habits of the native people is to visit a fishing harbour, a market , or sitting on a terrace in the pedestrian areas of a town and observe local people in their environment.

Faro, the charming capital of Algarve

Faro is the capital of  Algarve  ( 65,000 inhabitants), which is located next to the Ria Formosa Lagoon Nature Reserve’.  It’s a place where visitors pass through Faro Airport’ on their way to the various seaside resorts of the Atlantic Coast. But Faro  justifies a closer look, at least a day of your holiday or a weekend break!

It’s really a destination blessed with rich cultural wealth . It has sandy beaches, eternal sunshine, delicious seafood, tippler’s bars, and historic architecture. Inside Faro, you will find well-tended gardens, lively plazas, and parks.

Located in the heart of the city ,  the labyrinthine streets of the Old Town are lined with museums, churches, cathedrals,  cafés, and even an intriguing bone chapel. A further stroll will take you to ruins of beautiful architecture such as the Milreu Roman Remains’. It’s definitely one of the most beautiful towns in the Algarve  to explore

The history of Faro

The history od Faro is compelling. Originally thanks to its strategic location Faro, once known as ‘Ossonoba’, attracted settlers and traders as  the Phoenicians and the Carthaginians , who helped to create trade routes across the area.

After Romans, and 500 years of Moorish Rule (XI century), Christians took over Faro. And under the new Christian Rulership, Faro was established as the capital of Algarve by King Afonso III of Portugal. Faro became a centre of culture and learning as a result.

Faro suffered more disaster in 1722 , when it is ravaged by an earthquake, and again in 1755. Parts of the historic area of Faro, particularly the City Centre, survived the disaster. This, of course, means that much of the area that surrounds it was built after 1755. In 1834, the city recovered completely and once again became the capital of the Algarve.

What to do in Faro in 2 days! 

I arrived in Faro by bus from Seville , where it was too hot for spending all my summer vacation in July! At first sight, Faro didn’t have the wow factor unlike the other popular European cities. But it has its ways to charm and captivate your heart!

A sudden rainy day breaks the spell of my first visit Faro , and I was really petrified! But despite the bad weather,  I went on with my trip . Here below  my top tips for  enjoying  in Faro in 2 days!

Faro

‘Praia de Faro’

I didn’t want to waste anything! My audacious faith made a miracle. Clouds disappeared and I was  in this paradise admiring only the beauty of nature.

The ‘Praia de Faro’ is the best beach in Faro .  It’s easily accessible from the city, via the regular bus service  (It also serves theFaro Airport’) for less than €2 and takes 15-20 minutes .

The  soft  sands of the Praia de Faro’  extend for 5km, along the entire sea facing side of the ‘Ilha de Faro’ (‘Faro Island’), while the rear of the island overlooks the lagoons and tidal mud flats of the above mentioned Ria Formosa Lagoon’.

Faro Old Town

Cidade Velha’, the Old Town

Tthe Old Town of Faro is situated in the East of the City Center near the Marina, and it’ s one of the most popular things to visit. It’s encircled by medieval walls built over Roman foundations and contains :

Faro

The shopping area of the Old Town

Outside the Old City Walls there is The City Center, which is walkable and many parts have been pedestrianised, although many of the narrow streets have equally narrow pavements. Along these streets you’ll find plenty of cafés, restaurants, shops  and bars for hanging on.

Faro

Dinner at ‘Taberna Modesto’ 

‘Taberna Modesto’is located in  R. do Castelo 2, 8000-149 . It’s a very nice restaurant! Its position is gorgeous, because it’s in the heart of Old Town, where thethe Castle of  Faro’ is . It’s very simple, but the atmosphere is relaxing and above all fish is amazing .

My dinner was: a grilled sea bass with olive oil, baked potato paired with a great local white wine .  If you want to taste genuine food and want to be welcomed with a smile , don’t choose any other place for your dinner in the capital!

Bye Bye Faro, I’ll come soon again!

Faro is not  free of tourists, but it’s definitely kept it’s character! What impresses me about Faro is its White Washed Houses, with geometrically decorated chimneys, and graffiti walls, a perfect background for a dramatic photo shoot!

Lastly, the Sunset View in Faro is Unforgettable. Need I say more? Only that after a half day relaxing on the rolling sand dunes, looking out on the Endless Sea and soaking up the Warm Sun, I could stay in Faro forever!

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Lisbon, Portugal

Lisbon, Portugal

“Life is what we make of it. Travel is the traveller.  What we see isn’t what we see but what we are”. 

Fernando Pessoa

Lisbon, getting lost in Portugal

I went to Lisbon  and  fell madly in love  with it,  as if  two people  were always destined for each other!  I don’t know why, but I did . Let’s start with the way I loved the enchanting capital of Portugal!

