‘Vignaioli Contrari 2023’ , Spilambergo

‘Vignaioli Contrari 2023’ , Spilambergo

Vignaioli Contrari 2023

 Vignaioli Contrari 2023 è stata una bella manifestazione (VII° edizione) sul vino . Si è svolta dal 13 al 14 Maggio 2023  a Spilamberto, Modena. Location fatntastica quella all’interno della fortezza medievale ‘Rocca Rangoni’ . Qui si sono riuniti 60 produttori italiani e dalla Slovenia esibendo più di 300 etichette d’autore.

Ho partecipato a  Vignaioli Contrari 2023 come sommelier nello stand della Toscana rappresentata dalla cantina Arrighi dell’Elba. Da quattro generazioni Antonio Arrighi delizia i palati più esigenti con dei nettari unici e introvabili.

Questo post è dedicato a una giornata enoica speciale, quella appunto dei   Vignaioli Contrari 2023. Senza dubbio si è trattata di un’esperienza indimenticabile .  Mi ha fatto conoscere meglio lo spirito intreaprendente degli emiliani e quello di Antonio Arrighi. Buona lettura.

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Vignaioli Contrari 2023 , il vino dei vigneron

 Vignaioli Contrari 2023 è stato un riflesso chiaro del trend attuale della filiera del settoren vitivinicolo. Quello cioè di  valorizzare i vitigni autoctoni secondo criteri biologici e sostenibili. Durante la kermesse si è tenuta pure una sorta di Roulette de Vin. Nel dettaglio sono stati  quattro laboratori didattici dove ogni viticoltore dialoga e propene due calici con i partecipanti.

Si sa che non è facile fare vino oggi , perché costa tanto e la concorrenza è spietata. Diventa davvero difficile non tenere conto delle esigenze e delle preferenze dei consumatori. Per cui a volte gli imprenditori  sono costretti a sacrificare la propria filosofia nel fare vino a vantaggio di una sorta di legge di mercato da seguire.  Vignaioli Contrari 2023 è dunque quasi un monito a ricordare che il vino deve rimandare al suo territorio di appartenenza!

Il cibo in Emilia Romagna

A  Vignaioli Contrari 2023 di particolare interesse è stato anche lo  Slow Food Park. Questa è stata un’area tutta dedicata a piatti tipici locali quali: formaggi, salumi vari, insieme a ottime birre artigianali.La cucina emiliano-romagnola è tutta da scoprire.

Per esempio in sede ho provato oltre alle classe crescentine ( un tipo di pane piccolo di forma rotonda) anche i cosiddetti burlenghi o zampanelle.  Questi ultimi sono dei golosissimi intrugli di pastella fritta e farcita con aglio, rosmarino e battuto di lardo.

Se poi vi trovate a Modena, non fatevi scappare di fermarvi per una sosta appetitosa allo:

Chi sono i Vignaioli Contrari  ?

Ma chi sono i  Vignaioli Contrari 2023 ? Sono tutti i vigneron che sono contrari all’omologazione del gusto e alla standardizzazione dei vini. Scendono così in campo  tutti quei winemaker che s definiscono artigiani del vino, che lavorano la propria terra e rispettano l’ambiente . Per cui si può dire che ho assistito a una sfilata di cantine di nicchia, piccole grandi realtà che tengono alto il livello del made in Italy.

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Quali sono le caratteristiche dei Vignaioli Contrari ?

Ovviamente un vino fatto in modo tradizionale senza negare l’uso della tecnologia quando serve e nel modo giusto ha tutto un altro sapore. Fare parte  dei  Vignaioli Contrari  vuol dire 7 cose:

  1. Coltivaredirettamente il suolo  indifferentemente se il vigneto sia di proprietà o meno;
  2. Non fare ricorso a concimi, diserbanti chimici e anti botritici;
  3. Mettere  in primo piano i vitigni autoctoni;
  4. Utilizzare le risorse ambientali e naturali che esistono nell’area aziendale per la produzione di uva con coscienza e sostenibilità;
  5. Incoraggiarela biodiversità preservando quei vitigni autoctoni che rischiano l’estinzione ;
  6. In cantina non si fa ricorso all’osmosi inversa o metodi fisici di concentrazione del mosto . E si predilige la fermentazione spontanea;
  7. I vini devono rispecchiare il terroir specifico e devono essere privi dei principali difetti enologici.

