Barcellona in 5 giorni

Barcellona in 5 giorni

‘Visitare terre lontane e conversare con genti diverse rende saggi gli uomini.’

M . De Cervantes

Barcellona in 5 giorni

Undostres  ,  Barcellona in 5 giorni!  Come dimenticare  la capitale della Catalogna  ,  terra  fiera e ribelle  a Nord Est della Spagna . Una metropoli immensa e super organizzata che vanta una miriade di paesaggi che vanno dalla montagna al mar Mediterraneo.  Senza tralasciare il fatto che detiene un patrimonio artistico, culturale, storico ed enogastronomico da fare invidia! C’è l’imbarazzo della scelta su cosa vedere e  fare !

Indubbiamente Barcellona in 5 giorni non è un tempo sufficiente per girarla tutta.  Però ci si può fare un’idea chiara del suo carisma.  E soprattutto della sua  sbalorditiva architettura .  Quest’ultima è  imponente quando è del periodo Medievale. Per poi essere  moderna e   stravagante quando è firmata da Antoni Gaudí. Se ci si ferma un po’ di più  a  Barcellona vale la pena fare  anche delle gite fuori porta nei suoi più immediati  e spettacolari dintorni. Tra questi sono stata solo al Parco del Montjuc  . Ma per la prossima volta mi riservo il resto: Montserrat, il  Parco del Tibidad  , Sitges e Tosse de Mar . Questi ultimi due  sono dei deliziosi paesini di  pescatori situati nella Costa Brava.

Barcellona  in 5 giorni capiterà come nel mio caso di saltare qualcosa, perché è gigantesca. Però si avrà più di un motivo per ritornare. Allora si parte? Eccovi un articolo con dei  suggerimenti di viaggio utili per perlustrare Barcellona in 5 giorni.  Buona lettura!

Storia di Barcellona

Il modo migliore per godersi Barcellona in 5 giorni non è solo  seguire un itinerario eccezionale! Ma è sopratutto  perdersi tra le sue strade o carres , come si dice in catalano, che è  la lingua ufficiale della  Catalogna. Questa è una regione fatta da 17 comunidades che  sono molto eterogenee tra loro etnicamente, linguisticamente e  culturalmente parlando! Ma hanno in comune una certa autonomia politica e la volontà di sganciarsi completamente dal governo della Spagna. Questa è una questione ancestrale che affonda le sue radici in una storia antica  fatta di sangue , sconfitte e qualche momentanea vittoria!

Secondo leggenda, Barcellona  sarebbe stata fondata dal cartaginese Amilcare Barca , padre di Annibale . Tuttavia non ci sono prove di una Barcellona punica né tantomeno greca. Si  suppone che ai suoi albori fosse un insediamento iberico   (III sec.) rioorganizzato in un   catrum dai Romani   . Esattamente dove c’è oggi il  Mons Taber Plaça de Sant Jaume . In seguito Barcellona fu occupata  dai:  Visigoti (V sec.)  , dai Mori (VIII sec.) . E  dai Franchi che,  sotto Carlo Magno (IX sec.)  la resero magnifica,  un vero e proprio contado.

Medioevo

Dopo tanti saccheggi  durante il X secolo  Barcellona si arricchì per un gioco di varie alleanze politiche.  Specie con la contea di Aragona. Così diventò un importante snodo commerciale nel Mediterraneo. Tra il XIII e il XIV secolo in poi si eressero straordinarie costruzione gotiche e nuove cinte murarie.

Nel tardo XIV secolo invece  il matrimonio tra Federico II d’ Aragona e Isabella di  Castiglia segnò il declino  di Barcellona. Questo perché fu annessa  a un impero  e  venne esclusa dalle rotte dell’America che era stata  ormai scoperta. Neppure la Guerra di Secessione (XVI sec. ) liberò Barcellona .  Perse definitivamente  ogni forma di autogoverno  quando poco dopo  fu dominata da Filippo V. Questi era il contendente francese che salì al trono di SpagnaIl re proibì l’uso del dialetto e fece erigere un enorme forte  per sedare i sudditi infedeli.


Fin de siècle

L’ inizio dell’Ottocento fu la Belle Époque per Barcellona . Tra modernizzazione  urbanistica, rivoluzione industriale , tensioni sociali, e una sfrenata joie de vivre ! Si respirava un’aria di rinascita e ripresa economica e sociale testimoniata dalle Esposizioni Universali del 1888 e del 1929.  Uno scenario che richiamò in città migliaia di contadini dalla campagna circostante, e determinò la rapida ricostruzione urbana di BarcellonaNel XIX secolo fu ampliata con l’abbattimento delle mura medievali  e l’inclusione della periferia più estrema.

Di pari passo a Barcellona vi fu una vera e propria impennata  demografica e l’inaugurazione della prima linea metropolitana nel 1924. Pure la cultura,  sulla scia della corrente del Romanticismo europeo , riacquistò vigore e centralità. Oltretutto nel 1899 fu eretto il Futbol Club Barcelona da Hans Gamper, gloria  per lo sport nazionale.

Francisco Franco

Ad ogni modo, l’euforia di quell’era durò molto poco.  La golden age causò  disuguaglianze sociali e  formazione di baraccopoli a Barcellona. Il colpo di grazia le fu dato dalla Guerra Civile Spagnola (1936-1939)  . Questa fu un conflitto armato tra il parito della sinistra republicana  e quello della destra nazionalista del generale  Francisco Franco (1982-1975) che alla fine  vinse .

Il temuto caporale  impose una dittatura totalitaria marcata da repressione politica, culturale e linguistica. Nonché da censure per l’informazione e da sorveglianza sulla popolazione. Un regime terroristico che  terminò solo nel 1975. Con la  morte di Franco nel 1975  si arrivò  alla termine del regime terrotistico e della soppressione dei cittadini della Catalogna  . Come per miracolo però  Barcellona  rifiorì grazie al  boom del turismo degli anni ’60 . La situazione peggiorò nel 1978 quando diventata repubblica  tentò due referendum (2014-2017) per l’attuazione della independência . Il risultato fu l’apertura di un processo contro ogni tentativo di anarchia di Madrid. Lotta che persiste ancora. Chissà cosa riserva il futuro!

Barcellona in 5 giorni. La Ciutat Vella

Sicuramente Barcellona attrae milioni di viaggiatori da ogni parte del globo a cui è connessa con ogni tipo di trasporto .  Questa non è l’unica motivazione dell’overbooking annuale registrato nelle strutture turistiche in città! Anzitutto è versatile, cioè è adatta a tutti , a ogni esigenza , e budget , da quello più basso a quello ultra lussuoso ! In aggiunta racchiude arte, divertimento, viste stratosferiche, e temperamento latino . Senza tralasciare l’ospitalità della sua gente ,  il  suo carattere cosmopolita  e un clima pressoché mediterraneo tutto l’anno . Insomma   trasmette un’energia contagiosa che fa vibrare ogni centimetro della pelle!

Nonostante Barcellona  sia divenuta piuttosto turistica, non ha perso la sua anima spagnola . Il suo lato più autentico si scopre nei suoi contrasti : vecchio e nuovo, miseria e nobiltà convivono in perfetta armonia.    Non finirà mai di sedurre per il suo spirito selvaggio e al contempo borghese. È generalmente tranquilla, basta usare buon senso: evitare l’ hinterland, non girare soli di notte , e custodire con attenzione borse e oggetti di valore!

Barcellona in 5 giorni. La città vecchia

Barcellona in 5 giorni è stato un arco temporale più che adeguato per immergersi nelle principali attrazioni  della Ciutat Vella , la città vecchia . Il centro storico rimane una comunità briosa e frizzante. Al suo interno si distinguono quattro  quartieri (barris ) , ognuno dotato di  una sua  personalità. Questi sono:

Esplorare la  Ciutat Vella   è come navigare un ruscello straripante in una cascata. Si cammina in un dedalo di stradine che solo per qualche istante sembrano essere  desolate. Poi all’improvviso lo spettacolo della vita quotidiana esplode. I garzoni che spingono carrelli di bibite tra gatti assonati e  murales colorati e giganti. Balconcini adorni di fiori su cui svolazzono lenzuola bianche che profumano di fresco.

Barcellona in 5 giorni . 20 Luglio. Il Barrio Gotico

Il Barrio Gotico è una delle arterie  primarie di Barcellona . Passeggiando tra i suoi blocchi di pietra si torna indietro a Barcino, il primitivo insediamento romano voluto dall’imperatore Augusto (I sec- a. C.) . Si tirò fuori da pochi ettari incastonati tra il monte Tabor e due torrenti rispettivamente  il Collserola (La Rambla) e Junqueras (Via Layetana).

Il nome Barcino evoca mistero perché deriverebbe da tre teorie intriganti:

Cosa è rimasto di Barcino

La Barcellona romana  prosperò accanto alla dominata Tarragona . Fino al suo declino per instabilità politica (III -IV sec. d.C.) . Le sue tracce sono ancora visibili nel  Barrio Gotico  e precisamente:

Si pensa che nei pressi del Barrio Gotico ci dovesse essere anche un anfiteatro romano . La sua piazza principale coincideva con l’attuale e limitrofa Plaça de Sant Jaume. Questa  oggi  ospita il rinascimentale e gotico Palau Centelles (XV sec.) il Palazzo della Generalitat e il Municipio di Barcellona.

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Plaça Catalunya

L’ ombelico di Barcellona è  Plaça de Catalunya  , il ritrovo in assoluto per il pueblo e  i vacanzieri. Questo per la sua posizione strategica poiché collega la  Ciutat Vella  con l’ Eixample , che è la sezione più recente  della capitale. In sostanza è la punta della matassa da cui si dipanano alcune vie  principali di  Barcellona . Tra queste : la Rambla, il Passeig de GràciaRambla de Catalunya, la Ronda de Sant Pere, la Ronda de l’Universitat, il carrer de Pelai e la Avinguda del Portal de l’Àngel.

Le sue origini risalgono al XIX secolo . Fino al 1927 fu oggetto di diverse ristrutturazioni e abbellimenti . Questi includono fontane, monumenti importanti  e altro ancora dovuto agli interventi di artisti eccezionali. Tra questi gli architetti:  Pere Falqués, Puig i Cadafalch e Francesc de Paula Nebot. E scultori come Clarà e Llimona.

Fiori all’occhiello in Plaça de Catalunya   sono :

Ovviamente la sua vivacità  è dovuta anche a una moltitudine di ristoranti, caffè, centri commerciali, trasporti pubblici, e uffici che la popolano. La piazza è spesso palco per manifestazioni politiche. Come la protesta per il referendum d’autodeterminació de Catalunya , che fu  quella sull’autonomia politica del paese del 2017. Ci si fanno anche concerti, e ci si tiene il famoso Barcelona Jazz Festival (tra N

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Rambla

Barcellona non sarebbe la stessa senza la sua leggendaria  Rambla .  Inizialmente era il letto di un fiumiciattolo stagnante che vi scorreva . Nel XV secolo, le autorità cittadine fecero deviare il percorso della fogna e lo pavimentarono.  Conosciuta anche come Las Ramblas ( plurale in catalano)  , perchè  si riferisce ai cinque tratti che compongono questa striscia pedonale lunga quasi un miglio. 

La Rambla è un ampio  boulevard alberato che  congiunge il Nord di Barcellona , in Plaça de Catalunya , con il Sud a  Port Veil . Si tratta di   un circo multicolore di persone . Tra forestieri e locali fanno la loro comparsa acrobati, fioristi, ristoratori, ambulanti, musicisti e vagabondi  . Uno show che dura  tutte le ore del giorno e della notte . Fate solo un po’ di attenzione ai borseggiatori e alle centinaia di taverne laterali vere e proprie trappole per globetrotter!

Alcuni tesori laterali

Lungo la a Rambla è possibile ammirare:

Cathédrale de la Santa Creu i Santa Eulàlia

La Cathédrale de la Santa Creu i Santa Eulàlia (info orari e costi) è un miscuglio di stili in cui prevale quello Gotico. Con pianta a croce latina e splendide finestre a vetri il duomo  commemora la  Santa Croce .  Si eleva per 90 metri ed è  larga 53 metri  . Nel  1298 la si innalzò grazie ai proventi di  confraternite e corporazioni  medievali. Si sotterrò una precedente basilica paleocristiana ( IV sec.) per farla. Questa era  stata devastata dalle truppe del generale andaluso Al-Mansur ( X sec.) . I suoi principali artefici furono: Jaime Fabre, Bernat Roca , Arnau Bargués, Andrés Escuder, Josep Oriol Mestres . Ci vollero sei secoli per terminarla.

Internamente gli elementi chiave sono :

All’esterno colpisce la sobria eleganza delle mura e il portale decorato con la Vergine col Bambino scolpita nel XIV secolo. L’interno è luminoso, ed è dominato da una navata unica e da vetrate colorate che lo riempiono di una calda luce dorata e azzurra.

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Santa Maria del Pi

Santa Maria del Pi (info costi e orari)  si erge silenziosa e maestosa come un angelo custode di Barcellona . Del XI secolo,  essa fu edificata sui resti di una piccola chiesa romanica. Lo stabile attuale ,  in stile Gotico Catalano, è del Trecento e fu consacrato nel 1453. Nei secoli ha superato guerre, incendi e  restauri. Ma è sempre rinata come il pino antistante la piazza in cui giace da cui sarebbe stata denominata! L’albero veniva sostituto dopo ogni calamità!