With seven hills that overlook the river Tejo, Lisbon has a stunning location and an amazing light that immediately captivates you. It’s one of the most rewarding destination in Europe, because there are lot of things to do and to see. In addition to this, Lisbon ’s geographic position means great weather all year round. Summers are sunny and warm and winters are mild.

I spent three days traversing the city, which  are good enough to have a general idea of one of the trendiest city in Europe visiting it for the first time. I’ve only picked the attractions which are truly worth it. But my trip tips requires a lot of walking around, as it’ s the  best way to explore a place! My first suggestion for you is to wear the most comfortable shoes you can have in Lisbon, because it’s very hilly!

First day in Lisbon

In the first week of  April I arrived  at thePortela Airport of Lisbon’. It is well organized and close to the city centre and well connected by both metro and bus services.

  • Metroit can get you from the Airport to Saldanha station– just 25 minutes ;
  • Aerobus 1,2 & 3:  just 25 minutes ;
  • Taxi: is a very quick means of transportation. The average fare of a taxi is about €15 although it may increase in the night.

Lisbon, a fascinating city of contrasts

Lisbon is a city full of contrasts, where history lives side by side with modernity. Influenced by diverse cultures and styles,  It manages to be modern and sophisticated while preserving its traditional and more reserved spirit, which conveys the desire to discover it!

At the beginning as I made my way up to my  apartment in the bohemien neighborhood of Alfama’,  I noticed how in Lisbon decadence and the avant-garde come together to create a place where contrasts materialise on every corner! I liked this particular atmosphere, which was everywhere as I took the popular and vintage old yellow tram 28  for a tour!

Lisbon and the ‘saudade’

In Lisbon, it is hard not to want to absorb all the details, to look everywhere. Bursting with treasures, secrets and particulars, Lisbon is the city of the  ‘saudade’ , which is the feeling of  melancholy that is characteristic of the  Portuguese temperament. If you want to understand this kind of sensation:

  1. Visit Lisbon;
  2. Go back home;
  3. Miss it!

That’s all!

‘Alfama’ district and the magic music of Fado

‘Alfama’  is the oldest neighborhood of Lisbon, spreading on the slope between the ‘São Jorge Castle’ and the Tagus river. Its name comes from the Arabic ,  meaning ‘hot fountains’. It’s winding, tiled streets survived the earthquake, fire and Tsunami of 1755 and they remain in the same format as before the disaster until this day. With its cobblestone alleyways, hilltop panoramas and backstreet restaurants, ‘Alfama is one of the most wonderful and much-visited area of Lisbon

6 things  to do in ‘Alfama’! 

    1. Experienced a Fado’ dinner in  ArcazVelho’, in Calçada do Forte, 56.  Fado’means ‘fate’ , and  is the traditional folk music popular in the Lisbon . The music includes instruments like guitars and mandolins with poetic songs related to darker elements of love, death and sadness. Hundreds of ‘fadista’ singers perform every night in the city’s Alfama‘Alfama’  and Bairro Alto’neighborhoods. ‘Fado’ is the expression of the Portuguese people,  of their identity, culture, and history. You won’t hear it anywhere else!
    2. Take in the view from ‘Miradouro das Portas do Sol’, in Largo Portas do Sol1100-411. With stunning views over red roofs out to the Tagus river, and a convenient kiosk serving beer, wine, and snacks, there’s no better place to watch the sun go down and relax after a long day of sightseeing; 

    3. Go to the ‘Castelo Sao Jorge’ , in R. de Santa Cruz do Castelo1100-129. It’s one of Lisbon’s most emblematic landmarks. The silhouette of this castle stands out both by day and when illuminated at night, located on the summit of  ‘São Jorge’ hill, the highest in Lisbon; 
    4. Admire the Cathedral of Lisbon’, in Largo da Sé1100-585 . The oldest church in the city, it is the seat of the Patriarchate of Lisbon’. Built in 1147, the cathedral has survived many earthquakes and has been modified, renovated and restored several times. It is nowadays a mix of different architectural styles. It has been classified as a ‘national monument’ since 1910;
    5. Visit the ‘Santa Engracia National Pantheon’, in Santa Engracia. This great monument dates back to the  17th-century . It’s where important Portuguese personalities are buried;
    6. Enter the National Tile Museum’  , in R. Me. Deus 41900-312. Appealing blue and white azulejo tiles can be found on buildings throughout Portugal, and this fantastic museum does a great job of displaying and explaining their five centuries of history. 15th century till present days !

Second day in Lisbon

From ‘Alfama’  I walked 20 minutes to the central Praça de Comercio’. It’s the main square of Lisbon , and  for visitors it is both an appealing tourist sight and an important transport hub. The southern end of this plaza  looks out onto the Tagus River. There are two things to see here: