Procida capitale della cultura 2022

Procida capitale della cultura 2022

“…Ah, io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino;

mi accontenterei di essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto del mare,

pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell’acqua…”

Elsa Morante 

Procida, ‘Capitale della cultura 2022’.  Un’ottima annata!

Mi sono sempre chiesta quale fosse stato il motivo del mio piede rotto la  prima volta che visitai  Procida  lo scorso anno! Ero distrutta in una sedia a rotelle al pronto soccorso dell’isola, con una magnifica vista però su Ischia!

Con il senno di poi capisco che non tutto il mal vien per nuocere! Ci ritorno infatti nuovamente in salute  quando  Roberto Cipresso, winemaker di fama internazionale, mi ha invitato a una conferenza stampa su ‘Mosaico per Procida 2022 ’! Questa iconica  bottiglia celebrativa in onore di ‘Procida Capitale della Cultura 2022’  , mi ha fatto scoprire Procida nell’unico modo in cui forse qualcuno lassù desiderava  che la consoscessi!

Alloggiando al ‘Riccio Apartments’ di Pasquale Persico e della sua famiglia ho trovato poi una casa, più che una struttura ricettiva moderna e accogliente!  Pasquale, capitano di lungo bordo, mi ha fatto da cicerone a Procida per un’esperienza indimenticabile lunga un weekend!

Seguitemi in questo viaggio infinito a Procida , la più piccola, bella e selvaggia delle perle delGolfo di Napoli’. Un fazzoletto di terra  lungo 4km, con una popolazione di appena 10.000 anime, che vi incanterà se ci andrete per le vostre prossime vacanze!

Procida un viaggio nella bellezza

‘Capitale Italiana della cultura 2022’,  Procida si prepara ad ospitare i visitatori con un calendario ricco di eventi. Un’ occasione di riscatto per questo minuscolo isolotto baciato dal sole! Proprio così, Procida non è solo il coloratissimo borgo marinaro della ‘Marina di Corricella’.

Stiamo parlando del regno dell’ ‘Isola di Arturo’ , celebre capolavoro di Elsa Morante. E ancora del set di  celebri film quali : il ‘Postino’ con Massimo Troisi ,  ‘Il talento di Mr Ripley’ con Matt Damon, e ‘Detenuto in attesa di giudizio’ con Alberto Sordi! Solo per citarne alcuni della lunga lista.

Slow down! A Procida  l’orologio non serve!

E chissà quanti altri quanti altri artisti, intellettuali, e bohemien si ritireranno a Procida per raccontarla a modo loro. Continuamente incantati da questa sirena dalla lunga coda, che si insinua tra abitazioni abbarbicate sugli scogli, limoneti e vigneti.

Il mio augurio è che l’amministrazione comunale di  Procida sia in grado di sfruttare questa grande opportunità di ‘Capitale Italiana della cultura 2022’  per  una ripresa sociale ed economica sostenibile e duratura. Senza però rinunciare a quella semplicità e quei  ritmi lenti, che caratterizzano questo piccolo atollo !

Certamente, perché Procida è per molti, ma non per tutti. Potrei solamente prescriverla al viaggiatore, che cammina senza orologio, e che trova poesia nel volo di un gabbiano. Oppure potrei suggerirla a chi ha  pensato di abbandonare il piacere dell’avere, per passare al vero lusso dell’essere!

Procida, tra storia e mito

La leggenda vuole che Procida sia nata da una battaglia tra Zeus e i Giganti , con la conseguente sepoltura di uno dei colossi uccisi. Questo episodio forse spiegherebbe il significato del nome  ‘Procida’. Esso deriverebbe dal greco ‘prochetai’ , cioè ‘ che giace’ (altre fonti fanno riferimento a a una  delle nutrici di Enea che si chiamava  Procida )

In verità , le origini di Procida sono vulcaniche e ad esse si deve la sua conformazione capricciosa, con ampie insenature generate dalla trasformazione degli antichi crateri. Un territorio che anticamente per la sua ricchezza e posizione geografica sedusse diversi popoli. Dai  Micenei ai Greci, dai Romani, agli Arabi , che via via la conquistarono e plasmarono.

Successivamente si passò al dominio del feudatario Giovanni da Procida (1210 -1258). A questi   subentrarono i  ‘Cossa (1339-1529),  i ‘D’Avalos’  (1530 -1729), e i Borbone . E durante la parentesi della ‘Repubblica Partenopea’ (1796-1787), Procida non si fece neppure mancare  gli occupanti inglesi. Le successive vicende  storiche seguirono per lo più le vicende di Napoli.

Cosa vedere a Procida? Tre itinerari per scoprirla 

Procida conserva ancora  il fascino della Portofino di un tempo, fuori come è dai circuiti turistici  più battuti. A parte le folle estive di Agosto, che comunque imperversano in ogni parte d’Italia, anche le più remote!

Scambiando delle chiacchiere con i cittadini di  Procida, l’impressione è stata quella di esseri umani felici e soddisfatti di quello che hanno. Se c’è di più non dicono no! Ma a loro basta il mare, che ha fatto allontanare molti di loro tra pescatori e capitani. Lo stesso azzurro che alla fine delle loro traversate li ha riportati al nido. Vediamo in basso cosa c’è da vedere e fare a Procida.

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1. Primo itinerario a piedi . 7 cose da vedere da ‘Marina Grande’ a ‘Piazza dei Martiri’ 

Senza dubbio una delle zone più affascinanti di Procida è quella da fare piedi che porta da  ‘Marina Grande’ (o ‘Marina di Sancio Cattolico’) a ‘Piazza dei Martiri’.  Essa è molto trafficata , perché funge  da porto per lo sbarco di aliscafi e traghetti da e per Napoli e Pozzuoli . Inoltre essa è punto di raccordo di tutti i mezzi di trasporto pubblico (autobus, taxi, microtaxi, noleggio, e  scooter). In direzione per il centro storico si possono ammirare:

  1. ‘Palazzo Montefusco’ : Questo è un edificio del XII secolo dall’intonaco rossastro con delle belle merlature arabeggianti. Per questa particolarità esso è detto anche Palazzo Merlato’ . Altro appellativo è quello di ‘Palazzo della Catena’ per la presenza di una precedente sbarra che impediva l’ingresso quando era residenza estiva del re;
  2. ‘Crocifisso dei Pescatori’ : Questo è un ex voto in legno scolpito dai marinai nel 1845. Questo è protetto da una edicola votiva maiolicata, oggetto al  presente di una devota e accorata venerazione di molti fedeli;
  3. ‘Chiesa della Santa Annunziata’: Questa chiesa risale al 1521 , ma è stata ultimata nel Seicento. Al suo interno ci sono delle tele di valore, tra cui una dell’Annunciazione, e una statua lignea del XIX secolo. Nel sagrato si custodisce un singolare altare a forma di poppa di nave  con una statua della Vergine piena di conchiglie;
  4. ‘Piazza dei Martiri’: Nota come ‘Sèmmarèzio’, la piazzetta tuttavia è intitolata a sedici martiri che qui furono impiccati per aver aderito alla ‘Repubblica napoletana’ (fine Settecento). Chiunque ci capiti è stregato dal magnifico panorama. Oltretutto proprio questa parte di Procida è stata quella dei primi insediamenti urbani sviluppatesi al di fuori della cittadella di ‘Terra Murata’.  Di questi casali del XVI secolo, che si adagiano su viuzze strette, il più singolare è indubbiamente il ‘Casale Vascello’;
  5. ‘Santuario di Santa Maria delle Grazie’: Esempio di architettura in stile barocco sorse nel 1679 per volere dell’arcivescovo Innico Caracciolo a ‘Piazza dei Martiri’. Questo tempio religioso , affacciato con tutto il suo splendore a ‘Marina di Corricella’  è l’oggetto più fotografato di Procida;
  6. ‘Chiesa di Santa Maria della Pietà’: costruita nel 1760 insieme a ‘Torre Murata’ è  uno dei primi elementi visibili via nave a chi sbarca a Procida, con la su torre campanaria in stile barocco e  un orologio a quattro quadranti;
  7. ‘Chiesa di San Leonardo’: Sita in via Vittorio Emanuele , essa fu eretta sui resti di una preesistente cappella fondata nel XVI secolo  e dedicata  a San Leonardo l’Orlèans. Questi è il protettore e liberatore degli schiavi imprigionati dai turchi. La chiesa a croce latina, presenta esternamente una facciata in stile Barocco affiancata da un campanile del XIX secolo.

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2. Secondo itinerario in macchina . 6 cose da  vedere in direzione di ‘Torre Murata

  1. ‘Torre Murata’: Questo è il nucleo antico del primo centro abitato di Procida. Originariamente si denominò ‘Torre casata’ per il folto numero delle casine ivi arroccate. Perché questo promontorio a picco sul Tirreno, fu per gli indigeni rifugio agli attacchi dei nemici per diverse epoche. L’insieme, visto dall’esterno, dà una forte idea di compattezza, per via delle mura possenti che lo circondano;
  2. ‘Palazzo D’Avalos’ : Pasquale ha organizzato un tour con la  guida Carla Vitiello presso  questo vecchio palazzo rinascimentale . Questo è stato  edificato dagli architetti Cavagna e Tortelli  per volere del Cardinale Innico d’Avalos ( XVI sec) . Esso domina tutta  ‘Torre Murata’  , ed è stato  modificato dopo in palazzo reale dai Borbone  (XVIII sec). Per ultimo si è trasformato in un carcere per gli ergastolani (1830). Poi è stato chiuso per le condizioni disumane definitivamente nel 1988. Si divide in tre piani. Quello sottoterra destinato alla conservazione del grano e per le colpe più gravi. Il primo per i detenuti più compromessi, e l’ultimo livello per i reati più leggeri. Ho avvertito tutta la sofferenza dei condannati per tutta la durata della visita. Il trattamento riservato ai rei  è stato descritto come al limite della decenza umana;
  3. ‘Abbazia di San Michele Arcangelo’ : Risalente al XVI secolo il gigantesco complesso è stato un centro religioso e culturale di riferimento per i procidani. Internamente si fanno ammirare inestimabili opere d’arte. Tra queste un presepe permanente composto prevalentemente da antichi pastori in legno e terracotta della scuola napoletana del XVIII secolo;
  4. ‘Museo della Graziella’ : Ubicato dentro il ‘Palazzo della Cultura a Terra Murata’ , dal 2011 testimonia la tipica casetta procidana. Principalmente ci si custodiscono tutti i cimeli della love story a triste epilogo tra la giovane  Graziella e Alphonse Lamartine, che scrisse un best seller sul romantico avvenimento. Questa dolce giovane fanciulla morì precocemente lasciando il suo adorato francese nel dolore più profondo prima del suo ritorno promesso a Procida. Uscendo dal museo si apre una splendida loggia con veduta Vesuvio e Golfo di Napoli;
  5. ‘Belvedere dei due Cannoni’ : Da qui la vista si perde dalla ‘Corricella’ per tutta Procida, che sembra una mano dall’alto, con tutte le sue insenature naturali. A completare il quadro si stagliano in lontananza l’isolotto di ‘Vivara’ e la cima del monte Epomeo;
  6. ‘Marina di Corricella’: Per antonomasia è l’immagine simbolo di Procida. Un villaggio marinaro di palazzine lunghe e slanciate. Queste sono pennellate di giallo, rosso e arancio per essere riconoscibili al rientro dei marittimi. Un labirinto di stradine di sampietrini, che si inerpicano in salita. Le stesse poi ridiscendono a ridosso della riva, quasi bagnando i tutti i bistrot che la punteggiano;

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3. Terzo itinerario in macchina. 5 cose da vedere in direzione di  ‘Vivara’ 

  1. ‘Spiaggia del Pozzo Vecchio’: Qui tra ciottoli e scogli Mario corteggia la sua amata Beatrice! Chi non ricorda l’immortale scena del film ‘Il Postino’ , che battezza questa magica baia, a cui si accede costeggiando il cimitero;
  2. ‘Spiaggia del Ciraccio’: Due faraglioni imponenti di tufo fanno da cornice a questa distesa di sassolini e gusci di granchio. Questa è tra spiagge più isolate e magnifiche di  Procida, assieme a quelle soprannominate  ‘della Lingua’, ‘della Chiaia’, e ‘della Silurenza’;
  3. ‘Belvedere di Elsa Morante’ : Da questa ringhiera la famosa scrittrice ebbe l’ispirazione per la nascita di Arturo, il ragazzino attore principale del suo  più grande romanzo. Da cui le acque cristalline fanno capolino con il cielo turchino,  ammutolendo ogni i rumore e spingendo alla ricerca dell’infinito;
  4. ‘Marina di Chiaiolella’: Una delle mete preferite dai turisti più sofisticati, attratti dalla presenza di alberghi sontuosi e localini alla moda. Camminando lungo i moli all’altezza di ‘via Giovanni da Procida’ , ci si imbatte nel caratteristico ‘Santuario di San Giuseppe’ del 1836. Qui è arenata ‘bella ‘mbriana’, la ‘lucertola palmata’ di Pasquale. Con questa barchettina lavora divertendosi con i tanti clienti che affollano il suo ‘Riccio Apartments’ ! Specie quando il caldo imperversa;
  5. ‘Vivara’: L’ ex parco privato della fondazione ‘Albano Francescano’ dal 2002 è stato fatto riserva naturale statale , per preservarne la tipica flora e fauna del Mediterraneo. Attualmente però non è visitabile (visita guidata riservata a gruppi limitati di escursionisti).

Come è la cucina a Procida? Fatevi la domanda e venite a provarla!

Esiste una tradizione gastronomica a Procida , che si basa principalmente sulla freschezza, la stagionalità e la semplicità dei prodotti. Di terra o di mare i piatti di Procida si mescolano con gli aromi selvatici per creare delle portate stellate. Tra le star della cuisine locale spiccano:

A cena dalla famiglia Persico!

Qualche assaggio della cucina procidana mi è stato servito in tavola a cena dalla famiglia Persico con  Gaetano Cataldo, come ospite d’onore. Ottima occasione per festeggiare il successo di ‘Mosaico per Procida 2022’  e anche la mia partenza, perché nessuno ha avuto intenzione di adottarmi! Peccato!

Il  menù di Lina  è stato un susseguirsi di sapori e profumi indimenticabili:

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Dove mangiare a Procida?

Tra un’escursione e l’altra Pasquale, mi ha anche portato in giro per mostrarmi altri  locali di Procida, dove potere mangiare qualcos’di caratteristico:

Non vi nascondo che l’argomento principale delle mie conversazioni con Pasquale, in queste soste gourmet  è stato ovviamente il cibo.