All’esterno, la basilica strega  per la sua sobrietà . Le sue mura sono imponenti e rinforzate da contrafforti. Il suo portale gotico è impreziosito con la Vergine col Bambino scolpita nel XIV secolo . Inoltre si può apprezzare:  un campanile che svetta fino a 54 metri . E un solenne rosone (1936) che illumina tutto intorno.

L’interno sorprende per la sua navata unica, spaziosa  e luminosa, caratteristica questa tipica  del Gotico Catalano. Le volte a costoloni, alte e slanciate, donano un’atmosfera austera ma accogliente. Le cappelle laterali serbano opere e memorie della storia della città. Venerare  Santa Maria del Pi significa scoprire non solo un capolavoro architettonico, ma anche uno scrigno di eventi  storici e di spiritualità a Barcellona.

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Museo Cera 

Museo Cera  (info orari e costi) è una pausa eccellente per scampare al trambusto cittadino. Ci sono capitata all’improvviso per rifugiarmi da un temporale estivo! ’ È  sistemato in una ex banca del 1873  e nel 1982 fu abbellito con graziose decorazioni come lo stemma della Catalogna .

Il recente restyling (2020) ha introdotto tecnologie moderne per rendere l’attività museale  più interattiva. All’ingresso ci si a accomoda dentro un piccolo montacarichi che proietta immagini tridimensionali di Barcellona. Tutto questo mentre vi conduce al primo di tre piani.

Da Cervantes a Frec Mercury

Su questi sono dislocate più di 150 figure di cera suddivise per tematiche varie . Esse spaziano da personaggi celebri dello show a quello  della storia. Da quello della cultura a quello   della politica. Il set  che mi ha più entusiasmato è  stato quello riservato alle star della musica.

Il Museo Cera  si gira tranquillamente in un’ora . Se volete fare una sosta per qualcosa da bere e per riposarvi andate nell’adiacente Bosc de les Fades . Questo  è un bar arredato come un bosco incantato. Di sicuro un ambiente surreale che piace sia ai bambini che agli adulti.

Barcellona in 5 giorni. 21 Luglio. Barrio El Born

Se c’è un quartiere capace di raccontare la Barcellona più genuina  quello è senza dubbio El Born.   Il suo fascino medievale si intreccia con l’arte contemporanea.  Ogni suo vicolo  vibra di allegria ed estro artistico. Era una zona commerciale, collegata al porto e al vicino quartiere della Ribera. Si organizzavano feste e persino dei tornei cavallereschi che si svolgevano lungo il Passeig del Born, la via principale.

L’ aria scanzonata d’ El Born. rimane tuttora  . Qui   si fa lo  shopping  più esclusivo e  si vive sia di giorno che di notte . Al calare delle saracinesche di botteghe artigiane, boutique di design, e gallerie d’arte  impazza la movida notturna più entusiasmante . Si popola di bohemien e sognatori , nulla è lasciato al caso ed è tutto una sorpresa .  Come il suo El Born Centre de Cultura i Memòria. Questo è  un ex mercato dell’Ottocento trasformato in spazio culturale con resti archeologici della Barcellona del XVIII secolo. Seguitemi , vi svelerò qualcosa del mistero di El Born,  vi resterà addosso come un profumo !

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Santa Maria del Mar

Santa Maria del Mar (1329-1383) è un must da fare perché è poco affermata ma intrigante e spettacolare! La si deve alla volontà dei lavoratori del porto e degli artigiani del  quartiere. Il loro fu un contributo economico importante per materializzare in eterno la  loro fede .  L’orgoglio della classe operaia fu  affidata alla sapienti mani degli architetti Berenguer de Montagut e  Ramon Despuig.

Anzitutto Santa Maria del Mar eprime in toto la purezza dell stile Gotico Catalano: è  priva di ornamenti superflui.  Il suo disegno complessivo è perfettamente proporzionato.  Corredata da due torri ottagonali gemelle  la sua linearità  diventa potenza visiva e spirituale.

Internamente lo stupore è immediato. Le alte navate sembrano dissolversi verso l’alto, sostenute da slanciate colonne poligonali che  donano  leggerezza e armonia. La luce, filtrata dalle ampie vetrate istoriate, danza sui pavimenti antichi. Ci si sente come avvolti da un abbraccio intenso che conforta e trasmette serenità amplificata da un silenzio reverenziale che quasi sgomenta. Lo stesso che probabilmente scatenò la fantasia dello scrittore Ildefonso Falcones che la contemplò nel suo best seller  chiamato appunto La cattedrale del mare.  Questo  è stato  un successo  letterario, un romanzo che ci descrive una Barcellona povera ma fiera nell’epoca medievale. La stessa che ha permesso la fondazione della cattedrale ormai meta di pellegrinaggio mondiale!

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Moco

Il Moco esiste dal  2021 per merito di due collezionisti olandesi Lionel e Kim Logchies-Ten Kate. Il loro goal è stato quello di rendere l’arte contemporanea accessibile a tutti. Fecero qualcosa di simile   anche ad Amsterdam . Fu una mossa vincente , e  nuovamente hanno fatto bingo a Barcellona!

Azzeccata anche l’ospitalità del Moco dentro lo sbalorditivo Palazzo Cervelló ,  una dimora aristocratica  del XVII secolo . Quello che sorprende già all’ingresso  è una gigantografia a forma di cuore umano trafitto.  Un calco della vita che si alterna tra dolore e gioia fatta da Damien Hirst (1965, Bristol)  una delle figure più rappresentative dell’arte moderna.

Ogni sala del  Moco  è una cornucopia di stili, colori e linguaggi diversi. Tra le opere più significative si possono ammirare:

  • Banksy: con le sue provocazioni sulla società dei consumi;
  • Andy Warhol: maestro della pop art e del culto dell’immagine;
  • Jean-Michel Basquiat: con le sue tele cariche di denuncia sociale;
  • Keith Haring: che inneggia all’ inclusione e alla felicità  con le sue figure danzanti;
  • Yayoi Kusama: regina dell’arte immersiva con le sue stanze di specchi e luci infinite;
  • Salvador Dalí e Pablo Picasso:  geni catalani e mentori dell’innovazione artistica

Visitare il Moco è un atto audace che vi farà valutare Barcellona con un visione nuova, più dinamica e senza pregiudizi. Vi costringerà a guardare le cose con una prospettiva diversa.  Riconoscendo l’inevitabile verità che il significato di qualsiasi cosa muta a seconda della prospettiva!

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Museu Picasso

Lungo la suggestiva Carrer de Montcada, sorge il museo  dedicato all’eclettico e rivoluzionario artista malagueño. Sto alludendo a  Pablo Ruiz Picasso (1881-1973). Fu  l’ inventore del  Cubismo, una corrente artistica che sovvertì formalmente la pittura scombinando l’immagine in varie forme. Sconvolse radicalmente  il modo di rappresentare l’esistenza . Un insigne artista il cui monito fu che  quella dell’uomo non è la sola possibile visione delle cose.

Il Museo Picassso  è del 1963 e si deve a Jaume Sabartés, amico e segretario personale di Picasso. Suo intento fu quello di promuovere il talento del pittore accentuando il suo attaccamento a Barcellona che frequentò da giovane . Il museo è  all’interno di cinque palazzi medievali interconnessi.  Tra questi spicca il magnifico Palau di Berenguer Aguilar in pittoresco stile gotico.  Metterci piede  significa ripercorre la formazione, l’evoluzione e la genialità di uno degli artisti più influenti del XX secolo. Esso contiene  le sue prime bozze, i ritratti intimi e quelle sue sperimentazioni che lo resero immortale.

Come è organizzato il museo? 

Si sviluppa su più reparti, seguendo un percorso cronologico e tematico che consente di capire la crescita artistica di Picasso:

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Parc de la Ciutadella 

Parc de la Ciutadella   (17,42 ettari ) è uno dei polmoni verdi di Barcellona , denominato così dalla cittadella militare a cui prima apparteneva. Quella che Filippo V di Borbone fece fare all’indomani della Guerra di Successione per sottomettere i catalani. Furono demolite 1200 case e fu un trauma totale per i residentiIl progetto fu affidato all’architetto Josep Fontserè, che iniziò i lavori nel 1872 con la collaborazione di un giovane Antoni Gaudí, allora suo assistente.

Punti di interesse attuali del  Parc de la Ciutadella  sono:

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Arc de Triomf

Per raggiungere la Parc de la Ciutadella  si passa attraverso il meraviglioso  l’ Arc de  Triomf ,  alto 30 metri  . Disposto  tra il Passeig de Lluís Companys e il Passeig de Sant Joan, è  il passaggio più emblematico di Barcellona (1888 ,  J. Vilaseca i Casanovas). Chiaramente commissionato  per l’Esposizione, questo arco si distingue per il suo  ricercato stile mudejar:  a mattoni rossi e ornamenti moreschi.

Si fa osservare  per i fregi di Josep Reynés e Josep Llimona . Ci sono intagliati  gli stemmi delle 49 province spagnole che formavano il Regno di Spagna nel 1888. Il tutto sormontato dallo stemma di Barcellona. Oltre che per il suo peso storico l’  Arc de  Triomf  è un vero  proprio landmark urbano. Qui ci si viene a passeggiare, e a celebrare la gloria di Barcellona osservando i  suoi bassorilievi che omaggiano  l’industria, l’arte e la cultura catalana.

Barcellona in 5 giorni. 22 Luglio. Barrio Eixample

L’  Eixample   (dal  catalano  “ensanche”  cioè  “ampliamento” )  è un eccepibile  esempio di allargamento  urbanistico. Fatto  dall’ingegnere Ildefons Cerdà servì a contenere il picco di crescita demografica del XIX di Barcellona. Di pari passo alla sua rapida industrializzazione.

L’  Eixample     fu concepito  per  unire il centro storico di Barcellona con la periferia in espansione. Le sue strade disegnano una perfetta griglia geometrica. Apposta pensata per garantire aria , ordine, ampi viali, cortili interni e incroci ottagonali. Si pensò all’agio di tutti senza distinzione tra poveri e ricchi.  Ad ora è  il distretto più popolato di Barcellona, della Catalogna e di tutta la Spagna in termini assoluti (262 485 abitanti). E il secondo in termini relativi (3. 5586 ab./km²).

Ordine e disordine

Percorre  in lungo e in largo l’Eixample significa sfogliare Barcellona come un libro che descrive tutte le sue epoche. Ma in un contesto raffinato, dove impera lo shopping di lusso e l’alta gastronomia offerta da locali di ogni tipo . Nell’Eixample  è tutto sistemato  con logica: i numeri civici aumentano verso il mare o verso la montagna. E  le strade hanno nomi di città o regioni spagnole. Inoltre, negli anni ’80 furono installati alcuni semafori parlanti per non vedenti, tra i primi in Europa.

Una curiosità? Le corsie dell’Eixample sono state progettate per facilitare la circolazione dei cavalli e i raggi  solari. Ciò lo rese uno dei primi prototipi di architettura urbana  sostenibile. Un motivo in più per smarrirsi tra i suoi isolati smussati nelle sue prospicienze. Lasciandosi sorprendere da ogni dettaglio architettonico e dall’armonia senza prezzo di questo straordinario sobborgo.

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Barcellona in 5 giorni. Antoni Gaudì  

È nell’  Eixample     che il Modernismo catalano ha trovato la sua massima espressione grazie ad alcune  opere indimenticabili di Antoni Gaudí. Questi è l’architetto visionario di Barcellona,  che ha saputo trasformare la città catalana in un museo a cielo aperto. Nato nel 1852 a Reus, in Catalogna, Gaudí studiò architettura a Barcellona, dove fin da giovane ebbe la virtù straordinaria di coniugare  inventiva, simbolismo e natura.

Le sue opere non si limitano a costruzioni.  Ma sono vere e proprie esperienze sensoriali.  Dove ogni arcata, colore e dettaglio esprimono un pensiero, una fede. La sua influenza ha travalicato i confini della Spagna, addivenendo uno dei maestri del Modernismo mondiale.

Arte e fede di Gaudì

Per comprendere la profondità dell’arte di  Gaudí  occorre considerare la sua   religiosità , che si fece sempre più intensa con il passare degli anni. Essa  permeò  ogni progetto. Come la Sagrada Familia. Questo è   il suo master piece  incompiuto, elemento inconfondibile dello skyline di  Barcellona.  Purtroppo mi è sfuggito perché avrei dovuto prenotare con largo anticipo.

Il credo in Dio di  Gaudí   si avverte anche nelle sue Casa Batlló e Casa Milà che fanno da padrone a Passeig de Gràcia. Questa è  una delle aree più sofisticate di Barcellona resa indimenticabile  dalla sua vena estetica visionaria  e spirituale. Capacità che furono sostenute economicamente  da grossi mecenati come Eusebi Güell e la famiglia Batlló non le avrebbe mai fatte! Gaudí   vedeva la natura come espressione divina . E per questo, la imitava e reinterpretava applicando il trencadís. Questa era la sua tecnica che prevedeva il  riutilizzo fantasioso di frammenti di ceramica e vetro colorato. Da quei pezzi irregolari otteneva una grazia artistica. Esattamente come la fede che converte l’ordinario in straordinario.

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Casa Milà

Casa Milà o  Pedrera  è il fiore all’occhiello di Gaudí , fatta tra   il 1906 e il  1912  . Il primo appellativo è legato alla famiglia Pere Milà e Roser Segimon per cui venne fatta. I coniugi sognavano una residenza nobiliare a Passeig de Gràcia. Il secondo rimanda   al catalano “Pedrera” , che equivale in Italiano a quella  “cava di pietra”  a cui assomiglia. Quello che mi ha più impressionato sono le sue mura esterne.  Perché sembrano come delle onde che fluttuano nell’oceano. In mezzo a 32 finestre in ferro battuto realizzate da Josep Mraria Jujol.