Le mie cantine preferite ai Vignaioli Contrari 2023

  1. Casa Lucciola : questa è la cantina della famiglia Cruciani nelle Marche . Mi ha fatto esplorare il mondo del Verdicchio di Matelica. Questa è un’ azienda agricola nella valle di Matelica a a 430 metri sul livello del mare. Una piccola fattoria, sopra la linea della nebbia, circondata da vigneti.  Produce e imbottiglia un verdicchio artigianale, fermentato in maniera naturale con poca solforosa e tanto rispetto per la natura;
  2. Balugani : questa è l’azienda agricola di  Roberto Balugani . Sorge sul versante soleggiato delle prime colline che si incontrano giungendo a Levizzano Rangone da Castelvetro, lungo la via Sinistra Guerro. Qui è viva l’arte di creare vino Lambrusco, con profondo amore, partendo dalla vigna per arrivare alla bottiglia;
  3. La Rabiosa : questa è una cantina che si trova a Casale di Scodosia, Padova. Nei loro vini è palese un forte impegno al recupero di vecchie uve bianche, come la Vernazzola. Dopo aver analizzato il genoma, dai tralci di queste antiche vigne è stato possibile realizzare uno stupendo vigneto in zona Laghi nel comune di Merlara (PD);
  4. Bastianelli : questa è una cantina che mi ha fatto apprezzare due bianchi tipici delle Marche che adoro, cioè la Passerina e il Pecorino. Siamo tra Fermo e Macerata, e la particolarità  è l’uso dei torchi in legno e di pompe manuali per i travasi , che rendono ancora più speciali i loro vini;
  5. Klosterhof : questa è una cantina che sta vicino il lago di Caldaro, Trentino Alto Adige. In quattro vigneti si arriva a lanciare circa 40.000 bottiglie tra bianchi e rossi di eccellenza: Pinot Bianco, Pinot Nero e il Kalterersee, caratteristico della regione;
  6. Balter : questa è una cantina di Rovereto, Trentino. In fatto di bollicine, devo confessare che ho avuto modo di apprezzare quelle di montagna, fini e molto persistenti. Sono tutti spumanti Trentodoc ,  rigorosamente ottenuti con Metodo Classico.  Si fanno maturare i rossi in barriques dai 4 ai 20 mesi, e per i bianchi si sceglie la vinificazione in acciaio.

Cantina Arrighi, Elba

Ovviamente la cantina per eccellenza che per la Toscana incorpora tutti i valori dei Vignaioli Contrari 2023 è la cantina Arrighi .  Essa è l’espressione vitivinicola più rappresentativa dell’Elba, una delle più belle isole dell’Arcipelago toscano. Chi si occupa di questa cantina di successo a Porto Azzurro è Antonio Arrighi insieme alle figlie Giulia e Ilaria.

In località Piano al Monte sono distribuiti circa 14 ettari di terreno. Tra ulivi secolari e le big bench di Charles Bangle , 9 ettari (disposti ad anfiteatro su vari livelli) sono vitati a:

L’Elba un’isola di vino

L’Elba sfoggia un passato enoico che affonda le radici dai tempi  degli  Etruschi fino a quella  Romani. Per la sua posizione strategica l’atollo toscano è sempre stato ambito da differenti dominazioni. Queste erano anche attratte dall’abbondanza dei minerali del sottosuolo e dalla bellezza dei paesaggi. Come dargli torto!

Tra alti e bassi la viticultura ha fatto il suo corso dal  Medioevo alla Seconda Guerra Mondiale. Negli anni ’50 quelli del boom economico molti elbani si sono dedicati al rilancio del turismo, risorsa economica più facile e immediata. Tuttavia, grazie all’impegno delle nuove leve di viticoltori che si sono poi associati in un consorzio, c’è stata una nuova ripresa.

Antonio Arrighi e la rinascita vitivinicola dell’Elba

Antonio Arrighi fa parte di quelle menti lungimiranti che hanno investito nelle risorse agricole isolane. Figlio di albergatori, inizialmente si era dedicato agli affari di famiglia. Il suo interesse per il vino si era concretizzato nel 1990 con la sua partecipazione a un bando del CREA di Arezzo (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria di Arezzo ) . Successivamente è diventato sommelier e delegato AIS dell’Elba.

Nel giro di poco tempo Antonio Arrighi contribuì al rilancio per la coltivazione di vitigni internazionali, quelli che meglio attecchivano sull’isola. Da allora il viaggio fu in salita, annoverando molti premi e traguardi, tra cui:

Elba e i vini bianchi della Toscana

Senza dubbio la Toscana è una regione vocata principalmente ai rossi, nonostante la Vernaccia di San Gimignano sia stato il primo bianco DOC nel 1966. I vini di Arrighi e quelli elbani in generali si distinguono per lo più per i bianchi, e i passiti. Questo accade in linea con le caratteristiche pedoclimatiche dell’intero territorio, che per la sua natura complessa è difficile da coltivare.

Ecco perché per l’Elba si può ben parlare di viticultura eroica. Il terreno a disposizione è davvero esiguo e per lo più è spalmato in terrazzamenti che devono essere tutti lavorati a mano durante la vendemmia. Poca quantità massima resa, questo è il premio di tanta fatica.

Cosa rende speciale  i vini della Cantina Arrighi ?

La produzione della cantina Arrighi  arriva a circa 42, 000 bottiglie annue tra bianchi, rossi e passiti. Sono vini che provengono da un terroir eccezionale, quello esclusivo dell’Elba.

Tutto il team aziendale è attento a seguire la tradizione insieme all’innovazione tecnologica per tutto il processo di vinificazione. Oltretutto ha saputo sfruttare al massimo il microclima isolano che vanta:

  • Un suolo ferroso, con scisti, galestri e manganese ;
  • Un’ enorme ricchezza di falde metallifere;
  • Il vento che protegge la vite da malattie;
  • Un clima mite tutto l’anno che previene la formazione di umidità e muffe;
  • La brezza del mare che dona un tipico sentore mediterraneo ai vini.

Etichette firmate Antonio Arrighi ai Vignaioli Contrari 2023

Andiamo a vedere più da vicino le etichette che hanno fatto da protagoniste ai  Vignaioli Contrari 2023 :

Bianchi:

  • Arrighi in Bolla 2022: Spumante Metodo Classico fatto di 50% Chardonnay e 50% di  Manzoni Bianco. Le bollicine sono fini e persistenti. Il colore è un giallo dorato che sa di vaniglia e fiori gialli. L’ideale per brindare ai momenti felici o semplicemente per essere degustato tutto pasto;
  • Arembapampane 2022: questo è fatto da 100% di Vermentino toscano, che all’Elba è detto Riminese. Il segreto di questo elisir sono il vento, la collina e il mare in cui cresce. Fermentato e conservato in acciaio, fa affinamento in bottiglia per 3 mesi. Un’esplosione di sentori e sapori che ricordano la macchia mediterranea;
  • Ilagiù 2022: questo è l’Elba Bianco DOC , cioè un blend di uve bianche locali: Procanico (80 % Trebbiano toscano), Ansonica, e Biancone. Fermentato  conservato in acciaio , fa  affinamento in bottiglia per 3 mesi. Un vino di buon corpo, con note fruttate che ben si abbina alla cucina di mare.

Rossi:

    • Tresse : questo è il rosso punta di diamante della cantina, un vino strutturato e destinato all’invecchiamento. Un equilibrio insolito e perfetto di Sangioveto  al 50%, Syrah al   30%, e Sagrantino al 20%. Fa macerazione a contatto con le bucce per 14/16 giorni. Dopo la pressatura il mosto continua la fermentazione.  L’affinamento è fatto in anfore da 800 litri per 15/18 mesi e dopo sta 6 mesi in bottiglia. Una cornucopia di frutti e fiori rossi che rimane deciso al naso e al palato, e che persiste a lungo.
    • Sergio Arrighi: questa è una DOC Elba Rosso riserva, fatta da 100% di Sangioveto  . Un vino che è un omaggio al padre di  Antonio Arrighi , che fa  barrique per 15 mesi. Dal colore intenso e rubino a un gusto carico e goloso, sprigiona sentori di caffè e pepe.
    • Silosò: questo è sicuramente il vino più tipico  dell’Elba , un passito naturale fatto al 100%  di uve Aleatico 100% . Fa affinamento in acciaio per 4 mesi e poi affina in bottiglia per altri 3 mesi. La gente è arrivata a flotte per prenderne un goccio, perché è davvero speciale. Colpisce il profumo intenso di frutti di bosco, e appena si sorseggia sembra di mangiare mirtilli e ribes. In bocca si presenta morbido, fresco con delle note di pepe nero.

Vignaioli Contrari 2023 la voce di un’ Emilia Romagna di valore

Alla luce della tragedia che si è abbattuta in Emilia Romagna, quella dei  Vignaioli Contrari 2023  è la voce di un popolo che non molla. In questa regione si condensano tanti validi prodotti che tutto il mondo ci invidia oltre il vino:  dal   Parmigiano Reggiano  e il prosciutto di Parma fino alla Ferrari.

L’ Emilia Romagna è l’Italia che lavora e va avanti, un concentrato di arte, cultura e ospitalità che è sempre stato un esempio da seguire.  Mi auguro che il governo prenda presto provvedimenti per aiutare come di dovere chi al momento è stremato e fa fatica a sopravvivere.

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Tenute Delogu, Alghero. Sardegna

Tenute Delogu, Alghero. Sardegna

“Faremo scherzi al vento,  lo chiuderemo in una stanza,

ma promettiamo di liberarlo , se ci aiuterà a volare” 

P. Marras

‘Tenute Delogu’, Alghero in un bicchiere

Andare ad  Alghero è come essere in ‘compagnia di uno straniero’, parafrasando una famosa canzone di Juni Russo .Ti innamori e hai voglia di ritornarci! A Luglio, in  meno di un’ora di volo da Pisa e attero per la seconda volta ad Alghero   per dirigermi alle ‘Tenute Delogu .

Per fare cosa ? Per riprendermi il cuore lasciato in questo gioiello incastonato nella ‘Riviera del Corallo’  a  Nord Ovest della Sardegna . Ancora ebbra dei paesaggi, della gente, dei colori, degli odori, e del vino,  sorseggiando un calice di bollicine  Chelos’  delle ‘Tenute Delogu  , vi racconto la mia storia!

 ‘Tenute  Delogu’, Alghero

Piero Delogu  , proprietario del wine resort le  ‘Tenute Deloguviene a prendermi all’aeroporto di ‘Fertilia Alghero’ . Ci eravamo già conosciuti all’ hotel ‘Carlos V di Alghero’, in occasione di una degustazione dei vini d’eccellenza, grazie a Valeria Crabuzza, manager di ‘Alghero Conciergie’.  Dopo pochi minuti  di tragitto raggiungiamo la nostra destinazione , cioè le  ‘Tenute Delogu, dove ci aspetta il figlio Lorenzo.

Piero , classe 1962, nasce a Ittiri , Sassari.  Praticamente Piero  inizia la sua carriera lavorativa alla fine degli anni Ottanta.  Partendo da zero  si dedica alla produzione di  impianti all’avanguardia di mungitura degli ovini.

Nel giro di pochi anni raggiunge un grande successo e reinveste quanto guadagnato nella realizzazione dell’azienda ‘Carpenterie Metalliche’  (attività di progettazione sviluppo e realizzazione di strutture in profilati di acciaio), nell’acquisto di dieci ettari di zona industriale e nella costruzione di appartamenti da rivendere a Olmedo.

Il Film ‘Bianco di ‘Babbudoiuou’ girato a ‘Tenute Delogu’ con ‘Pino e gli anticorpi’

Questi sono alcuni dei  capitoli della vita di Piero, raccontanti  con un gran sorriso, che dura per il tutto il tempo che siamo in macchina verso la  sua elegante bottaia. Proprio in questi spazi dove ci troviamo con  Piero, è stato girato il film comico ‘Bianco di Babbudoiuou’ del 2016  diretto da Igor Biddau .

Con l’esordio cinematografico del trio comico ‘Pino & gli anticorpi’ e la partecipazione dell’ esotica Caterina Murino, la vicenda narra di tre fratelli sardi, Michele, Roberto e Giusy. Questi giovani mandano avanti  un vigneto, che produce l’ottimo ‘bianco di Babbudoiu’.  Volenterosamente loro desiderano esportare il vino anche in Cina, ma quando il fondo europeo necessario per il progetto viene a mancare, gli sfortunati devono restituire una somma considerevole alla banca. Tutto ‘made in Sassari’ !

‘Vini Delogu’, il meglio di Alghero 

Nel 2004 nasce ‘Tenute Delogu‘,  da 5 ettari di superficie vitata sotto il  Nuraghe di Palmavera  tra le campagne dorate e pianeggianti  della Nurra e il mare cristallino di Alghero, la cui brezza soffia gentile in una zona dove la coltivazione della vite è una tradizione antica.

Si tratta di un terreno con caratteristiche uniche per la viticoltura, con i suoi inverni miti ed estati ventilate.  Ed è proprio in questo territorio, fatto di argille rosse, calcare e ricco in minerali, che si adagiano i filari (allevamento Guyot) di:

Vitigni autoctoni e internazionali di grande pregio,  che Piero cura personalmente insieme al giovane enologo Antonio Puddu e la consulenza esterna di Piero Cella ( della scuola di Tachis!) .

6 etichette di vino firmate Delogu

Un patrimonio vitivinicolo straordinario , di cui  Piero ne ha subito  capito il valore. Amore e attaccamento alla terra e ai suoi collaboratori è tutto racchiuso  nei  nomi delle sei  etichette dell’azienda vinicola (circa 100 mila bottiglie annue):

7 giorni in Paradiso, wine relais  ‘Tenute Delogu’

Piero e Lorenzo mi accolgono come se fossi di famiglia. La mia vacanza  inizia sotto un sole cocente di Luglio nell’orto delle ‘Tenute Delogu,  ettari di terra in cui sono coltivati e allevati  tutti i loro prodotti a km 0!

Allievo la calura estiva con  una doccia fredda nella mia camera ‘il Grappolo’, arredata con gusto e dotata di tutti i comfort, un tuffo nella magnifica  piscina tra palme e cicas ed è ora di cena. Mi incammino attraverso un percorso di fiori e statue in pietra.

Una luna gigante e il sottofondo delle cicale mi accompagnano fino al ristorante della ‘Tenute Delogu, composto da una sala interna ed una esterna su prato. Decisamente un’ incantevole  location immersa nel verde alle quali fanno da cornice delle scenografiche cascate.

Cucina sarda per il piacere dei palati più curiosi

Conosco Vincenzo il cuoco, un signore gentile, che mi anticipa il menù della cena, senza svelarmi però i segreti della sua cucina. La tradizione sarda in tavola, tra mirto, vini superbi e tavoli sapientemente imbanditi con antipasti di verdure e altro ancora:

Piero e Lorenzo mi guardano con aria soddisfatta, perché faccio fuori tutto compiaciuta! Si fa tardi e gli ospiti della sala tornano a casa loro con un’aria leggera di chi è stato bene. Piero e Lorenzo continuano il romanzo della loro vita.

Passione, costanza, perseveranza,  duro lavoro, attaccamento alla terra, rispetto delle tradizioni,  modernizzazione strutture aziendali, amore per la gente: gli ingredienti del loro successo. Incredula di quanta bellezza ci sia in ogni gesto loro, mi sento per un attimo come la protagonista di una favola.

L’attenzione ai dettagli fa la differenza e io l’ho provato sulla mia pelle! Ascolto con grande ammirazione un padre e un figlio che portano avanti il loro progetto di vita . E con molta naturalezza mi rendono partecipe di questa gioia tra una telefonata e l’altra, mille pensieri per iniziare la giornata a seguire, compreso il mio tour !

Non ho con me un orologio, e la sveglia per alzarmi  la mattina alle ‘Tenute Delogu,  non serve. Apro la finestra e davanti a me lo spettacolo in prima fila di una natura rigogliosa. Colazione, e giro per le tenute: parcheggio  molto ampio, spazi immensi costellati da due blocchi di appartamenti nuovi del residence,  cantina e  vigneti.

Cerco un po’  d’ombra e la trovo sotto una folta  bouganvillea , leggo la mia guida sulla Sardegna e sogno di percorrere  tutta la costa Nord Occidentale , perché la posizione della tenuta a tal proposito è strategica. Seguitemi!

10 Posti Top da non perdere vicino Alghero

Essendo siciliana, non mi sono stupita del lauto pranzo in famiglia sarda in campagna da amici di Piero ! Divoro voracemente spaghetti al tonno con gamberi freschi, parago con patate, insalata di polpo, tre tipi di formaggio,  ‘casu marzu compreso, e vassoi di dolci infiniti!  Sicuramente avendomi visto un po’ troppo ‘secca’ , come si dice dalle mie parti, Piero ha ben pensato di farmi fare il pieno prima di portarmi ovunque!