6 Segreti della cucina procidana

Non sono riuscita a strappargli i segreti delle ricette di Procida,  ma almeno un elenco abbastanza importante di quelle più tipiche:

  1. ‘Luvari’: Si tratta del pagello fragolino, o pesce imperatore, e si presta a molti tipi di cotture, bollito, in crosta di pane, e anche fatto a insalata;
  2. ‘Coniglio: A differenza di quello di Ischia, il coniglio di Procida cucina lentamente in una pentola di coccio con il soffritto, pomodoro e rosmarino compreso. La maggior parte degli animaletti è allevato, anche se non sono rari quelli selvaggi;
  3. ‘Gli spaghetti con alici , pomodori e pecorino’: Un pasto da poveri ma che fa sentire dei re , rosolando della pasta con alici , i peperoni verdi . E una grattata di pecorino per i più audaci!
  4. ‘La parmigiana di melanzane alla procidana’ : Non è facile stabilire la paternità della parmigiana, che Sicilia, Campania ed Emilia Romagna si contendono! Tuttavia la bontà è la stessa, e quella procidana è per lo più vegetale con l’utilizzo di pomodori del tipo ‘lampadina’;
  5. ‘Casatiello procidano’: Molto diverso da quello napoletano, è un pane alto e lievitato, cosparso di ‘naspro’ o ‘diavulilli’ (zuccherini dolci colorati). Si consuma principalmente nel periodo pasquale;
  6. ‘Lingua di Procida’: Si ordina anche come ‘Lingua di bue’ o  ‘Lingua di suocera’ (  a quanto pare in omaggio alla vena pettegola dei procidani!) , ed è  un dessert con due strati di pasta sfoglia, farcito con crema pasticciera aromatizzata al limone, e  ricoperto con granelli di zucchero.

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Procida sacra: feste, santi e donne

Inevitabilmente Procida.   possiede quel  je ne sais quoi e crea dipendenza! Sembra di essere trasportati come in un’altra dimensione, la stessa che ha incatenato amanti nei libri e nella vita reale! Procida stupisce soprattutto per il carattere forte delle sue donne.

Creature fragili sì ma forti, che lontane per mesi o anni dai loro uomini imbarcati, sono sempre state l’asso portante dell’intera società. La loro solitudine è stata assorbita in qualche modo dai figli da crescere. Ma  anche dalla religione, perché la chiesa è diventata per loro punto di riferimento e  centro di aggregazione.

6 Eventi da non perdere a Procida

Per cui si  capisce l’attaccamento degli isolani a Dio, le Madonne e santi, che hanno sempre osannato con appuntamenti immancabili come questi:

  1. ‘Festa di San Michele’ : San Michele è il santo patrono di Procida. I festeggiamenti cadono l’08 Maggio e il 29 Settembre per glorificare il suo intervento divino che allontanò in passato briganti e pirati!
  2. ‘La Processione dei Misteri’: Questa è un’antichissima quanto famosa processione che si tiene a  Procida dalla fine del ‘600. Durante le prime ore del mattino del Venerdì Santo, al risuonar di diversi squilli di tromba, da ‘Torre Murata’ parte un corteo di devoti e confraternite che si conclude a ‘Marina Grande’ ;
  3. ‘Sagra del Mare: Di solito si svolge l’ultima settimana di luglio. Un evento molto atteso in cui viene proclamata la ‘Graziella’, la femme procidana che meglio rappresenta il personaggio del racconto di Alphonse de Lamartine. La manifestazione si articola con musica, stand di assaggi vari, gare sportive e altro ancora;
  4. ‘Festa del Vino’: A San Martino, l’11 novembre anche  Procida si onora Bacco  con un gioioso galà popolano,  che è un inno alla inno alla fertilità delle viti procidane. Le ragazza vestite con costumi d’epoca della ‘Graziella’ girano per le locande isolane con boccali di vino che esaltano il meglio delle prelibatezze procidane;
  5. ‘Corricella In Jazz Festival’: Tra luglio e agosto l’ ‘Associazione Artistika’ a ‘Marina di Corricella’ promuove una serie di concerti, che ha  richiamano sul palco musicisti di alto  prestigio come Daniele SepeAndrea Rea Trioe gli ‘Almamegretta’:
  6. ‘Procida Racconta’ :Un festival letterario diretto dall’artista Chiara Gamberale. Questo si organizza dal 5 al 9 giugno a Procida con la collaborazione di ‘Nutrimenti’ , la libreria indipendente di Andrea Palombi. Sei scrittori si sguinzagliano nell’oasi campana in cerca di una storia di un abitante su cui scrivere, trasformando il quotidiano in straordinario!

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5 Locali per vivere Procida

La vita notturna di Procida è tranquilla, chic, elegante ed autentica e di certo non delude le aspettative di chi vuole divertirsi in coppia o con un gruppo di amici. Ecco una lista dei luoghi più esclusivi:

  1. ‘Vineria Letteraria’: Sulla riva della ‘Marina di Corricella’ al civico 96-88 spunta questa enoteca letteraria dove io e Pasquale, abbiamo sorseggiato un fresco fiano di Avellino. Un’enoteca  straordinaria che combina la passione del vino del titolare Tarcisio Ambrosino con quella della letteratura, con la vendita al pubblico degli ultimi successi editoriali ;
  2. ‘Flamingo’: Su piazza della Repubblica si trova il  disco pub più trendy di Procida che la ravviva h 24. Dal mattino con le paste più golose a notte fonda per un dopo cena con cocktail fantasiosi e dell’ultima generazione;
  3. Il Ciracciolo’ e il ‘Maresia Solarium’ : Sono tra i più attrezzati e incantevoli  stabilimenti  balneari  di Procida. Sorgono rispettivamente il primo sulla ‘spiaggia del Ciracciolo’ e il secondo sulla ‘spiaggia di Chiaiolella’. Dispongono di tutti i comfort , e di uno strepitoso lounge bar da dove potere vedere tramontare il sole;
  4. ‘Il GM Bar’  e ‘Il Sea Bar’ : A ‘Marina Grande’  sono i club più vivi e modaioli di Procida.  Ci si può sostare per colazioni, per un abbondante aperitivo o per assistere a spettacoli dal vivo con tanto di musica;
  5. Le discoteche ‘Not Found 404’  in via Libertà, 72 e ‘ Procida Hall’  in  via Roma, 4.

Procida nel cuore!

Se Capri fa impazzire, Ischia ti fa girare la testa, a Procida ci resti! C’è qualcosa nell’aria che respiri che ti inebria, come potrebbe solo fare un nettare divino. Non ci sono parole o immagini che possono davvero fare capire la profonda emozione che si prova una volta giunti qui. Si deve vivere Procida in prima persona!

In conclusione, la mia permanenza a Procida è stata come una favola che si è conclusa anche troppo presto, perché sinceramente non volevo più andare via. Al mio rientro a Pisa, il mio pensiero è stato costante su questi giorni Procida con la promessa di riviverli ancora una volta persa tra il verde di una natura ancora incontaminata!

PS: Sostieni il documentario in alto  ‘Procida l’isola conclusa’ di Massimo Saccares e Alessandra Attiani: Due artisti Romani che con il loro inedito cortometraggio parlano della dimensione di essere isolani . Questo video sarà presentato al ‘Ischia Film Festival 2022’. Clicca qui e fai il tuo dovere con una donazione  ! 

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Cosa è ‘Mosaico per Procida 2022’? Ve lo spiego subito!

Cosa è ‘Mosaico per Procida 2022’? Ve lo spiego subito!