Casa Pedrera  sembra un organismo vivente  scolpito nella roccia con quell’effetto dinamico delle sue linee curve prive di spigoli,  marchio  di una  Barcellona fortemente modernista.   Gaudí  si ispirò  a Le Corbusier, padre dell’ architettura moderna. Ma si spinse venti anni avanti. Imitò il mare e articolò il complesso su nove livelli. Un piano seminterrato destinato ai magazzini e alle carrozze. Un altro sopra con spazi commerciali. I rimanenti furono destinati a appartamenti di lusso, un attico con archi catenari da cui si scorgono ancora adesso i tetti di Barcellona la Sagrada Tibidado.  Qui fanno sempre sfoggio dei mitici camini a forma di  guerrieri  che fanno da guardia al focolare domestico. Sono lavorati con  la tecnica trencadís  per simulare il fuoco con il riflesso del sole.

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Park Güell

Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1984,  Park Güell  fu fatto  tra il 1900 e il 1914 . Fu frutto della visione dell’ industriale Eusebi Güell . Questi era ossessionato dalla magnificenza dei  giardini inglesi . Aveva in mente  di mettere a punto un  quartiere residenziale per l’alta borghesia catalana .  Così chiese a   Gaudí di fagli avere un modello da elaborare. Tuttavia, questa pianificazione  immobiliare non ebbe molti consensi . E successivamente fu convertito in parco pubblico nel 1926.

Il Park Güell  si sviluppa come un coloratissimo giardino monumentale che si adagia sulle colline del Carmel. Se preferite la metro per salire in cima al Park Güell   prendete la  linea  L3 e scendete alla stazione di Lesseps . Qui  accederete alle uniche scale mobili che funzionano all’entrata di Avinguada del Santuari de San Joseph. Diffusi sono i belvedere panoramici su Barcellona .

Cosa vedere nel Park Güell

Quando si è  Park Güell  si ha l’impressione di fare un sogno  attorniati da simbolismi religiosi, mitologici e patriottici catalani. Tra i suoi interessi più incredibili:

Barcellona in 5 giorni. 23 Luglio. Barrio Raval

Il Raval è il volto più nascosto e anticonformista di Barcellona . Già come nel Medioevo odiernamente è   la borgata della classe lavoratrice più modesta . Per cui  è sempre stato animato da operai,  grinta e  incessante  movimento. Proprio per questo non è raccomandabile fiondarcisi da soli . Magari come me cliccate su Guruwalk  per avvalervi di una guida autorizzata . Mossa azzeccatissima perché in tutta sicurezza ho avuto una panoramica più completa del Raval  . Funziona  a offerta libera (da un minimo di € 15, 00) .

Quello che ha fatto la differenza per il Raval   è stata la  riqualificazione urbana degli anni Ottanta . Ciò è stato possibile grazie all’impegno del comune che ha chiamato  architetti e urbanisti per riscattarlo dalla cattiva fama di cui godeva. Così si sono dislocate università, diversi rami di istituzioni varie . E sono sorti blocchi multifunzionali  e ricreativi che hanno favorito la diffusione dell’arte e l’integrazione sociale.

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I big del Raval

Tra i propulsori del rilancio del Raval   basta citare  Richard Meier, che qui ha fatto il Museu d’Art Contemporani de Barcelona  (1985) . Questa è  una cupola tutta bianca fatta di cemento e vetro.  Combina linee rette e curve con un portone in vetro che espone una vasta gamma di opere d’arte contemporanea (XX sec.)  di diversa provenienza. La sua piazza esterna si estende tanto per la gioia degli skaters! Ma il  Raval non è solo questo, ecco qualche altro suo gioiello:

Barcellona in 5 giorni . 24 Luglio. Barceloneta

Barceloneta è un eldorado residenziale e di svago incastonato a Port Veil . Le sue fondazioni sono del XVIII secolo . Ma si espande nel 1714 come rifugio degli sfollati al seguito della demolizione della Ribera. Questa era un lato di Barcellona fatto a pezzi da Filippo V di Borbone dopo la Guerra di Successione per erigere una cittadella militare. Della cosa se ne occupò l’ingegnere Pròsper de Verboom . Questi recuperò porzioni di abitati enormi dal mare e li  strutturò in modo semplice  con strade, case e superfici funzionali. Ci vollero anni di fatica per migliorare la Barceloneta che intanto era sempre più affollata da marinai e pescatori.

Nel XIX secolo, l’espansione industriale e l’aumento dell’inquinamento causarono la cessazione  delle attività di pesca, modificando parzialmente il quartiere. Questo si riqualificò totalmente in occasione dei  Giochi Olimpici del 1992. Uno dei primi e efficaci interventi fu  la realizzazione di spiagge importando sabbia dall’Egitto, dal deserto del Sahara. Il risultato fu quello che oggi è un litorale di 5 km di spiagge libere più o meno assaltate dalla massa . Uno sfogo alla calura estiva che disseta con i suoi chiringhitos e divieti che ne preservano l’esistenza.

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Barcellona in 5 giorni. Non solo spiagge

Cosa è rimasto delle antiche vestigia? Poco ! Come la chiesa di Sant Miquel del Port in stile Barocco  , che è inconfondibile per  il suo angelo in marmo che infilza un serpente! A questa chiesa  erano devoti . Altro tratto distintivo della Barceloneta è il Museu D’Historia  De Catalunya . Questo è un omaggio alla storia catalana dagli albori al presente tramite documenti, video e altro materiale interattivo.

Sono i giovanissimi che insediano Barceloneta perché c’è ogni tipo di distrazioni in una lingua dorata bagnata da acque non proprio cristalline . In compenso si possono lodare meraviglie artistiche. Tra queste le sculture:

Cos’altro c’è  vicino a  Barceloneta?

Citare tutto che c’è da setacciare a Barceloneta è impossibile perché è smisurata . Finisco proponendovi qualche chicca:

Barcellona in 5 giorni . 25 Luglio. Montjuc

La collina di Montjuïc si innalza a 192 metri a Sud di Barcellona . In italiano il suo significato è quello di “Monte degli Ebrei”, perché di questa stirpe c’era un cimitero. La sua funzionalità era quella di difesa dal nemico per la qual cosa si pervenne a fare un castello nel XVII sec. Effettivamente da lassù si domina il porto e tutta la pianura circostante. Fino ai Pirenei se fuori è limpido.

La collina di Montjuïc fu sempre teatro di scontri e assedi : Guerra di Successione spagnola (1701-1714), Guerra Civile spagnola (1936-1939). Per fortuna dal XX secolo lo si fruttò come polo culturale e artistico per il susseguirsi di due colossali appuntamenti. Indovinate quali? L’ Esposizione Internazionale del 1929 e le Olimpiadi del 1992.

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Cosa osare nella collina Montjuïc ?