‘La spiaggia delle Bombarde’

‘La spiaggia delle Bombarde’ si estende per un  chilometro di sabbia finissima affacciata su un mare azzurro, rallegrato  dalla dolcissima Anna Paola, che prepara le cozze cotte al carbone nel suo lido.  Una mezzaluna sabbiosa lunga quasi un chilometro che si inarca su un mare dai mille riflessi colorati e  incorniciata da rocce vulcaniche .

‘La Spiaggia della Pelosa’

La ‘Penisola di Stintino’ regala angoli di paradiso come la ‘Pelosa’, una spiaggia tropicale che si affaccia  sul  Golfo dell’ Asinara. Una delle caratteristiche più incredibili sono le sue acque calme e limpide. La spiaggia infatti  è al riparo dai venti ed protetta dal mare aperto dai faraglioni di Capo Falcone.

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‘Cala Mugoni’ 

‘Cala Mugoni’ è posta a ridosso di una pineta, che richiama a se nelle ore più calde tanti bagnanti alla ricerca di ombra e refrigerio. Questa cala  di sabbia bianca calda e mare blu si trova nei pressi di Porto Conte.  Si presenta con un lunga distesa di sabbia bianca non troppo fine e calda, di circa due kilometri e mezzo.

Fertilia 

Fertilia  fu fondata nel 1933 con lo scopo di diventare il centro economico amministrativo di tutta la zona rurale della Nurra di Alghero, colpisce per la sua terrazza severa  prospiciente un porticciolo. Si tratta di un progetto del regime fascista , che voleva creare una ‘città ideale’, una sorta di alter ego della catalana Alghero. Oggi  Fertilia  è una borgata tra mare e laguna nel nord-ovest della Sardegna, che conserva memoria di vicende singolari

Sughera di Suni 

Forse abbiamo perso l’abitudine di apprezzare un buon tappo di sughero, di odorarlo, o di giocarci con le dita. Forse non ci siamo mai chiesti come e dove venga prodotto e in che stato di salute si trovi. Ma un viaggio in Sardegna ci può aiutare, specie a Suni. In questa zona nella  provincia di Oristano ci sono delle importanti sughere  come a  Suni  , comune  noto per la produzione di sughero e Malvasia.

Bosa

Bosa è un incantevole e affascinante borgo mediterraneo fatto di case colorate, dove tradizione e modernità si fondono. C’è  un centro storico ottimamente conservato e nei dintorni si possono ammirare colline e valli. Potrebbe essere un’idea per una fuga dalla frenesia della vita quotidiana!

Alghero

Alghero è un esclusivo luogo di villeggiatura a prova di tutte le stagioni. Posta a  Nord Ovest della Sardegna, Alghero incanta per l’atmosfera leggera ed elegante che si respira. E di sangue catalano, una cittadina superba e altezzosa, che ti abbraccia e non si fa scordare con i suoi paesaggi mozzafiato, le strette viuzze piene di storia, e un mare tra i più belli che abbia mai visto.

Ristorante ‘Sa Mesa’ ad Alghero

Per capire ed assaporare in fondo il meglio dell’ enogastronomia Sarda vi consiglio di fare un salto al ristorante ‘Sa Mesa’  ad d Alghero . Qui  si fa una  cucina tipica ,  rivisitata con  la ricerca dei migliori prodotti locali.

Piero Marras e i ‘Tazendas’ nelle magnum dei vini Delogu

L’unico rimpianto quello di non cogliere i segni del destino, del  mio volo di ritorno cancellato per i soliti disagi della Ryanair . Riparto per la Toscana. Qualcuno forse vuole che rimanga  più a lungo ad Alghero e alle ‘Tenute Delogu.

Quel fine settimana mi perdo il concerto dal vivo di Piero Marras , un famoso cantautore sardo,  in occasione dei suoi 40 anni di carriera, un grande artista a cui Piero, dedica una ‘Magnum di Geo’ , come fa  anche con il gruppo dei  Tazendas’. E insieme ai musicisti e i poeti,  Piero canta della sua Sardegna attraverso l’arte del  vino.

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