„…È strano come l’eternità si lasci captare piuttosto in un segmento effimero che in una continuità estesa…“
Elsa Morante

‘Mosaico per Procida 2022’. Una bottiglia celebrativa per  l’isola capitale della cultura

‘Mosaico per Procida 2022’  è una grand cuvée nata dal genio di Roberto Cipresso . In questo modo il winemaker di fama internazionale ha voluto  omaggiare  Procida , eletta capitale della cultura 2022. Per  la ricorrenza si produrranno circa 6000 bottiglie , che saranno date  in  dono a tutte quelle personalità  che hanno reso possibile il miracolo!

Dovete sapere che non è la prima volta che sono  approdata a Procida! Purtroppo lo scorso Luglio ci ho  messo piede, rompendomelo letteralmente. Da allora Procida è stata per me come il canto di una sirena, che si  è diffusa nell’aria. E poi è giunta  in qualche modo all’orecchio di Roberto Cipresso , il quale mi ha  invitato alla conferenza stampa di ‘Mosaico per Procida 2022’ .

Da circa cinque anni sto scrivendo degli articoli sulle cantine seguite dall’ eclettico globetrotter del vino, che mi hanno dato la possibilità di perdermi in terre infinite. Adesso è stata la volta in cui sono partita per  esplorare Procida!

‘Mosaico per Procida 2022’. 26 Febbraio 2022, conferenza stampa

Descrivervi in toto la sensazione di essermi  trovata a Procida  per una manifestazione significativa come ‘Mosaico per Procida 2022’, mi porterebbe via troppo inchiostro.  Ci proverò in questo mio post! Siete pronti a seguirmi? via!

Sabato 26 Febbraio 2022 ci si è riuniti con  Roberto CipressoGaetano Cataldo al bar ‘Capriccio’  vicino il porto prima della conferenza stampa su ‘Mosaico per  Procida 2022’ . In attesa degli alti ospiti è piovuto ininterrottamente! Nonostante il freddo, l’atmosfera si è scaldata , perché è stata una gran festa!

Ciak si gira! Il vino è la cultura, che non isola!

Tra quei tavoli e sotto gli ombrelloni del bar al riparo dalla pioggia, si è convogliata  così tanta energia, che è esplosa appena ci si è spostati successivamente  nel palazzo di città di Procida. Le nuvole grigie sono state colorate dai sorrisi di tutti i partecipanti. Dopo tanta acqua addosso insieme a una gioia infinita , ci siamo accomodati nell’ aula consiliare del comune di Procida, dove ‘Mosaico per  Procida 2022’  si è finalmente reso pubblico.

4 Special guest!

Sono stati presenti al convegno :

  1. Pasquale Persico, capitano di lungo bordo , proprietario del ‘Riccio Apartments’ , e soprattutto  primo procidano a credere nell’impresa con una lauta offerta spontanea;
  2. Alcuni dei viticoltori societari e imprenditori del settore eno gastronomico;
  3. Tommaso Mascolo , delegato di  ‘AIS Campania’ ;
  4. Ciro Adinolfi dirigente ‘Agenzia Regionale Campania Turismo’.

Senza dubbio,  ‘Mosaico per  Procida 2022’ è un’opera d’arte. Si tratta della creazione di un blend  dei migliori bianchi campani, che sta già facendo rumore!  Il cappellaio magico in questione è stato  Gaetano Cataldo .  Con la sua assoc.  cult.  ‘Identità Mediterranee  ha sposato e promosso questo capolavoro questo evento  indimenticabile1

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7 Motivi del successo di ‘Mosaico per Procida 2022’

Dopo aver preso posto in aula, si è aspettato impazienti per la rivelazione di ‘Mosaico per Procida 2022’. Questa è stata definita un’iniziativa di altissimo valore. Non poteva essere stato diversamente! Se si considera che non è stata affatto una manovra  commerciale, ma si è auto alimentata con libere donazioni!

I volti della gente lì riunita si sono illuminati alla visione di Roberto Cipresso e di Gaetano Cataldo  che presenziavano ai tavoli di fronte. Loro sono stati i capitani di bordo di questa incredibile traversata, con una  fedele ciurma senza la quale  non si sarebbe neppure potuto  salpare! Vediamo più da vicino chi sono stati i magnifici 7 di  ‘Mosaico per  Procida 2022’ .

1. Ass. al turismo Leonardo Costagliola e il sindaco Dino Ambrosino. Procida merita!

Intanto hanno preso la parola   l’ass, al tur.  Leonardo Costagliola e il sindaco Dino Ambrosino . Quasi commossi, il loro discorso di apertura ha avuto in comune il loro amore per Procida. L’hanno ricordata come una vecchia fotografia in bianco e nero, affollata da pescatori e bambini. Tra questi c’erano anche loro, che adesso da adulti si sono impegnati  per cambiarla. In meglio!

Schiarita la voce, e nel silenzio più assoluto i due primi cittadini hanno attirato l’attenzione di tutti i presenti , presentando   gli  altri attori  principali di ‘Mosaico per Procida 2022’. Sono riportati di seguito , in ordine di intervento.

2. Angelo Radica presidente di  ‘Città del Vino’ 

Angelo Radica,  sindaco di Tollo (Abbruzzo), ha annunciato orgoglioso l’adesione di Procida ai 460 comuni di ‘Città del Vino’. Partendo da un’ iniziale  terroir diffuso e grazie a un fondo di 3000 euro , si innescherà un processo importante . Cioè quello di educare i vigneron procidani ad avviare una  solida realtà enoturistica nella loro terra .

4. Roberto Cipresso. Il vino parla! 

Roberto Cipresso  è inequivocabilmente l’enologo nazionale! Con  ‘Mosaico per Procida 2022’ ha ripetuto un’altra magica  alchimia. Questa si aggiunge ad altre del passato, come per esempio  le magnum fatte per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e per i papi Giovanni Paolo II e Francesco Bergoglio!  Da ambasciatore di ‘Città del Vino’, Roberto Cipresso ha sottolineato che il vino  deve fare emozionare.

5. Gaetano Cataldo , il ‘Corto Maltese’ di Castel San Giorgio, Salerno

Gaetano Cataldo , giornalista con un master in food and beverage, ci ha delucidati sulle difficoltà e i traguardi raggiunti con ‘Mosaico per Procida 2022’. Tra questi i fondi che verranno destinati per l’allestimento di un altro  ‘Abito della Graziella’. 

6. ‘Team diffuso’ per ‘Mosaico per Procida’

Con orgoglio Gaetano Cataldo ha alzato il sipario sui nomi delle imprese vitivinicole , che si sono imbarcate in questa sfida, che è proiettata verso un futuro più che brillante. C’è un forte segnale che appare chiaro:

  • fare sistema lavorativo  in  Campania ;
  • abbattere unitamente le paure e le problematiche della concorrenza in fatto di vino;
  • porre le basi per un rilancio del tessuto economico locale  efficace e duraturo!

7. L’arte si manifesta al ‘MAVV Wine Art Museum’ di Portici

Non poteva mancare un vestito  per ‘Mosaico per Procida 2022’  ! Al  ‘MAVV Wine Art Musem’ di Portici il direttore  Eugenio Gervasio  ha premiato Claudia Albano come miglior artista per la produzione di ‘Incanto DiVino’ . Questa è l’etichetta dell’ampolla sacra, che riprende lo skyline stilizzato di questo isolotto colorato!

Come è nato ‘Mosaico per Procida 2022’? Galeotta fu Pontelatone! 