Per staccarvi da Barcellona e fare qualcosa di insolito e dinamico qui è per voi. Oltre la Fondazione Joan Miró,  Davvero eccezionali sono:

Barcellona in 5 giorni. Un cibo caliente!

La cucina catalana è una delle più secolari e complesse d’Europa. Le sue radici affondano nel Medioevo, quando la Catalogna era un importante crocevia commerciale sul Mediterraneo. Le rotte marittime importarono spezie dall’Oriente, ingredienti dal Nord Africa e nuove tecniche di cottura dalla Francia e dall’Italia.

Già nel XIV secolo il Llibre de Sent Soví fece il suo ingresso. Questo fu  uno dei primi ricettari europei . Una sinfonia culinaria di autore anonimo che combinava carne, pesce e verdure con un uso sapiente di erbe aromatiche. Quest’ultima una pratica che è peculiarità della gastronomia catalana e spagnola in genere. Questa fusione esprime l’unicità di un territorio che vive a cavallo tra Mediterraneo e Pirenei.

A partire dagli anni ’80, Barcellona  è diventata un workshop gastronomico globale grazie a chef visionari come Ferran Adrià. A lui si deve la fondazione in Costa Brava di El Bulli, un ristorante assolutamente all’avanguardia  Dopo la sua chiusura nel 2011 è stato trasformato in museo.

La cucina molecolare

Ferran Adrià  ha introdotto la cucina molecolare, plasmando consistenze e sapori in vere esperimenti sensoriali.  Sfere liquide, spume e gelatine hanno modificato lo star bene a tavola. Altri grandi chef catalani, come Carme Ruscalleda  e Jordi Cruz, hanno contribuito a elevare il successo della cuisine catalana. Non stanca mai perché non è scontata . Si muove tra le ricette della nonna e sperimentazioni allo stato puro da testare tra bancarelle all’aperto e ristoranti semplici e stellati. Per voi in basso una lista delle delizie salate e dolci più comuni a Barcellona .

Panetteria

Primi , Carni
Dolci
  • Braç de Gitano: rotolo di pasta soffice farcito con crema o cioccolato, ricoperto da zucchero a velo o caramellato;
  • Coca de Sant Joan: focaccia dolce preparata per celebrare la festa di San Giovanni, con frutta candita e crema;
  • Churros con Chocolate: bastoncini di pasta fritta, spolverati di zucchero;
  • Crema Catalana : rema pasticcera aromatizzata a cannella e limone, con una crosticina di zucchero caramellato;
  • Catànies: praline di Vilanova i la Geltrú: mandorle tostate ricoperte di pasta di mandorle, cacao e zucchero;
  • Orelletes: sfoglie fritte zuccherate, simili alle chiacchiere italiane, tradizionali del Carnevale;
  • Panellets: piccole palline di pasta di mandorle, ricoperte di pinoli, tradizionalmente preparate per la festa di Ognissanti;
  • Turrón de Agramunt:  torrone tradizionale della Catalogna, prodotto a mano dal XVII secolo nel villaggio di Agramunt.

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Barcellona in 5 giorni. Dove mangiare a Barcellona

Per quanto mi riguarda se voglio addentrarmi nell’ essenza della tradizione culinaria di un posto nuovo mi fiondo nello street food e le pietanze più semplici. Per Barcellona basta recarsi nei suoi mercati . E questi  sono tanti , sfarzosi e chiassosi. Tra più di tredici quelli più rinomati sono :

Dalle tortillas di patate e i gamberoni alla brace, dai formaggi più grassi alle paste più golose qui le vostre papille gustative si risvegliano a pieno! Oltre al cibo, i mercati fanno parte dei riti cittadini, e sono dei veri e propri centri di vita sociale . Qui ci incontra per chiacchierare, stare un po’ insieme. Mentre i commercianti lavorano e trattano la vendita della frutta di stagione. Bisogna consultare la propria tabella di marcia e fare attenzione agli orari.  Perché chiudono intorno le venti settimanalmente e la domenica .

Ristoranti a Barcellona

Infine se  siete dei food lovers non posso che proporvi un elenco  di ristoranti molto alla moda a Barcellona :

Barcellona in 5 giorni . Il cava

A proposito di Bacco! Se Barcellona stuzzica per liquori particolari come il ratafia , fatto con noci, e  il vermouth , fatto con artemisia ,  allora è il momento di conoscere il suo cava. Mi sto riferendo allo champagne spagnolo, bollicine ricavate (metodo classico) da uve autoctone . Tra queste   Macabeo, Xarel·lo e Parellada  coltivate per la maggiore nella vicina regione di Penedès. Del cava ce ne è uno per ogni gusto: Brut, Reserva o Gran Reserva.

Il suo ideatore fu Josep Raventós Fatjó . Nel 1872 l’audace imprenditore  applicò la rifermentazione in bottiglia alle uve locali generando lo spumante nazionale. Il suo laboratorio fu la cittadina di  Sant Sadurní d’Anoia, dove istituì la sua monumentale cantina Codorníu, progettata da  Cadafalch. Questa vi dà il benvenuto ancora oggi per delle degustazioni da capogiro. Cosa che è possibile fare anche in altrettante rinomate bodegas limitrofe quali:  RecaredoFreixenet ,  GramonaLlopartJuvé & Camps , Raventós i Blanc .

Il cava fa tendenza

Attualmente il  cava è richiestissimo e ciò  grazie allo sforzo della grandi famiglie di winemaker che portarono all’ eccellenza tra il 1900 e il 1950. Questo periodo fu quello del suo  boom . In questi decenni si superarono grosse crisi  legate alla Prima Guerra Mondiale, alla crisi economica del 1929 e alla Guerra Civile spagnola.

I viticoltori catalani rimasero uniti e cavalcarono l’onda investendo in innovazione, meccanizzazione e marketing  . Essi trasformarono il  cava in un nettare di  massa ma al tempo stesso di qualità. La diffusione fu tale che divenne protagonista delle celebrazioni popolari, e   delle grandi occasioni della società spagnola del Novecento.

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Conclusioni. Barcellona in 5 giorni

Come avrete capito Barcellona è un universo fatto di opposti che si attraggono . Non smette mai di stupire, ed è capace di regalare emozioni intense e variopinte. Fortemente attaccata alla sua emancipazione, alla sua identità, Barcellona   incanta dal sorriso dei suoi abitanti e la sensualità del flamenco , agli aromi travolgenti dei banchi dei mercati rionali.

Purtroppo Barcellona  è stata un’avventura che è durata poco per me. Andrebbe assaporata con calma perché  non ci si annoia mai, e ravviva i sensi. Succede che quando ci si allontana resta una nostalgia dolceamara. Naturalmente si desidera rivederla senza aspettare troppo.  Perché  la sua vitalità richiama sempre indietro, è un  battito che non smette mai di pulsare.

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Pisa,Tuscany

Pisa,Tuscany

“Pisa, o Pisa, per la fluviale , melodia che fa sì dolce il tuo riposo , ti loderò come colui che vide , immemore del suo male ,  fluirti il cuore , il sangue dell’aurore ,  e la fiamma dei vespri ,  e il pianto delle stelle adamantino , e il filtro della luna oblivioso

Gabriele D’Annunzio

Beyond the “Leaning Tower” !

Pisa is a city in Tuscany, central Italy, on the right bank of the mouth of the River Arno on the Tyrrhenian sea. Although Pisa is known worldwide for its Leaning tower” (the “Bell Tower of the City’s Cathedral”) , it contains more than 20 other historic churches, several palaces and various bridges across the River Arno .  Pisa and its architecture of was financed from its history as one of the Italian Maritime Republics”.

Pisa is also home of the University of Pisa, which has a history going back to the 12th century and also has the mythic Napoleonic Scuola Normale Superiore di Pisa” and Sant’Anna School of Advanced Studies” as the best sanctioned Superior Graduate Schools in Italy”. Read this post about Pisa to know what to do in this amazing city of Tuscany!

Top 10 things to do 

When Pisa is mentioned, everybody thinks about its tower,  but this impressive “Leaning Bell Tower” it’s just one of the many monuments you can find in this nice Tuscan city. The beautiful “Piazza del Duomo” collects, in a unique architectural complex in the world, the so called “Campo dei  Miracoli (“Miracles Square”), the main religious monuments of the city:

Pisa, however, it’s not just about this square: it will be enough to move just a little to discover the artistic beauty that make Pisa one of the most beautiful cities in Italy. Buildings, monuments and museums keep alive the memory of a past time during which Pisa was the  Maritime Republic” and, for a long time, the undisputed master of the Mediterranean sea .

1 The “Leaning Tower”

Symbol of the city, thanks to its characteristic slope, this tower is the most famous monument of Piazza del Duomo” and it was built between the XII and the XIV century. The “Leaning Tower of Pisa”  leans because the ground gave during its early stage of construction, and since then it has remained in this way.

The tower  will never fall down!

Even if it could looks scaring, you don’t have to worry about it: the vertical axis, passing through its centre of gravity, falls into the support base, so the tower will never fall down, unless the laws of physics should be subverted.

We don’t have certain information about who built this tower, maybe it was the architect Diotisalvi, who in that period was working at the Baptistery. But even if there are several analogies between the two monuments the diatribe about the paternity of the tower is still open.  

2  The “Cathedral of Santa Maria Assunta” 

The “Cathedral of Pisa”, dedicated to Santa Maria Assunta, is the most significant example of the Pisa Romanesque Art. The architect Buscheto joined the classical tradition with elements from the Norman, Byzantine, Pre-Christian and Arabic Arts, creating a new style which anticipated the Florentine Renaissance. It testifies the prestige that the Maritime Republic of Pisa” reached in its moment of maximum power.

The revenge against Venice

Its construction began in 1604, in the same date of the beginning of the works of  the “Basilica of San Marco” in Venice.  Probably it was risen a sort of silent competition between the two Republics for who was able to build the most beautiful and sumptuous worship place.

The current aspect of the the Cathedral of Pisa is the result of continues restauration works made in different epochs. During the IX century some of the statues has been substituted with copies, the originals are now  in the Museum of Opera del Duomo of Pisa”.

3 The “Baptistery”

The “Pisa Baptistery too forms the monumental complex of “Piazza del Duomo” . Its construction began in 1153 thanks to the architect Diotisalvi, as an  inscription inside an interior pillar testifies, but a lot of the sculptures on the façade have been made by Nicola Pisano and his son Giovanni.

The great Nicola Pisano

Nicola Pisano made also the pulpit that represents scenes from the Christ’s life and subject that represents the virtues: all masterpieces testify how their creator has been one of the principals precursors of the Renaissance Art.

 

 

The external dome covers only the first part of columns and probably the lack of money caused it. The dome, in fact,  is made by different materials (red shingles and lead plates); for the same reason there are no frescoes on the ceiling, even if they were on the original plan.

 

 

4 The monumental “Graveyard “

The last wonder of Piazza del Duomo”  is the monumental “Graveyard of Pisa, a sacred place. The crusaders brought there the saint-ground taken on the Golgotha mountain, just outside Jerusalem.

There are buried the most important people of Pisa, and there can be found art works from the Etruscan time passing through the Roman and Medieval era until the last century. Simple white marble walls guards the graves; the most important persons were buried into the garden or in the Roman sarcophagi, while the other were buried under the arcades.

The “Graveyard of Pisa” in the XIX century

In the XIX century Graveyard of Pisa”, was restructured, the sarcophagi was moved under the arcades to protect them, so currently everything is under them. The mix between celebration of the history and the death made this Graveyard of Pisa”, one of the most visited place during 1800 until the second world war bombardments caused serious damages to the frescoes. In 1945 started the renovation works and they are  still in progress.

5 Banks of the Arno

Pisa is also known for its Banks of the Arno: all the streets that go along the Arno are an important point of meeting for young people and reference’s point for the tourists.

There are important buildings, dated back to the Middle Age, that during the centuries have been transformed. Towers, bridges and buildings, in spite of their actual Renaissance appearance, have a medieval soul, which can’t be ignored by the eye of an attentive tourist.

What to see in the banks of Arno 

Among the great number of the banks of the Arno, the most famous is the Medicean one which hosts a great number of historical buildings, such as:

The beautiful church of “Santa Maria della Spina”

On the bank of the Arno Gambacorti” there’s a small gothic jewel, the church of “Santa Maria della Spina”. It took this name in 1333 when it hosted  the relic of a spur from Christ’s Crown (now exposed in the church of  “Santa Chiara”).

If you are in Pisa on 16th June, you cannot miss the illustrations of San Ranieri: the backs of the Arno are illuminated by candle lights enhancing the outlines of all buildings and  creating a play of light and colors.

“Piazza dei Cavalieri”“Knights Square” 

“Piazza dei Cavalieri” owes its name to the presence of the headquarter of the Order of Knights of St. Stephen”.  For centuries it has been the site of a national civil power, even though today it’s above all a cultural and study place thanks to the presence of the:

“Piazza dei Cavalieri”  is an example of  designed by Giorgio Vasari, who decorated it  with allegorical figures and zodiacal signs. Close to it there is the beautifulPalazzo dell’Orologio” (“Clock Palace”), medieval building in which it was built the “Torre della Fame” (“Tower of Starvation”).In the “Divine Comedy” Dante told the story that  the Count Ugolino della Gherardesca died in 1289, in that tower, with its children and grand children.The other buildings in the square are

The Mural made by Keith Haring 

In 1989, passing through Pisa, Keith Haring left to the city an extraordinary work of art:

The “Church of St. Anthony”

The “Church of St. Anthony”.is located close to the station, in an urban context in which the artist used to expressed itself at the best. A few months later Haring would die and this mural is one of his last works. He had this idea in  New York after a casual meeting with a Pisa student with whom he talked about world peace.