Ma come viene fuori ‘Mosaico per Procida 2022’ ? Nel Settembre del 2021 a Pontelatone (CA) Roberto Cipresso e Gaetano Cataldo si incontrarono per discutere  delle  potenzialità vitivinicole della Campania.

Da lì  l’idea  per l’ elisir per Procida  iniziò a prendere forma! Da quel momento in poi si mise in moto un ingranaggio infernale per procedere con l’intento. Il primo passo  fu di trovare partner validi per lo scopo.Presto si unirono ben 26 cantine campane, tutte rigorosamente selezionate secondo i criteri di territorialità, sostenibilità agronomica ed enologia etica.

La ‘Cantina Bellaria’ di Antonio Pepe, primo tassello di ‘Mosaico Procida 2022’

Il grosso venne fatto! Le stesse aziende successivamente inviarono qualche ettolitro del loro vino nel laboratorio di Roberto Cipresso a Montalcino . Nello stesso periodo si proseguì con la vinificazione effettiva del bianco inedito presso la ‘Cantina Bellaria’      di  Antonio Pepe a  Roccabascerana  (AV).

A suggellare il tutto ci fu poi  l’intervento dei due grandi enologi Mario Mazzitelli e Luca Zirpoli. Adesso invece si sta aspettando che il vino maturi . In attesa di poterlo  poi  stappare ad Aprile 2022 per la  proclamazione ufficiale di Procida  a capitale della cultura 2022 .

Insieme si può! Anche al Sud!

La Campania ha un cuore che pulsa a dismisura, e una testa che funziona benissimo.  Ma con ‘Mosaico per Procida 2022’ siamo oltre l’abbraccio della regione per la gloria di Procida nel 2022! Infatti la  realizzazione di ‘Mosaico per Procida 2022’ è  soprattutto un esempio di grande sinergia imprenditoriale campana, che scalda l’anima e insegna!

Questo è il Sud  che voglio,  poiché quando c’è  gioco di squadra vero, si vince! Questo succede quando  in campo scendono i sentimenti , i buoni propositi, guidati da maestri quali Roberto Cipresso  e Gaetano Cataldo. Si sa che l’ unione fa la forza! Allora questa straordinaria azione collettiva  vuole essere in primis  un messaggio di pace alle soglie del dissidio tra Russia e Ucraina, con l’unica speranza che possa presto spegnersi!

‘Mosaico per Procida 2022’ , un’avventura appena iniziata

 ‘Mosaico per Procida 2022’ è  l’espressione più totale e autentica della passione del popolo campano per il loro territorio, convertito liberamente in un business pulito ed efficiente! Da questi quattro giorni procidani ho imparato che se non alzi lo sguardo in alto non vedrai mai le stelle!

Non bisogna mai  smettere di desiderare quello che si vuole! Questione di tempo, accadrà! Ma solo se si ha davanti una metà precisa, E se non puoi dirigere il vento, puoi comunque sempre orientare le vele!

Roberto Cipresso, se non ci fosse bisognerebbe clonarlo!

Dietro ogni mossa vincente in fatto di vino c’è sempre lo zampino di Roberto CipressoTutte le volte che ho la fortuna di collaborare con lui  per un wine report , mi domando perché non possa clonare il suo DNA , oltre che vitigni antichi!

Si deduce che la scelta di Roberto Cipresso  a capo della sua stessa creatura qual è ‘Mosaico per Procida 2022’ ,  non è stata né funzionale né mediatica. Oserei dire quasi obbligata per la sua professionalità e umanità!  A confermarlo il poliedrico Gaetano Cataldo , direttore di questa magnifica orchestra enoica, che mi ha accolto a bordo come un fido mozzo!

Nulla è per caso! I love Procida

In conclusione, non tutto il mal vien per nuocere! Forse senza quello sfortunato incidente estivo dello scorso anno , non avrei mai vissuto Procida in maniera così profonda! Di conseguenza questo post è un umile tentativo di immortalare in parole l’esperiensa unica di ‘Mosaico per Procida 2022’ ,  che mi ha fatto innamorare di Procida .

Avete presente come quando vi sentite catapultati in un film? Ecco, questo è stato per me ‘Mosaico per Procida 2022’  ! Un cortometraggio lungo quanto basta per impressionare nella pellicola tutta la bellezza  di Procida  e della sua gente!

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Dove dormire a Procida? Che domanda! Al ‘Riccio Apartments’

Dove dormire a Procida? Che domanda! Al ‘Riccio Apartments’

“…Continua a navigare anche se si rompe l’albero maestro. Le onde e il vento ti riporteranno a casa…”

Romano Battaglia

Riccio Apartments’, il migliore b&b a Procida!

Senza dubbio, il ‘Riccio Apartments’ della della famiglia Persico è la migliore struttura ricettiva Procida per un soggiorno stellato e per scoprire al meglio il territorio. Come faccio a saperlo? Ci ho trascorso quattro giorni indimenticabili per raccontare ‘Mosaico per Procida 2022’.

Si tratta di una bottiglia celebrativa firmata Roberto Cipresso winemaker  di fama internazionale, prodotta  in omaggio alla nomina dell’isola a  capitale della cultura 2022. ‘Mosaico per Procida 2022è un progetto enoico importante, che è stato portato avanti grazie al prezioso supporto dell’ ass. cult.  ‘Identità Mediterranee’  e del suo presidente  Gaetano Cataldo .

‘Mosaico per Procida 2022’ , un a grand cuvée per vivere Procida

Non finirò mai di ringraziare i due maestri  del vino su citati per avermi invitato alla conferenza stampa di fine febbraio su ‘Mosaico per Procida 2022’. Per merito di questa grand cuvée dei migliori bianchi campani, ho fatto scoperto Procida  e ho incontrato persone speciali, come Pasquale Persico!

Pasquale Persico è il fondatore del ‘Riccio Apartments’ da cui è partita la mia esplorazione su Procida, la più piccola, bella e selvaggia delle perle del Golfo di Napoli! Seguitemi e capirete meglio di cosa vi sto parlando. Prima di partire, finite di leggere il mio articolo almeno!

Come visitare Procida? Venite al ‘Riccio Apartments’

Chiaramente pernottare al ‘Riccio Apartments’ è stata una mossa vincente . Perché ho afferrato la vera essenza di Procida girandola con la gente del luogo. Perché per vale il detto che non sono i posti a fare le persone, ma le persone a fare i posti!

Pasquale Persico  , la moglie Lina e la figlia Francesca sono procidani DOC,  sono orgogliosi di mettere a disposizione dei loro ospiti tutta la loro professionalità e senso dell’accoglienza! Con me ci sono riusciti perfettamente!

Procida d’inverno, il meglio dell’isola!

Sinceramente l’idea  di essere a Procida in bassa stagione mi ha sempre stuzzicato! E ne ho avuto ragione! Infatti senza le folle estive, questo isolotto colorato ha un fascino tutto particolare. D’altronde si sa, il mare è bello anche d’inverno!

Si possono fare tante cose a Procida in questo periodo, quelle che non avrebbero mai avuto lo stesso sapore se fatte ad esempio nella confusione di Luglio o Agosto! Come  passeggiare per le spiagge deserte a raccogliere conchiglie. Oppure sorseggiare un caffè nero bollente a un bar del porto. Mentre magari si guardano le barche bianche e azzurre che dondolano al ritmo gentile delle onde!

Pasquale Persico, un uomo di mare dal cuore d’oro!

Alloggiare al ‘Riccio Apartments’ vuol dire sentirsi casa ,  godersi  Procida senza fretta , e  con tutto il calore del suo popolo! Mi è successo davvero, ed è stata un’esperienza che non ha davvero prezzo, ma solo un nome, Pasquale Persico!

Chi è Pasquale Persico?  Direi un un uomo di mare,  con alle spalle trent’anni di navigazione. Un marito affettuoso, un padre presente e un amico per la vita! Pasquale Persico adesso però  ha solo un obiettivo. Quale? Farvi innamorare di Procida. Io sono caduta felicemente nella rete!  E vi assicuro che i prossimi sarete voi!  “Garantito al limone”, parola del  capitano  Pasquale Persico,

5 buoni motivi per andare al  ‘Riccio Apartments’!

Volete capire  perché venire proprio al ‘Riccio Apartments’ ? Essenzialmente perché  benessere e divertimento sono concentrati in  due splendidi  appartamenti.

Il primo è il  ‘Riccio 28’  , e il secondo è il  ‘Riccio Apartments’ . Posso testimoniare che sia il  ‘Riccio 28’   che  il  ‘Riccio Apartment offrono:

  1.  Tutti i comforts di dimora moderna e curata:  wifi, condizionatore, TV, lavatrice, pentole e posate per prepare da mangiare, toiletteria;
  2. Servizio di reception h 24 ;
  3. Posizione centralissima a due passi dalle migliori spiagge  di Procida;
  4. Tour personalizzati con  Pasquale Persico,  a piedi, in macchina, o  sulla ‘bella ‘briana’. Questa è la barca del nostro isolano! Quando il sole brucia , vi porterà in giro per le calette più nascoste a pescare  ricci e  tonni! Non male!
  5. Cucina casalinga e locale a base di limoni e pescato fresco con Lina, la bella mamma tutto fare.

Cosa hanno in comune le due case vacanze del ‘Riccio Apartments’  ? Entrambe sono l’ideale per chi vuole rilassarsi nella pace più totale, lontani da ogni sorta di rumore. Parimenti  i rispettivi abitati sono a pochi passi da tutte le attrattive di Procida , raggiungibili a piedi o con i mezzi. Perché qui è davvero tutto a portata di mano. Ve le descrivo qui in basso nel dettaglio!

book it now! 
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1. ‘Riccio 28’, la mia suite a Procida

‘Il Riccio 28’ è quello in cui ho dormito io! Questo delizioso rifugio (per tre persone) è situato in via Bartolomeo Pagano n. 28. Salendo delle scale, tra gatti sornioni e panni stesi all’aria fresca, si giunge all’ingresso .

Aprendo la porta chiamata ‘La fenestella’ , si accede a una grande sala da pranzo . Questa è attrezzata con un ampio armadio, un divano letto, e un comodo tavolo da pranzo con delle sedie. Gli arredamenti sono semplici e lineari . Subito dopo si accede alla cucina, super attrezzata , con una finestra  vista giardino.

Cosa ha di speciale ‘Il Riccio 28’

Alzarsi il mattino , spalancare le persiane, e sorseggiare  un ‘Nespresso davanti a degli alberi di mandarino è uno spettacolo unico. La dispensa è piena di merendine, biscotti e infusi . Il frigo colmo di acqua frizzante, liscia, bibite, prosecco e succhi di frutta, che  vi vizieranno tutto il giorno!

‘Il Riccio 28’  si trova:

2. ‘Riccio Apartment’, un panorama mozzafiato su ‘Torre Murata’

‘Riccio Apartments’ è l’abitazione più spaziosa (per 5 persone) posta  in via Alcide de Gasperi, 80079 . La cosa più incredibile è che siete vicino al  ‘Belvedere Elsa Morante’. Proprio da questo punto panoramico la celebre scrittrice romana ebbe l’ispirazione per il  suo capolavoro ‘L’isola di Arturo’.

Giusto per elencarvi ancora altre particolarità, ‘Il Riccio Apartment’   è :

Nel ‘Riccio Apartments’ ci sono due comode stanze da letto, un cucinotto  e  servizi. Gli interni sono minimali, pratici e molto puliti e ordinati , come il resto dell’intero complesso.

Sostieni il documentario  ‘Procida l’isola conclusa’ di Massimo Saccares e Alessandra Attiani sulla dimensione di essere isolani . Si  presenterà al ‘Ischia Film Festival 2022’. Clicca qui e fai il tuo dovere ! 

Procida nel cuore con il ‘Riccio Apartments’

In conclusione con il ‘Riccio Apartments’  entrerete nell’anima di  Procida , un fazzoletto di terra dalla bellezza selvaggia, ancora incontaminata. Qui ci viene chi vuole ritrovare il senso del tempo che scorre lento. Come dire, una terra per molti, ma non per tutti!

Stare con della famiglia Persico nel loro ‘Riccio Apartments’ significa lasciare la propria anima  a Procida. E tornarci e l’unico modo per riprendersela! Quello che farò a breve anche io! E non vedo l’ora di perdermi  di nuovo in una natura rigogliosa e quasi primordiale, tipica del Mediterraneo!

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Capri, perla delle Isole del Golfo di Napoli

Capri, perla delle Isole del Golfo di Napoli

“…Sbarcai d’inverno.
Il suo abito di zaffiro
l’isola conservava ai suoi piedi,
e nuda sorgeva nel suo vapore
di cattedrale marina.
Era di pietra la sua bellezza. In ogni
frammento della sua pelle rinverdiva
la primavera pura
che nascondeva nelle fenditure il suo tesoro…”

P. Neruda

Capri, un sogno a occhi aperti!

Dopo avere preso il caffè  nel leggendario ‘Vero bar del Professore’ ‘Piazza del Plebiscito’ mi incammino verso il Molo Beverello di Napoli’  per prendere un aliscafo , direzione paradiso,  Capri. Che dire è un sogno che si materializza davanti i miei occhi in una mattina caldissima di Luglio.

Capri è un’isola nel ‘Golfo di Napoli’, appartenente all’ Arcipelago Campano’ situata di fronte alla Penisola Sorrentina’. Un’isola dai mille colori, quelli del Sud, che la natura riesce bene a mescolare fino a creare un quadro d’autore!

Per scoprire Capri mi affido al mio amico e collega sommelier  Gabriele Massa, con cui esploro il meglio dell’isola, conoscendone i sapori e i nettari attraverso ‘Le Palette’ , suo ristorante preferito in località  Anacapri. Seguitemi, la favola inizia!

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Gabriele Massa, la mia guida a Capri

Gabriele Massa  mi aspetta a ‘Marina Grande, l’unico porticciolo dell’isolotto di Capri . Questo era originariamente  un tranquillo villaggio di pescatori, con casette colorate e reti appese ad asciugare al sole. A oggi si è trasformato nel principale porto di Capri,  affollato da turisti , barche,  e yatch di lusso.

Dopo avere salutato al telefono  bella moglie Raffaella Arcucci, Gabriele Massa  diventa il mio Caronte, e con lui traghetto  verso la famosissima Capri ! Gabriele Massa  mi viene a prendere in vespa e su due ruote  ci inerpichiamo su dei tornanti di roccia calcarea. Persa tra tanta bellezza, ascolto le  parole di Gabriele Massa  , che descrive questo posto magico con tanta naturalezza e amore.

E con questo post voglio condividere con voi questa esperienza indimenticabile, raccontandovi di luoghi unici che potranno essere meta della prossima vostra vacanza! Allora prendete appunti e rilassatevi, inizia il viaggio!