What about “Tuttomondo”

The characters inside the murals are 30, stuck like a puzzle, and each one represents one aspect of a world in  peace: there are “humanized” scissors defeating the evil serpent that was eating the head of the another figure.

Then there is motherhood, represented by the woman with the baby in her arms, the nature with the two men supporting the dolphin and so on. Haring used soft colors, as a form of respect for the beauty of Pisa.

He worked on it for a week, with the intention of making a permanent work, in fact, he used the colors specially made by craftsmen of the Caparol Center, tempera and acrylic that could keep intact the quality of color for a long time. After 20 years “Tuttomondo” is still there to remind us the brief and intense life of this extraordinary artist.

The city center 

If you pass through the old town centre of Pisa probably  you’ll pass through the “Narrow Borgo” (“burg”), or “the Borgo” as people of Pisa use to call it. It’s the most typical street of the center, with its colonnades, the shops, the café. Along the way you can see buildings of the XIV and XV centuries that formed the nucleus of the ancient Pisa: here the noble families and merchants competed to build the most beautiful, the tallest and  colourful building.

All that beauty  can be seen so much today. Going along “Via delle Colonne” you can arrive in “Piazza Vettovaglie”, secular place of the food market, originally “Piazza dei Porci”. Once the arcades of “Narrow Borgo” are finished there is “Piazza del Pozzetto”.

Marina di Pisa and its harbour 

Marina di Pisa and its tourist harbour  (also called simply “Marina”) is a seaside town located just 12 km from Pisa and, unlikely the majority of the Tuscan cities, its foundation is rather recent. In 1606, Ferdinando I de’ Medici, Grand Duke of Tuscany from 1587 to 1609, decided to reclaim the area by moving the River Arno mouth as he believed that the south-west wind could block the normal flow of the Arno River, increasing the risk of flooding in Pisa.

On the left bank there was an hexagonal building surrounded by a moat, called “the Fort“, which was the custom for the river traffic. Probably the first houses of fishermen were built around this structure, but the official foundation of the town dates back to 1872, when the municipality of Pisa drew up a plan of a grid-pattern town divided by three squares connected to Pisa by a major road, currently known as “D’Annunzio Avenue” (Viale d’Annunzio).

The first railway from Pisa to Marina di Pisa

On June 23, 1892 a steam railway line from Pisa to Marina di Pisa was inaugurated (later replaced by an electric one, no longer working as well), which contributed to its rapid growth as a tourist destination.

The first restaurants were built in this area, as well as beach resorts and inns. Also many beautiful Art Nouveau and Neo-Medieval Villas were built there, therefore many celebrities chose to buy a house in this new coastal town.

Gabriele D’Annunzio and Pisa

Gabriele D’Annunzio, a famous Italian writer, poet and journalist, brought an house here and Marina di Pisa  has been a source and inspiration of many of his poems.

Marina di Pisa is  a renowned destination for summer tourism, offering many accommodation facilities. Beaches are both sandy or with pebbles, and along the coast there are many bathing facilities and restaurants. In 2013, the “harbour of Pisa” was inaugurated just 10 minutes away from the city and its famous Leaning Tower” and its international Airport, Galileo Galilei”.

“San Rossore”, the green ara of Pisa

It is located in the center of the most extensive nature reserve of Tuscany, the “Natural Park of Migliarino”, San Rossore” and Massaciuccoli, which covers about 24,000 hectares, ensuring that the view from the sea of dune plants is quite unique.

The harbour has 354 seats and has been designed to be entirely walkable thus you can walk admiring the sea, the mouth of the Arno, the Apuan Alps and the port itself.

Marina di Pisa offers relax and a beach break from the city, we suggest you to enjoy the seafront, a day at the (free) beaches or in a bathing establishment which is a structure with bathrooms, hot/cold showers, changing area, café and sometime restaurant.

You can rent an umbrella with chairs for the day/week/month/season and the service is available seven days a week. The harbour is a perfect spot for a walk and you can have a drink or a coffee here.

Night life 

Unlike other major European cities, Pisa is far from being the most sparkling venue when it comes to nightlife opportunities. Even the fact that Pisa is a university city and that students represent a consistent percentage of the population, a fairly solid buzz takes hold of certain parts of Pisa at night, especially nearby the University.

Students, are, as it were, the most reliable barometer as to the places fitted for drinking, making conversation and, why not, dancing and listening to live music. Thus, Pisa hosts a reasonable number of pubs, bars and clubs which yield mild and yet appealing nightlife opportunities. Tourists with a penchant for long conversations, drinking and dancing may find the center of the city to be the best fitted for their night time activities.

“Via Lungarno” 

“Via Lungarno” is a thoroughfare in terms of nightlife venues with its:

All these places offer good music, a fine selection of drinks and, why not, quick snacks in the early hours of the evening.

Live music 

Other recommendable venues in Pisa refer to:

During summer night time buzz seems to shift from Pisa to the nearby coastline resorts, such as Tirrenia, Viareggio and Marina di Pisa. If accommodated in Pisa, a trip to one of these resorts is worth making, if for nothing else, than for sampling the wonderful nightlife opportunities they put forward!

9 things to eat 

The gastronomy of Pisa isn’t very popular, because it isn’t very different from the Tuscany one, even if it’s more spiced and abundant . Here below  it is the ultimate list of top 10 foods you must eat :

 

Lampredotto sandwich

1.Lampredotto”

Crostini toscani

2. Crostini Toscani”

Panzanella

3. Panzanella” 

Lardo di Colonnata

4. Lardo di Colonnata” 

Ribollita

5.Ribollita”

Pappa al pomodoro

6. Pappa al Pomodoro” 

Caciucco

7. Cacciucco” 

Castagnaccio

9. Castagnaccio

 

 

Where to sleep 

Pisa attracts about 1 million of different tourists: there are many foreigners. Italians who visit for a school weekend, many trips and even a good number of people who commute to the city to take advantage of the excellent local hospitals.

It’s therefore not easy to find a cheap room, especially in high season and during periods of school trips. I suggest, therefore, to book in advance especially if you want three stars midrange hotels in the tourist areas.

The prices of hotels 

The prices of hotel in the center of   Pisa  start from 80 € per night in a double room including breakfast. A good alternative are the hotels and cottages on the outskirts of Pisa. If you are looking for a right accommodation in Pisa, go to Booking.com . There is a big choice  with prices, pictures  and comments of guests already stayed there.

Pisa, a stunning destination for your holiday in Tuscany

Travelers come from all locations of the world to discover the beauty of Pisa for several reasons: art, culture, friendly people, wine & food, extraordinary country side,  attractive beaches and  weather (spring and late summer are the best times to visit  Pisa).

Click  here in the web site of  “Pisa Unica Terra”   to discover much more in Pisa. We’re waiting for you!

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