Chi è Gabriele Massa?

Classe 1969, Gabriele Massa ha  una lunga carriera nel settore dell’enogastronomia ristorativa di lusso . Da quella caprese (è chef de rang all’hotel ‘Punta Tragara’ ) a quella oltre confine in Svizzera, dove impara il rigore e la precisione del suo lavoro . Cosa che, unita all’estro della sua personalità, lo fanno andare lontano viaggiando dall’Austria, e Liguria, fino a New York.

Tra un impegno e l’altro Gabriele Massa non smette mai di tenere i suoi corsi sul vino come  relatore sia all’ ‘AIS’  che Fisar’ da relatore.  Parla Inglese, Tedesco e Spagnolo, ed è anche brand ambassador delle migliori aziende vitivinicole da lui stesso selezionate, tra cui:

Girando tra le viuzze strette di Capri ombreggiate da bouganville e dipinte dal verde accecante della macchia mediterranea,  vivo  Capri on the road!

Storia di Capri. Terra di imperatori 

La storia di Capri è legata a quella del Mar Mediterraneo e delle antiche popolazioni che lo hanno attraversato, e che qui si sono stanziate tra Capo Miseno e Punta Campanella ,  teatro di grandi eventi e scambi culturali.

Abitata sin dalla preistoria come risulta dal ritrovamento di cinte muraria megalitiche, Capri viene successivamente colonizzata prima dai Greci e poi dai Romani , come dimostrano i preziosissimi resti classici e l’origine del suo nome dal greco antico ‘Kapros’ (cinghiale) o dal latino ‘Capraeae’ (capre).

Da secoli la magia di questo posto rapisce chiunque ci metta piede , primo fra tutti Augusto, che nel 29 a.C. la scioglie dalle dipendenze di Napoli e inizia il suo dominio privato. Il suo successore, l’Imperatore Tiberio, la sceglie invece come sede per le sue manovre politiche sull’impero Romano e fa costruire ben 12 ville, tra cui :

Capri durante il Medioevo

Durante il Medioevo i Saraceni assaltano Capri , costringendo gli abitanti a spostarsi dal primo agglomerato urbano nei pressi della ‘Chiesa di San Costanzo’ ‘Marina Grande’ a quello seguente sorto accanto la ‘Chiesa della Madonna delle Grazie’ , vicino l’ attuale via Le Botteghe.

Nel 1371 il Conte Giacomo Arcucci amministra Capri come segretario della regina Giovanna I d’Angiò, e fa edificare la magnifica:

Capri meta del gran tour nel XIX secolo, 

Nel XIX secolo Capri è tra i tanti possedimenti contesi tra Inglesi e Francesi nel loro eterno conflitto di supremazia politica in Europa. Questa finisce con la vittoria dei cugini d’Oltralpe nel 1808 , guidati da Gioacchino Murat,  e ivi  restano fino al crollo dell’Impero Napoleonico e il ritorno dei Borbone nel 1815 con Ferdinando IV di Napoli.

Capri risorge nella seconda metà del XIX secolo , quando diventa una tappa fondamentale del Grand Tour . Grazie ad una natura immacolata e alla semplicità dei suoi abitanti , Capri  fa innamorare tutti quei viaggiatori romantici che la costellano di dimore sfavillanti, un  buen retiro per i loro lunghi periodi di voluto esilio artistico e intellettuale.

Capri si svela al mondo con la ‘Grotta Azzurra’

Nel 1826 due stranieri, August Kopisch e Ernst Fries, accompagnati dal pescatore locale Angelo Ferraro, scovano la ‘Grotta Azzurra’, in realtà già conosciuta da Augusto e Tiberio che la celebrano come loro ninfeo preferito.

Questo avvenimento è riportato in un volumetto che al momento della sua pubblicazione è un successo editoriale clamoroso per la descrizione romanzata della bellezza e del mistero di  Capri. Ciò  contribuisce alla notorietà di questa piccola oasi, che tra il XIX ed il XX secolo passa da un’economia agricola e marinara ad una di tipo turistica di un certo spessore .

Capri si arricchisce di una serie di servizi e di infrastrutture moderne ed esclusive che le valgono un decreto governativo che la  dichiara  stazione di cura e villeggiatura per la mitezza del suo clima.

Capri, rifugio  per intellettuali, artisti e sognatori

Ed è così che la fama di  Capri  di un eden in cui potere scappare per trovare pace e serenità, comincia ad accrescere, annoverando tra i suoi esuli i personaggi più disparati:

Capri negli anni ’50

Negli gli anni cinquanta, quelli del boom economico in Italia,  Capri è la destinazione privilegiata dei regnanti (Re Farouk d’Egitto, lo Scià di Persia con la moglie Soraya) e degli attori più noti (Liz TaylorTotò, Rita Hayworth , ecc) di tutto il globo. Ieri come oggi Capri  affascina con il suo canto, e come una sirena adagiata sulGolfo di Napoli’ ti distrae dalla tua rotta fino a farti perdere nelle sue dolci acque cristalline.

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7 Cose da vedere a Capri

Capri è regina indiscussa delle isole del Golfo di Napoli . Una nobil donna che fa a meno di farti una prima impressione micidiale, preferisce stregarti dopo! Sicuramente l’avrete sentita nominare come tappa per trascorrere le ferie nel lusso più sfrenato all’insegna .

Senza dubbio Capri  è da  sempre chic ,  costosa e snob!  Tuttavia, vista la vicinanza da Napoli, è possibile raggiungerla anche per una giornata e apprezzarne le attrattive più interessanti e strepitose. Tra queste ve ne elenco un paio da non perdere:

  1. ‘Faraglioni di Capri’;
  2. ‘Giardini di Augusto’;
  3. ‘Via Krupp’;
  4. ‘Grotta Azzurra’
  5. Piazzetta di Capri’;  
  6. ‘Villa Jovis’;
  7. ‘Villa San Michele’.

Anacapri , la parte più selvaggia di Capri

Il mio tour personalizzato con Gabriele Massa ha come destinazione speciale la parte a sud ovest di Capri  , vale a dire quella meno battuta dalla folla dei turisti. Sto parlando di Anacapri , un delizioso comune alle pendici del Monte Solaro .

Il centro storico di Anacapri  è caratterizzato da una serie di viuzze strette sulle quali si riversano delle case bianche, eleganti nella loro semplicità. E tra una dimora e l’altra si insinuano fiori e bouganville a decorare porte e finestre. Qui c’è quiete e silenzio, ed è la parte nascosta e misteriosa di Capri .

4 Cose vedere ad Anacapri

Se non avete la fortuna come me di affidarvi a una guida locale motorizzata, potete raggiungere Anacapri  in taxi o in uno dei tanti bus di linea che troverete una volta sbarcati a ‘Marina Grande. Ne vale davvero la pena salire in cima fino a qui!

Ci si impiega davvero poco per arrivare ad Anacapri , e potete approfittare percorrendo la bella strada panoramica per perdervi nella natura rigogliosa ed esplosiva di questo paradiso. Ci sono molte cose da vedere e fare in centro, cliccate qui per approfondire. In basso vi propongo qualcosa di diverso e gustoso da provare ad Anacapri !

1. ‘Parco Filosofico’ e il ‘Belvedere Migliera’

Da non farsi scappare il ‘Parco Filosofico’ di Anacapri , che è un percorso tra aforismi e massime del pensiero filosofico occidentale e orientale , gestito da una fondazione dell’economista svedese Gunnar Adler Karlsson , che abita a pochi passi da qui. Esso viene curato dalla fondazione no-profitAdler-Ehrnford- Karlsson’, creata con l’obiettivo di preservare il luogo e la macchia mediterranea lasciata crescere spontaneamente

A seguire non potete rinunciare a un salto al Belvedere Migliera’, lontano dal caos e dalla folla di turisti , circondati da vigneti, giardini curati, pergolati di limoni, e querce secolari cinte dall’edera , improvvisamente mi metto a piangere davanti la vista drammatica dei tre faraglioni capresi .

2. I ‘Faraglioni di Capri’

I ‘Faraglioni di Capri’ sono  tre e si chiamano rispettivamente  ‘Saetta’, ‘Stella’,  e ‘Scopolo’  . Non ci crederete, ma sono alti come dei giganti, che spuntano dal mare in tutto il loro splendore. Questi  sorvegliati dai gabbiani reali, che librano nell’aria insieme a qualche falco pellegrino tra agavi, fichi d’india e ginestre.  Posandosi ogni tanto più a Nord in cima sul Faro di punta Carena .

Guardare  giù per quegli strapiombi infiniti lo spettacolo della di madre natura che si manifesta in tutto il suo splendore,  ti fa pensare che da qualche parte c’è qualcosa di più grande che manovra le fila della nostra esistenza.

3. Da ‘Gelsomina‘, il ristorante di Pasquale 

Ci lasciamo alle spalle  un orizzonte smisurato dove mare e cielo si confondono in un blu cobalto che ritroviamo nelle maioliche dell’ingresso del ‘Ristorante da Gelsomina , in cui ci dirigiamo per  depositare dei liquori.

Il proprietario Pasquale D’Ambrosio  ci fa accomodare e ci intrattiene per qualche ora con un antipasto di pomodori secchie su pane casereccio ed un cocktail di benvenuto il ‘Cosmopolitano’ . Un mix esplosivo di vodka, cointreaux, e succo di mirto dell’orto antistante questa struttura pensata per i palati più fini e per chi vuole allontanarsi dalla mondanità isolana.

‘Gelsomina’ , da piccolo chiosco a ristorante di livello

Gabriele Massa è un vecchio amico di Pasquale D’Ambrosio  e dei suoi genitori Gelsomina e Raffaele . Questi sono raffigurati in una foto in bianco e nero . Sembrano quasi salutarci, ed essere felici di sentire il figlio parlarci  del passato del loro originario chiosco di panini e bibite risalente agli anni ’50 .

Questo oggi si è trasformato in una meta obbligatoria per chi vuole recarsi nell’anima più selvaggia  di questo atollo e trovare un po’ di pace. Come d’altronde era solito fare Moravia, o lo scrittore svedese Axel Munthe , che cita Filomena, la mamma di Gelsomina, nel suo libro ‘Storia di San Michele’.

Pranzo con il meglio della cucina caprese

Ciò che conquista sempre più clienti è la loro cucina , che da morbide caciotte, gustose salsicce, ottime conserve e melanzane sottolio , si aggentilisce poi sotto le mani sapienti del loro chef Perillo .

Questi  prepara ottimi primi, secondi e dessert,  quali:

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4.  ‘Le Palette’ , un ristorante unico

Si fa ora di pranzo e potete immaginare il mio desiderio di gustare quelle delizie , desiderio che  Gabriele Massa realizza invitandomi a ‘Le Palette’. Si tratta di  uno dei locali più esclusivi di Anacapri, fondato nel 1960 dal violinista Paolo Falco e oggi diretto dal giovane imprenditore Alfredo Celio e lo chef Giacomo Olivieri .

Alfredo Celio recupera me e Gabriele Massa con una golf cart. Dopo qualche convenevole di presentazione,  li ringraziamo per averci fatto risparmiare tanta strada in salita sotto un sole leone, un cadeaux che riservano a pochi!

Aria di Anacapri

Ci muoviamo attraverso un viottolo irto pieno di ibiscus rossi selvaggi . Una flora straripante che adorna le facciate bianche di case eleganti. Alcune semplici dimore con le loro persiane azzurre si alternano  a ville e alberghi sfarzosi, tra i quali:

I vini di ‘Gerardo Perillo’

Lo staff del ‘Le Palette, ci accoglie nella sua raffinata terrazza panoramica prospiciente la ‘Baia di Marina Piccola’  con un vino eccezionale della cantina avellinese  ‘Gerardo Perillo’ di Castelfranci:

  • Capri DOC 2018′ Blend di Biancolella, Falanghina e Greco  , questo vino svela un colore  giallo paglierino. Profuma di cedro, mela e fiori bianchi, e ci avvolge con il suo gusto aromatico attraverso un sorso leggero, sapido, minerale, fresco, e persistente.

Alfredo Perillo mi svela che non è facile ripartire dopo l’emergenza Covid  che mette in seria difficoltà Capri  e la sua economia locale . Con quell’umiltà che appartiene solo ai grandi,   Alfredo Celio  mi confessa che l’unica soluzione per lui possibile è portare avanti questo locale storico.

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Storia del ristorante ‘Le Palette’ ad Anacapri

Inizialmente c’era una piccola pensione qui denominata ‘Reginella‘,  dove si riuniva tutta una intellighenzia teutonica per discutere di arte e riposare . Oggi rimane  un museo di quella folla di sognatori che ha dormito nei suoi letti:

Finalmente anche io ho l’opportunità di assaggiare a pranzo una cuisine caprese, che rispetta la tradizione e modernizza le ricette della nonna con originalità senza stravolgerle nella loro genuinità .

Il pranzo è servito, le cozze di ‘Capo Miseno’

La semplicità è la base di piatti di successo appetitosi e indimenticabili come  :

  • Tartare di tonno marinato in crema di pomodorini secchi e marmellata di arancia;
  • Linguine Gragnano condite con una spuma di friarelli’ e cozze di ‘Capo Miseno’ (tra le più pregiate d’Italia) e spolverati da un mix piccante di erbe rosse;
  • Spigola in crosta di pane;
  • Tiramisù con vaniglia.

Quel tripudio di odori e sapori che risvegliano tutti i sensi, quel tramonto incombente che sta per spennellare di arancione le scogliere di marna bianca visibile a un metro di distanza, e la  piacevole compagnia di questi tre brillanti napoletani fanno rallentare le lancette dell’orologio .

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A presto bella Capri!

Gabriele Massa mi accompagna alla nave ed eccomi di fronte all’effetto di smarrimento una volta giunti a Capri. Sbaglio infatti l’orario di partenza per Napoli di ben due ore . Però recupero approfittando della gentilezza della mia guida che mi intrattiene ancora per un amaro in centro al ‘Quisisana Bar’

Gabriele Massa  deve tornare a casa. Mi augura di tornare presto, promessa che manterrò a breve, consapevole del fatto che per stargli dietro a Capri necessiterò di un altro paio di scarpe, e di almeno un cambio!

Il mio tempo è scaduto, e prima di salutare Capri, mi incontro con il giornalista Luciano Garofano, che per qualche minuto mi concede il piacere della sua presenza per parlare del suo libro Un’altra Capri’ .

Chissà magari mi ricapiterà in un’altra occasione di prendere appunti in questo stesso tavolino del ‘Bar Tiberio’ nella paparazzatissima e centralissima ‘Piazza Umberto’. Questa è l’ emblema della dolce vita caprese, che fa girare la testa a tutto il pianeta , voi compresi appena verrete qui!

 

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